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È fotografia Soltanto fotografia?

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Marco Saielli

Marco Saielli

Venerdì ventuno gennaio; aeroporto di Fiumicino, a Roma: arrivo in Italia di Munzir Al-Nazzal, su sedia a rotelle, e di suo figlio Mustafa, che sorride a Luca Venturi, direttore dei Siena International Photo Awards, inginocchiato davanti a lui. Inizia l’epilogo di una bella vicenda. Magari, lei pure nel bene.

di Lello Piazza

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Parlerò brevemente di un bimbetto senza braccia e senza gambe, arrivato venerdì ventuno gennaio all’aeroporto di Fiumicino, a Roma. Parlerò dei Siena International Photo Awards (Sipa, nel seguito). Comincio dal bimbo. La fotoricordo che pubblichiamo mostra suo padre Munzir Al-Nazzal su una sedia a rotelle, con un bambolotto di forma bizzarra tra le braccia, Mustafa. Il bambolotto sorride a Luca Venturi, direttore del Sipa, inginocchiato davanti a lui. La scena è stata narrata anche da immagini del telegiornale, che hanno raccontato questo arrivo. Il bimbo ride, sprizza vitalità molto più di un bimbo normalmente abile. Ricorda quegli angioletti che Tiziano ha dipinto, come simboli di serena felicità, nei cieli dei suoi affreschi. Il bimbo, con quella che si può interpretare come la sua manina, manda baci a tutti i presenti.

Ho scritto della sua storia in Canto di Natale, qui pubblicato lo scorso dicembre Duemilaventuno. Ho segnalato che un concorso di fotografia si è trasformato in un demiurgo di vita per Mustafa Al-Nazzal. Riassumo.

È FOTOGRAFIA!

SOLTANTO FOTOGRAFIA?

A giro tondo, che parte da se stessa, per riapprodarvi dopo un tragitto intenso, la Fotografia in quanto partecipazione, passione, consecuzioni ed educazione individuale. Quanto è accaduto alla recente edizione Duemilaventuno dei Siena International Photo Awards, culminati con la vicenda del piccolo siriano Mustafa Al-Nazzal, è parte sostanziosa di un Pensiero che coltiva s-punti privilegiati di riflessione. Francamente e in etica e morale, entrambe irrinunciabili: come e quanto la Fotografia influisce sulla nostra Esistenza. Come e quanto serva alla nostra stessa Esistenza

Migrant Girls Mourn (Ivan Romano)

Sipa 2021 / Animals in their Environment / Opera Notevole:

Flight of the Night Hunter (neil aldridge)

Sipa 2021 / Journeys & Adventures / Primo classificato:

This is My Jungle! (Sergey Savvi)

Il ventuno ottobre, a Siena, insieme ai vincitori delle categorie del Concorso, il Sipa ha annunciato la fotografia vincitrice assoluta, Hardship of Life (difficoltà della vita), del turco Mehmet Aslan. Nell’immagine, Munzir, un padre privo della gamba destra, sorride al proprio figlio Mustafa, privo di arti, che gli risponde contraccambiando il sorriso. Entrambi provengono da Idlib, villaggio nel nord-ovest della Siria. Mentre andava a fare la spesa, Munzir è stato travolto da un’esplosione, perdendo una gamba. Questa è solo la prima delle due sciagure che colpiscono la famiglia.

La moglie Zeinab era incinta di Mustafa. Durante un attacco al villaggio da parte delle forze del presidente Bashar Hafez al-Assad Assad, la donna respira gas nervino, messo al bando dalla Convenzione sulla Proibizione delle Armi Chimiche, approvata a Parigi, nel 1993, ed entrata in vigore il 29 aprile 1997. Non può immaginarsi che il semplice atto di respirare impedisca la crescita degli arti al suo nascituro (rara sindrome della tetra amelia). Al momento della premiazione al Concorso fotografico senese, la famiglia Al-Nazzal aveva già abbandonato la Siria, e viveva in un campo profughi turco non lontano dal confine siriano, dove avevano incontrato ed erano diventati amici del fotografo Mehmet Aslan. Certo, non si aspettavano che, poco dopo, Luca Venturi e il suo staff del Sipa, avrebbero attivato una raccolta fondi per donare al bimbo braccia e gambe artificiali.

Il tre novembre, il quotidiano la Repubblica ne dà notizia e fa partire una gara di generosità (https://www.gofundme. com/f/can-a-photo-make-a-difference). A oggi, quella raccolta ha superato i centomila euro, sufficienti a coprire le spese immediate (un intervento allo stomaco di Mustafa, le sue prime protesi e il sostentamento della sua famiglia in Italia), ma non certamente a garantire le cure di cui Mustafa avrà bisogno in futuro: numerose visite mediche necessarie per tenerlo sotto controllo e periodica sostituzione delle protesi, seguendo la crescita del bimbo che oggi ha cinque anni. Di euro ne serviranno molti di più. Siamo convinti che arriveranno, magari dalle Istituzioni, magari anche solo risparmiando sui trasferimenti aerei privati (con velivoli di Stato) di identificati politici italiani, piuttosto che sulle loro bollette telefoniche (WhatsApp compresi).

Per ora, la famiglia è ospitata a Siena, in un appartamento messo a disposizione dalla Caritas. Mustafa verrà accolto

al Centro Protesi Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna, dove prepareranno protesi ortopediche su misura. Anche Munzir avrà una protesi. Del caso, si sono interessati il Viminale (Ministero dell’interno), la Farnesina (Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale) e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che hanno collaborato per portarli in Italia (in Turchia, non sono disponibili protesi artificiali di questo tipo).

Lo abbiamo già scritto, e ribadiamo: se una fotografia (vincitrice di un concorso) non può cambiare il mondo -come siamo convinti-, potrà certamente cambiare la vita di Mustafa e di Munzir. SIPA (2021 E OLTRE) Presento, ora, i Siena International Photo Awards (Sipa). Più che del concorso, dovrei -però- riferire di Art Photo Travel (Apt, nel seguito), l’associazione no-profit, con sede a Siena, che si occupa «di creare iniziative culturali finalizzate a diffondere, promuovere e valorizzare l’arte, i monumenti, le tradizioni, le culture e le bellezze naturali e paesaggistiche di tutto il mondo». La sua missione si articola soprattutto nel bandire tre concorsi internazionali di fotografia rivolti a professionisti, e non professionisti di tutto il mondo, senza distinzione tra chi fotografa per lavoro e chi per passione personale: Siena International Photo Awards, Creative Photo Awards e Drone Photo Awards.

Riferendo di concorsi, il rischio è quello di compilare un elenco di categorie, regole, premi. Evito questo approccio, rimandando la mia presentazione soprattutto all’intervista a Luca Venturi, l’inventore di Apt, riportata più avanti. Chi fosse interessato ai dettagli, può consultare il sito https://sipacontest.com/about.

Comunque, qualcosa lo dico, cominciando dal Sipa. Anzitutto, celebro il fatto che in sole sette edizioni si è imposto come uno dei più rilevanti concorsi a livello planetario (o contest, come si dice oggi). La prima edizione è del 2015; quella alla quale stiamo per riferirci è del 2021, con circa quarantottomila immagini ricevute (48.000), inviate da fotografi provenienti da centocinquantasei paesi del mondo (156). L’edizione 2022 ha appena chiuso le iscrizioni, lo scorso nove gennaio.

I vincitori di ogni categoria ricevono il Premio Pangea, e si contendono il titolo di Fotografo dell’Anno. Dopo la cerimonia di premiazione, che generalmente si svolge a ottobre, presso il Teatro dei

Sipa 2021 / Covid-19 / Opera Notevole:

Sipa 2021 / Street Photography / Opera Notevole: Street Corner (Wenpeng Lu)

Sipa 2021 / Architecture & Urban Spaces / Menzione d’Onore: The Niemeyer’s Work (Juan Lopez Ruiz)

Zor (Selene Magnolia)

Sipa 2021 / The Beauty of Nature / Menzione d’Onore:

Droopy Eyes (Johannes Lochner)

Sipa 2021 / Sports in Action / Opera Notevole:

Pyramids (Juan Mayer) Rinnovati, di Siena, nel Palazzo Pubblico, in piazza del Campo, durante il Festival Siena Awards, con le loro immagini e quelle degli autori finalisti, viene allestita una mostra dedicata.

Fino dalla prima edizione, i risultati del Sipa sono stati presentati su considerevoli media, tra i quali ricordiamo The Guardian (Gran Bretagna), El País (Spagna), Internazionale (Italia), Corriere della Sera (Italia), The Times (Gran Bretagna), The Sun (Gran Bretagna), Spiegel Online (Germania, spin off del settimanale Der Spiegel), Daily Mirror (Gran Bretagna) e sulla emittente televisiva statunitense CNN.

Va segnalata la collana Beyond the Lens: volumi fotografici bilingue (italiano e inglese), ciascuno dedicato alle migliori fotografie di ogni edizione del Sipa. Quindi, per avvicinare le categorie del Concorso, rimandiamo al sito https://sipacontest.com, già segnalato. Per la consistenza del Concorso segnaliamo l’approfondimento in https:// en.wikipedia.org/wiki/Siena_International _Photo_Awards (in inglese).

Il secondo Concorso bandito da Apt è il Creative Photo Awards, alla cui edizione 2022 ci si può iscrivere fino al quindici aprile. Le diciannove categorie sono consultabili sul sito Sipa. Questo Concorso è dedicato ad artisti visionari che utilizzano processi fotografici per realizzare le proprie immagini. In questa competizione, ogni partecipante è libero di usare qualsiasi tecnica, anche quelle arbitrarie. Conta solo l’effetto finale.

Infine, il Drone Photo Awards, al quale ci si può iscrivere dal Primo maggio al quindici giugno. Ne riflettiamo in chiusura. LUCA VENTURI (E, POI, DRONI) La passione e competenza di Luca Venturi per la Fotografia data ben prima della nascita della sua creatura, Art Photo Travel, con concorsi fotografici collegati. Senese doc (di quale Contrada?), ingegnere, nella fotografia “semplicemente” appassionato, è stato premiato in alcuni dei maggiori concorsi internazionali: ci limitiamo a segnalare il Sony World Photography Awards, il Travel Photographer of the Year, l’International Photo Awards e il Mifa / Moscow International Foto Awards. E altro, ancora.

La sua Fotografia è stata presentata in mostre internazionali (Stati Uniti, Repubblica Popolare Cinese, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti e, ovviamente, Italia), e pubblicata su National Geographic Magazine, The Guardian e Stre-

et Photography Magazine. Il più recente progetto, forse il più imponente (a tutt’oggi), è Palio is Life, dedicato al Palio (ovviamente!), raccolto in monografia presentata all’Xposure International Photography Festival, lo scorso febbraio Duemilaventuno, uno degli appuntamenti fondanti della fotografia internazionale, che si svolge annualmente a Dubai. Per approfondire: https://www. lucaventuriphotography.com.

Lo abbiamo intervistato.

Quando è nata la tua passione per la Fotografia?

«Nel 2013. A me e a mia moglie interessava realizzare diari dei nostri viaggi, nei quali la fotografia avesse un ruolo rilevante. Abbiamo acquistato una reflex, e da lì è partito tutto».

Certo, certo. Ma non conosco molti appassionati di fotografia che siano riusciti a mettere in piedi un concorso fotografico internazionale che in breve tempo ha raggiunto fama mondiale.

«Sì, è stato un percorso incredibilmente breve. Tutto è iniziato dalla pubblicazione di una mia fotografia inviata a una rivista. Da lì, ho partecipato a concorsi fotografici, ho vinto premi, ho partecipato a cerimonie di premiazione.

«Per quale motivo, mi sono chiesto, non posso organizzare anch’io qualcosa di simile, a Siena? È stato uno dei primi concorsi la cui identificazione comincia con il nome di una città».

Vero. Non ci avevo pensato.

«Quasi contemporaneamente al Sipa (2015), sono nati altri concorsi intitolati a una città e continuano a nascerne: Moscow International Foto Awards (2014), Istanbul Photo Awards (2015), Tokyo International Foto Awards (2016), New York Photography Awards (2021), London Photography Awards (2022).

«Secondo me, gli altri esprimono un aspetto più commerciale del nostro. Noi crediamo di avere radici e contenuti più culturali».

Gli organizzatori di quei concorsi non sono cresciuti all’ombra della Torre del Mangia e degli affreschi di Ambrogio Lorenzetti.

«Probabilmente hai ragione: qui siamo permeati di una cultura secolare. Un’altra differenza è che il nostro appuntamento è stato pensato per i senesi, per la città. Per questo, lo abbiamo concentrato su ottobre, in una stagione nella quale il traffico turistico è al minimo. È per la città che organizziamo le mostre delle immagini vincitrici. Anche negli autunni 2020 e 2021, in piena pandemia».

Sipa 2021 / Architecture & Urban Spaces / Primo classificato:

Sipa 2021 / Sports in Action / Menzione d’Onore: Aerobatic Flight (Alessandro Barteletti)

Drone Photo Awards 2021 / Abstract / Lodato: Zohreh River (Jonathan Bowles)

City in the Sky (Hugo Healy)

Drone Photo Awards 2021 / Sport / Altamente lodato:

Hockney’s Pool (Louis Du Pisani)

Drone Photo Awards 2021 / People / Altamente Lodato:

Correlation (Amirmahdi Najafloo Shahpar)

Se non è riservato, a grandi linee, quanto costa un’edizione del Sipa?

«È difficile richiamare queste cifre. Siamo quattro-cinque persone che lavorano volontariamente per il Sipa durante tutto l’anno. Questi costi non li conteggiamo. Così come non conteggiamo quelli coperti dagli sponsor tecnici, per esempio la stampa delle fotografie in mostra».

Ricevete contributi dalle Istituzioni? Comune, Provincia, Regione?

«Questo aiuto è via via crescente. Sin dall’inizio, è stata una bella avventura, per quanto dura. Oltre al problema di trovare i finanziamenti, non conoscevamo una persona in ambito fotografico, non conoscevamo in maniera diretta un fotografo, men che mai un fotografo celebre e celebrato, non avevamo idea di chi potesse costituire una giuria, di chi avrebbe potuto parlare di noi nei media. Eravamo semplicemente degli appassionati molto determinati ed entusiasti».

Sei soddisfatto delle partecipazioni a ogni edizione?

«Sì, anche se dopo il boom iniziale il numero delle immagini che arrivano si è stabilizzato intorno alle cinquantamila».

Domanda cretina: sono meglio i non professionisti o i professionisti?

«All’inizio, ci consigliavano di svolgere due concorsi: uno riservato ai professionisti, l’altro per i non professionisti.

«Ho impostato un unico Concorso nella convinzione che dietro un’immagine ci sia un essere umano prima che un fotografo, professionista o non professionista che sia.

«Per esempio, la Fotografia dell’Anno 2021 [dalla quale abbiamo avviato il nostro cammino odierno], è stata realizzata dal turco Mehmet Aslan, un fotografo sconosciuto. Ciononostante, siamo sicuri che questa immagine entrerà nella Storia della Fotografia».

Non hai idea di come condivida questo punto di vista.

Prima di salutarci, ci racconti della tua raccolta Palio is Life, che hai presentato l’anno scorso, a Dubai? «Sì. È frutto della passione che ha contraddistinto la mia vita. I miei amici affermano che io comincio a sognare prima di addormentarmi. Poi, i sogni si avverano.

«Il Sipa e il libro sul Palio sono stati sogni. Il Palio, che per un senese rappresenta la vita, per me ha raffigurato qualcosa che potevo fotografare tutto l’anno. Del Palio, ho potuto raccontare dietro-le-quinte che quasi nessuno avvicina: gli allenamenti durante i mesi invernali, esistenze private dei fantini,

cerimonie legate alla corsa, tanto care ai senesi, a cui il grande pubblico di Piazza del Campo non può accostarsi. Fotografia e Palio: due momenti ed elementi che mi appartengono intimamente».

Come ti è venuta l’idea di presentare il tuo libro negli Emirati?

«Non so neppure io come sia potuto succedere. Andare a Dubai, ed essere presente col libro e con una mostra personale sul Palio, mi ha fatto sentire parte del mondo dei grandi fotografi. Probabilmente, nascerà qualcosa tra il Sipa e il loro Xposure International Photography Festival. Lo spero proprio».

Bene, Luca, grazie. Vuoi aggiungere altro? Un tuo pensiero personale sulla Fotografia e sulla rilevanza dei relativi concorsi?

«Per qualcuno, per molti?, un concorso può rappresentare un momento fine a se stesso, accompagnato da una spasmodica volontà di vincere.

«Invece, secondo me, dovrebbe essere inteso come avventura da vivere, non sfida da vincere. Questa è la mia sintesi: è più bello far parte di un evento, conoscere gli altri partecipanti, imparare da loro, piuttosto che esserne il protagonista principale.

«E poi, vi saluto ribadendo il senso e valore dei sogni. Se sogni e se credi nei tuoi sogni, allora sono i tuoi stessi sogni che ti indicano la strada che devi intraprendere. Non è detto che sia la strada giusta, però è quella in cui credi».

Per un giovane [ma non solo per loro] è un buon punto dal quale partire. Mi ricorda un pensiero dal libro di Carlos Castañeda, A scuola dallo stregone: «Tutte le strade sono uguali. [...] Tutto sta ad accertarsi che quella strada ha un cuore. È il solo dato che conti. Se non ha un cuore, è una strada sbagliata».

In chiusura di considerazioni, in accompagnamento e commento alle fotografie premiate ai Drone Photo Awards, una ultima annotazione breve, che è anche un convincimento.

Il drone non è una macchina fotografica, sia stabilito. Anche se scatta fotografie ed è comandato dal fotografo, è qualcosa di diverso. Assomiglia a un telescopio spaziale, più che a una macchina fotografica propriamente tale.

Da quale punto di vista? Dalla sostanziale omogeneità delle inquadrature. Proprio come con Hubble, o altri telescopi che orbitano nello Spazio. Conclusione: è sacrosanto riservare le immagini scattate con un drone in un Concorso apposito.

Per quanto! ■ ■

Drone Photo Awards 2021 / Nature / Lodato:

Drone Photo Awards 2021 / Wildlife / Secondo classificato: Fast Food (Igor Altuna)

Drone Photo Awards 2021 / Wedding / Lodato: Heart of the Forest (Luo Shengping)

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