11 minute read
È Fotografia contemporanea
In attuali momenti Covid-19, con tutte le implicazioni che ne conseguono e che condizionano lo svolgimento della vita, spesso travolgendolo, anche i Concorsi fotografici debbono alterare la propria “normalità”, per abbracciare forme di svolgimento e comunicazione subordinate allo stato di fatto. Per la propria edizione 2021, gli autorevoli e prestigiosi
FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA
Advertisement
Sony World Photography Awards hanno scandito una sequenza di date in avvicinamento, a partire dalle prime segnalazioni, che hanno poi raggiunto la solenne proclamazione dei vincitori (... e vinti). Indipendentemente dalle indicazioni della qualificata giuria, riflettiamo su alcune immagini di vertice, guidati da nostre visioni e interpretazioni
FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA
(doppia pagina precedente) Hyeonmin Cho, Corea: National Award della Repubblica di Corea (Corea del Sud). Il bosco delle fate (The Fairy of Forest) fa venire in mente la magica atmosfera delle dispettose danze di Puck, nel Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare. In realtà, chi danza tra le lucciole del bosco è una giovane donna che indossa un elegante abito tradizionale coreano, Hanbok (한복 韓服). L’hanbok femminile è formato da una corta giacchetta e da un’ampia gonna che arriva fino a terra. La moda occidentale ne ha fatto diminuire l’utilizzo come abito di tutti i giorni. Oggi, l’hanbok è riservato a occasioni speciali.
di Lello Piazza
Quindici aprile 2021. Sette del mattino. Ancora sotto l’effetto del breakfast -tè verde Earl Grey aromatizzato al bergamotto, pane integrale tostato e miele di agrumi-, vengo richiamato al computer dal blon blon della mail. Arriva una notizia attesa da tempo: il comunicato stampa che annuncia i vincitori assoluti dei Sony World Photography Awards 2021.
La notifica è stata preceduta da un lungo rosario di allerta, come si usa nei Concorsi fotografici di oggi. Ve lo proponiamo, perché anche questo rosario è parte degli SWPA 2021.
Ventisei gennaio: SWPA annuncia finalisti e shortlist (finalisti di seconda categoria) dei Concorsi Student e Youth. Tra gli Student, dall’Italia, c’è solo Irene Facoetti, del Centro formazione professionale Riccardo Bauer, di Milano, e nessuno tra gli Youth [a certificazione di una condizione didattica e sociale].
Due febbraio. Ci avvisano che è stata aperta una galleria online delle immagini vincitrici e finaliste della precedente edizione 2020, che non è stato possibile allestire in mostra, come tradizione, ed esporre in Italia e nel mondo, causa Covid.
Nove febbraio. Vengono annunciati i vincitori dei cinquanta Concorsi Nazionali. Per l’Italia, è risultato vincitore Davide Giannetti, con un ritratto di volpe.
Venticinque febbraio. Vengono annunciati finalisti e shortlist del Concorso Professional 2021. Ci informano che, per i quattro Concorsi in cui si articola la manifestazione -in cadenza Professional, Open, Student e Youth-, le candidature sono state più di trecentotrentunomila (331.718; 346.439, nel 2020), provenienti da duecentoventi paesi (220; 203, nel 2020). Per il secondo anno consecutivo, l’Italia, con quasi trentatremila candidature (32.832; 34.748, nel 2020), è il primo paese. Per il Concorso Professional, si registra il record di centoquarantacinquemila immagini partecipanti (145.000).
Ecco l’elenco (nelle categorie con presenza di italiani, aggiungiamo il loro nome): Architecture & Design / Architettura e Design (Luca Locatelli); Creative / Fotografia Creativa (Luigi Bussolati); Documentary Projects / Documentaristica (Vito Fusco e Lorenzo Tugnoli); Environment / Ambiente (Alessandro Gandolfi, Antonio Faccilongo e Simone Tramonte);
Craig Easton, Inghilterra: Photographer of the Year 2021 e vincitore nella categoria Portraiture / Ritratto (abitanti di Bank Top: a destra, Carol Imasiku; a sinistra, Mohammed Afzal).
Due ritratti di Craig Easton, realizzati con una Deardorff 8x10 pollici, che fanno parte di un lavoro su Bank Top, un quartiere di Blackburn, nel Lancashire (Inghilterra). Per la realizzazione, Craig Easton ha lavorato in sintonia con lo scrittore locale Abdul Aziz Hafiz. Il lavoro fa parte del progetto, Kick Down the Barriers (abbattiamo le barriere), realizzato tra il 2019 e il 2020 per il Blackburn Museum & Art Gallery.
Landscape / Paesaggio (Andrea Ludovico Ferro); Portfolio (Alessandro Gandolfi); Portraiture / Ritratto (Agnese Morganti e Luca Rotondo), Sport; Still Life (Lorenzo Pennati e Alessandro Pollio); Wildlife & Nature / Natura e Fauna selvaggia.
Undici marzo. Viene annunciato il Premio alla carriera, Outstanding Contribution to Photography 2021. L’email recita: «È l’acclamata fotografa messicana Graciela Iturbide [1942]. Ampiamente riconosciuta come la più importante fotografa vivente dell’America Latina, con le sue opere, perpetua spaccati di vita quotidiana messicana dalla fine degli anni Settanta, ed è nota per il suo contributo distintivo all’identità visiva del paese. Tra rappresentazioni di vita quotidiana e culturale, nonché di tratti rituali e religiosi, la Fotografia di Graciela Iturbide esplora le tante complessità e contraddizioni del Messico, mettendo in discussione le disuguaglianze e sottolineando le tensioni esistenti tra la realtà urbana e rurale, moderna e indigena. Le sue fotografie vanno ben oltre la mera narrativa documentaristica e trasmettono una visione poetica dei soggetti, raffigurati alla luce delle sue esperienze».
Diciotto marzo. Vengono annunciati i vincitori nelle categorie del Concorso Open (nessun italiano tra loro), che ne prevede dieci, aperto a chiunque abbia inviato singole immagini scattate nel 2020. Unico limite: i partecipanti non possono inviare lavori anche ai concorsi Professionali e Youth (Giovanili). In questa mail, stava scritto che «I vincitori generali delle categorie Open, Professional, Student e Youth, dei Sony World Photography Awards 2021, verranno annunciati il quindici aprile sulle piattaforme digitali e video della World Photography Organisation». Ed eccoci tornati alle sette del mattino del quindici aprile. L’email recita: «La World Photography Organisation è lieta di annunciare i vincitori assoluti dei prestigiosi Sony World Photography Awards 2021. La serie Bank Top ha permesso allo stimato documentarista Craig Easton (1979; Inghilterra) di aggiudicarsi il titolo di Photographer of the Year 2021, un premio in denaro di venticinquemila dollari e un set di attrezzature fotografiche digitali Sony». Su Craig Easton, torno più avanti. Per i risultati finali di categoria, mi limito a segnalare gli italiani che hanno raggiunto il podio.
Sony World Photography Award 2021 (catalogo); World Photography Organisation, 2021; 236 pagine 22x29cm; pdf dal QRcode a fine articolo, a pagina 32.
Mark Hamilton Gruchy, Inghilterra: finalista al Concorso Professional Creative / Fotografia Creativa. Concluso il progetto Apollo, della Nasa (l’ente spaziale statunitense), con la missione Apollo 17, dal 7 dicembre al 19 dicembre 1972, con allunaggio l’undici dicembre, nessuno è tornato sulla Luna... per fotografare una grigliata. Con l’autorizzazione della Nasa e del Jpl (Jet Propulsion Laboratory), l’autore ha rielaborato alcune immagini scattate dagli astronauti sul suolo lunare. Se servisse certificarlo anche così, l’accuratezza del progetto, definito La luna rivisitata, è testimoniata dalla presenza -sulle fotografie- delle crocette del reticolo calibratore (reseau), come nelle fotografie originarie scattate dagli astronauti con la particolare Hasselblad 500EL Data Camera, genericamente identificata come Hasselblad lunar-surface camera.
Ares Jonekson Saragi, Indonesia: Shortlist Open / Street Photography. Una sera, al tempo della pandemia è il titolo di questa immagine, scattata al cimitero di Pondok Ranggon, a Jakarta, capitale dell’Indonesia. Siamo alla fine di una giornata di sepolture. Addetti alle cerimonie funebri in pausa, prima di ricominciare il loro malinconico lavoro (ma necessario), per scambiare chiacchiere consolatorie con la propria famiglia lontana. La luce proviene dai monitor degli smartphone.
Creative / Fotografia Creativa: Secondo posto Luigi Bussolati. Documentary Projects / Documentaristica: Vincitore Vito Fusco, Terzo posto Lorenzo Tugnoli. Environment / Ambiente: Vincitore Simone Tramonte. Landscape / Paesaggio: Secondo posto Andrea Ludovico Ferro. Still Life: Secondo posto Alessandro Pollio.
Lo Student Photographer of The Year 2021 è Coenraad Heinz Torlage (Sudafrica), della Stellenbosch Academy of Design & Photography, per la sua serie Young Farmers, che riguarda le sfide che dovrà affrontare la prossima generazione di agricoltori sudafricani rispetto i problemi della siccità, della sicurezza e della proprietà della terra.
Lo Youth Photographer of The Year 2021 è il diciannovenne indiano Pubarun Basu, per la sua immagine concettuale No Escape from Reality, ombre e ombre di mani dietro delle tende che, secondo intenzione dell’autore, trasmettono un senso di intrappolamento.
Tra i premiati di tutti i Concorsi, il lavoro che giudico più interessante è quello di Tamary Kudita (Zimbabwe), Open Photographer of the Year 2021. Prima di riferirne, voglio rendervi partecipi della rivelazione che Tamary Kudita ha espresso, in occasione della apertura di una mostra di fotografie immaginate sul passato della sua famiglia, Maintain Memories, del 2018: «L’ispirazione mi è venuta dai racconti di una mia vecchia zia. Il mio bis bis bis bisnonno era un commissario bianco in una delle guerre anglo boere -annota Tamary Kudita-, che si innamorò di Rosy, una contadina nera che lavorava per lui. A causa del clima sociale e politico nello Stato Libero dell’Orange [oggi provincia dello Stato Libero della Repubblica Sudafricana], sono stati obbligati a separarsi. Ma prima di separarsi, hanno avuto sei figli. Due sono stati classificati come neri (Sophie e Namasi), altri due come colored (Martha e Lindy) e gli ultimi due sono stati classificati come bianchi (Peter e Ben). Il mio bis bis bisnonno Peter, che è diventato un soldato boero, furtivamente di notte, portava cibo ai propri fratelli. Quando è stato scoperto, è stato esiliato con la moglie in una specie di confino in un’area urbana riservata ai neri. La coppia ebbe un figlio di nome Harry, che sposò Mpho, una donna di colore».
Oltre le direttive Professional, Open, Student e Youth, che ne costituiscono l’ossatura, nell’ambito dei Sony World Photography Awards 2021, la fotografa messicana Graciela Iturbide (1942) è stata insignita dell’Outstanding Contribution to Photography 2021. Ovverosia, Premio alla carriera.
Per testimoniare il valore dell’autorevole fotografa, due nostre considerazioni: una su una fotografia dal portfolio di presentazione ufficiale SWPA 2021, l’altra in segnalazione lieve, per quanto potente e prestigiosa.
La fotografia sulla quale riflettiamo è stata realizzata nel deserto di Sonora, in Messico, nel 1979, mentre Graciela Iturbide stava lavorando a un progetto sul popolo dei Seri, per l’archivio etnografico dell’Instituto Nacional de los Pueblos Indígenas (Inpi). I Seri, o Comcaac, sono un gruppo di ex nomadi dello stato messicano di Sonora. Mantengono un rapporto intimo sia con il mare sia con la terra. «Ho scattato solo una fotografia a questa donna, durante una passeggiata. L’ho chiamata Mujer Ángel (angelo femminile), perché mi sembra un angelo che può volare. È la mia fotografia preferita: un regalo dal deserto, che mi ha sorpreso».
Quindi, a completamento, segnaliamo la graphic novel Photographic. The Life of Graciela Iturbide, pubblicata da Getty Illustrated, nel 2018: 96 pagine 18,6x23,6cm, cartonato.
FOTOgraphia Archivio Graeme Purdy, Irlanda del Nord: Secondo classificato Professional Wildlife & Nature / Natura e Fauna selvaggia. Nel mio lavoro di piccolo giurato, che è consistito nel selezionare mie scelte tra le immagini concorrenti, segnalo un’altra fotografia dedicata alla natura: un leone in condizioni precarie. La regione può essere la sua vecchiaia, può essere un combattimento per il controllo dell’harem di femmine con un esemplare più giovane, possono essere entrambe le condizioni. Testimonianza eccezionale sui momenti finali della vita di un re della savana.
Luis Tato, Spagna: Vincitore Professional Wildlife & Nature / Natura e Fauna selvaggia. La natura non è solo bellezza. Senza citare l’attuale Covid-19, altre pestilenze -vecchie come la Bibbia- minacciano l’Uomo in molte parti del pianeta. Perciò, condivido il Primo premio assegnato ad alcune fotografie, tra le quali presento questa, che documenta una invasione di milioni e milioni di locuste (Schistocerca gregaria) nell’Africa Orientale (Kenya, Etiopia, Uganda, Somalia, Eritrea). Questa specie è una delle più devastanti del mondo. Uno sciame di ottanta milioni può consumare, ogni giorno, cibo equivalente a quello mangiato da trentacinque milioni di individui.
Ventisette anni, Tamary Kudita è nata nello Zimbabwe. Ha uno studio fotografico a Città del Capo, dove si è laureata nel 2017 presso la University of Cape Town, Michaelis School of Fine Art.
Il suo progetto fotografico trae ispirazione dalla storia della sua famiglia, per esplorare il concetto di etnia [razza è proprio brutto, oltre che improprio] e la sua rappresentazione nell’era postcoloniale. La fotografia con la quale si è affermata nell’Open, African Victorian, è il ritratto di una giovane donna nera che indossa un abito in stile vittoriano e regge sopra la testa i tradizionali utensili da cucina dell’etnia Shona [in copertina di questo stesso numero].
Eletta tra circa sedicimilacinquecento immagini in concorso (16.500), vincitrice nella categoria Creatività, rappresenta la ineffabile sintesi delle sue riflessioni. Nota a margine: Tamary Kudita ha dichiarato «Ho cominciato ad amare la Fotografia quando ho scoperto il foro stenopeico».
Torniamo ora al Sony Photographer of the Year 2021, Craig Easton. Inglese, fotografo documentarista, si è aggiudicato il prestigioso titolo con una serie di ritratti realizzati con una Deardorff 8x10 pollici [!]. I ritratti sono parte di un lavoro su Bank Top, un quartiere di Blackburn, nel Lancashire, a propria volta parte dell’ampio progetto Kick Down the Barriers (abbattiamo le barriere), realizzato tra il 2019 e il 2020 per il Blackburn Museum & Art Gallery. Il progetto è risposta all’immagine di Blackburn fornita dai media, in particolare dal programma Panorama, della BBC, che l’ha definita come «la città a più alto tasso di segregazione della Gran Bretagna». Per circa un anno, otto artisti e fotografi e dieci scrittori sono stati coinvolti nel progetto. Tra loro, proprio Craig Easton, che ha lavorato in sintonia con Abdul Aziz Hafiz, scrittore e docente presso l’università locale. Con le sue immagini, Craig Easton è risultato anche il vincitore nella categoria Portraiture / Ritratto. E questo è tutto. Certamente tanto; forse troppo. Ma per una serie di Concorsi così ricchi e articolati è il minimo. ■ ■
QRcode ///
SOLO ON LINE