4 minute read
Petit Prince
A tutt’oggi, dal Millenovecentottantaquattro di origine, sull’ampia parete esterna che si affaccia su via Cusani, angolo via del Broletto, al centro di Milano, gergalmente identificata come “largo Cusani”, si sono alternati centoquarantacinque soggetti Emporio Armani (e contorni). Sono tutti in bianconero, a eccezione di uno soltanto: in ordine temporale, il penultimo, della scorsa primavera-estate, a colori, in concessione al soggetto Nazionale di Calcio (in doppia versione, la seconda aggiornata all’affermazione nel Campionato Europeo per Nazioni).
Le fotografie di Angelo Mereu, che ne sono testimonianza visiva tangibile, sono altrettanto tutte in bianconero, con la stessa eccezione appena evocata.
Advertisement
Come rileviamo/annotiamo in altra parte della rivista, su questo stesso numero, in presentazione e commento di portfolio d’autore (da pagina ventisei), «prima che per propri contenuti, questa azione sequenziale di Angelo Mereu è fotografica in dipendenza di una condizione fondante del suo linguaggio applicato: ha reso permanenti istanti che avrebbero dovuto (e potuto!) rimanere effimeri, esaurendosi nel proprio stesso svolgimento, senza lasciare altra traccia».
Tanto che, a dispetto di molto, questi stessi murales non sarebbero esistiti, non esisterebbero, senza la loro documentazione fotografica. Infatti, volente o nolente, nella nostra epoca, soprattutto, si possono consegnare alla Storia, fosse anche del solo Costume, come in questo caso, unicamente momenti raffigurati e attestati visualmente. Non certo per caso, viviamo in un Tempo di immagini, qualsiasi queste siano. A memoria, possiamo richiamare una striscia dai Peanuts, di Charles M. Schulz, di anni e anni fa (per cortesia, non chiedeteci di rintracciarla): Linus (van Pelt) guarda fuori dalla finestra e osserva che sta nevicando; l’acida sorella Lucy non è d’accordo; sta guardando la televisione e rileva, per l’appunto, che «non è vero che nevica, perché la televisione non l’ha ancora detto». Ovvero, non lo ha certificato!
In altre geografie, la Fotografia è prevista in ogni capitolato produttivo, addirittura con la documentazione della procedura dei lavori. Ancora in ripresa da noi stessi, ancora in comunione di analisi e stima: «Siccome, tutti noi italiani agiamo -comunque- dalla periferia del mondo occidentale, e a questa riferiamo il nostro Pensiero, nessuno -nello staff del celebrato stilista- ha considerato opportuna e/o necessaria la documentazione coerente dei soggetti Emporio Armani (e contorni) che si sarebbero alternati in forma di autentici murales della nostra (travagliata) epoca». Come certificato e attestato, lo ha fatto l’autorevole flâneur Angelo Mereu, agendo in proprio, in rispetto e ordine al suo peregrinare per la città (Milano) con occhio attento e mente vigile. Anche qui, ancora qui, un ricordo personale che calza ancora a pennello, come si suol dire. In prologo, riveliamo (?) che in ogni luogo nel quale veniamo a trovarci, una volta assolti gli impegni/ incarichi di rito, visitiamo solo e soltanto librerie: non cerchiamo mai nulla di specifico, quantomeno in quegli istanti, ma -spesso- sono i libri (spesso, inAngelo Mereu sospettabili) che ci vengono incontro. Anni fa, a Porretta Terme, frazione del comune di Alto Reno Terme, in provincia di Bologna, ci siamo imbattuti in un ben realizzato libro fotografico sulla costruzione della Ferrovia Porrettana, che congiunge Pistoia con Bologna (oppure, Bologna con Pistoia), altrimenti identificata come Transappennina. I novantanove chilometri sono stati completati tra il 1856 e il successivo 1959. Dunque, rimanemmo stupiti, colpiti e ammirati dalla lungimiranza con la quale l’impresa costruttrice aveva previsto e preordinato anche la sistematica documenAngelo Mereu. Una storia milanese; in selezione dalle centoquarantacinque affis- tazione fotografica dei sioni Emporio Armani che si sono susseguite, dal 1984 di origine, sull’ampia pare- lavori, addirittura in un te in via Broletto (e via Cusani e via dell’Orso e via Ponte Vetero e via del Lauro, in tempo adolescenziale centro città, a Milano). Altrimenti identificato Broletto Murales Book, in territorio della stessa Fotografia, moda, edizione Emporio Armani, autunno 2021; 216 pagine 28,5x19cm; 35,00 euro. non ancora ventenne. Bene, pensammo, ekko
qui che siamo smentiti nel nostro Pensiero... preconcetto. Se non che, scoperta pressoché immediata, la società/impresa concessionaria non fu italiana, ma francese (!), sotto la direzione del noto e affermato progettista Jean Louis Protche!
Avviati alla conclusione, vanno sottolineati tratti caratteristici che qualificano l’emozionante Angelo Mereu, fotografo per se stesso e il proprio Cuore.
Questa serie fotografica è coerente a tanti altri suoi progetti, per tutti i quali applica sempre un rigore morale assoluto: «Usa la macchina fotografica
con una abilità fuori dal comune: da un lato, la macchina fotografica sollecita il contatto con i soggetti; dall’altro, lui sa anche tenerla a necessaria distanza. Nell’apparenza del semplice Escursioni di Angelo Me- e quotidiano, la sua Fotograreu attorno il Piccolo Prin- fia si focalizza su aspetti di cipe: verso il Nobel, in at- vita non sempre facili. tività fotografica e in mi- «Agisce come pochi autori crodimensioni. di grande statura espressiva sanno fare. Mai invasivo, mai sovrapposto ai propri soggetti, è testimone partecipe della Vita, riuscendo a congelare istanti rappresentativi non soltanto di se stessi. [...] Le sue fotografie hanno un alto tasso di misterioso, che consente a ciascun osservatore di aggiungere visioni proprie personali (ancora!). Alcune volte, richiamano per ciò che è incluso nell’inquadratura; altre volte, per quanto ne è restato fuori».
Con un solo “difetto”, grande e inguaribile: Angelo Mereu è di una generosità sconfinata, addirittura inquietante, perfino imbarazzante. Una generosità d’animo che mette a disagio (si fa per dire), soprattutto ai nostri aridi giorni, soprattutto in confronto ad altro quotidiano esistenziale. Però, forse, e lo crediamo, non si può essere Fotografi se non si possiede animo gentile.
Dal cuore, Angelo. Dal Cuore. ■ ■