Sin dalla sua creazione nel 1991, il DNA di Tocqueville Finance è ancorato
PARTNER DI RIFERIMENTO NELLA GESTIONE DI CONVINZIONE
Sin dalla sua creazione nel 1991, il DNA di Tocqueville Finance è ancorato alla selezione di società europee multi cap. Nel corso degli anni la società ha saputo posizionarsi come punto di riferimento nella sua categoria.
Braccio di gestione azionaria del gruppo LBP AM, Tocqueville Finance distribuisce anche tutte le competenze della casa madre (convertibili, absolute return, real asset, ecc.) per offrire soluzioni su misura adatte a tutti i profili di investitori nel rispetto dei vincoli normativi
NELLA GESTIONE DI CONVINZIONE
Sin dalla sua creazione nel 1991, il DNA di Tocqueville Finance è ancorato alla selezione di società europee multi -cap. Nel corso degli anni la società ha saputo posizionarsi come punto di riferimento nella sua categoria.
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Braccio di gestione azionaria del gruppo LBP AM, Tocqueville Finance distribuisce anche tutte le competenze della casa madre (convertibili, absolute return, real asset, ecc.) per offrire soluzioni su misura adatte a tutti i profili di investitori nel rispetto dei vincoli normativi
2014 sui Market Abuse, in vista della sottoscrizione dei fondi di Tocqueville Finance Inoltre, questo documento non costituisce un consiglio o un’opinione giuridica o fiscale Tocqueville Finance non sarà tenuta responsabile di qualsiasi decisione di investimento presa o no sulla base delle informazioni contenute in questo ducumento L’attenzione dell’investitore è attirata sul fatto che: ogni investimento comporta vantaggi ed inconvenienti che andrebbero presi in considerazione in funzione del profilo specifico di ciascun investitore (es rendimento desiderato, propensione al rischio ), e che preventivamente ad ogni investimento, con l’obiettivo di evitare un investimento in un fondo che non corrisponde al suo profilo, l’investitore deve consultare la documentazione legale del fondo che gli è fornita e, se lo ritiene necessario, deve interfacciarsi con il suo advisor per ottenere maggiori informazioni circa l’investimento progettato in funzione del suo profilo Non è ammessa la riproduzione né la diffusione del presente documento senza l’autorizzazione preventiva di Tocqueville Finance, che dunque non sarà ritenuta responsabile dell’utilizzo
EDI TO RIA LE
L’INFLAZIONE EUROPEA E AMERICANA È SICURAMENTE
A CHE PUNTO SIAMO CON LA LOTTA ALLA SUPER INFLAZIONE?
Circa un anno fa, in questo editoriale, parlavamo delle pericolose prospettive inflazionistiche che ci attendevano. Era difficile im maginare, però, una situazione geopolitica europea così estrema come quella generata dall’inizio della guerra in Ucraina che avrebbe addirittura peggiorato lo scenario previsto. Anche negli Stati Uniti l’inflazione non accenna a diminuire, limitando lo spazio di manovra delle Ban che centrali ed indirizzandola verso un forte inasprimento delle politiche mone tarie. Negli USA, l'ultimo movimento al ribasso dei titoli azionari è stato proprio innescato dai dati allarmanti che provengono dai prezzi.
Le previsioni degli economisti circa un raffreddamento della domanda nei pros simi mesi sono concrete, a causa dell'elevata inflazione che comprime i redditi reali della stretta monetaria e fiscale. Tutto ciò, insieme alla stabilizzazione dei prezzi dell'energia e al graduale allentamento dei vincoli dell'offerta globale, do vrebbe far scendere l'inflazione nel corso del 2023, anche se rimarrà al di sopra dell'obiettivo della Fed. La posta in gioco è così alta che l’istituto centrale ame ricano è disposto a correre il rischio di esagerare e provocare una recessione.
DEI PAESI NATO NEL CONFLITTO RUSSIAUCRAINA, MENTRE IN ASIA LA SITUAZIONE È BEN DIVERSA.
In generale, è tutto il mondo a prepararsi a una recessione. Dopo anni di estre ma generosità delle Banche centrali, il mercato internazionale sta affrontando una stretta monetaria con un’intensità del tutto eccezionale. Come dicevamo, l’obiettivo è quello di combattere l’inflazione che cresce ormai a doppia cifra. Non è così dappertutto, però. Il Giappone si differenzia dalle altre economie mondiali sotto più punti di vista. La BoJ ha raddoppiato il mantenimento del controllo della curva dei rendimenti. L’inflazione è vicina al 3% e in crescita, cosa che uno yen debole potrebbe alimentare. La desincronizzazione della BoJ ha delle conseguenze sulla valuta nazionale. La Fed ha rialzato i tassi d’in teresse a un ritmo più veloce rispetto alla Bce, mentre la Banca del Giappone sta resistendo a qualsiasi stretta monetaria. Ciò ha ampliato i differenziali dei tassi d’interesse tra gli Stati Uniti e le sue principali coppie di valute.
In Cina, invece, si è aperto il Congresso nazionale del PCC. Durante quello che per il Paese rappresenta l’appuntamento più importante a livello politico Xi Jinping è stato riconfermato per un terzo, storico, mandato. Sullo sfondo c'è però anche un contesto economico altrettanto importante e sfaccettato. Di versi gestori prevedono che la Cina continuerà a distribuire stimoli monetari e fiscali per stabilizzare l'economia, date le restrizioni della politica dinamica COVID-zero, con una crescita sostenuta da condizioni finanziarie più acco modanti. A differenza di quasi tutte le principali Banche centrali e grazie alla bassa inflazione, l’istituto cinese non ha sentito il bisogno di seguire il trend di forte aumento dei tassi di interesse. Anzi, la People's Bank of China ha allen tato la politica monetaria in diverse occasioni, attraverso una combinazione di tagli ai tassi di interesse e alle riserve obbligatorie. Percorsi diversi, aspet tiamo il risultato finale.
SUPERIORE ALLE ATTESE, ANCHE A CAUSA DELL’INDIRETTO COINVOLGIMENTO
DAVIDE PASIMENI Head of Italy, FundsPeople
FRANCESCO BICCIATO DIRETTORE GENERALE, FORUM PER LA FINANZA SOSTENIBILE Finanza SRI, investimenti privati fondamentali per realizzare una giusta transizione pag. 36
LIAM MARTIN DIRECTOR, GLOBAL INSIGHTS, BROADRIDGE La sfida dell’inflazione pag. 40
PANORAMA
Radar FundsPeople: Espandere
Movimenti nell’industria
Il barometro in Italia
TENDENZE
attività
SERGIO DESANTIS RESPONSABILE SERVIZIO STATISTICO E STUDI ATTUARIALI, ANIA Le sfide del mercato assicurativo italiano nel nuovo contesto economicofinanziario pag. 44
SGR alternative, un fenomeno in crescita
Finanza SRI, investimenti privati fondamentali per realizzare una giusta transizione
La sfida dell’inflazione
Le sfide del mercato assicurativo italiano nel nuovo contesto economico-finanziario
SFDR, panorama italiano dei fondi art. 8 e art. 9
La fotografia aggiornata dei Family Office in Italia
Le migliori società di gestione europee
Private capital, nessuna crisi in vista
Le nuove linee guida di ESMA sulla MiFID II, (alla luce dei requisiti sulla sostenibilità)
Analisi del mercato europeo degli ETF e delle scelte degli investitori
INTERVISTE
Monica Zani (Allianz GI)
Mario Baronci (Quaestio Capital)
Alessandro Greppi (Zurich Investment Life)
Danilo Giuliani (EPPI)
Andrea Ragaini (AIPB)
Manuela Sperandeo (BlackRock)
ANALISI
Che il quarto trimestre sia migliore del terzo
High yield: default in vista?
Le differenze tra S&P 500 e S&P 500 ESG
Fondi bilianciati aggressivi
I fondi con Rating FundsPeople 2022
STILE & VIAGGI
Cicloturismo, viaggiare a passo lento
ALFREDO DE MASSIS, JOSIP KOTLAR LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO, SCHOOL OF MANAGEMENT POLITECNICO DI MILANO
La fotografia aggiornate dei Family Office in Italia pag. 52
SARA SILANO EDITORIAL MANAGER, MORNINGSTAR
Le migliori società di gestione europee pag. 56
ANNA GERVASONI DIRETTRICE GENERALE, AIFI Private capital, nessuna crisi in vista pag. 60
PAOLO BARBANTI SILVA PARTNER DE BERTI JACCHIA Le nuove linee guida di ESMA sulla MiFID II (alla luce dei requisiti sulla sostenibilità) pag. 64
JULIEN SCATENA HEAD OF MARKET PLACE, TRACKINSIGHT Analisi del mercato europeo degli ETF e delle scelte degli investitori pag. 66
PAOLO IURCOTTA HEAD OF ITALY, KRANESHARES Cicoturismo, viaggiare a passo lento pag. 114
EL EN CO
INDICE DELLE SOCIETÀ
I NOVEMBREABC
abrdn 9
Acatis Gané 86
AcomeA SGR 16 Agora 16
AIFI 60
AIPB 80 Allen & Overy 30 AllianceBernstein 14 Allianz GI 16, 70, 86
Allspring Global Investments 14 Amundi Group 16, 50, 56, 86, 96, 100 ANIA 44
Anima Holding 16, 30 Arca Fondi SGR 16, 50 Artemis 56
Aviva Investors Global Services 16 AXA IM 16
Banca Cassa Centrale 16 Banca d’Italia 30
Banca Finnat Euramerica 16 Banca Profilo 16 BlackRock 15, 16, 42, 56, 82, 86, 90 BlueBay 90 BNY Mellon 16, 86
Broadridge 40 Candriam 16, 34, 90
Capital Group 56, 86
Centro sul Family Business Management Libera Università di Bolzano 52
Clessidra Capital Credit SGR 30 ClubDeal 14
Comgest 56
Consultinvest 16
Credit Suisse AM 7, 14, 16, 38 Credito Emiliano 16
DEF
De Berti Jacchia 64 Decalia 14
Deep Ocean Capital SGR 30 Dimensional 56 DPAM 14, 17, 100
Endeka SGR 30
EPPI 78
Equor Capital Partners SGR 30 Euregio Plus 16
Eureka! Venture SGR 30
Eurizon Capital 16, 50
Fidelity International 14, 16, 90
Fideuram 16
Finanziaria Internazionale 16
Finer Finance Explorer 49
First Sentier Investor 56 Forum per la Finanza Sostenibile 36
Franklin Templeton Investments 16, 98 Fundsmith 56
GHI
Gardant Investor SGR 30
Goldman Sachs AM 46 Groupama AM 16
Gruppo Azimut 16
Gruppo Banca Intermobiliare 16
Gruppo Banco BPM 16
Gruppo BNP Paribas 16, 90
Gruppo BPER Banca 16
Gruppo Ceresio Italia 16
Gruppo Deutsche Bank 14,16,86,96,100
Gruppo Ersel 16
Gruppo Generali 14, 16
J.P.
Janus
KraneShares
Kyip
Legal
Lendlease
M&G
MFS
Mirova
Morgan
Morningstar
Natissa
Natixis
JKL
CEO
GONZALO FERNÁNDEZ gonzalof@fundspeople.com
HEAD OF ITALY
DAVIDE PASIMENI davide.pasimeni@fundspeople.com
REDAZIONE
NAZIONALE
SILVIA RAGUSA, Editor in Chief silvia.ragusa@fundspeople.com
RAFFAELA ULGHERI, Reporter raffaela.ulgheri@fundspeople.com
INTERNAZIONALE
GRETA BISELLO, Reporter greta.bisello@fundspeople.com
FILIPPO LUINI, Reporter filippo.luini@fundspeople.com
OSCAR RODRÍGUEZ, Reporter orodriguez@fundspeople.com
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ANALISI
MN
MIGUEL RÊGO, Head of Analysis - Portugal miguel.rego@fundspeople.com
DIOGO VERDE, Fund Analyst diogo.verde@fundspeople.com
PROJECT MANAGEMENT
FEDERICA CORBEDDU, Head of Project Management federica.corbeddu@fundspeople.com
LIVIA CAIVANO, Project Manager, livia.caivano@fundspeople.com
FRANCESCA CONTI, Project Manager, francesca.conti@fundspeople.com
MARTA MARINA PUCCIO, Project Manager, marta.puccio@fundspeople.com
OPQ
ODDO
Poste Italiane 16 PwC 60
Quaestio Capital 74
RST
Red Moon SGR 30 Robeco 56 School of Manag. Politecnico di Milano 52 Schroders 16, 62 Sella SGR 16 Sol ETF 96 Soprarno 16 Standard Life Aberdeen 16 State Street Global Advisors 14, 16, 96 T. Rowe Price 56
Teamsystem Capital At Work SGR 30 The Techshop SGR 30 Trackinsight 66
UWXYZ
UBS AM 10, 16, 96, 102
Ulixes SGR 30 Union Bancaire Privée 14 Vanguard 56, 68 Vontobel Wealth Management SIM 14 Xgen Venture SGR 30 Zenit 16 Zurich
CONSULENZA: ANTONIO SALIDO, CEO, NUVIX CONSULTING SL
DISEGNO E PROGETTAZIONE: ANTONIO CAPA E RODRIGO PÉREZ, KEMBEKE ESTUDIO
FOTOGRAFIA: ENRICO FRASCATI
TRADUZIONI: CRISTINA JAOUEN, FULLY INVESTED TRANSLATION, ED EMANUELA CRIBIO STAMPA: RIVADENEYRA
EDITORE
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Nuove strade per l’idrogeno verde
La dipendenza dell’Europa dal le importazioni di combustibi li fossili è preoccupante se si considera che nel 2021 il 45% delle importazioni di gas dell’UE provenivano dalla Russia. Per favorire l’indipendenza ener getica della regione, a maggio la Commissione Europea ha annunciato il piano REPowe rEU, che prevede una rapida espansione della produzione di energia solare ed eolica e l’uso di idrogeno da fonti rinnovabili.
REPowerEU MIRA A POTENZIARE LA PRODUZIONE DI IDROGENO VERDE
L’idrogeno si compone di moleco le che possono essere combinate con altri elementi per produrre combustibili o sostituire il gas come fonte di calore nei processi industriali. Il piano REPowerEU punta alla produzione locale di 10 milioni di tonnellate di idro geno rinnovabile entro il 2025 e a un’infrastruttura totale di 20 milioni di tonnellate di idroge no verde all’anno entro il 2030.
La produzione di tali quantità richiederà all’incirca 500 TWh di energia elettrica da fonti rinno vabili. Per convertire l’elettricità verde in idrogeno tramite elet trolisi, i produttori di elettrolizza tori dovranno decuplicare la loro capacità entro il 2025. La produ zione mondiale di idrogeno ver de, pari a poco meno di 1 milione di tonnellate nel 2020, potrebbe raggiungere i 600 milioni di ton nellate all’anno entro il 2050.
DIVERSE SFUMATURE DI IDROGENO
La produzione di idrogeno si differenzia in tre categorie:
idrogeno grigio, blu e ver de. La produzione dell’idro geno grigio è caratterizzata da un’impronta di carbonio considerevole. L’idrogeno blu determina minori emissioni dirette, ma resta esposto ai rischi di emissione associati alla catena di approvvigiona mento. L’idrogeno verde, pro dotto con l’utilizzo di energia elettrica rinnovabile attraver so l’elettrolisi dell’acqua, non rilascia quantità significative di gas serra ed è quindi piena mente allineato all’obiettivo di zero emissioni nette.
TRANSIZIONE ALL’ECONOMIA DELL’IDROGENO VERDE
Attualmente circa il 95% della fornitura di idrogeno a livel lo mondiale è rappresentata dall’idrogeno grigio. Tuttavia, alla luce degli obiettivi globali di decarbonizzazione, la situa zione potrebbe cambiare. Oltre al piano REPowerEU, esistono ambiziosi progetti annuncia ti dai colossi del petrolio e del gas, che indicano come l’idro geno verde sia destinato a svolgere un ruolo più rilevante nel mix energetico del futuro.
IN QUALI MERCATI PUÒ AVERE UN RUOLO L’IDROGENO VERDE?
L’idrogeno è un vettore ener getico multiuso, idoneo a sva riate applicazioni nei processi industriali, nei trasporti, nel riscaldamento e nella genera zione di energia, ma è destinato a guadagnare terreno soprat tutto nelle applicazioni più dif ficili da elettrificare. Un esempio sono quei mercati dove può essere combinato con altri ele menti, come l’azoto per produr re ammoniaca verde, utilizzata come fertilizzante nel settore agricolo. Un’altra prometten te opportunità per l’idrogeno verde è la sostituzione del gas naturale nell’industria pesante che necessita di temperature estreme, come la produzione di acciaio, ceramica e cemento .
MIGLIORARE L’EFFICIENZA DELLA PRODUZIONE DI IDROGENO
L’idrogeno verde è prodot to tramite elettrolisi. Sebbe ne tale processo sia noto da secoli, il crescente interesse commerciale dà slancio a nuo vi progetti di ricerca mirati a
AUMENTO DELLA PRODUZIONE EUROPEA DI IDROGENO VERDE
renderlo più efficiente. All’ini zio di quest’anno una società australiana ha presentato un nuovo progetto che, in base ai dati dell’azienda, permette rebbe di avere l’elettrolizzatore più efficiente al mondo, capace di offrire un’efficienza del 95% rispetto al 75% circa delle tec nologie consolidate.
LA CRISI ENERGETICA FORNISCE UN’ANTICIPAZIONE DELLA COMPETITIVITÀ DEI PREZZI
La crisi energetica in corso ha messo in evidenza la neces sità, specialmente in Europa, di ripensare la dipendenza da combustibili fossili. Fonti ener getiche come l’idrogeno verde possono rappresentare un’al ternativa percorribile per diver si utilizzi.
I carburanti a base di idro geno garantiscono prezzi più stabili e protezione dal loro au mento strutturale legato alle indennità per le emissioni di carbonio.
È un dato di fatto che l’idro geno verde non abbia ancora raggiunto la parità di prezzo con i combustibili fossili, soprat tutto in considerazione del livel lo dei prezzi dei suoi principali fattori di costo, ovvero gli elet trolizzatori e l’elettricità da fonti rinnovabili. Tuttavia, la produ zione totalmente automatizzata degli elettrolizzatori dovrebbe determinare un sostanziale calo dei costi nel prossimo decen nio. Se l’Europa porterà avanti il piano REPowerEU, l’industria dell’idrogeno verde è destinata a compiere un sostanziale pas so in avanti.
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PROFESSIONISTI
SOCIETÀ
PRODOTTI
Strategie di hedging alternative per gestire la volatilità
In passato, un’allocazione di portafoglio 60/40 (60% azioni e 40% obbligazioni) era considerata una scelta prudente. Per molto tempo questa è stata la distribu zione classica per diversifi care gli investimenti. Oggi, con l’inflazione ai massimi, questo approccio non è più adeguato.
PERCHÉ L’APPROCCIO 60/40 OGGI NON FUNZIONA PIÙ
Negli ultimi 30 anni i rendi menti obbligazionari sono diminuiti, mentre quelli azionari sono stati estre mamente solidi. Poiché sto ricamente le obbligazioni avevano una correlazione negativa con le azioni, in passato i portafogli bilan ciati 60/40 hanno genera to ritorni robusti, tenendo bassa la volatilità. Questo perché, con un’allo cazione 60/40, per tornare in linea con le esposizioni target si vendono gli inve stimenti che hanno sovra performato e si acquistano quelli che hanno sottoper formato.
Tuttavia, nel contesto di mercato odierno la corre lazione tra azioni e obbli gazioni ha subito un cam biamento radicale. Quella correlazione negativa, che in passato ha prodotto ri sultati così favorevoli, ha lasciato il posto a una cor relazione positiva, che si traduce in portafogli con ritorni inferiori e volatilità molto più elevata (grafico 1).
Visto che ormai la volatilità si mantiene su livelli elevati
da molti mesi, un portafoglio 60/40 tradizionale non è più in grado di generare ritor ni positivi poiché nel lungo periodo è sempre più diffi cile accumulare rendimenti dopo perdite consistenti a causa del volatility drag, os sia la differenza tra media geometrica e media aritme tica dei rendimenti.
IL RUOLO DELLE STRATEGIE DI HEDGING ALTERNATIVE
L’inclusione di una strategia di hedging alternativa può costituire una valida solu zione. Uno dei modi per in corporare questa strategia è utilizzare un portafoglio diversificato di investimen ti alternativi con una bas sa correlazione alle azioni. Questa soluzione consente di compensare in parte il potenziale di diversifica zione perso a causa della
correlazione positiva tra in vestimenti azionari e obbli gazionari.
Le strategie di hedgingpos sono aggiungere convessità positiva a un portafoglio, in quanto gli conferiscono un profilo di ritorno caratteriz zato da perdite tendenzial mente modeste in rapporto a guadagni potenzialmen te elevati. Le strategie con convessità positiva sono molto simili a un’opzione su cui si paga un premio mo desto, cosicché se non suc cede nulla si perde il premio, ma se il mercato evolve a vostro favore, il guadagno potenziale è molto elevato. Questo tipo di strategia si propone, in ultima istanza, di minimizzare la volatilità negativa del portafoglio e di ottenere ritorni compo sti interessanti, agendo in combinazione a un portafo glio di asset rischiosi.
I ritorni dei portafogli tradi zionali presentano di norma un andamento negativo nei periodi di forte turbolenza. Esaminando la distribuzione dei ritorni, se il portafoglio ha un andamento negativo l’investitore potrà aspet tarsi guadagni più modesti e frequenti e perdite meno frequenti, ma più consisten ti. Questo si traduce in un forte volatility drag, che ri duce sensibilmente i ritorni a lungo termine.
L’aggiunta di strategie di hedging alternative con convessità positiva può servire per correggere l’an damento negativo e ridurre l’effetto di volatility drag. Il trade-off fondamentale che gli investitori devono consi derare quando esaminano le strategie di mitigazione del rischio di ribasso è, per tanto, se il potenziale costo di detenere la componen te di copertura sia più che compensato dai guadagni derivanti dalla riduzione de gli effetti del volatility drag nel portafoglio (riducendo la portata dei drawdown).
LE STRATEGIE ALTERNATIVE DI HEDGING SOPPERI SCONO ALLE INEFFICIENZE DELL’APPROCCIO 60/40
L’obiettivo di questo tipo di strategie è minimizzare l’impatto dei ribassi di mer cato senza sacrificare il po tenziale di ritorni positivi. In altre parole, le strategie di hedging efficaci mitigano i rischi di ribasso, consenten do agli investitori di benefi ciare nella massima misura possibile alle fasi di rialzo.
STEPHEN COLTMAN Senior Investment Manager, abrdn CORRELAZIONE POSITIVA, IMPATTI NEGATIVI PER LA PERFORMANCE DEL PORTAFOGLIOTre questioni chiave per concludere il 2022
La riunione di settembre del la Federal Reserve ha mostrato una banca centrale più “falco” di quanto non si aspettassero i mercati, che di fatto si è impe gnata a mantenere i tassi ab bastanza alti per un periodo di tempo sufficiente a provocare una recessione al fine di ripor tare l’inflazione vicino al target. Le prospettive dell’Europa per il prossimo inverno rimangono incerte, con l’escalation dell’ag gressione russa nei confronti dell’Ucraina e la politica energe tica di Mosca sempre più aggres siva. Il sostegno delle politiche cinesi si sta rivelando un aiuto insufficiente per i problemi dell’e conomia globale.
Oltre ai tre temi appena cita ti, gli eventi e l’andamento dei prezzi dell’ultimo mese ne han no fatto emergere altri tre che a nostro avviso potrebbero in fluenzare l’andamento dei mer cati da qui a fine anno.
Il primo è l’intervento sul mer cato obbligazionario del Regno Unito, poiché riteniamo che pos sa avere implicazioni più ampie del previsto. I responsabili politi ci globali sono sempre più cau ti riguardo agli effetti del forte aumento dei rendimenti sulla
stabilità finanziaria e le azioni implementate per preservarla fanno sì che i rischi per i tito li governativi stiano diventando più equilibrati.
Ricordiamo che nel Regno Unito i rendimenti governativi sono aumentati a seguito di un pacchetto fiscale più ampio del previsto, che aveva innescato una spirale di vendite del debito nazionale da parte dei fondi pen sione. La Bank of England (BoE) ha invertito la rotta, passando da un’imminente vendita di asset ad acquisti netti di titoli di Stato, con l’obiettivo di arginare il calo del mercato dei gilt e proteggere i fondi pensione da perdite po tenzialmente paralizzanti.
In Cina, Giappone, UE, Corea del Sud e India (tra gli altri), la banca centrale o le autorità fi scali stanno intervenendo sui mercati valutari o obbligazionari (o hanno preparato gli strumen ti per farlo) e le banche centrali sono pronte a contrastare i mo vimenti dei prezzi giudicati ec cessivi o controproducenti per i loro obiettivi.
Questi interventi rafforzano il fatto che, sebbene la lotta all’infla zione sia ancora la priorità princi pale per i responsabili della politi
ca monetaria, altre considerazioni sono abbastanza importanti da indurre all’azione. Le banche centrali vogliono che le condizio ni finanziarie si inaspriscano per rallentare l’attività e contribuire a ridurre le pressioni inflazionisti che, ma quando gli asset percepiti come “sicuri” evidenziano fragilità, possono adottare misure per con tenere i rischi negativi più estremi. In questo momento non si perce pisce alcun trade-off tra la ridu zione dell’inflazione e la gestione dei problemi di stabilità finanziaria. Tuttavia, sebbene non sia il no stro scenario di base, non è dif ficile ipotizzare un futuro in cui le banche centrali siano costrette ad abbandonare le loro campagne di inasprimento e a invertire comple tamente la rotta nel caso in cui emergano rischi finanziari siste mici percepiti, spinti da esigenze fiscali o da altri fattori. La possibi lità di deviazioni lungo il percorso per riportare l’inflazione verso il target potrebbe contribuire a un persistente premio a termine sulle obbligazioni con scadenza più lun ga, fino a quando le pressioni sui prezzi non si saranno sufficiente mente attenuate.
A nostro avviso, la Banca Cen trale Europea è quella che più
GIOVANNI PAPINI Country Head, UBS Italiaprobabilmente seguirà un per corso simile a quello della BoE. Entrambe si trovano in regioni in cui la politica fiscale si è progres sivamente allentata per attutire lo shock dei prezzi dell’energia. L’allargamento degli spread tra i paesi dell’Europa centrale e quel li periferici, dovuto al fatto che la BCE continua ad aumentare i tassi d’interesse nonostante la debolezza economica, fungerà probabilmente da catalizzatore dell’azione.
La crescita e l’inflazione stan no decelerando ed è probabile che questo rallentamento ma croeconomico possa dominare i movimenti dei prezzi per un periodo tattico, anche se siamo entrati in un contesto di infla zione strutturalmente più ele vata. Le misure delle aspettative di inflazione basate sul mercato sono ampiamente in linea con gli obiettivi delle banche centrali, il che indica una certa fiducia nella loro capacità di riuscire a conte nere l’inflazione. Ma anche i ren dimenti dei titoli di Stato a lungo termine hanno superato le stime circa il livello al quale dovrebbero generalmente attestarsi i tas si ufficiali delle banche centrali nel tempo, e ciò significa che gli investitori stanno guadagnando un compenso extra per la deten zione di questi titoli.
D’altro canto, la possibilità di mercati obbligazionari più calmi nel Regno Unito e in Europa deve fare i conti con la continua tenuta del mercato del lavoro statuniten se. Tassi più alti più a lungo negli Stati Uniti, per indurre un ammor bidimento delle condizioni del mer cato del lavoro, potrebbero limita re la performance dei titoli di Stato nel breve termine. A nostro avviso, è necessario attendere l’evidenza
di un certo ammorbidimento del mercato del lavoro statunitense prima di aggiungere debito sovra no a lungo termine.
Il secondo tema riguarda la possibilità che il dollaro conti nui a salire. La politica della Fed continuerà a sostenere il dol laro, in quanto è probabile che l’inasprimento proseguirà fino a quando non emergeranno pro ve concrete di debolezza del mercato del lavoro o l’inflazione
Gli Stati Uniti sono in una posi zione relativamente migliore per resistere ai venti contrari, per ché una quota minore del PIL è legata ai beni, mentre l’Europa è più esposta allo shock dei prez zi dell’energia e la Cina non ha voluto riaprire in modo duratu ro l’attività economica. L’ultima questione di rilievo degli ultimi mesi del 2022 è capire come si presenta l’outlook per gli utili. Il periodo luglio-settembre 2022 è il primo, dal secondo trimestre del 2020, in cui le aspettative di ricavi e utili sono state riviste al ribasso nel corso del trimestre.
TENERE D’OCCHIOCiò è sintomatico di una svolta decisiva verso un contesto di crescita nominale molto più len ta. Negli ultimi due anni almeno uno dei due elementi, tra cresci ta e inflazione, ha accelerato o sorpreso al rialzo, dando un ulte riore impulso a ricavi e utili, ma in futuro è assai probabile che né la crescita né l’inflazione faranno altrettanto.
non tornerà molto più vicina al target. Nessuna delle due ipo tesi è probabile nel breve termi ne. L’inasprimento delle banche centrali innescherà una serie di effetti domino nell’economia globale, e il mercato del lavoro statunitense sarà probabilmente l’ultimo a cadere. A livello globa le, il settore dei beni sarà sempre più sotto pressione e avrà ampio spazio per continuare a ridursi, dato che la quota di spesa conti nuerà a spostarsi verso i servizi.
Infine, come si è visto a luglio, il sentiment negativo e le aspetta tive relativamente basse aumen tano la possibilità di rimbalzi degli asset di rischio durante la stagio ne degli utili, a patto che i risulta ti non siano così negativi come si temeva. Ma nel tempo saranno le condizioni macro a dominare. La flessione degli indici dei direttori degli acquisti, il dollaro forte e il calo dei prezzi delle materie pri me implicano che le stime sugli utili dovranno scendere ancora. A meno che non si verifichi un cambiamento di politica fiscale o geopolitica che fornisca validi motivi per ritenere che le revisio ni si invertiranno presto, questa pressione al ribasso potrebbe re stare una condizione avversa per gli asset di rischio.
OBBLIGAZIONI DEL REGNO UNITO, MOVIMENTI DEL DOLLARO USA E ASSET DI RISCHIO DA QUI A FINE 2022
REGNO UNITO Educazione finanziaria
Capital Group lancia un servizio di formazione rivolto ai clienti istituzionali e intermediari. Si chiama Capital Learning e avrà sedi in Europa e Asia Pacifico, basandosi sull’esperienza del gruppo negli Stati Uniti nel fornire percorsi formativi e training alla clientela.
FRANCIA Nuovo assetto per Crédit Mutuel
Crédit Mutuel Alliance
STATI UNITI Focus sull’asset management
Cambio di nome per l’unità di gestione patrimoniale del Gruppo Principal, che diventa Principal Asset Management.
Il rebranding rappresenta il culmine di un processo di revisione strategica con l’obiettivo di crescere nel ramo della gestione degli investimenti.
BRASILE
Obiettivo mercato offshore
Il gestore patrimoniale brasiliano Faros ha acquisito il multi-family office Hollander Wealth Management, che gestisce un patrimonio di 1,5 miliardi di dollari per famiglie facoltose. L’operazione consente a Faros di entrare nel mercato offshore statunitense attraverso le attività di Hollander a Miami.
Fédérale ha riorganizzato le attività di gestione patrimoniale. Crédit Mutuel Investment
Managers si specializzerà sui clienti interni delle reti del gruppo, clienti aziendali e su risparmi e pensioni dei dipendenti. La Française Finance Services sui clienti esterni in Francia, sugli istituzionali e sulla clientela internazionale.
FRANCIA Accordo sui private markets
Ardian ha stretto una partnership con iCapital. Grazie all’accordo, i gestori patrimoniali e i loro clienti potranno avere accesso tramite la piattaforma fintech globale di iCapital alle strategie di investimento sui mercati privati di Ardian.
ESPANDERE
ATTIVITÀ
SVIZZERA
Economia circolare
Al via una collaborazione tra Lombard Odier e The Enterprise for Society Center, E4S, sull’economia circolare.
Le due entità lavoreranno insieme allo sviluppo di una ricerca pionieristica sul modo in cui l’adozione di modelli di business circolari può accelerare la transizione ambientale.
CINA Private banking in crescita
HSBC Global Private Banking ha annunciato il lancio ufficiale delle sue attività a Chengdu, capoluogo della provincia di Sichuan, e Hangzhou, estendendo ulteriormente la sua presenza nella Cina continentale.
CINA
Julius Baer punta ai clienti locali
Primo passo di Julius Baer nel mercato onshore cinese. La società ha stretto un accordo con l’asset manager con sede a Shanghai Grow Investment Group, grazie al quale i clienti nazionali di Grow potranno accedere a offerte selezionate di Julius Baer.
SINGAPORE Svilupparsi in Asia
L’asset manager statunitense da 210 miliardi di dollari in gestione Lord Abbett ha aperto un ufficio a Singapore. Si tratta del primo avamposto della società nel Sud-est asiatico, con cui punta a espandere la propria attività nella regione.
SINGAPORE
Nuovo ufficio per Allspring
Allspring Global Investments sbarca a Singapore e rafforza il suo team azionario dei mercati emergenti. L’asset manager da 476 miliardi di dollari ha assunto Tan Song Chao, noto come Gary Tan, proveniente da Natixis IM, come CEO della sua attività nella cittàStato.
Acquisizioni, accordi e nuovi uffici per ampliare la presenza globale.
PATRIZIA NOÈ
Head of Distribution Italy, Credit Suisse AM
Importanti cambiamenti all’interno della divisione di distribuzione di Credit Suisse AM in Italia. Dopo oltre 20 anni nel segmento istituzionale, Patrizia Noè amplia le sue responsabilità anche al canale third-party wholesale per l’Italia, assumendo l’incarico di head of distribution Italy. L’annuncio segue la recente nomina di Emanuele Bellingeri a head of third-party wholesale CH&EMEA.
MARTA CLEMENTINA CANESI Executive Director, Vontobel WM SIM
Un nuovo ingresso in Vontobel Wealth Management SIM. Si tratta di Marta Clementina Canesi chiamata a operare in qualità di executive director nella SIM italiana dedicata ai servizi di gestione di patrimoni e investimento per clientela private del gruppo svizzero controllato dalla famiglia Vontobel. Nel suo ruolo, la manager si focalizzerà sui servizi agli High Net Worth Individuals.
ALESSANDRO ANGELINI Sales Manager Italy, Generali IP
Nuovo acquisto in casa Generali. Dal 1° ottobre Alessandro Angelini è diventato il nuovo sales manager Italy di Generali Investments Partners. Angelini entra a far parte del team guidato da Gabriele Alberici, head of sales Italy di Generali Investments, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il presidio nel segmento wholesale.
BREVI
n Fabrizio Capati, Director of Italian Distribution, AllianceBernstein
n Ilga Haubelt, Head of Equity per l’Europa, Fidelity International
n Guillaume Abel, Deputy CEO, Mirova
n Sibilla Ravasio, Director Business Development Third-Party Wholesale Italia, Credit Suisse AM
n Alexia Giugni, Head of Client Coverage Division EMEA, DWS
YIE-HSIN HUNG Presidente e AD, State Street Global Advisors
La società di gestione State Street Global Advisors ha annunciato di aver nominato Yie-Hsin Hung in qualità di presidente e amministratrice delegata. Succede a Cyrus Taraporevala, il cui ritiro previsto è stato annunciato all’inizio dell’anno. Hung si unirà a SSGA a dicembre 2022, riportando al presidente e AD di State Street Ron O’Hanley, ed entrerà nel comitato esecutivo dell’istituto.
ANDREA ROSSI CEO e Executive Director, M&G
Cambio alla guida di M&G. Andrea Rossi è il nuovo chief executive officer e executive director. In M&G, Rossi succede a John Foley che lo scorso aprile ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi dopo sette anni di permanenza nel ruolo. Per garantire una transizione ordinata, Foley rimarrà in M&G fino a fine anno con funzioni consultive.
n Stefano Alberti, Co-Responsabile DD&A, Intermonte
n Roberto Ferrari, Presidente Esecutivo, ClubDeal
n Jonathan Graas, Senior Portfolio Manager, Decalia
n Luca Poltronieri, Sales Manager, Janus Henderson Investors
n Aniello Pennacchio, vicedirettore Italia, DPAM
n Valentina Valdameri, Senior Business Development Manager; Paolo Sarti, Sales Executive; Elena Caturano, Office Manager e Marketing Support, Legal & General IM
n Sergio Trigo Paz, CIO & Head of Emerging Market Fixed Income; Soledad Rocio Acoroni, Portfolio Manager Emerging Market Fixed Income, UBP
n Luigi Algisi, Portfolio Manager; Sarah Harrison, Portfolio Manager, Allspring Global Investments
n Cecilia Fryklöf, Head of Active Ownership, Nordea Asset Management
Navigare la transizione a basse emissioni di carbonio con gli ETF
Gli investitori sono alla continua ricerca di informazioni in meri to al processo di investimento, che si tratti di approfondimenti sul fronte macroeconomico, di aggiornamenti sull’andamento degli utili societari o di valuta zioni dei titoli. Un elenco che non può che include input riguardo il processo di transizione ver so un’economia decarbonizzata, che a nostro avviso avrà un im patto significativo sui portafogli d’investimento, perché in futuro assisteremo a una massiccia ri allocazione del capitale e a un rimodellamento delle economie globali. La velocità e la forma di questa transizione sono incerte e richiederanno decenni. Si sti ma che per costruire un’econo mia globale a zero emissioni (cioè che non emetta più gas serra di quanti ne elimini dall’atmosfera) entro il 2050 siano necessari in vestimenti di capitale compresi tra i 50 e i 100 mila miliardi di dollari1
Molti investitori stanno già rial locando gli investimenti per af frontare questo cambiamento, ma altri necessitano un supporto per costruire il loro portafoglio sostenibile.
TROVARE LA PROPRIA STRADA
Nel 2021 abbiamo condotto una ricerca su 175 investitori inglesi ed europei e 260 portafogli per capi re quale sia l’approccio degli inve stitori alla transizione sostenibile2 da cui sono emerse tre sfide rite nute più rilevanti.
Sfida 1: la costruzione del por tafoglio. Il 27% degli intervistati europei cita la misurazione delle caratteristiche di sostenibilità del proprio portafoglio come la sfida più grande3. Gli investitori hanno bisogno di un partner che li aiuti a tradurre obiettivi e impegni di sostenibilità in idee concrete di al locazione del portafoglio. BlackRock può fungere da partner aiutando gli investitori a raggiun gere i seguenti obiettivi:
- valutare il profilo olistico di so stenibilità di un portafoglio con una suite completa di analisi sostenibili che si evolvono co stantemente per affrontare le sfide che gli investitori devono affrontare;
- evolvere sia le metriche di soste nibilità di un portafoglio con ana lisi più avanzate, come l’ottimiz zazione del rischio di gestione, sia il portafoglio con sostituzioni di prodotti sostenibili tra investi menti a ricerca di alfa, fattori e indici;
- costruire una nuova proposta sostenibile, basata sugli obiettivi di sostenibilità degli investitori e sugli impegni net zero.
Sfida 2: selezione dei prodotti. Nell’ultimo anno in Europa abbia mo assistito al lancio di un numero significativo di fondi sostenibili con diverse metodologie4. L’indicizza zione sostenibile può combinare la tradizionale trasparenza basata sulle regole dell’indicizzazione con nuovi dati ESG, fornendo chiarez za. Gli ETF sostenibili di iShares sono costruiti con gli standard
elevati, il rigore e la competenza di tutti i prodotti iShares. iShares, ti permette di scegliere tra diverse possibilità. Abbiamo più ETF registrati sulle Borse europee di qualunque altro provider5. Gli investitori possono impostare un approccio coerente nel loro intero portafoglio, con alternative di indi cizzazione sostenibile azionaria e a reddito fisso in ogni settore del mercato.
Sfida 3: dati e analisi ESG. Negli ul timi anni si è registrato un aumen to significativo della disponibilità e della qualità dei dati ESG. Dieci anni fa, solo il 20% delle società dello S&P divulgava questo tipo di informazioni. Oggi, secondo il Go vernance & Accountability Institu te, la percentuale è salita al 92%. BlackRock aiuta gli investitori ad accedere ai dati e a interpretarli, confrontando solide metriche ESG per i prodotti sul sito BlackRock. com (e per ETF e fondi indiciz zati iShares su iShares.com), tra cui SCI ESG Fund Rating, Quality Score, Weighted Average Carbon Intensity.
RIFLETTORI PUNTATI: PARAMETRI DI RIFERIMENTO ALLINEATI AGLI ACCORDI DI PARIGI (PAB)
Per aiutare gli investitori nella tran sizione a basse emissioni di carbo nio sono ora disponibili nuovi fondi, tra cui gli exchange traded fund (ETF), che offrono agli investitori un modo immediato e trasparente di investire tenendo conto del clima. Gli ETF possono offrire accessi bilità, trasparenza e convenienza
quando si investe per la transizio ne a basse emissioni di carbonio.
Un’opzione è rappresentata dagl ETF che replicano i benchmark al lineati a Parigi (PAB), specifici per il clima.
Secondo Melissa McDonald, Glo bal Head of ESG and Climate Indexes, MSCI, «I PAB Indexes sono progettati per sostenere gli investitori che vogliono ridurre l’ esposizione ai rischi climatici fisi ci e di transizione, intercettando al contempo le opportunità della transizione verso un’economia a basse emissioni, allineata allo scenario di un aumento di tem peratura di 1,5 °C».
1. Fonte: Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), “Mitigation Pathways Compatible with 1.5°C in the Context of Sustainable Development,” in An IPCC Special Report sugli impatti del riscaldamento globale, 2018.
2. Fonte: dati basati su 260 portafogli BPAS ricevuti da investitori wealth nei Paesi Nordici, UK, Francia, Italia, Iberia, Germania, Austria, Est Europa, Svizzera e Olanda, più 108 sondaggi BPAS ricevuti da investitori wealth in UK, Francia, Italia, Germania, Austria, Est Europa, Svizzera e Olanda nel 2021. Nota che questi risultati sono basati su campione esaminato e quindi non dovrebbero essere considerati come rappresentativi di tutta l’industria Wealth
EMEA. Le distorsioni del campione saranno legate alle scelte specifiche dei clienti, alla dimensione dei portafogli del campione ed ai sondaggi raccolti in ogni regione. I fondi sono classificati come sostenibili in base ai riferimenti alla sostenibilità presenti nei loro nomi. Fonte: BlackRock, settembre 2021.
3. Vedi nota 2
4. Fonte: Morningstar, 31 dicembre 2021.
5. Fonte: BlackRock, Bloomberg, 31 dicembre 2021.
Messaggio promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il KIID disponibili su www.blackrock.com/it che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Rischi
Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante sono soggetti a oscillazioni al rialzo o al ribasso e non sono garantiti. L’investitore potrebbe non recuperare l’importo inizialmente investito. La performance passata non è un indicatore affidabile dei risultati presenti o futuri e non dovrebbe essere l’unico fattore da considerare quando si seleziona un prodotto o una strategia. Eventuali variazioni dei tassi di cambio possono causare la diminuzione o l’aumento del valore dell’investimento. Le oscillazioni possono essere particolarmente marcate nel caso di un fondo ad alta volatilità e il valore dell’investimento potrebbe registrare ribassi improvvisi e importanti. I livelli e le basi di imposizione possono di volta in volta subire variazioni.
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MAPPA DELLA GESTIONE ITALIANA
SOCIETÀ
PAT. GESTITO FONDI APERTI GESTIONI DI PORTAF. RETAIL GESTIONI DI PORTAF. ISTITUZIONALI RACCOLTA NETTA
GRUPPO GENERALI 398.790 89.745 6.688 302.357 -1661,4
EURIZON (GRUPPO INTESA SANPAOLO) 310.865 181.382 11.457 118.026 -207,90
ANIMA HOLDING 166.566 74.135 1.097 91.335 13,60
POSTE ITALIANE 94.706 2.943 0 91.764 -271,5
FIDEURAM (GRUPPO INTESA SANPAOLO) 90.729 41.320 38.999 10.410 677,80
GRUPPO MEDIOLANUM 57.601 55.238 654 1.709 269,5 ARCA 31.842 28.136 0 3.706 199,9
CREDITO EMILIANO 19.360 12.400 6.223 737 24,8
GRUPPO CASSA CENTRALE BANCA 10.568 0 6.259 4.309 78,6
GRUPPO MEDIOBANCA 10.286 4.579 5.069 638 40,9
ICCREA 9.746 2.967 2.496 4.283 36,6 SELLA 9.447 3.169 4.064 2.213 14,1
GRUPPO MONTEPASCHI 5.549
2.956 2.593 -5,9 GRUPPO ERSEL 5.044
1.844
GRUPPO BPER BANCA 4.797
47,3
4.121 254 6,5
KAIROS PARTNERS 4.138 2.618 1.520
GRUPPO BANCO BPM 3.289
GRUPPO BANCA IFIGEST 2.698
2.508
1.929
MAPPA DELLA GESTIONE INTERNAZIONALE IN ITALIA
-13,7
7,3
OBBLIGAZIONI AD ALTORENDIMENTO: È IL MOMENTO GIUSTO?
Rimanere bloccati in auto per ore con i bambini non è un’esperienza insolita per i genitori che viaggiano durante l’estate. Può essere una situazione snervante, soprattutto se i bambini chiedono: “Siamo già arrivati”?
Oggi è facile stimare il tempo di percorrenza ed essere informati sui lavori stradali che si incontreranno, ma ogni volta l’impazienza prevale e la domanda si ripresenta.
Non ci sono risposte chiare a questa domanda, il viaggio verso la destinazione può essere complicato da una serie di eventi imprevedibili che possono influire sulla durata del viaggio. Gli investitori si trovano oggi di fronte a una domanda simile: “Siamo già arrivati”, “È il momento di comprare”?
Un anno fa, gli spread creditizi hanno iniziato ad allargarsi sia nel mercato dell’high investment grade che in quello dell’high yield. Quella che, a prima vista, sembrava una correzione tardiva in un mercato ristretto, si sta rivelando una correzione seria con spread più che raddoppiati rispetto al livello massimo del 21 settembre.
Siamo già a questo punto, con gli spread dell’high investment grade europeo a 221 punti base e quelli sull’high yield a 606 punti base? Investire nel credito non è privo di rischi. Il rischio di default è la prima cosa che viene in mente quando si
parla di obbligazioni societarie. Se ci concentriamo sul mercato più sensibile a tale rischio, ossia quello high yield, possiamo stimare con precisione il tasso di default previsto al momento. Attualmente, considerando un tasso di recupero del 40%, il mercato prevede il 36,77% di default per i prossimi cinque anni. Il periodo peggiore per i default nell’high yield è stato quello dello scoppio della bolla internet. In quel periodo il tasso di default cumulativo ha raggiunto il 30%. Tuttavia, se si prevede una normale recessione, quest’ultimo si avvicina al 15%.
Oltre al rischio di default, esistono altri rischi, come il rischio di downgrade e il rischio di liquidità, che giustificano una remunerazione aggiuntiva per gli investitori. Si tratta del cosiddetto “premio per il rischio di mercato”. In media, negli ultimi vent’anni, questo premio per il rischio di mercato si è avvicinato a 290 pb nel mercato dell’high yield. Se l’anno prossimo il mercato registrerà un tasso di insolvenza del 2,5%, l’attuale buffer è di 429 pb.
Investire è un viaggio attraverso un mondo incerto, l’investitore non può rimanere in disparte per sempre. Trovare il giusto equilibrio tra rischio e rendimento non è mai stato così importante.
Quest’anno, le significative variazioni dei tassi di interesse hanno portato a un aumento della volatilità delle obbli-
gazioni. Da un anno a questa parte, il tasso finale è stato rivisto al rialzo. Negli Stati Uniti, attualmente il tasso finale è al 4,5%, mentre 3 mesi fa era inferiore dell’1%. Siamo già a questo punto?
Tra le strategie di investimento meno volatili ci sono quelle a breve scadenza. La combinazione di una breve duration e di un discreto carry rende le strategie ad alto rendimento a breve duration una soluzione interessante per trovare l’equilibrio ottimale tra rischio e rendimento. Questa classe d’investimento è sempre stata meno volatile delle strategie ad high yield tradizionali, data la minore duration e la migliore qualità del credito sottostante.
La recessione è un evento ad alto rischio in Europa; quindi, inevitabilmente i tassi di default aumenteranno ma, contrariamente a quanto molti pensano, non è tra gli emittenti che si rifinanzieranno a breve che si troverà la maggior parte delle società in default. Nei mercati ad high yield, la maggior parte dei default si verifica nei primi tre anni di emissione del debito e l’incapacità di pagare le cedole è la causa principale di default, non il rischio di rifinanziamento. Il debito di nuova emissione è proprio l’area in cui la strategia non è presente. Concentrandosi sulle obbligazioni con una scadenza residua di massimo quattro anni e che sono già state emesse da alcuni anni, il rischio di default si riduce drasticamente.
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BERNARD LALIÈRE Head Of Credit DpamDI PATRIMONIO
FONDI APERTI
PATRIMONIO GESTITO IN FONDI APERTI
RACCOLTA NETTA IN FONDI APERTI
Un’asset allocation difensiva per il portafogli, in un periodo di incertezza
UN PRIMO SGUARDO ALL’ASSET CLASS: PERCHÉ INVESTIRE IN FONDI INFRASTRUTTURALI?
In un quadro di rallentamento economico e di inflazione elevata, si rende necessario investire in un’asset class che possa garantire un’esposizione difensiva. L’asset class delle infrastrutture rappresenta un porto sicuro in un periodo di incertezza come quello attuale, a causa di due fattori principali. Primo tra tutti è che trasporti, telecomunicazioni, energia e utility (ovvero i quattro grandi settori dell’asset class) sono sostenuti dagli sforzi dei governi, che cercano di riavviare la crescita economica dopo la pandemia di Covid-19. Ciò è vero sia per le economie sviluppate, che devono affrontare la sfida di sostituire e aggiornare le infrastrutture obsolete, sia per le economie emergenti che devono costruire nuove infrastrutture per sostenere l’aumento del tenore di vita e la rapida urbanizzazione. In secondo luogo - e uno punti di forza dell’asset classè, certamente, il legame
con i due megatrend della transizione energetica e della digitalizzazione.
Uno sviluppo efficiente ed esteso delle infrastrutture è presente negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Non dimentichiamo infatti che infrastrutture e sostenibilità sono spesso complementari. La necessità di una transizione verso uno stile di vita a basse emissioni è ormai riconosciuta a livello globale e altamente prioritaria. Gli investimenti nelle infrastrutture avranno, dunque, un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di de-carbonizzazione. Ad esempio, saranno necessarie nuove infrastrutture per produrre, trasportare e immagazzinare energia a zero emissioni. Le infrastrutture dovranno essere costruite o aggiornate per migliorare l’efficienza energetica e aumentare la resilienza
di fronte a eventi climatici sempre più imprevedibili ed estremi. In questo contesto, prevediamo una crescita degli investimenti superiore alla media. Si pensi che l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha previsto investimenti energetici totali per raggiungere le zero emissioni di 4,5-5 trilioni di dollari all’anno fino al 2050. Questo si traduce in circa il 20% (circa 1.000 miliardi di dollari) all’anno per le infrastrutture e il 25% per la produzione di energia elettrica. La restante parte è costituita dagli investimenti per la produzione di combustibili e per i settori di utilizzo finale, come trasporti, industria ed edilizia.
GUARDIAMO ADESSO ALLE INFRASTRUTTURE CON LA LENTE DEL SECONDO MEGATREND: COME LA DIGITALIZZAZIONE È CONNESSA ALL’ASSET CLASS?
Con la crescita significativa dei dispositivi connessi in tutto il mondo e il relativo aumento esponenziale dell’utilizzo dei dati, le infrastrutture di comunicazione richiedono un significativo potenziamento della pro-
pria capacità. Sebbene il 4G abbia rappresentato un passo avanti nella tecnologia mobile, non è stato progettato per gestire un numero così elevato di dispositivi e di traffico e, di conseguenza, le reti sono diventate più lente e congestionate. Nel futuro prossimo, il 5G sarà la soluzione, ma richiederà importanti investimenti in infrastrutture e tecnologie, per fornire una rete mobile più veloce e affidabile, che si tradurrà anche in un ciclo di investimenti vantaggioso per gli operatori delle infrastrutture di comunicazione.
Alla luce di tutto ciò, non sorprende l’aumentato interesse per l’asset class, che offre importanti opportunità d’investimento. HSBC GIF Global Infrastructure Equity investe in un portafoglio diversificato di asset infrastrutturali nei mercati azionari sviluppati ed emergenti ed utilizza un processo decisionale che integra i fattori ESG. La strategia vanta un track record significativo, che consta un rendimento di circa il 9% annualizzato negli ultimi 10 anni e circa dell’8% negli ultimi 5.
ANALIZZIAMO IL PRIMO MEGATREND, OVVERO LA TRANSIZIONE ENERGETICA: COME CONCILIARE GLI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE CON LA SOSTENIBILITÀ?GIUSEPPE CORONA Head of Global Listed Infrastructure, Global Listed Infrastructure Fund, HSBC Asset Management
FIDEURAM -
EVOLUZIONE DI PATRIMONIO E RACCOLTA FONDI DELLE RETI DI CONSULENZA IN ITALIA
ENTITÀ
SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A.
SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)
MEDIOLANUM S.p.A. (GRUPPO MEDIOLANUM)
GENERALI S.p.A. (GRUPPO BANCA GENERALI)
FIDEURAM)
ALLIANZ BANK FINANCIAL ADVISORS S.p.A. (GRUPPO ALLIANZ BANK)
S.p.A. (GRUPPO FINECOBANK)
AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT (GRUPPO AZIMUT)
SANPAOLO INVEST SIM S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)
CREDEM S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM)
DEUTSCHE BANK S.p.A. - DB FINANCIAL ADVISORS (GRUPPO DEUTSCHE BANK)
BANCA EUROMOBILIARE S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM)
BNL -
IW
-
BANCA WIDIBA S.p.A.
CHEBANCA! S.p.A.
S.p.A.
PARIBAS)
FIDEURAM)
MONTE DEI PASCHI DI SIENA)
Fonte: Assoreti. Sono inclusi i fondi speculativi e fondi chiusi. Dati consistenze patrimoniali al 30 giugno 2022, in milioni di euro.
Sono inclusi fondi e SICAV, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali. Dati al 31 agosto 2022, in milioni di euro.
Il dato si riferisce al numero di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede con portafoglio > 0. Dati al 31 agosto 2022.
SOCIAL BOND: GLI STRUMENTI ADATTI PER RIDURRE L’IMPATTO DEL PROPRIO PORTAFOGLIO
L’emissione di social bond ha registrato un’impennata nel 2020 e nel 2021, grazie all’aumento dell’interesse per i progetti sociali che si occupano degli effetti della pandemia di Covid19. Oggi, con una capitalizzazione totale di 400 miliardi di euro, il mercato offre sufficienti opportunità di investimento per un portafoglio di social bond ben diversificato, e l’emissione di ulteriori 250 miliardi di euro di questi strumenti prevista per quest’anno amplierà ulteriormente il mercato.
Il mercato dei green bond ha una storia molto più lunga e ha aperto la strada ad altre categorie di impact bond. Inoltre, la tassonomia Ue per le attività legate al clima e quella prevista per le attività sociali daranno ulteriore impulso ai mercati dei green e social bond negli anni a venire. Ciò favorirà anche lo sviluppo dei sustainability bond, che finanziano una combinazione di progetti verdi e sociali.
I social bond offrono agli investitori un modo per migliorare l’impatto sociale del loro portafoglio di investimenti e contribuire a specifici SDG sociali senza compromettere i rendimenti finanziari.
I social bond hanno anche la stessa liquidità e accessibilità delle obbligazioni tradizionali senza ulteriori rischi di credito e possono quindi essere un’ottima aggiunta ai portafogli a reddito fisso degli investitori. La loro trasparente rendicontazione dell’impatto fornisce agli investitori una chiara prova del contributo positivo del loro investimento.
Un social bond dovrebbe avere un uso dei proventi chiaramente definito: deve essere chiaro, ad esempio, se essi saranno destinati all’edilizia sociale o all’approvvigionamento idrico o all’istruzione o ai letti d’ospedale. Questo uso deve rientrare in una categoria dei principi del social bond e bisogna dimostrare come si intende raggiungere lo scopo prefissato. Se il social bond è realmente valido dovrebbe anche generare un significativo valore aggiunto.
Si tratta, inoltre, di un mercato in continua crescita, che ora si trova nelle sue fasi iniziali: più o meno il punto in cui si trovano i social bond ora equivale allo stato del mercato dei green bond di circa sei anni fa. Non si sono ancora sviluppati, quindi, tutti i criteri e standard che ora abbiamo in ambito green ma credo che, dato che ci troviamo in questa fase iniziale, abbiamo molta più libertà di plasmare il progetto in base alle nostre esigenze, il che è fantastico. Nel prossimo quinquennio, credo che ogni due anni assisteremo alla nascita di “etichette” diverse per affrontare alcuni ambiti sociali che quelle esistenti non sono in grado di affrontare. Credo quindi che si parlerà ancora di social bond, ma forse nasceranno anche alcune varianti di “social label” per adattarsi al mercato.
Il mercato dei social bond è maturato rapidamente negli ultimi anni e ora offre ampie opportunità per costruire un portafoglio d’investimento ben diversificato. Il fondo NN (L) Social Bond, lanciato a giugno, è uno dei primi fondi dedicati ai
social bond sul mercato e soddisfa tutti i requisiti richiesti per la classificazione ai sensi dell’Articolo 9 del Regolamento UE sulla finanza sostenibile (SFDR).
NN IP vanta oltre 5 miliardi di euro di asset gestiti in green bond, e vorremmo sottolineare che il fondo è dedicato principalmente ai social bond globali e include anche sustainability bond che destinino almeno la metà dei proventi a progetti sociali. Nel fondo vengono selezionate solo obbligazioni che finanziano progetti in linea con i Social Bond Principles stabiliti dall’International Capital Market Association (ICMA), valutando quindi rigorosamente l’uso dei proventi, il modo in cui l’emittente seleziona i progetti, la gestione e la rendicontazione dei proventi e dell’impatto sociale stimato.
Con molti emittenti facciamo telefonate dirette più volte alla settimana e continueremo a impegnarci, come abbiamo già iniziato a fare con il nostro fondo sui green bond: abbiamo ottenuto ottimi risultati con questo fondo e stiamo facendo tesoro di tutti questi insegnamenti per cercare di portare sul mercato un ottimo veicolo sui social bond.
Una volta effettuato un rigoroso screening dei social bond e stabilito l’universo ammissibile, combiniamo l’analisi degli emittenti con un’analisi di mercato più ampia per costruire il portafoglio ottimale, puntando a sfruttare le differenze di valutazione degli emittenti all’interno dei settori e le differenze di valutazione tra settori e segmenti di rating.
ISOBEL EDWARDS Green, Social and Impact Bonds Analyst NN IPI FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2022
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
MS INVF Global Brands A USD
Pictet-Global Megatrend Sel I USD
MS INVF Global Opportunity Z
Fidelity Global Dividend I-Acc-EUR
Pictet - Global Envir Opps I EUR
BGF World Healthscience A2
Pictet - Robotics I dy EUR
Fidelity China Consumer Y-Acc-USD
BGF World Technology E2
CPR Invest Glbl Dsrpt Opp R EUR Acc
Vontobel Global Equity A USD
MS INVF US Advantage I
JPM China A-Share Opps C (acc) EUR
Fidelity Global Technology Y-Dis-EUR
Fidelity World A-Dis-EUR
Invesco Glbl Consmr Trnds A USD Acc
BGF Sustainable Energy A2
Nordea 1 - Global Climate & Envir BI EUR
Franklin Technology A Acc USD
MS INVF Asia Opportunity Z
Pictet-Digital PUSD
Pictet-Security I EUR
Schroder ISF Glb Clmt Chg Eq C Acc EUR
Fidelity Sust Water & Waste A Acc EUR
BGF Next Generation Technology Z2 USD
Amundi IS MSCI North America IE-C
JPM Emerging Markets Equity A (dist) USD
MS INVF US Growth I
BGF Continental Eurp Flex E2 EUR
Pictet SmartCity I dm GBP
Pictet-Water I EUR
JPM Global Healthcare C (acc) USD
Allianz Global Artfcl Intlgc AT EUR
MS INVF Europe Opportunity Z
Pictet-Clean Energy I USD
BGF Future of Transport Z2 USD
Amundi IS MSCI Europe IE-C
Capital Group New Pers (LUX) ZL
Amundi Fds Glb Ecology ESG A EUR C
Eleva UCITS Eleva Eurp Sel I EUR acc
AXA Rosenberg US Enh Idx Eq Alp A $ Acc
JPM China A (dist) USD
JPM US Select Equity A (acc) USD
JPM US Value A (dist) GBP
Fidelity Sust Cnsmr Brds A-Dis-EUR
JPM Global Focus A (dist) EUR
JPM US Technology A (dist) USD
MS INVF Global Infrastructure Z
DWS Invest Top Dividend FC
Invesco Sus Pan Eurp Stu Eq C € Acc
Franklin US Opportunities Z(acc)USD
JPM Emerging Mkts Opps A (acc) USD
Amundi Fds Pio US EqFundmGr M2 EUR C
JPM Thematics Genetic Thrps C2 Acc USD
MS INVF Global Quality Z
Fidelity Glb Dmgrphcs Y-Acc-GBP
Pictet-USA Index P USD
GS Global CORE Eq E Acc EURClose
BNP Paribas Climate Impact Privl C
Pictet-Biotech PUSD
Fidelity Global Health Care Y-Dis-EUR
Vontobel mtx Sust EmMkts Ldrs G USD
CPR Invest Climate Action I EUR Acc
Wellington US Research Eq USD S Ac
JPM Europe Equity Plus A perf (acc) EUR
Amundi IS S&P 500 ESG IE-C
BNP Paribas Disrpt Tech Cl D
Fidelity European Dynamic Gr A-Dis-EUR
Allianz Europe Equity Growth W EUR
Fidelity Pacific A-Dis-USD
JPM America Equity A (dist) USD
Robeco Global Consumer Trends D €
Amundi Fds Euroland Equity E2 EUR C
Fidelity Asia Pacific Opps Y-Acc-EUR
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AXAWF Global Factors-Sust Eq I Cap EUR
JPM Europe Select Equity A (acc) EUR
JPM Pacific Equity A (dist) USD
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Fidelity Italy A-Dis-EUR
CS (Lux) Security Equity CB USD
Schroder ISF Glbl Sust Gr C Acc USD
UBS (Lux) EF China Oppo(USD) Q USD acc
JPM Europe Dynamic Techs Fd A (dist) EUR
Pictet-Nutrition I EUR
BNP Paribas Global Envir N C
M&G (Lux) Glb Dividend A EUR Acc
MS INVF Global Insight Z
BGF World Gold A2
MFS Meridian Global Equity A1 USD
Pictet - Global Thematic Opps-I EUR
Vontobel US Equity A USD
Schroder ISF Glb Em Mkt Opps C Acc USD
CS (Lux) Digital Health Equity CB USD
Eleva UCITS Eleva Abs Ret Eurp S EUR acc
Schroder ISF Emerging Asia I Acc EUR
Janus Henderson Glb Life Scn I2 USD
Schroder ISF Greater China C Acc USD
Amundi Fds US Pioneer Fund E2 EUR C
BNP Paribas Energy Transition C D
Amundi Fds Glb Eq Sust Inc I2 EUR C
Amundi Fds Em Mkts Eq Foc I USD C
Schroder ISF EURO Equity C Dis EUR
UBAM 30 Global Leaders Equity IHC USD
JPM US Select Equity Plus A (acc) EURH
Schroder ISF Asian Opports A Dis USD AV UBS (Lux) ES USA Growth $ Q- acc
Amundi Fds European Eq Val M2 EUR C
BGF European Special Situations A2
BGF European Equity Income AI2 EUR
UBS (Lux) ES L/T Thms $Q
JPM Japan Equity A (dist) USD
CPR Invest MedTech I EUR Acc
BGF World Mining A2
Amundi IS Amundi MSCI Europe SRI IE C
Templeton Emerging Markets A(Ydis)USD
Candriam Eqs L Onclgy Impct I USD Cap
MFS Meridian European Value A1 EUR
Fidelity Asian Special Sits A-Dis-USD
Fidelity America A-Dis-USD
Fidelity America A-Dis-USD
Candriam Sst Eq Em Mkts R € Acc
Pictet-Quest Europe Sust Eqs P EUR
CPR Invest Food For Gens I EUR Acc
BGF Circular Economy Z2 USD
Janus HndrsnPan Eurp A2 EUR
AB Select US Equity S1 USD Acc
Allspring (Lux) WW USAllCpGr I EUR Acc
BNP Paribas Aqua C C
Amundi MSCI Wld Climt Trnstn CTB XE
BGF Emerging Markets E2
BNP Paribas Consumer Innovtr Cl C
M&G (Lux) Global Listed Infras A EUR Acc
Amundi MSCI EMU ESG Ldrs Sel IE-C
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Vontobel Emerging Markets Eq A USD
CS (Lux) Robotics Equity CB USD
Janus Henderson Absolute Return I Acc
JPM Greater China A (dist) USD
Pictet-Health I USD
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Fidelity Global Financial Svcs Y-Dis-EUR
Pictet-Premium Brands I EUR
Wellington Glbl Quality Gr USD S Ac
MS INVF Emerging Leaders Equity A
Fidelity Sustainable Asia Eq Y-Dis-USD
Pictet-Timber I USD
Vontobel Clean Technology I EUR
T. Rowe Price Glb Foc Gr Eq I USD
DWS Invest Global Infras FC
Candriam Eqs L Em Mkts C EUR Cap
Fidelity FAST Europe A-ACC-EUR
Robeco BP US Premium Equities IH €
T. Rowe Price EM Eq I USD
Franklin Biotechnology Discv A(acc)USD
Candriam Eqs L Eurp Innovt R EUR Cap
BGF European Focus A2
Amundi Fds Eurp Eq Green Imp I EUR C
Fidelity Glbl thmtc Oppos A-USD
Invesco Japanese Eq Adv C JPY Acc
Allianz Pet and Animal Wlb AT EUR
Amundi Fds Pio US Eq Rsrch E2 EUR C
Allianz Europe Equity Gr Sel IT EUR
Amundi Inv US Equity X
GS Europe CORE Equity A Inc EUR
Amundi IS MSCI World IE-C
Invesco Pan European Equity A EUR Acc
Pictet - Quest Global Equities I EUR
Allianz Global Sustainability IT EUR
Amundi Fds SstTop Eurp Plyrs E2 EURC
BGF European A2
Mirabaud Sustainable Glbl Fcs A USD Acc
BNP Paribas China Eq Cl D
Invesco Greater China Equity A USD Acc
Fidelity Sst Fut Cnt I Acc EUR
Nordea 1 - Emerging Stars Equity BI EUR
Comgest Growth Europe EUR I Acc
BNY Mellon Mobility Innovation USD E Acc
CPR Invest Social Impact I EUR Acc
JPM US Equity All Cap C (acc) USD
BGF World Financials A2
JPM Global Select Equity A (acc) USD
BNP Paribas US Growth Classic C
BNY Mellon Dynamic U.S. Equity USD W Acc
BNP Paribas Smart Food I Cap
Janus Henderson Hrzn Euroland A2 EUR
DNCA Invest SRI Europe Gr I EUR
UBS (Lux) EF Greater China (USD) Q
Mirova Global Sust Eq S1/A EUR NPF
Schroder ISF Glb Div Mxmsr C Acc USD
Invesco Asian Equity Z USD Acc
DNCA Invest Beyond Global Leaders B EUR
MFS Meridian European Research A1 EUR
JPM Europe Strategic Growth A (dist) EUR
Schroder ISF China Opps C Acc USD
Allianz Euroland Equity Growth IT EUR
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Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.
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Solo per investitori professionali. Tutti gli investimenti comportano rischi, compresa la possibile perdita del capitale. Nel Regno Unito, questa promozione finanziaria è emessa da PGIM Limited con sede legale: Grand Buildings, 1-3 Strand, Trafalgar Square, Londra, WC2N 5HR. PGIM Limited è autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority (“FCA”) del Regno Unito (Codice di rifermento azienda 193418). Nello Spazio Economico Europeo (“SEE”), questa promozione finanziaria è emessa da PGIM Netherlands B.V. con sede legale in Gustav Mahlerlaan 1212, 1081 LA, Amsterdam, Paesi Bassi. PGIM Netherlands B.V. è autorizzata dall’ Autoriteit Financiële Markten (“AFM”) nei Paesi Bassi (numero di registrazione 15003620) e opera sulla base di un passaporto europeo.
© 2022 Prudential Financial, Inc. (“PFI”) degli Stati Uniti non è affiliata nè collegata in alcun modo alle società Prudential plc, società con sede nel Regno Unito, e Prudential Assurance Company, una filiale di M&G plc, con sede nel Regno Unito.
© 2022 PFI e le sue entità correlate, PGIM, il logo PGIM e il design Rock sono marchi di servizio di PFI e delle entità ad essa collegate, registrati in molte giurisdizioni del mondo. 1061374-00002-00
I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2022
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
Invesco India Bond C USD Acc
Pictet-Global Bonds I USD
Schroder ISF EURO S/T Bd A Dis AV
Capital Group GlobHiInc (LUX) Cd
Tendercapital Bond Two Steps Rtl € Acc
Pictet-EUR Short Term Corp Bds I
Pictet-EUR Bonds P
DWS Invest Convertibles FC
Pictet Global Sustainable Crdt HI EUR
db AM - PIMCO Euro Sust Dbt Sol LDQ
PIMCO GIS Glb Hi Yld Bd Admin USD Acc
BGF Global Inflation Linked Bd A2 USD
NN (L) Euro Credit I Cap EUR
Schroder ISF Global Bond A Dis AV
Franklin European Ttl Ret A(acc)EUR
Robeco High Yield Bonds DH €
JPM Europe High Yld Bd A (dist) EUR
Pictet Absolute Ret Fxd Inc I USD
Candriam Bds Em Mkts C USD Cap
Robeco Global Credits IH EUR
M&G European Credit Investment QI EURAcc
BNP Paribas Sus Enh Bd 12M Cl EUR Acc
Amundi IS Bcly Euro CorpBBB 1-5 IE D
JPM Financials Bond A (acc) EUR
Franklin Euro High Yield A(Ydis)EUR
M&G (Lux) Glb Fl Rt HY A H EUR Acc
Amundi Fds Eurp Sub Bd ESG I EUR C
Amundi Fds Pio US Bond A2 EUR C
BGF Emerging Markets Bond A1
Amundi Fds Optimal Yield E2 EUR C
MS INVF Short Maturity Euro Bond I
BNP Paribas Euro Government Bd Privl C
Neuberger Berman Shrt DurEM DbtUSD I Acc BNP Paribas Euro S/T Corp Bd Opp C D
Invesco
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Fidelity
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BGF
Nordea
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Janus Henderson Balanced A2 USD
PIMCO GIS Dyn Mlt-Asst Instl EUR Acc
Invesco Global Income Z EUR AD-GI
JPM Global Macro Opps A (acc) EUR
JPM Global Balanced A (acc) EUR
JPM Global Income Cnsrv C (acc) EUR
Nordea 1 - Alpha 10 MA Fd BI EUR
Amundi Fds Abs Ret MS M2 EUR C
First Eagle Amundi Income Builder IU-QD
Amundi Fds Mlt Asst Sust Fut M EUR C
Nordea 1 - Alpha 15 MA Fd BI EUR
CPR Invest Smart Trends I EUR Acc
Invesco Balanced-Risk Allc Z EUR Acc
BGF Global Multi-Asset Inc A2
Allianz Capital Plus WT EUR
Carmignac Patrimoine A EUR Acc
Amundi Fds Multi-Strat Gr M2 EUR C
DWS Concept Kaldemorgen EUR SC
JPM Emerg Mkts Lcl Ccy Dbt A (acc) USD
UBS (Lux) BS China Fxd Inc ¥ Q acc
UBAM Global High Yield Solution IHC CHF
Pictet-EUR Short Mid-Term Bonds I
Candriam Bds Crdt Opps I EUR Cap
AXAIMFIIS US Short Dur HY A Cap USD
NN (L) Green Bond I Cap EUR
M&G (Lux) Glb Macro Bd A EUR Acc
JPM US Aggregate Bond A (dist) USD
Templeton Emerging Mkts Bd A(Qdis)USD
MS INVF Emerging Mkts Corp Debt Z
Vontobel TwentyFour StratInc HI Hdg EUR
Pictet-Emerging Corporate Bds I USD
JPM Income Opp A perf (acc) EURH
Amundi IS EURO Corporates ETF DR EUR C
Fidelity Global Income A-Acc-USD
UBS (Lux) BS Global Dyn $ Q-acc
BNP Paribas Sust Euro Bd I Cap
JPM Emerg Mkts Corp Bd A (acc) USD
Amundi Fds Euro Govt Bd A EUR C
Allianz Credit Opportunities IT13 EUR
Tendercapital Glb Bd Shrt DurInstl€AccAI
SWC (LU) BF Responsible COCO DTH CHF
Mirabaud Sust Convert Glbl A USD Acc
Muzinich Glbl Shrt DurInvmtGrdHEURIncFdr
Amundi Fds Euro HY Bd I EUR C
UniInstitutional Euro Reserve Plus
Vontobel Bond Global Aggt AH Hdg USD
BGF Emerging Markets Corp Bd I2 USD
UBAM Global Convertible Bond IC EUR
GAM Star Credit Opps (EUR) AQ EUR Inc
LO Funds Convertible Bond EUR RA
BNY Mellon US Muncpl Infras Dbt USD WAcc
Pictet-EUR Corporate Bonds P
BNP Paribas Sust Mul Ast Bal Cl Acc
First Eagle Amundi International AU-C
BNP Paribas Sust Mul Ast Sty Cl Inc
Allianz Income and Growth I H2 EUR
JPM Global Multi Strategy Inc A (div)EUR
Allianz Strategy 50 WT EUR
Amundi Fds Euro MA Trgt Inc M2 EUR QTI D
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BGF ESG Global Conservative Inc I2 EUR
Amundi Inv Optimiser H EUR ND
MS INVF Global Balanced Z
Allianz Dyn MltAst Stgy SRI15 IT EUR
M&G (Lux) Dynamic Allocation A EUR Acc
Amundi Inv Dynamic Allocation H EUR ND
Amundi Fds Global Mlt-Asst E2 EUR C
BSF Global Event Driven Z2 USD
Amundi Fds Mlt Asst Rl Ret I EUR C
Raiffeisen Nachhaltigkeit Div I VT
BSF European Select Strategies I4 EUR
BNY Mellon Glbl Rl Ret (EUR) W Acc
BNP Paribas Sust Mul Ast Gr Cl Acc
Capital Group Glob Alloc (LUX) Z
Amundi Inv Multi Asst Teodorico I € QDis
Schroder ISF Glbl MA Inc C Acc USD
DWS Invest Multi Opportunities EUR LC
M&G (Lux) Income Allocation A EUR Acc
Amundi Fds Pio Inc Opps I2 USD C
Fidelity European Multi Asset Inc A-Dis€
MFS Meridian Prudent Wealth I1 USD
JPM Global Strat Bd A perf (acc) USD
PIMCO GIS Global Bond ESG Instl EURH Acc
Mirabaud Global Strategic Bd A USD Acc
Nordea 1 - European Covered Bd Op X EUR
Invesco Emer Mkt Lcl Dbt S EUR Acc
Janus Henderson Hrzn Glb HY Bd I2 USD
EdRF Bond Allocation I EUR Acc
JPM Emerging Markets Debt A (dist) EURH
M&G (Lux) Em Mkts Bd C USD Acc
Muzinich Firstlight Md Mk ELTIF SICAV A
ASIProgettoObbligazionarioEmergentiEEURC
R-co Conviction Credit Euro C EUR
RAM (Lux) Tactical Glb Bd Total Rtrn E
PIMCO GIS Em Mkts Bd ESG Ins USD Acc
PIMCO GIS Glb Bd Instl USD Acc
PIMCO GlInGd Crdt H InstlUSDCcyExpsAcc
PIMCO GIS Glb Lw Dur Rl Rt Ins USD Acc
PIMCO GIS Emerg Lcl Bd Instl USD Acc
Lazard Convertible Global PC EUR
Lazard Capital Fi SRI PVC EUR
Lazard Credit Fi SRI PVC EUR
Man GLG Hi Yld Opps DE I EUR Acc
FvS Bond Opportunities EUR I
DPAM L Bonds Emerging Markets Sust F EUR
Threadneedle (Lux) European Strat Bd AE
Carmignac Pf Flexible Bond F EUR Acc
Carmignac Pf Global Bond A EUR Acc
AB European Income I Inc
AB Sustainable Glbl Tmtc Cdt SI EUR Acc
Aberdeen S SelEuro HYBd A Acc EUR
Aberdeen S Sel EM Bd A Acc USD
Aberdeen S EM Corp Bd A Acc USD
Aberdeen S Frntr Mkts Bd A Acc USD
BSF European Absolute Return D2 EUR
BSF Dynamic Diversified Growth I2 EUR
Allianz Dyn MltAst Stgy SRI50 AT EUR
BNP Paribas Target Risk Balanced Cl R
Vontobel Multi Asset Defensive E EUR
JPM Total Emerging Mkts Inc A (acc) EUR
ASI Progetto Sviluppo Oriente EEURC
Franklin K2 Alt Strats A(acc)USD
M&G (Lux) Conservative Allc A EUR Acc
AXAWF Global Optimal Income I Cap EUR
SWC (LU) PF Sust Balanced (EUR) DA
Franklin Income A(Mdis)USD
Amundi Inv Tactical Allc Pillar M EUR ND
ASI Progetto Sviluppo Globale E EUR NA
Amundi Inv Tactical Ptf Inc M EUR MGI ND
DWS Multi Asset PIR LC
db AM DWS StepIn Global Eqs Evolut LC
MS INVF Global Balanced Income Z
Invesco Global Targeted Ret Z EUR Acc
R-co Valor C EUR
PIMCO GIS Strategic Inc Inst USD Acc
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Man AHL TargetRisk I USD
Man GLG Alpha Select Alt ILH EUR
Man
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Driven
Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.
Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani.
I fondi appartenenti al gruppo Fixed Income includono anche i prodotti convertibili.
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TENDENZE IN PRIMO PIANO di Silvia Ragusa e Raffaela Ulgheridevelopment buyout
cash cashdebt
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cash
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used cash partners
target debtdebt debt
debt
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acquisition investment development privatebusiness
Acquisition
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development debt development
target cashacquisition interest venture
buyout
Il punto di partenza è il 2014, con l’introduzione nel nostro ordinamento della Aifmd. Da allora la platea delle società che operano nel settore degli alternativi è cresciuta. Secondo i dati di Bankitalia, sono 162 le SGR iscritte nella sezione gestori di fondi FIA.
firm debt buyout
partners debt
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debt buyout
partners
sponsoracquisition buyout
debt development development
sponsor
target venture
target partners
operating
Target business
acquisition acquisition
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sponsor business
financial operating sponsor acquisition sponsor operating
cash
business
cashoperating
operating
Mappare l’universo degli investimenti alterna tivi in Italia è un pro cesso complicato, che parte da una definizio ne “univoca” di società di gestione del risparmio “alternativa” e va a raggrup pare, in un unico, ampio perimetro, le attività finanziarie riconducibili a tali soggetti. Società operanti in un settore che, per inciso, si distingue da quello tradizionale in quanto si tratta di fondi legati all’investimento in capitale di ri
Target operating
debt cash
operating Acquisition sponsor
operating
target debt operating
venture venture debtdebt
interest financial
acquisition
interest equity developmentfinancial target
interest
Target
partners sponsor
investments sponsor
schio e che non seguono un benchmark. Prodotti eterogenei (che comprendono gli hedge fund, il private equity, il ven ture capital, i managed futures), acco munati da caratteristiche di volatilità, ma anche di rendimento, tipicamente superiori a quelli dei fondi cosiddetti “tradizionali” e, per questo motivo, molto appetibili per investitori con grandi patrimoni o orizzonti temporali molto lunghi (come gli istituzionali).
Il punto di partenza è quindi di ordi ne normativo e passa per l’introduzio
partners partners
ne della Direttiva 2011/61/EU, la Al ternative Investment Fund Managers Directive (Aifmd), recepita nel nostro ordinamento con il Dlgs 44/2014, con cui si è ampliata la platea delle SGR che operano su questa piazza. Al 30 settembre di quest’anno, secondo i dati del registro tenuto da Banca d’Italia, sono 162 le SGR iscritte nella sezione gestori di Fondi FIA.
Oggi, “è possibile affermare che l’implementazione della Direttiva AIFM abbia in primis determina
TENDENZE
SGR FIA LANCIATE IN ITALIA NEGLI ULTIMI TRE ANNI
VENEZIA 4/2/20
ILLIMITY SGR MILANO 25/2/20
LENDLEASE ITALY SGR MILANO 10/3/20
TEAMSYSTEM CAPITAL AT WORK SGR MILANO 27/5/20
ULIXES SGR FONDI 30/6/20
ANIMA ALTERNATIVE SGR MILANO 28/7/20
OLTRE IMPACT SGR - GESTORE EUVECA MILANO 3/11/20
KYIP CAPITAL SGR MILANO 17/11/20
INCANTO SGR MILANO 2/12/20
HYLE CAPITAL PARTNERS SGR MILANO 19/1/21
CLESSIDRA CAPITAL CREDIT SGR MILANO 2/3/21
MERITO SGR MILANO 23/6/21
THE TECHSHOP SGR MILANO 13/7/21
NEXTALIA SGR MILANO 20/7/21
GARDANT INVESTOR SGR ROMA 1/8/21
ENDEKA SGR MILANO 5/10/21
NATISSA SGR MILANO 20/10/21
INGENII SGR MILANO 9/11/21
XGEN VENTURE SGR MILANO 16/11/21
RED MOON SGR MILANO 15/2/22
EQUOR CAPITAL PARTNERS SGR MILANO 17/1/22
DEEP OCEAN CAPITAL SGR ROMA 17/3/22
Fonte: Banca d’Italia.
Albo delle SGR Ex art. 35 TUF - Sezione Gestori di FIA, al 30 settembre 2022.
to un significativo incremento della concorrenza nel mercato italiano della gestione collettiva del risparmio a di scapito delle SGR”, sottolineano Luca Di Lorenzi, senior associate, e Giulia Ghiandai, associate dello studio legale Allen & Overy.
La normativa (in particolare con l’attivazione del passaporto europeo) “ha reso il mercato italiano facilmente accessibile (e appetibile) anche per ge stori (i Gefia ndr) stabiliti in altri Stati membri, che nella maggior parte dei casi hanno iniziato a svolgere le loro attività in Italia avvalendosi del regime della libera prestazione dei servizi”. Le SGR italiane non hanno potuto beneficiare degli stessi vantaggi per una mancata apertura del mercato interno, a cui si somma l’introduzione di requisiti più stringenti in termini di trasparenza e
OBIETTIVO DEL LEGISLATORE UE È OSTACOLARE IL FENOMENO DELLE “LETTER-BOX-ENTITY”, SOCIETÀ CHE, PUR AUTORIZZATE A OPERARE QUALI GEFIA, NON SONO ALTRO CHE SCATOLE VUOTE
vigilanza che va a pesare sui costi di ge stione delle società.
LA REVISIONE DI AIFMD Tuttavia, con la proposta di revisione della Aifmd pubblicata dalla Commis sione UE a novembre 2021, si attendo no importanti sviluppi per il settore. “Dalla bozza in consultazione, emerge chiaramente che le aree interessate dal le proposte di revisione sono raggrup pabili in diverse categorie”, rimarcano i legali. Tra queste, alcune vanno a in cidere sulla disciplina del regime della delega e sui requisiti di autorizzazio ne a operare da parte delle autorità di controllo nazionali. Obiettivo finale del legislatore UE è infatti ostacolare il fenomeno delle ‘letter-box entity’, società che pur autorizzate a operare quali Gefia “altro non sono che ‘scatole
vuote’” che delegano lo svolgimento delle funzioni a società terze, general mente parte dello stesso gruppo socie tario e collocate in altre giurisdizioni. “In pratica, una struttura costituita ad hoc per beneficiare contestualmente del regime fiscale e/o regolamentare più conveniente”. Qui la direttiva in terviene subordinando la concessione dell’autorizzazione e/o richiesta del passaporto “alla sussistenza e mante nimento di (pre)determinate risorse umane e tecniche”.
L’obiettivo è “eliminare dal mer cato quegli operatori che alterano, in senso negativo, la concorrenza avva lendosi di pratiche di mercato elusive della normativa applicabile”. Un’altra novità potenzialmente positiva per le SGR italiane riguarda l’introduzione di un regime armonizzato in tema
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Sede
avente
EUR 1.143.615.555 e comprende i fondi con denominazione Amundi ETF e Lyxor ETF (il/i “Fondo/i”). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nei Fondi siano appropriati alla loro situazione e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente finanziario al fine di determinare se l’investimento nei Fondi sia appropriato. Il valore dell’investimento potrebbe diminuire o incrementarsi. I Fondi non o rono alcuna garanzia di rendimento. Possono verificarsi costi di transazione quando si negoziano gli ETF. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’o erta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto a nessuna “U.S. Person” come definita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Prima dell’adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto disponibile gratuitamente in lingua italiana sul sito internet www.amundietf.it e www.lyxoretf.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degli investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la notifica delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente e ettuato una notifica. Informazioni aggiornate a maggio 2022.
DEL PRIVATE MARKET
di requisiti applicabili ai Gefia che gestiscono FIA attivi nel comparto del lending. In questo caso, l’introduzione di regole più stringenti a livello UE, affermano gli esperti, “potrebbe sig nificativamente diminuire il divario, in termini di oneri organizzativi e opera tivi, esistente tra le SGR di diritto ita liano e i relativi competitor”.
FENOMENO IN CRESCITA
Al di là delle evoluzioni normative per le entità di gestione, uno dei fenomeni più interessanti e innovativi nell’attua le contesto finanziario è, come detto, il crescente interesse degli investitori, soprattutto istituzionali e HNWI, per strategie utili a rendere più efficiente la gestione di portafoglio. L’obiettivo è investire in asset class scarsamente correlate con l’andamento degli indici azionari e obbligazionari, soprattutto in questi ultimi mesi.
Pur restando una nicchia rispetto all’asset allocation tradizionale, questi investimenti rappresentano una realtà in continua crescita. Il fenomeno ha infatti registrato nel corso dell’ultimo decennio uno sviluppo senza prece denti, sia per il numero delle iniziati ve avviate, sia per il valore degli asset complessivamente gestiti.
LE NEWCO DEL 2022
Negli ultimi tre anni, secondo Bankita lia, sono nate oltre venti società di ge stione che si occupano esclusivamente di investimenti alternativi. La maggior parte, con sede a Milano, operano nel mondo del private market. Quest’anno
poi le newco autorizzate sono tre. Red Moon SGR è stata lanciata da Carlo Salvatori, attuale presidente di Lazard ed ex presidente di Unicredit, e Fran cesco Gianni, fondatore dello studio legale Gianni & Origoni. La newco ha un capitale di 500 mila euro e si occupa di fondi di private equity.
Equor Capital Partners SGR è inve ce presieduta da Roberto Pisa. Il profes sionista, con oltre dieci anni di esperien za nel private equity, ha anche un lungo curriculum di operazioni e processo di ristrutturazione di imprese in difficoltà. La società, che sembra aver fatto della sostenibilità la sua bandiera, ha lancia to perciò Equor I, un fondo di private equity (attualmente in fase di raccolta), nato proprio per il rilancio delle imprese attraverso la trasformazione sostenibile, il riassetto finanziario, operativo e di bu siness e la patrimonializzazione.
La terza società che ha ottenuto l’au torizzazione da Banca d’Italia è Deep Ocean Capital SGR. Fondata da Emilia Garito e Domenico Nesci, fa capo a Deep Blue Ventures, un fondo venture capital con sede a Roma che investe in startup deep tech. Secondo quanto si legge sul profilo della stessa SGR, “attraverso l’adozione del modello Deep tech fac tory, la società è in grado di identificare, supportare e far crescere le aziende deep tech in fase iniziale durante l’intero ciclo di vita, nel campo principale dell’AI e del relativo software e tecnologie computa zionali all’intersezione con alcuni settori strategici selezionati, come aerospace, healthcare tech, sustainable mobility e synthetic biology”.
PAR T NER RAPTREN L’OPINIONE DI DAVID CZUPRYNA Senior Portfolio Manager, CandriamINVESTIRE PER UN FUTURO CIRCOLARE
Si stima che l’economia globale sia circolare solo per il 9% e che raggiungerà i 4,5mila miliardi di dollari entro il 2030. Ciò apre grandi opportunità. La mitigazione dei cambiamenti climatici e la sicurezza degli approvvigionamenti dovrebbero rappresentare forti driver per le soluzioni circolari.
Tuttavia, serve un quadro di riferimento orientato agli investimenti. Sono disponibili framework di ampio respiro, come la tassonomia UE, che stanno diventando sempre più precisi, ma non sono sufficienti sul fronte delle scelte di investimento.
Un accordo quadro su tassonomia, metriche, dati e sistemi di reporting sembra lontano. Per questo abbiamo creato un Circularity Framework, che mira a fornire un modello per aiutare gli investitori a quantificare l’esposizione e il contributo di un’azienda all’economia circolare. Il nostro metodo ha la precisione necessaria a tradurre il concetto di circolarità in una strategia di investimento e identifica le aziende che contribuiscono a ridurre l’estrazione di risorse vergini, attenuando al contempo la produzione di rifiuti.
Ci auguriamo che, utilizzando dati grezzi disponibili delle società, metriche specifiche del settore e una valutazione qualitativa, si possa assegnare un punteggio alle aziende su base comparabile e seguire le variazioni di tali score nel tempo.
NEGLI ULTIMI TRE ANNI SONO NATEALTI STANDARD SEMPRE IN CRESCITA
Le sfide dei tuoi investimenti non si fermano mai, quindi nemmeno noi lo faremo
ETF = Exchange Traded Fund
ETF iShares. Aspettati di più reddito
.
Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possono crescere così come diminuire, e non sono garantiti. Gli investitori potrebbero non rientrare in possesso dell’importo inizialmente investito.
Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il KIID disponibili su www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informazioni importanti. Predisposto da BlackRock (Netherlands) B.V.. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e regolamentata dall’Autorità olandese per i mercati finanziari. Sede legale Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam, Tel: 020 – 549 5200, Tel: 31-20-549-5200. Numero di registro commerciale 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. La politica di gestione dei reclami di BlackRock è disponibile in italiano e consultabile al sito www.blackrock.com/it/investitori-privati/ literature/investor-education/politica-gestione-reclami-sito-retail-italia-maggio2022.pdf. © 2022 BlackRock, Inc. Tutti I diritti riservati. 2402286
FINANZA SRI INVESTIMENTI PRIVATI FONDAMENTALI PER REALIZZARE UNA GIUSTA TRANSIZIONE
La propensione agli investimenti SRI e all’integrazione dei fattori ESG in strategie e prodotti finanziari è cresciuta molto negli ultimi anni, sia tra gli investitori istituzionali sia in ambito retail. Obiettivo delle Settimane SRI organizzate dal Forum per la Finanza Sostenibile è fare il punto su questa evoluzione.
Irecenti avvenimenti sullo sce nario internazionale, il conflitto in Ucraina (e perfino il timore di un’escalation nucleare) e l’au mento esponenziale dei prezzi dell’energia, hanno aggiunto ulteriori, rilevanti incertezze a uno scenario già molto complesso per la crisi climatica. In questo quadro, dove da più parti non mancano tentativi di arretramento ri
spetto agli obiettivi già indicati in sede europea e interna, è fondamentale dare risposte in linea con un modello di svi luppo sostenibile e inclusivo, definito a partire da solide basi scientifiche. La finanza sostenibile può dare un contri buto fondamentale per affrontare le sfi de più urgenti del nostro tempo, tra di loro complementari e interdipenden ti. La costruzione e il mantenimento
della pace, così come la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti clima tici, vanno infatti di pari passo con il processo di giusta transizione ecologi ca, all’insegna dell’equità sociale e del contrasto alle disuguaglianze.
Il Forum per la Finanza Sostenibi le segue da vicino questa evoluzione. L’11^ edizione delle Settimane SRI, che da quest’anno passano al plurale con un ulteriore ampliamento del pro gramma di eventi, guarda proprio al ruolo della finanza sostenibile nella co struzione del futuro. I 16 appuntamen ti in calendario dal 10 al 30 novembre 2022, con la presentazione delle cinque nuove ricerche del Forum, saranno oc casioni per fare il punto sui principali temi dell’industria SRI e sulla sua ca pacità di sostenere le trasformazioni dell’economia reale in linea con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’a genda ONU 2030 (i cosiddetti SDGs).
È infatti chiaro che le risorse pubbli che da sole non sono sufficienti per rea lizzare una giusta transizione: gli inve stimenti privati sono fondamentali ed è cruciale che la finanza pubblica e quella privata collaborino tra di loro e orienti no le proprie scelte nella direzione di un modello di sviluppo più sostenibile. La buona notizia è che la propensione agli investimenti sostenibili e responsabili (SRI) e all’integrazione dei fattori am bientali, sociali e di governance (ESG dall’inglese Environmental, Social, Governance) in strategie e prodotti fi nanziari è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, sia tra gli investitori istitu zionali (asset manager, fondi pensione, fondazioni) sia in ambito retail. Basti considerare che in Italia, secondo i dati di Assogestioni relativi ai fondi aperti, alla fine di giugno 2022 si sono superati i 416 miliardi di eruro di masse gestite con criteri ESG (nel 2017 erano circa 8 miliardi di asset).
La ricerca “Risparmiatori italiani e transizione energetica”, presenta
IL PATRIMONIO DEI FONDI APERTI SOSTENIBILI IN ITALIA
CONOSCENZA DEI PRODOTTI SRI
ta in apertura delle Settimane SRI, si concentra proprio sugli orientamen ti della clientela retail, con un focus particolare sul tema della transizione energetica. Già l’anno scorso è emersa una crescente conoscenza degli inve stimenti sostenibili da parte dei rispar miatori che, anche alla luce delle nuove disposizioni della direttiva MiFID II, avranno un ruolo sempre più attivo
nell’orientare gli investimenti verso settori importanti per la transizione.
LO SRI DEGLI ISTITUZIONALI
Quest’anno troveranno inoltre spazio gli approfondimenti su due importan ti categorie di investitori istituzionali, monitorate da tempo dal Forum: i pia ni previdenziali e le Fondazioni di ori gine bancaria. Per quanto riguarda i
INVESTIMENTI VERSO SETTORI IMPORTANTI PER LA TRANSIZIONE
primi, possono contribuire in maniera importante alla giusta transizione, sia in quanto erogatori di previdenza com plementare e di investitori. Si tratta di operatori finanziari che storicamente hanno mostrato una certa attenzione ai temi ESG, dal momento che per loro stessa natura sono chiamati a guardare al lungo periodo: tale sensibilità oggi risulta in crescita e appare quanto mai necessaria per affrontare le sfide am bientali e sociali che abbiamo di fronte.
Per quanto riguarda le Fondazioni di origine bancaria, operatori finanzia ri che hanno un ruolo fondamentale sia dal punto di vista erogativo sia dal punto di vista degli investimenti, sono interessanti da indagare per la loro ca pacità di coinvolgere gli attori attivi sul territorio sui temi della sostenibilità. Nuove opportunità potranno arriva re dall’allineamento tra una maggiore propensione all’investimento sosteni bile e le finalità istituzionali delle Fon dazioni stesse, che sono legate all’utilità sociale e alla promozione dello svilup po economico (in particolar modo nel contesto territoriale in cui operano).
Il nuovo ambito di ricerca di quest’anno è rappresentato dalle stra tegie di sostenibilità delle principali compagnie di assicurazione operanti in Italia, analizzate nel duplice ruolo di investitori istituzionali e di fornitori di prodotti e servizi assicurativi. In en trambe queste funzioni possono forni
re un decisivo contributo alla transizio ne verso un’economia decarbonizzata e al raggiungimento dei 17 SDGs.
LE STRATEGIE DELLE PMI
L’evento conclusivo delle Settimane SRI sarà dedicato invece alla ricerca fo calizzata sulle strategie di investimento sostenibile adottate dalle PMI, attori di primo piano del tessuto economico ita liano, per affrontare il processo di tran sizione ecologica. Anche tra le piccole e medie imprese sta crescendo sempre di più la consapevolezza sia della necessità di avviare il processo di transizione eco logica sia dell’importanza di includere nelle strategie aziendali gli aspetti ESG.
Accanto a quella esercitata dagli stakeholder, una maggiore pressione ad adottare politiche di sostenibilità potrà arrivare dalla recente evoluzio ne del quadro normativo europeo. La nuova direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD, dall’inglese Corporate Sustainability Reporting Directive), pur concentrandosi sulle imprese di grandi dimensioni e sulle sole società quotate in ambito PMI, rappresenta infatti un incentivo anche per le aziende non interessate da vin coli normativi a intraprendere azioni di disclosure su base volontaria. Que sto consentirà agli investitori di avere a disposizione una maggiore quantità di informazioni, per scelte finanziarie sempre più ponderate e consapevoli.
PAR T NER RAPTREN L’OPINIONE DI MARCO MOSSETTI Senior Portfolio Manager, Credit Suisse Asset ManagementUNO SCENARIO CHE NON FAVORISCE L’ESPANSIONE DEI BILANCI
Lo scenario macro è in peggioramento con condizioni finanziarie più restrittive per effetto dell’aumento dei tassi, del rafforzamento del dollaro e di un deterioramento del ciclo economico generalizzato. Gli investitori in questo contesto difficilmente diventeranno più costruttivi, poiché queste condizioni sfavoriscono i mercati azionari: il mix di crescita debole, l’inflazione alle stelle e le Banche Centrali impegnate nell’aumentare i tassi sono elementi storicamente indigesti per i listini.
La situazione per il mercato obbligazionario potrebbe essere più favorevole: pur mantenendo la neutralità sulla duration, si guarda con interesse ai titoli di stato americani dove il ciclo di stretta monetaria appare più maturo. Sul fronte di politica fiscale, in un’Europa maggiormente colpita dalla crisi energetica, i margini di manovra si stanno riducendo per effetto della congiuntura economica negativa e di una crescente preoccupazione sulla sostenibilità del debito pubblico.
Come insegna l’esperienza inglese, bilanci pubblici deboli e politica monetaria restrittiva non consentono misure di espansione del bilancio: un monito importante per tutti quei paesi, tra cui l’Italia, che si accingeranno a varare la legge di bilancio del 2023.
I RISPARMIATORI AVRANNO UN RUOLO SEMPRE PIÙ ATTIVO NELL’ORIENTARE GLI
Portafogli CORE® Equity di Goldman Sachs Asset Management
TRAI VANTAGGIO DAL
BIG DATA INVESTING
Europa
Goldman Sachs Europe CORE® Equity Portfolio Base (Acc.) | LU0234681749
Goldman Sachs Eurozone CORE® Equity Portfolio Base (Acc.) | LU2358921620
Globale
Goldman Sachs Global CORE® Equity Portfolio Base (Acc.) | LU0234570751
Goldman Sachs Global Small Cap CORE® Equity Portfolio Base (Dist.) | LU0245330005
USA
Goldman Sachs US CORE® Equity Portfolio Base (Acc.) | LU0234571726
Goldman Sachs US Small Cap CORE® Equity Portfolio Base (Acc.) | LU0234576014
Mercati Emergenti
Goldman Sachs Emerging Markets CORE® Equity Portfolio Base (Acc.) | LU0313355660
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Sono disponibili i documenti che forniscono ulteriori informazioni dettagliate sul/i fondo/i, inclusi lo statuto, il prospetto, il supplemento e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID), la relazione annuale/semestrale (se applicabile) e una sintesi dei diritti dell’investitore, gratuitamente in lingua inglese e, se necessario, nella vostra lingua locale navigando alla pagina di destinazione della vostra lingua locale tramite https://www.gsam.com/content/gsam/ain/en/advisors/literature-and-forms/literature.html e anche presso i soggetti incaricati dei pagamenti. Se GSAMFSL, la società di gestione, decide di rescindere il proprio accordo per la commercializzazione del/i fondo/i in qualsiasi paese EEA in cui è registrato per la vendita, lo farà in conformità con le norme UCITS pertinenti.
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TENDENZE
LA SFIDA
DELL’INFLAZIONE
Il nuovo regime macroeconomico mette alla prova i distributori di fondi transfrontalieri che registrano forti deflussi. Finita l’era dei tassi a zero, per navigare le complessità del contesto attuale una sola risposta non basta.
Le banche centrali di tutto il mondo hanno avviato una se rie di cicli di inasprimento dei tassi d’interesse in risposta all’impennata dell’inflazione da metà del 2021, con uno dei cambi di politica monetaria più significativi degli ultimi decenni. Il nuovo regime macro pone delle sfide e presenta delle opportunità per gli investitori europei e per la distribuzione dei fondi d’inve stimento transfrontalieri da parte dei gestori patrimoniali. L’ultimo decen nio dalla grande crisi finanziaria, è stato un periodo florido per l’industria. Dal 2009 fino al dicembre 2021 gli investi tori retail in Europa hanno destinato ben 4 mila miliardi di euro nei fondi comuni ed ETF. L’era dei tassi bassi ha costretto i risparmiatori europei a diventare investitori e ha determinato cambiamenti significativi nell’alloca zione strategica dei loro asset. Il ren dimento reale negativo dei risparmi in contanti ha incoraggiato uno spo stamento lungo lo spettro del rischio, con un aumento delle allocazioni alle azioni e agli asset alternativi. Nell’era
del “lower for longer”, i gestori patri moniali hanno assistito gli investitori nel comprendere la necessità di adat tare le loro allocazioni, beneficiandone commercialmente.
SFIDARE L’INFLAZIONE
Il nuovo regime ha delle profonde implicazioni. Gli effetti dell’aumento dell’inflazione, sommati alla volatilità del contesto geopolitico, sono visibili nel contrasto tra le vendite nette agli investitori europei tra il 2021 e il 2022. Con l’aumento dei tassi, nei primi otto mesi dell’anno si sono registrati deflus si sia dai prodotti a reddito fisso che da quelli azionari e i flussi in uscita dai fondi transfrontalieri sono stati parti colarmente significativi.
Le preoccupazioni per le fiammate dei prezzi si avvertono ovunque, basta aprire un giornale o entrare in un su permercato. L’inflazione nell’area euro è all’8% ed è prevista in aumento. Per la prima volta da decenni gli investi tori si trovano a doverla fronteggiare. Precedentemente l’inflazione e i tassi si aggiravano su livelli bassi e pari a zero,
di conseguenza la soglia minima di ren dimento da battere per qualsiasi stru mento finanziario era trascurabile. Ma con l’inflazione in crescita, per mante nere la propria capacità di spesa gli in vestitori si trovano di fronte a un nuovo minimo di rendimento accettabile. E dato che nessun fondo d’investimento sembra in grado di battere il tasso d’in flazione, spesso si tratta più che altro di limitare i danni, soprattutto se i merca ti scendono e una recessione mondiale sembra una possibilità concreta. Nel programma Fund Buyer Focus, Bro adridge raccoglie le opinioni dei fund selector europei attraverso una serie di interviste durante l’anno. Consapevoli che non esista un’unica e ovvia rotta da seguire, attingiamo a questo set di dati, riportando le parole di alcuni pro fessionisti, per evidenziare alcune ten denze nella distribuzione dei fondi nel nuovo ambiente inflazionistico.
BOND SOTTO STRESS
È opinione comune che le obbligazio ni saranno penalizzate dall’inflazione, anche se non si comprende se ciò che
ANDAMENTO DEI TASSI A LIVELLO GLOBALE
NETTE DI FONDI TRANSFRONTALIERI PER ASSET CLASS
SOLO I FUND SELECTOR
SOPRA DEI 50 ANNI HANNO CONOSCIUTO
PRIMA PERSONA UN AMBIENTE INFLAZIONISTICO
GENERARE RENDIMENTI SUPERIORI AL TASSO DI INFLAZIONE È COMPLICATO. SPESSO SI TRATTA DI LIMITARE I DANNI, SOPRATTUTTO IN VISTA
DI UNA POSSIBILE RECESSIONE
ne consegue sia la necessità di aumen tare l’esposizione all’azionario o a qual cun’altra attività. Finora in Europa i flussi obbligazionari sono stati pari a -84 miliardi di euro. “I tassi di interes se hanno cambiato l’industria dei fondi e con l’attuale alto tasso di inflazione, dobbiamo concentrarci ancora di più sugli investimenti azionari. Pertanto, dobbiamo informare i nostri investi tori che per ottenere lo stesso rendi mento sono necessari livelli di rischio più elevati e una copertura più ampia. I rapporti di investimento 70% obbli gazioni e 30% azioni si sono invertiti”, afferma un venditore di fondi tedesco. Un altro timore è che i fondi di investi mento possano perdere terreno a causa di rendimenti potenzialmente scarsi e che ingenti somme di denaro lascino l’industria. “Un fattore chiave sarà la direzione al rialzo dei tassi d’interesse. Ciò significa che i fondi dovranno com petere con gli altri prodotti di risparmio delle banche, compresi i depositi, che inizieranno a pagare rendimenti più in teressanti”, aggiunge un fund selector spagnolo. Le obbligazioni indicizzate all’inflazione e i loan funds possono ri sultare soluzioni interessanti per trarre vantaggio dall’aumento dei tassi e pro teggere i portafogli obbligazionari. Ma in realtà i flussi annuali sono stati bassi in entrambe le aree: i loan funds hanno apportato 700 milioni di euro, mentre i fondi indicizzati all’inflazione solo 70 milioni. Forse ciò dipende dalla scarsa offerta di questo tipo di strumenti e dal
fatto che non sono ben compresi. Di si curo, per quanto riguarda i loan funds, la paura di una recessione e di un au mento dei crediti inesigibili, potrebbe frenare i flussi.
LE ALTRE ASSET CLASS
Anche le infrastrutture sono consi derate come una copertura naturale all’inflazione ma, come nel caso dei fondi sui prestiti, l’offerta consta di pochi prodotti e l’asset class è poco co nosciuta. “Siamo interessati a un fon do infrastrutturale quotato, dato che di solito l’inflazione non ha un impatto negativo sui rendimenti di questo tipo di investimento”, dice un fund selector che lavora in Spagna. Anche le materie prime sono viste come un’opportunità nell’attuale contesto. Gli eventi geopo litici e la crisi energetica hanno suppor tato l’asset class, con flussi significativi ad oggi nel 2022 di circa 6 miliardi di euro, inclusi gli ETF. “L’inflazione finirà per far scendere i valori aziona ri. Il mix di investimenti si sposterà di conseguenza dalle azioni verso una maggiore esposizione alle materie pri me, investimenti legati all’inflazione e coperti dai tassi d’interesse, e così via”. dice un sales che opera nei Paesi Bassi. Ma uno degli aspetti più importan ti è che ci sarà un crescete bisogno di innovazione e di formazione. Bisogna infatti ricordare che solo i fund selector con un’età ben al di sopra dei 50 anni hanno realmente avuto a che fare con un contesto di inflazione.
L’OPINIONE DIOPPORTUNITÀ
NEL CREDITO EUROPEO DI ALTA QUALITÀ
Anche quest’anno gli Exchange Traded Funds (ETF) si confermano lo strumento preferito dagli investitori, soprattutto in fasi di mercato caratterizzate da grande volatilità, difficili da cogliere con successo. Lo confermano i flussi degli Exchange Traded Products (ETP) a livello europeo, con la raccolta intorno ai 70 miliardi di dollari, di cui circa 50 sull’azionario e i restanti 20 sull’obbligazionario. Nonostante la forte volatilità, 40 dei 70 miliardi citati si sono mossi verso investimenti sostenibili, a conferma della sostenibilità come trend di lungo termine e resiliente, anche in contesti complessi (BlackRock – 25/09/22). Da inizio 2022 i flussi hanno evidenziato un posizionamento di risk off da parte degli investitori, con più esposizione ai mercati sviluppati nell’azionario e alla componente governativa nell’ obbligazionario, a scapito di debito emergente e high yield. Quanto accaduto ha impattato le valutazioni di diverse asset class, e oggi il mondo obbligazionario appare attraente, sia per rendimenti a scadenza sia per livelli di spread sopra le medie storiche. Riteniamo necessario che gli investitori riposizionino strategicamente i propri portafogli riguardo la componente obbligazionaria, incrementando l’esposizione al credito europeo di alta qualità, dove le aziende presentano valutazioni interessanti e fondamentali buoni.
GIANMARCO CASTELLANI Head of Asset Managers di BlackRock Italia.AVVERTENZA: prima dell’adesione leggere
o
in
da
Fidelity International si riferisce
che
l‘organizzazione
ad eccezione dell‘America settentrionale. Questa comunicazione non è diretta e non deve essere diretta a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in paesi dove i fondi non sono autorizzati alla distribuzione o dove non è richiesta alcuna autorizzazione. Salva espressa indicazione in senso contrario, tutti i prodotti sono forniti da Fidelity International e tutte le
LE SFIDE DEL MERCATO ASSICURATIVO ITALIANO NEL NUOVO CONTESTO ECONOMICO-FINANZIARIO
Inflazione, aumento dei tassi e rallentamento economico sono i fattori che influenzano di più il business assicurativo, in termini di raccolta premi e di redditività. Nei rami vita, i premi di nuova produzione ad agosto 2022 sono inferiori di quasi il 13% rispetto al 2021.
Dopo la grave crisi economi ca determinata nel 2020 dall’emergenza sanitaria, le assicurazioni si trovano ora ad affrontare molte plici sfide in un contesto storico par ticolare in cui, come conseguenza del conflitto fra Russia e Ucraina, si stan no registrando inaspettati mutamenti del quadro economico, finanziario e industriale. Le ripercussioni del nuovo contesto si sono riflesse inevitabilmen te anche sul mercato assicurativo, che rappresenta un comparto dei servizi essenziale per il sistema economico di ogni paese. Quello che si prefigura in tutta l’area dell’euro è ora un periodo di inflazione molto elevata, dopo anni in cui il rischio era invece quello di una deflazione. Alcuni fattori che alimen tano le dinamiche dei prezzi sono pro babilmente transitori (anche per effet to della ripresa seguita alla pandemia)
ma in parte potrebbero essere legati a fenomeni più profondi, come la transi zione energetica e il ritorno di barriere che ostacolano il commercio globale.
In questo contesto le banche centrali stanno reagendo con rapidi aumenti dei tassi di interesse e i riflessi sui titoli di Stato sono evidenti. Il rendimento dei titoli governativi decennali ha sfiorato nel mese di ottobre la soglia del 5% in Italia e del 4% negli Stati Uniti, ha tocca to il 3% in Francia e ha superato abbon dantemente il 2% in Germania. Questo costituisce un punto di attenzione parti colarmente importante per le imprese di assicurazioni italiane dal momento che, degli oltre 930 miliardi di investimenti che risultavano nei loro portafogli a fine giugno 2022, il 40% era allocato proprio in titoli di Stato italiani ed esteri e il 15% in altri strumenti obbligazionari.
Anche le quotazioni azionarie nell’a rea dell’euro hanno visto un’elevata va
riabilità e alla data del 12 ottobre 2022 diminuivano di circa il 20% rispetto alla fine del 2021; le variazioni erano lie vemente più accentuate in Italia (oltre -25%) rispetto a quelle di Francia (quasi -20%) e Germania (-23%).
IL BUSINESS ASSICURATIVO
L’elevata inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e il rallentamento economico sono, quindi, i fattori che influenzano di più il business assicura tivo, sia sul piano della raccolta premi sia su quello della redditività.
L’inflazione ha conseguenze imme diate nei rami danni. Il costo medio dei sinistri è destinato ad aumentare ridu cendo la redditività del comparto, an che perché il processo di adeguamento delle tariffe assicurative – data la natu ra del business – è lento e graduale. A fine giugno 2022, quando ancora peral tro gli effetti dell’inflazione si erano
solo parzialmente riverberati sul costo dei sinistri, il combined ratio (ossia il rapporto tra i pagamenti per sinistri e spese e quanto incassato attraverso i premi) aveva superato il 92%, in cresci ta rispetto al 90% del 2021, tornando al valore del 2019 prima della pandemia.
Nei rami vita, l’inflazione e l’evolu zione delle variabili finanziarie stanno invece già determinando una ridu zione della domanda per il risparmio sia per le polizze di tipo tradizionale (come le rivalutabili) sia, soprattutto, per le polizze con contenuto maggior mente finanziario (come le unit-lin ked). I premi di nuova produzione a fine agosto 2022 sono risultati infe riori di quasi il 13% rispetto all’ana logo periodo del 2021: le unit-linked, maggiormente influenzate dagli anda menti volatili dei mercati borsistici, diminuivano di oltre il 22%, mentre le rivalutabili registravano una variazio ne più contenuta (-7%).
RAMI VITA
Nei rami vita, un altro aspetto da mo nitorare con attenzione è che, anche per effetto del rallentamento dell’e conomia, alcuni assicurati potrebbero trovarsi nelle condizioni di liquidare gli investimenti già in essere e questo avrebbe effetti negativi sull’afflusso di risorse. Il saldo netto, ossia la diffe renza tra le entrate (premi) e le uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, ren dite e sinistri) a fine agosto 2022, pur essendo positivo per oltre 13 miliardi, risultava in diminuzione di oltre il 35% rispetto ai primi otto mesi del 2021. In particolare, i riscatti complessivi, che
rappresentavano il 67% delle uscite, hanno registrato un aumento del 9% rispetto ai primi otto mesi del 2021.
L’aumento dei tassi di rendimento sta poi influenzando molto negati vamente il valore nominale dei titoli obbligazionari (governativi e corpora te) presenti in portafoglio, portando il saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti del settore assicurativo a ridursi drasticamente. Rispetto alla situazio ne di fine 2021 quando si registrava un saldo positivo di oltre 70 miliardi, alla fine di settembre 2022 il saldo delle plusvalenze nette si era ridotto a qua si -54 miliardi (-30 miliardi relativi al comparto durevole e -24 miliardi rela tivi al comparto non durevole).
In particolare, i titoli di Stato che rappresentano oltre il 50% degli in vestimenti complessivi di classe C registravano a fine settembre 2022 un saldo negativo per 41 miliardi (era in vece positivo per 45 miliardi a fine di cembre 2021) mentre le obbligazioni corporate registravano un saldo nega tivo per oltre 19 miliardi (+7 miliardi a fine dicembre 2021).
Pur vivendo una situazione decisa mente complicata il settore assicurati vo italiano sta dimostrando di nuovo la sua capacità di affrontare e gestire congiunture complesse. L’indice di solvibilità complessivo (solvency ra tio) del settore, infatti, a giugno 2022 era pari a 2,6 volte il minimo richiesto, un valore analogo a quello della fine del 2021. Ciò è sostanzialmente vero per le imprese danni (con un solven cy ratio pari a 2,2), per le imprese vita (2,3) e per le imprese miste (2,8).
PAR T NER RAPTREN L’OPINIONE DI LOREDANA LA PACE Country Head Italy , Goldman Sachs Asset ManagementTECNOLOGIA E INFLAZIONE: SU QUALI AZIENDE PUNTARE
A metà novembre 2021 il mercato azionario ha iniziato a ritirarsi, spinto inizialmente dai timori per l’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione. Ad oggi, sono le azioni del comparto tecnologico ad aver subito la correzione più netta. Nonostante ciò, in Goldman Sachs Asset Management riteniamo che i fondamentali tech rimangano solidi e che le società in cui investiamo siano potenzialmente ben posizionate per sovraperformare in un contesto inflazionistico.
L’aumento dell’inflazione, infatti, spinge i business a investire nella tecnologia per migliorare l’efficienza. Inoltre, è opportuno evidenziare che la domanda di prodotti e servizi innovativi, rispetto a quelli tradizionali, è meno discrezionale e quindi meno elastica.
Per questi motivi, riteniamo che le aziende focalizzate sull’aiutare altre società a mitigare gli effetti dell’aumento dei costi o che hanno un potere di determinazione dei prezzi dovuto alla qualità della loro innovazione possano trarre beneficio da un nuovo regime inflazionistico. In questo contesto, la selezione dei titoli tecnologici e un approccio bilanciato a livello geografico e in termini di capitalizzazione sono, a nostro avviso, fondamentali per cogliere a pieno le opportunità offerte dal settore.
SI ASSISTE GIÀ A UNA RIDUZIONE DELLA DOMANDA NEI RAMI VITA SOPRATTUTTO PER LE UNIT-LINKED
SFDR, IL PANORAMA ITALIANO DEI FONDI ART. 8 E ART. 9
A un anno e mezzo dall’entrata in vigore del regolamento SFDR, il numero di prodotti classificati come sostenibili è esploso. Gli strumenti alla vendita in Italia che rientrano nei due articoli, secondo i dati Morningstar, sono oltre 4.300. Gli articolo 9 sono solo 569.
Chi ha scommesso che il 2022 sarebbe stato l’anno di fine corsa degli inve stimenti sostenibili dovrà ricredersi. Dopo i primi mesi di incertezza e cautela, l’indu stria del risparmio gestito ha accelera to nella classificazione dei prodotti in base alle norme contenute nel Regola mento (UE) 2019/2088, meglio noto come Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR). La spinta nor mativa, unita all’interesse crescente degli investitori verso prodotti vendu ti come sostenibili, si è trasformata in una pressione sui gestori a creare fondi che presentassero tali caratteristiche. Così i fondi che promuovono carat teristiche ambientali o sociali e aventi come obiettivo investimenti sostenibi li, come riportano gli articoli 8 e 9 del regolamento SFDR, hanno raggiunto nuove cifre record.
LA MAPPA DEI FONDI
Il numero degli strumenti articolo 8 e articolo 9 commercializzati in Italia, al 22 ottobre di quest’anno, supera i 4.300 (sono 4.369 per l’esattezza), secondo dati Morningstar. Poco più di un anno fa, ovvero al 30 settembre 2021, i fondi
classificati come sostenibili si ferma vano a quota 2.432, quasi la metà. Nel dettaglio i fondi ‘light green’, ovvero articolo 8 del SFDR sono 3.800, men tre i ‘dark green’ (articolo 9) si fermano a quota 569. Nonostante l’aumento ri spetto allo scorso anno, quando i fondi articolo 9 erano 320, il divario tra fondi più rigidamente sostenibili e gli stru menti etichettati come tali resta ampio.
Guardando alle singole categorie, i fondi equity sono in prima linea con 2.095 strumenti (di cui 365 articolo 9). Segue la categoria fixed income con 1.353 strategie (di cui 152 articolo 9). I fondi monetari sono 92, mentre i con vertibili 74 e i multiasset 12. Sul totale dei fondi negoziati in Italia, 781 hanno ottenuto il Rating FundsPeople per il 2022. Dall’analisi effettuata lo scorso anno, invece, emergevano solo 50 fondi con queste caratteristiche. In particola re oggi sono 13 gli strumenti che deten gono il Rating FundsPeople+, su 16 totali con questo riconoscimento.
Anche le società di gestione italiane hanno risposto alla necessità di adat tarsi a una normativa che da diversi punti di vista risulta ancora difficile da comprendere. Analizzando infatti i fondi di SGR nazionali (tra quelli
domiciliati nel Paese e quelli di gruppi italiani domiciliati all’estero), si rile vano 518 prodotti sostenibili in base alla classificazione SFDR. Di questi, 53 strumenti sono classificati come articolo 9, in decisa crescita rispetto ai 24 individuati nel 2021. Consideran do i soli fondi articolo 9, gli azionari rappresentano il gruppo più rilevante, con 31 strumenti. Seguono i multias set con 16 prodotti e infine gli obbliga zionari con 6 fondi.
UNA FORTE SELEZIONE
Sul mercato si registrano ancora molti dubbi e divergenze su alcune questioni interpretative del regolamento, che ri sulta ancora piuttosto complesso. Non a caso lo scorso settembre le Authority europee di supervisione del settore fi nanziario Esma, Eiopa ed Eba hanno scritto alla Commissione europea chie dendo chiarimenti in merito ad alcuni punti del SFDR, come ad esempio una maggiore precisione nella definizione delle caratteristiche dei fondi articolo 9.
Può non essere semplice, quindi, orientarsi in un panorama ancora non perfettamente trasparente, ma un fund selector può essere di aiuto. Queste figure professionali esperte nella sele
di Francesca ContiI FONDI ARTICOLO 8 E ARTICOLO 9 SFDR COMMERCIALIZZATI IN ITALIA
La selezione include i prodotti disponibili per la vendita in Italia e domiciliati nel nostro Paese e i fondi di gruppi italiani all’estero, suddivisi per asset class.
FONDI ART 8
numero di fondi articolo 8 e 9 della SFDR,è pari a 4.369 rispetto ai 2.432 del
I fondi solo articolo 9 sono quasi raddoppiati, passando da 320 a 569
zione riescono infatti a individuare con maggior precisione gli strumenti ESG rispetto ai colleghi consulenti e private banker, secondo quanto emerge da una ricerca condivisa in anteprima esclusiva per FundsPeople dalla società di analisi Finer Finance Explorer. Finer ha chie sto a circa 170 fund selector e 5.000 con
sulenti e private banker quali ritenessero essere gli asset manager più credibili nel proporre fondi ESG compliant, ovvero quelli con la maggiore offerta di prodotti realmente sostenibili.
Le risposte sono state confronta te con i dati Morningstar relativi alle società con più fondi classificati come
articolo 8 e 9 del SFDR. Dal confronto è emerso che le prime tre società cita te dai fund selector coincidono con quelle individuate da Morningstar su parametri oggettivi e misurabili. Una corrispondenza mancata, invece, nel caso di gestori e private banker. “Il fatto che la percezione dei fund se
lector coincida con i dati oggettivi di Morningstar può significare in primo luogo che i fund selector hanno una conoscenza molto oggettiva del mer cato”. La seconda evidenza è per Ron chetti la presenza di “un grande senso di responsabilità da parte dei fund buyer rispetto alle reti commerciali, più influenzabili da fattori esogeni e da percezioni soggettive”.
TRASPARENZA E ART. 9
In assenza di ulteriori determinazioni, la categorizzazione dei fondi come ar ticolo 9 del SFDR può rappresentare una garanzia di effettiva sostenibilità. “Prendendo spunto dal mercato dei green bonds, spesso i fondi articolo 9 vengono definiti in gergo ‘dark green’ proprio per la missione ad essi attribu ita in ambito ESG, ovvero perseguire esclusivamente obiettivi di investi mento sostenibile (al netto della li quidità e degli strumenti di copertura dei rischi)”, commenta Federica Cal vetti, responsabile ESG di Eurizon. Secondo la manager, “a oggi i fondi articolo 9 rappresentano investimen ti caratterizzati dal più alto grado di sostenibilità e la cui integrità deve essere garantita da opportuni presi di di governance interna. Per questo tipo di prodotti è inoltre buona pras
si offrire una reportistica di impatto agli investitori finali per dimostrare il perseguimento e il raggiungimento di determinati obiettivi”.
Dello stesso parere Dario Mangil li, head of Sustainability di IMPact SGR: “Per essere classificato come ar ticolo 9 un prodotto finanziario deve investire esclusivamente in investi menti sostenibili. Nel nuovo quadro normativo europeo, gli investimenti sostenibili sono investimenti che per seguono intenzionalmente ed in modo misurabile un obiettivo sociale e/o ambientale. Un investitore che sce glie di acquistare un prodotto finan ziario art. 9 può essere dunque sicuro che i suoi risparmi verranno investiti per perseguire gli obiettivi sociali ed ambientali dichiarati nella politica d’investimento”. Secondo Mangilli si tratta di “un grande passo in avan ti nella semplificazione dell’offerta di prodotti d’investimento autentica mente sostenibili ai risparmiatori”. Spetta poi a ogni società la messa in pratica dei principi generali.
La normativa “sia a livello europeo che a livello nazionale fissa criteri strin gendo affinché un fondo possa essere classificato come articolo 9”, spiega Garino Andrea, responsabile Servizio prodotti, comunicazione & marketing di Arca Fondi SGR, aggiungendo che “ovviamente il rischio di greenwashing esiste, ma Arca si è dotata di regole, procedure e controlli volti a evitare questo rischio al fine di offrire ai propri clienti che credono nella sostenibilità un prodotto di qualità.
A titolo esemplificativo, il portafo glio del Fondo Arca Oxygen Plus 50 (uno dei fondi classificati come articolo 9) che focalizza i propri investimenti su società che si impegnano a ridurre le emissioni di gas serra presenta un valore dell’impronta di carbonio più che dimezzato rispetto a quello di un generico indice di mercato”.
L’ECONOMIA DEGLI OCEANI: OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO E RISORSE DA PRESERVARE
I grandi volumi e le prospettive di crescita delle attività connesse agli oceani fanno sì che l’economia oceanica rappresenti un tema di investimento rilevante. Se da un lato questo ecosistema economico e le opportunità che offre rappresenteranno probabilmente il 5% del PIL mondiale nel 2030 (Fonte OECD, The Ocean Economy in 2030), dall’altro le risorse vitali che esso fornisce sono minacciate dal riscaldamento globale e dalla perdita di biodiversità marina.
Lo sviluppo di “un’economia blu” che non esaurisca le proprie risorse richiede l’implementazione di pratiche operative sostenibili e di soluzioni ambientali innovative, sostenute da un forte approccio responsabile agli investimenti. Al fine di partecipare al potenziale di crescita sostenibile di questo segmento, Amundi e CPR AM hanno lanciato un nuovo fondo azionario tematico globale gestito attivamente, il CPR Invest – Blue Economy.
Il fondo adotta un approccio sostenibile a 360° che parte dalla definizione dell’universo tematico fino alla costruzione del portafoglio, includendo il dialogo e l’impegno con le aziende oltre al supporto di grandi iniziative legate agli oceani. Tra i settori che compongono l’universo d’investimento troviamo l’acquacoltura, i trasporti marittimi, le energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti, la qualità dell’acqua e molti altri.
PAOLO PROLI Head of Retail Division, Executive Board Member, Amundi SGR L’OPINIONE DI RAPTREN PAR T NERLA FOTOGRAFIA AGGIORNATA DEI FAMILY OFFICE
IFamily Office, società che forni scono servizi di gestione del patri monio a una (single-family) o più (multi-family) famiglie impren ditoriali, sono un fenomeno rela tivamente recente, ma in forte crescita e sempre più incisivo sull’economia reale del nostro Paese. Lo dicono i dati 2022 dell’Osservatorio Family Office promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collabora zione con la Libera Università di Bol zano, che ha mappato 214 Family Of fice italiani iniziando a circostanziare il fenomeno con dati statistici e prospet tive dei protagonisti di questo settore.
Si tratta di una popolazione di organizzazioni piuttosto giovane e dinamica: più di due terzi sono stati fondati negli ultimi vent’anni, e si ca ratterizzano da una netta separazione tra alcuni Family Office (pochi) alta mente professionalizzati, strutturati e tecnologicamente avanzati, e una maggioranza di Family Office ancora molto giovani o di dimensioni con tenute, che non sono ancora giunti al livello di sofisticazione comparabile ai corrispettivi anglosassoni.
LE NUOVE GENERAZIONI
Tuttavia, si nota un crescente ruolo delle nuove generazioni all’interno delle famiglie imprenditoriali: esse, infatti, spingono verso la ricerca di investimenti meno conservativi e con orizzonti di ritorno più lunghi, in cui impiegare capitale che consentano di
supportare lo sviluppo industriale e sociale nel lungo periodo. In particola re, la loro visione imprenditoriale inizia a rendere elevato il livello l’attenzione verso asset class più illiquide e modali tà di investimento più dirette. Non sor prende, infatti, che due terzi dei Single Family Office abbiano aumentato dal 2020 al 2021 il peso del private equity (in media pari al 14%) nella propria as set allocation, e che il 100% di essi abbia dichiarato di volerlo fare crescere nei prossimi 5 anni.
I 94 deal tracciati dall’Osservatorio, condotti dal 2016 ad oggi su imprese attive, hanno movimentato almeno 532 milioni di euro di investimento, di cui 256 milioni solo nel 2021, metten do a disposizione i capitali famigliari di aziende innovative dell’ICT, dei por tali e delle piattaforme digitali e delle società Fintech, con sede prevalente mente in Lombardia (56%) e Veneto (il 13%). D’altro canto, i ritorni sugli investimenti nel 2021 sono stati infatti per la maggior parte al di sopra, o molto al di sopra, delle aspettative.
LA FOTOGRAFIA
Il Report 2022 offre una fotografia ag giornata dei Family Office italiani, di stinti in primis tra Single e Multi-Fa mily Office. Mostra ad esempio che il 39% dei Single Family Office serve una famiglia internazionale e la stragrande maggioranza (78%) ha una direzione di tipo famigliare: nel 61% dei casi l’am ministratore delegato (o ruolo equiva
L’Osservatorio promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con la Libera Università di Bolzano, ha mappato 214 Family Office italiani.
lente) è un membro della famiglia, ha in media 58,8 anni e ricopre la posizione da quasi 14 anni. Il management dei Single Family Office coinvolge 2 vol te su 3 (65%) solo la generazione più senior, appena nel 33% dei casi l’azio nariato è multigenerazionale. Ma più della metà dei Single Family Office ha già in essere, o sta valutando, accordi formali o informali per la continuità generazionale e la successione. La pia nificazione della continuità passa pret tamente attraverso l’educazione delle nuove generazioni: il 52% dei Family Office dichiara di aver già definito, in modo formale o informale, piani e pro grammi per educare alla proprietà re sponsabile i propri successori, e il 35% li sta valutando.
Quanto ai Multi-Family Office, metà di essi servono meno di 10 fami glie clienti, spesso internazionali (circa la metà dei membri hanno residenza o cittadinanza estera) e sono composti mediamente da 25 professionisti, di cui solo 4 hanno un ruolo all’interno della gestione direzionale. L’amministrato re delegato (o ruolo equivalente) ha in media 54,8 anni e ricopre la posizione da circa 12 anni.
BLUE OCEAN
Tornando ai Single Family Office, essi sono una tipologia organizzativa emer gente e altamente eterogenea, che va a costituire una vera e propria novità, un “Blue Ocean” nel panorama italiano. Sono organizzazioni molto diverse tra loro, tanto che si dice che “quando si è visto un family office, si è visto un solo family office”. La ricerca di quest’anno ha cercato da fare luce su tali differen ze, descritte in termini di maturità della governance della famiglia a cui è legato il Family Office, del livello di professio nalizzazione del Family Office stesso, dei livelli di orientamento all’impren ditorialità e di stewardship, variabile
I TIPI STRATEGICI DI SINGLE FAMILY OFFICE
ALTO MEDIO BASSOFAMILY VENTURING OFFICE
che indica l’attitudine della famiglia a una gestione del patrimonio famigliare responsabile e fondata su principi di altruismo e commitment con gli sta keholder esterni. Ne emergono quattro tipologie di Family Office caratterizza te da una crescente complessità e sofi sticazione, per rispondere in maniera personalizzata alle complesse esigenze delle famiglie imprenditoriali nel ge stire il proprio patrimonio finanziario, umano e socio-emotivo:
• Le “Cassaforti di famiglia”, in cui le attività svolte sono relativamente poco complesse, principalmente con centrate sulla protezione del patrimo nio famigliare e la separazione tra af fari di famiglia e le imprese operative.
• Gli “Uffici di investimenti”, veicolo di investimenti del patrimonio personale dei famigliari concentrati sul coordi namento degli azionisti della famiglia.
• I “Family Venturing Office”, confi gurati come veicoli di investimenti a
matrice fortemente imprenditoriale, tipica delle prime fasi di creazione di una legacy famigliare, e focalizzati su investimenti in nuove tecnologie, start-up e imprese innovative.
• I “Family Office dinastici”, espressio ne di famiglie con alto capitale socia le famigliare, che curano in maniera olistica tutti gli aspetti della famiglia: investimenti liquidi, alternativi, life style, tax, ecc., una forte attenzione alla comunità inter-generazionale.
Questa tipologia fornisce indicazioni concrete sulle traiettorie di sviluppo dei Family Office, definite da dinamiche di apprendimento, cosicché come dall’e voluzione degli obiettivi e del purpose della famiglia nel tempo. Chiaramente, ci auguriamo che tali considerazioni possano supportare le scelte strategiche e organizzative delle famiglie imprendi toriali italiane, per favorire una gestione sempre più consapevole e adeguata mente strutturata del loro patrimonio.
STUART RHODES Gestore di M&G (Lux) Global Dividend FundIL FOCUS SULLA CRESCITA DEI DIVIDENDI FA LA DIFFERENZA
Investire in società che corrispondono dividendi è una strategia consolidata per gli investitori azionari, in particolare per chi punta al reddito. Tuttavia, in M&G crediamo che il potere reale del dividend investing risieda nell’investimento in società in grado di accrescere i propri dividendi nel tempo. Alla luce della correlazione tra dividendi e prezzi delle azioni, crediamo che gli investitori debbano concentrarsi sulla crescita dei dividendi piuttosto che sui rendimenti da dividendi. Un rendimento elevato non è necessariamente un segnale automatico di valore. Anzi, è spesso sintomo di aziende in difficoltà o di potenziale di crescita limitato.
M&G (Lux) Global Dividend Fund investe per l’80% in azioni di società di tutto il mondo e il suo processo di investimento si concentra sulla comprensione delle prospettive di crescita dei dividendi di una società: solo quando abbiamo fiducia nel futuro flusso di dividendi valutiamo se il titolo può offrire un rendimento interessante. Applicando questo approccio in modo coerente, riteniamo che il fondo possa beneficiare di un vantaggio a lungo termine: la combinazione di dividendi in crescita, che esercitano una pressione sulla performance del prezzo delle azioni, e i benefici dell’accumulazione a lungo termine.
FAMILY OFFICE DINASTICO MATURITÀ DELLA GOVERNANCE DELLA FAMIGLIA PROFESSIONA LIZZAZIONE DEL FAMILY OFFICE ORIENTAMENTO ALL’IMPREDITORIA LITÀ DEL FAMILY OFFICE ORIENTAMENTO ALLA STEWARD SHIP DEL FAMILY OFFICE FAMILY PORTFOLIO OFFICE CASSAFORTE DI FAMIGLIA Fonte: Osservatorio Family Office 2022.Scopri perché milioni di investitori in tutto il mondo si affidano alla nostra esperienza in campo obbligazionario per raggiungere i propri obiettivi a lungo termine.
Con 458 miliardi di dollari di asset in gestione nel reddito fisso, Capital Group è il quarto maggiore gestore attivo di fondi a reddito fisso al mondo¹: un successo ascrivibile a un approccio distintivo nell’universo obbligazionario Essendo una società di proprietà dei dipendenti, con gestori di portafoglio obbligazionari con una media di 25 anni di esperienza² nel settore, ci concentriamo esclusivamente sulla gestione patrimoniale con una prospettiva di lungo termine.
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LE MIGLIORI SOCIETÀ
DI GESTIONE EUROPEE
Nell’edizione 2022 del report Fund Family 100, Morningstar ha passato in rassegna i più grandi gestori europei per identificare le eccellenze. Ecco i risultati.
Q uali caratteristiche deve avere una società di gestione per eccellere? Per i ricercatori di Mor ningstar, la risposta è una sola: deve mettere l’investitore al primo posto, attrarre e trattenere i talenti, non lanciare prodotti alla moda e non praticare commissioni ingiustificatamente alte. Nell’edi zione 2022 del report Fund Family 100, Morningstar ha passato in ras segna i più grandi gestori europei per identificare le eccellenze e si è focalizzata sui seguenti fattori:
- la capacità di trattenere i migliori fund manager - la qualità della gamma - la composizione del patrimonio in termini di asset class - la ripartizione tra strategie attive e passive - la stabilità della società di gestione (fondi lanciati e liquidati) - i profili commissionali e il posiziona mento rispetto ai concorrenti - le valutazioni di sostenibilità.
L’analisi ha messo a confronto le 100 famiglie di fondi più grandi (in termini di patrimonio gestito dei fondi distri
LE 20 PRINCIPALI SOCIETÀ DI GESTIONE PER QUOTA DI CLASSI DI FONDI MEDAGLIATE
Group
buiti in tutta Europa) e le ha classificate dalle migliori alle peggiori in base ai dati disponibili al 23 agosto 2022.
IL POSTO DEI BIG
iShares, la divisione per le strategie passive di BlackRock, è la società con il più grande patrimonio gestito in Euro pa. Al secondo posto si colloca la stes sa BlackRock. Insieme hanno asset in Europa per oltre mille miliardi di euro. Il giudizio degli analisti di Morning star sul gruppo (Parent Pillar) è “supe riore alla media”. “BlackRock non è la migliore in tutto ciò che fa, ma si è resa conto che il modo migliore per servire i suoi azionisti è adempiere al suo dove re fiduciario”, commenta Dan Cullo ton, direttore della Manager Research di Morningstar negli Stati Uniti.
Al terzo posto per patrimonio ge stito si colloca Amundi, che, dopo l’acquisizione di Lyxor, ha il 44% degli asset in strategie passive. Il suo Parent Pillar è “nella media”. Amundi sta rafforzando la sua posizione ne gli investimenti passivi e in quelli at tenti ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), ma permangono sfide operative e di stewardship”, dice Mara Dobrescu, Global asset class le ader di Morningstar.
È nella media anche il Parent Pil lar di UBS, che è quarta per asset in gestione, mentre quello di Vanguard, che chiude la classifica dei “top 5” è pari ad “Alto”, grazie alla centralità data all’investitore finale e all’affidabi lità delle sue strategie.
LA MIGLIOR GAMMA
Per l’analisi della qualità della gamma, Morningstar ha utilizzato l’Analyst Rating, che è una valutazione indi pendente e qualitativa focalizzata
LA TOP 10 DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE IN BASE AD ANALYST E QUANTITATIVE RATING
LA TOP 20 DELLE SOCIETÀ PER PERCENTUALE DI FONDI CON 4 O 5 GLOBI
su tre pilastri: il team di gestione, il processo di investimenti e la società. I giudizi positivi sono espressi in meda glie: Gold, Silver, Bronze. È poi previ sto un rating neutrale e uno negativo. I fondi con valutazione positiva hanno le caratteristiche per battere in futuro non soltanto la media dei concorrenti, ma anche il proprio benchmark a pari tà di altre condizioni.
Tra le venti società con il più alto numero di classi di fondi con medaglie, 17 hanno anche un giudizio sul pilastro societario che è “superiore alla media” o “alto”. In questo universo, hanno un Parent Pillar alto, Vanguard, T. Rowe Price, Capital Group e Dimensional. Come l’anno scorso, Fundsmith e First Sentier Investors sono le società con il maggior numero di classi di fondi con Morningstar Analyst Rating pari a Gold, Silver o Bronze.
Per estendere la copertura, gli ana listi di Morningstar hanno considera to anche il Morningstar Quantitative Rating, che è una versione algoritmica dell’Analyst rating (dal 2023 le due tipologie di valutazione saranno uni te nel Morningstar Medalist Rating, Ndr). Combinando i due giudizi, sei su dieci delle migliori classificate, han no anche un Parent Pillar elevato.
I TEAM PIÙ STABILI
La permanenza media dei fund mana ger è una misura della stabilità del team di gestione. Tra le società che rendono noti i dati per almeno il 95% dei gestori,
Artemis è in cima alla classifica, seguita da MFS e Jupiter. “Dal 2010, Artemis è partecipata dai dipendenti, tra cui di versi gestori, e dalla società statuniten se Affiliated Managers Group. I suoi gestori hanno una lunga esperienza sui mercati e investono nei fondi che gesti scono”, spiegano gli analisti.
SOCIETÀ PIÙ SOSTENIBILI
Infine, il report ha considerato la so stenibilità della gamma di fondi, uti lizzando il Morningstar Sustainability rating, che è una valutazione quan titativa dei rischi ESG presenti in un portafoglio a confronto con i suoi cor renti. Va da uno (alto rischio) a cinque globi (basso rischio).
Tra le venti migliori società di ge stione per Sustainability Rating, tre hanno anche un Parent Pillar positivo. Si tratta di Comgest, Fundsmith e Ro beco. Tutte e tre hanno un ESG Com mitment Level (valutazione qualitativa di un asset manager in base al suo im pegno nella sostenibilità) pari a Leader, ossia il massimo del giudizio. “I fatto ri ESG sono integrati in tutte le asset class di Robeco a dimostrazione del suo forte impegno per gli investimenti sostenibili. La società dispone inoltre di un processo ben strutturato di azio nariato attivo. Questo contribuisce a spiegare perché presenta una concen trazione relativamente alta di fondi con cinque e quattro globi”, spiega Jeffrey Schumacher, responsabile della Mana ger research EMEA di Morningstar.
PAR T NER RAPTREN L’OPINIONE DIFLESSIBILITÀ PER AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO DI REGIME NEI MERCATI
Nelle fasi di ampia volatilità, quando si registrano forti perdite sul fronte degli asset rischiosi, è essenziale poter gestire in modo attivo la duration, per adattarsi prontamente al cambiamento delle condizioni di mercato. Ciò è particolarmente vero oggi, con i mercati che stanno entrando in un nuovo regime, in cui la volatilità è destinata a rimanere elevata a causa dell’inasprimento della politica monetaria da parte delle banche centrali in un momento di rallentamento della crescita.
Ad esempio, nel 2020, questo approccio ci ha permesso di modificare la nostra posizione sulla duration quando i timori legati alla pandemia di Covid-19 hanno innescato un momento di grande volatilità e di forte sell-off dei mercati del rischio. Grazie alla nostra forte capacità di analisi, siamo in grado di ridurre rapidamente la duration complessiva del nostro portafoglio obbligazionario per minimizzare le perdite in fasi di rialzo dei tassi e di aumentarla per massimizzare i guadagni quando i tassi scendono.
ARIF HUSAIN, CFA CIO, Head of International Fixed Income, T. Rowe PriceLA PERMANENZA MEDIA DEI FUND MANAGER È UNA MISURA DELLA STABILITÀ DEL TEAM DI GESTIONE. TRA LE SOCIETÀ CHE RENDONO NOTI I DATI, ARTEMTIS È IN CIMA ALLA CLASSIFICA
PUNTA IN ALTO CON L’HIGH YIELD
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Per investitori professionali. Comunicazione di marketing. Capitale a rischio. Le performance passate non sono indicative dei rendimenti futuri. Nulla nel presente documento è inteso come consiglio, né deve essere interpretato come tale. Il presente documento non costituisce una consulenza agli investimenti, né costituisce un’offerta o raccomandazione a vendere o acquistare alcun investimento, né è da intendersi quale base per intraprendere (o revocare) eventuali decisioni sui titoli diverse da quelle stabilite ai sensi di un accordo conforme alle leggi, ai regolamenti e alle norme applicabili. Consultare il prospetto dell’OICVM e il KIID prima di prendere qualsiasi decisione finale di investimento. *Il rating Morningstar si riferisce alla classe di azioni I2 EUR (codice ISIN: LU0828818087) al 30 settembre 2022. **Il rating Morningstar si riferisce alla classe di azioni I2 USD (codice ISIN: LU0978624350) al 30 settembre 2022.
Janus Henderson Horizon Fund (il “Fondo”) è una SICAV lussemburghese costituita il 30 maggio 1985 e gestita da Janus Henderson Investors Europe S.A. Gli investimenti sottostanti di questo prodotto Ćnanziario (denominato il “Fondo”) non tengono conto dei criteri UE per le attività economiche ecosostenibili. Sebbene l’analisi dei fattori ESG costituisca parte integrante delle risorse d’investimento del Gestore degli investimenti, quest’ultimo non massimizza l’allineamento del portafoglio ai rischi connessi alla sostenibilità come obiettivo a sé stante né attribuisce con precisione l’impatto dei fattori ESG sui rendimenti del Fondo. Il Gestore degli investimenti non tiene conto delle conseguenze negative delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità stabiliti dal SFDR relativamente al Fondo perché il Fondo non rientra nelle definizioni di cui all’Articolo 9 e all’Articolo 8 del Regolamento (UE) 2019/2088. Pubblicato in Europa da Janus Henderson Investors. Janus Henderson Investors è la denominazione con cui Janus Henderson Investors UK Limited (reg. n. 906355) (registrata in Inghilterra e nel Galles al 201 Bishopsgate, Londra EC2M 3AE e regolamentata dalla Financial Conduct Authority) e Janus Henderson Investors Europe S.A. (reg. n. B22848, 2 Rue de Bitbourg, L-1273, Lussemburgo, regolamentata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier) forniscono prodotti e servizi di investimento. La sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in italiano presso www.janushenderson.com/summary-of-investors-rights-italian. Janus Henderson Investors Europe S.A. può decidere di risolvere gli accordi di commercializzazione di questo Organismo d’investimento collettivo del risparmio in conformità alla normativa applicabile. Janus Henderson, Knowledge Shared e Knowledge Labs sono marchi commerciali di Janus Henderson Group plc o di una delle sue società controllate. © Janus Henderson Group plc. 120734/1022
janushenderson.com/it/highyield Horizon Euro High Yield Bond Fund Horizon Global High Yield Bond Fund TENDENZE ALTERNATIVI di Anna GervasoniPRIVATE CAPITAL NESSUNA CRISI IN VISTA
Nonostante le difficoltà economiche e geopolitiche, il settore gode di ottima salute. Nel primo semestre dell’anno private equity e venture capital raccolgono 10,9 miliardi di euro di investimenti. Cifra più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2021.
La crisi pandemica, energe tica e geopolitica non ha, al momento, influenzato l’at tività del private capital. Ci si aspettava una prima par te del 2022 caratterizzata da numeri che mostrassero i segnali di preoccu pazione e invece il mercato italiano degli investimenti alternativi ha rea lizzato numeri importanti e positivi, soprattutto nell’ambito delle attività di investimento.
I dati elaborati da AIFI e PwC, pre sentati lo scorso settembre, mostrano infatti cifre record per il private equity e venture capital, con 10,9 miliardi di euro; un valore più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando erano stati inve stiti 4,6 miliardi. A trainare questo risultato (il più alto mai raggiunto nel corso di un semestre) sono state alcune operazioni di grandi dimensioni, tra cui una in particolare nel segmento del le infrastrutture, che ha avuto un peso rilevante sull’ammontare complessivo. Proprio il segmento delle infrastruttu re negli ultimi anni è cresciuto molto
in termini di ammontare, con 6,5 mi liardi di euro investiti nel solo primo semestre del 2022, e per il futuro sarà sempre più importante per supportare i processi di transizione ecologica e di gitale del Paese. Da sottolineare anche il ruolo delle operazioni di buyout, che hanno registrato un aumento dell’86% per ammontare, pari a 3,6 miliardi, e del 24% per numero, pari a 87. Queste operazioni di acquisizioni di quote di maggioranza o totalitarie di un’impre sa, risultano in molti casi fondamentali per supportare i processi di ricambio generazionale di cui necessitano le aziende italiane, spesso caratterizzate da una conduzione familiare.
Il numero complessivo di operazio ni, invece, si è attestato a 338, in cresci ta del 34% rispetto alla prima parte del 2021 (253 investimenti). A incidere su questo dato è soprattutto il segmento dell’early stage, dedicato alle impre se nelle prime fasi di vita, dove alcuni interventi realizzati dal governo e dalle istituzioni hanno determinato un trend positivo, ormai avviato da alcuni anni. Nel primo semestre del 2022, in parti
L’EVOLUZIONE DELL’ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
Evoluzione
Fonte:
Distribuzione regionale del numero di investimenti (prime regioni)
DEL PRIMO
Distribuzione
del numero di investimenti (primi settori)
22,8%
Emilia Romagna 11,1%
Lombardia 39,2% 81% degli investimenti in imprese con fatturato <50 milioni
9,9%
per
11,8%
consumo 10,9%
9,9%
Escluso VC 52% degli investimenti in imprese con fatturato <50 milioni
colare, sono state realizzate 210 opera zioni, per un ammontare pari a 442 mi lioni di euro investiti (+50 per cento).
EXPANSION IN CALO
Non tutto il mondo del private capital ha raggiunto però gli stessi risultati di crescita. Ormai da qualche semestre si denota una decrescita delle operazioni di expansion, il segmento che riguarda gli investimenti di minoranza in au mento di capitale finalizzati alla crescita
dell’azienda, che hanno registrato una diminuzione dell’attività, con sola mente 186 milioni di euro (contro i 299 milioni del I semestre del 2021, -38%), investiti in 15 operazioni (-35 per cen to). Questa tipologia di operazione è ancora a livelli troppo bassi, anche in considerazione del ruolo importante che potrebbe ricoprire nel tessuto in dustriale italiano, per sostenere i pro cessi di sviluppo delle tante aziende che hanno bisogno di crescere e diventare
internazionali. Un discorso simile vale anche per il turnaround, rivolto alle im prese in difficoltà economico-finanzia ria, che continua a mantenere un ruolo troppo di nicchia nel mercato italiano, con cinque sole operazioni realizza te nella prima parte dell’anno. Come incentivare e spingere su questi asset? Scuramente una soluzione potrebbe es sere quella di pensare a strutturare dei fondi di fondi che aiutino gli investi tori ad avere i capitali sufficienti da
SINTESI DEL PRIMO SEMESTRE 2022
Raccolta
1.704 (-40% rispetto al I semestre 2021) 26 operatori (+24% rispetto al I semestre 2021)
10.863 (+139% rispetto al I semestre 2021) 338 operatori (+34% rispetto al I semestre 2021)
1.483 (+113% rispetto al I semestre 2021) 49 operatori (+14% rispetto al I semestre 2021)
PAR T NER RAPTREN L’OPINIONE DI GEORG WUNDERLIN Global Head of Private Assets, Schroders CapitalDEMOCRATIZZAZIONE DEI PRIVATE ASSET: DALLE PAROLE AI FATTI
riversare poi in operazioni dedicate alla crescita e al supporto di quelle imprese in tensione finanziaria mettendo così in moto un circolo virtuoso di produzione, occupazione e crescita per il settore e di sviluppo dell’economia reale.
FOCUS SUL PRIVATE DEBT
Sul fronte del private debt, le crisi in corso hanno lasciato un segno nel comparto e infatti nel primo semestre del 2022 la raccolta si è attestata a 440 milioni di euro, in calo del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno preceden te, quando era stata pari a 576 milioni, la cifra più alta mai raggiunta nel mer cato. Certo, guardando ai periodi pre cedenti, il valore raccolto risulta invece raddoppiato rispetto ai 219 e 178 mi lioni rispettivamente raccolti nel primo semestre 2020 e 2019.
Anche sul fronte degli investimen ti, nella prima parte dell’anno sono stati impegnati 531 milioni di euro, in calo del 29% rispetto ai 746 milioni del primo semestre del 2021 e il numero di sottoscrizioni è stato pari a 102, -18%, distribuite su 49 società. Cosa ci si aspetta per i prossimi mesi? Sicuramen
te stiamo vivendo un periodo di grande incertezza dal punto di vista dello sce nario internazionale e di cambiamento a livello di politica domestica, ma no nostante questo i dati relativi al terzo trimestre, presentati dall’Osservatorio PEM dell’Università di Castellanza, risultano ancora positivi.
L’Italia è un Paese di imprese ec cellenti, leader mondiale in molti im portanti settori non solo tradizionali, come la moda o l’alimentare, ma anche innovativi e ad alto contenuto tecnolo gico, come il medicale e le tecnologie aerospaziali.
Anche in un periodo di grande tur bolenza le imprese italiane continuano ad essere attrattive, anche fuori dai confini nazionali. I fondi internazionali negli ultimi dieci anni hanno investito 48 miliardi di euro in imprese del nostro Paese, 13 nel solo 2021, segno di una grande presenza all’interno del tessuto imprenditoriale italiano di imprese di qualità che con il supporto del private capital possono crescere, internaziona lizzarsi, innovare e diventare esse stesse piattaforma di aggregazione di altre im prese italiane ed estere.
Negli ultimi anni i mercati privati hanno raccolto crescente interesse, anche grazie alla loro attrattività rispetto agli investimenti tradizionali in termini di potenziali rendimenti. Secondo Prequin, entro il 2026 il valore totale di questi investimenti crescerà dagli oltre $10mila miliardi del 2021 a circa $18mila miliardi. Se in passato questi mercati erano accessibili solo agli investitori istituzionali, di recente, grazie anche agli sviluppi normativi, è emersa la volontà di ampliare la platea anche agli investitori individuali. La democratizzazione dei private asset, tuttavia, è solo agli inizi, considerando che negli USA l’allocazione media in strategie alternative è del 27% nei fondi pensione, ma solo del 5% nei portafogli degli investitori al dettaglio. Schroders, in tal senso, ha già all’attivo una gamma di soluzioni semi-liquide per investitori non professionali e intende con convinzione espandere l’accesso ai mercati privati a una clientela più ampia attraverso un ELTIF. In corso di autorizzazione, si tratta di una soluzione di private equity, conforme all’articolo 8 della SFDR, focalizzato su mid & small buyout, con investimenti minimi pari a 10mila euro.
Fonte: AIFI e PwC. Dati in milioni di euro. Investimenti DisinvestimentiLE NUOVE LINEE GUIDA DI ESMA SULLA MIFID II, ALLA LUCE DEI REQUISITI SULLA SOSTENIBILITÀ
Pubblicate dall'autorità europea lo scorso 23 settembre, si applicano sia per i servizi di consulenza in materia di investimenti sia per i servizi di gestione dei portafogli. Ecco una sintesi del loro contenuto.
Lo scorso 23 settembre ESMA ha pubblicato la versione finale dell’aggiornamento delle linee guida in tema di adeguatezza alla luce degli aggiornamenti alla MiFID II in tema di requisiti di sostenibilità, entrati in vigore il 2 agosto. Le linee guida, che si applicano sia per i servizi di consu lenza in materia di investimenti sia per i servizi di gestione di portafogli, forniscono importanti indicazioni agli intermediari in merito all’applicazio ne della nuova normativa in tema di investimenti ESG e possono quindi costituire un punto di riferimento per trovare soluzioni in merito a specifiche tematiche operative.
In considerazione della loro rilevan za, è previsto che esse entrino in vigo re sei mesi dopo la pubblicazione sul sito ESMA della loro traduzione nelle lingue ufficiali Ue. Le singole autorità di vigilanza nazionali avranno inoltre due mesi per comunicare se intendo no adeguarvisi. Nelle premesse alle linee guida vengono inoltre riportati i commenti degli operatori (il cosiddet to Securities and Markets Stakeholders Group o SMSG) e della stessa ESMA, dai quali emerge la preoccupazione derivante dall’entrata in vigore della nuova normativa il 2 agosto in assen za di elementi informativi rilevanti, ad esempio in relazione ai profili di soste nibilità dei singoli prodotti finanziari. Gli operatori vedono un rischio non solo di greenwashing ma anche, all’op posto, di greenbleaching, consistente nella commercializzazione di prodot ti finanziari sostenibili senza tuttavia darne disclosure, al fine di evitare di sottostare agli adempimenti e alle re sponsabilità da ciò derivanti. ESMA riconosce la necessità di adottare un
approccio flessibile e ragionevole in assenza di un quadro informativo e normativo completo ma non ritiene possano essere effettuate deroghe alla disciplina entrata da poco in vigore, né la stessa ESMA avrebbe il potere di ap portare tali deroghe.
CONTENUTO IN SINTESI
Venendo alla sintesi del loro contenuto, le linee guida n.1 e 2 pongono a carico degli intermediari obblighi particolar mente onerosi alla luce di quanto sopra evidenziato. In particolare (linea guida n. 1), è richiesto di fornire ai clienti una spiegazione chiara ed esaustiva delle preferenze di sostenibilità in relazione ai prodotti finanziari, illustrando i con cetti di E, S e G e le differenze (previste dalla nuova normativa MiFID II) tra strumenti finanziari: (a) che effettuano investimenti considerati ecosostenibili secondo il regolamento sulla Tasso nomia; (b) che effettuano investimen ti sostenibili secondo il regolamento SFDR; (c) che considerano i principali effetti negativi (“principal adverse im pacts”, PAI) sui fattori di sostenibilità.
Potrebbe inoltre essere opportuno illustrare le differenze tra prodotti fi nanziari ai sensi dell’articolo 8 SFDR (i quali promuovono, tra le altre, caratte ristiche ambientali o sociali) e articolo 9 (che hanno come obiettivo investimen ti sostenibili). Inoltre (linea guida n.2), dovrebbero essere comprese in modo esaustivo le caratteristiche di adegua
tezza del cliente, anche per quanto ri guarda le preferenze di sostenibilità, secondo criteri di granularità e non in termini sintetici o generici, affrontan do quindi ciascuno dei punti da (a) a (c) di cui sopra.
Gli operatori dovranno, inoltre, comprendere in quale proporzionepercentuale minima il cliente intende effettuare investimenti sostenibili. La linea guida n.8 conferma che le prefe renze di sostenibilità dovranno essere valutate solo dopo la, e subordinata mente alla, valutazione delle caratte ristiche di conoscenza, esperienza e obiettivi di investimento del cliente. Qualora si intenda consigliare un pro dotto non in linea con le preferenze di sostenibilità, ciò potrà essere effettuato solo dopo che il cliente avrà adeguato tali preferenze.
La linea guida n.5 precisa che le pre ferenze di sostenibilità del cliente, così come in generale le sue caratteristiche di adeguatezza, dovranno essere og getto di un aggiornamento periodico. Considerato che la disciplina in tema ESG è entrata in vigore il 2 agosto, le linee guida stabiliscono che questo po trà essere effettuato al prossimo aggior namento previsto, precisando tuttavia che ci si aspetta che gli intermediari proattivamente invitino la clientela a procedervi e che in ogni caso l’aggior namento sia effettuato entro 12 mesi dall’entrata in vigore della nuova nor mativa. Infine, la linea guida n.11 con
ferma che il personale dell’intermedia rio dovrà avere adeguata conoscenza, capacità ed esperienza sul processo di adeguatezza, inclusi gli aspetti rela tivi alla sostenibilità, e dovrà essere in grado di illustrare tali aspetti alla clientela in termini comprensibili. Gli intermediari dovranno quindi organizzare (o dovrebbero averlo già fatto, essendo la normativa già in vi gore) corsi specifici di aggiornamento per il personale. Allo stesso modo, gli intermediari dovranno aggiornare le policy e le procedure interne per la valutazione di adeguatezza al fine di tenere conto della nuova normativa in tema ESG e delle stesse linee guida (vedi linea guida n.8). È utile ricorda re, in ambito fintech, che le linee guida si applicano anche in caso di consulen za automatizzata o semiautomatizzata (robo-advice).
Le linee guida ESMA da poco pub blicate in lingua inglese non sono ad oggi ancora efficaci. Sono tuttavia rile vanti per quanto riguarda il necessario aggiornamento delle procedure e del personale in vista della loro entrata in vigore. Inoltre, esse (insieme al Q&A introduttivo di riscontro al documen to di consultazione) forniscono un’im portante documento interpretativo di una disciplina già vincolante, così come dell’approccio che le autorità di vigilanza potranno tenere, e costitu iscono quindi un utile documento di orientamento per gli operatori.
ETF, ANALISI DEL MERCATO EUROPEO E DELLE SCELTE DEGLI INVESTITORI
Due fattori influiscono sulla crescita degli Asset under Management di questi strumenti nel tempo: i rendimenti di mercato e gli afflussi o i deflussi registrati dai prodotti nuovi o esistenti.
Con un patrimonio gestito di oltre 10 mila miliardi di dollari su scala globale alla fine dell’anno scorso, gli ETF sono più che mai al centro dell’attenzione e dell’interesse degli investitori. Gli exchange traded fund hanno attratto quasi la metà della nuova raccolta complessiva registrata nel 2021 dal complesso degli organi smi di investimento collettivo (che comprende anche fondi comuni e unit investment trust).
Negli ultimi 20 anni, la transizio ne lenta ma persistente dalla gestione attiva a quella passiva ha sostenuto la crescita degli ETF. Tuttavia, non di mentichiamo che questi prodotti non comprendono solo strumenti passivi.
Gli ETF rappresentano una grande opportunità per gli operatori di merca to che vogliono ampliare la value pro position offerta agli investitori a caccia di strumenti di investimento dotati di finalità specifiche e della relativa consulenza. In questo contesto, la di gitalizzazione della distribuzione, che contribuisce ad abbattere i costi, mi gliorare l’accessibilità e attrarre nuovi investitori, è uno dei catalizzatori de stinati ad alimentare questa tendenza nei prossimi anni.
Il mercato europeo degli ETF è in feriore di cinque volte a quello ameri cano in termini di patrimonio gestito (AuM di 1.300 miliardi di euro rispet to a 6.100 miliardi, dati a settembre). Eppure il numero di fondi disponibi
li nei due mercati è molto simile, con circa 3.400 classi di azioni in Europa e 4.100 negli USA. Osserviamo però dif ferenze importanti a livello di prodotti offerti, poiché più del 30% degli ETF americani è a gestione attiva, contro meno del 4% di quelli europei. Da par te sua, il mercato europeo è orientato al clima e ad altre strategie ESG, che sono meno rappresentate negli Stati Uniti (906 ETF con focus ESG in Europa e 206 negli USA).
LA RACCOLTA DAL 2016
Il grafico in pagina mostra l’andamen to della raccolta degli ETF europei dal 2016. Due fattori influiscono diret tamente sulle masse gestite nel corso del tempo: i rendimenti di mercato e
gli afflussi o i deflussi registrati dagli ETF nuovi o esistenti. Diversamente dal 2021, i primi sei mesi del 2022 sono stati i peggiori dagli anni Settanta per il mercato azionario statunitense a fronte dell’aumento dei rendimenti obbliga zionari. Nonostante questo contesto impegnativo, l’AuM degli ETF eu ropei si è stabilizzato intorno al suo punto massimo di circa 1.300 miliardi di euro, come illustra il grafico. Da gen naio a settembre 2022 gli ETF europei hanno registrato una raccolta pari a 60 miliardi di euro (in calo rispetto ai 155 miliardi dei primi nove mesi del 2021), che ha compensato in parte le perdite subite a causa del ribasso del mercato.
FOCUS SUGLI ESG
Inoltre, gli emittenti continuano a lan ciare nuovi prodotti sul mercato, gio cando la carta della differenziazione tramite l’innovazione. Le soluzioni ESG, tematiche, attive e cripto spicca no come potenziali fonti di domanda da parte degli investitori e come oppor tunità tutte da sfruttare. Stando a una recente analisi di PwC, le principali so cietà di gestione prevedono che le masse gestite dagli ETF supereranno i 20 mila miliardi di euro entro il 2026 (hanno appena toccato quota 10 mila miliardi lo scorso novembre). Un’altra conclu sione importante dello studio riguarda l’importanza dei temi ESG per l’ecosi stema futuro. In Europa, dove l’offerta in questo segmento è più matura, il 47% degli ETF lanciati nel 2022 ha un orien tamento ESG. Ma gli emittenti di ETF possono dare un significato molto diver so ai concetti di strategia tematica, ESG o attiva. La regolamentazione aiuta, ma non può coprire ogni singolo aspetto. Diventa quindi imprescindibile realiz zare sempre un’adeguata due diligence prima di investire.
Per il terzo anno consecutivo abbia mo intervistato alcuni investitori istitu zionali responsabili di selezionare e
EVOLUZIONE DEL MERCATO EUROPEO
investors
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI ETF
acquistare ETF per conto dei maggiori istituti finanziari del mondo. Collabo rano a questa iniziativa JP Morgan AM, IHS Markit e Pension & Investments e la versione integrale del report è disponi bile gratuitamente su trackinsight.com.
Tramite il sondaggio Trackinsight Global ETF monitoriamo attenta mente i trend di investimento e l’uso che gli investitori professionali fanno degli ETF in un contesto in rapida evoluzione. Il questionario tratta ar gomenti generali, ma comprende an che sezioni più specifiche dedicate agli ETF tematici, ESG, attivi o cripto. Il grafico a pagina 67 mostra i principali criteri utilizzati dai professionisti in tervistati per selezionare gli ETF in cui investire.
Il processo di selezione attuato ri specchia le motivazioni principali degli investitori che decidono di avvalersi di questi prodotti. I primi due criteri sono i costi e la liquidità degli ETF, indicati come estremamente o molto importan ti da quasi il 70% dei partecipanti.
Il rapporto storico tra wrapper ETF e investimenti passivi spiega in parte perché la qualità della replica conta per gli investitori istituzionali. Inoltre, il profilo della gamma di prodotti euro pei, passivi nel 95% dei casi, rafforza l’importanza di una replica precisa.
I criteri che occupano le posizioni successive della classifica riflettono la recente evoluzione dell’universo degli ETF, trainata dalla volontà degli emit tenti di diversificare l’offerta e attrarre nuovi investitori attraverso l’innova zione. In questo contesto, la struttura degli ETF e il loro profilo di rischio/ rendimento fanno logicamente parte del consueto processo di selezione de gli investimenti. Ciò è particolarmente vero per gli ETF a gestione attiva, sui
quali è essenziale svolgere un’analisi approfondita a livello di strategia di in vestimento. Ma lo è anche per le nuove categorie di ETF passivi come quelli ESG e tematici, che possono essere vi sti come prodotti ibridi a metà strada tra la gestione passiva e attiva. Tecni camente continuano a effettuare la re plica passiva di un indice, che però è co struito in modo accorto per ottimizzare l’esposizione a un determinato tema o trend, in base al giudizio del gestore. Due ETF esposti allo stesso tema o che perseguono obiettivi sostenibili simili possono essere radicalmente opposti tra loro. Per questo motivo è più im portante che mai realizzare un’analisi esaustiva della strategia sottostante.
TRE ASPETTI ESSENZIALI
In conclusione, sintetizziamo tre aspetti essenziali:
• Il mercato europeo degli ETF conti nua a registrare una crescita sostenu ta, nonostante le circostanze sfavo revoli che si sono verificate nel 2022. Gli investitori e gli emittenti di ETF conservano il loro ottimismo e credo no fermamente nell’espansione del segmento degli ETF su scala globale.
• L’innovazione tecnologica e di prodot to è essenziale per la crescita. Gli ETF non sono più solo strumenti passivi e la digitalizzazione del canale distribu tivo rappresenta una grande opportu nità perché il mercato degli ETF possa compiere un salto di qualità.
• Infine, gli investitori hanno capito che questo segmento di mercato tra attra versando una fase di trasformazione, poiché da puramente passivo sta di ventando sempre più attivo, ed è quin di necessario modificare il processo di selezione e il modo di vedere gli ETF in base ai propri obiettivi.
PAR T NER RAPTREN L’OPINIONE DIPROSPETTIVE PER I PORTAFOGLI BILANCIATI
Negli ultimi mesi la Fed ha chiarito che il contenimento della crescita dell’inflazione è la sua massima priorità. Purtroppo, la serie di rialzi dei tassi d’interesse americani non ha giovato ai tradizionali portafogli bilanciati, danneggiando sia le azioni sia le obbligazioni, cosa storicamente rara. E’ plausibile che nel 2023 la Fed riesca a sconfiggere l’inflazione, molto probabilmente nel corso di una lieve recessione. Le recessioni non sono necessariamente negative per i portafogli bilanciati perché segnano una nuova fase. L’inizio di una recessione è di solito accompagnato da un aumento dei prezzi delle obbligazioni e da una riduzione dei rendimenti, in particolare per quanto riguarda le scadenze più lunghe. La correlazione insolitamente positiva dei rendimenti tra azioni e obbligazioni che abbiamo visto quest’anno potrebbe diminuire e la spirale discendente delle due classi di attivi potrebbe terminare. Le previsioni per le azioni sono più difficili da fare, ma c’è spazio per un cauto ottimismo a medio termine. Le attuali valutazioni più basse del mercato hanno il vantaggio di far aumentare i rendimenti attesi. Complessivamente, con il miglioramento delle prospettive dei mercati azionari e di quelli obbligazionari, le aspettative di rendimento per un portafoglio bilanciato si stanno gradualmente normalizzando per tornare alle medie storiche.
ROGER ALIAGA-DIAZ Global Head of Portfolio Construction and Chief Economist, Americas, VanguardScenario estremamente complesso per i prossimi mesi, con i mercati che oscillano tra la preoccupazione per un‘inflazione più elevata e il timore di una recessione. Le banche centrali hanno adottato politiche restrittive e tutto ciò genera forti turbolenze sul reddito fisso. Secondo Monica Zani, mentre la parte breve della curva sconta già un buon numero di rialzi dei tassi, il contesto suggerisce ancora cautela nell’investimento nelle attività più rischiose.
PAR T NER
RAPTREN
HEAD OF EUROPEAN CORE FIXED INCOME, ALLIANZGI
Il 2022 si è rivelato un anno nero per i mer cati, con un’elevata volatilità e perdite in tutte le principali asset class. Le banche centrali sono a un bivio. Stanno alzando i tassi e pur di contrastare le fiammate dei prezzi sono pronte a correre il rischio di spingere l’eco nomia in recessione. Come se non bastasse, il conflitto in Ucraina appare lontano da un epilogo, mentre la crisi dei prezzi dell’energia proietta l’Europa in un inverno diffi cile. Tutto ciò configura un periodo di forti turbolenze per il reddito fisso europeo. “Anche nei prossimi mesi, il mercato oscillerà tra la preoccupazione per un‘inflazione strutturalmente più elevata e il timore di una recessione”, avverte Monica Zani, head of European Core Fixed Inco me di Allianz Global Investors.
“Anche se la politica fiscale sarà in grado di limitare l’impatto della crisi energetica, è probabile che crescita e inflazione rimarranno a dei livelli sufficientemente eleva ti da giustificare la continuazione della politica monetaria restrittiva”, spiega. “Diversamente, se la crescita mostrerà segni di ampio rallentamento le banche centrali saranno costrette a cambiare atteggiamento”, precisa l’esperta che non nasconde le complessità del momento. “Ad oggi non ci appaiono evidenti segnali di cambiamento della direzione delle politiche monetarie, ma monitoriamo attentamente soprattutto i dati sull’occupazione”, dice. “Mentre la parte breve della curva sconta già un buon numero di rialzi dei tassi, lo scenario di recessione o di inflazione elevata sugge risce ancora oggi cautela nell’investimento nelle attività più rischiose”, continua. “Tuttavia, nel corso dei prossimi mesi si potranno presentare opportunità per aumentarne progressivamente l’esposizione”, spiega.
IL FONDO
Zani co-gestisce con Roberto Antonielli, il fondo Allianz European Bond RC (Risk Controlled). Il prodotto ha come obiettivo di investimento ottenere una performance supe riore agli indici del mercato monetario lungo un ciclo di mercato, mantenendo un basso profilo di volatilità. Il fon do non replica un indice di riferimento ed è costruito per implementare una gestione efficiente del tratto breve della curva dei rendimenti in euro. “Può rappresentare quindi
una valida alternativa ai fondi monetari o a quelli a breve termine”, afferma Zani. Il processo di investimento si basa su un approccio fondamentale caratterizzato da una gestio ne attiva e sostenibile, volta ad individuare le opportunità di investimento direzionali o di ‘relative value’ coerenti con il sentiment del mercato per le attività rischiose.
“La strategia si caratterizza per un ampio e diversifica to numero di idee d’investimento che spaziano dai titoli governativi a quelli societari, dai titoli sovranazionali a quelli legati all’inflazione, mantenendo il focus sul mer cato euro”, continua l’esperta. “La possibilità di avere un’esposizione negativa ai tassi e al rischio di credito per mette di proteggere il portafoglio dal rialzo dei rendimenti e dall’allargamento dei differenziali di credito”, dice. “E a tutto ciò si aggiunge un profilo asimmetrico di rischio/ rendimento realizzato attraverso l’utilizzo di strategie opzionali”, dichiara.
RISCHIO CONTROLLATO
Un aspetto chiave dell’Allianz European Bond RC è il rigoroso processo di risk management che si articola su tre livelli. Il primo monitoraggio interviene nella costru zione del portafoglio. “La valutazione dell’appetito per il rischio presente nel mercato contribuisce in un approccio top-down alla determinazione del livello di rischio totale per il portafoglio”, spiega Zani. “Le differenti percentuali allocate alle singole classi d’attivo del mercato obbligazio nario (titoli governativi e societari, covered bonds, etc.) in fluenzano il livello di rischio del portafoglio che evolve in modo dinamico in funzione della visione a medio termine del team di gestione”, afferma.
“L’esposizione al rischio di tasso e/o di credito può incrementare o ridurre il rischio totale del portafoglio. L’analisi per singolo emittente societario realizzata dal team di analisti e stretti limiti alla concentrazione dei titoli societari integrano l’analisi del rischio con un ap proccio bottom-up”, continua. “In aggiunta, l’utilizzo di strategie opzionali consente di realizzare un profilo di rischio/rendimento asimmetrico limitando la massima perdita, ma lasciando aperta la possibilità di partecipare ai profitti derivanti dai movimenti di mercato”, sottoli nea. Il secondo livello è il monitoraggio del portafoglio.
PERFORMANCE SUPERIORE AGLI INDICI DEL MERCATO MONETARIO E UN BASSO PROFILO DI VOLATILITÀ. QUESTO L’OBIETTIVO DELLA STRATEGIA
BANCHE CENTRALI
“Non ci appaiono evidenti segnali di cambiamento dellla direzione delle politiche monetarie, ma monitoriamo attentamente soprattutto i dati sull’occupazione”
Una dettagliata analisi della contribuzione per singola posizione al risultato di gestione permette di monitorare giornalmente e settimanalmente le strategie. “In caso di criticità per il portafoglio nel suo complesso la strategia sarà ridotta o chiusa”, avverte Zani.
Infine, il dipartimento del controllo del rischio realizza un’analisi indipendente sulle fonti di rischio e sulla volati lità, monitorando il rischio di liquidità, di controparti, di leva, di sostenibilità come in tutte le società di gestione.
ANDAMENTO DEL FONDO
Il rendimento del fondo al lordo delle commissioni (cal colato sulla performance della classe IT) da fine 2021 a fine settembre 2022 è stato pari a +1.21 per cento. Un risultato ben superiore all’indice Ester ‘overnight’, che
nello stesso periodo ha chiuso a -0.32%, e all’indice dei governativi euro breve termine a -4.12%. A fronte della convinzione nel team di gestione di un’inflazione più persistente che avrebbe inevitabilmente provocato l’a zione delle banche centrali, a partire dalla fine del 2021 il portafoglio ha ampliamente modificato la sua struttu ra in un’ottica difensiva. “Le scommesse vincenti sono state di aver posizionato il portafoglio su scadenze molto brevi, prediligendo titoli governativi alle obbligazioni societarie”, spiega Zani.
La duration del portafoglio titoli è stata annullata grazie alla vendita di futures, e il rischio di credito, sebbene limi tato nel portafoglio, è stato eliminato attraverso i derivati. La strategia in opzioni ha infine permesso di trarre profitto dall’aumento dei tassi e dal rafforzamento del dollaro.
ITALIANO
GESTIONE DINAMICA
“Nel portafoglio di copertura sono presenti quattro elementi: valute, oro, bond e opzioni. L’ultima componente è quella che, quest’anno, ha costituito un baluardo quando i mercati scendevano”
UN PORTAFOGLIO MISTO CON POSIZIONI “SENSIBILI ALLA CRESCITA”
Il Quaestio Multi Asset Conservative, si affida a una gestione dinamica, con una parte del portafoglio in cui si assume una quota di rischio e una “simmetrica” parte “di copertura”.
Il punto di partenza è chiaro: non discostarsi dalla media quando le cose vanno bene, ma essere tra i primi quando vanno male. Parla di un “mantra” da seguire nel tempo, Mario Baronci, gestore del Quaestio Multi Asset Conservative di Quaestio SGR, a maggior ragione in un periodo di “restringimento” dei cicli economici come quel lo attuale. “I mercati scendono più velocemente di quanto salgano – ricorda l’esperto – e per motivi logico-matematici se si soddisfa questo doppio requisito ci si posiziona necessa riamente nel primo quartile”. Filosofia che, secondo quanto riporta il manager, si è verificata nei fatti “perché l’anda mento del fondo rispetto ai mercati e ai peer ci sta dando ragione”. Con masse in gestione per 120 milioni di euro, il Quaestio Multi Asset Conservative, che ha ottenuto Ra ting FundsPeople 2022, è sul mercato dal 27 aprile 2018, Baronci, che lo gestisce insieme a Franca Pileri, ne ha preso le redini a ottobre 2019. “A oggi il fondo (che oscilla tra -2 e -3%) si posiziona otto punti sopra la media di mercato”, af ferma ricordando come, oltre alla velocità dei business cycle, un’altra caratteristica dei mercati attuali è la magnitudo dei fenomeni in atto, dimensione a cui operatori, regolatori e os servatori riescono a star dietro a fatica. E a cui si può far fron te con una gestione dinamica. “Noi, idealmente, abbiamo il portafoglio separato in due grandi classi: nella prima assu miamo una certa quota di rischio (senza il quale non si ha rendimento) con l’esposizione a equity, bond e commodity. È la parte che subisce il mercato quando il grado di avversio ne al rischio sale”, specifica il gestore che precisa come esista una “simmetrica” parte del portafoglio “di copertura”. In
questa classe sono presenti quattro elementi: “Valute (come dollaro, franco svizzero e yen che stiamo reincrementando), oro, bond (in tempi normali, non adesso) e un uso intensivo di opzioni”. Il team di gestione opera in maniera continua sull’ultima componente (“sempre lunga e sempre in difesa”) ed è quella che “quest’anno ha costituito un baluardo quan do i mercati scendevano”.
LA COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO
Se ci si avvia verso un mondo a bassa crescita, “di solito si premiano i pochi che crescono”, sostiene l’esperto indicando come, a regime, “può essere vincente un portafoglio misto con un’allocazione a posizioni che possono essere rivalutate se c’è inflazione (come le infrastrutture) e sensibili alla cresci ta”. I vari “pesi” del comparto in questa fase di risk aversion vedono dunque un’esposizione netta azionaria (comprese le opzioni) tra il 15 e il 20% “a fronte di un portafoglio modello per il nostro obiettivo di rendimento del 30%”. Sul fronte du ration “siamo stati leggermente negativi a inizio anno. Oggi aumentiamo questa componente man man che aumentano i tassi (compriamo in media 10 centesimi di duration a settima na), e ci rivolgiamo principalmente a Treasury Usa e Mercati Emergenti, sia in valuta locale sia in valuta forte”. Mentre sul credito, “siamo stati totalmente avulsi fino a poco tempo fa. Abbiamo ripreso a rientrare in modo laterale, comprando nell’ambito delle obbligazioni convertibili”. Tuttavia, precisa Baronci, questa posizione non seguirà temporalmente quella della duration. “Siamo ancora all’inizio della costruzione della posizione, che sarà probabilmente uno dei driver della perfor mance dell’anno prossimo”.
Nel dettaglio dell’equity in questo complesso 2022 il fondo è passato da uno “sbilanciamento iniziale” verso la compo nente risk factor value (ad esempio le commodity) “che ci ha permesso di cavalcare meglio i primi tre mesi”, verso un por tafoglio più conservativo “fatto di infrastrutture, healthcare o ETF minimum volatility, e un’implementazione progres siva della parte più direttamente growth, come biotecnologie ed energia pulita”. Un processo parallelo a quello compiuto nell’obbligazionario “aumentando in modo graduale e pro gressivo in quella parte che si dice duration sensitive”. Un ultimo dettaglio va all’asset allocation geografica: “In questo momento non ci sono posizioni sull’Europa euro, mentre c’è un’esposizione limitata su quella non euro (per le valutazioni soprattutto UK) e una forte esposizione, metà del portafoglio, sull’Asia”. Asia che, precisa Baronci, non è da identificare con la Cina. “A noi piace l’idea che la Cina sia il motore dello sviluppo del prossimo scenario ma non vogliamo avere allo cazione azionaria nel Paese, vogliamo, invece profittare della sua crescita attesa, che sarà multipla di quella USA ed UE attraverso le economie satelliti, come Giappone e India”. Il discorso cambia se si guarda al settore fixed income. “In que sto caso l’economia cinese ci piace – conclude –, in quanto è rimasto il mercato governativo che mantiene la caratteristica di essere inversamente correlato rispetto al mercato equity”.
Mario BaronciINTERVISTE FUND SELECTOR
ASSET ALLOCATION
Alessandro Greppi
cisioni più drastiche. Per questo la tematica ESG è al centro della nostra visione”.
SOSTENIBILITÀ AL CENTRO
ESG, LA NOSTRA VIEW PER IL FUTURO”
“
In un clima di incertezza, tra inflazione, recessione e cambio di politica monetaria, la società guarda alle storie di lungo periodo.
Fare previsioni a breve, con l’incertezza che c’è sui mercati, è molto difficile. Perfino per chi lavora tutti i giorni nello sviluppo di modelli quantitativi, anche basati su machine learning, di asset allocation e di market timing, non è facile puntare con chiarezza su asset class specifiche o fare scommesse di breve termine. “Sia mo nella condizione in cui c’è speranza, più che certezza, che l’inflazione abbiamo raggiunto il suo picco, che la cre scita rallenti un po’, dopo il cambio di politica monetaria, o che il dollaro torni a dare meno fastidio ai mercati” dice Alessandro Greppi, unit linked and pension funds por tfolio manager di Zurich Investment Life.
Scommettere sulla speranza, però, risulta complica to. Un azzardo, quasi. “In questo contesto, l’unica cosa da fare è guardare alle storie di lungo periodo. L’ESG è una di questa. Gli investimenti sostenibili ci permet tono di staccarci dall’immediato, dal breve termine e ci consentono di guardare al futuro. Viviamo in mezzo ad un processo di transizione energetica: volenti o nolenti dovremmo affrancarci dagli idrocarburi. Questo com porterà investimenti molto forti in Europa sulle energie rinnovabili o sul nucleare, qualora si prendessero de
Non è un caso, dunque, che i prodotti che Zurich ha lancia to quest’anno abbiano tutti un taglio o un focus sostenibile. Come spiega l’esperto, sia i fondi che gli ETF selezionati per le unit linked sono prevalentemente ESG. Settore che purtroppo ha anche sofferto. “L’esposizione al fattore growth ha pesato non poco. Siamo però positivi sul lun go periodo. I catalyst e l’interesse del mercato potrebbero tornare ben presto su questi temi, se le banche centrali aiu teranno a calmierare l’inflazione consentendo il ritorno a politiche monetarie meno restrittive”, dice Greppi.
Guardando alla mera selezione, Greppi spiega quali siano le basi adottate dalla società: si tratta di un processo strutturato su tre vettori, un’analisi qualitativa ESG, ba sata su rating forniti da provider esterni, un’analisi qua litativa-finanziaria, che guarda la solidità della strategia e della società di gestione e una quantitativa-finanziaria, che analizza nel dettaglio le metriche di rischio rendimento
ASSET ALLOCATION
Il processo di asset allocation in Zurich è frutto dell’u nione di diverse expertise: riceviamo le macro indicazioni dalla ricerca di Gruppo, e le decliniamo a livello locale con un approccio core-satellite. “A livello geografico molto dipende dalle dinamiche che devono ancora definirsi”, af ferma il fund selector. “La forza del dollaro ha premiato più quegli investitori europei che hanno preferito fondi non hedgiati. Adesso, che ci troviamo al di sotto della parità valutaria, si potrebbe guardare con più attenzione alle azioni americane. E con una rotazione dei mercati, potrebbe perfino esserci un rimbalzo anche dell’euro”.
Ad ogni modo, la ponderazione dei rischi resta il princi pale concetto. “A inizio anno abbiamo cercato di ridurre la componente di rischio sul fronte azionario e sulla duration. Questo ha portato anche a ridimensionare o sostituire, già alla fine del primo trimestre dell’anno, quei prodotti mol to esposti al fattore growth. Per quanto riguarda invece il mondo obbligazionario, abbiamo ridotto la duration, il rischio spread e favorito la componente investment grade rispetto a quello a high yield”, conclude l’esperto.
“Riceviamo le macro indicazioni dalla ricerca di Gruppo e le decliniamo a livello locale con un approccio core-satellite”
UNIT LINKED AND PENSION FUNDS PORTFOLIO MANAGER, ZURICH INVESTMENT LIFE
UN ASSIST DAL 110%
“In questi anni il fatturato dichiarato della categoria è stato maggiore per gli iscritti al comparto soprattutto grazie agli aiuti governativi per l’edilizia e l’efficientamento energetico”
Danilo Giuliani
GESTIONE DIRETTA E ASSET ALLOCATION DINAMICA PER L’ENTE DI PREVIDENZA DEI PERITI INDUSTRIALI
La costruzione del portafoglio di EPPI segue uno schema preciso, che coinvolge CdA e Funzione Finanza. E per il futuro si guarda ai temi del climate change.
Un ente previdenziale ancora in fase di raccol ta, nonostante l’universo dei sottoscrittori sia ormai quasi completamente raggiun to. “La corrispondenza tra nuovi iscritti e aumento delle masse non è lineare perché si tratta di una categoria di professionisti ‘circoscritta’”, spiega Danilo Giuliani, responsabile funzione finanza di EPPI, Ente di previdenza dei periti industriali e dei peri ti industriali laureati. L’affermazione è confermata anche dai dati del nono report Itinerari Previdenziali, secondo cui a fine 2021 la popolazione ha visto una lieve flessione a 13.296 individui (-1,01% sul 2020). Calo, quest’ultimo, che non trova un riscontro in termini di masse: nello stes so periodo gli asset in gestione si attestano a 1,7 miliardi (+7,59% sul 2020). “Oggi vediamo una flessione ulteriore
a 1,65 miliardi – specifica Giuliani – ma in questo caso la riduzione è dovuta principalmente ai mercati, in quanto il saldo previdenziale è positivo e resterà costante per i prossimi anni”. A supporto di questa previsione il fattu rato dichiarato della categoria, che in questi anni di crisi è stato maggiore per gli iscritti al comparto “soprattutto grazie agli aiuti governativi per l’edilizia e l’efficientamen to energetico (il famoso 110%), e le future risorse messe a disposizione con il PNRR”.
IL PROCESSO DI INVESTIMENTO
Da un punto di vista prettamente finanziario, l’ente è ca ratterizzato da un solo comparto a gestione diretta. L’asset allocation è di tipo dinamico, con uno stile contraddistin to da una “redistribuzione dei pesi” nel corso dell’anno. “Il processo segue uno schema preciso: con gli strumenti selezionati dalla funzione finanza, il CdA delibera l’asset allocation e la composizione del portafoglio obiettivo a fine anno”, afferma Giuliani, che indica come il passaggio suc cessivo sia la definizione di un “piano di convergenza in cui si vanno a mappare i nuovi strumenti che saranno utilizzati nel corso di quella gestione”. Un impegno continuo, che parte dalla composizione del portafoglio in termini di ben chmark e di rischio-rendimento atteso “da qui si identifica l’asset allocation attesa su un arco temporale di circa tre/ quattro anni – continua l’esperto – e si costruisce un per corso in step” in cui si procede a una sorta di rivalutazione del portafoglio in essere e si identifica, così, il nuovo uni verso investibile. “Questo fa sì che ci sia una rotazione sia a livello di gestori sia a livello di fondi”.
L’ultima informativa sociale (con i dati a giugno 2022) identifica una composizione in cui sono presenti azionario, commodity (alternativi illiquidi), governati vo (italiano, europeo e globale), obbligazionario (con le corporate, investment grade e high yield, e Paesi emer genti), immobiliare (fondi ad apporto e investimenti esteri), infrastrutture, e polizze (o ramo V o ramo I). Un dettaglio che emerge è relativo alla liquidità, componen te che aumenta il proprio peso in portafoglio a seconda del periodo di gestione in ottemperanza all’applicazio ne di una politica ‘risk-on risk-off’. “Nelle fasi iniziali dell’anno la rischiosità del portafoglio è più elevata – af ferma Giuliani –, negli ultimi mesi, quando si raggiunge
VICE DIRETTORE GENERALE E FUNZIONE FINANZA, EPPIl’obiettivo di rendimento per quel periodo, si vendono le posizioni rischiose, e questo porta sempre a un aumento della liquidità”. Il 2022, tuttavia, si è caratterizzato per tutte le piazze come un anno complesso, questo ha por tato gli attori della gestione attiva, anche nel comparto previdenziale, a operare scelte diverse in termini di com posizione dei portafogli. “La volatilità dei mercati ci ha portati a mantenere una componente di liquidità elevata anche nella prima parte di quest’anno. È stata una scelta che ha dato i suoi frutti dal momento che il rendimento del portafoglio a valori di mercato ytd al 30 settembre vede una perdita del 4,73 contro quella del benchmark
che è di -9,14% mentre la volatilità è del 2,55% contro quella del benchmark che è oltre il 7,93 per cento. Questo significa che non fissiamo soltanto l’obiettivo dell’asset allocation strategica, ma anche le ‘oscillazioni’, ossia una forchetta all’interno della quale ci collochiamo sempre in ottica risk-on risk-off”. Gli obiettivi sul futuro vanno poi in direzione di una maggiore attenzione sui temi legati al climate change. “Oggi circa il 37% degli investimenti di EPPI ha caratteristiche ESG – conclude l’esperto -, lo scorso anno questa componente era al 30%”. In partico lare, un obiettivo per questo e gli anni a venire è spostare il focus su prodotti articolo 8 e 9 SFDR.
Andrea Ragaini
PRESIDENTE, AIPB
“DIVERSIFICAZIONE A DIFESA DEI PORTAFOGLI PRIVATE”
Il neo presidente traccia un quadro sullo stato di salute del settore, racconta il momento difficile di mercato e la fondametale relazione di fiducia tra cliente e private banker. Ci parla, anche, degli obiettivi futuri dell’associazione.
Il private banking gode di buona salute. Le rassicurazioni arrivano direttamente dal presidente AIPB Andrea Ragaini, al ti mone dell’associazione dallo scorso aprile.
La raccolta netta ha continuato a crescere dell’1%, anche se le masse complessive in gestione sono scese: al 30 giugno si registrava un dato complessivo di 973 miliardi di euro gestiti rispetto ai 1020 miliardi di fine 2021. C’è da dire che in un mercato dove tutto è andato male, non stupisce che le masse siano calate. “Una flessione che deriva dall’effetto mercato”, spiega subito Ragaini. “Il 2022 è uno dei peggiori anni negli ultimi 45 ma la nostra in dustria ha reagito bene a shock come l’inflazione, il cambio delle politiche delle banche centrali, il conflitto russo-u craino, il mercato delle materie prime e dell’energia. In questo difficile contesto, i flussi netti del private banking sono addirittura saliti”.
PORTAFOGLIO MEDIO
La situazione generale non è stata (e non è) dunque delle migliori, ma il portafoglio delle famiglie private italiane, ti picamente conservativo dove il reddito fisso è piuttosto im portante, ha subito una flessione del 4-5,5 per cento. Un dato molto meno accentuato rispetto agli indici, grazie alla vasta diversificazione del patrimonio investito nel settore. Qui, a far la differenza, c’è il servizio offerto, come racconta il pre sidente AIPB. “Se si ha un portafoglio molto conservativo, si stanno probabilmente manifestando perdite tra il 5 e il 10 per cento. In passato, l’investitore avrebbe preferito limitare le perdite e vendere. Questo fenomeno, sbagliato, ora non si
sta ripetendo”, dice. “Il private banker ha aiutato il cliente: è stato costruito un portafoglio molto diversificato per asset class, per orizzonti temporali e per bisogni. Al momento, in un portafoglio medio del cliente private abbiamo il 25% in fondi comuni di investimento, 16% in azioni, 0,6% in private market (vorremmo di più ma è comunque in crescita), 22% in prodotti assicurativi di protezione, 16% in liquidità e 13% in titoli di stato. Abbiamo quindi un portafoglio sufficientemen te diversificato, proposto in ottica di diversificazione”.
TRE PAROLE CHIAVE
In questo lungo periodo, ancor più di prima, il private banker è stato vicino al cliente. Fiducia, dunque, ma anche protezione e innovazione. Le tre parole che stanno al centro del Forum AIPB di novembre. “Fiducia è la parola del nostro modello di servizio, basato su una relazione profonda e di successo tra banker e cliente. Se non c’è fiducia, non c’è il nostro modello di servizio, e quindi non c’è industria”, afferma Ragaini.
Segue la protezione. “Uno degli elementi chiave è pro teggere il patrimonio dei nostri clienti nel tempo per fi nalizzarlo agli obiettivi di vita e passarlo alle generazioni successive. Il concetto di protezione è innato nel mondo del private banking”. Ultimo ma non meno importante anche il concetto di innovazione, dove tecnologia, intelligenza artificiale e big data stanno cambiando il modo di operare, anche nel private banking.
IL FUTURO DEL PRIVATE
L’orientamento principale del neo presidente è proseguire sul solco che l’associazione ha tracciato fin dalla sua fondazione, nel 2004. “Quello che a me piacerebbe fare con tutto il team di AIPB è affermare il nostro ruolo di distributori e la gestio ne professionale del risparmio. Riuscire a proporre i prodotti al cliente nel miglior modo possibile. In verità, lo facciamo da sempre, ma come associazione siamo diventati maggiorenni (18 anni dalla fondazione) quest’anno e in questa nuova fase vogliamo affermare sempre di più questo principio”, afferma Ragaini. Non solo. “Dobbiamo affermare l’importanza della gestione oculata del risparmio delle famiglie italiane, anche a supporto dell’economia reale. Questo ci dà un valore sociale nei confronti del Paese”.
Altro punto fondamentale per il professionista riguarda i giovani talenti. “I ragazzi, finita l’università, non aspirano a diventare private banker. Per questo abbiamo attivato il master AIPB post-universitario in private banking & we alth management. Ci vogliono competenze più trasversali: non solo quella finanziaria ma anche relazionale, fiscale, conoscenze di governance della famiglia e dell’impresa”.
Sostenibilità significa anche e soprattutto misurabilità. Da questo assunto si impone l’importanza dei rating ESG. Secondo Manuela Sperandeo, l’aumento della reportistica contribuirà ad aumentare la coerenza e la precisione delle informazioni sul tema. Le società di rating infatti utilizzano sia le informazioni riportate pubblicamente da fonti terze sia le stime sviluppate da modelli in house delle società. L’esperta pone inoltre l’accento sull’importanza della trasparenza quando si tratta di integrazione dei fattori di sostenibilità nel mondo indicizzato in particolare per quanto riguarda le metodologie degli indici ESG.
EMEA HEAD OF SUSTAINABLE INDEXING, BLACKROCK
CONFORMITÀ
“Siamo sempre molto attenti a fornire trasparenza nei set di dati utilizzati e nella implementazione della metodologia”
Un universo complesso e sfaccettato. Si tratta della sostenibilità applicata agli in vestimenti e ai mercati finanziari, soprat tutto della sua misurabilità attraverso ra ting che siano condivisi e riconosciuti da una platea più ampia possibile. “I rating ESG sono un fenonemo relativamente nuovo per il mercato finanzia rio globale, ma già si registra una convergenza in alcune aree. Soffermandoci sulla definizione di “E”, ad esem pio, si nota un maggiore allineamento nel riconoscere che le energie rinnovabili, le tecnologie pulite, la gestio ne delle acque e dei rifiuti possono essere pilastri e indi catori rilevanti all’interno di una categoria ambientale per molte aziende” spiega Manuela Sperandeo, EMEA head of Sustainable Indexing di BlackRock. La doman da, di fatto, si modifica diventando sempre più incentra ta sul “come popolare” le categorie di riferimento e su quali KPI utilizzare per misurarle.
Secondo l’esperta, infatti, è un dato di fatto che l’aumen to della reportistica in ambito di rating ESG “contribuirà ad aumentare la coerenza e la precisione delle informazioni sul tema, in combinazione al fatto che le società di rating utilizzano sia le informazioni riportate pubblicamente da fonti terze sia le stime sviluppate da modelli in house”.
In linea generale è possibile affermare che, secondo quanto riscontrato dalla società, gli investitori si fida no di più dei dati certificati forniti dalle aziende. “Per questo ci si aspetta che ci siano tipi specifici di KPI che le aziende riportino in modo coerente e continuato, così da contribuire alla crescita del materiale a disposizione e della trasparenza” ci tiene a sottolineare Sperandeo. Senza dimenticare che la trasparenza ottenuta deve poi
comunque trasferirsi, nel caso di fondi indicizzati, sia alla metodologia di rating ESG applicata al fondo che alla metodologia ESG del fondo stesso.
DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Continuando a parlare di rating è bene però ribadire che esistono rischi e opportunità. “È giustificato, anzi richie sto, che i rating misurino il rischio e il livello di sostenibilità delle aziende prese in considerazione, allo stesso tempo è bene considerare il fatto che le due cose non sono mutual mente esclusive”, dice l’esperta di BlackRock.
“Se un’azienda ha un’impronta di carbonio elevata e non agisce a riguardo, avrà un rating negativo dal punto di vista del suo livello di sostenibilità e allo stesso tempo ap parirà come un probabile investimento negativo dal punto di vista del rischio di transizione, che può avere un impatto sui portafogli e sulle performance, sia nel breve che nel lun go termine” prosegue. Secondo la professionista inoltre è possibile applicare lo stesso ragionamento alle opportunità derivate dalla transizione sostenibile. “Le aziende che in vestono maggiormente in soluzioni climatiche o nell’adat tamento al rischio climatico avranno dei riscontri positivi dal punto di vista del livello di sostenibilità e dal punto di vista degli investimenti” commenta.
TRASPARENZA E SEMPLICITÀ AL CENTRO
Come si è accennato prima, la trasparenza rimane un fat tore fondamentale nell’integrazione dei fattori di soste nibilità nel mondo indicizzato, in particolare per quanto riguarda le metodologie degli indici ESG.
Eppure, sebbene la trasparenza sia fondamentale, è bene tenere a mente che la semplificazione di alcune metodologie
GLI INVESTITORI
CONTINUATO
potrebbe rivelarsi utile, specialmente visto il proliferare di molte metodologie ad hoc sul mercato, che contribuiscono talvolta a creare confusione per l’investitore. “Inoltre, molte metodologie esaminano numerosi dati o cercano di analizza re l’argomento in modo completo, ma l’attenzione dovrebbe possibilmente concentrarsi su quei punti dati che sono più significativi di altri per lo scopo dell’indice, e di conseguenza del fondo in questione”, ribadisce Sperandeo.
Negli ultimi tempi e sempre più di frequente gli inve stitori hanno la necessità di capire cosa stia guidando la co struzione del loro portafoglio, dal momento che i dati ESG stanno giocando un ruolo importante nei portafogli stessi, cosa non così comune per la maggior parte degli investitori se si guarda soltanto a qualche anno fa.
“Siamo sempre molto attenti a fornire trasparenza in termini di set di dati utilizzati, modalità di implementa zione della metodologia e, infine, risultati del processo. Il documento metodologico è disponibile pubblicamen te e può essere esaminato e compreso dagli investitori per capire se il prodotto selezionato è in linea con le loro aspettative. In questo senso BlackRock si avvale di forti
processi interni per mantenere la trasparenza e l’inte grità delle informazioni distribuite ai propri investitori e clienti riguardo ai propri prodotti”, spiega l’EMEA head of Sustainable Indexing.
In conclusione Sperandeo si sofferma ad analizzare la ragione della forte crescita degli investimenti soste nibili negli ultimi anni. “Fra i tanti fattori di cui tener conto, come per esempio le nuove regolamentazioni, alla responsabilità fiduciaria dei gestori patrimoniali di com prendere il rischio e al rendimento dei portafogli dei loro clienti. Siamo fermamente convinti che il rischio clima tico sia un rischio di investimento, quindi su questa base il rischio climatico non è un rischio a breve termine che può essere ignorato ma, anzi, crea rischi ed opportunità a lungo termine”, asserisce.
Proprio per questa ragione, secondo l’esperta, è impor tante essere chiari sugli obiettivi e sul modo in cui questi possono evolvere. “Bisogna monitorarli costantemente, controllare gli sviluppi legati alla regolamentazione, alle politiche governative, alle preferenze degli investitori ed all’evolversi dei prodotti nel tempo”, chiosa.
FIDANO DI PIÙ DEI DATI CERTIFICATI FORNITI DALLE AZIENDE.
CI SI ASPETTA CHE VENGANO PUBBLICATI DEI KPI
MODO COERENTE
SMART CONSENSUS
CHE IL QUARTO
TRIMESTRE SIA MIGLIORE DEL TERZO
un altro
che
restano all’insegna della
mercati finanziari a inizio anno
e le banche centrali, soprattutto la Fed, operano con licenza di uccidere sul fronte del controllo dell’inflazione.
ancora
Con riferimento al Rating FundsPeople, il nostro team di Analisi ha costruito il portafoglio Smart Consensus, che è uguale per Italia, Spagna e Portogallo. Nella selezione dei fondi che lo compongono, il team di Analisi FundsPeople è andato alla ricerca di prodotti con Rating FundsPeople nei tre Paesi. Il portafoglio Smart Consensus è composto da dieci fondi: sei bilanciati moderati, due bilanciati flessibili e due bilanciati prudenti.
Fonte: elaborazione propria con dati Morningstar.
Lo stato di salute dell’economia globale preoccupa i principali leader mondiali. La Fed con tinua a lottare contro l’inflazio ne, i governi cercano soluzioni alla crisi dei prezzi dell’energia e il con flitto geopolitico in corso sul territorio europeo non conosce tregua. In questo panorama macroeconomico, è difficile mantenere un orientamento positivo per gli ultimi mesi dell’anno.
I gestori dei fondi inclusi nel nostro portafoglio Smart Consensus condivido no questa diagnosi. Suzanne Hutchins, portafoglio manager del BNY Mellon Global Real Return Fund, vede “diversi segnali che puntano a un deterioramento dell’attuale contesto, come ad esempio la riduzione della liquidità, il pericolo di un’inflazione fuori controllo (soprattut to in alcune regioni sviluppate) e l’ag gravarsi della crisi energetica, che hanno come conseguenza un aumento del costo della vita e un calo della fiducia dei con sumatori”. Secondo l’esperta le banche centrali agiranno in modo aggressivo, senza curarsi del clima di mercato.
Michael Fredericks, gestore del BGF Global Multi-Asset Income Fund, de scrive l’ultimo trimestre come “estrema mente volatile” e si aspetta un andamen to simile per i prossimi mesi. Pertanto, si sta preparando a un peggioramento della situazione in Europa e nei mercati emer genti. “La guerra in Ucraina rende par ticolarmente preoccupanti le prospettive di questi Paesi, poiché il costo dell’ener gia acquisterà un’importanza crescente con l’avvicinarsi dell’inverno”, spiega.
Negli Stati Uniti, invece, la causa principale del rallentamento sarà la politica monetaria troppo restrittiva della Fed, anche se l’esperto riconosce
“alcuni segnali di resilienza dell’econo mia americana”.
POSIZIONAMENTO
Malgrado questo contesto impegnati vo, entrambi i portfolio manager indi viduano opportunità nell’universo del reddito fisso. “Nel terzo trimestre ab biamo allungato la duration del fondo e ridotto l’esposizione azionaria”, sot tolinea Fredericks. Inoltre, il fondo di BlackRock ha approfittato del forte rally delle obbligazioni high yield per pren dere profitto, perché il team ha preferito liquidare l’esposizione a un rischio di credito sempre più alto.
Dal canto suo, BNY Mellon ha deci so di allungare la duration acquistando Treasury USA a 20 anni, con l’obiettivo di “sfruttare l’aumento a breve termine dei rendimenti alla scadenza”. Il fondo ha anche rafforzato la posizione corta sul Nasdaq per proteggere il portafoglio da una quota azionaria troppo elevata.
Nonostante queste fonti di preoccu pazione, secondo Michael Fredericks le valutazioni delle aziende sono migliorate e i corporate bond offrono maggiori op portunità agli investitori che operano in un orizzonte di lungo periodo. “La cosa più importante”, assicura il gestore, “è che oggi possiamo generare rendimenti significativi per i nostri clienti senza so stenere rischi eccessivi”.
TENDENZE DI PORTAFOGLIO
Analizziamo ora il complesso dei fon di che compongono il nostro portafo glio Smart Consensus.
Per quanto riguarda l’esposizione alle varie asset class, osserviamo in genera le una diminuzione della liquidità, che probabilmente viene impiegata per
IL PORTAFOGLIO DI
“Oggi i gestori possono generare livelli di rendimento significativi senza dover sostenere un rischio eccessivo.”
“Le banche centrali si sono viste costrette ad alzare i tassi di interesse nella lotta all’inflazione, anche se il mercato sperava che venisse adottata una politica più accomodante.”
L’ULTIMO TRIMESTRE SARÀ MOLTO VOLATILE, CON UN PEGGIORAMENTO IN EUROPA E NEI MERCATI EMERGENTI
SUZANNE HUTCHINS gestore del BNY Mellon Global Real Return Fund MICHAEL FREDERICKS gestore del BGF Global MultiAsset Income Fundcogliere le nuove opportunità disponibili sul mercato sia azionario che obbligazio nario. Sul fronte delle azioni continua a emergere una preferenza per i titoli statu nitensi, anche se il loro peso complessivo è stato ridotto. Al contrario, il portafoglio ha rafforzato la ponderazione nei mercati emergenti nonché nei Paesi asiatici svi luppati e in Australia.
Nel reddito fisso spicca la riduzione degli investimenti nei titoli di Stato. Va detto che gli ultimi dati potrebbero non riflettere ancora le modifiche indicate dai gestori, per cui è possibile che que sta dinamica si inverta nel prossimo futuro. Si osserva inoltre un aumento delle posizioni in alcuni titoli di debito poco convenzionali, nell’intento di ge nerare rendimenti più alti in un merca to finora più depresso.
È questo il posizionamento con cui i portafogli si apprestano ad affrontare il quarto trimestre 2022, che si preannun cia complicato. Ovviamente i gestori monitoreranno con attenzione eventuali segnali di riduzione dei prezzi dell’ener gia o di rallentamento dell’inflazione, che potrebbero segnare un punto di svolta nell’attuale ciclo di mercato recessivo. Dovremo aspettare per scoprire cosa ci riserva il futuro.
Hai bisogno di aiuto per adempiere a MiFID II?
Dal 2 agosto 2022, si dovranno includere le preferenze del cliente sulle tematiche di sostenibilità. Morningstar può aiutarti ad affrontare e ad arrivare preparato a questi cambiamenti.
Infatti I principi espressi da MiFID II: trasparenza, governance, la protezione degli investitori e ora sostenibilità, sono anche i pilastri sui quali poggia la mission di Morningstar “empowering investor success”. Non esitare a cogliere le opportunità create da MiFID II per essere sempre al passo con i tempi.
Hai domande? Contattaci al seguente indirizzo email: salesitaly@morningstar.com
Puoi scaricare la nostra guida MiFID II di seguito: https://www.morningstar.com/itit/lp/mifiid-ii-le-preferenze-disostenibilita-dei-clienti
HIGH YIELD: DEFAULT IN VISTA?
Se c’è una differenza tra questa crisi e quelle precedenti è che stavolta le banche centrali non stimoleranno l’econo mia, né abbassando i tassi di interesse, né varando programmi di ac quisto di titoli. Il loro obiettivo in que sto momento è riportare sotto controllo un’inflazione senza freni e l’unico modo per farlo è inasprire la politica moneta
SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN:
LUGLIO
Il rapido inasprimento della politica monetaria e l’elevata inflazione penalizzano il mercato obbligazionario e in particolare il segmento high yield, dove il rischio di default è in aumento.
ria. In questo scenario, è naturale che gli investitori in obbligazioni high yield si chiedano se i rialzi dei tassi daranno ori gine a un forte aumento dei default, un fattore importante per chi vuole puntare su questo segmento.
Come ricorda George Curtis, gesto re della boutique TwentyFour AM di Vontobel AM, gli episodi di insolven za sono innescati da un catalizzatore,
che in genere rientra in una di tre ca tegorie: la società ha problemi di liqui dità, non riesce a rifinanziare il debito in scadenza o non rispetta le condizioni del prestito. “Storicamente la percen tuale delle obbligazioni in difficoltà che sfociano in default si attesta tra il 10 e il 20 per cento. E nell’attuale contesto è poco probabile che questo livello venga superato”, afferma. Un giudizio condi
PARIBAS
RENDIMENTO 1 ANNO: RENDIMENTO 3 ANNI: RENDIMENTO 5 ANNI:
LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO:
SETTEMBRE
SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN:
MAGGIO
EURO EURO EURO
RENDIMENTO 1 ANNO: RENDIMENTO 3 ANNI: RENDIMENTO 5 ANNI:
-16,04 -2,49 -1,52 -2,11
0,27 -0,25
RENDIMENTO 1 ANNO: RENDIMENTO 3 ANNI: RENDIMENTO 5 ANNI:
TOTAL
MAX DRAWDOWN
-2,49 -1,52 -2,11 -2,35 -3,14 -3,64
CURRENCY -16,87
-0,44
0,34
0,99
Fonte: Dati
Morningstar Direct,
viso da quasi tutti i gestori consultati da FundsPeople. Secondo i portfolio ma nager, all’inizio del 2022 le aziende erano nel complesso finanziariamente solide. Alla fine del primo trimestre il livello del cash in rapporto al debito si attestava ai massimi storici, nettamente al di sopra della media di lungo periodo (30% nel primo trimestre 2022 contro una media a 19 anni del 19 per cento). A inizio anno
CANDRIAM BONDS EURO HIGH YIELD
SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO:
RENDIMENTO 1 ANNO: RENDIMENTO 3 ANNI: RENDIMENTO 5 ANNI:
-14,22 -16,71
-0,42 -0,52 -0,46 -0,52
0,66 -0,87 0,01 -0,85
0,98 0,85 1,02 1,00
categoria.
sarebbe stato lecito aspettarsi che que sta riserva di liquidità venisse destinata in buona parte a dividendi, riacquisti di azioni o fusioni e acquisizioni, ma oggi le aziende stanno utilizzando questo cusci netto per proteggere i bilanci in un conte sto macroeconomico incerto.
Inoltre, dati gli elevati livelli di nuove emissioni del 2021 (pari a circa 150 mi liardi di euro per l’high yield europeo), le
società hanno potuto allungare la durata del debito riducendo il rischio di rifi nanziamento a breve termine, dato che il “muro delle scadenze” di questo seg mento ricadrà per la maggior parte tra il 2025 e il 2026.
“Nel 2023 non ci saranno grosse dif ficoltà di ristrutturazione del debito, nel 2024 comincerà a esserci un problema e nel 2025 la situazione diventerà seria.
FIDELITY FUNDS EUROPEAN HIGH YIELD
LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO:
NORDEA 1 EUROPEAN HIGH YIELD BOND
SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN:
EURO
RENDIMENTO 1 ANNO: RENDIMENTO 3 ANNI: RENDIMENTO 5 ANNI:
RENDIMENTO 1 ANNO: RENDIMENTO 3 ANNI: RENDIMENTO 5 ANNI:
-16,01 -2,35 -3,14 -3,64 -0,07 -0,84 -1,01
BLACKROCK EUROPEAN HIGH YIELD BOND
GESTORE JOSÉ AGUILAR
BUON INDICE DI SHARPE
Il fondo spicca per il buon indice di Sharpe a tre anni. Negli ultimi decenni BlackRock ha effettuato investimenti significativi per sviluppare le sue capacità nell’high yield. “Come risultato, oggi contiamo sul team di gestione più grande d’Europa in questo segmento e siamo in grado di realizzare una selezione dei titoli di qualità eccezionale mediante l’analisi bottom-up indipendente”, assicura José Aguilar. Secondo il gestore, gli analisti sfruttano le dimensioni e la scala dell’attività per ottenere accesso privilegiato ai manager aziendali, potendo così verificare le ipotesi alla base della gestione ed effettuare analisi più approfondite.
Una volta presa la decisione di investimento, il team applica la stessa disciplina al monitoraggio continuo di tutte le posizioni. “La nostra capacità di individuare opportunità in anticipo rispetto al mercato ha dimostrato di essere il modo più sostenibile per generare alfa per i nostri clienti e proteggere il capitale degli investitori dalle perdite e dai default”.
BLUEBAY HIGH YIELD ESG FUND
BNP PARIBAS EURO HIGH YIELD BOND
GESTORE JUSTIN JEWELL
RISULTATI BRILLANTI
BlueBay è una casa molto conosciuta nell’high yield europeo e vanta già 20 anni di esperienza nella gestione di prodotti high yield. Il processo di investimento del fondo si basa sulla capacità di analizzare il rischio aziendale idiosincratico e individuare in modo consistente le emissioni sopravvalutate e quelle sottovalutate, con l’ausilio di strumenti brevettati di analisi e gestione del portafoglio. “I fattori chiave che ci distinguono dalla concorrenza sono tre: track record lungo e positivo nella protezione contro le perdite; un processo orientato alla generazione di alfa, che ci permette di cogliere opportunità di investimento interessanti nei mercati high yield europei; e grande agilità nel costruire singole posizioni che si collocano in media intorno allo 0,53%”, precisa Justin Jewell. Anche se l’efficace selezione dei titoli è stata essenziale per l’andamento brillante del fondo, altrettanto importante è stata la buona comprensione del mutevole contesto politico e delle sue conseguenze per le aziende.
GESTORE OLIVIER MONNOYEUR
IL TEAM È TUTTO
Il vantaggio competitivo del team specializzato nell’high yield europeo è il suo modus operandi. I gestori ricoprono anche il ruolo di analisti con l’obiettivo di generare un più alto rendimento corretto per il rischio e avere una conoscenza più approfondita del settore e delle aziende.
“Lo dimostra la performance attribution: il 70% della sovraperformance generata rispetto all’indice negli ultimi tre anni è ascrivibile alla selezione dei titoli”, chiariscono. Questo doppio ruolo è reso possibile dalle competenze maturate dai gestori nell’area dell’analisi creditizia e dalla loro esperienza media di 24 anni nella gestione di portafoglio.
“Il fondo ha ottenuto una solida generazione di alfa, con un interessante profilo di rischio/rendimento. Di fatto, ha registrato risultati superiori e una volatilità inferiore rispetto ad altri fondi simili”, evidenziano. Secondo il team di gestione, l’enfasi sulle idee ad alta convinzione permette di allontanarsi dal consenso e, a volte, effettuare investimenti contrarian.
CANDRIAM BONDS EURO HIGH YIELD
GESTORI PHILIPPE NOYARD E NICOLAS JULLIEN
POSIZIONAMENTO DISTINTIVO
Il portafoglio del fondo è composto solo da corporate bond puri e non include prodotti strutturati. Il team attua una gestione flessibile basata su una componente core con elementi di diversificazione.
L’orientamento è di tipo bottom-up, sia nella selezione dei titoli che a livello di gestione attiva del rischio.
L’obiettivo ultimo è individuare buone opportunità di credito con valutazioni interessanti, integrando i criteri ESG nel processo di analisi. In questo senso i gestori prestano particolare attenzione ai livelli di rischio e liquidità, mantenendo una rigorosa disciplina di vendita. “Questa filosofia ci permette di beneficiare della dispersione tra i titoli di credito migliori e peggiori”, sottolineano. Il team di gestione ha un’esperienza media di oltre 20 anni nel settore ed è composto da nove esperti. Tutti i gestori operano in stretta collaborazione con il team di Candriam specializzato in bond investment grade, gli analisti ESG e i colleghi di altri team dedicati al reddito fisso.
NORDEA 1 EUROPEAN HIGH YIELD BOND FIDELITY FUNDS EUROPEAN HIGH YIELD
GESTORI ANDREI GORODILOV E JAMES DURANCE
PROTAGONISTA CONSOLIDATO
Uno dei fondi di più lunga data nel segmento delle obbligazioni high yield, gestito da un team con 22 anni di esperienza. I portfolio manager si avvalgono di specialisti settoriali che analizzano le società di tutto il mondo dalle sedi di Londra, Hong Kong, Shanghai e Toronto. “Per un’asset class come l’high yield, in cui la generazione di alfa dipende essenzialmente dalla selezione dei titoli, è un lusso poter accedere alla piattaforma di analisi di Fidelity. Soprattutto nell’attuale contesto di volatilità del credito, in cui è essenziale mitigare il rischio di drawdown ed evitare le situazioni di difficoltà”, spiegano i gestori. Il team copre la maggior parte degli emittenti europei, permettendo di cogliere le opportunità nascenti. Grazie alle sue grandi dimensioni, il fondo può facilmente impiegare capitali nelle nuove emissioni più consistenti e mantenere un impegno ESG. “Esercitiamo un’influenza ancora più rilevante in termini di sostenibilità sulle imprese più piccole”.
GESTORE SANDRO NAEF
PRUDENTI PER NATURA
Questo fondo si distingue per l’orientamento bottomup puro e la tendenza a gestire il portafoglio in modo prudenziale. In passato ha ottenuto risultati particolarmente brillanti nei periodi di incremento del rischio di credito. Il fondo registra un tasso di perdite da default storicamente inferiore alla media del mercato e in questo momento sovrappesa le obbligazioni senior garantite, che a giudizio del portafoglio manager Sandro Naef sono meglio posizionate per affrontare un contesto di aumento dei tassi di insolvenza. Il portafoglio presenta anche un notevole sottopeso nei bond periferici europei. “Per gli investitori che seguono con interesse questa asset class per via dell’attuale livello dei rendimenti, l’orientamento difensivo del Nordea 1 European High Yield Bond Fund può rappresentare un modo efficace per accedere ai mercati del credito fintanto che persiste l’elevata incertezza sull’evoluzione futura dei tassi di interesse e di default”, afferma.
ANALISI
PATRIMONIO (%) NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI
EUROPEAN
BLUEBAY HIGH YIELD ESG BOND
FUNDS EURO HIGH YIELD
CANDRIAM
PAR T NER RAPTREN L’ OPINIONE DI JOHN BENNETT Director of European Equities, Janus Henderson InvestorsOPPORTUNITÀ NELL’OIL E GAS
Dati Morningstar Direct
Per ora i rischi sono sostanzialmente li mitati ad alcune aziende che svolgono attività con un collegamento più o meno diretto con il gas russo”, chiarisce Tho mas Moore, gestore di Invesco e grande esperto di questo segmento di mercato.
POLITICHE MONETARIE
È dello stesso parere Francesco Sandrini, head of Multi Asset Balanced, Income and Real Returns Solutions di Amundi, secondo il quale il rischio di insolvenza nel mercato high yield è in aumento, ma nello scenario di riferimento le banche centrali terranno la situazione sotto con trollo. “Nel recente passato le società che avevano bisogno di finanziare la propria attività emettevano debito, che veniva assorbito rapidamente dai mercati a cau sa dei tassi negativi sui titoli di Stato”, spiega. E precisa: “L’abbondante liqui dità ha fatto scendere i tassi di default a livelli storicamente bassi. Questa fase si è conclusa e da qualche mese le nuove emissioni di corporate bond high yield sono arrivate quasi a zero, a causa degli elevati livelli dei tassi e degli spread”.
litiche fiscali espansive che molti governi hanno intenzione di varare per fare fron te all’attuale quadro inflazionistico. “Per rendersi conto che il livello di indebita mento continuerà a salire basta pensare ai costi che l’Europa dovrà sostenere per compiere la transizione energetica. In un contesto simile, è difficile immaginare uno scenario in cui la Bce continuerà ad alzare i tassi ancora a lungo”, argomenta.
Anche Jim Leaviss, CIO Public Fixed Income di M&G Investments, spera che le insolvenze rimangano con tenute nella maggior parte del mercato. “Negli ultimi anni molte aziende hanno colto l’opportunità di rifinanziare il debi to in essere. E, in generale, gli investitori sono adeguatamente remunerati per il rischio di credito assunto acquistando ti toli high yield”, assicura. Riconosce però che alcuni segmenti impongono partico lare prudenza, come ad esempio le obbli gazioni con rating CCC, che potrebbero registrare un incremento significativo dei default. Leaviss avverte anche che alcuni settori potrebbero ritrovarsi sotto pressione, soprattutto la distribuzione al dettaglio e l’immobiliare europeo.
Secondo Sandrini, inoltre, l’inaspri mento delle politiche monetarie non dovrebbe durare ancora a lungo. “Presto o tardi le banche centrali dovranno af frontare il problema della montagna di debito accumulato su scala globale.”A detta dello specialista, questa montagna non farà che aumentare a causa delle po Alcuni prodotti menzionati nella sezione potrebbero non essere registrati in Italia. Le informazioni sugli OICR o altri strumenti finanziari inclusi nella rivista di FundsPeople sono presentate a puro scopo informativo e illustrativo e non devono in alcun modo essere interpretate come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono una descrizione completa degli OICR o degli strumenti finanziari alla vendita sul mercato italiano.
Nell’attuale contesto, se c’è un aspetto che mette d’accordo tutti gli esperti è che in uno scenario macroeconomico così com plesso e mutevole conviene muoversi con prudenza ed effettuare un’analisi rigorosa di ogni emissione. “Oggi il bond picking è essenziale”, commenta Moore.
Criteri di selezione: fondi della categoria Morningstar Obbligazionari High Yield EUR con Rating FundsPeople nel 2022. Quattro fondi sono stati selezionati perché hanno ottenuto la qualifica di consistenti in Italia, Spagna e Portogallo e gli altri due perché detengono il patrimonio più elevato nei tre Paesi.
Il sentiment degli investitori è comprensibilmente negativo dopo mesi di guerra, timori di recessione e crisi energetica. Tuttavia, noi rileviamo delle opportunità e, come investitori attivi, cerchiamo valore dove il mercato è in ripiego. Ad esempio oil e gas, per i quali i recenti avvenimenti geopolitici hanno esacerbato situazioni già problematiche. Benché il settore petrolifero sia il più performante da inizio anno, per molte major esiste un’ampia disparità tra fondamentali e valutazioni, e il settore è sottopesato in numerosi portafogli e poco presente negli indici globali, anche a causa di approcci rigidi da parte di alcuni fondi sostenibili. Secondo noi, i prezzi resteranno alti ancora a lungo, per una domanda elevata a cui corrisponde un’offerta ridotta, a causa sia della diminuzione delle riserve nel sottosuolo sia della riduzione della produzione da parte delle major dopo anni di pressioni, e per investimenti insufficienti in ambito energetico. Anche se l’iniziativa REPowerEU sembra un buon passo avanti, ci vorrà del tempo per raggiungere l’obiettivo. Nel breve termine è essenziale investire nella produzione di petrolio e di gas, soprattutto le aziende che si sono date obiettivi realistici in ottica net zero, e che presentano opportunità in un contesto volatile come quello che ci attende fino alla fine dell’anno.
STRATEGIE
LE DIFFERENZE
TRA S&P 500
S&P ESG INDEX
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un costante travaso di capitali dai prodotti che replicano l’indice tradizionale a quelli basati sulla sua versione sostenibile. Un trend emerso in modo particolare in Europa, soprattutto nel segmento degli investitori istituzionali.
Gli indici della famiglia ESG di S&P Dow Jones sono ponderati per la ca pitalizzazione di mercato e si prefiggono di rap presentare il mercato azionario statu nitense nel rispetto di specifici criteri di sostenibilità. Tra questi sta diven tando sempre più popolare l’S&P 500 ESG, dopo qualche anno di costante travaso di capitali dai prodotti che re plicano l’indice tradizionale a quelli basati sulla sua versione sostenibile. Un trend emerso in modo particolare tra gli investitori istituzionali europei, che cercano di costruire portafogli più socialmente responsabili.
Dati alla mano, un importante obiettivo raggiunto dagli investitori che scelgono di puntare sulla versio ne sostenibile dell’S&P 500 è ridurre l’impronta di carbonio. La media pon derata dell’intensità di carbonio delle società incluse nell’S&P 500 ESG è in fatti inferiore del 22% rispetto a quella
Óscar R. Graña
dell’indice tradizionale, poiché è sti mata intorno a 160 tonnellate (calcolate su 1 milione di dollari di ricavi), contro le 200 tonnellate dell’S&P 500.
Per quanto riguarda i parametri tec nici più convenzionali, passare dall’in dice tradizionale a quello sostenibile non comporta differenze di particolare rilievo: il tracking error dell’S&P 500 ESG rispetto all’S&P 500 si attesta in torno a 100 punti base, il che significa che la versione ESG dell’indice non si discosta eccessivamente da quella core.
Lo stesso vale per la composizione settoriale, poiché l’indice sostenibile cerca di mantenere una certa neutra lità e non si rilevano quindi notevoli divergenze a livello di ponderazione
dei singoli settori. Le variazioni più significative tra i due benchmark ri guardano le aree della tecnologia e dei beni di consumo discrezionali, due settori che presentano entrambi una ponderazione maggiore nell’S&P 500 ESG rispetto all’S&P 500. In partico lare, il sovrappeso è pari a 2,25 punti percentuali per i tecnologici e a quasi 2 punti per i beni voluttuari. Sul ver sante opposto, l’indice sostenibile sot topesa gli industriali (-1,4 punti) e le utilities (-1,08).
LA METODOLOGIA
Per costruire l’indice ESG, il primo filtro che applica il provider nell’am bito della sua metodologia è l’e
sclusione delle imprese coinvolte in attività controverse, come tabacco, armamenti, carbone termico, gas e petrolio da fonti non convenzionali, o che non rispettano i principi del Global Compact delle Nazioni Uni te. Vengono escluse anche le aziende dell’S&P 500 Dow Jones il cui score ESG si colloca nel quartile più basso. In tutto, sono 87 le società dell’S&P 500 che restano fuori dall’S&P 500 ESG per uno o più di questi fattori. Il motivo più comune è il basso pun teggio di sostenibilità.
Una volta soddisfatti i criteri di am missibilità, all’interno di ogni gruppo industriale vigono i parametri dello standard di classificazione GICS,
PRODOTTI
VINCOLATI
Alcuni asset manager hanno creato dei prodotti che replicano lo S&P 500 ESG Index. Secondo i dati di provider, UBS AM, Amundi, Invesco, DWS e State Street Global Advisors hanno ETF che riflettono l’andamento della versione sostenibile del principale indice azionario americano. Ci sono anche delle società asiatiche che hanno fondi quotati sull’indice ESG, come la nipponica Nomura AM o la sudcoreana Sol ETF. Sono prodotti sia a replica fisica che sintetica.
la tassonomia settoriale sviluppata nel 1999 da MSCI e S&P al servizio della comunità finanziaria globale. I tito li ammessi a essere inclusi nell’indice vengono ordinati in base agli S&P DJI ESG Scores, dal più alto al più basso. A questo punto il provider cerca di riflet tere il 75% della capitalizzazione di mer cato corretta per il flottante, cioè quella effettivamente disponibile sul mercato per ogni gruppo industriale. Il peso di ogni azione selezionata viene quindi calcolato in base alla capitalizzazione corretta per il flottante della società.
COSTANTE EVOLUZIONE
La metodologia dell’S&P 500 ESG ri specchia l’evoluzione delle convinzioni degli investitori, che hanno sempre più a cuore la sostenibilità. L’indice non è quindi statico e la sua composizione viene rivista e ribilanciata su base an
nuale. L’ultima revisione è stata effet tuata il 29 aprile di quest’anno.
Delle 308 società che compongono l’S&P 500 ESG, quelle con la pondera zione più alta sono Apple, Microsoft, Google e Amazon, e le prime due in particolare due presentano un peso rispettivamente del 9,6% e dell’8,4 per cento. Un dato in linea con le aspetta tive di molti investitori. Al contrario, alcuni titoli di cui si potrebbe pensare che occupino una posizione di rilievo nell’indice restano fuori. L’esempio più eclatante è quello di Tesla.
L’azienda è stata estromessa dal la versione sostenibile dell’S&P 500 a causa del suo basso S&P DJI ESG Score. “Tra i fattori che hanno contri buito alla diminuzione del suo rating di sostenibilità spicca la mancanza di una strategia di decarbonizzazione e di codici di comportamento aziendale”, spiega il provider. La società guidata da Elon Musk si aggiunge a un nutrito elenco che comprende anche Berkshi re Hathaway, Johnson & Johnson e Meta, tutte tagliate fuori per non aver soddisfatto i criteri stabiliti dalla me todologia dell’indice.
Alla fine, ciò che conta non sono i sin goli componenti, ma l’insieme dei valori rappresentati dall’indice per raggiunge re il suo ambizioso obiettivo: mantenere un’esposizione settoriale simile a quella dell’S&P 500, ma rispettando parametri di sostenibilità superiori rispetto all’in dice generale. “E su base storica l’S&P 500 ESG è riuscito a raggiungere questo delicato equilibrio, mostrando un pro filo di rendimento e rischio in linea con quello dell’S&P 500 a fronte di un S&P DJI ESG Score più alto”, sottolinea il provider degli indici.
PAR T NER
RAPTREN
L’OPINIONE DI
STEPHEN DOVER, CFA Chief Market Strategist, Franklin Templeton InstituteLA RUCOLA È IL NUOVO POPCORN: INNOVAZIONE ALIMENTARE
Nutrire una popolazione globale in crescita richiede innovazione nelle tecnologie alimentari e agricole. È necessario ripensare i vecchi paradigmi e investire in soluzioni che oltre ad aumentare la produttività dell’agricoltura e il valore nutrizionale degli alimenti siano in grado di ridurre l’impatto negativo sul pianeta. Evidenziamo alcuni punti salienti: gli ampi impatti sociali della produzione di alimentari, il fatto che la localizzazione sia cruciale affinché migliorino le catene di fornitura, la necessità di una partnership del capitale privato e pubblico, l’importanza fondamentale di gusto e salute. A proposito di gusto e salute, Marc Oshima, Cofounder di AeroFarms, che crea direttamente nelle comunità le fattorie verticali, adotta tale approccio con la propria rucola, che contiene il 100% in più di vitamina C rispetto alle varietà coltivate nei campi. Il suo gusto intenso e le confezioni attraenti la promuovono come “il nuovo popcorn”. Un investimento sostenibile negli alimentari significa avere a cuore le persone, avere a cuore la salute del pianeta e creare una prosperità condivisa tramite opportunità d’investimento che tengano conto del capitale naturale. L’innovazione è ovunque, e in Franklin Templeton abbiamo una strategia che da 54 anni investe nelle idee che danno forma al futuro.
Ifondi di investimento bilanciati aggressivi sono contraddistinti da una maggiore esposizione aziona ria rispetto ai bilanciati difensivi o moderati. Presentano quindi un livello di rischio più alto, ma offrono anche un potenziale di rendimento su periore. Ci sembra interessante analiz zare l’asset allocation di questi prodotti per sapere in che modo i gestori si pre parano ad affrontare le turbolenze dei mercati, con particolare attenzione alla quota azionaria.
Abbiamo messo a confronto i por tafogli dei fondi bilanciati aggressivi con Rating FundsPeople 2022 in Italia e Spagna per scoprire come si posizionano e in quali Paesi concen trano la loro componente principale, quella azionaria. I cinque fondi sele
zionati fanno tutti capo a case di ge stione diverse. Due prodotti, il First Eagle Amundi International Fund e il Mediolanum Best Brands Morgan Stanley Global Selection, si distin guono per le elevate masse gestite, superiori a 4 miliardi di euro. All’e stremo opposto, il DWS Strategic ESG Allocation Dynamic gestisce un patrimonio di appena 100 milioni.
Si rilevano differenze significati ve anche a livello di concentrazione dei portafogli. Il fondo di Mediola num conta 557 posizioni; di queste, 475 sono azioni di singole società che costituiscono quasi il 20% del porta foglio. Il fondo di DWS, il più con centrato, detiene solo 35 posizioni, principalmente tramite ETF: delle 20 posizioni principali, 17 corrispondo
no a strumenti passivi.Per quanto ri guarda lo stile di gestione, la maggior parte delle strategie preferisce le azien de growth a grande capitalizzazione. Fa eccezione il prodotto di Amundi, che punta sempre sulle large cap, ma con un orientamento value.
Com’era prevedibile, alla data del confronto la componente azionaria è di gran lunga la più rappresentata nell’asset allocation dei cinque fon di analizzati. La strategia di ODDO BHF presenta l’esposizione azionaria più elevata, pari all’83,67%, e quel la di Amundi, con il 62,29%, la più ridotta. La quota di azioni degli altri tre fondi si colloca all’incirca intorno al 71 per cento.
Per quanto riguarda il reddito fis so, spiccano due eccezioni. Il fondo di
IL CICLO ECONOMICO ATTRAVERSA UNA FASE COMPLICATA PRATICAMENTE IN TUTTO IL MONDO. DIVERSI PAESI SONO SULL’ORLO DELLA RECESSIONE
DEVONO FARE I CONTI CON
L’INFLAZIONE, I PROBLEMI DELLE CATENE DI FORNITURA E GLI ELEVATI PREZZI DELL’ENERGIA. COME SI POSIZIONANO I PORTAFOGLI DEI FONDI BILANCIATI AGGRESSIVI PER AFFRONTARE QUESTO CONTESTO?
GEOGRAFICA
ODDO BHF non detiene obbligazioni e il First Eagle Amundi International Fund ha solo una posizione residuale dello 0,98 per cento. Il DPAM B Active Strategy è il prodotto più esposto a que sta asset class, con una quota del 19,10 per cento. Infine, il fondo di Amundi detiene la quota di liquidità più alta,
pari a quasi un terzo del portafoglio (29,50 per cento). La strategia di DWS è invece la più investita, con una liqui dità di appena il 3,58 per cento.
Una volta stabilito che le azioni sono l’asset class più rappresentata nei cinque portafogli, passiamo ad ana lizzare la ripartizione geografica delle
posizioni azionarie, da cui emergono alcune differenze importanti.
Il Nord America spicca come la re gione preferita di tutti i fondi, tranne uno: ODDO BHF Exklusiv: Polaris Dynamic concentra infatti l’esposi zione azionaria nei mercati sviluppati europei con una quota del 45,62%,
L’OPINIONE
ASSET ALLOCATION (%)
DPAM B ACTIVE STRATEGY B STRATEGIC ESG ALLOCATIONcontro il 38,27% detenuto nell’Ameri ca settentrionale. Il fondo di Amundi è invece il più esposto al Nord America, con una posizione del 59,95%, seguito dal Mediolanum Best Brands Morgan Stanley Global Selection con il 50,90%, dal DWS Strategic ESG Allocation Dynamic con il 48,15% e dal prodotto di DPAM con il 45,88 per cento.
L’esposizione del fondo di ODDO BHF alle azioni europee è di gran lunga la più alta. Al secondo e terzo posto si attestano rispettivamente il DPAM B Active Strategy (32,60%) e il prodotto di DWS (21,44%), mentre il First Eagle Amundi International Fund detiene la quota più ridotta di azioni europee.
Per quanto riguarda Regno Unito e Giappone, quasi tutti i fondi hanno un’esposizione simile, con una me dia rispettivamente del 7,63% e del 6,41 per cento. Anche in questo caso l’ODDO BHF Exklusiv: Polaris Dy namic si distingue dalle altre strategie, perché non detiene azioni giapponesi. Infine, la maggiore esposizione all’A
sia emergente spetta al fondo di Me diolanum (8,30%), mentre quella più ridotta (1,52%) corrisponde al pro dotto di Amundi. A livello settoriale, i tecnologici sono i titoli preferiti dai gestori con una quota media del 18,64 per cento. Il fondo più esposto a que sto comparto (22,24%) è la strategia di DPAM. In seconda posizione trovia mo i finanziari, con una quota media del 16,25%, e al terzo posto gli indu striali, con il 13,26 per cento.
Tre dei cinque gestori concentrano gli investimenti nel settore tecnolo gico, mentre i fondi che preferiscono il comparto finanziario sono quelli di ODDO BHF e Amundi.
È con questo posizionamento che i gestori si preparano a navigare nelle acque turbolente dell’attuale contesto macroeconomico. Ad ogni modo, que sti fondi potranno sfruttare la loro fles sibilità per cogliere opportunità di in vestimento o anche modificare l’asset allocation, se necessario. Attendiamo di conoscere gli sviluppi futuri.
TERESA GIOFFREDA Client Relationship Manager UBS AM in ItaliaCONSIDERAZIONI SUI BOND DEI MERCATI EMERGENTI
Le valutazioni dei bond dei paesi emergenti iniziano a essere interessanti, ma è ancora prematuro pensare a un sovrappeso. La politica monetaria dei Paesi sviluppati, l’inflazione globale e le dinamiche di crescita sono state, e dovrebbero rimanere, le forze guida dei rendimenti di questi mercati nel quarto trimestre. L’aumento dei tassi dei mercati sviluppati spingerà in su buona parte dei tassi degli emergenti, che seguono le traiettorie delle banche centrali dei mercati sviluppati mentre combattono contro inflazione ed eccessiva debolezza delle valute. Anche gli spread dei mercati emergenti dovrebbero muoversi in tandem con gli spread investment grade e high yield statunitensi, che potrebbero allargarsi con tassi più elevati e volatili e periodi di avversione al rischio, man mano che i mercati digeriscono una crescita più bassa; d’altro canto gli spread potrebbero essere supportati da nuove emissioni inferiori ai rimborsi, come nel terzo trimestre. Infine, un dollaro forte continuerà a esercitare pressione negativa sulle valute locali dei paesi emergenti. Notiamo tuttavia che le valute dei paesi emergenti hanno fatto molto meglio delle valute dei paesi sviluppati ex-USD finora nel 2022, poiché le banche centrali dei mercati emergenti sono state più proattive e riteniamo che possa essere così anche nell’ultimo trimestre dell’anno.
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In un mercato come quello italiano che conta più di 30 mila classi di fondi registrati, vi offriamo i fondi con Rating FundsPeople 2022.
Il team di Analisi, attraverso l’u tilizzo di un modello econometrico proprietario, ha selezionato 1.187 prodotti con Rating FundsPeople, che si evidenziano per uno o più dei tre criteri qui di seguito:
Preferito dagli Analisti. Sono fondi che accumulano un minimo di cinque voti di fund selector all’interno del sondaggio annuale realizzato in Italia, Spagna e Portogallo. I fondi registrati in Italia che hanno questo rating sono 34.
Blockbuster. Sono i fondi più venduti sul mercato. Si tratta di prodotti che, al 31 dicembre 2021, hanno un patrimo nio in Italia maggiore o uguale a 200 milioni di euro. Per i fondi internazio nali si tiene in considerazione solo il volume appartenente ai clienti italiani, mentre per i fondi locali anche il dato di raccolta negli ultimi tre anni pari al 25% del patrimonio del fondo, tramite la piattaforma Morningstar Direct. In Italia, i prodotti che hanno questo ra ting sono 724.
Consistente. Il nostro team di Analisi, diretto da María Folqué, ha sviluppa to un modello di selezione proprio per distinguere i prodotti più consistenti di ogni categoria, partendo dai dati Mor
ningstar Direct degli ultimi sei anni. In particolare, si analizzano i fondi dispo nibili alla vendita in Italia con un track record minimo di tre anni a fine 2021. Per ogni singolo fondo si seleziona solo una classe: la più antica tra quelle dispo nibili alla vendita in Italia.
In questo modo, si genera un uni verso di 6.300 prodotti, all’interno del quale confrontiamo ogni fondo con quelli della medesima categoria attraverso due scorecard. La prima prende in esame i criteri di rendimen to e volatilità accumulata a 3 e 5 anni; la seconda usa i dati di rendimento e volatilità a cicli chiusi negli ultimi cinque anni (2017, 2018, 2019, 2020
e 2021) al fine di contrastare l’effet to cumulativo. In entrambi i casi il rendimento e la volatilità hanno un peso rispettivamente del 65% e 35 per cento. Filtriamo quindi i fondi situati nel primo quintile per rendimento e volatilità ed eliminiamo i fondi con patrimonio inferiore ai 50 milioni di euro al 31 dicembre 2021.
I prodotti italiani consistenti nel 2022 sono 614. Nei tre casi, si esclu dono dall’analisi i fondi garantiti, monetari, obbligazionari a breve termine e quelli con target di rendi mento. Su un totale di 1.187 prodotti, 16 fondi si sono aggiudicati il Rating FundsPeople+.
FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE+ 2022
Sono prodotti che hanno il favore degli analisti, sono campioni d’incassi (Blockbuster) o sono consistenti, per un totale di 1.187 nel 2022.
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022I FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
Capital Protected
Alto Trends Protetto A -0,17 0,73 -10,04 7,60
Alto Flessibile Protetto A -0,10 -1,71 -8,30 4,38
Miscellaneous
PBFI Dynamic Multi-Ast (EUR) C Acc EUR 0,19 -0,67 -10,30 6,21
Asia Fixed Income
Eurizon Bond Aggregate RMB Z EUR Acc 8,03 11,36 6,05
UBS (Lux) BS China Fxd Inc ¥ EUR Q acc 7,77 11,56 6,75
Pictet-Chinese Local Currency Debt I EUR 6,55 7,35 10,83 6,67
BGF China Bond D3 USD 5,78 5,27 0,54 5,43
Schroder ISF Asn Bd TR I Acc USD 6,89 5,13 11,98 6,76
Fidelity China RMB Bond A-Acc-RMB 4,20 3,51 -0,06 6,53
Schroder ISF Asian LclCcy Bd I Acc USD 5,02 2,47 3,08 6,74
Schroder ISF Asian LclCcy Bd C Acc USD 4,25 1,72 2,33 6,74
Matthews Asia Total Return Bd I USD Acc 1,72 -1,85 -6,08 10,21
Invesco Belt and Road Debt Z USD Acc -2,29 -10,36 10,14
LUX IM ESG Invesco Belt & Rd Evolt HX -2,73 -13,21 11,27
Fidelity Asian High Yield A-Acc-EUR -5,10 -12,28 -30,81 14,81
Emerging Markets Fixed Income
Eaton Vance Intl(IRL)EmMktsDbtOpps SAcc$ 5,14 2,86 0,26 11,58
Neuberger Berman Shrt DurEM DbtUSD I Acc 4,14 1,84 4,85 8,49
L&G EM Short Duration Bond Z USD Acc 4,43 1,51 -1,37 10,12
BGF Emerging Markets Corp Bd I2 USD 3,93 0,37 -4,51 10,26
Principal Finisterre Unc EMFI I2 Acc$ 3,99 0,20 -2,28 8,33
JPM Emerg Mkts Corp Bd A (acc) USD 2,44 0,00 -4,31 9,99
Vontobel EM Corporate Bond I USD 4,33 -0,16 -10,34 17,56
MS INVF Emerging Mkts Corp Debt Z 2,60 -0,58 -3,64
MS INVF Emerging Mkts Corp Debt Z 2,61 -0,64 -3,80 11,87
Pictet-Emerging Corporate Bds I USD 2,73 -0,69 -3,38 11,60
abrdn EM Ttl Ret Bd X Acc USD 2,62 -0,89 -3,77 9,07
L&G Emerging Markets Bond Z USD Acc 3,16 -0,97 -8,23 11,49
Pictet-Emerging Local Ccy Dbt I USD 0,81 -1,11 0,95 9,97
PIMCO GIS Emerg Lcl Bd Instl USD Acc 1,08 -1,30 -0,91 11,54
Amundi Fds Em Mkts S/T Bd M2 EUR C 1,72 -1,40 -8,92 13,26
Ninety One GSF EM Blended Dbt S Acc USD 1,86 -1,43 -6,60 10,81
ERSTE BOND EM CORPORATE EUR R01 VT -0,16 -1,44 -13,68 8,33
Capital Group EM Local Debt (LUX) Z 0,86 -1,62 -3,46 10,22
Ninety One GSF EM LclCcyTlRtDt S AccEUR -1,76 -5,11 8,16
Eaton Vance Intl(IRL) EMLclInc S Acc $ 2,68 -2,13 -6,21 11,30
Nomura Fds Emerging Market LC Debt I USD 0,38 -2,15 -1,54 9,42
JPM Emerg Mkts Lcl Ccy Dbt A (acc) EUR 0,03 -2,35 -2,12 9,15
Global Evolution Frontier Mkts I EUR -1,44 -2,37 -17,22 10,35
abrdn Frntr Mkts Bd X Acc USD 2,33 -2,44 -12,25 13,57
PIMCO GIS Em Mkts Bd Instl USD Acc 1,67 -2,51 -9,70 11,17
Ninety One GSF EM LclCcyTlRtDt I Acc$ 0,91 -2,59 -5,78 8,09
Pictet-Short Term Em Corp Bds HI EUR -1,57 -2,62 -10,82 6,80
MFS Meridian Emerging Mkts Dbt A2 USD 0,88 -2,88 -9,60 10,81 abrdn Frntr Mkts Bd A Acc USD 1,84 -2,92 -12,69 13,56
AMUNDI Emerging Markets Bond Fam L Acc -2,94 -9,46 11,39
BGF Emerging Markets Lcl Ccy Bd A2 -1,51 -2,98 -3,72 11,02
GAM Multibond Local Emerging Bond USD C -0,07 -2,98 -1,48 9,72
Amundi Fds EM Lcl Ccy Bd I2 EUR C -0,06 -3,03 -5,51 10,03
Arca Bond Paesi Emergenti Valuta Local P 0,39 -3,03 -3,90 8,48
Ashmore EM Sov Inv Grd Dbt I USD Inc 2,20 -3,05 -8,65 9,78
L&G EM Govt Bd (USD) Idx Z EUR Acc -3,39 -10,12 10,89
CSIF (Lux) Bond Govt Em Mkts USD DB USD -3,41 -9,37 11,33
L&G ESG EM Govt Bd USD Idx Z USD Acc -3,52 -10,67 10,48
iShares Em Mkts Govt Bd Idx (LU) N7 EUR 1,20 -3,54 -9,61 10,20
Nordea 1 - Emerging Stars Lcl Bnd BI EUR -0,30 -3,71 -5,45 8,71
Amundi Fds Em Mkts Bd C EUR C 0,17 -3,76 -10,29 14,30
PIMCO GIS Em Mkts Bd ESG Ins USD Acc 0,89 -3,89 -13,18 10,92
Allianz Em Mkts Shrt Dur Bd I H2 EUR -2,08 -3,93 -15,66 7,44
Epsilon Fund Emerg Bd Ttl Ret I EUR Acc -2,76 -3,99 -14,77 5,77
Barings EM Sovereign Debt Tr A USD Acc 2,31 -4,05 -15,94 12,94
GS EM Corp Bd I Acc EUR Hdg -1,99 -4,41 -19,29 11,49
GS Em Mkts Dbt Base Acc USD -0,60 -4,88 -13,33 13,21
GS Em Mkts Dbt A Acc USD -0,86 -5,14 -13,54 13,20
Vontobel EM Debt I USD -0,40 -5,18 -15,87 15,01
Neuberger Berman EM DbtHrdCcy USD I C -0,20 -5,30 -15,91 12,53
Candriam Bds Em Mkts C USD Cap -1,08 -5,68 -12,43 14,62
CS (Lux) Emerging Mkt Corp IG Bd IBH EUR -2,65 -5,73 -20,15 8,80
BNPP Flexi I Bd Wld Em Invm Grd I D -5,93 -19,91 7,63
JPM Emerg Mkts Inv Grd Bd A (acc) EURH -3,15 -6,37 -21,62 8,67
Fidelity Emerging Mkt Dbt Y-Acc-USD -0,89 -6,50 -21,10 15,66
Wellington Oppc EM Dbt II EUR S Q1 DiH -4,40 -7,82 -25,28 12,31
Templeton Emerging Mkts Bd A(Qdis)USD -5,62 -8,65 -12,23 9,24
NEF Emerging Market Bond R Acc -4,76 -9,03 -23,91 12,50
EdRF Emerging Sovereign I EUR H -9,56 -35,69 17,92
Vontobel EM Debt HI Hdg EUR -6,20 -10,08 -30,32 16,74
JPM Emerging Markets Debt A (dist) EURH -6,47 -10,64 -29,29 15,27
Euro Fixed Income
BNP Paribas Euro Corporate Bd C C
BNP Paribas Enhanced Bond 6M I C
Janus Henderson Hrzn Euro Corp Bd I2 EUR
Janus Henderson Hrzn Euro Corp Bd I2 EUR
BNP Paribas Euro Government Bd Privl C
BNP Paribas Euro S/T Corp Bd Opp C D
Amundi IS EURO Corporates ETF DR EUR C 5,95
Muzinich Firstlight Md Mk ELTIF SICAV A -12,03
Nordea 1 - European Covered Bd Op X EUR -1,99
BlueBay Financial Cptl Bd I USD 6,45 2,93 -8,38 14,49
Lazard Capital Fi SRI PVC EUR 1,59 0,76 -16,27 14,17
Kairos Intl SICAV Bond Plus P 0,37 0,55 -10,71 7,13
AXAWF Euro Credit Total Ret I Cap EUR 0,92 0,02 -11,91 9,40
EuroFundLux - Floating Rate B -0,46 -0,02 -1,47 3,89
Muzinich Eurp Crdt Alpha HEUR Acc Fndr -0,07 -11,04 9,16
Amundi IS Euro CorpBBB 1-5 IE D -0,05 -0,37 -2,26 3,31
Nordea 1 - Low Dur Eurp Cov Bd BI EUR -0,40 -2,96 1,15
Generali IS Euro Bond 1/3Y BX 0,26 -0,42 -2,82 1,32
EIS Insurance Unit Bond Strategy 8 I 1,57 -0,42 -5,19 4,39
Amundi Fds Eurp Sub Bd ESG I EUR C 1,02 -0,45 -9,22 10,07
Lazard Credit Fi SRI PVC EUR 0,85 -0,57 -12,28 9,69
Tikehau Short Duration I EUR Acc -0,51 -0,61 -4,55 2,77
Amundi SF Diversified S/T Bd H EUR ND -0,47 -0,62 -4,73 5,14
Franklin Euro Short Dur Bd I(acc)EUR -0,46 -0,71 -3,23 2,09
EIS Insurance Unit Bond Strategy 2 I 1,02 -0,74 -7,62 5,71
Algebris Financial Credit I EUR Acc 0,78 -0,80 -17,47 11,18
Carmignac Pf Credit A EUR Acc 3,63 -0,89 -15,77 11,39
Mediolanum Ch Provident 5 -0,93 -0,98 -2,03 0,89
UniInstitutional Euro Reserve Plus -0,67 -1,01 -3,08 2,30
LO Funds Swiss Franc Crdt Bd Frgn NA 0,89 -1,07 -4,50 8,36
BNP Paribas Enhanced Bond 6M I C -0,75 -1,10 -4,69 2,80
Allianz Credit Opportunities IT13 EUR -0,22 -1,12 -4,25 2,44
iShares Eur GovInfLkd BdIdx(IE)InstlAcc€ 0,84 -1,23 -9,38 8,03
Carmignac Pf Sécurité FW EUR Acc -0,55 -1,24 -6,89 3,81
Anima Obbligazionario High Yield BT F -0,82 -1,25 -8,62 11,18
GIS SRI Euro Corporate S/T Bd BX -0,66 -1,30 -7,31 4,50
Lazard Euro Corp High Yield PC EUR 0,18 -1,31 -12,39 10,10
BNP Paribas Sus Enh Bd 12M Cl EUR Acc -1,00 -1,40 -4,08 1,86
Stt Strt Euro Infl Lnkd Bd Idx I EUR 0,66 -1,44 -9,59 8,01
AXAIMFIIS Europe Short Dur HY A Cap EUR -0,49 -1,49 -7,05 8,21
Neuberger Berman Ultr S/T Er Bd EUR IAcc -1,52 -8,16 4,00
DWS Invest ESG Euro Bonds (Short) FC -1,01 -1,53 -5,41 2,02
Mediolanum BB Euro Fixed Income L A -1,04 -1,58 -5,94 2,33
FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
MS INVF Short Maturity Euro Bond I -0,95 -1,62 -4,73
Carmignac Sécurité AW EUR Acc -0,91 -1,63 -7,35 3,88
Scor Sustainable Euro High Yield C EUR -0,13 -1,64 -13,83 10,54
Candriam Sst Bd Euro S/T I € Acc -1,01 -1,64 -4,34 1,75
Ostrum Euro Short Term Credit I/A EUR -0,83 -1,67 -5,16 3,34
PIMCO Obbligazionario Prdnt Ins EUR Acc -1,67 -5,31 2,78
BSF Fixed Income Credit Str I2 EUR Acc -1,71 -8,42 5,74
Tendercapital Glb Bd Shrt DurInstl€AccAI -1,90 -4,86 3,60
Eurizon Bond Inflation Linked R Acc -0,06 -1,90 -9,54 7,97
EdRF Bond Allocation I EUR Acc -0,93 -1,96 -12,21 6,21
Kempen (Lux) Euro Credit Plus I 0,32 -1,96 -9,47 6,38
Pictet-EUR Short Mid-Term Bonds I -1,16 -1,97 -5,34 1,94
Eurizon Bond EUR Short Term LTE R Acc -1,34 -1,98 -4,29 1,16
Invesco Euro Short Term Bond Z EUR Acc -1,05 -1,99 -6,69 2,72
EIS Insurance Unit Total Return ID -1,48 -2,03 -10,96 3,77
Fidelity Euro Short Term Bond Y-Acc-EUR -1,01 -2,12 -7,36 2,98
Pictet-EUR Short Term High Yield I EUR -1,00 -2,15 -8,43 8,95
NEF Euro Short Term Bond R Acc -1,44 -2,19 -5,67 1,91
Fidelity Euro Short Term Bond FAM L Acc -2,22 -7,39 2,94
Arca Risparmio -1,46 -2,24 -6,57 2,40
UBS (Lux) BF Euro Hi Yld € Q -0,40 -2,31 -13,12 11,18
Allianz Advcd Fxd Inc S/D W EUR -1,23 -2,32 -7,12 2,66
ANIMA Short Term Bond Prestige -1,69 -2,40 -4,86 1,21
Euro Short Duration Bd FAM L Acc -2,40 -5,38 1,78
Schroder ISF EURO S/T Bd A Dis AV -1,49 -2,41 -6,33 2,15
EdRF Bond Allocation A EUR Acc -1,40 -2,42 -12,62 6,24
BGF Euro Short Duration Bond A2 EUR -1,67 -2,48 -6,55 2,53
Schroder ISF EURO Hi Yld C Acc -0,98 -2,49 -18,02 13,78
BGF European High Yield Bond D2 EUR -0,14 -2,49 -16,87 10,97
Schroder ISF EURO Crdt Abs Rt I Acc EUR -0,62 -2,55 -13,26 6,96
Eurizon Bond Corporate EUR S/T R Acc -1,88 -2,63 -7,66 3,40
abrdn Sel Euro HY Bd A Acc EUR -1,31 -2,73 -15,77 12,82
DWS Invest Euro High Yield Corp LD -1,03 -2,77 -14,44 11,58
Threadneedle (Lux) European Strat Bd AE -0,90 -2,83 -13,49 6,67
M&G European HY Crdt Invm E EUR Acc -0,44 -2,90 -15,59 11,59
EdR SICAV Financial Bonds I EUR -0,74 -3,13 -15,81 10,24
MS INVF European HY Bd I -1,11 -3,21 -15,93 14,00
MS INVF European HY Bd I -1,11 -3,27 -16,08
Amundi Fds Glb Subrdntd Bd I2 EUR C -0,44 -3,33 -18,18 12,55
Mercer EURO Inflation Linked Bd M-3€ Acc 0,27 -3,38 -15,65 10,62
Janus Henderson Hrzn Euro HY Bd H2 EUR -0,57 -3,46 -16,71 11,57
T. Rowe Price Euro Corp Bd Z EUR -0,68 -3,54 -13,66 6,90
Fidelity European Hi Yld A-Dis-EUR -1,34 -3,61 -16,89 11,53
BNP Paribas Euro S/T Corp Bd Opp C D -2,23 -3,61 -11,34 5,48
JPM Europe High Yld Bd A (dist) EUR -1,36 -3,63 -14,86 10,46
Nordea 1 - European High Yld Bd BI EUR -1,01 -3,64 -16,01 11,23
Eurizon Bond EUR Medium Term LTE R Acc -1,98 -3,66 -9,58 3,07
L&G Euro High Alpha Corp Bond Z EUR Inc -0,82 -3,75 -14,79 7,20
NB Corporate Euro A -1,83 -3,78 -14,15 7,11
Invesco Euro Corporate Bond Z EUR Acc -1,05 -3,78 -14,51 7,36
Tendercapital Bond Two Steps Rtl € Acc -2,53 -3,82 -11,87 4,93
Sycomore Sélection Crédit I -1,90 -3,84 -13,57 8,38
Amundi Fds Euro HY Bd I EUR C -1,30 -3,93 -16,79 11,13
Neuberger Berman Corp Hyb Bd EUR I5 Acc -1,29 -3,99 -17,27 9,78
R-co Conviction Credit Euro C EUR -2,25 -4,02 -16,02 7,49
BNY Mellon Rspnb Hrzn Euro Corp Bd X€Acc -1,16 -4,03 -15,20 7,37
AXAWF Euro Sustainable Credit I Cap EUR -1,47 -4,04 -13,92 6,55
Franklin Euro High Yield A(Ydis)EUR -1,89 -4,09 -15,77 10,28
AB European Income I EUR -1,17 -4,21 -16,10 9,28
Generali IS Euro Bond BX -0,55 -4,24 -13,75 5,01
BlueBay Investment Grade Bd B EUR -1,35 -4,26 -16,90 8,08
PIMCO GIS Euro Income Bond Instl EUR Inc -1,71 -4,34 -15,36 6,88
Generali IS Euro Aggregate Bd BX -1,76 -4,35 -15,01 4,97
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022
NN (L) Euro Credit I Cap EUR -1,41 -4,35 -15,16 7,49
Kempen (Lux) Euro Credit I -1,32 -4,43 -15,04 6,71
Robeco Euro Credit Bonds F € -1,63 -4,53 -15,42 7,25
Amundi Fds Optimal Yield E2 EUR C -2,28 -4,61 -16,06 9,92
Alto ESG High Yield A -0,78 -4,65 -15,98 12,57
Nordea 1 - European Covered Bond BP EUR -1,28 -4,65 -13,82 4,06
MS INVF Euro Corporate Bond I -1,77 -4,67 -16,57 7,98
Eurizon Bond Corporate EUR Z Acc -1,91 -4,67 -16,46 7,76
Fonditalia Euro Bond R -2,57 -4,72 -11,86 3,64
Amundi Fds Euro Corp Bd I EUR C -1,80 -4,75 -15,04 8,28
Candriam Sst Bd Euro Corp I €Acc -1,82 -4,78 -14,79 7,11
RobecoSAM Euro SDG Credits I EUR -1,84 -4,80 -15,77 7,27
Schroder ISF EURO Crdt Convct C Acc EUR -1,48 -4,84 -19,15 9,29
Franklin European Ttl Ret A(acc)EUR -1,79 -4,90 -16,06 6,56
Amundi Fds Strategic Bd E2 EUR C -3,26 -4,96 -20,47 10,65 abrdn Euro Corporate Bd D Acc EUR -1,91 -4,98 -15,79 7,57
DWS Invest Euro Corporate Bds FC -1,83 -5,07 -17,06 7,97
Nordea 1 - European Cross Credit BI EUR -1,81 -5,13 -16,51 10,22
AXAWF Euro Credit Plus A Cap EUR -2,17 -5,22 -17,60 8,28 abrdn Euro Corp Sus Bd D Acc EUR -2,07 -5,24 -16,12 7,83
Euro Corporate Fixed Income Fam L Acc -5,24 -15,35 7,34
BlueBay Inv Grd Euro Aggt Bd I EUR -0,94 -5,27 -17,46 6,99
JPM Financials Bond A (acc) EUR -2,33 -5,28 -19,13 8,30
Eurizon Bond Corporate Smart Esg Z EUR -5,32 -15,40 6,81
GAM Star Credit Opps (EUR) AQ EUR Inc -3,42 -5,37 -20,96 13,58
BNP Paribas Euro Corporate Bd C C -2,40 -5,43 -16,85 7,52
Fidelity Euro Corporate Bond Y-Acc-EUR -2,12 -5,45 -18,90 8,84
Groupama Oblig Euro I -1,86 -5,54 -16,66 6,55
Vontobel Euro Corporate Bond B EUR -2,37 -5,57 -18,27 8,55
Vontobel Euro Corporate Bond A EUR -2,36 -5,57 -18,26 8,55
BGF Euro Corporate Bond A2 -2,29 -5,62 -17,06 7,44
Pictet-EUR Corporate Bonds P -2,67 -5,63 -16,78 7,97
db AM - PIMCO Euro Sust Dbt Sol LDQ -2,73 -5,74 -16,01 6,55
MS INVF Euro Strategic Bond I -1,58 -5,84 -17,67
Generali IS Centr&East Europ Bd AY -3,23 -6,01 -14,69 6,10
HSBC GIF Euro High Yield Bond AD -3,57 -6,07 -17,72
Allianz Euro Credit SRI RT EUR -2,34 -6,07 -21,52 9,99
HSBC GIF Euro High Yield Bond AD -3,57 -6,07 -17,73
BlueBay Inv Grd Euro Govt Bd I EUR Acc -0,99 -6,07 -16,89 6,23
Generali IS Centr&East Europ Bd BX -3,32 -6,10 -14,78 6,10
BNP Paribas Euro Government Bd Privl C -1,79 -6,10 -16,02 6,04
AXAWF Euro Government Bonds I Cap EUR -1,66 -6,10 -16,34 5,93
Fidelity Euro Bond Y-Acc-EUR -2,01 -6,18 -19,11 8,17
JPM EU Government Bond C (acc) EUR -1,53 -6,20 -16,93 5,99
BlackRock Euro Govt Enhanced Idx Flex -1,62 -6,25 -17,03 6,33
BNP Paribas Sust Euro Bd I Cap -2,46 -6,32 -16,76 6,33
PIMCO GIS Euro Bond Instl EUR Inc -1,99 -6,34 -17,74 6,44
iShares Euro Govt Bd Idx (LU) X2 EUR -1,73 -6,37 -16,85 6,10
DPAM B Bonds Eur W Cap -1,56 -6,38 -17,94 6,39
Fidelity Euro Bond FAM L Acc -6,56 -19,67 8,31
Euro Bond FAM L Acc -6,56 -16,69 5,87
AXAWF Euro 7-10 I Cap EUR -2,10 -6,63 -19,96 7,52
CamGestion Obliflexible -1,90 -6,66 -23,51 11,76
BGF Euro Bond A2 -2,53 -6,69 -17,69 6,43
DWS Invest Euro-Gov Bonds FC -2,00 -6,77 -17,77 6,23
Amundi Fds Euro Aggt Bd F2 EUR C -2,79 -6,81 -17,84 6,96
Schroder ISF EURO Bond C Dis AV -2,44 -6,87 -19,85 6,70
Schroder ISF EURO Bond C Acc EUR -2,44 -6,87 -19,85 6,70
Schroder Euro Bond FAM L EUR Acc -6,92 -19,45 6,66
Pictet-EUR Government Bonds P dy -2,15 -6,92 -17,63 6,33
ANIMA Medium Term Bond Prestige -2,59 -7,00 -17,09 6,00
Schroder ISF EURO Govt Bd A Dis EUR AV -2,63 -7,41 -19,70 6,40
Pictet-EUR Bonds P -2,73 -7,58 -20,48 7,28
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022I FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
NN (L) Euro Fixed Income P Cap EUR -3,63 -8,41 -21,53 7,33
Eurizon Bond EUR Long Term LTE R Acc -2,65 -9,14 -23,22 8,93
AcomeA Breve Termine A1 -4,37 -9,25 -28,18 9,19
AXAWF Euro 10 + LT I Cap EUR -2,87 -11,50 -30,61 12,69
UNIQA Eastern European Debt Fund VTA -5,79 -12,19 -33,76 12,75
MS INVF Euro Corporate Bond I -21,27 -19,47 -16,71 12,03
Fixed Income Miscellaneous
Lemanik SICAV Actv S/T Crdt Dis Retl EUR
Invesco India Bond C USD Acc 3,78 3,54 8,26 7,40
MS INVF Global Asset Backed Secs Z USD 5,14 2,92 9,71
PIMCO GIS Capital Scs Admin USD Inc 4,39 1,47 -3,87 12,47
SWC (LU) BF Responsible COCO DTH CHF 3,49 1,21 -5,72 13,32
Eurizon Securitized Bond ZD EUR Inc -0,73 -1,28 -4,65 3,64
Cohen & Steers Glb Pref Secs FX EUR Hgd 0,35 -1,65 -15,90 10,60
Fidelity Global Hybrids Bond Y-Acc-EUR 1,31 -1,79 -14,29 11,85
AB Financial Credit I2 EUR H -3,07 -20,98 15,40
Global Fixed Income
PIMCO GlInGd Crdt H InstlUSDCcyExpsAcc -9,25
BSF Global Absolute Return Bond A2 EUR
Man GLG Hi Yld Opps DE I EUR Acc -16,98
CapitalatWork High Yield at Work I 4,60 6,84 1,33 4,27
PIMCO GIS Glb Lw Dur Rl Rt Ins USD Acc 6,22 6,01 15,21 6,96
T. Rowe Price Dyn Glb Bd In EUR 1,20 4,29 4,71 4,09
Jupiter Strategic AbsRt Bd L € H Acc 3,74 2,72 2,94
Muzinich Enhancedyield S-T HUSD Acc A 5,41 3,70 10,68 8,15
DNCA Invest Alpha Bonds I EUR 3,55 3,65 5,17
JPM Global Strat Bd A perf (acc) USD 4,54 3,41 10,53 6,59
PIMCO GIS Income Institutional USD Acc 5,19 3,31 4,86 7,94
UBS (Lux) BS Global Dyn $ Q-acc 6,17 3,22 8,06 7,93
BGF Fixed Income Global Opps A2 4,52 3,13 8,37 7,67
JPM Flexible Credit A (acc) USD 4,95 3,06 4,91 8,36
BGF Global Inflation Linked Bd A2 USD 5,25 3,00 7,24 8,14
LGT Select Bond High Yield (USD) IM 5,75 2,99 1,41 10,14
Federated Hermes Uncons Crdt X USD Acc 2,97 -1,94 9,15
Legg Mason BW Glb Inc Opt PR $ Dis(M)+e 5,36 2,79 -0,75 7,42
JPM Global Bond Opps A (acc) USD 4,76 2,69 5,75 7,19
Fidelity Glb Shrt Dur Inc A-MD-USD 4,18 2,67 9,50 7,94
Merian Glb Dynamic Bd L € H Acc 1,79 2,64 -1,31 3,44
Fidelity Global Infl-Link Bd A-Acc-USD 3,55 2,52 3,43 6,25
MS INVF Global Fixed Income Opps Z 5,19 2,41 7,55 8,15
BlueBay Global Hi Yld ESG Bd I USD 5,27 2,28 1,64 9,63
Nomura Fds Global Dynamic Bond I USD 5,94 1,99 -3,31 9,09
BNY Mellon Global Credit USD W Acc 5,07 1,96 -0,48 8,71
Pictet Absolute Ret Fxd Inc I USD 4,35 1,95 8,35 6,90
Baillie Gifford WW Glbl Strat Bd C $ Acc 4,99 1,57 -2,91 8,35
PIMCO GIS Glb Hi Yld Bd Admin USD Acc 4,18 1,30 0,78 9,94
M&G Total Return Crdt Invmt A EUR Acc 1,03 1,15 -5,90 5,59
Janus Henderson Hrzn Glb HY Bd H2 USD 4,84 1,09 -2,64 11,17
PIMCO GIS Glb Bd Instl USD Acc 4,28 1,06 3,08 6,89
GS Glbl Hi Yld Base Inc USD 3,64 1,03 -1,68 11,82
Wellington Hi Qual Glb HY Bd USD S Ac 0,95 -3,08 9,31
Amundi Fds Glbl Aggt Bd I USD C 4,28 0,92 5,68 8,11
UBS (Lux) BS Glbl Corp $ U-X dist 4,55 0,91 -1,79 8,09
Candriam Bds Global Hi Yld V EUR Cap 1,78 0,75 -10,80 7,97
AXAWF Global Infl Sh Dur Bds I Cap EUR H 0,21 0,73 -3,24 3,30
JSS Sust Total Return Global I USD Acc 3,26 0,49 1,01 6,84
Amundi Fds Global Corp Bd I USD C 4,13 0,29 -2,28 8,45
SWC (LU) BF Resp Glbl Crdt Opps GTH CHF 1,20 0,16 -7,09 8,13
Carmignac Pf Global Bond A EUR Acc 1,09 0,07 -3,39 6,40
BGF Global High Yield Bond C1 USD 2,74 0,05 -3,22 10,15
MDPS TOBAM At Bchmk Glbl Hi Yld A Acc 3,24 0,04 -5,20 9,36
Schroder ISF Glbl Corp Bd A Dis MV 3,64 0,04 -2,68 9,30
Legg Mason WA Glb Core+ Bd PR USD Acc 3,05 -0,10 -0,43 7,38
Fidelity Global Infl-Link Bd Y-Acc-EUR H 0,08 -0,38 -7,17 4,97
PIMCO GIS Glb Advtg Instl USD Acc 2,05 -0,42 -3,76 6,29
M&G (Lux) Glb Fl Rt HY C H EUR Acc -0,02 -0,44 -6,43 11,55
BlackRock Sustainable FxIncStrats I2 EUR -0,33 -0,51 -5,73 4,50
Schroder ISF Strat Crdt C Acc GBP 0,57 -0,57 -13,20 12,68
PIMCO GIS Glb Real Rt Ins USD CcyExpsAcc 2,54 -0,65 -8,74 9,65
PIMCO GIS Divers Inc Instl USD Acc 3,31 -0,98 -6,26 8,86
Eurizon Global Bond Z EUR -1,05 -3,76 5,61
M&G (Lux) Glb Fl Rt HY A H EUR Acc -0,63 -1,09 -7,05 11,55
Aegon High Yield Global Bd B Acc EUR Hdg 0,46 -1,14 -13,65 13,53
Invesco Global Inv Grd CorpBd C USD AD 3,05 -1,15 -5,13 9,18
UBS (Lux) BF Global Flex P acc 1,47 -1,20 -8,01 8,33
Threadneedle (Lux) Credit Opps ZE -0,86 -1,21 -5,37 5,66
Candriam Sst Bd Glbl Hi Yld I € Acc 0,28 -1,21 -12,54 7,82
Eurizon Absolute High Yield Z EUR -1,29 -6,59 6,66
Muzinich Glbl Shrt DurInvmtGrdHEURIncFdr -1,42 -6,48 4,38
Wellington Multi-Sec Crdt GBP S AcH 0,22 -1,51 -18,31 13,74
FvS Bond Opportunities IT 0,97 -1,56 -12,01 7,50
JPM Global Strat Bd A perf (acc) EURH -1,27 -1,58 -8,18 4,13
AB Short Duration High Yield I2 EUR H -0,55 -1,74 -12,33 9,44
Fidelity Global Bond Y-Acc-USD 1,95 -1,76 -7,93 6,69
Candriam Bds Crdt Opps I EUR Cap -0,73 -1,77 -7,56 4,08
JPM Global Short Duration Bd A(acc)EURH -1,33 -1,78 -4,85 1,76
Russell Inv Global High Yield A Roll Up -0,78 -1,82 -16,80 11,19
Aegon Strategic Global Bd B Inc EUR Hdg -0,40 -1,93 -20,01 10,82
Russell Inv Global Bond A 1,36 -2,03 -7,06 6,37
Capital Group Glob Bond (LUX) Cd 1,60 -2,11 -6,85 5,91
Neuberger Berman Global Bond USD I Acc 1,32 -2,19 -6,30 5,87
MS INVF Global Bond I 1,48 -2,29 -6,97
NEF Ethical Total Return Bond I Acc -0,89 -2,31 -12,50 5,03
Fondo Alto Internazionale Obblig A 0,35 -2,32 -6,19 4,37
PGIM Global Hi Yld ESG Bd EUR H I Acc -0,73 -2,42 -15,75 10,76
LUX IM Fidelity Global Low Duration HX -2,43 -9,13 5,89
Invesco Global Ttl Ret Bd FAM L EUR Acc -2,45 -10,01 5,25
Mercer Global High Yield Bd M1 EUR H -0,82 -2,45 -17,02 10,58
AXAWF Global High Yield Bds F Dis EUR H -1,17 -2,72 -14,23 10,23
AXAWF Global Start Bds F Cap GBP H -0,53 -2,75 -15,64 8,77
Colchester Glbl Rl Ret Bd EUR H Acc I -0,37 -2,75 -13,03 7,48
Eurizon Global Multi Credit Z EUR Acc -1,54 -2,81 -11,67 6,24
RAM (Lux) Tactical Glb Bd Total Rtrn E -1,41 -2,86 -12,24 4,12
Mediolanum Ch International Income LH A -2,50 -2,91 -5,51 1,07
Invesco Bond C USD SD 0,71 -2,96 -11,56 7,17
Templeton Global Bond A(Mdis)USD -0,36 -3,05 4,10 6,68
Plurima Apuano Flexible Bond A Instl -1,43 -3,25 -17,25 9,55
Vanguard Global Credit Bond Ins EURH Acc -0,47 -3,29 -17,65 7,88
Vontobel Bond Global Aggt AH Hdg USD 1,86 -3,37 -10,46 11,87
DPAM L Bonds Universalis Uncons W 0,65 -3,50 -12,71 7,05
Anima Obbligazionario Flessibile F -3,57 -12,74 6,36
BlueBay Glbl Inv Grd Corp Bd I EUR -1,28 -3,57 -20,12 9,38
RobecoSAM SDG Credit Income IH EUR -3,61 -17,21 8,53
Fisch Bond Global Corporates BE -1,12 -3,62 -17,94 8,11
UBAM Global High Yield Solution AHC EUR -1,41 -3,62 -13,14 9,59
Fidelity Sust Strat Bd Y-Acc-EUR H -1,78 -3,69 -16,18 6,34
Vontobel TwentyFour StratInc HI Hdg EUR -1,53 -3,72 -19,44 9,29
Schroder ISF Global Bond A Dis AV 0,17 -3,73 -9,47 7,72
GS Global Fixed Inc (Hdg) I Inc EUR -1,08 -3,84 -15,75 5,85
NEF Global Bond R Acc 0,56 -3,88 -8,16 6,19
Stt Strt Glbl Trs Bd Idx I USD Acc 0,42 -3,89 -7,95 5,93
PIMCO GIS Global Bond ESG Instl EURH Acc -1,69 -3,98 -14,38 5,05
Jupiter Dynamic Bond I EUR Q Inc -1,44 -4,10 -17,38 7,01
GS Global Sovereign Bd I Acc EUR-Prtly H -0,53 -4,23 -10,92 5,90
LUX IM Twentyfour Global Strategic Bd HX -2,21 -4,27 -18,89 8,35
CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
Eurizon Bond High Yield R EUR Acc -2,58 -4,75 -18,00 10,20
Amundi Fds Optimal Yld S/T I2 EUR C -2,46 -4,88 -18,31 8,83
Schroder ISF Glb InflLnkdBd C Acc EUR -1,73 -4,88 -18,67 8,89
Amundi IS JP Morgan GBI Glbl Gvs IHE-C -1,82 -4,99 -13,50 4,60
Pictet-Global Bonds I USD 0,04 -5,02 -12,48 6,52
RobecoSAM Global SDG Credits IH € -5,04 -19,89 8,36
AB Sust Glb Thematic Credit S1 EUR -5,06 -19,98 8,88
JPM Global Corp Bd A (acc) EUR H -2,28 -5,08 -18,92 7,67
Invesco Global Inv Grd CorpBd Z EURH Acc -2,62 -5,97 -21,17 8,97
Mediolanum Ch International Bond LH A -3,57 -6,14 -16,50 5,42
Eurizon Absolute Green Bonds Z Acc -6,68 -21,05 7,75
BNP Paribas Green Bd I Cap -3,02 -6,69 -18,31 6,46
Templeton Global Ttl Ret A(acc)USD -3,62 -7,13 -6,86 7,77
Japan Fixed Income
Eurizon Bond JPY LTE R Acc -2,34 -8,26 -13,40 7,55
Vanguard Japan Government Bd Idx JPY Acc -1,88 -8,31 -13,32 7,69
Sterling Fixed Income
Rathbone SICAV Ethical Bond L Inc CHF -2,11 -14,09 9,75
Vontobel TwentyFour Abs RetCrdt HI HEUR -1,21 -2,50 -9,41 3,46
Invesco Sterling Bond Z GBP Acc -1,20 -3,98 -20,53 11,17
US Fixed Income
HSBC GIF US High Yield Bond IC USD
PGIM Broad Market US HY Bd USD W Acc 6,11 3,54 1,19 10,16
AXAIMFIIS US Short Dur HY A Cap USD 5,38 3,48 9,53 8,02
JPM US Short Duration Bond A (acc) USD 4,57 3,44 12,32 6,83
AXAWF US High Yield Bonds I Cap USD 5,39 3,34 3,39 9,40
UBS (Lux) BS Sht TermUSDCorpSst$Q-acc 4,66 3,23 11,23 6,94
Payden USD Low Duration Credit USD Acc 4,92 3,04 9,39 7,55
Fidelity US High Yield A-Dis-EUR 4,92 2,81 3,41 10,77
Neuberger Berman Strat Inc I JPY Acc 4,59 2,80 2,32 8,83
Janus Henderson US Sh-Trm Bd A2 USD 4,00 2,65 9,46 6,69
BGF US Dollar Short Duration Bd A2 USD 3,97 2,46 10,24 7,10
JPM Income A (acc) USD 5,23 2,10 5,78 8,71
CT Dollar Bond Institutional Grs Acc £ 1,98 2,17 6,96
Indosuez Funds US Dollar Bonds G 4,26 1,98 5,64 6,92
AXAIMFIIS US Corp Itmt Bds A USD Dis 4,50 1,88 3,50 7,39
Fidelity US Dollar Bond Y-Acc-USD 4,79 1,71 0,72 7,55
Amundi Fds Pio Strat Inc A USD C 3,45 1,37 0,98 9,19
Fidelity US Dollar Bond A-Dis-USD 4,37 1,29 0,30 7,54
Loomis Sayles Multisector Inc S/A USD 3,59 1,26 0,00 7,95
PineBridge USD Inv Grd Crdt X USD Acc 4,52 1,14 -3,98 8,87
Loomis Sayles US Core Plus Bd I/A USD 3,62 0,80 0,21 6,63
AXAWF US Enhanced HY Bds I Cap $ 0,50 -5,36 14,16
Amundi Fds Pio US Bond A2 EUR C 3,34 0,48 0,09 7,81
UBAM Medium Term US Corporate Bd AC USD 3,30 0,47 2,10 7,22
Vanguard U.S. Govt Bd Idx $ Acc 3,46 0,31 3,05 7,48
Allspring (Lux) WW $ IG Crdt I USD Acc 4,16 0,29 -3,46 8,19
Vanguard USTrs InfProtSecsIdxSel EURHAcc 0,21 0,26 -9,19 5,51
PIMCO GIS Ttl Ret Bd Instl USD Acc 3,13 -0,08 -1,95 6,90
Eurizon Bond USD LTE R Acc 3,01 -0,08 2,93 7,58
BNY Mellon US Muncpl Infras Dbt USD WAcc 4,24 -0,15 -1,77 7,99
ANIMA Bond Dollar Prestige 2,31 -0,82 1,02 7,36
JPM Income Opp A perf (acc) EURH -1,03 -0,88 -2,17 2,71
TCW High Yield Sus Bd IEHE -0,02 -1,64 -16,86 8,87
Legg Mason WA US Core+ Bd A USD Acc 2,07 -1,81 -5,53 7,59
Lord Abbett Multi Sector Inc I EUR H Acc -0,59 -2,11 -16,16 10,32
MM Access II High Yield EURH F-acc -0,79 -2,54 -15,53 10,52
Nomura Fds Select US High Yield Bd IEURH -2,65 -15,84 11,33
Amundi Index US Corp SRI IHE Acc -5,30 -19,65 8,83
Asia Equity
JPM Pacific Equity A (dist) USD 4,93 2,75 -22,79 15,24
Gamax Asia Pacific A 0,14 0,91 -19,71 11,98
Fidelity Pacific A-Dis-USD
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022
2,03 0,78 -25,01 19,11
Matthews Asia Dividend Fund I USD Acc 1,67 0,73 -22,53 14,09
Mediolanum BB Pacific Collection L A 1,80 0,50 -18,76 13,99
Comgest Growth Asia USD Acc 1,67 -2,37 -28,17 15,09
Asia ex-Japan Equity
Matthews Asia Small Coms Fd I USD Acc 12,57 17,01 -6,24 18,35
Stewart Inv Asia Pac Sustnby VI EUR Acc 10,31 9,75 -3,96 15,58
Matthews Asia Ex Japan Div I USD Acc 9,96 9,47 -14,71 16,14
New Capital Asia Future Ldrs USD Sdr Acc 9,14 -22,10 15,61
Invesco Asian Equity Z USD Acc 6,22 8,72 -3,15 17,36
Schroder ISF Emerging Asia I Acc EUR 8,01 8,63 -11,15 16,66
Polar Capital Asian Stars S Acc 7,91 -21,40 17,73
Fidelity Asia Pacific Opps Y-Acc-EUR 9,62 7,24 -12,83 17,30
Nikko AM Asia Ex-Japan A USD 5,36 6,06 -18,50 14,98 UBS (Lux) ES As Smlr Coms (USD) Q-acc 5,38 6,04 -18,90 15,54
Schroder ISF Sust Asn Eq I Acc USD 5,84 -12,14 15,48
Mirae Asst Sst Asia Sect Ldr Eq I USDCap 3,90 5,58 -14,51 16,61
Fidelity Sustainable Asia Eq Y-Dis-USD 5,68 3,99 -15,01 15,14
Schroder ISF Asian Eq Yld I Acc USD 4,65 3,96 -7,97 16,35
JPM Asia Pacific Equity A (acc) EUR 4,00 3,66 -14,63 16,24
Fidelity ASEAN Y-Acc-USD 4,57 2,57 3,27 19,47 abrdn Asia Pacific Sust Eq A Acc USD 3,70 2,48 -16,25 15,44
Schroder ISF Asian Opports A Dis USD AV 3,07 2,14 -16,48 16,08
Pictet-Pacific Ex Japan Index P USD 4,02 1,80 -4,28 19,36
MS INVF Asia Opportunity Z 6,48 1,71 -20,71
MS INVF Asia Opportunity Z 1,70 -20,68
LO Funds Asia High Conviction USD PA 3,17 0,87 -24,49 14,93
Templeton Asian Growth A(Ydis)USD -1,11 -1,32 -19,31 16,12
Mirae Asset Asia Great Consumer Eq I USD 2,95 -1,82 -22,78 17,12
Fidelity Asian Special Sits A-Dis-USD -5,96 -8,31 -20,00
Australia & New Zealand Equity
Candriam Eqs L Australia I AUD Cap 9,46 9,44 0,53 26,87
Consumer Goods & Services Sector Equity
BNP Paribas Consumer Innovtr Cl C
LO Funds World Brands EUR PA 10,64 6,42 -18,56 18,38
GAM Multistock Luxury Brands Eq EUR C 8,71 6,15 -11,74 19,94
BNP Paribas Consumer Innovtr Cl C 8,80 5,36 -23,13 20,83
CPR Invest Food For Gens I EUR Acc 5,73 3,86 -7,99 15,95
Fidelity Sust Cnsmr Brds A-Dis-EUR 7,16 3,69 -17,71 16,05
Gamax Funds Junior A 4,42 1,55 -14,91 14,48
Invesco Glbl Consmr Trnds Z USD Acc 4,43 0,52 -38,43 25,54
Invesco Glbl Consmr Trnds A USD Acc 3,63 -0,24 -38,89 25,51
Energy Sector Equity
BNP Paribas Energy Transition C D 8,62 22,34 -31,81 44,82
RobecoSAM Smart Energy Eqs F EUR 15,53 18,72 -8,97 24,71
RobecoSAM Smart Energy Eqs D EUR 14,67 17,83 -9,65 24,69
Pictet-Clean Energy I USD 11,26 15,11 -6,78 25,67
BGF Sustainable Energy A2 11,03 15,07 -10,14 21,38
GS NA Engy & Engy Infras Eq I Acc USD 9,80 14,77 47,18 36,89
Eurizon Azioni Energia E Mat Prime 5,59 7,72 16,62 24,96
Mediolanum Ch Energy Eq Evolt L A 0,87 3,58 30,44 29,82
Equity Miscellaneous
BNP Paribas Aqua C C
BNP Paribas Aqua C C
BNP Paribas Aqua I
9,38 9,37 -11,43 20,45
Pictet-Water I EUR 9,64 8,83 -6,80 18,98
Allianz Pet and Animal Wlb AT EUR 8,08 -23,89 17,07
Fidelity Sust Water & Waste A Acc EUR 0,50 -18,61 18,48
Eurizon Sustainable Global Eq Z EUR Acc 1,57 0,48 -20,46 19,27
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022I FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
Europe Emerging Markets Equity
Deka-ConvergenceAktien CF -6,33 -13,07 -40,84 35,79
SEB Eastern Europe Small Mid Cap C -15,91 -27,57 -68,95
Europe Equity Large Cap
Mandarine Active I 8,50 13,13 11,57 14,86
BSF European Unconstrained Eq I2 EUR 6,95 -13,89 19,46
Synchrony (LU) Swiss All Caps (CHF) I 8,70 6,92 -13,35 17,15
DPAM B Equities Europe Sust W Cap 7,32 6,72 -13,62 18,10
Comgest Growth Europe EUR I Acc 7,89 6,15 -16,62 18,44
NN (L) European Sust Eq I Cap EUR 5,12 5,14 -17,85 19,05
Heptagon European Focus Eq CE EUR Acc 6,19 4,90 -20,40 18,54
BGF European A2 3,39 4,82 -25,50 21,01
CT Pan Eurpean Focus Ins X Acc GBP 7,68 4,51 -16,56 18,03
Candriam Sst Eq Euro I Acc € 4,86 4,23 -13,54 18,27
Eurizon Top European Research Z EUR Acc 1,82 4,13 -9,68 17,82
CS European Dividend Value FB EUR 4,55 4,08 -2,08 16,70
UniInstitutional Eurp Eq Concentrated 3,96 3,97 -12,51 18,17
OFI FUND RS Act4 Positive Eco I C EUR 2,80 3,86 -18,82 18,73
Eleva UCITS Eleva Euroland Sel I EUR acc 3,36 3,73 -16,65 19,89
UBAM Swiss Equity UC CHF 5,28 3,73 -18,43 16,81
Berenberg European Focus Fund M 3,69 -34,09 23,03
Schroder ISF European Sus Eq I Acc EUR 3,67 -17,92 19,24
UBS (Lux) Eq Eurp Opp Sst (EUR) Q acc 4,96 3,54 -15,90 17,03
Digital Stars Europe Acc 1,98 3,46 -27,53 21,33
Janus HndrsnPan Eurp A2 EUR 3,04 3,39 -13,96 18,29
Janus HndrsnContinen Eurp I2 EUR 3,38 3,36 -14,86 17,95
JPM Europe Strategic Growth A (dist) EUR 4,42 3,09 -16,77 19,21
Allianz Europe Equity Gr Sel IT EUR 2,72 3,01 -31,10 23,15
Fidelity Italy A-Dis-EUR -0,30 2,99 -17,46 22,78
CT European Select X Acc GBP 4,38 2,99 -22,67 20,49
Threadneedle(Lux)Pan Eurp ESGn Eqs W EUR 2,24 2,87 -18,63 18,32
BNPP E MSCI Europe SRI S5% Cpd Trk Pr C 2,83 -17,36 18,36
Schroder ISF European Sus Eq C Acc EUR 2,80 -18,63 19,23
JPM Europe Equity Plus A perf (acc) EUR 2,26 2,75 -5,87 20,23
Fidelity European Div Y-Acc-EUR 3,50 2,63 -4,91 17,24
G Fund Total Return All Cap Europe IC 3,22 2,58 -13,08 16,56
Amundi IS MSCI Europe SRI PAB IE C 2,53 -15,87 17,90
Amundi Fds SstTop Eurp Plyrs E2 EURC 1,21 2,24 -14,34 20,11
Amundi IS MSCI Europe IE-C 2,75 2,05 -11,03 17,73
Cleome Index Europe Equities R EUR Acc 2,57 1,99 -11,53 17,61
JPM Europe Select Equity A (acc) EUR 2,23 1,98 -13,49 19,30
Principal European Rspnb Eq A Inc USD 2,77 1,89 -19,61 18,22
Melchior European Opportunities I1 EUR 2,08 1,79 -19,45 19,37
DPAM B Equities Euroland B Cap 2,42 1,77 -19,56 19,08
NEF Euro Equity R Acc 0,14 1,72 -21,51 21,46
Amundi Azionario Val Eurp a dist A 1,63 1,65 -7,66 18,14
Invesco Pan European Equity Z EUR Acc 0,12 1,63 -9,78 22,68
Pictet-Quest Europe Sust Eqs P EUR 2,78 1,60 -13,10 18,46
BGF Euro-Markets A2 0,20 1,59 -22,30 22,94
Echiquier Positive Impact Europe A 2,36 1,56 -22,91 18,38
Amundi Fds Euroland Equity A EUR C 0,82 1,49 -15,09 21,28
abrdn European Sstnb Eq A Acc EUR 4,25 1,46 -19,26 17,98
Legg Mason MC European Uncons S EUR Acc 1,36 -30,59 22,60
MS INVF Europe Opportunity Z 1,35 -41,30
Allianz Europe Equity Growth IT EUR 2,14 1,33 -32,75 23,42
DWS Qi Eurozone Equity RC 1,53 1,27 -17,38 20,73
Schroder ISF EURO Equity I Acc EUR 0,69 1,27 -17,55 21,15
Eurizon Italian Equity Opps Z Acc 0,49 1,26 -19,50 24,08
AAF-Edentree European Sust Eqs A € 0,19 1,10 -15,83 20,35
BNP Paribas Euro Equity C C 0,67 1,06 -15,78 17,60
State Street Europe ESG Scrn Idx EqPEUR 1,93 1,04 -12,30 17,82
Exane Funds 2 Exane Eqty Select Europe A 2,16 1,01 -16,39 19,03
Quaestio Solutions Funds Eur Bt Eq I Acc 1,81 0,94 -20,77 20,12
GS Europe CORE Equity A Inc EUR 0,78 0,89 -13,54 19,62
Allianz Valeurs Durables IC 1,49 0,89 -18,03 19,64
Fonditalia Equity Europe R 0,47 0,83 -11,19 16,82
BGF European Equity Income AI2 EUR 1,57 0,82 -11,44 18,29
RAM (Lux) Sys European Equities B EUR 0,24 0,80 -18,62 20,21
JPM Euroland Equity C (dist) EUR 1,15 0,77 -16,18 22,44
T. Rowe Price Eurp Eq I EUR 2,71 0,76 -19,16 18,07
Invesco Pan European Equity A EUR Acc -0,84 0,68 -10,67 22,65
LO Funds Europe High Conviction EUR NA 1,56 0,63 -21,86 17,66
Fidelity European Dynamic Gr A-Dis-EUR 4,64 0,36 -19,52 17,70
Schroder ISF EURO Equity C Dis EUR -0,30 0,28 -18,36 21,13
European Equity FAM L EUR Acc 0,28 -17,82 21,22
ODDO BHF Algo Sustainable Lead. CRW-EUR 2,42 0,25 -18,22 18,41
DPAM Equities L EMU SRI MSCI Index B 2,30 0,24 -20,37 21,03
CS (Lux) European Div Plus Eq DB EUR 2,49 0,23 -5,40 15,24
Janus Henderson Hrzn Euroland A2 EUR -0,84 0,08 -19,79 22,88
EdR SICAV Euro Sustainable Eq A EUR 1,52 0,05 -16,55 17,96
AXA WF ACT Eurozone Impact F Cap EUR 1,23 0,02 -20,39 19,85
MFS Meridian European Research A1 EUR 2,78 0,02 -13,69 16,50
Jupiter European Growth D EUR Acc 4,15 -0,16 -23,76 19,20
JPM Europe Strategic Value C (dist) EUR -1,11 -0,32 -9,61 25,45
Amundi Fds European Eq Val M2 EUR C -0,36 -0,46 -13,27 25,16
Amundi Fds Eurp Eq Green Imp I EUR C 1,33 -0,50 -20,96 20,04
LUX IM ESG Sycomore European Eqs CX -3,04 -0,55 -22,22 17,94
Robeco Sustainable Eurp Stars Eqs D EUR 1,17 -0,78 -12,55 16,76
AB European Eq A EUR -0,65 -0,99 -15,30 20,45
MainFirst Top European Ideas C -2,07 -1,36 -31,65 26,35
Tendercapital Secular Euro Instl € Acc -2,16 -1,41 -16,04 18,02
Fidelity European Growth Y-Dis-EUR 0,49 -1,45 -15,56 18,47
HSBC GIF Euroland Growth M1C 0,05 -1,80 -22,46
Allianz Euroland Equity Growth IT EUR -0,85 -2,45 -35,72 23,34
Fidelity Germany Y-Acc-EUR -0,13 -3,03 -23,80 20,99
Sycomore Social Impact A -2,44 -5,54 -27,10 15,23
UBS (Lux) ES Euro Countrs Inc Sust €Qacc -2,32 -5,91 -17,91 16,92
Schroder ISF Eurp Div Mxmsr C Acc EUR -5,53 -9,85 -18,30 20,72
Europe Equity Mid/Small Cap
BNP Paribas Europe Small Cap I C
Lonvia Avenir Mid-Cap Euro Clean -36,86
Algebris Core Italy EB EUR Acc 10,89 -20,38 22,48
Arca Economia Reale Equity Italia I 4,99 8,63 -27,85 22,40
DNCA Invest Archer Mid-Cap Europe I EUR 4,20 7,49 -20,92 20,52
Eleva UCITS Eleva Ldrs SMCap Eurp I€ acc 5,12 -25,46 19,53
BGF Swiss Small & MidCap Opps A2 CHF 5,90 5,08 -21,29 19,47
Symphonia Azionario Small Cap Italia 1,08 4,14 -25,64 21,13
Echiquier Agenor Euro SRI Mid Cap I 2,79 -23,36 17,36
G Fund Avenir Europe IC 2,71 2,69 -37,36 26,78
Anima Iniziativa Italia F 2,66 1,35 -18,68 22,99
Wellington Pan Eurp Sm Cp Eq EUR S Ac 2,87 1,15 -30,80 22,42
UBS(Lux)EF Mid Caps Eurp Sust(EUR)Q€Acc 2,47 1,07 -27,94 21,35
Sycomore Fund Europe Happy@Work I EUR -0,19 0,68 -23,47 18,52
abrdn Eu Sml Comp D Acc EUR 1,40 -0,21 -39,08 26,50
Echiquier Agenor SRI Mid Cap Europe A 1,53 -1,41 -30,03 19,58
Oddo BHF Avenir CR-EUR -1,43 -1,76 -23,54 20,94
MFS Meridian European Smlr Coms W1 EUR 1,45 -1,88 -24,99 20,18
Threadneedle (Lux) Pan Eurp SmCp Opps AE 0,30 -2,66 -37,83 24,05
Comgest Growth Eurp Smlr Coms EUR I Acc 3,07 -3,83 -40,02 23,70
Financials Sector Equity
Jupiter Financial Innovt D EUR Acc 1,42 -2,46 -36,85 22,73
Global Emerging Markets Equity
MS INVF Emerging Leaders Equity A 38,40 25,92 -26,92 21,79
MS INVF Emerging Leaders Equity A 6,71 7,91 -27,06 21,79
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022I FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
Heptagon Driehaus Em MktsSust EqCUSDAcc
5,55 6,74 -12,49 15,76
Polar Capital Em Mkts Stars S USD Acc 5,70 -21,82 18,97
Wellington Emerg Mkt Devpmt USD S Ac 5,18 5,02 -20,74 17,14
GQG Partners Emerging Mkts Eq I USD Acc 5,12 4,93 -12,32 15,16
William Blair EM Growth R USD Acc 4,92 -22,10 18,73
Fidelity Sustainable EM Eq I-Acc-USD 6,28 4,07 -17,76 15,86
Fidelity Sustainable EM Eq Y-Acc-USD 6,13 3,93 -17,85 15,89
Redwheel Global Emerging Mkts B USD 1,31 3,61 -19,08 21,98
Stewart Inv Glbl Em Mkts Sust VI EUR Acc 4,94 3,51 -11,19 14,31
JPM Em Mkts Small Cap A (acc) perf EUR 3,99 3,37 -15,51 18,43
River & Mercantile EM ILC Eq EB USD 2,69 3,18 -13,23 15,23
Robeco QI EM Enhanced Index Equities I $ 2,83 3,14 -12,62 15,66
Amundi Fds Em Mkts Eq Foc I USD C 3,38 3,05 -15,32 16,31
JPM Emerging Markets Div A (acc) EUR 4,18 2,70 -12,25 16,38
Emerging World Inst 2,39 2,00 -19,54
GS Emerging Markets Eq ESG I Acc USD 1,96 -24,43 17,36
Candriam Eqs L Em Mkts C EUR Cap 0,48 1,89 -23,21 17,07
Capital Group EM Growth (LUX) Z 3,01 1,69 -24,48 16,22
Schroder ISF Em Mkts I Acc EUR 2,96 1,60 -18,91 17,10
GemEquity I 1,57 1,39 -27,08 17,68
Nordea 1 - Emerging Stars Equity BI EUR 2,00 1,38 -27,60 17,45
Amundi IS MSCI Emerging Markets IE-C 1,72 1,22 -14,86 15,95
Robeco QI Emerging Cnsrv Eqs F € 2,79 0,91 -2,72 14,13
Schroder ISF Glb Em Mkt Opps C Acc USD 2,47 0,33 -22,36 18,83
GS Emerging Markets Eq Base Acc USD 1,13 0,31 -25,91 17,48
Robeco Emerging Markets Equities D € 0,88 -0,05 -17,09 17,62
JPM Emerging Markets Equity A (dist) USD 2,44 -0,53 -25,22 17,60
Fidelity FAST Emerging Markets Y-ACC-USD 0,06 -0,79 -28,15 18,92
Fidelity Instl Emerg Mkts Eq I-Acc-USD 0,90 -0,89 -27,94 17,90
GAM Multistock EM Equity USD C -0,22 -1,01 -20,95 18,26
Principal Origin Glb Em Mkts I Acc GBP -0,60 -1,28 -20,97 15,96
Templeton BRIC I(acc)USD 1,82 -1,34 -21,00 19,34
UBS (Lux) Eq Fd EM Sst Ldrs (USD) P 1,94 -1,52 -24,51 14,81
PrivilEdge Amer Centy EM Eq I USD Acc -0,75 -1,69 -25,48 16,48
Schroder ISF BRIC I Acc USD 3,22 -1,76 -21,63 16,50
American Century Em Mkts Eq I USD -0,49 -1,80 -25,44 16,70
Templeton Emerging Markets A(Ydis)USD 0,12 -1,81 -20,14 18,30
Eurizon Equity EmMkts Smart Vol R Acc -1,14 -2,48 -15,78 15,34
Vontobel Emerging Markets Eq A USD -0,26 -2,52 -13,80 15,06
T. Rowe Price EM Eq I USD 0,14 -3,18 -21,50 16,38
Global Equity Large Cap
THEAM Quant WldClmtCarbOffstPlnPrivl€Acc -9,28
Mirova Global Sust Eq S1/A EUR NPF -16,05
BNP Paribas Global Envir N C
BGF Circular Economy Z2 USD -15,67
CPR Invest Social Impact I EUR Acc -9,44
MS INVF Global Brands A USD 66,70 21,50 -2,60 15,53
MS INVF Global Quality Z 64,22 20,98 -5,72 15,91
DWS Invest CROCI Sectors Plus XC 12,50 20,68 5,71 21,13
MS INVF Global Quality Z 63,50 20,29 -5,66 16,30
Schroder ISF Glb Clmt Chg Eq I Acc USD 11,79 12,80 -15,48 19,90
Schroder ISF Glb Disruption IZ Acc USD 12,71 -17,34 19,96
Robeco Sust Global Stars Eqs Fd EUR 11,64 12,40 -2,61 16,87
Schroder ISF Glbl Sust Gr C Acc USD 12,91 12,13 -8,94 16,05
DPAM B Eqs NewGems Sust W Cap 12,60 11,60 -18,96 20,36
RBC Funds (Lux)Vsn Glb Hrzn Eq O USD Cap 11,32 -11,62 17,19
T. Rowe Price Glb Foc Gr Eq I USD 12,96 11,28 -20,86 19,94
JPM Global Focus A (dist) EUR 9,33 11,22 -4,50 19,38
Schroder ISF Global Eq I Acc USD 11,22 11,22 -7,74 16,59
Aviva Investors Glbl Eq Endur I USD Acc 11,43 11,11 -6,72 19,48
ERSTE Responsible Stock Glb EUR I01 VT 10,99 -7,22 18,27
JPM Global Select Equity A (acc) USD 10,21 10,92 -2,72 18,76
UBAM 30 Global Leaders Equity AHC USD 13,67 10,81 -4,59 18,34
SWC (LU) EF Sustainable AA 9,58 10,78 -10,84 18,18
Allianz Thematica AT EUR 10,98 10,50 -13,13 17,40
JPM Global Focus D (acc) EUR 8,25 10,12 -5,44 19,37
AB Sustainable Glb Thematic AX USD 10,03 9,92 -15,80 20,02
Pictet - Global Envir Opps I EUR 9,77 9,84 -12,38 19,84
UniGlobal 9,73 9,72 -6,29 16,63
Fiera Capital Global Equity B Acc 11,78 9,49 -5,28 16,48
Artisan Global Discovery I USD Acc 12,90 9,47 -21,42 19,05
Threadneedle (Lux) Global Focus ZU 12,71 9,41 -12,96 17,97
American Century Concntr Glb Gr Eq I USD 13,28 9,35 -11,70 17,66
MS INVF Global Opportunity Z 44,82 9,04 -33,85 22,59
Guinness Global Equity Income D EUR Acc 10,10 9,01 3,72 15,16
Candriam Sst Eq World R € Acc 8,68 8,85 -6,85 18,09
Fidelity Global Focus Y-Dis-EUR 9,68 8,82 -8,15 16,89
Artisan Global Opportunities I EUR Acc 10,41 8,67 -18,10 18,15
FvS Dividend IT 8,08 8,66 -4,40 15,17
Threadneedle (Lux) Global Focus W 11,94 8,65 -13,57 17,96
M&G (Lux) Glb Dividend C USD Acc 8,13 8,56 -2,89 20,37
DPAM Equities L World SRI MSCI Index F 9,86 8,53 -7,09 17,49
Fidelity World FAM L Acc 8,51 -4,68 18,84
MS INVF Global Opportunity Z 44,18 8,42 -33,82 23,05
Allianz Global Sustainability IT EUR 9,30 8,27 -8,89 17,71
Nordea 1 - Global Portfolio BP EUR 10,51 8,20 -10,15 17,76
Thematics Meta I/A USD 8,18 -18,96 19,15 CT (Lux) Rspnb Global Equity I Inc EUR 9,69 8,03 -12,93 18,59
Cape Equity Internal A EUR 8,35 7,96 -11,28 15,85
DWS Invest SDG Global Equities XC 7,87 -8,67 16,72
Heptagon WCM Global Equity A USD Acc 7,73 -17,96 18,34
DWS ESG Akkumula LC 8,59 7,70 -5,31 14,84
M&G (Lux) Glb Dividend A EUR Acc 7,10 7,67 -3,71 20,43
MGI Global Equity A10 0.2000 EUR Acc 7,65 -9,84 17,31 UBS (Lux) ES L/T Thms $Q 7,96 7,58 -9,79 18,29
Ninety One GSF Glb Qual Div Gr I Acc USD 8,73 7,57 -1,60 14,83
Amundi Fds Glb Eq Sust Inc I2 EUR C 7,16 7,56 2,43 15,10 CS (Lux) Security Equity CB USD 9,97 7,45 -13,19 20,48
Fidelity World Y-Dis-EUR 8,23 7,43 -8,62 17,37
AB Global Equity Blend S1 USD 7,53 7,41 -12,15 17,96
GS Global CORE Eq I Inc USD Snap 7,53 7,31 -7,78 18,43
Nomura Fds Global High Convct F GBP 10,22 7,29 -8,62 18,36
Fideuram Fd Global Equity R EUR Acc 7,18 -4,39 17,43
Fonditalia Millennials Equity T 7,12 -18,94 20,41
Core Series - FAM Sustainable E EUR ND 7,02 7,03 -9,49 16,70
Fidelity Sust Dmgrphcs Y-Acc-USD 8,85 7,01 -13,68 16,38
Eurizon Azionario Intl Etico 8,12 6,99 -9,50 18,37
Amundi Fds Glb Ecology ESG A EUR C 6,90 6,96 -9,14 15,65
AB Global Equity Blend I USD 7,05 6,96 -12,56 17,96
DWS Invest ESG Equity Income XC 8,56 6,95 1,88 13,75
GS Global Millennials Eq I Acc USD 9,82 6,86 -29,79 20,80
Fidelity Global Equity Inc I-Acc-USD 9,59 6,62 2,97 13,05
Fidelity World A-Dis-EUR 7,33 6,52 -9,39 17,36
MS INVF Global Sustain Z USD Acc 6,50 -6,62
Fundsmith Equity T EUR Acc 10,56 6,45 -11,74 15,50
MS INVF Global Sustain Z USD Acc 6,43 -6,78 16,15
Wellington Glbl Quality Gr USD S Ac 10,71 6,42 -12,63 16,17
MS INVF Global Brands Eq Inc Z 9,96 6,42 -2,37 14,66
Fidelity Global Equity Inc Y-Acc-USD 9,35 6,41 2,79 13,06
GIS SRI World Equity CX 7,89 6,33 -5,87 16,77
2Xideas UCITS Glbl Mid Cap Lib I USD 6,27 -20,71 19,65
Robeco BP Global Premium Eqs B EUR 5,53 6,18 -0,22 19,37
Pictet - Quest Global Sust Eq I EUR 8,60 6,17 -1,98 16,73
DPAM B Equities World Sust V Dis 5,98 -19,13 17,64
Pictet-Global Megatrend Sel I EUR 7,38 5,69 -14,76 18,29
FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
LUX IM Goldman Sachs Glbl Eq Opports HX
5,61 -7,00 17,70
GS Global CORE Eq E Acc EURClose 5,85 5,61 -8,80 18,61
Pictet-Global Megatrend Sel I USD 7,33 5,61 -14,91 18,20
MFS Meridian Global Rsrch Focus W1 USD 8,10 5,60 -7,04 15,58
CPR Invest Climate Action I EUR Acc 5,57 -6,29 17,09
Carmignac Investissement A EUR Acc 3,34 5,55 -22,47 17,38
Pictet-Security I EUR 8,64 5,48 -18,75 19,70
Amundi Fds Polen Cptl Glbl Gr I2 USD C 10,85 5,45 -18,35 17,59
CPR Invest Megatrends R EUR Acc 5,30 -10,52 16,52
Thematics Safety I/A USD 5,24 -26,05 20,70
Seilern World Growth CHF H R 9,80 5,20 -21,74 22,92
Fondo Alto ESG Internazionale Azionari A 6,13 5,17 -6,55 14,75
EuroFundLux - Azionario Glb ESG B 5,54 5,17 -6,72 17,29
RobecoSAM Glbl Gndr Eqlty Eqs I EUR 8,46 5,16 -9,30 16,85
BNP Paribas Global Envir N C 5,04 4,92 -15,76 20,39
Anima Valore Globale A 3,97 4,66 -2,86 18,52
Mercer Fndmt Idxt Glbl Eq M-1€ Acc H 4,52 4,64 -15,86 17,35
AZ Fd 1 AZ Eq Global FoF A-AZ Fd Acc 5,59 4,61 -8,85 11,81
FAM Global Premium Equities L EUR Acc 4,60 -4,92 20,02
FAM Global Equities Income L EUR Acc 4,59 1,54 16,42
JB Equity Next Generation EUR Ch 4,54 -23,66 19,80
Aegon Global Equity Income EURH B Acc 4,34 4,22 -11,10 16,83
Pictet - Global Thematic Opps-I EUR 6,54 4,20 -15,23 17,76
Vontobel Global Equity A USD 7,54 4,12 -11,07 16,73
DWS Invest Top Dividend IC 5,52 4,10 6,86 13,33
MFS Meridian Global Equity A1 USD 6,27 3,65 -10,25 17,76
Fidelity Global Dividend FAM A acc 3,13 -1,10 13,33
BlackRock Advantage World Eq D EUR H Acc 2,77 -22,41 19,91
Fidelity Glb Thematic Opps A-USD 4,59 2,70 -12,57 16,39
LUX IM ESG Pictet Future Trends EX 3,87 2,45 -16,38 18,10
CPR Invest Glbl Dsrpt Opp R EUR Acc 5,96 2,37 -32,72 21,82
CS (Lux) Security Equity BH EUR 3,94 2,15 -28,17 23,16
Fidelity Global Dividend Y-Acc-EUR H 4,44 1,77 -8,72 13,35
Schroder ISF Glb Div Mxmsr C Acc USD 2,22 1,37 -5,76 19,87
Mediolanum BB Innovative Thematic Opps L 0,82 -25,07 18,73
Macquarie Valueinvest LUX Global A Cap 3,99 0,39 -7,33
Macquarie Valueinvest LUX Global A Cap 3,99 0,39 -7,33
Templeton Growth (Euro) I(acc)EUR 0,35 0,33 -9,23 15,29
Pictet SmartCity I USD 3,79 -0,32 -19,85 19,08
Mirabaud Sustainable Glbl Fcs A USD Acc 6,88 -0,39 -21,02 16,90
Mediolanum BB Dynamic Intl Val Opp LA 0,26 -0,76 -5,65 17,38
MS INVF Global Insight Z 5,37 -1,24 -48,87 33,59
MS INVF Global Insight Z 29,89 -3,51 -48,78 33,45
Global Equity Mid/Small Cap
BNP Paribas Climate Impact Privl C 8,80 9,13 -17,21 21,22
BNP Paribas Climate Impact Cl C 7,46 7,77 -18,24
Triodos Pioneer Imp EUR Z Acc 6,37 5,52 -17,10 19,57
Threadneedle (Lux) Glb Smlr Coms IE 9,35 5,35 -27,94 21,28
Threadneedle (Lux) Glb Smlr Coms AE 8,42 4,46 -28,56 21,27
Greater China Equity
Schroder ISF China A I Acc USD 13,19 -15,34 18,87
Allianz China A Shares AT USD 11,95 12,05 -21,58 19,74
Schroder ISF All China Equity I Acc USD 10,51 -16,41 18,38
JPM China A-Share Opps C (acc) EUR 10,47 10,25 -18,76 19,79
Schroder ISF All China Equity C Acc USD 9,41 -17,23 18,36
Allianz All China Equity IT USD 6,99 -22,46 19,08
Schroder ISF Greater China C Acc USD 5,48 4,85 -20,76 18,20
Schroder ISF China Opps I Acc USD 4,13 4,62 -17,86 18,89
Eurizon Equity China A Z Acc 4,40 -19,67 18,81
JPM Greater China A (dist) USD 5,26 4,25 -28,58 18,06
JPM China A (dist) USD 5,32 3,46 -27,73 21,21
Schroder ISF China Opps C Acc USD 2,85 3,33 -18,87 18,87
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022
FSSA China Growth I USD Acc 4,37 1,82 -19,02 17,16
Neuberger Berman China Eq USD I Acc 2,70 0,42 -20,89 16,29
BNP Paribas China Eq Cl D 2,42 -0,09 -28,34 19,36
Amundi Fds China Equity E2 EUR C -1,20 -1,35 -26,14 19,17
Ninety One GSF All China Eq I Acc $ 1,06 -1,56 -21,02 15,99
FSSA Hong Kong Growth I USD Acc 2,67 -1,58 -15,15 15,54
Fonditalia Equity China T -2,77 -3,98 -22,55 18,65
Invesco Greater China Equity A USD Acc -1,32 -4,84 -24,00 17,94
UBS (Lux) EF China Oppo(USD) Q USD acc 1,94 -5,06 -20,66 15,41
Healthcare Sector Equity
CPR Invest MedTech I EUR Acc -19,94
JPM Thematics Genetic Thrps C2 Acc USD -22,58
Janus Henderson Horizon Bio IU2 USD Acc 20,71 -7,62 22,49
JPM Global Healthcare C (acc) USD 13,07 15,57 6,82 15,34
Candriam Eqs L Biotech R USD Cap 8,22 14,91 4,86 18,53
Candriam Eqs L Onclgy Impct I USD Cap 14,39 -1,90 15,14
Janus Henderson Glb Life Scn I2 USD 11,63 13,70 3,41 15,17
BNP Paribas Health Cr Innovtr Cl Cap 10,36 13,46 5,66 14,64
AB Intl Health Care A USD 12,75 13,41 4,78 14,48
BGF World Healthscience A2 12,36 11,58 6,90 13,49
Fidelity Sust Glb Hlthcare Y-Dis-EUR 12,53 10,92 0,54 14,92
CS (Lux)Digital Health Equity DB USD 9,99 -32,43 27,78
Bellevue (Lux) Bellevue HC Stgy I EUR 9,24 9,63 -9,90 14,94
Pictet-Biotech P USD 4,14 9,30 -9,32 22,15
Bellevue (Lux) Bellevue Md & Svc T EUR 12,11 6,97 -7,75 16,97
LUX IM Global Medtech HX 6,79 -8,49 15,76
Franklin Biotechnology Discv A(acc)USD 1,80 6,71 -11,96 20,22
India Equity
Ashoka India Opps A USD Acc 24,33 3,69 23,57
UTI India Dynamic Equity EUR Instl 13,95 17,31 -2,75 24,84
GS India Equity I Acc USD 11,27 17,03 1,13 24,74
Nomura Fds India Equity Z USD 12,33 15,83 7,07 23,98
Franklin India I(acc)EUR 9,31 13,70 2,65 23,57
Schroder ISF Indian Opports I Acc USD 11,20 11,65 -2,65 22,71
Infrastructure Sector Equity
M&G (Lux) Global Listed Infras L EUR Acc 5,17 3,15 19,99
Wellington Enduring Assets EUR G Ac 7,12 4,05 1,00 13,48
MS INVF Global Infrastructure Z 5,99 2,75 4,07
MS INVF Global Infrastructure Z 6,00 2,68 3,89 17,11
Japan Equity
Schroder ISF Japanese Eq I Acc EUR Hdg 3,48 6,33 -8,83 15,05
BNY Mellon Jpn Sm Cp Eq Foc JPY W Acc 6,19 6,01 -11,78 20,83
CT Japan Institutional X Inc GBP 5,66 4,85 -20,91 16,78
SPARX Japan Sust Eq JPY Inst I 5,41 3,60 -22,76 17,07
PrivilEdge - Alpha Japan JPY NA 6,27 3,57 -15,92 14,48
BNP Paribas Japan Sm Cp Cl C 0,48 2,01 -16,39
Matthews Japan Fund I USD Acc 2,51 1,90 -23,06 17,01
Invesco Japanese Eq Adv Z JPY Acc 4,91 1,77 -13,43 16,98
Invesco Japanese Eq Adv C JPY Acc 4,89 1,75 -13,44 16,97
Pictet-Japanese Equity Opps PJPY 2,95 1,33 -18,00 16,04
Eurizon Sustainable Japan Equity R Acc 0,86 1,22 -11,30 13,30
Amundi IS MSCI Japan IE-C EUR 3,05 0,77 -16,46 15,03
FSSA Japan Equity VI EUR Acc 5,31 0,73 -34,44 23,69
Schroder ISF Japanese Eq A Dis AV 1,71 -0,27 -16,82 14,55
Comgest Growth Japan JPY Acc 4,27 -1,12 -29,46 19,03
JPM Japan Equity A (dist) USD 4,02 -1,14 -33,00 20,94
SPARX Japan JPY Inst A 2,70 -2,68 -27,52 16,76
Latin America Equity
DWS Invest Latin American Eqs FC
9,24 6,13 14,38 31,87
DWS Invest Latin American Eqs LC 8,22 5,18 13,35 31,85
JPM Latin America Equity A (dist) USD 1,12 -0,25 9,86 31,96
FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
Long/Short Equity
Janus Henderson Hrzn PanEurpAbsRetI2 EUR
Janus Henderson Hrzn PanEurpAbsRetI2 EUR
Carmignac Pf L-S Eurp Eqs F EUR Acc 6,00 8,67 -1,27 8,43
ANIMA Star High Potential Europe Prestig 3,16 6,12 0,33 4,47
Anima Alto Potenziale Europa A 2,99 5,84 -0,09 4,42
AB Select Absolute Alpha FX EUR H 4,40 4,73 -7,04 9,74
Pictet TR - Atlas I EUR 2,91 4,59 -2,84 3,17
AB Select Absolute Alpha S1 EUR H 2,92 3,15 -8,90 9,45
Pictet TR - Corto Europe I EUR 1,40 3,02 -1,57 3,52
Janus Henderson Absolute Return I Acc 1,01 1,52 -5,77 7,78
LUX IM ESG Ambienta Alpha Green DXL -3,04 -1,83 -10,95 9,47
Natural Resources Sector Equity
BGF World Mining D2 12,05 17,85 10,40 27,77
BGF World Mining A2 11,22 16,98 9,57 27,75
JPM Global Natural Resources A (acc) EUR 9,40 13,44 26,45 26,95
Pictet-Timber I EUR 6,79 10,89 -6,77 23,56
Pictet-Timber I USD 6,78 10,86 -6,92 23,29
Precious Metals Sector Equity
R-co Thematic Gold Mining C 3,59 5,45 -2,38 31,63
Franklin Gold & Prec Mtls I(acc)USD 5,93 4,03 -10,64 35,59
BGF World Gold A2 0,85 -2,91 -10,69 34,34
Real Estate Sector Equity
Janus Henderson Hrzn PanEurpPtyEqs A2EUR
Janus Henderson Glb Rl EstEqInc I1qUSD 7,38 1,57 -5,58 18,53
Neuberger Bm US Rel Est Sec EUR I Acc 1,59 -3,56 -19,81 20,80
Cohen & Steers SICAV Eurp Rl Estt Sec I 0,98 -6,02 -31,83 23,90
Janus Henderson Hrzn PanEurpPtyEqs A2EUR -0,47 -7,71 -36,87 26,17
Technology Sector Equity
Fidelity Global Technology Y-Dis-EUR 19,61 18,49 -8,06 18,45
BGF Future of Transport Z2 USD 17,97 -12,58 25,06
AB Intl Technology I USD 15,85 13,21 -27,23 23,92
Allianz Global Artfcl Intlgc IT H2EUR 9,14 12,38 -40,07 30,89
BNY Mellon Mobility Innovation USD E Acc 12,24 -19,44 24,40
EdRF Big Data N EUR 11,15 11,69 -6,08 19,29
Franklin Technology A Acc USD 14,84 11,17 -29,31 25,02
BGF Future of Transport D2 EUR Hedged 10,72 -28,75 27,99
Pictet - Robotics I EUR 11,55 10,02 -21,00 23,09
Polar Capital Global Tech Inc 14,14 10,02 -23,34 20,13
Janus Henderson Hrzn GlbTechLdrs A2USD 12,12 9,51 -21,20 20,28
Janus Henderson Glb Tech&Inno I2 USD 14,27 9,36 -26,50 22,35
JPM Europe Dynamic Techs Fd A (dist) EUR 8,07 7,98 -26,60 24,65
Wellington Asia Technology USD S Ac 7,93 -30,69 21,43
BGF Next Generation Technology D2 EUR H 6,47 -50,85 32,85
Echiquier Artificial Intelligence K EUR 5,74 -43,96 33,35
UBAM Tech Global Leaders Equity IHC EUR 5,29 -34,93 24,87
CS (Lux) Robotics Equity CB USD 6,31 3,23 -26,81 23,64
Pictet-Digital PUSD 4,17 -0,22 -27,88 16,99
Robeco FinTech F EUR -2,66 -34,57 23,40
UK Equity Large Cap
Liontrust GF Spec Sits C3 Instl Acc £ 3,40 0,53 -18,37 20,06
BGF United Kingdom E2 0,07 -3,52 -24,85 20,44
US Equity Large Cap Blend
DPAM Equities L US SRI MSCI Index F 15,41 13,96 -0,43 19,43
JPM US Select Equity A (acc) USD 13,23 13,57 -1,57 19,03
Fiera Capital US Equity B Acc 15,26 13,27 0,75 17,94
JPM America Equity A (dist) USD 13,53 13,12 0,91 19,54
AB Select US Equity I USD 13,33 12,76 3,39 16,91
BGF US Flexible Equity A2 11,78 12,09 0,70 18,65
iShares North America Eq Idx (LU) X2 USD 12,91 11,97 -2,40 18,93
iShares US Index (IE) Flex Acc USD 13,17 11,88 -0,14 18,50
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022
iShares North America Eq Idx (LU) N2 USD 12,74 11,81 -2,54 18,93
Vanguard U.S. 500 Stk Idx $ Acc 12,73 11,46 -0,53 18,31
AXA IM US Enhanced Index Eq QI A $ Acc 12,37 11,44 -0,34 17,94
DPAM B Eqs US Idx F EUR Cap 12,66 11,43 -2,58 18,68
Cleome Index USA Equities R EUR Acc 12,48 11,36 -2,80 18,61
Threadneedle (Lux) American W 12,40 11,34 -2,85 18,00
Amundi IS MSCI North America IE-C 12,38 11,26 -2,54 18,68
T. Rowe Price US Eq I USD 12,66 11,08 1,13 17,76
BNY Mellon Dynamic U.S. Equity USD W Acc 11,00 -2,42 18,72
State Street US ESG Scrn Idx Eq P USD 12,11 10,85 -3,15 18,65
GS US CORE Equity U Inc USD 11,23 10,85 -1,49 18,28
UniNordamerika 12,59 10,76 -1,16 17,57
Wellington US Research Eq USD S Ac 11,41 10,33 -5,06 18,87
Amundi Fds US Pioneer A USD C 12,34 10,24 -4,42 18,12
ANIMA US Equity Prestige 12,19 9,96 -6,43 17,48
Amundi Fds Pio US Eq Rsrch E2 EUR C 10,11 9,57 -4,60 17,75 NN (L) US Enh Cr Concntr Eq P Cap USD 10,61 8,80 -1,53 18,78
JPM US Select Equity Plus A (acc) EURH 6,44 7,93 -18,55 20,92
Fonditalia Equity USA Blue Chip R 9,93 7,30 -4,93 18,99
Legg Mason CB US Eq Sust Ldrs PR EURHAcc 8,81 7,18 -19,86 19,48
BlackRock Advantage US Eq D EUR H Acc 6,25 -18,96 19,78 Allspring (Lux) WW USAllCpGr I EUR Acc 11,97 6,22 -27,02 24,35
Essential Port Sel US Equity I Cap EURH 4,75 -18,87 20,06 StocksPLUS™ Instl EURH Acc 5,53 4,41 -21,03 21,65
US Equity Large Cap Growth
MS INVF US Growth I 69,17 19,86 -49,34 35,56
JPM US Growth A (dist) GBP 18,50 17,08 -8,38 22,08
AB Sustainable US Thematic A USD 13,65 12,21 -9,37 19,74
BNP Paribas US Growth Classic C 13,52 12,16 -14,41
BNP Paribas US Growth Classic C 13,40 12,00 -14,97
AB American Growth C USD 13,90 11,05 -11,76 19,19 UBS (Lux) ES USA Growth $ Q- acc 14,20 10,83 -14,92 21,41
Artisan US Focus Fund I USD Acc 10,77 -5,46 18,01
T. Rowe Price US Lg Cap Gr Eq I USD 13,98 10,56 -17,71 21,80
Nuveen Winslow US LrgCapGr ESG PUSD 14,22 10,34 -18,33 21,35
Amundi Fds Pio US EqFundmGr A EUR C 12,58 10,07 -5,99 19,40
Franklin US Opportunities Z(acc)USD 12,04 8,68 -22,54 22,89
Polen Capital Focus US Gr USD Instl 14,19 8,58 -23,67 21,73
Vontobel US Equity I USD 12,28 8,19 -0,68 17,25
Janus Henderson US Forty A2 USD 12,51 7,41 -22,87 20,55
T. Rowe Price US Blue Chip Eq Q EUR 11,91 7,18 -22,38 22,86
Vontobel US Equity A USD 11,23 7,12 -1,67 17,23
Brown Advisory US Equity Growth $ B 13,37 5,78 -22,26 20,66
MS INVF US Advantage I 7,32 -1,63 -45,88 31,01
MS INVF US Advantage I 42,33 -4,59 -45,78 30,91
US Equity Large Cap Value
DWS Invest CROCI US Dividends USD IC 13,06 13,03 14,04 17,95
CT US Equity Income L Inc GBP 13,37 12,71 8,99 16,28
Heptagon Yacktman US Equity C USD Acc 13,01 11,74 3,04 14,97
JPM US Value A (dist) GBP 9,77 10,13 7,14 19,44
US Equity Value FAM L Acc 9,81 5,97 19,16
DPAM B Eqs US Div Sus F 11,29 9,78 3,39 17,97
Robeco BP US Large Cap Equities I $ 9,44 9,57 8,96 19,74
Fidelity America A-Dis 8,31 9,30 12,82
M&G North American Value FAM L Acc 7,17 2,93 18,71
MFS Meridian US Value A1 USD 7,74 6,62 4,20 17,30
Robeco BP US Premium Equities IH € 3,02 4,62 -11,24 21,26
US Equity Small Cap
Threadneedle (Lux) Amer Smlr Com 9U USD 11,95 13,73 -6,64 21,91
T. Rowe Price US Smlr Cm Eq Q USD 13,46 10,82 -7,19 19,79 abrdn NA SmComs I Acc USD 9,24 10,77 -12,04 22,26
Indosuez Funds America Small&Mid Caps G 9,83 10,62 -6,27 22,15
FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
Artemis Funds(Lux) US Smlr Coms FI USD 12,15 8,78 -17,33 23,05
Fisher Invst Instl US SmCp Cr Eq ESG USD 9,36 7,85 -20,14 23,56
Convertibles
Franklin Glbl Convert Secs I(acc)EUR 12,32 11,48 -4,03 13,78
Franklin Glbl Convert Secs A(acc)USD 11,51 10,66 -4,63 13,39
CQS Glbl Sust Cnvrtible C USD Hdg Acc 7,85 7,79 3,83 9,53
Calamos Global Convertible I USD Acc 7,51 7,30 -11,31 11,85
Schroder ISF Glb Convert Bd I Acc USD 6,06 4,43 -7,77 10,31
Lazard Convertible Global PC EUR 6,01 4,04 -15,31 12,81
Schroder ISF Glb Convert Bd C Acc USD 5,11 3,51 -8,58 10,30
UBS (Lux) BS Convt Glbl € Q-acc 1,54 1,81 -20,37 13,98
BNP Paribas Europe Sm Cp CnvrtI C 0,90 1,14 -8,58 8,47
CS Invm prtns(Lux) Glb cnvrt Bd FBH EUR 0,54 0,43 -11,91 9,32
UniInstitutional Global Conv Sustn EUR A 0,34 0,19 -21,42 10,88
DGC Convertible & Credit A EUR -0,56 -0,08 -15,65 10,11
DWS Invest Convertibles FC -0,44 -0,34 -19,67 11,00
JPM Global Convert (EUR) A (dist) EUR -2,05 -2,39 -34,95 17,04
Groupama Convertibles ID -1,21 -2,71 -15,98 8,89
JPM Global Convert (EUR) D (acc) EUR -2,55 -2,89 -35,32 17,03
Allianz Convertible Bond IT EUR -1,46 -3,35 -15,83 8,59
Commodities Broad Basket
PIMCO GIS Cmdty Real Ret Instl USD Acc 11,76 18,84 25,17 20,16
Fideuram Fd Commodities 4,68 12,72 8,31 17,37
Alternative Miscellaneous
Amundi Inv Dynamic Allocation H EUR ND -22,49
Lyxor Epsilon Global Trend I 7,13 6,67 21,33 8,26
Man AHL Trend Alternative DNY H EUR Acc 5,69 3,15 14,81 14,37
Alpi Hedge A 0,85 0,45 -3,70 2,31
Global Macro
Amundi Inv Optimiser H EUR ND -9,84
Amundi Inv Tactical Allc Pillar M EUR ND -24,17
Amundi Inv Tactical Ptf Inc M EUR MGI ND -23,29
KLS Arete Macro SI USD Acc 7,87 11,81 8,25
JPM Global Macro A (acc) USD 5,54 4,41 11,01 7,27
Schroder GAIA WellingtonPagosa E AccEURH 4,14 3,27 4,10
Amundi Fds Multi-Strat Gr M2 EUR C 1,77 2,85 -9,86 7,20
GS Global Absolute Ret IO Acc USD 3,47 2,05 4,08 7,23
Amundi Fds Abs Ret MS M2 EUR C 0,41 0,92 -7,43 5,61
Amundi SF Abs Ret Mlt-Strat Cntrl H ND -0,34 -0,08 -6,34 4,85
Eurizon Absolute Prudent R Acc -0,72 -1,07 -5,64 2,22
Invesco Global Targeted Ret Z EUR Acc -2,48 -2,87 -6,01 4,45
Market Neutral
Lumyna-MW TOPS (MN) UCITS EUR F (acc)
MW Systematic Alpha UCITS F GBP
Man GLG Event Driven Alternative IN USD 10,89 19,40 7,75
BSF Global Event Driven Z2 USD 8,03 6,73 15,44 8,00
Schroder GAIA Helix C1 Acc USD 6,72 8,12 6,70
Man GLG Alpha Select Alt ILH EUR 6,18 6,33 8,74 3,97
Aegon Global Eq Mkts Netrl EURH C Acc 2,23 5,94 -8,40 5,87
Lazard Rathmore Alternative EA Acc EUR H 5,37 -7,57 7,46
Exane Funds 2 Exane Pleiade A EUR Acc 2,28 4,76 0,75 4,07
GAMCO Intl SICAV Merger Arbtrg I (EUR) 2,46 3,90 -1,02 6,39
Helium Fund Performance S EUR 1,97 3,58 -0,65 6,55
Lumyna PSAM Global Event EUR A Acc 2,63 2,86 -6,47 8,98
CT Real Estate Eq Mkt Netrl B Acc EUR 2,78 2,79 0,85 2,77
BPI GIF Alt Fund Iberian Eq L&S I 1,53 2,01 -0,62 3,20
Multialternative
NN (L) Alternative Beta P Cap EUR 7,49 8,89 11,44 6,83
BCV Liquid Alternative Beta B (USD) 6,50 6,62 10,37 7,74
Nordea 1 - Alpha 15 MA Fd BI EUR 5,05 5,26 -7,60 11,58
Nordea 1 - Alpha 7 MA Fd BI EUR 1,86 -3,77 5,27
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022
LFIS Vision UCITS Pers Str IS Acc 2,37 1,85 -3,15 5,62
LFIS Vision UCITS Pers Str R EUR Acc 1,16 -3,78 5,62
Vontobel Fd II Vsc At Bt Opp AI EUR Inc 1,23 -1,57 -11,87 5,55
JPM US Hedged Equity C (acc) EURH 3,00 3,78 -12,19 9,30
Aggressive Allocation
Crediinvest Sicav Active Alc Eq A EUR -25,35
GS Global MA Gr I Acc USD 6,53 6,13 -2,10 13,83
PBFI Access Growth (USD) A (acc) 6,93 5,62 -1,99 13,13
NN (L) Pat Aggressive P Cap EUR 5,10 4,62 -9,15 13,07
Barclays GlobalBeta Port 4 C Dis GBP 4,69 3,57 -9,74 14,47
First Eagle Amundi International RU-C 5,12 3,48 -0,29 13,28
DPAM B Active Strategy F 3,16 -13,83 13,56
DWS Strategic ESG Allocation Dyn LD 3,14 -12,13 14,58
DWS Strategic ESG Allocation Dyn LC 3,14 -12,13 14,58
CS (Lux) Portfolio Growth CHF B 3,65 3,10 -7,39 12,32
First Eagle Amundi International AU-C 4,42 2,80 -0,97 13,29
BNP Paribas Sust Mul Ast Gr Cl Acc 3,47 2,63 -13,32 14,70
Eurizon Manager Selection MS 70 3,95 2,47 -10,58 13,55
Canaccord Genuity Opp A SGD Hdg Acc 1,90 -13,72 15,65
Mediolanum BB MS Glbl Sel L A 3,70 1,74 -19,84 13,16
Mediolanum BB Socially Respon Collct LA 2,30 1,27 -12,50 12,86
UniRak Nachhaltig A 3,16 0,71 -14,70 12,37
LUX IM ESG Generali InvmtsDiversStrat HX -1,54 -18,72 17,53
Fidelity Glb MA Gr & Inc A-Acc-EUR 0,78 -2,29 -4,07 10,67
LUX IM ESG Vontobel Millennial DXL -2,87 -3,33 -23,98 13,41
Allocation Miscellaneous
ASI Progetto Sviluppo Globale E EUR NA -5,22 AZ Fd 1 AZ Allc Asst Dyn FoF B-AZ Fd Acc 7,10 5,84 7,42 6,37
LUX IM Innovation Strategy DX 1,01 -19,28 16,26
Amundi Inv Multi Asst Teodorico I € QDis 1,59 0,74 -11,10 7,45
db AM DWS StepIn Global Eqs Evolut LC 0,66 -9,94 10,77
ASI Progetto Azione Megatrend E EUR C 0,31 -12,11 9,76
Ninety One GSF EM Mlt-Asst A Acc USD 0,67 -0,91 -11,73 11,95
Euromobiliare Equity Mid Small Cap A -1,59 -19,09 9,99
BancoPosta Orizzonte Reddito A -1,78 -13,14 7,43
ASI Progetto Sviluppo Oriente EEURC -1,83 -13,34 8,18
AXAWF Global Flexible Prpty I Cap EUR H 0,07 -2,38 -14,59 13,49
Cautious Allocation
PIMCO GIS Strategic Inc Inst USD Acc 3,92 4,52 9,54
Lazard Patrimoine SRI PC EUR 2,86 3,39 -1,38 6,53
U Asset Allocation Enhancement USD Acc 4,59 3,16 3,10 6,31
Quaestio Solutions Funds MA Cons W Acc 2,66 -1,86 5,29
UBS (Lux) SF Yld Sust $ Q-acc 4,42 2,62 -0,64 9,52
UBAM Multifunds Allc Sust Inc AC USD 4,14 2,41 -0,67 7,82
CS (Lux) Portfolio Yield USD B 4,18 2,34 -0,73 7,75
Schroder ISF Glbl MA Bal I Acc EUR 2,08 2,09 -10,54 10,13
Raiffeisen Nachhaltigkeit Div I VT 0,64 0,78 -7,59 4,48
Amundi Fds Global MA Cnsrv M2 EUR C 1,64 0,60 -11,61 7,44
Amundi Fds Euro MA Trgt Inc A2 EUR C 0,43 -11,09 8,82
DWS Concept DJE Alpha Renten Global LC 0,72 0,37 -5,80 4,11
ODDO BHF Polaris Moderate Cl EUR 1,11 0,31 -8,03 6,51
Fonditalia Income Mix T -0,16 -13,53 10,51
BlackRock Multi Asset Cnsrv Sel D AccEUR 0,60 -0,24 -11,02 7,70
Amundi Total Return - A EUR AD (D) -0,29 -0,36 -9,40 6,61
Quaestio Family Global Value EUR B Acc -0,52 -7,70 6,60
Allianz MultiPartner - Multi20 0,46 -0,63 -8,66 5,41
Eurizon Diversificato Etico 0,25 -0,76 -8,34 4,45
Dachfonds Südtirol I T 0,69 -0,80 -11,81 7,40
Etica Rendita Bilanciata I 0,89 -0,88 -10,48 7,30
Pictet-Multi Asset Global Opps I EUR 0,30 -0,91 -11,14 5,74
Amundi Obbl Più a distribuzione A 0,16 -1,08 -9,60 5,84
Amundi Fds Mlt Asst Rl Ret I EUR C -0,51 -1,31 -9,32 7,36
DATI AL 30 SETTEMBRE 2022I FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE 2022
BGF ESG Global Conservative Inc I2 EUR -1,43 -12,63 8,20
Allianz Capital Plus WT EUR 0,04 -1,49 -17,14 8,92
NEF Ethical Balanced Conservative I 0,48 -1,55 -9,95 6,44
DPAM L Patrimonial F 0,55 -1,68 -9,75 6,70
DPAM B Defensive Strategy F -1,72 -12,45 7,34
Amundi Fds Global MA Cnsrv C EUR C -0,49 -1,77 -13,22 7,09
Allianz Dyn MltAst Stgy SRI15 IT EUR 0,29 -1,91 -11,49 5,81
Amundi Fds Mlt Asst Sust Fut I EUR C 0,61 -1,94 -12,12 7,21
Euromobiliare Flessibile 30 A -1,30 -2,27 -8,58 4,91
DB PWM II Act Ast Alloc ESG Cnsrv EUR A -0,50 -2,48 -13,34 7,63
Arca TE - Titoli Esteri -0,36 -2,72 -14,39 9,40
Bantleon Global Multi Asset IT -1,11 -2,72 -14,77 7,88
Anima Forza Moderato A -1,14 -2,77 -13,14 7,32
Eurizon Conservative Allc R EUR Acc -1,92 -2,80 -14,17 7,19
Eurizon AM Sicav Social 4 Future C -1,12 -3,00 -13,88 8,40
M&G (Lux) Conservative Allc A EUR Acc -2,80 -3,07 -12,84 9,51
Nordea 1 - Balanced Income Fd BI EUR -0,99 -3,33 -15,32 6,58
Anima Forza Prudente A -1,53 -3,35 -12,23 5,54
Eurizon Manager Selection MS 20 -1,02 -3,46 -14,85 7,51
BNP Paribas Sust Mul Ast Sty Cl Inc -1,29 -3,49 -14,79 8,29
UniRak Nachhaltig Konservativ A 0,15 -3,49 -17,31 8,77
Anima Vespucci F -1,49 -3,57 -14,81 7,50
LUX IM UBS Active Defender HX -3,88 -13,42 7,06
M&G Optimal Income Fam L Acc EUR Acc -3,98 -17,03 8,71
M&G (Lux) Optimal Income CI EUR Acc -2,00 -4,00 -17,18 9,10
Etica Obbligazionario Misto R -1,71 -4,25 -13,40 5,31
Allianz Strategy 15 CT EUR -1,21 -4,51 -13,10 5,07
Flexible Allocation
Leo Portfolios SIF Flx MFW Eq I EUR Acc 12,73 12,72 -17,03 26,08
Ninety One GSF Glb Mac Allc IX Acc USD 9,91 10,75 13,48 10,27
Ruffer Total Return Intl I GBP Cap 6,63 10,44 4,80 9,30
Varenne Valeur IT 7,79 1,83 9,77
E.I. Sturdza Sturdza Family SI USD 7,58 2,96 10,50
BL-Global Flexible USD B 8,01 5,47 2,88 8,92
New Capital Strat Port UCITS USD InstAcc 6,07 3,87 -21,20 15,89
R-co Valor C EUR 3,74 3,65 -9,17 15,47
ODDO BHF Polaris Flexible CN EUR 3,20 3,59 -9,86 11,13
Sidera Funds Balanced Growth B Acc 2,82 3,28 -7,47 10,24
Abersand Capital-Total Return Portfl. A 3,91 2,75 -7,49 14,54
EIS Flexible Equity Strategy 3 I 2,45 2,07 -11,23 10,73
FvS Multiple Opportunities II IT 3,88 1,91 -8,39 10,25
PIMCO GIS Dyn Mlt-Asst Instl EUR Acc 1,19 1,85 -12,88 6,75
M&G (Lux) Dynamic Allocation CI EUR Acc 0,21 1,50 -6,24 11,85
Eurizon Fund - Flexible Allocation Z EUR 2,16 1,38 -5,88 7,94
EIS Tactical Global Risk Control I 1,69 1,28 -8,77 7,23
Comgest Growth Global Flex I EUR Acc 5,65 1,16 -5,27 8,39
Euromobiliare Science 4 Life A 2,29 0,77 -4,39 8,13
FFG Global Flexible Sustainable R Acc 0,75 -8,56 8,95
BNY Mellon Glbl Rl Ret (EUR) W Acc 2,13 0,67 -9,39 8,68
BSF Dynamic Diversified Growth I2 EUR 1,05 0,53 -11,21 7,48
Flexible Eq Stgy FAM L EUR Acc 0,30 -8,83 9,68
SWC (LU) PF Resp Ambition (EUR) AT 1,68 0,25 -12,50 12,79
Raiffeisen-GlobalAll-StrategiesPlus I VT 1,33 0,08 -12,91 8,65
Investiper Etico Bilanciato 0,22 -0,05 -12,87 10,47
R - CO LUX WM Wealth Strategy Fd IC EURH 0,74 -0,32 -18,51 12,04
LO Funds All Roads EUR NA 1,52 -0,44 -8,33 4,87
MS INVF Global Balanced Z 0,41 -0,47 -6,03 6,67
MS INVF Global Balanced Z 0,42 -0,52 -6,19
MS INVF Global Balanced Income Z 0,14 -0,62 -6,32 7,14
Nordea Stable Performance FAM L EUR Acc -0,65 -8,73 6,82
DWS Invest Multi Opportunities EUR LC -0,17 -0,97 -8,04 11,01
CB-Accent Lux BlueStar Dyn C EUR Acc -0,95 -0,99 -16,24 9,46
EIS Flexible Beta 6 I 0,45 -1,04 -7,51 3,59
UBS (Lux) KSS Glbl Allc (EUR) Q
0,53 -1,17 -20,29 12,50
EIS Flexible Beta 5 I -0,44 -1,28 -4,51 2,80
Seeyond Multi Asset Divers Gr I/A EUR -0,21 -1,39 -14,28 7,25
LUX IM ESG Amundi Sustainable Alpha HX -1,39 -13,21 9,58
EuroFundLux - Climate Change ESG B -0,05 -2,04 -11,26 9,47
MS INVF Global Bal Rsk Contr FOF A -0,85 -2,05 -14,08 7,72
Invesco Balanced-Risk Select C EUR Acc -0,06 -2,13 -19,05 11,15
LUX IM ESG Eurizon Contrarian Appr EX -2,47 -14,05 9,39
LUX IM ESG Morgan Stanley Glbl Mltast EX -1,37 -2,50 -8,15 5,84
EIS Multiasset Risk Overlay I -1,49 -3,34 -12,10 5,54 AZ Fd1 AZ Eq Global Infras A-AZ Acc -0,06 -3,97 4,14 17,96
Epsilon Fund Enh Const Rk Contrib I€ Acc -1,78 -4,35 -19,25 7,80
BNP Paribas Target Risk Balanced Cl R -1,90 -5,27 -17,70 9,06
MS INVF Global Balanced Income Z -13,35 -8,78 -6,50 10,51
Moderate Allocation
AZ Fd1 AZ Allc Bal FoF A-AZ Fd Acc 6,44 7,41 17,22 8,91
Amundi Fds Pio Inc Opps I2 USD C 7,05 7,82 11,36
Capital Group American Bal (LUX) Z 8,47 6,74 1,59 10,93
Janus Henderson Balanced A2 USD 8,89 5,94 -0,69 12,07
BGF Global Allocation A2 5,90 5,93 -4,37 11,30
PIMCO GIS Glb Cr Ast Allc Instl USD Acc 6,41 5,46 -3,07 12,04
Allianz Income and Growth I H2 EUR 4,86 5,46 -15,30 15,12
Acatis Gané Value Event Fonds A 4,98 4,33 -8,40 14,09
Capital Group Glob Alloc (LUX) Z 5,97 4,32 -2,17 9,56
Franklin Income A(Mdis)USD 4,97 4,16 6,74 11,58
Man AHL TargetRisk I USD 9,99 3,91 0,68 9,51
First Eagle Amundi Income Builder IU-QD 5,24 3,91 4,53 11,13
BGF ESG Multi-Asset E2 EUR 3,88 3,53 -8,21 9,92
Allianz Dyn MltAst Stgy SRI50 IT EUR 3,44 3,07 -9,62 10,11
MFS Meridian Global Total Ret A2 USD 4,37 2,71 -2,33 10,58
Allianz Dyn MltAst Stgy SRI50 AT EUR 2,53 2,16 -10,41 10,10
PBFI Access Balanced (EUR) A (acc) 3,61 2,12 -7,47 10,44 CT (Lux) Sust Mul Ast Inc I Inc EUR 0,88 2,02 -11,70 8,71
Variopartner Vontobel Convct Bal CHF F 2,00 -5,77 10,10
Schroder ISF Glbl MA Inc C Acc USD 3,79 1,69 0,80 10,94
DWS Strategic ESG Allocation Bal ID 1,52 -11,16 10,89
Amundi Fds Global Mlt-Asst E2 EUR C 1,83 1,35 -13,48 13,10
DPAM B Balanced Strategy F 1,32 -13,39 10,85
Etica Bilanciato R 2,35 1,16 -10,54 11,45
Euromobiliare Flessibile 60 A 0,63 0,86 -4,99 5,98
Robeco Multi Asset Sustainable I € 0,61 -10,95 10,19
Patrimonial SRI B 1,72 0,48 -9,39 8,66
Etica Impatto Clima I 0,25 -9,80 9,88
Anima Magellano F 0,95 0,21 -9,32 10,17
Fidelity Glb Mlt Ast Inc Y-Acc-EUR 3,63 0,14 -2,96 9,37
LO Selection Balanced EUR UA 0,73 -0,02 -11,25 10,24
Raiffeisen-Nachhaltigkeit-Mix R VT 2,58 -0,10 -12,73 10,41
Carmignac Patrimoine A EUR Acc -1,17 -0,12 -15,00 7,50
Invesco Global Income Z EUR AD-GI 0,75 -0,41 -15,21 14,20
UBS (Lux) KSS Eur GrInc € Q-acc 0,74 -0,54 -14,44 12,22
Anima Forza Equilibrato A 0,31 -0,61 -13,30 10,61
Nordea 1 - Stable Return BP EUR 0,01 -0,63 -8,57 6,80
M&G (Lux) Income Allocation CI EUR Acc 1,11 -0,81 -11,34 11,89
Eurizon Manager Selection MS 40 1,26 -0,93 -12,33 9,05
Arca Oxygen Plus 50 -0,65 -1,45 -14,35 12,28
EuroFundLux - IPAC Balanced A 0,83 -1,63 -13,02 10,05
M&G (Lux) Income Allocation A EUR Acc 0,22 -1,68 -12,12 11,89
DPAM B Balanced Flexible F 0,26 -2,54 -16,35 9,60
Fidelity European Mlt-Asst Inc A Dis EUR -1,51 -2,70 -13,89 10,27
Fondo Alto Bilanciato A -2,10 -2,89 -12,91 10,21
Triodos Impact Mixed Neutral EUR R Acc 0,33 -3,07 -16,65 9,39
LUX IM UBS Asia Balanced Inc HX -4,16 -21,10 10,50
Man AHL Active Balanced I H EUR Acc -4,47 -20,99 10,34
CICLOTURISMO VIAGGIARE A PASSO LENTO
Una delle cose che più mi piace è poter visitare luoghi nuovi con un ritmo diverso che permette di immergersi maggiormente nei vari posti che si attraversano.
Viaggiare è una mia pas sione da sempre. Spes so bisogna bilanciare il poco tempo a disposi zione con le tante cose da vedere. Capita di fare viaggi che sono quasi una corsa contro il tempo, tanto li “riempiamo”.
Negli anni ho capito che una delle cose che più mi piace è poter visitare luoghi nuovi con un ritmo diverso, più lento, che permette di immergersi maggiormente nei posti che si attraver sano. Per questo uso la bicicletta.
Il primo viaggio in bici lo feci da ragazzo, dalla Liguria alla Camargue, poi la passione è rimasta silente per tanti anni fino a riemergere, una decina di anni fa, in un’esperienza in Olanda con i miei figli: di giorno ci spostava mo di qualche decina di chilometri per poi pernottare su una barca che nel frattempo si era diretta versa la tappa successiva lungo i canali olandesi. Il
viaggio più bello, fatto finora, è sta to percorrere la via Francigena: nel 2019 sono partito da Canterbury, ho attraversato il sud dell’Inghilterra, la Francia, la Svizzera e l’Italia per ar rivare a Roma dopo 19 giorni, oltre 2 mila chilometri e 20 metri di dislivel lo, passando per il Gran San Bernardo e il Passo della Cisa.
Sono soprattutto gli incontri con le persone a rimanerci dentro e a rendere indimenticabile l’avventura: il biolo go francese che studia l’impatto degli impianti eolici sulle rotte migratorie, la coppia di nonni col nipotino che per cena prepara la zuppa di gamberi di fiume pescati nel laghetto del mulino dove abitano, l’emigrato svizzero di origine italiana che partecipa a radu ni del Vespa Club e nel tempo libero restaura vespe d’epoca o ancora il pro fessore di fisica di Latina conosciuto a Gambassi Terme con cui ho poi con diviso le ultime tappe. Dopo l’entu
siasmo di quest’esperienza in solitaria mi sono avventurato con la mia com pagna in Austria, Germania e Svizzera lungo l’Inn, la Via Claudia Augusta, il Danubio e il lago di Costanza, sulle isole della laguna di Venezia e sul del ta del Po, sull’Adige e lungo il Bren ta, mentre rimangono nei piani per i prossimi anni il Danubio fino alla foce nel Mar Nero e la via dell’Ambra da Venezia fino al Mar Baltico.
Per me viaggiare in bici ha un ritmo ideale, consente di percorrere distanze anche importanti, ben superiori a quel le percorribili a piedi, rimanendo però a contatto, immersi, nei luoghi che sto visitando. Permette anche di fare in contri insoliti, con persone decisamen te interessanti che difficilmente si ha modo di incontrare viaggiando con le modalità consuete, in auto o in aereo.
Viaggiare in bici mi fa sentire un po’ un vero viaggiatore e non soltanto un “turista”.
Qui accanto alcuni scatti dei paesaggi visti durante le traversate in bici. Nella pagina a fianco il protagonista in tenuta da ciclista nel suo viaggio lungo la via Francigena.