Geistlich News - 18° Anno, Numero 2, 2022

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Dalla comprensione dell’errore umano al riconoscimento, la prevenzione e la gestione delle complicanze.

Quando le cellule risuonano. Il potere di guarigione della musica può portare cambiamenti a livello cellulare, anche in cellule che non sono predispo ste a ricevere il suono.

OUTSIDE THE BOX PAGINA 30 L’osso neoformato visto dall’interno. L’analisi delle immagini al sincrotrone svela la microstruttura tridimensionale dell’osso appena rigenerato.

Quando insorgono complicanze.

OUTSIDE THE BOX PAGINA 31

FOCUS PAGINA 10

GEISTLICH BIOMATERIALS 18° ANNO, NUMERO 2, 2022

100 GEISTLICH NEWS REGENERATION.LEADING1-2022 zsv3207©iStockphoto,copertina:diFoto

Una cultura collaborativa, fiduciosa e innovativa permette en trambi gli approcci: gestire e prevenire le complicazioni.

Le complicazioni fanno parte della vita quotidiana, al lavoro come a casa, possono derivare da qualsiasi cosa, dal piccolo in cidente al problema più complesso. I fattori umani sono la causa principale delle complicazioni, ma anche l’unica soluzione. Gli errori umani possono portare a una catena di eventi sfortunati. La mente umana, la capacità di pensa re e risolvere problemi, è la chiave per superare gli ostacoli e ge stire le Prevenirecomplicazioni.èprobabilmente

Tua, Susanne Grund Direttore delle risorse umane aziendali, Geistlich Pharma

3 Editoriale SchulerRogerFoto:

il modo più sicuro per evitare compli canze e rischi. Ma, al tempo stesso, giocare sempre sul sicuro può creare barriere e impedire l’innovazione e la crescita. L’attenua zione del rischio può comportare effetti collaterali indesiderati, che a loro volta possono creare ulteriori complicazioni. Allora qual è la soluzione? Un’ipotesi potrebbe essere quella di gestire le aspettative, una caratteristica essenziale della leadership, specialmente nel cosid detto mondo VUCA, dove le cose non sono più prevedibili o con trollabili. Il cambiamento è diventato una costante. È quindi im portante infondere perlomeno una certa sicurezza nel processo, dato che il mondo, come lo conosciamo, è sempre più volatile, incerto, complesso e ambiguo. Per approfondire il tema della ge stione delle aspettative, ti proponiamo l’intervista di Isabella Roc chietta a pagina 22. Un’altra soluzione potrebbe consistere nell’affrontare diretta mente i fattori umani. Si capisce che le interazioni tra noi esseri umani, con i nostri vari tratti, valori, esperienze e comportamen ti, sono alla base dell’unicità della nostra cultura. Le culture soli dali e costruttive hanno la forza di trasformare le complicazioni in soluzioni, o addirittura in successi. Ed è nella natura umana commettere errori. Per approfondire il tema dei fattori umani e degli errori in odontoiatria, leggiamo le parole di Simon Wright e Ulpee Darbar a pagina 14.

Personalmente, sono onorata di operare in questa cultura. Spero di averti invogliato a saperne di più sulle complicazioni per imparare ad affrontarle meglio quando si manifestano nel tuo la voro quotidiano.

Il cambiamento è diventato una costante.

4 GEISTLICH NEWS 1-2022 Numero 1 | 2022 NEWS 6 Con Meta Technologies è il momento di rendere facili le cose difficili. 7 Minore perdita ossea perimplantare nell’osso rigenerato 8 Guida digitale ai trattamenti preventivi 9 Incontra Geistlich all’EuroPerio 10. Precisione per un capolavoro di costruzione. FOCUS 11 “La sola età del paziente non è mai un fattore limitante”. Frauke Müller | Svizzera 14 “Il fattore principale nell’eziologia dell’errore è la pressione del tempo”. Intervista con Simon Wright and Ulpee Darbar | Regno Unito 17 “Il controllo degli indicatori di rischio può ridurre il rischio di perimplantite e la perdita dell'impianto”. Intervista con Giovanni E. Salvi | Svizzera 20 “Trattare le deiscenze richiede tempo e pazienza”. Intervista con Amely Hartmann | Germania 22 “Il tempo più importante è quello che dedichiamo ai pazienti”. Dalla comprensione dell’errore umano al riconoscimento, la prevenzione e la gestione delle complicanze. 10 gestioneComplicazioni:eprevenzione QuaintIllustrazione:

Intervista con

all’interno

31 Quando

poco dopo la chirurgia

dell’osso

Yong-Gun

e

DATI trattamento ortodontico iniziare rigenerativa”. Christina Tietmann Karin Jepsen Cinque domande per cinque esperti Navigazione della struttura a pori 3D rigenerato Kim | Repubblica Corea le cellule risuonano. Klaus Duffner Geistlich Mucograft® e tessuto autologo insieme per un’estetica migliore e meno dolore. Istvan Urban ci spiega

| Germania 28

come. 34 La tecnica combinatodell’innesto OSTEOLOGY FOUNDATION 36 Osteology Foundation. Unica nel suo genere in odontoiatriaINTERVISTA 38 Una chiaccherata con Ronald Jung 39 Informazioni di pubblicazioneBerlinoNippoldt,Studio©Illustrazione: LA TECNICA COMBINATOINNESTODELL'

30

EDITORIALI OUTSIDE THE BOX 25 “Il

può

di

5 Periodico dedicato ai clienti e agli amici di Geistlich Biomaterials Numero 1/2022, 18° anno Editore ©2022 Geistlich Pharma AG Business Unit Biomaterials Bahnhofstr. 40 6110 Wolhusen, Svizzera Tel. +41 41 492 55 55 Fax +41 41 492 56 biomaterials@geistlich.com39 Redazione Marjan Gilani, Verena Vermeulen Layout Niki Bossert Frequenza di pubblicazione semestrale Tiratura 20.000 copie in varie lingue in tutto il Imondocontenuti di GEISTLICH NEWS sono creati con la massima attenzione. I contenuti di terzi, tuttavia, possono non essere in linea con l'opinione di Geistlich Pharma AG. Geistlich Pharma AG non garantisce quindi la correttezza, la completezza o l’attualità dei contenuti forniti da terzi, e non è responsabile per danni di natura materiale e non, derivanti dall'uso di informazioni di terzi o per l'errato o incompleto utilizzo delle stesse, a meno di comprovato intento colposo o grave negligenza da parte di Geistlich Pharma AG.

S LMicrogranuli, 0,25 1 mm > Alveolo post-estrattivo > Incremento osseo ridotto ed esteso > Rialzo del pavimento del seno > Difetti ossei indotti da perimplantite Macrogranuli, 1 2 mm > Incremento osseo esteso > Rialzo del pavimento del seno Scopri Geistlich Bio-Oss Pen®, applicatore facile da usare riempito con granuli di Geistlich Bio-Oss®.

Tutti gli strumenti migliori in una mano Geistlich Pharma collabora con Meta Technologies da molti anni ormai. le aziende sono a conduzione familiare, impegnate in una prospettiva a lungo termine e offrono soluzioni di alta qualità.

Entrambe

Per saperne di più È il momento di rendere facili le cose difficili come l’innesto osseo nelle regioni posteriori.

Meta Technologies è diventata parte integrante di Geistlich Pharma.

Ho avuto il piacere di provare MICROSS e sono rimasto molto impressionato: questo dispositivo di prelievo osseo facilita la rimozione dei frammenti ossei dal corpo del ramo mandibolare permettendo un movimento controllato e preciso. È facile da maneggiare e consente di prelevare in modo efficiente una quantità sufficiente di tessuto osseo con pochi semplici movimenti, in totale sicurezza.

Insieme a Meta, Geistlich estende la sua offerta di qualità in quanto specialista della rigenerazione offrendo ai medici una gamma più ampia di soluzioni all’avanguardia nel campo della rigenerazione orale.

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Dr. Mauro Merli Italia in uno, dal prelievo all'innesto MICROSS Collettore di osso corticale minimamente invasivo   TWIST Minima massimoinvasivitàaccesso ®

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NEWS 7

GRUPPI DI TRATTAMENTO CONCLUSIONE

Minore perdita ossea perimplantare nell’osso rigenerato a 10 anni del rialzo del seno mascellare e dell’inserimento di impianti in fasi successive rispetto all’impianto in osso nativo¹ retrospettivo di 86 casi 92 rialzi del seno 209 impianti Predicibilità dell’impianto e percentuale di complicanze dopo il rialzo del seno laterale con tecnica sagittale

Risultato

Atrofia

grave Atrofia ossea moderata Controllo Perdita media del livello osseo perimplantare a 10 anni (media ponderata) FOLLOW-UP A 10 ANNI > Meno perdita ossea perimplantare nell'osso rigenerato rispetto a quello nativo 0,1–3,5 mm 3,5–7 mm > 98,6 % percentuale di sopravvivenza dell’impianto 3 impianti non riusciti in 10 anni > 3,35 % prevalenza della perimplantite 7 impianti e nessuna differenza tra i gruppi > Nessuna complicanza nel 97 % dei siti innestati Complicanze gestite con antibiotici, risciacquo dell’innesto e ulteriore periodo di guarigione Riferimenti 1 Urban IA, et al.: Clin Oral Implants Res. 2021; 32(1):60-74. (studio clinico)

Una gestione adeguata dei tessuti molli e una selezione ottimale dei biomateriali portano a una minore deiscenza della ferita, che a sua volta porta a una minore perdita di osso marginale intorno agli impianti nell’osso rigenerato. Impianti inseriti in osso nativo nelle aree canina o premolare senza necessità di GBR

Incremento laterale del pavimento del seno con Geistlich Bio-Oss ® e Geistlich Bio-Gide® e inserimento differito dell’impianto Atrofiagrave moderataAtrofia Controllo ossea

Studio

PharmaGeistlich|YodsriThatphichai©iStockphoto,Foto:

Guida digitale ai trattamenti preventivi

“Prevenire è meglio che curare”. Ecco perché il nostro sito New Daily Practice si concentra sui trattamenti che preven gono in primo luogo la perdita di tessuto anziché riparare successivamente difetti più estesi. Rigenerazione parodontale, ri empimento del gap e preservazione della cresta sono le tecniche più interessanti descritte sul sito recentemente aggiorna to. Già in inglese e portoghese, il sito New Daily Practice sarà presto anche consultabile in spagnolo, francese e co reano. Il sito Geistlich New Daily Practice è una guida diretta su come realizzare una prevenzione di successo. Per risultati predicibili nella pratica quotidiana, uso Geistlich Bio-Oss® Collagen e Geistlich Mucograft® Seal o FGG per sigillare l’alveolo. Nei casi di perdita di osso vestibolare, uso Geistlich Bio-Gide® Shape per proteggere il sostituto osseo.

Educazione del paziente Consigli e suggerimenti su come affrontare il tema della rigenerazione preventiva con i pazienti RIGENERAZIONEPARODONTALE new-daily-practice.com

Una caratteristica innovativa del sito New Daily Practice è la sezione contenente le in formazioni dedicate al paziente. In una se rie di brevi video, medici esperti spiegano come affrontano il tema della rigenerazio ne preventiva con i loro pazienti. Anche tu puoi condividere il tuo approccio e le tue raccomandazioni caricando un tuo video esplicativo.

Calcolatori Confronta benefici e costi della prevenzione rispetto ai trattamenti classici Checklist Migliora le tue conoscenze con le ultime ricerche e raccomandazioni cliniche

Parlando di rigenerazione

8 GEISTLICH NEWS 1-2022

Prof. Fabio Vidal, Brasile Diagrammi di flusso del processo decisionale Vedi immediatamente le opzioni di trattamento per prendere una decisione informata Video delle varie tecniche Vedi in dettaglio come vengono eseguiti i trattamenti

Registra un tuo breve video oggi e partecipa anche tu alla conversazione!

Salvare l’osso e salvare l’impianto con l’incremento dei tessuti molli Geistlich Hands-on Workshop, 15 giugno 2022 – 13:45-16:45 Daniel Thoma

Yxoss SurgiGide® è la nuova dima di perforazione stampata in 3D personalizzata di ReOss EuroPerio|shapecharge©iStockphoto,Foto:10 Precisione per un capolavoro di costruzione.

1. Digitale Basata sui dati di imaging del paziente, non richiede software aggiuntivo

Lisa Heitz-Mayfield Pazienti con parodontale:compromissionesalvareidentio inserire impianti? Vanessa Ruiz-Magaz Garantire la compliance a lungo termine: tutto ciò che ho imparato trattando il paziente parodontale Martina Stefanini Copertura delle recessioni: guida passo per passo alla predicibilità Nadja DedicatoNaenni alla prevenzione attraverso la rigenerazione

La strada per Copenaghen passa per la serie EuroPerio Rigenerazione parodontale, da sfida a opportunità Geistlich Industry Forum, 16 giugno 2022, 12:30-14:00

2. Completa Pianificazione precisa e sicura dell’impianto seguendo tutti i parametri rilevanti 3. Versatile Più varianti specifiche per il caso in oggetto, dalla semplice perforazione preliminare all’inserimento completo dell’impianto Wax-up degliPosizioniimpanti SurgiGideYxoss® Yxoss (facoltativo)CBR® Incontra diall’EuroPerioGeistlich10Copenhagen.

FOCUS Complicanze:gestioneeprevenzioneErrorimedici,cattivacomunicazioneocondizionimedichepreesistenti:qualisonolecauseprincipalidellecomplicanze?Possiamoprevenirelecomplicanzesindasubito?Cosasuccedequandosimanifestano? QuaintIllustrazione:

La gerodontologia è una specialità che combina tutte le discipline dell’odonto iatria, sovrapponendosi anche ad altre discipline, come la nutrizione e la salute pubblica. Non abbiamo ancora molti di partimenti indipendenti di gerodontolo gia in tutto il mondo, ma la specialità sta diventando più riconosciuta, e le strut ture universitarie si stanno adeguando.

La cavità orale fa parte dell’organismo umano e può invecchiare allo stesso modo. A volte le malattie orali croniche sono i primi indicatori di qualcosa che sta accadendo al corpo. Ad esempio, con l’insorgere di una malattia neurodegene rativa, perdiamo peso in un tempo molto breve. Il primo segno è di solito la pro gressiva mobilità della protesi. I pazienti vengono da noi anche se la correzione è stata fatta solo sei mesi prima. Le analisi dimostrano la perdita di peso del pazien te, che dovrebbe essere oggetto di valuta zioni più approfondite.

L’osteointegrazione avviene anche in età avanzata. I pazienti anziani dovrebbero beneficia re di ciò che offre l’odontoiatria moderna, “I pazienti anziani dovrebbero beneficiare di ciò che offre l’implantologia e l’odontoiatria rigenerativa, proprio come i pazienti più giovani”.

La nostra aspettativa di vita è cambiata nel corso dei decenni. Circa 50 anni fa, l’odontoiatria ge riatrica era a malapena sviluppata, e c’era una ragione per questo. L’età lazioni temporomandibolari. Può anche manifestarsi un allentamento delle strut ture legamentose e un’atrofia della mas sa muscolare. I pazienti possono perde re circa il 40% della loro muscolatura nel corso della vita, il che porta a capa cità motorie meno precise e coordinate. Osserviamo anche cambiamenti nel si stema nervoso centrale e nella neuropla sticità, per cui il cervello non si adatta fa cilmente ai modelli di movimento di una nuova arcata dentaria. Tutti questi fattori vanno considerati definendo l’occlusione nel caso di una protesi per una persona anziana. I denti invecchiano più veloce mente del resto del corpo?

Un paziente geriatrico mostra i segni fi siologici dell’invecchiamento, ad esem pio il declino della mobilità e delle fun zioni, della percezione tattile, della vista e della destrezza manuale. Questi segni sono generalmente progressivi e irrever sibili fino al punto che il paziente può diventare dipendente da un aiuto ester no per le sue attività quotidiane. Quan do forniamo una protesi a un paziente di questo tipo, è necessario condurre alcu ne valutazioni specifiche. Inoltre, i con testi legali, ad esempio il consenso e la compliance del paziente, sono diversi rispetto ai pazienti più giovani.

11FOCUS “La sola età del paziente non è mai un fattore limitante”. Odontoiatria per la popolazione anziana Frauke Müller | Svizzera Professore e presidente di gerodontologia e odontoiatria protesica mobile Clinica universitaria di medicina dentale, Ginevra Invecchiamo più sani e viviamo più a lungo di qualche decennio fa. Cosa significa questo per la salute orale dei pazienti anziani? media dei pazienti edentuli era di 50-60 anni. Ora tutto è cambiato e ab biamo studi condotti su pazienti con più di 85 anni di età media. Perdiamo i denti molto più tardi nel corso della vita, gra zie a uno stile di vita più sano, e vi sono stati sviluppi nei materiali dentali, negli impianti e nell’odontoiatria rigenerativa. Non è raro che, in pazienti in salute, sia possibile mantenere integra la dentatura sino alla fine, anche se, proprio in ragio ne dell’aspettativa di vita notevolmen te aumentata, può accadere che qualche dente venga perso. E i pazienti edentuli sono molto diversi da quelli che aveva mo 50 anni fa. Essendo molto più anzia ni, la loro mucosa è più fragile e anelasti ca. La loro spongiosa diventa più fragile, con conseguenze sulla cresta alveolare.

Anche la struttura ossea del tubercolo articolare è soggetta ad atrofia, per cui vi sono molti cambiamenti nelle artico Fatti di gerodontologia

I pazienti anziani sono i clienti ideali per un odontoiatra. Sono puntuali, hanno tempo per le visite di controllo e credo no ancora nel camice bianco, il che signi fica che prendono molto sul serio i con sigli del medico. E possono anche essere meno esigenti dei pazienti più giovani. È il cosiddetto “paradosso dell’odontoiatria geriatrica”: i pazienti accettano meglio si tuazioni che l’odontoiatria ritiene insod disfacenti o bisognose di un trattamen

Ascolta il podcast e l’intervista con il Prof. Müller sul tema “Rigenerazione: a tutt’orecchi”.

Inoltre, non raccomando gli impianti se sono diagnosticati segni di declino co gnitivo e relativo deterioramento della coordinazione motoria. L’Alzheimer e la demenza sono progressivi, e non dispo niamo ancora una terapia al riguardo. Dobbiamo quindi fornire una ritenzio ne appropriata, ad esempio con adesivi, che può essere meno comoda e piace vole, ma alla fine permetterà di mante nere pulita la bocca del paziente. Senza

Podcast Rigenerazione:Geistlichatutt’orecchi

to urgente, atteggiamento che può creare un divario tra la necessità del trattamen to e la domanda. Ciò nondimeno, l’inca pacità del paziente di seguire le nostre indicazioni a causa della sua destrezza, del suo declino funzionale o cognitivo, non deve essere considerata “non com pliance”. Oltre i 90 anni, un paziente su tre può essere affetto da demenza, ma anche se ne osserviamo i primi segni, la diagnosi deve essere confermata da uno specialista. La diagnosi è tuttavia impor tante perché incide notevolmente sul la pianificazione del trattamento. Tra la diagnosi di demenza e la morte possono trascorrere circa 6-8 anni, e verso la fine il paziente può non essere in grado di ri spettare le misure di igiene orale o sotto porsi a trattamenti dentali. Ecco spiega to il motivo per il quale i pazienti affetti da demenza hanno più carie e/o malat tie parodontali non trattate, una maggio re prevalenza di perdita di denti e anche difficoltà nell’uso della protesi. Non possiamo abbandonare questi pazienti. L’etica professionale ci obbliga a seguire i pazienti e assicurarci che abbiano accesso a cure e igiene orale. Poiché generalmente questi pazienti consultano il loro medico di base più spesso del loro dentista, i me dici e anche i familiari possono aiutare a identificare eventuali problemi. Abbiamo bisogno di risorse umane per lo screening primario, ed è facile formare un familiare affinché monitori il paziente o lo assista quando la sua autonomia diminuisce. La maggior parte dei pazienti arriva nel no stro studio accompagnato da un figlio, una sorella o un compagno un po’ più in for ma. Indichiamo a questi “assistenti” come monitorare l’igiene orale o gestire le pro tesi, segnalando punti deboli e problemi importanti, e ciò che occorre fare quando si verificano. cie solida nella bocca può cristallizza re biofilm, che possono poi causare una polmonite da aspirazione. Negli anzia ni, l’igiene orale ha un effetto preventivo sulla mortalità per polmonite.² La percentuale di complicanze aumenta con il declino della de strezza. Sappiamo che i rischi di complicanze ne gli anziani sono simili a quelli dei pazien ti più giovani, finché i pazienti possono provvedere alla propria igiene in manie ra autonoma.¹ I rischi aumentano quan do non sono in grado di garantire da soli l’igiene orale. In questo caso, è necessario accompagnare i pazienti lungo il percor so di declino funzionale, ad esempio, ren dendo la protesi meno sofisticata e sem plificando progressivamente il sistema di ritenzione. Ad esempio, quando il pazien te non è più in grado di pulire la protesi fissa, possiamo sostituirla con una protesi mobile, eventualmente con barre o attac chi a perno. Se la destrezza manuale dimi nuisce ulteriormente, possiamo sostituire la vite con un attacco a sfera o un magnete e, alla fine del processo, quando il pazien te diventa troppo fragile, può essere pru dente rimuovere la vite, riempire il com ponente con una ribasatura provvisoria e prescrivere un adesivo per protesi. La compliance e il paradosso dell’odontoiatria geriatrica.

proprio come i pazienti più giovani. Gli impianti sono molto utili per i pazienti anziani, ad esempio per la ritenzione del le protesi. Sappiamo infatti che l’osteoin tegrazione avviene anche in età avanzata e i tassi di sopravvivenza degli impianti sono molto buoni: in un periodo di osser vazione di 10 anni, 9 impianti su 10 saran no ancora al loro posto.¹ L’età in sé non è un fattore limitante per la terapia im plantare. Non vi è, inoltre, limite all’uso di biomateriali per ridurre la morbilità. Quando un impianto non è la prima scelta. A volte una patologia o un effetto col laterale dei trattamenti rappresenta una controindicazione alla terapia implan tare. Il tumore di per sé non è una con troindicazione, ma quando viene trat tato con radioterapia o chemioterapia, o quando il paziente riceve una terapia antiriassorbente a base di bifosfonati per il trattamento delle metastasi ossee, la terapia implantare potrebbe non es sere l’alternativa migliore.

L’odontoiatria digitale è il futuro. Di tutti i progressi tecnici, l’odontoiatria digitale ha avuto il maggiore impatto sul la gerodontologia, estendendo l’accesso a molti più pazienti nelle zone rurali e nelle case di cura. Le situazioni cliniche possono essere documentate e inviate al centro diagnostico o di supporto. I flussi di lavoro sono molto più veloci e riduco no i tempi di attesa. Grazie agli scanner intraorali, alcune operazioni, come pren dere le impronte, sono molto più agevoli per i pazienti che temono di avere cona ti di vomito. E, alla fine, possiamo fornire al paziente una protesi economica molto simile alle protesi di fascia alta. Le protesi stampate in 3D sono versatili, accessibili, in tutto e per tutto paragonabili alle protesi fresate e completamente mobili.³ In uno studio in doppio cieco, randomizzato e crosso ver, abbiamo chiesto ad alcuni pazienti quale protesi preferissero, tra stampata in 3D e fresata, partendo da presuppo sto che entrambe erano disponibili gra tuitamente. Certo è stato osservato come la protesi fresata richiedesse più modifi che in termini di tempo clinico trascorso dal paziente in studio. I professionisti si sono detti in grado di vedere le differenze e hanno concluso che la protesi stampa ta non era esteticamente altrettanto va lida. Ma è stato abbastanza sorprenden te come la preferenza dei pazienti per le due protesi sia risultata simile. Possiamo salvare il file della protesi stampata su un computer e ristampar lo nuovamente quando la protesi viene persa nella casa di cura, il che accade ab bastanza di frequente. Il prezzo è inol tre interessante. In base ai dati raccolti in Svizzera, il costo della stampa è un ter zo rispetto a quello che un odontotecni co farebbe pagare, quindi il paziente ri sparmia usando le tecniche CAD/CAM. E in un prossimo futuro, quando il prezzo scenderà ulteriormente, la tecnologia di ribasatura tradizionale sarà più costosa della fresatura di una nuova protesi.

Riferimenti 1 Srinivasan M, et al.: Clin Oral Implants Res. 2017; 28(8):920-930. (studio clinico) 2 Sjögren P, et al.: J Am Geriatr Soc. 2008; 56(11):2124-2130. (studio clinico)

3 Srinivasan M, et al.: J Dent. 2021; 9:103842. (studio clinico) 4 Hartmann R, Müller F. Gerodontology 2004; 21(1):10-6. (studio clinico)

“I rischi di complicanze negli anziani sono simili a quelli dei pazienti più giovani, fintanto che i pazienti possono provvedere alla propria igiene in maniera autonoma”.

I pazienti anziani possono essere meno esigenti dei pazienti più giovani e accettare meglio situazioni che l’odon toiatria ritiene insoddisfacenti o bisognose di un trattamento urgente.

l’opportunità di avere denti bianchi brillanti e perfetti?”⁴ I risultati sono stati straordinaria mente simili. Due terzi di ogni gruppo hanno dichiarato di volere un aspetto naturale coe rente con la loro età, e un terzo degli intervi stati ha risposto che sceglierebbe denti bianchi allineati come un filo di perle. Ed è sull’estetica che i pazienti dovrebbero sempre avere l’ulti ma parola! I pazienti anziani hanno tante storie da raccontare. Ogni momento con i pazienti anziani è spe ciale e indimenticabile. Ricordo uno dei miei pazienti con una dentiera supportata da un impianto che non riusciva a inserire facilmen te dopo l’ictus. Effettuate alcune modifiche, la dentiera è ridiventata perfetta. Mi ha guardato e mi ha detto: “Wow, se continui a lavorare così bene, un giorno diventerai qualcuno!

FOCUS MüllerFraukeFoto:

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L’estetica è importante a qual siasi età. Abbiamo condotto uno studio ipotetico nel quale abbiamo chiesto a un gruppo di giovani e uno di anziani: “Se dovessi mettere una protesi, vorresti che assomi gliasse ai denti che hai ora o coglieresti

Prof. Wright, quando si è interessato al tema dei fattori umani e degli errori umani in odontoiatria? Prof. Wright: Il mio interesse per l’argo mento è nato dal mio desiderio di pro muovere la sicurezza nelle nostre cliniche universitarie. Volevamo sviluppare proto colli e processi che aiutassero gli studen ti a garantire che le cliniche universitarie fossero quanto più sicure possibile. Ab biamo ascoltato gli esiti del lavoro svol to dal nostro collega e amico Franck Re nouard che parlava di fattori umani a una conferenza, e il suo lavoro² è risultato in perfetta sintonia con il nostro pensiero. Quello che stavamo cercando di fare era esattamente quello di cui parlava Franck. Quando abbiamo cominciato a considera re i fattori umani nelle nostre cliniche, ab biamo iniziato a vedere non solo quali er Simon Wright MBE | Regno Unito Direttore dell’ICE e del Centro di formazione post-laurea, Regno Unito Ulpee Darbar | Regno Unito Consulente in odontoiatria restaurativa e Direttoredella formazione odontoiatrica presso l’Ospedale odontoiatrico Eastman, Regno Unito Intervista a cura di Marjan Gilani

Dopo averne parlato con Simon, ci sia mo resi conto che stavamo cercando in modi diversi di affrontare una serie di problemi simili, benché in contesti di versi. È stato l’inizio del National Advi sory Board for Human Factors in Den tistry (NABHF), istituito nel luglio 2018.

14 GEISTLICH NEWS 1-2022

Vi sono alcuni errori clinici più fre quenti? Se sì, perché? I fattori di rischio latenti, come gli errori di comunicazione, le attrezzature, l’ambien te, i sistemi, lo stress e la fatica, giocano un ruolo importante. Tuttavia, le conseguen ze dei normali errori umani in odontoiatria, come l’estrazione di un dente sbagliato o l’esecuzione di un intervento chirurgico in un sito sbagliato, non portano, nella mag gior parte dei casi, a fatalità, e pertanto l’ac cento si pone sulla sicurezza del pazien te. Ad esempio, il personale che lavora con medici esperti ha spesso paura di sollevare qualsiasi tipo di preoccupazione. Un medi co esperto avvita una corona su un impian to con un cacciavite molto piccolo. L’infer miera che assiste cerca di suggerire l’uso del filo interdentale legato al cacciavite per evi rori e contrattempi si verificano, ma anche le barriere che impediscono alle persone di affrontare apertamente il problema.

“Il fattore principale nell’eziologia dell’errore è la pressione del tempo”. Fattori umani, errori umani e sicurezza del paziente

I team di dentisti commettono almeno due errori al giorno, di cui l’1,4% può portare a un evento avverso.¹

Come è stato per lei Dr. Darbar? Dr. Darbar: Collaboro con un ospeda le universitario e uno studio dentistico, quindi devo confrontarmi con una serie di sfide e inconvenienti di vario genere. In base alla mia esperienza personale, ho potuto constatare che, quando le cose non funzionavano come previsto, se si cercava di affrontare il problema, le per sone non si esponevano, perché temeva no di essere incolpate. Queste difficoltà hanno indotto il mio team a guardare le cose in modo diverso. I nostri metodi di revisione post-azione hanno dimostrato che anche l’incidente più semplice era offuscato da molti fattori che oggi chia miamo fattori umani.

In questa intervista, il vicepresidente e il presidente dell’Advisory Board for Human Factors in Dentistry del Regno Unito si confrontano sui temi della consapevolezza, degli errori e della sicurezza del paziente.

Qual è la missione principale del Board? Vogliamo rafforzare la consapevolezza e la comprensione dei fattori umani in tutti i campi di applicazione dell’odontoiatria e lavorare per consolidare una cultura di apertura in cui la “colpa” non è l’elemento centrale.³ La nostra aspirazione è quella di trasformare la mentalità di chi si occupa di cure dentali, ma anche dei politici e dei le gislatori, passando dal timore della “puni zione e rimprovero” all’apertura, superando l’idea che “qualcosa andrà male, come lo af fronteremo?” e incorporando questa etica nel lavoro quotidiano.

Oppure un paziente si presenta con un’e mergenza: un dente deve essere estrat to. Si decide di estrarre il dente. Durante la somministrazione dell’anestesia locale, si verifica un evento avverso con lo sveni mento del paziente e conseguente interru zione dell’estrazione. A una visita successi va, si scopre che si erano verificati episodi di svenimento in occasione di altre visite precedenti, ma non erano stati documen tati nelle cartelle cliniche. Durante l’analisi, è emerso che il dentista era sempre in ritar do con gli appuntamenti, perché la clinica era sovraccarica e di solito sotto pressione. È possibile ridurre la prevalenza degli errori causati da stress e fa tica? Il fattore principale nell’eziologia dell’er rore è la pressione del tempo, fattore che può essere affrontato nella maniera mi gliore con una migliore gestione del tem po.¹ Vi sono alcune semplici cose che un team clinico può fare per ridurre al mini mo lo stress, dopo averne identificato la causa. Se durante il tempo clinico vi sono frequenti interruzioni, causate ad esempio da persone che entrano ed escono dall’am bulatorio, è necessario che tali interruzioni non si verifichino più. Se la clinica è costan temente in ritardo, identificare cosa acca de: affrontare le ragioni aiuterà a cambia re le cose e rendere i piani di trattamento semplici e gestibili per ridurre i rischi. Ide almente ciò dovrebbe essere fatto a livello individuale, ma anche come squadra che si sostiene a vicenda. I medici spesso si preoccupano più degli altri che di sé stessi e, a meno che non si riesca ad aumentare la consapevolezza delle sfide e ri conoscere il valore del “tempo per se stessi” nel mantenere l’equilibrio, l’impresa può di ventare una salita senza fine, aumentando la Alcuni rappresentanti del National Advisory Board for Human Factors in Dentistry.

Quali altri cambiamenti di menta lità sono essenziali? Concentrarsi sull’individuo che ha causa to un errore promuove una “cultura della colpa” e trascura la ragione per cui l’errore si è verificato, che è invece l’aspetto princi pale. Abbiamo dunque bisogno di trasfor mare la nostra mentalità assumendo un approccio incentrato sul sistema che rico nosca che tutti gli esseri umani compiono errori e che i sistemi e gli ambienti in cui operano dovrebbero essere progettati per prevenire tali errori. tare che cada. Il medico ignora il suggeri mento e prosegue il trattamento. Il pazien te si muove improvvisamente e il cacciavite cade nella bocca del paziente, che succes sivamente lo ingoia. Fortunatamente il pa ziente non inala il cacciavite, ma comunque deve sottoporsi a una radiografia del torace.

Da sinistra a destra: Peter Dyer, Cemal Ucer, Ulpee Darbar, Fiona Ellwood, Len D’Cruz, Simon Wright, Priya Chohan, Hannah Pugh, Shareena IIlyas.

Donald Berwick ha affermato: “Dobbia mo accettare l’errore umano come ine vitabile e progettare partendo da questo dato di fatto”. È inevitabile compiere er rori, ma è importante parlarne e trarne insegnamenti, noi e gli altri. Trasforma re la mentalità non è facile, anche nelle condizioni migliori; tuttavia, se fatto in modo proattivo, senza minacciare, in un contesto in cui la punizione non è la ri compensa, possiamo riuscire a promuo vere l’apertura e il riconoscimento.

“Un approccio del tipo ‘non possiamo sbagliare’ è dannoso non solo per la cura del paziente ma anche per noi stessi”.

Nell’odierno sistema sanitario, un ap proccio del tipo “non possiamo sbaglia re” è dannoso non solo per la cura del paziente ma anche per noi stessi, come dimostrano i procedimenti legali sem pre più numerosi. Purtroppo, le prove dimostrano che alcuni tipi di personali tà, come il maschilista, l’impulsivo, l’an ti-autoritario, hanno un impatto negativo sulla sicurezza del paziente e sono parti colarmente comuni nel chirurgo dentale. Un pregiudizio di superiorità fa pensare ai dentisti di essere migliori di altri den

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possibilità che si verifichino incidenti con conseguenze negative sul benessere della per sona. Parlare apertamente di queste difficoltà è anche prezioso per non sentirsi soli, consi derato soprattutto il fatto che i medici lavora no isolati, nei loro studi dentistici. Chiedere aiuto prima è fondamentale per evitare rischi.

Questo semplice approccio contribuirà a cambiare la mentalità e gestire le nostre risor se mentali, che sono parti fondamentali della sicurezza del paziente.

UnitoRegnoDentistry,inFactorsHumanforBoardAdvisoryFoto:

Dr. Darbar: Ho seguito una paziente con difficoltà di apprendimento per molti anni. Il suo ultimo appuntamento ero stato pri ma del Covid e del lockdown. Ho tentato tre volte di sentirla telefonicamente, ma senza successo. Così ho chiesto al nostro ufficio amministrativo di contattarla. Ho scoperto che il padre della paziente aveva sporto formale reclamo per il trattamento riservato a sua figlia. Nella lettera si affer mava che avevo rifiutato di vedere la pa ziente e avevo chiesto che fosse dimessa. Sono stato preso alla sprovvista e sono ri masto sconvolto. Ho verificato cosa era successo e, a mia insaputa, la paziente era stata contattata dal nostro ufficio ammini strativo per dirle che veniva dimessa. Il re clamo è stato risolto incontrando la pa ziente con suo padre e spiegando loro l’accaduto.

Tuttavia, se non usati correttamente, i so cial media possono anche essere arrecare danno alla causa. Possono contribuire a promuovere la consapevolezza che i fat tori umani comprendono una serie di componenti, tra cui fattori latenti, molto presenti in odontoiatria. Possono inoltre essere sfruttati per indurre un cambia mento di mentalità e aiutare i medici ad allontanarsi dalla preoccupazione e dalla paura del contenzioso, della regolamenta zione e del giudizio dei loro omologhi, supportando anche il concetto di “sharing is caring”.

Le macchine fanno meno errori degli umani. Il digitale sarà il futuro dell’odontoiatria? Le macchine sono soggette all’errore umano, sia in fase di programmazione che di utilizzo. I flussi di lavoro digitali modificheranno il nostro modo di fare odontoiatria, ma nei casi molto comples si, dove sono più utili, le limitazioni sono notevoli. L’odontoiatria digitale è un’ar ma a doppio taglio. Può semplificare i trattamenti solo se il medico sa cosa sta facendo. Capire come usare corretta mente l’odontoiatria digitale richiede esperienza e conoscenza a livello analo gico. Senza tutto questo, è impossibile sapere dove possono verificarsi o si sono verificati errori. Dopo tutto, i nostri pa zienti non saranno mai “digitali”, e gli odontoiatri che tentano procedure al di là delle loro competenze affidandosi a flussi di lavoro digitali possono creare più complicazioni che soluzioni.

I fattori umani vengono insegnati nelle scuole odontoiatriche? Prima i fattori umani venivano considera ti solo dopo, nel corso della vita professio nale del medico. Tuttavia, poiché la con sapevolezza della loro importanza per la sicurezza del paziente è aumentata, ora sono un argomento trattato nei corsi di studio universitari. Il modo in cui il tema viene affrontato varia però da università a università, e la maggior parte lo insegna come un modulo distinto, mentre dovreb be essere alla base di tutti i moduli princi Nelpali.Regno Unito, a livello di base, la for mazione impartita alle matricole ora pre vede che si trattino i fattori umani come concetto fondamentale per l’apprendi mento, e sia il servizio sanitario nazionale che il sistema di istruzione sanitario in In ghilterra hanno introdotto l’argomento nei programmi di armonizzazione e sicu rezza. Il nostro Board sta collaborando con i legislatori per garantire che i fattori umani siano un elemento inserito negli studi di odontoiatria del Regno Unito. Che ruolo hanno i social media? È un potente strumento di sensibilizza zione e condivisione delle informazioni.

Riferimenti

Prof. Wright : Qualche settimana fa. Ho dovuto rinviare un intervento chirurgico perché non si trovava la guida chirurgica del paziente. Il nostro protocollo normale prevede che tutto sia controllato un paio di giorni prima, ma in questo caso la guida chirurgica non era elencata come uno strumento necessario. I miei collaborato ri non avevano controllato la cartella e non si erano resi conto che era indispen sabile. Come mi hanno spiegato, “In que sto periodo siamo così occupati!” Questo loro commento mi ha colpito e ho dovuto rivedere il nostro modo di procedere in cludendo il punto nella checklist preope ratoria. L'utilizzo della checklist chirurgi ca dell’OMS, che abbiamo adattato per l’uso dentale, può essere utile.⁴

16 GEISTLICH NEWS 1-2022 tisti e dà loro una sensazione di invincibi lità e infallibilità che richiama alla mente l’adagio: “Non commetto mai errori, mai mi succederà”, il che significa che in caso di errore, non lo ammetterebbero, o peg gio, non lo riconoscerebbero. Questi com portamenti, unitamente alla mancanza di comprensione e alla paura della punizio ne, sono le principali barriere che impe discono di segnalare gli incidenti in odon toiatria, e la situazione è ulteriormente aggravata se non esistono sistemi di se gnalazione appropriati e facili da usare. Si ricorda l’ultima volta che ha commesso un errore clinico?

3 ‘Human factors’ board releases position paper. Br Dent J. 2020 luglio; 229(1):11. 4 Wright S, et al.: Br Dent J. 2018 19. pubblicazione elettronica prima della stampa. doi: 10.1038/sj.bdj.2018.861

“Capire come usare correttamente l’odontoiatria digitale richiede esperienza e conoscenza a livello analogico”.

2 Renouard F, et al.: Int J Oral Maxillofac Implants. 2017; 32(2):e55-e61.

1 Wright S, et al.: Faculty Dent J 2018; 9: 14–19.

“Le complicanze biologiche intorno agli impianti sono una realtà che dobbiamo affrontare”, dice Giovanni Salvi, professore associato presso il Dipartimento di parodontologia dell’Università di Berna. È convinto che i medici possano evitare che gli impianti raggiungano lo stadio finale della perimplantite, se i problemi vengono rilevati precocemente.“Quandolasciamo che un impianto raggiunga lo stadio finale della perimplantite, nessuno può fare un miracolo per salvarlo”. gia, che rende difficile una stima precisa della prevalenza della perimplantite. Qual è la chiave del controllo della perimplantite? Sono stati identificati diversi indicato ri di rischio che possono portare all’in sediamento e alla progressione della perimplantite. Pertanto, il controllo di tali indicatori di rischio può limitare la perimplantite e l’eventuale perdita dell’impianto. Questi rischi possono includere uno scarso controllo della placca eseguito autonomamente⁴, il consumo di tabacco⁵, una parodontite pregressa trattata⁶, restauri con accesso inadeguato per il controllo della plac ca⁷, la presenza di cemento in eccesso⁸, la mancanza di regolarità nel seguire le cure di mantenimento⁹ ¹⁰ e il mancato trattamento della mucosite perimplan tare¹¹.

Tutti gli impianti possono esse re salvati dopo aver trattato la perimplantite? Purtroppo non tutti gli impianti posso no essere salvati a lungo termine dopo aver trattato la perimplantite. Ad esem pio, 5 anni dopo il trattamento chirurgi co della perimplantite con debridment a lembo aperto, aggiunta di antimicro bici sistemici e regolare cura di man tenimento, si è osservata comunque la perdita dell’impianto nel 17% dei casi.¹²

Come si procede quando l’e

“Il controllo degli indicatori di rischio può limitare la perimplantite e l’eventuale perdita dell’impianto”.

Prof. Salvi: La perdita precoce dell’im pianto avviene circa nell’1-2% dei casi quando il processo di osteointegrazione è disturbato.¹ Ciò può avvenire per ragio ni come la mancanza di stabilità prima ria, l’infezione dopo l’inserimento o un carico precoce involontario. Un fallimen to successivo di un impianto può invece verificarsi a causa di una diagnosi tardi va o del mancato trattamento della pe rimplantite.

La perimplantite è una malattia infiam matoria scatenata da biofilm batterici. Si caratterizza per la presenza di sangui namento al sondaggio e/o suppurazio ne, l’aumento della profondità di son daggio rispetto agli esami precedenti e la presenza di perdita ossea oltre i con sueti cambiamenti del livello osseo cre stale derivanti dal rimodellamento osseo Lainiziale.²prevalenza riportata per la perimplan tite varia dall’1 al 47% (media 22%).³ Tut tavia, l’ampia gamma di prevalenze citate in letteratura riflette l’elevata eterogenei tà delle soglie cliniche e radiografiche adottate per la definizione della patolo

La prevenzione è fondamentale, in tutte le fasi Giovanni E. Salvi | Svizzera Professore associato, vicepresidente e direttore del programma di laurea, Università di Berna, Scuola di medicina dentale Intervista a cura di Marjan Gilani

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Prof. Salvi, l’espianto è un peso emotivo per i pazienti. Quanto spesso gli impianti danno esito negativo?

18 GEISTLICH NEWS 1-2022 Riferimenti 1 Esposito M, et al.: Eur J Oral Sci. 1998; 106(1):527-51. (review sistematica) 2 Berglundh T, et al.: J Periodontol. 2018; 89 Suppl 1:S313-S318. (consensus report) 3

Derks J, Tomasi C.: J Clin Periodontol. 2015; 42 Suppl 16:S158-171. (studio clinico) Ferreira SD, et al.: J Clin Periodontol. 2006; 33(12):929-935. (studio clinico)

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Heitz-Mayfield LJ, Huynh-Ba G.: Int J Oral Maxillofac Implants. 2009; 24 Suppl:39-68; 33(12):929-935. (studio clinico) Sgolastra F, et al: Clin Oral Implants Res. 2015; 26(4):e8-e16. (meta-analisi)

L’uso di biomateriali può aiutare dopo l’espianto? In primo luogo, i pazienti devono essere in formati sulle indicazioni, l’origine e la do cumentazione scientifica dei biomateriali utilizzati dopo l’espianto. Come illustrato nel caso clinico (fig. 1), dopo l’espianto può essere necessario utilizzare biomateriali come complemento alla ricostruzione della cresta alveolare con un blocco di osso auto logo. Questo può essere realizzato utiliz zando un materiale di osso bovino depro teinizzato (Geistlich Bio-Oss® o Geistlich Bio-Oss Collagen®) ricoperto da strati di una membrana barriera di collagene rias sorbibile (Geistlich Bio-Gide®). Nei casi di aumento del volume dei tessuti molli pe rimplantari, può essere considerato l’uso di una matrice di collagene (Geistlich Fibro-Gide®). Gli impianti posizionati dopo l’espianto sono ancora predicibili? Dopo l’espianto, è indicata una rivalu tazione della situazione clinica e radio grafica. A seconda del disturbo princi pale segnalato dal paziente e dei rischi residui, occorre prendere in esame varie opzioni per la nuova riabilitazione pro tesica che possono comprendere sia ri

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Serino G, Ström C.: Clin Oral Implants Res. 2009; 20(2):169-174. (studio clinico) Wilson TG Jr.: J Periodontol. 2009; 80(9):1388-1392. (studio clinico)

A volte i pazienti non sono sufficientemen te informati sulle complicanze tecniche e biologiche a lungo termine di un impianto. I segni delle complicanze iniziali, come l’infiammazione dei tessuti molli e la per dita ossea iniziale, non sono accompagna ti da sintomi rilevabili dal paziente, come il dolore o la mobilità dell’impianto. Pertanto, la diagnosi precoce da parte degli odonto iatri¹⁴ e il trattamento delle complicanze iniziali⁹, ¹¹ sono fortemente consigliate per prevenire danni maggiori o addirittura la perdita dell’impianto.

“L’ampia gamma di prevalenze citate in letteratura per la perimplantite riflette l’elevata eterogeneità delle soglie cliniche e radiografiche adottate per la definizione della patologia”. costruzioni mobili che fisse supportate da denti o impianti. Nonostante la per centuale di sopravvivenza più bassa de gli impianti collocati in siti di precedente espianto¹³, è possibile anche considerare un piano di trattamento comprensivo di nuovi impianti.

Come vengono preparati i pazienti alle ledell’impianto,complicanzetracuilapossibiperdita?

Roccuzzo M, et al.: Clin Oral Implants Res. 2014; 25(10):1105-1112. (studio clinico) Monje A, et al.: J Periodontol. 2017; 88(10):1030-1041. (studio clinico) Costa FO, et al.: J Clin Periodontol. 2012;39(2):173-181. (studio clinico) Heitz-Mayfield LJA, et al.: Clin Oral Implants Res. 2018; 29(1):1-6. (studio clinico) Machtei EE, et al.: Clin Oral Implants Res. 2008; 19(3):259-264. (studio clinico) Salvi GE, Zitzmann NU.: Int J Oral Maxillofac Implants. 2014; 29 Suppl:292-307. (review sistematica) spianto è l’unica alternativa? impianti che hanno perso completa mente l’osteointegrazione sono mobili e possono essere espiantati senza dover sollevare un lembo mucoperiostale. Per tanto, dal punto di vista diagnostico, va lutare la mobilità dell’impianto è inutile poiché riflette un danno irreversibile. Se è presente un’osteointegrazione residua e l’impianto non è mobile, si possono usare strumenti speciali per svitare l’impianto con o senza sollevamento di un lembo. Se la situazione lo impone, è possibile sol levare un lembo e rimuovere solamente l’osso necessario per svitare l’impianto.

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Quando è stata l’ultima volta che ha dovuto espiantare un impianto? Un espianto non dovrebbe essere la pri ma scelta quando si è in presenza di complicanze. Molto di recente, tutta via, ho dovuto procedere all’espianto di un impianto di grande diametro inse rito nella zona estetica subito dopo l’e strazione del dente senza rispettare un corretto posizionamento protesico e re staurato con una corona cementata non accessibile per il controllo della placca.

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Fig. 1: Prevenzione fallita: Un paziente di 33 anni aveva perso i denti 12 e 13 (schema FDI Dental) in un incidente sportivo. Gli era stato inserito vestibolarmente un impianto subito dopo l’incremento del sito. Il sito aveva mostrato un’infezione precoce e la guarigione dei tessuti molli era subottimale. Dopo la diagnosi di perimplantite, il paziente è stato indirizzato alla clinica universitaria di Berna per il trattamento.

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A Situazione clinica iniziale di corona su impianto in area 13 con estensione mesiale a sbalzo. | B Radiografia periapicale che documenta una perdita ossea estesa intorno all’impianto a livello dell’osso nell’area 13. | C Situazione intrachirurgica dell’impianto a livello osseo 13 prima dell’espianto. | D Rialzo del pavimento del seno e blocco osseo proveniente dalla zona retromolare utilizzato per l’incremento del sito 13 (per gentile concessione del Prof. V. Chappuis, Università di Berna, Svizzera). | E Blocco osseo ricoperto con Geistlich Bio-Gide ® (per gentile concessione del Prof. V. Chappuis, Università di Berna, Svizzera). | F Nuova corona avvitata su impianto 13 con estensione mesiale a sbalzo.

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G Radiografia periapicale del nuovo impianto a livello tessutale nell’area 13 | H Linea del sorriso del paziente dopo la consegna della nuova ricostruzione su impianto. H

ChappuisVivianneSalvi,E.GiovanniFoto: CA FDE B G

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Quando si verifica un’esposizione, un fattore decisivo è il tempo.⁵ L’esposizione precoce avviene entro le prime quattro settimane dall’intervento chirurgico, per lo più a causa di un’errata manipolazio ne chirurgica delle parti molli e una ten sione eccessiva esercitata sulle stesse. Per evitarlo, la chiusura della ferita dovrebbe avvenire senza tensione. Inserisco sempre suture profonde aggiuntive con materia li riassorbibili. L’esposizione precoce può avvenire anche quando i bordi dei tessu ti molli non sono ben protetti dalla dima di medicazione (splint dentale), per cui il paziente può giocare con la lingua nella zona. È per questo che l’uso di una dima di medicazione ha effetti positivi. In caso di esposizione precoce, vediamo il paziente a intervalli di tempo più rav vicinati, ad esempio settimanalmente, e puliamo l’area con soluzione salina sen za interferire con la guarigione della fe D’altrarita. parte, le esposizioni che avvengo no successivamente sono spesso dovute a fattori meccanici, ad esempio quando il paziente non prova dolore, si sente bene e non si cura durante il periodo di gua rigione. In questo caso, preparo una so luzione di clorexidina allo 0,05-0,1 % che i pazienti possono usare per disinfettare l’area da soli.

“L’esposizione della mesh non è necessariamente sinonimo di complicanze”.

La deiscenza è una complicanza che può verificarsi durante un incremento osseo esteso con Yxoss CBR®… Nessun approccio terapeutico in un’a rea così difficile è privo di svantaggi. Ma la morbilità è inferiore con Yxoss CBR® rispetto al prelievo di blocchi ossei da siti donatori intra ed extraorali o dalla cresta iliaca. L’esposizione si verifica nel 20-30 % dei casi con Yxoss CBR®, ma ab biamo dimostrato che questo non incide sulla percentuale di sopravvivenza de gli impianti e sui risultati clinici a lun go termine. Che cosa significa?

“Trattare le deiscenze richiede tempo e pazienza”. Esposizione della membrana: complicanze o no? Amely Hartmann | Germania Chirurgo orale, studio privato Dr. Seiler e colleghi, MVZ GmbH, Germania Intervista a cura di Marjan Gilani Amely Hartmann è un chirurgo orale che ha contribuito allo sviluppo clinico di Yxoss CBR ® sin dagli albori.¹ Ha risposto alle nostre domande sull’esposizione della membrana dopo un incremento osseo esteso con mesh stampata in 3D. Dr. Hartman, iniziamo con una domanda frequente: quanto sono predicibili gli impianti inseriti in osso rigenerato con mesh 3D? Dr. Hartmann: Gli impianti sono mol to predicibili. Diversi studi dimostrano che l’inserimento di un impianto è pos sibile nel 100% dei casi,² ⁵ con una per centuale di sopravvivenza quasi del 98% dopo 5 anni di follow-up.³ E questo non sorprende: gli impianti sono predicibili poiché li inseriamo in osso rigenerato e vitale del paziente. Nella pratica è facile vedere la stabilità e la vitalità del volume osseo quando gli impianti sono inseriti. Il trattamento dei difetti in fluenza la percentuale di suc cesso?

Una volta che si verifica l’esposi zione, quando i chirurghi devono aspettare l’evoluzione della situa zione e quando devono interveni re prontamente? Dobbiamo ricordare che l’esposizio ne non è necessariamente sinonimo di complicanze. Naturalmente, la nostra speranza è che non si verifichino espo sizioni, ma personalmente non mi faccio prendere dal panico. Se ci facciamo pren dere dal panico, siamo portati a voler im mediatamente risuturare o rimuovere la mesh, facendo così più danno. Dobbiamo invece avere pazienza e aspettare. Ovvia mente, le infezioni vanno trattate.

Nella mia esperienza, il trattamento non svolge un ruolo importante, anche se gli esiti cicatriziali di precedenti interven ti chirurgici possono portare a maggiori difficoltà nella gestione dei tessuti molli.

Le esposizioni precoci con infezione sono più pericolose e devono essere monitora te attentamente. Ma anche in questo caso, non viene perso tutto l’osso, ma solo una piccola parte. Una volta rimossa la mesh, una piccola GBR per l’allineamento è di solito sufficiente.⁷ La risutura, la riaper tura e la rimozione anticipata della mesh sono gli errori più comuni nel trattare l’e sposizione.

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Tre mesi fa. Ho avuto un paziente con esposizione nella zona incrementata del la mascella. Abbiamo curato e controllato l’area esposta per sei mesi. Non c’è stata infezione e nessuna perdita ossea di ri lievo dopo la rimozione della mesh, per cui gli impianti sono stati inseriti come Inprevisto.generale, nei casi di infezione gra ve, prescrivo antibiotici, ma solitamen te la pulizia della mesh è sufficiente. Quando osserviamo più perdita ossea dopo l’esposizione della mesh, usiamo Geistlich Bio-Oss® in granuli per restitu ire il volume. Ci sono situazioni in cui è neces sario intervenire immediata mente?

Riferimenti

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A Inserimento intraoperatorio dell’impalca tura in titanio personalizzata - si veda l’ampia carenza a livello della cresta alveolare.

B Sito incrementato con schegge di osso autologo mescolato con Geistlich Bio-Oss ® granuli in un rapporto 50:50. | C Geistlich Bio-Gide ® membrana usato per coprire la mesh personalizzata. | D Protezione dei bordi dei tessuti molli, dopo la sutura, con dima di medicazione. | E Valutazione radiolo gica dopo l’inserimento degli impianti nella cresta alveolare rigenerata.

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Ricordo alcuni casi di esposizione della membrana con blocchi ossei. Con i bloc chi, la rivascolarizzazione è difficile. Si può perdere il blocco. Il problema è dun que più grave e l’intervento più neces sario.

FOCUS

Come affronta la questione dell’esposizione con i suoi pazienti? È necessario parlarne con loro prima spie gando che sussiste sempre un rischio di esposizione e che, nel caso in cui doves se verificarsi, verrà tenuta sotto controllo. Le visite saranno più frequenti e i pazien ti dovranno essere rassicurati sul fatto che possono contattare lo studio in qualsiasi momento se hanno domande o problemi. È sempre proficuo instaurare un dialogo con i pazienti sin dall’inizio. È possibile ridurre il rischio di esposizione? Certamente. Il rischio di esposizione di pende molto dall’esperienza del chirurgo nel seguire i protocolli.¹ Oggi registro mol ti meno casi di esposizione rispetto all’ini zio della mia attività. Uso un approccio alla sutura in due fasi, eseguendo prima sutu re riassorbibili seguite da suture non rias sorbibili sovrastanti, senza alcuna tensione. Uso anche Geistlich Bio-Gide® per coprire la mesh e una dima di medicazione per la ferita. È importante preoccuparsi della va scolarizzazione e della biologia dei tessuti molli. Il nostro protocollo generale preve de Geistlich Bio-Oss® e osso autologo in un rapporto 1:1.

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Quando è stata l’ultima volta che ha avuto a che fare con un’espo sizione?

1 Hartmann A, et al.: Clin Implant Dent Relat Res. 2021; 23(1):3-4. (studio clinico)

Sagheb K, et al.: Int J Implant Dent. 2017; 3(1):36. (studio clinico)

colleaguesandSeilerDr.PracticePrivateHartmann,AmelyFoto:

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Hartmann A, et al.: Implant Dent 2019; 28:543-550. (studio clinico)

Sì, ad esempio in presenza di un’infezio ne molti residui di cibo. Pulisco il sito con soluzione salina e prescrivo antibiotici per controllare la situazione. Ma non ho mai rimosso la mesh solo a causa dell’e sposizione.

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In caso di esposizione e infiammazione, si può avere una perdita di osso parziale.

Chiapasco M, et al.: Clin Oral Implants Res. 2021; 32(4):498-510. (studio clinico) Volkmann A et al.: Implantologie 2020; 28(1):79–86. (studio clinico) Seiler M et al.: J Oral Sci Rehabil 2018; 4 (1/2018), 38-46. (studio clinico)

La “pazienza” è la scelta giusta in altri casi di esposizione che non riguardino Yxoss CBR®?

Hartmann A, Seiler M.: BMC Oral Health. 2020; 20(1):36. (studio clinico)

Dare cattive notizie non è facile. Ricevere cattive notizie è ancora più difficile. Come possono i medici facilitare la comprensione e sostenere i pazienti quando i rischi di complicanze sono alti?

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“Quando dedichiamo tempo ai pazienti per educarli, la loro compliance è decisamente superiore”.

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Gestire le aspettative del paziente

valutare le condizioni inizia li, assicurarci che la diagnosi sia stata eseguita in modo completo e successi vamente informare il paziente su tutti i rischi e le possibilità. Un errore comune in clinica è che i pazienti arrivano con un dente mancante o fratturato e si ini zia la terapia concentrandosi solo su quel problema, senza curarsi dei proble mi circostanti. Ovviamente, questo è ancora più importante se affrontiamo un caso che è già stato trattato da altri senza Dobbiamosuccesso.sempre rimanere umili, capi re tutti i rischi della procedura che ese guiamo e spiegare al paziente perché la situazione potrebbe avere un esito meno favorevole. I trattamenti a cui i pazienti si sottopongono sono faticosi e l’investimento economico è notevole. I pazienti dovrebbero ricevere tutte que ste informazioni, compresi i rischi, alcu ni giorni prima dell’intervento in un modulo di consenso scritto. In questo modo hanno il tempo di considerare e capire la procedura maturando aspetta tive più realistiche. Questo significa che lei descrive loro anche le difficoltà tecni Comeche? aiuta i pazienti, che non Isabella Rocchietta | Regno Unito Ricercatore associato onorario, Dipartimento di parodontologia, Istituto odontoiatrico Eastman UCL, Londra Studio privato a Londra. www.ID2courses.com

Intervista a cura di Marjan Gilani

“Il tempo più importante è quello che dedichiamo ai pazienti”.

Dr. Rocchietta, i pazienti amano i miracoli. Cosa fa quando sa che i risultati che i pazienti si aspet tano non possono essere rag giunti? Dr. Rocchietta: Non prometto mai la per fezione, anche se so che i risultati po trebbero essere vicini alla perfezione. Per definizione, in medicina la perfezio ne assoluta e il successo al 100% non esistono. Cerco invece di promettere di meno e mantenere di più. Ad esempio, quando un caso è impegnativo dal pun to di vista dell’esito estetico, preferisco dire che ci sforzeremo di ottenere “un’armonia naturale” anziché “risultati Dobbiamoperfetti”.

23FOCUS sono medici, a capire? I pazienti sono diversi. Alcuni hanno piena fiducia e non vogliono sentire spiegazioni, altri cercano i casi online e guardano video su YouTube prima della visita. Dobbiamo adattarci al paziente che abbiamo di fronte e alla sua capaci tà di comprensione. Molto di questo vie ne con l’esperienza. A scuola nessuno ci insegna a essere psicologi. Ma un dato di fatto è inconfutabile: quando dedi chiamo tempo ai pazienti per educarli, la loro compliance è decisamente supe riore. Le è mai capitato di preoccuparsi delle complicanze più di quanto se ne preoccupino i suoi pazienti? Sempre. I medici sanno cosa potrebbe succedere, il che li fa preoccupare di più. La patologia parodontale grave può cau sare sanguinamento al sondaggio e altri sintomi, ma non necessariamente dolo re. Il paziente è dunque completamente inconsapevole di ciò che sta accadendo nella sua bocca. Dobbiamo essere molto severi quando si tratta di visite di con trollo e follow-up. Prima di iniziare un trattamento, mi assicuro sempre che il paziente sia pronto ad affrontare visite settimanali nel primo mese successivo, quindicinali nel secondo e mensili dal terzo in poi. Le istruzioni postoperatorie vanno inoltre rigorosamente rispettate.

Durante il lockdown, l’unico modo in cui potevamo parlare con i pazienti, rassicu rarli o dare loro consigli e istruzioni posto peratorie, era attraverso visite online.

“L’accessibilità delle informazioni mediche ha fatto una grande differenza”.

La tecnologia aiuta. Ma la risorsa più importante è il tempo che dedichiamo ai pazienti. Uso modelli 3D che possono essere facilmente costruiti partendo da scansioni CBCT con un ottimo rapporto costi/benefici. Inoltre, la fotografia è un aiuto enorme. Abbiamo un grande schermo dove mostriamo tutti i dati dia gnostici raccolti in modo da poter discu tere meglio e in modo più completo le condizioni e le prognosi dei pazienti. In questo modo, possono valutare e assi milare le informazioni dopo la prima vi sita. Diamo ai pazienti anche relazioni scritte, tra cui PowerPoint con immagini intraorali e radiografie.

Quali sono gli strumenti di comunicazione più potenti?

Le sue visite online sono inizia te con la pandemia? Sì e la telemedicina è davvero uno stru mento prezioso e potente. Con la pande mia è diventato un tema fondamentale.

Con tutti gli strumenti digitali che abbiamo oggi a disposizione, la telemedicina è molto più facile.

Con tutti gli strumenti digitali che abbia mo oggi a disposizione, la telemedicina è molto più facile. A volte organizziamo un incontro su Zoom per assicurarci che il paziente capisca le istruzioni postopera torie o ci mandi una foto veloce anziché fissare una visita in presenza.

“Tutti i membri del team dovrebbero essere allineati, così il livello di stress viene tenuto sotto controllo”.

Insuccesso della comunicazio ne: qual è la causa più comune?

Per il paziente sono probabilmente più importanti la gentilezza e l’attenzione del personale infermieristico e di se greteria che quelle del chirurgo. I pa zienti accettano che i chirurghi siano meno loquaci e abbiano meno tempo, ma si aprono, chiacchierano, piangono e raccontano le loro storie al personale infermieristico. Se i pazienti percepi scono che siamo un team sicuro ed esperto, si fidano e ascoltano di più ri spetto a situazioni in cui hanno l’im pressione di disorganizzazione e stress.

Con formazione, checklist, riunioni pe riodiche dei collaboratori... e dedicando tutto il tempo necessario al dialogo con loro, per rassicurarli e incoraggiarli.

E non vediamo un paziente solo mezz’o ra prima dell’operazione. Lo vediamo quando va dall’igienista, come anche per i controlli, le valutazioni e le rivalu tazioni. Abbiamo molte opportunità di comunicare con i pazienti in varie fasi per costruire il nostro rapporto e portar li dove speriamo che giungano grazie al trattamento proposto loro. Il team deve essere consapevole dell’importanza di questo rapporto. Il rapporto tra paziente e medico è più facile oggi? Sì. Un decennio fa, la comunicazione tra paziente e medico era pressoché nulla. Il medico era il principale prestatore di cure sanitarie, colui che dettava le rego le ai pazienti. L’accessibilità delle infor mazioni mediche ha comportato un cambiamento radicale. Chiunque può informarsi su una procedura e capire meglio i trattamenti che proponiamo. Tutti i membri del team dovrebbero essere allineati, così il livello di stress viene tenuto sotto controllo.

Penso che la causa più comune sia la ge stione del tempo: siamo sempre di fretta o in ritardo, così non abbiamo il tempo da dedicare allo scambio interpersonale con il paziente. Riservare e dedicare tempo cambia completamente il risultato, so prattutto quando la comprensione dei possibili esiti postoperatori e l’assistenza domiciliare sono più importanti. Una vol ta costruita la fiducia, anche se qualcosa non va come previsto, il paziente capisce e tutto finisce bene. Ricorda l’ultima volta che ha avuto a che fare con una com plicanza causata da un errore di comunicazione?

24 GEISTLICH NEWS 1-2022 RocchiettaIsabellaFoto:

Qualche mese fa ho dovuto eseguire una GBR di incremento verticale per un di fetto molto esteso. Il paziente è tornato nella sua città natale e ha continuato il trattamento con il suo dentista che non ha seguito le nostre linee guida postope ratorie. Forse non aveva letto la nostra e-mail. Al paziente è stato inserito un re stauro fisso in resina troppo alto, che ha interferito con i tessuti molli, aprendoli. Ha dovuto tornare presso il nostro studio. Abbiamo riaperto il caso, rimosso la membrana, salvato il salvabile e riesegui to la GBR. Non è stato affatto piacevole. Un protocollo di comunicazione può ridurre i rischi di complicanze? Sicuramente. Penso che l’aspetto più im portante per evitare complicanze sia la co municazione tra i collaboratori all’interno del team. Tutti i membri di un team devo no condividere tutte le informazioni, compreso ciò che è stato detto al paziente, in modo da mantenere sotto controllo i li velli di stress. Come si attua la comunicazione nel mondo reale?

L’inserimento di impianti in un paziente con grave parodontite pregressa non è neanche molto predicibile... È vero. I problemi parodontali devono es sere risolti prima di inserire gli impianti e permane il rischio di perimplantite, per ché una parodontite pregressa è un fat tore di rischio per gli impianti. Quando si manifesta la perimplantite, l’obiettivo principale è preservare la dentatura na turale il più a lungo possibile.

“Il trattamento ortodontico può iniziare poco dopo la chirurgia rigenerativa”. interdisciplinare ai pazienti con parodontite al IV stadio Come tratta di solito questi pazienti? È un approccio in tre fasi. Il primo pas so consiste sempre nel tenere sotto con trollo l’infezione. È necessario concludere il trattamento antinfettivo prima di pro cedere. Il secondo passo è la chirurgia ri generativa parodontale. Ciò significa che apro un lembo con tecniche chirurgiche minimamente invasive per pulire il di fetto e la radice e utilizzare biomateria li per rigenerare il difetto osseo verticale.

Dr. Tietmann, parliamo di pazienti con parodontite al IV stadio. Cosa li caratterizza? Dr. Tietmann: Sono pazienti che mostra no una grave perdita di attaccamento e una grave perdita ossea verticale. Il segno più visibile della parodontite al IV stadio è la migrazione patologica dei denti, la tipica deriva e svasatura dei denti ante riori. Solitamente i pazienti che ne sono affetti nascondono il sorriso perché sono insoddisfatti dell’estetica compromessa. Soffrono inoltre di problemi funzionali dovuti alla perdita di denti nella regione posteriore e alla mobilità dei denti. Quando vengono nel suo studio, quali sono le loro aspettative? La preoccupazione principale è quella di preservare la propria dentatura. A causa dei cambiamenti estetici e funzionali interve nuti, vorrebbero riallineare i denti migrati e recuperare l’estetica e la funzione masti catoria. Molto spesso, la migrazione pato logica di un dente anteriore è il primo se gno per i pazienti che li porta a chiedere un trattamento parodontale. Molti pazienti sono stati già visitati da parecchi dentisti ed è stato detto che è indispensabile l’estra zione seguita da impianti o protesi mobili.

25OUTSIDE THE BOX

La consulenza ortodontica deve avvenire all’inizio del trattamento, durante la tera pia antinfettiva, prima di passare al trat tamento rigenerativo. È necessario svi luppare una visione comune sul piano di trattamento interdisciplinare. La comuni cazione tra parodontologo e ortodontista è molto importante in questi casi com plessi. Lei ha pubblicato uno studio retrospettivo che include 48 pa zienti sottoposti a chirurgia ri generativa parodontale seguita da trattamento ortodontico con follow-up fino a 4 anni.¹ Quali insegnamenti ne ha tratto?

È fondamentale stabilizzare il coagulo di sangue durante la fase di guarigione del la terapia rigenerativa per ottenere risul tati positivi a livello di mobilità dei denti.

Approccio

A 1 anno abbiamo riscontrato un guada Christina Tietmann | Germania Parodontologo, Studio privato di parodontologia Aquisgrana Karin Jepsen | Germania Doc. priv., Centro di medicina dentale e orale Università di Bonn Intervista a cura di Verena Vermeulen Abbiamo esaminato due pubblicazioni che documenta no il trattamento della parodontite al IV stadio. Entrambe riguardavano la combinazione tra chirurgia rigenera tiva parodontale e spostamento ortodontico dei denti. Può essere una soluzione valida? In quali casi può giova re?

Questo può essere ottenuto sia con l’uso di retainer che applicando l’apparecchio ortodontico prima dell’inizio della chirur gia rigenerativa parodontale. E poi il passo finale, il trattamento ortodontico. Nel no stro studio retrospettivo abbiamo inizia to lo spostamento ortodontico dei denti 3 mesi dopo l’intervento.

Dr. Jepsen: È possibile ed è quello che noi e altri supponiamo, ma una siffatta conclusione non può essere tratta da uno studio clinico. Dr. Tietmann, la combinazione tra chirurgia parodontale rige nerativa e trattamento orto dontico è raccomandabile in più casi? Dr. Tietmann: Direi di sì. Abbiamo con frontato il risultato di questo approccio combinato con i risultati di una ricerca precedente condotta presso il nostro stu dio privato su casi in cui era stata eseguita unicamente la chirurgia parodontale rige nerativa senza spostamento ortodontico dei denti.³ Il trattamento con spostamento ortodontico dei denti ha portato a un au mento del guadagno osseo radiografico di 0,7-0,8 mm circa. Con il trattamento com binato si è anche ridotta ulteriormente la profondità della tasca di sondaggio. Sono risultati che sembrano indicare un possi bile effetto “stimolante” sui risultati della rigenerazione indotto dallo spostamento

Dr. Jepsen: Sì. Il guadagno in termini di livello di attaccamento clinico a 12 mesi, che era il nostro endpoint primario, è migliorato in modo simile per entrambi i gruppi. Non è stata osservata alcuna dif ferenza statisticamente significativa per il guadagno CAL (cfr. infografica).

“Per i pazienti con parodontite al IV stadio, l’approccio combinato è meno costoso a lungo termine e più predicibile della terapia implantare”. Dr. Tietmann

I risultati del trattamento ortodontico precoce sono stati almeno altrettanto buoni quanto quelli ottenuti con il trat tamento ortodontico tardivo. I risultati suggeriscono che l’inizio del trattamen to ortodontico è possibile già quattro set timane dopo la rigenerazione chirurgica dei difetti intraossei e che si possono ot tenere miglioramenti clinici significativi. Il risultato l’ha sorpresa?

Dr. Jepsen: Abbiamo analizzato come la tempistica della terapia ortodontica in cide sui risultati della chirurgia parodon tale rigenerativa. Finora non erano stati realizzati studi clinici prospettici rando mizzati controllati su questo argomento.

Lo scopo del nostro studio, che è stato sostenuto da una borsa di ricerca della Fondazione Osteology, era quello di con frontare l’inizio precoce del trattamento ortodontico (quattro settimane) e l’ini zio tardivo (sei mesi), dopo la chirurgia rigenerativa, per trattare difetti intraossei in pazienti con parodontite al IV stadio e migrazione patologica dei denti al fine di stabilire la superiorità clinica di un pro tocollo terapeutico. Lo studio è stato frut to di uno sforzo congiunto compiuto da team tedeschi, italiani e spagnoli.

26 GEISTLICH NEWS 1-2022 gno osseo medio radiografico di 4,67 mm (cfr. infografica). Inoltre, la riduzione del le tasche è stata impressionante. Abbia mo infatti registrato ben l’87% di chiu sure, risultati che sono rimasti stabili o addirittura migliorati nel tempo. Abbia mo perso solo 3 denti su 526, non per mo tivi parodontali ma endodontici. È impor tante sottolineare che la maggior parte di questi denti era considerata “senza spe ranza” all’inizio del trattamento. Qual è stato il riscontro dai pazienti?

La cosa più sorprendente per loro è stata la possibilità di mantenere la loro dentatura e sorridere di nuovo. Ma anche riacquista re la funzionalità masticatoria è stata mol to importante. Sono rimasti soddisfatti del rapporto costi-benefici del tratta mento? Sì, anche se il trattamento è costoso, af fronto sempre questo aspetto facendo un raffronto con i costi della soluzione im plantare. Per questi pazienti, l’approccio combinato è meno costoso a lungo ter mine e più predicibile della terapia im plantare. Dr. Jepsen, anche lei ha studiato l’approccio combinato in uno studio controllato randomizzato multicentrico su 43 pazienti² concentrandosi in particolare sulla tempistica migliore per iniziare il trattamento ortodon tico. Quali sono le alternative e quali insegnamenti ha tratto dal suo studio?

Ha ottenuto un risultato chiaro?

Dr. Jepsen: Era quello che avevo previsto dopo aver esaminato i risultati di prece denti serie di casi. Ma intuire non è sape re. Ora sappiamo che l’inizio precoce del trattamento ortodontico non pregiudica la guarigione del parodonto, a condizione che i pazienti provvedano a una corretta igiene orale e seguano le cure di manteni mento. Questo approccio riduce di mol to la durata del trattamento dei pazienti. Recentemente, sono stato invitata come esperta a partecipare al workshop sulle linee guida per la pratica clinica di livel lo S3 organizzato dalla Federazione eu ropea di parodontologia sul trattamento della parodontite al IV stadio, i nostri ri sultati siano stati accolti con favore e ora costituiscono la base di una delle racco mandazioni formulate. Lo spostamento ortodontico precoce dei denti potrebbe addirittura stimolare la guari gione della ferita parodontale?

Tipo di studio Num. di Follow-upEndpointDomandapazientiprimarioRiduzione

Dr. Jepsen: Certo, stiamo affrontando problemi molto impegnativi. L’espansio ne eccessiva, specialmente nella regione anteroinferiore, unitamente a un feno tipo parodontale sottile, può provoca re una recessione gengivale avanzata. In casi specifici, l’uso di retainer assieme alla funzionalità compromessa può portare a recessioni molto gravi su uno o due denti, fenomeno chiamato “sindrome da filo”⁴.

Dr. Tietmann et al. Studio retrospettivo di coorte 48 pazienti (526 difetti)

Dr. Jepsen: È vero, dunque, ed è molto dif ficile trattare questi pazienti perché l’e strazione o l’inserimento di impianti non sono un’alternativa praticabile. Dr. Jepsen, quali sono le chiavi per trattare questi casi? Dr. Jepsen: È necessario collaborare con gli ortodontisti prima della copertura della recessione. I retainer deformati de vono essere rimossi e il dente o i den ti interessati devono essere riposizionati nella loro sede ossea. Una volta concluso il trattamento ortodontico, è poi possibi le coprire i difetti gengivali senza com plicanze.

Ecco in sintesi i risultati delle due recenti pubblicazioni.

La combinazione tra chirurgia rigene rativa parodontale e trattamento or todontico fornisce risultati favorevoli? Livello osseo radiografico fino a 4 anni

1 Tietmann C, et al.: J Clin Periodontol 2021; 48:668-678. (studio clinico)

Riferimenti

Dr. Tietmann: Lo vediamo anche nel no stro studio. E non è solo un problema este tico. Ho avuto casi di infezioni endodonti che in cui l’apice era quasi esposto.

Il trattamento ortodontico va ini ziato 4 settimane o 6 mesi dopo la chirurgia parodontale rigenerativa? Variazione del CAL a 12 mesi È sicuro iniziare il trat tamento ortodontico già 4 settimane dopo la chirurgia parodontale.rigenerativa La combinazione tra chirurgia parodontale e successivo dimostratoortodonticotrattamentosièefficace.

Dr. Jepsen: Dr. Jepsen: Sempre più or todontisti conoscono questo problema. Oggi accogliamo molti pazienti inviati da ortodontisti per valutare se la loro gen giva debba essere incrementata prima che inizi il trattamento ortodontico. Ciò può essere eseguito con innesti, ma an che con sostituti dei tessuti molli. Speria mo inoltre che la nuova linea guida della Federazione europea di parodontologia migliori in futuro ulteriormente la stret ta collaborazione e la comunicazione tra ortodontisti e parodontologi.

media della profondità di sondaggio parodontale 4,2 mm nel trattamento ortodontico precoce – 3,9 mm nel trattamento ortodontico tardivo 91 % nel trattamento ortodontico precoce 85 % nel trattamento ortodontico tardivo 87 % di tutti i difetti 4,67 mm dopo 1 anno 4,85 mm fino a 4 anni5,4 mm nel trattamento ortodontico precoce 4,5 mm nel trattamento ortodontico tardivo 0,57 % 2,55 mm dopo 1 anno 2,88 mm dopo 2–4 anni Chiusura della tasca (profondità di sondaggio parodontale ≤ 4 mm)

Gli ortodontisti sono al corrente dei problemi iatrogeni che possono insorgere dopo il trattamento ortodontico?

27OUTSIDE THE BOX

2 Jepsen K et al.: J Clin Periodontol 2021; 48:1282-1292 (studio clinico) Bröseler F, et al.: J Clin Periodontol 2017; 44:520-529. (studio clinico)

Lei ha studiato i risultati su un arco temporale di 4 anni. Qual è la chiave per un buon risultato a lungo termine in questi casi? Dr. Tietmann: La cosa più importante è l’impegno del paziente. È un trattamen to lungo e bisogna chiedersi se il pazien te sarà in grado di mantenere l’impegno per tutta la durata. Durante il trattamento e dopo, è fondamentale visitare regolar mente il paziente in base alle sue necessi tà nel corso del periodo di mantenimento, ma perlomeno ogni 3 mesi. Da un lato, il trattamento ortodontico migliora i risultati del trattamento parodontale. D’altro, molti casi mostrano problemi parodontali derivanti dal trattamento ortodontico. Anche lei lo ha osservato nella sua pratica quotidiana?

Possiamo quindi trovare incisivi con mal posizionamento secondario e radici com pletamente al di fuori della base ossea.

Dr. Jepsen et al. Studio controllato randomizzato 43multicentricopazienti

QuiantIllustrazione: ortodontico dei denti nella prima fase di guarigione.

Guadagno medio del livello di attacco clinico Guadagno medio di livello Perditaosseo di denti

3

CONCLUSIONEDESCRIZIONERISULTATI

4 Renkema AM, et al.: Am J Orthod Dentofacial Orthop. 2013; 143(2):206-212. (studio clinico)

Gli esiti riferiti dal paziente diventeranno più importanti in futuro? Senza dubbio. La documentazione è im portante anche per ragioni legali, ma non solo.

Dipende dall’età del paziente, dalle sue condizioni mediche, dalla sua disponi bilità a sottoporsi a un trattamento com plesso e dalla sua capacità economica, aspetto divenuto importante dopo la pandemia.

Quali sono gli strumenti più convincenti per informare il paziente?

I pazienti sono più convinti dopo aver ascoltato esiti positivi da familiari, pa renti, amici o vicini e ripongono com pleta fiducia nel loro medico.

I pazienti tendono a venire da noi aspet tandosi che i trattamenti possano essere eseguiti velocemente e senza dolore, ma una volta che iniziamo a illustrare loro le alternative cliniche sulla base delle ra diografie, vogliono saperne di più. Il comportamento dei pazienti è cambiato di recente?

Punti di vista

La pandemia ha inciso sui pazienti che optano per soluzioni più economiche. ma sempre più pazienti chiedono solu zioni più predicibili con un tempo infe riore di permanenza in studio. Ogni paziente dovrebbe sapere tutto sui trattamenti possibili?

Abbiamo posto a cinque medici di cinque paesi domande riguardanti le informazioni fornite al paziente, gli esiti riferiti dal paziente e i relativi effetti su una corretta prognosi a lungo termine.

Alla prima visita, quanto spesso i pazienti sono ansiosi di conoscere i dettagli del trattamento? I pazienti sono molto ansiosi di conosce re tutti i rischi e i benefici, nonché i ri sultati a lungo termine dei trattamenti, e le potenziali alternative di trattamen to fanno sempre parte delle informazio ni fornite. Il comportamento dei pazienti è cambiato di recente?

Irena Sailer | Svizzera Università di Ginevra

Quali sono gli strumenti più convincenti per informare il paziente?

leVerificainformazioni fornite al Condividipaziente. il modo in cui operi!

Alla prima visita, quanto spesso i pazienti sono ansiosi di cono scere i dettagli del trattamento?

Ogni paziente dovrebbe sapere tutto sui trattamenti possibili?

espertiperdomandeCinquecinque

Illustro sempre tutte le alternative possi bili annotando che l’ho fatto nella cartella del paziente. È una parte molto importan te della documentazione del trattamento.

La quantità di informazioni con cui i pa zienti giungono alla prima visita è cam biata. Molto spesso i pazienti cercano le informazioni in rete e possono esserne notevolmente influenzati prima di esse re adeguatamente informati dal persona le medico.

Gli esiti riferiti dal paziente diventeranno più importanti in futuro? È il feedback più importante. Migliora il morale, gratifica tutto il team per il gran de impegno profuso e consolida la repu tazione dello studio. Nigam Buch | India Centro di trattamento odontoiatrico Sanjivani

Gli esempi di casi precedenti sono sempre uno strumento molto efficace perché sono molto esplicativi. Abbiamo sviluppato una serie di tabelle riepilogative con dati e indi cazioni, pubblicate nel nostro ultimo libro (Quintessence Publishing 2021)

Alla prima visita, quanto spesso i pazienti sono ansiosi di conoscere i dettagli del trattamento? In Brasile, i pazienti vogliono conoscere tutte le alternative di trattamento possibili, considerando il costo, il tempo, la morbili tà e l’efficacia. Il comportamento dei pazienti è cambiato di recente? I pazienti “consapevoli” sono molto più co muni al giorno d’oggi. In generale, si affida no di più alla scienza e sanno che le alter native di trattamento sono aumentate nel tempo, poiché le informazioni sono più ac cessibili (ad esempio Google e i social me dia degli odontoiatri).

Alla prima visita, quanto spesso i pazienti sono ansiosi di conoscere i dettagli del trattamento?

Ogni paziente dovrebbe sapere tutto sui trattamenti possibili? Spiego sempre tutto ai miei pazienti per quanto riguarda costo, morbilità, durata, ecc. È molto importante. Qui in Brasile di ciamo che “se parli prima, è una spiegazio ne; se parli dopo, è una scusa”.

Quali sono gli strumenti più convincenti per informare il paziente? Nel dialogo diretto con il paziente, sicu ramente il modo migliore per dimostrare che un trattamento è valido è la presenta zione del caso con immagini prima e dopo il trattamento. Gli esiti riferiti dal paziente diventeranno più importanti in futuro? Sicuramente. Possono incoraggiare altri pa zienti ad accettare il trattamento. Il comfort dopo l’intervento e a lungo termine è la chiave per l’accettazione del trattamento da parte del paziente. Man Yi | Cina Università di Sichuan Wendy Gill | Australia Associazione di parodontologia e odontoiatria Implantare Robert Carvalho da Silva | Brasile Istituto ImplantePerio, Consolação

29OUTSIDE THE BOX

Quali sono gli strumenti più convincenti per informare il paziente? Predicibilità, durata dei risultati ed espe rienza clinica sono probabilmente in cima alla lista. È Inoltre utile coinvolgere nel dia logo anche altre figure sanitarie (ad esem pio l’igienista).

I pazienti sono solitamente interessati ai risultati, non ai dettagli clinici. Una vol ta che sono soddisfatti del trattamento, le loro principali preoccupazioni sono dolo re e costo. Il comportamento dei pazienti è cambiato di recente? Il numero di pazienti ansiosi di conoscere sembra essere diminuito soprattutto per ché molti paiono in grado di discernere quali informazioni fornite in rete sono af fidabili.

Ogni paziente dovrebbe sapere tutto sui trattamenti possibili? Ogni paziente dovrebbe essere informato di tutte le possibilità. Soprattutto nel caso di pazienti con aspettative o rischi più elevati, è necessario dedicare più tempo al consolidamento della fiducia per pre pararli ai possibili esiti.

Ogni paziente dovrebbe sapere tutto sui trattamenti possibili? Personalmente illustro sempre le motiva zioni per le quali prediligo il trattamento suggerito, esplicito i fattori di rischio pre senti nello specifico caso e cerco di affron tare con il paziente le sue ansie.

Alla prima visita, quanto spesso i pazienti sono ansiosi di conosce re i dettagli del trattamento? Il più delle volte. E preferisco spiegare dettagliatamente i pro e i contro delle possibili alternative di trattamento alla prima visita. Il comportamento dei pazienti è cambiato di recente? Più pazienti cercano informazioni me diche in rete e possono rivolgersi a di versi specialisti prima di prendere una decisione. È possibile che siano a cono scenza delle alternative esistenti, ma non dei dettagli o delle differenze.

Quali sono gli strumenti più convincenti per informare il paziente? Informazioni visive, ad esempio video o casi clinici, aiutano i pazienti a capire me glio i protocolli. Anche i modelli estetici digitali sono ausili preziosi. Gli esiti riferiti dal paziente diventeranno più importanti in futuro? Sì. Protocolli di trattamento diversi pos sono portare a risultati clinici simili, ma può esserci una grande differenza a livel lo di esperienza del paziente. Gli esiti ri feriti dal paziente ci aiutano a compren dere meglio la sua prospettiva.

Gli esiti riferiti dal paziente diventeranno più importanti in futuro? È un tema importante in Australia a livel lo di ricerca. Dobbiamo conoscere i dati disponibili a livello di esiti riferiti dal pa ziente ed essere in grado di spiegare al no stro paziente cosa significano in termini reali e clinici.

A C B

30 GEISTLICH NEWS 1-2022 Navigazione all’interno della struttura a pori 3D dell’osso rigenerato Analisi delle immaginiYong-GunKim

Nel nostro studio, il rialzo del pavi mento del seno è stato eseguito utiliz zando l’approccio laterale e Geistlich Bio-Oss ®.¹ Dopo 6 mesi di guarigione senza problemi, sono stati raccolti i campioni di biopsia ossea durante la preparazione del sito dell’impianto, successivamente tagliati in forma cilin drica per l’acquisizione di immagini to mografiche (3 mm di lunghezza e 2 mm di diametro). Dopo la ricostruzione di immagini 3D dalle sezioni tomografi che (Fig. 1A), si è rivelata la vera strut tura dell’osso rigenerato (Fig. 1B e C) L’analisi quantitativa ha indicato che le frazioni di volume di osso neoformato, Geistlich Bio-Oss ® e osso fascicolato erano rispettivamente del 29,44%, 13,39% e 13,29%.

Repubblica di Corea Dipartimento di parodontologia, Scuola di odontoiatria, Università statale di Kyungpook, Corea del Sud Fig. 1: | A Le sezioni microtomografiche ad alto contrasto consentono di segmentare l’osso appena formato, Geistlich Bio-Oss ®, e l’osso tessuto – dimensione del pixel 1,8 µm. | B & C Immagine 3D ricostruita del campione: il viola indica l’osso fascicolato nell’interfaccia residua di Geistlich Bio-Oss® B (in bianco) e l’osso neoformato (in rosso). Riferimenti 1 Seo SJ, Kim YG.: J Synchrotron Radiat. 2020 1; 27(Pt 1):199-206.

KimIstologia:Yong-Gun

|

La microtomografia computerizzata con radiazioni di sincrotrone (SR-μCT) si basa sui raggi X ad alto flusso in un acceleratore di particelle. Le immagini acquisite hanno un’alta risoluzione e permettono contemporaneamente di vi sualizzare la microstruttura 3D del cam pione e analizzare quantitativamente i segmenti, assieme alle loro densità. Con la SR-μCT si superano i limiti intrinseci dell’analisi istomorfometrica tradiziona le, ad esempio la natura 2D delle imma gini o i difetti del campione durante il se zionamento. È anche possibile studiare la dinamica della rigenerazione ossea, compresi il rapporto e la distribuzione dell’osso neoformato e sostitutivo e le loro interfacce in tempi diversi, il che non è possibile utilizzando la μCT con venzionale o l’istomorfometria storica

Tutto nella vita è vibrazione zsv3207©iStockphoto,Foto:

La musica può aiutare a trattare molti tipi diversi di patologie. Recenti ricerche hanno dimostrato che l’esposizione prolungata al suono può provocare cambiamenti a livello cellulare, anche in cellule che non sono predisposte a ricevere il suono.

Quando le cellule risuonano.

BurgstedtChristoph©iStockphoto,Foto:

Klaus Duffner Siamo stati a lungo consapevoli dell’effetto terapeutico della musica sul corpo umano. La musicoterapia viene utilizzata per trat tare disturbi psicologici, acufeni, malat tie cardiovascolari e, ultimamente, per fa vorire lo sviluppo neuronale nei bambini prematuri.¹

Mentre i microbi sono stati esposti a mu sica dell’India orientale, in un altro studio microalghe del genere Haematococcus pluvialis sono state sottoposte a una com posizione per pianoforte piuttosto disso nante, “Blues for Elle” o “Far and Wide” partendo da una risposta in frequenza piatta.⁵ Le alghe sono state sottoposte alla musica a circa 60 dB (il volume del parla to) per un totale di 8 ore in un periodo di 22 giorni. È interessante notare come gli scienziati siano stati in grado di riscontra re differenze tra le due composizioni in re lazione alla produzione di alghe: un tasso di crescita di 0,03/giorno è stato registrato sotto l’influenza di “Blues for Elle”, un tas so di 0,015/giorno per “Far and Wide” e un tasso di 0,011/giorno in assenza di musi ca (controllo). Sotto l’influenza di “Blues for Elle”, il tasso di crescita delle alghe si è dunque rivelato superiore del 58% rispetto al gruppo di controllo delle alghe protette. Beethoven o Mozart? Anche le cellule umane reagiscono alla musica, e non solo le cellule meccano sensibili altamente specializzate, i recet tori ciliati, che sono state configurate dal la natura per captare le onde acustiche. In uno studio pubblicato sulla rivista “Noise & Health”, sono state sottoposte alla mu sica di tre diversi compositori, la Sona ta per due pianoforti di Mozart, la Quin ta di Beethoven e Atmosphères di Ligeti, cellule umane tumorali MCF-7.⁶ Tutti e tre i pezzi sono stati riprodotti a un vo lume tra 70 e 100 dB per oltre 30 minuti. Mentre le cellule di controllo non espo ste al suono hanno risposto con un tipi co istogramma a due picchi (fase G0/G1 e G2/M), le cellule tumorali hanno mostra to una concentrazione cellulare significa tiva nella fase S (fase di sintesi) e una ri duzione cellulare nella fase G/M. Inoltre, le dimensioni, la granularità e la capacità di legare gli ormoni delle cellule esposte sono cambiate rispetto alla popolazione di controllo. Nel 2016, dopo il test delle cellule tumorali MCF-7, altre linee cellu lari dello stesso carcinoma (tra cui MDAMB-231) sono state testate nelle mede sime condizioni dagli stessi ricercatori.⁷

Esposte alla musica per 48 ore, rispetto al controllo, le cellule MCF-7 vive sono percentualmente diminuite “ascoltando” Beethoven e Ligeti (p<0,05). Le cellu le tumorali MBA-MD-231 sono risultate “Le dimensioni, la granularità e la capacità di legare gli ormoni delle cellule esposte alla musica classica sono cambiate”.

32 GEISTLICH NEWS 1-2022

Cellule tumorali (MCF-7) sono state esposte ad Atmosphères di Ligeti, alla Quinta di Beethoven e alla Sonata per due pianoforti di Mozart e successivamente incubate per 48 ore. Cellule tumorali

² Ad esempio, una rassegna di 73 studi clinici randomizzati del 2015 ha dimostrato che, in larga misura indipen dentemente dal tipo di musica, si sono osservati miglioramenti sia negli stati di ansia dei partecipanti che nei livelli di do lore.³ Da anni i ricercatori cercano di sco prire se la musica non solo abbia effetti sui processi di guarigione in generale, in gran parte mediati dal cervello, ma anche sui processi a livello cellulare I batteri e le alghe reagiscono alla musica. I batteri e le alghe sono alla base dell’al bero della vita. La musica può influenza re la crescita e la produttività di queste semplici cellule? Alcuni ricercatori dell’India orientale volevano sapere come crescono i batte ri o i funghi sotto l’influenza della mu sica, quali metaboliti vengono prodotti e se vi sono cambiamenti nella sensibilità agli antibiotici.⁴ Complessivamente otto diversi tipi di microrganismi sono stati esposti a musica classica dell’India orien tale a una frequenza da 41 a 645 Hz e un volume da 95 a 110 dB. Eccezion fatta per la Serratia marcescens, tutti i microbi te stati hanno dato prova di una crescita mi gliore con la musica rispetto ai controlli. La produzione di pigmenti batterici (pro digiosina e violaceina) e la sensibilità agli antibiotici sono aumentate e, rispetto ai controlli, anche le concentrazioni di ca tioni (calcio e potassio) sono risultate si gnificativamente modificate nelle colture di prova esposte al suono. Infine, il lievi to Saccharomyces cerevisiae ha mostra to una maggiore tolleranza all’alcol sotto l’influenza della musica.

3

Proliferazione cellulare e dimi nuzione delle cellule Alcuni ricercatori statunitensi hanno esposto diversi ceppi di cellule della mu cosa orale a un test “musicale” meno sofi sticato, i suoni di uno spazzolino elettri co.⁸ Le colture cellulari sono state esposte all’energia acustica di uno spazzolino due volte al giorno in laboratorio per 0, 15, 30, 60 o 120 secondi per dieci giorni a 261 Hz a un volume di 87 dB (il volume di un sas sofono). Le cellule hanno reagito in modo diverso a seconda della durata dell’espo sizione. Mentre l’esposizione al suono per più di due volte al giorno per 30 secondi ha portato a una proliferazione cellulare del 25,5%, l’esposizione due volte al giorno per 120 secondi ha portato a una diminuzione delle cellule del 30,9% (p<0,001). Gli au tori hanno concluso che l’energia sonora modifica il comportamento delle cellule in coltura. Al contrario, la produzione di col lagene da parte dei fibroblasti non è stata influenzata dall’esposizione al suono ed è rimasta allo stesso livello in tutti i gruppi.

Riferimenti 1

4

Incremento osseo tramite nano vibrazioni Le onde sonore sono vibrazioni meccani che che si propagano nell’aria sotto for ma di variazioni di pressione e densità. Alcuni ricercatori scozzesi hanno stu diato come le vibrazioni influenzano la crescita delle cellule staminali. Non solo le sostanze chimiche, ma anche gli sti moli meccanici possono indurre le cel lule staminali a differenziarsi in diversi tipi di cellule, come ossa, cartilagini, le gamenti o muscoli. Adam Curtis, Profes sore di energia cellulare all’Università di Glasgow ha capito che le cellule “stri sciano” sulle superfici. Come si compor terebbero queste cellule se fossero sot toposte a piccole vibrazioni su queste superfici? Di fatto, anche i processi cor porei naturali, come camminare, respira re o baciare, generano “nanovibrazioni” a una gamma di frequenza di 970 Hz cir ca. Utilizzando un bioreattore sviluppato da loro stessi, i ricercatori scozzesi sono riusciti a dimostrare che, indipendente mente da altri fattori esterni, le cellule staminali mesenchimali si differenziano in tessuto tridimensionale mineralizzato quando vengono colpite dal cosiddetto “nanokicking”, ossia vibrazioni nanome triche ad alta frequenza (1 kHz circa).⁹

2

OUTSIDE THE BOX persino più sensibili rispetto ai controlli, andando verso la morte cellulare indiffe rentemente con Beethoven, Ligeti o Mo zart (p<0,05). Gli autori hanno concluso che i cambiamenti cellulari possono es sere dovuti non solo al tipo di esposizio ne musicale, ma anche a particolari carat teristiche delle cellule.

5

Biosciences. 2017; 24(3): 149-155 6 Lestard Nd, et al.: Noise Health 2013; 15:307-314. 7 Lestard Nd, et al.: Evid Based Complement Alternat Med. 2016:6849473. 8 Jones H, et al.: J Clin Periodontol. 2000; 27(11):832838. 9 Tsimbouri, P.M., et al.: Nat Biomed Eng. 2017; 1, 758–770. 10 Medical news today. "Nanokicking" Stem Cells Offers Cheaper And Easier Way To Grow New Bone. SPEAKERSILENZIOBEETHOVENLIGETIMOZART Percentuale di cellule morte * * * Le tre composizioni hanno aumentato in modo significativo la percentuale di cellule morte (cellule apoptotiche tardive) rispetto al silenzio o al campo magnetico di un altoparlante ⁷ * Significativo rispetto al silenzio (p<0,05) 33 0 5 10 15 20 25 ArkesteijnJanWickimedia,bogdanp,THEPALMER,Grafissimo,©iStockphoto,Foto:

2(6):

“Le cellule staminali derivate dal midol lo osseo si sono convertite in osteoblasti su larga scala negli esperimenti condotti, e senza l’uso di cocktail chimici o tecno logie complesse”, ha spiegato Matt Dalby del Centro di ingegneria cellulare dell’U niversità di Glasgow.¹⁰ Oltre a proseguire il “lavoro sulle ossa”, il team sta ora ipo tizzando collaborazioni con specialisti della riabilitazione per aiutare i pazienti con lesioni del midollo osseo. Musik als Heilmittel dossierartikel/musik-als-heilmittel(https://www.scinexx.de/ Haslbeck FB, et al.: Neuroimage Clin. 2020; 25. Hole J, et al.: Lancet. 2015 24; 386(10004):1659-1671 Sarvaiya N, et al.: J Appl Biotechnol Bioeng. 2017; 212‒9 Christwardana M, Hadiyanto H.: .: HAYATI Journal of

L’approccio minimamente invasivo di ISTVAN URBAN per creare una quantità massima di tessutoCostruendocheratinizzato.l’ossoinundifettoesteso,…

MucograftGeistlich®èun buon rigeneratore cellulare. Possiamo usarlo per correggere i difetti estesi?mucogengivali ... ci troviamo di fronte a un grande spostamento della linea mucogengivale e alla perdita vestibolare dovuta al maggior volume osseo da coprire, …   ... e serve un innesto enorme per rigenerare il tessutomoltoUn’esperienzaperso.cheratinizzatodolorosaper il paziente con esito estetico mediocre! R&D Lago di Zurigo, 2010 Poco dopo un incontro sulla Biofunzionalità di Geistlich discussione su come creare ulteriore tessuto cheratinizzato dopo la rigenerazione ossea in difetti estesi.

Ma non c’è più tessuto cheratinizzato da rigenerare in un sito del genere. C’è solo mucosa e un sacco di distorsione! Hmm... forse possiamo innestare una piccolissima striscia di gengiva libera intorno alla matrice... Funzionerà come fonte per la migrazione cellulare e la crescita nella matrice. Sì, proviamo a studiare questa possibilità. Sicuramente i pazienti apprezzeranno il prelievo di una piccola striscia di 2-3 mm anziché un enorme innesto gengivale libero. Deve possiamoqualcosaessercichefare! È un’idea Elaboriamobrillante.unostudiopilota!

LA TECNICA DELL' INNESTO COMBINATO

BerlinoNippoldt,Studio©Illustrazione:

Con un innesto combinato di striscia gengivale autologa posta apicalmente e Geistlich Mucograft®, si guadagnano in media 6,3 mm di cheratinizzato.tessuto Penso che questo sia il miglior risultato mai ottenuto con un innesto in tutta la mia carriera. Il tessuto rigenerato è cheratinizzato senza alcuna differenza rispetto al normale tessuto cheratinizzato.

• Colore

• Rapida

• Perfetta

1. Profondità vestibolare e tessuto cheratinizzato insufficienti dopo un notevole incremento osseo.

Colorazione di una biopsia eseguita durante un trattamento per cheratina 14 (rosso) e DAPI (nuclei cellulari, blu) allo scopo di confermare la distribuzione fisiologica dei cheratinociti basati (in basso). 2 fatti su Geistlich Mucograft® manipolazione3 aderenza alla superficie del difetto4 colonizzazione delle cellule dei tessuti molli5 crescita delle cellule dei tessuti molli5, 6 e

Alcuni

circostanteindistinguibiliconsistenzadaltessuto7 Riferimenti a pagina 39

2. Taglio di Geistlich Mucograft® in base alle dimensioni del difetto. Prelievo di una striscia di 2 mm di larghezza e 1-1,5 mm di spessore dal palato.

Possiamo così evitare ai pazienti una procedura molto dolorosa. E l’esito estetico è decisamente migliore rispetto a un innesto gengivale libero.

Il primo studio pilota è stato condotto su 20 pazienti.1

TECNICA DELL’INNESTO COMBINATO

• Facile

3. Copertura dell'area incrementata con Geistlich Mucograft® (guarigione aperta); striscia cheratinizzata palatale po sta apicalmente verso il vestibolo.

4. Incremento della profondità vestibolare e del tessuto cheratinizzato a distanza di tre mesi.

Colorazione istologica ed esame immunofluorescenza.di

Cheesempiostraordinariodi innovazione e tessutiingegneria !

• Buona

FoundationOsteologyFoto:

Come partner nella ricerca, abbiamo sostenuto finanziaria mente più di 150 progetti dal 2004, con oltre 225 pubblicazio ni scientifiche nel settore della rigenerazione dei tessuti orali.

Può spiegare come è organizzata la Fondazione? Il Board dell’Osteology Foundation definisce la strategia, fissa gli obiettivi e distribuisce le risorse finanziarie ai comitati. Ogni membro del Board è assegnato ad una delle due commissioni: scienza o formazione. Inoltre, il Board elegge i membri dell’Exe cutive Board che, responsabile della parte operativa, esamina tutte le attività e assicura il buon governo in linea con gli obiet tivi della Fondazione. Il nostro team dell’Osteology Office for nisce il supporto per la realizzazione dei progetti. Uno sguardo al nostro mensile Osteology News o alle nostre piattaforme so cial mostra quanto siamo cresciuti.

Quali sono gli obiettivi della Fondazione e come vengono tradotti nella pratica?

L’Osteology Research Academy tiene inoltre corsi sulla proget tazione e la metodologia della ricerca per sostenere i ricercatori nel loro lavoro quotidiano. Allo stesso tempo, organizziamo la formazione scientifica per i professionisti sotto forma di simposi internazionali e naziona li, questi ultimi organizzati dai nostri attivissimi gruppi nazio nali di osteologia. Collaboriamo altresì con diverse associazio ni di categoria per estendere la nostra portata e unire le forze.

Mettiamo infine a disposizione una piattaforma per collegarsi e scambiare conoscenze scientifiche, THE BOX, il luogo in cui si incontra l’intera comunità globale.

Intervista a cura di My To

GEISTLICH NEWS 1-202236

Geistlich è lo sponsor principale dell’Osteology Foundation. Come influisce questo sul lavoro della Fondazione? Il rapporto tra Geistlich Pharma AG e Osteology Foundation è quello che sussiste tra fondatore e fondazione, ma l’indipendenza scientifica voluta dal suo fondatore è il bene più importante del la Fondazione. L’indipendenza è ciò che permette all’Osteology Foundation di occupare una posizione eccezionale nella comu nità globale della rigenerazione orale. La Fondazione sostiene il trasferimento di conoscenza basata sull’evidenza, senza promuo Il prossimo anno, l’Osteology Foundation festeggia il suo ventesimo compleanno. Abbiamo colto l’occasione per parlare con Kristian Tersar, Direttore esecutivo della Fondazione e membro del team da molti anni. Ci racconterà degli esordi, dello sviluppo della Fondazione e dei traguardi sinora raggiunti. Ci dica, Kristian Tersar: come è iniziato tutto? L’Osteology Foundation è stata fondata nel 2003 dal Dr. Peter Geistlich, assieme a Geistlich Pharma e vari esperti che condivi devano il suo pensiero, come un’organizzazione internazionale e indipendente senza scopo di lucro. Il Dr. Geistlich ha voluto che l’Osteology Foundation fosse una piattaforma concentrata unicamente sul “Legame tra scienza e pratica nella rigenerazio ne”, ovvero sulla promozione della ricerca e della formazione a beneficio dei pazienti di tutto il mondo. Pertanto, l’Osteology Foundation si impegna a seguire le orme del Dr. Peter Geistlich, vero filantropo, che ha dato un’impronta all’o dontoiatria rigenerativa attraverso il suo pensiero indipendente e il suo carisma. Diceva sempre: “L’Osteology Foundation vuole es sere una garanzia di progresso della conoscenza basata sull’evi denza per promuovere la formazione continua di specialisti e pro fessionisti”.

Unica nel suo genere in odontoiatria Osteology Foundation

La Fondazione si impegna a essere la piattaforma più interes sante per la ricerca e la formazione nel campo della rigenerazio ne dei tessuti orali e tutti i nostri progetti sono mirati a raggiun gere questo obiettivo.

gli interessi di tutti i loro stakeholder, tra cui dipendenti, clien ti e comunità, non solo quelli dei loro azionisti.”

Lei sta quindi praticamente dicendo che l’Osteo logy Foundation è indipendente dal suo fondatore?

È questo valore fondamentale che permette all’Osteology Foun dation di occupare una posizione unica nel panorama delle fon dazioni in campo odontoiatrico. Ed è stato anche riconosciuto dall’American Dental Association (ADA) attraverso il conferi mento della certificazione di fornitore CERP (Continuing Edu cation Recognition Program). In sintesi, l’approccio filantropico del fondatore permette tutt’oggi alla Fondazione di perseguire un obiettivo chiaramen te definito: generare conoscenza sulla rigenerazione dei tessuti orali e, quindi, migliorare la cura dei pazienti con una pratica clinica basata sull’evidenza.

Quasi troppo bello per essere vero. Anche l’Amministratore delegato di Geistlich, Ralf Halbach, nella sua funzione di membro del Board dell’Osteology Foun dation, non ha voce in capitolo, sia per quanto riguarda l’elezio ne dei nuovi membri del Board e dei consiglieri esperti, sia per quanto concerne le decisioni relative a programmi di formazio ne e finanziamento di ricerche.

The BOX www.osteology.org/the-box Simposio internazionale a Barcellona 2023 international-symposiawww.osteology.org/education/

37OSTEOLOGY FOUNDATION

Dr. Peter Geistlich

Vedo questo percorso anche nella collaborazione tra Geistlich Pharma AG e l’Osteology Foundation. Come detto, la Fonda zione opera per il trasferimento di conoscenza basata sull’evi denza e il finanziamento della ricerca. Non c’è spazio per pro dotti e attività commerciali. D’altro canto, questa piattaforma unica esiste solo grazie ai fondi che le vengono erogati. E pro prio questo deve essere un incentivo per gli utilizzatori di bio materiali a riporre la loro fiducia in un produttore come Geist lich Pharma AG.

In che modo Geistlich trae vantaggio dalla collaborazione? L’idea di base può essere riassunta in questo semplice princi pio: “dal profitto allo scopo”. Recentemente, l’Harvard Business Review ha scritto che “le aziende vengono spinte a considerare

Per quanto riguarda la ricerca, assolutamente sì. Per quanto concerne la realizzazione degli eventi di formazione continua, l’Osteology Office sarebbe insufficiente per gestirli da solo, per cui ci affidiamo al supporto logistico di Geistlich e al know-how locale dei suoi partner mondiali. Il suo più grande desiderio per il futuro? Soprattutto, che la situazione pandemica permetta di nuovo di organizzare spesso eventi in presenza in modo che ancora più medici possano convincersi della qualità dei nostri corsi di for mazione, ma anche della validità e della ricchezza dello scam bio interpersonale. In ogni caso, le consiglio di iscriversi al prossimo simposio inter nazionale Osteology, dal 27 al 29 aprile 2023, a Barcellona, per es sere parte della comunità più affascinante al mondo per il trasferi mento indipendente di conoscenza nel campo della rigenerazione dei tessuti orali. Grazie per l’intervista, Kristian Tersar! vere prodotti dalla porta di servizio.

Osteology Foundation www.osteology.org

“L’Osteology Foundation garantisce il progresso della conoscenza basata sull’evidenza per promuovere la formazione continua di specialisti e professionisti”.

38 GEISTLICH NEWS 1-2022

La ricerca sulla rigenerazione orale è cambiata nel corso degli anni? È in atto una transizione dallo studio prevalente dei tessuti duri e molli allo studio delle interfacce. Grazie ai progressi compiuti ne gli strumenti di imaging e modellazione, possiamo comprendere meglio i meccanismi in corrispondenza dell’interfaccia tra osso, tessuti molli e impianti, anche a livello cellulare e molecolare, cosa che non era possibile 20 anni fa.

Lavoro individuale o di squadra? La squadra, le persone e la fiducia vengono prima di tutto. Per me è importante che i miei collaboratori amino andare al lavo ro. Dopo di che, i risultati vengono da soli. L’ho imparato nel lo sport. Ad esempio, tutti gli sciatori professionisti sono più o meno nella stessa condizione fisica. Ciò che permette loro di realizzare la prestazione migliore sta sempre nella mente. Qual è l’insegnamento più importante del Prof. Hämmerle? Fondamentalmente, essere un grande odontoiatra non significa conoscere le tecniche più avanzate o avere le mani più abili, ma essere in grado di prendere le decisioni giuste al momento giusto.

Intervista

La pandemia ha inciso sul suo lavoro quotidiano? Viaggiavo molto per lavoro e riunioni. Ogni volta che prendevo l’a ereo, mia figlia, adolescente, si lamentava della mia impronta di carbonio (sorride). Ora viaggio molto meno. Corsi e formazione si tengono per la maggior parte online. Vedo molto potenziale. Un hands-on come vLab (organizzato da Geistlich + YOU) può rag giungere più dentisti in tutto il mondo di quanti abbiamo mai im maginato. Cosa c’è di speciale negli studenti di oggi? Hanno un senso migliore dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Vent’anni fa non tutti sapevano cosa fosse il burnout. Ricordo che mio padre lavorava sempre, nel suo ufficio o in giardino quando era a casa. E io sono più o meno lo stesso. Non sono mai seduto rilassa to a leggere un giornale a casa. I giovani di oggi, invece, sanno come usare le loro risorse in modo più ponderato. Cosa le manca di più quando va all’estero per lavoro? Mi piace viaggiare e conoscere persone, cibo, culture, ecc. Mi adat to facilmente alle diverse situazioni, e non ho un ritmo o una rou tine mattutina, per cui il jetlag non mi disturba. Ma mi manca la mia famiglia!

Il Prof. Ronald Jung è Presidente della Clinica di odontoiatria ricostruttiva dell’Università di Zurigo ed è noto per il suo lavoro nel campo della gestione dei tessuti duri e molli e le sue ricerche sulle nuove tecnologie in implantologia.

Una chiacchierata con Ronald Jung Intervista a cura di Marjan Gilani Nel 2022 lei ha preso le redini come nuovo presidente della Clinica di odontoiatria ricostruttiva dell’Università di Zurigo. Ha sempre voluto fare l’odontoiatra? Prof. Jung: Verso i vent’anni. Prima ero un calciatore professio nista. Giocavo per il Grasshopper Club Zurich. A un certo pun to, ho subito un grave infortunio in una partita. Sono stato operato cinque volte. Alla fine, i medici non sono riusciti a ri costruire completamente il perone, ma io ho cominciato ad ap passionarmi alla chirurgia ortopedica e alla biologia ossea. Ho iniziato a studiare medicina e quando ho incontrato un pionie re della rigenerazione dell’osso e dei tessuti molli in Svizzera, il Dr. Hans-Peter Grimm, mi sono convito a studiare odontoiatria. Geistlich è stato in parte responsabile della mia scelta di diventa re odontoiatra. Il suo tema preferito è la pratica clinica o la ricerca di base? Sono più un direttore di orchestra che mette insieme i “migliori ele menti possibili” per fare “ciò che deve essere fatto”, che sia ricerca o pratica. L’obiettivo di tutto questo è semplice: garantire una miglio re salute orale a chiunque nel mondo. È quello che mi fa alzare ogni mattina pieno di energia positiva e desideroso di mettermi all’opera.

JungRonaldFoto:

39BACKGROUND Riferimenti alle pagine 34-35 1 Urban IA et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 2015; 35 (3), 345-353 (studio clinico) 2 Urban IA, et al.: nt J Periodontics Restorative Dent 2019; 39(1):9-14 (studio clinico) 3 Sanz M, et al.: J Clin Periodontol. 2009; 36(10):868-876 (studio clinico) 4 Chevalier G et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 2017; 37 (1), 117-123.(studio clinico) 5 Ghanaati S et al.: Biomed Mater 2011; 6 (1), 015010. (preclinico) 6 Rocchietta I et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 2012; 32 (1), e34-40. (preclinico) 7 McGuire MK, et al.: J Periodontol. 2021; 92(8):1088-1095. (preclinico)

Editore ©Geistlich Pharma AG Business Unit Biomaterials Bahnhofstr. 40 6110 Wolhusen, Svizzera Tel. +41 41 492 55 55 Fax +41 41 492 56 www.geistlich-biomaterials.ch39 Maggiori informazioni sui nostri www.geistlich-pharma.comdistributori: 602193/2202/en Filiale italiana Geistlich Biomaterials Italia Srl Via Castelletto 28 36016 Thiene VI Tel. +39 0445 370890 Fax +39 0445 www.geistlich.itinfo@geistlich.it370433

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