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Cinque domande per cinque esperti

Punti di vista Cinque domande per cinque esperti

Abbiamo chiesto a cinque clinici di rispondere a cinque domande sulla ricerca. Risultato? 25 rivelazioni professionali e personali. E un confronto tra generazioni!

Prof. Giovan Paolo Pini Prato | Italia

Università di Firenze

Quale premio per la ricerca è stato per lei motivo di maggiore orgoglio?

Il Premio 2019 di eccellenza per la ricerca dell'EFP. È un gradito riconoscimento della mia lunga carriera di ricercatore e clinico.

Quale ritiene sia stato il fattore vincente?

La raccolta meticolosa di tutti i dati a breve e lungo termine. Sono essenziali!

Che consiglio darebbe a chi inizia a fare ricerca?

Quando si pianifica un progetto di ricerca clinica o di base, poniti una sola domanda e rispondi con un protocollo preciso.

Ha mai interrotto un progetto di ricerca?

Ricordo solo due progetti che non hanno potuto essere realizzati a causa dei costi elevati e delle difficoltà a reperire i fondi necessari.

Quanto tempo dedica alla ricerca rispetto a quello di trattamento dei pazienti?

Credo che si debba dedicare più tempo alla ricerca. Nel mio caso, il rapporto è 4:2. Gabriel Leonardo Magrin | Brasile

Università di medicina di Vienna –Università federale di Santa Catarina Quale premio per la ricerca è stato per lei motivo di maggiore orgoglio?

Il Premio europeo 2019 per la ricerca di base in odontoiatria implantare dell'EAO.

Quale ritiene sia stato il fattore vincente?

La collaborazione tra i gruppi di ricerca in Austria e Brasile. Il mio tutoring a Vienna e la spinta motivazionale che mi ha dato il coinvolgimento in uno studio innovativo.

Che consiglio darebbe a chi inizia a fare ricerca?

Penso che essere proattivi e lavorare in sinergia con i colleghi siano ottimi punti di partenza!

Ha mai interrotto un progetto di ricerca?

Finora solo progetti in fase di elaborazione. Sto imparando che pianificare le attività e condividere le responsabilità aiutano a gestire il carico di lavoro.

Quanto tempo dedica alla ricerca rispetto a quello di trattamento dei pazienti?

Partecipo a un programma di dottorato con ricerca di base e ricerca clinica, direi 50:50.

Dr. Jennifer Chang | Stati Uniti

Università del Texas

Quale premio per la ricerca è stato per lei motivo di maggiore orgoglio?

Il primo Premio per la ricerca clinica in occasione del simposio nazionale Osteology USA 2018

Quale ritiene sia stato il fattore vincente?

Forse il fatto che i nostri risultati possono aiutare i clinici a capire meglio come la PRF migliora la rigenerazione dei tessuti.

Che consiglio darebbe a chi inizia a fare ricerca?

Scegli un argomento che ti appassiona e scegli persone con cui lavori in armonia. L'intero processo di ricerca sarà così molto piacevole.

Ha mai interrotto un progetto di ricerca?

Non ancora! Sono positiva... Se non ti arrendi, il risultato può essere anche migliore di quanto tu possa immaginare.

Quanto tempo dedica alla ricerca rispetto a quello di trattamento dei pazienti?

In istituto dedico metà del tempo alla cura dei pazienti. Il resto alla ricerca. Simone Cortellini | Italia

Università cattolica di Lovanio

Quale premio per la ricerca è stato per lei motivo di maggiore orgoglio?

Il Premio europeo 2018 per le innovazioni cliniche in odontoiatria implantare dell'EAO.

Quale ritiene sia stato il fattore vincente?

Il premio viene conferito sia per il progetto che per la qualità della presentazione. Era uno studio RCT con confronto tra il blocco L-PRF e l'innesto eterologo da solo nel rialzo del seno laterale. Per la qualità, ammetto che avere un buon insegnante a casa aiuta! (Pierpaolo Cortellini).

Che consiglio darebbe a chi inizia a fare ricerca?

Non fare ricerca da soli, una ricerca ben fatta è il risultato di un lavoro di squadra. E se fai ricerca, falla al massimo livello per migliorare le tue conoscenze scientifiche e cliniche!

Ha mai interrotto un progetto di ricerca?

Non mi è capitato, ma sono ancora giovane e ci sarà tempo!

Quanto tempo dedica alla ricerca rispetto a quello di trattamento dei pazienti?

Direi all'incirca 40:60. Prof. Ki-Tae Koo | Corea

Università nazionale di Seoul

Quale premio per la ricerca è stato per lei motivo di maggiore orgoglio?

Il primo Premio per la ricerca clinica in occasionale del simposio internazionale Osteology 2019.

Quale ritiene sia stato il fattore vincente?

La profondità e la qualità dei dati. Penso inoltre che l'argomento e il fatto che si trattasse di uno studio controllato randomizzato abbia contribuito molto.

Che consiglio darebbe a chi inizia a fare ricerca?

Sii paziente e divertiti. Inoltre, lasciati il tempo di arrivare al livello degli esperti.

Ha mai interrotto un progetto di ricerca?

Non esattamente! Mi è stato insegnato ad accettare la biologia. Anche se i tuoi dati non sono allineati ai tuoi obiettivi, puoi comunque ottenere risultati significativi.

Quanto tempo dedica alla ricerca rispetto a quello di trattamento dei pazienti?

L'Università mi paga bene, per cui il mio contribuito deve essere proporzionale. Direi 40:60.

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