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Brusco per finta

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Paul Regnard

Paul Regnard

Per la scomparsa di Enzo Marchettoni, titolare della Trattoria San Vitale, storico indirizzo di Pistoia, in Toscana, mancato lo scorso undici marzo, sconfitto dal Covid-19, l’intera comunità si è dichiarata in lutto cittadino.

Ho conosciuto Enzo Marchettoni anni fa, all’inizio della mia frequentazione di Pistoia, complici Giancarlo D’Emilio e Marco Saielli. Per motivi leciti, è doveroso che lo ricordi in veste di Franti, l’irriverente eroe dello sciropposo Cuore, dello sdolcinato e insopportabile Edmondo De Amicis.

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L’approccio con Enzo Marchettoni non è mai stato né semplice, né rettilineo.

Infatti, fedele al personaggio che si era disegnato, era più propenso alla (finta) scortesia che a una melensa accondiscendenza: tutta attraente e condivisibile posa, come abbiamo presto intuito. Dopo pochi istanti, si scioglieva in sorrisi sottintesi, che sfioravano la complicità. Come spesso si annota, a ciascuno il proprio. E non giudichiamo.

Così che, una volta ricevuto il menu, per una cucina toscana di eccellenza e qualità, con un fiasco di vino sulla tavola, la prima domanda che gli feci fu relativa alla forma dello stesso menu, dattiloscritto con una Olivetti M40 (che noi abbiamo qui in redazione, nella sua raffinata versione “a carrello lungo”), o analoga macchina per scrivere del passato remoto, quale avrebbe potuto essere una Remington analoga, ancora in livrea che richiama l’Altare alla Patria (Vittoriano), di Roma, uguale a quella che pure teniamo qui con noi, in redazione.

Stupito, mi chiese come facevo a saperlo, e dovetti confessargli una certa mia competenza di caratteri da macchina per scrivere (di una volta), all’interno dei quali spicca l’armonia del carattere Pica, proprio e caratteristico dell’Olivetti degli anni d’oro, che frequentai all’inizio del mio impegno redazionale e giornalistico... quasi cinquant’anni fa. In un’altra Vita, in Tempi di sogni e speranze doverosamente indirizzati.

Immediatamente dopo, in consecuzione diretta, uno stupore, penso/spero legittimo. A parte la rilevazione dei prezzi particolarmente convenienti, soprattutto a fronte di una cucina di alto profilo, proposta in una forma “popolare”, gli domandai merito riguardo i prezzi singoli. Ovvero, come da illustrazione riportata in questa pagina, qui accanto, cosa distingueva, in quei giorni lontani quanto vicini, i secondi piatti da 5,50 euro (Braciole di tacchino con carciofi, Salsicce in umido con fagioli, Fegato alla veneziana, Lampredotto in umido con bietola, Trippa) da quelli da 5,60 euro (Roast beef, Baccalà alla livornese, Trancia di salmone arrosto, Orata arrosto, Filetti di sogliola fritta, Trota arrosto, Coniglio alla cacciatora e olive, Costolette di pollo)? E, poi, ancora: 6,00 euro, 5,20 euro e 5,00 euro, dalle Costolette di agnello e Faraona ripiena ai funghi all’Arista di maiale arrosto, dal Pollo arrosto alla Bistecca di maiale. Con altri esempi analoghi, ognuno quotato pochi centesimi di più o meno, nella lista dei primi piatti, di altrettanta eccellenza culinaria. Quindi, ottanta centesimi per la frutta, un euro e mezzo per la macedonia, due euro e mezzo per il dolce... un quartino di vino 1,50 euro, coperto e pane 1,20 euro. Nessuna risposta, come prevedibile, ma un sorriso ironico e sardonico, sotto i baffi (reali), che ci ha Menu della Trattoria San Vitale, di Pistoia, per decenni condotta da Enzo Marchetaccompagnati in tante altre visite, in tante altoni, mancato lo scorso undici marzo. Sottolineiamo che si tratta di cucina toscana tre appaganti cene. Più di qualità. Non abbiamo mai capito le marginali differenze nei prezzi delle portate. che memoria... Ricordo. Enzo Marchettoni. ■ ■

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