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STUDIARE LO SPAZIO NELLE DOLOMITI

per le amministrazioni locali preoccupate per il futuro del loro territorio. «Dopo più di 40 anni di impegno per mantenere il Plan de Cunfin incontaminato insieme al maestoso Sassolungo è il momento di mettere finalmente questo territorio sotto tutela, impegnandosi senza se e senza ma contro ogni tipo di opera invasiva», afferma Heidi Stuffer, presidente del Gruppo Nosc Cunfin. La trattazione della mozione «Le orchidee del Monte Bullaccia» è iniziata ancora un anno fa. Nella prossima seduta di ottobre porteremo a termine la discussione sulla nostra richiesta di impedire la realizzazione di un bacino di raccolta sull'Alpe di Siusi per salvare la rara biodiversità di orchidee selvatiche nigritelle. A novembre 2021 la mozione era stata sospesa, perché l'Assessora al paesaggio Maria Hochgruber Kuenzer aveva affermato di essere in contatto con chi stava realizzando il bacino per individuare un sito più appropriato. Sulla stampa era poi emerso che le aziende chiamate in causa non sapevano nulla di eventuali progetti alternativi. A una nostra interrogazione per chiarire i fatti, la assessora ci aveva poi risposto di avere incontrato le parti in causa in un momento successivo. Ora è il momento di finalizzare la questione: la rara biodiversità dell'orchidea selvatica nigritella presente sul Monte Bullaccia è preziosa e va difesa. Esperti e amanti di questo fiore da tutta Europa guardano con preoccupazione l'evolversi della questione. «La Giunta deve prendere in mano la situazione e mettersi senza indugi dalla parte della natura, di questo siamo convinti», afferma il primo firmatario Hanspeter Staffler.

L’Adige | 7 ottobre 2022

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Marte e le simil Dolomiti

PREDAZZO - Provengono dalle Università di Padova, Chieti, Coimbra, Porto e Nantes e cercano le analogie tra le rocce dolomitiche e quelle del pianeta Marte. Sono 23 studenti e 7 docenti impegnati questa settimana alla School on Planetary Geological Mapping and Planetary Analogues ("Scuola di cartografia geologica planetaria e analoghi planetari"), in corso di svolgimento tra le sale del Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo e le escursioni sul campo a Passo Rolle, San Pellegrino e la gola del torrente Bletterbach, tra Aldino e Redagno. Geologi, fisici e astrofisici che studiano i dati geologici e geomorfologici del territorio affrontando due degli aspetti più basilari e importanti della geologia planetaria - la mappatura e gli studi analogici - utilizzando tecniche di addestramento innovative. Si va dall'applicazione teorico-pratica mediante i software del Museo all'analisi dei dati delle immagini recuperate con le speciali telecamere multispettrali dei droni, che permettono di analizzare la composizione chimica delle rocce. «Questa settimana di studi è un'interessante iniziativa per promuovere e valorizzare le Dolomiti, riconosciute patrimonio naturale dell'umanità dell'Unesco, e l'attività di ricerca che si può fare sul territorio» spiega Riccardo Tomasoni, responsabile del Museo geologico delle Dolomiti, che collabora al progetto. La prima settimana di scuola si è svolta dal 26 settembre al 1 ottobre all'Università G. D'Annunzio di Pescara. Ora a Predazzo è in corso la seconda parte. All'avvio dei lavori della scuola lunedì mattina in museo hanno portato il loro saluto anche la sindaca di Predazzo Maria Bosin e l'assessore alla cultura Giovanni Aderenti. «Il Museo Geologico delle Dolomiti conferma la propria attrattività nei confronti del mondo accademico - ha affermato Aderenti - Lo studio della geologia del nostro territorio è ancora vivo e trovo interessante che si cerchino le analogie tra le caratteristiche di Predazzo e il pianeta Marte». A.O.

L’Adige | 11 ottobre 2022

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«Le Dolomiti somigliano molto a Marte»

andrea orsolin PREDAZZO Le Dolomiti come Marte. O, quantomeno, geologicamente molto simili e quindi interessante luogo per studiare le analogie con il pianeta rosso. La scorsa settimana Predazzo, dove ha sede il Museo geologico delle Dolomiti, è stato punto di riferimento della School on Planetary Geological Mapping and Planetary Analogues ("Scuola di cartografia geologica planetaria e analoghi planetari"). In uno dei "templi" dello studio della materia la storia della geologia ha incontrato una didattica scientifica innovativa come quella del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova, coordinatrice del progetto a cui hanno partecipato 23 studenti e 7 docenti provenienti anche dagli atenei di Chieti, Coimbra, Porto e Nantes. Lo scopo della settimana è stato quello di cercare le analogie tra le rocce dolomitiche e quelle del pianeta Marte, mediante le analisi in laboratorio nelle sale del Museo e le escursioni sul campo a Passo Rolle, San Pellegrino, Col Margherita e la gola del Bletterbach, canyon dell'Alto Adige ai piedi del Corno Bianco.La prima parte dello studio si è svolta dal 26 settembre al 1 ottobre all'Università di Pescara, dove geologi, fisici e astrofisici hanno studiato immagini e dati di Marte e di alcuni satelliti ghiacciati. A Predazzo e dintorni studenti e docenti hanno invece potuto toccare con mano le analogie tra forme e

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