Gioco News Magazine October 2020 / Gioco News Rivista ottobre 2020

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IL FUTURO E L’INNOVAZIONE DEL MARKETING B2B

10

2020_

POLITICA

Leonardo Grimani «La cultura del divieto non paga» INCHIESTA

Intesa 2017, passato e futuro del gioco

the Show must go on

SPECIALE

Ripartenza in fiera PERSONAGGI

Andrea De Carlo Cristiano Militello COVER STORY 18

LASLOTDELMESE

GOLDEN GOLD | I L

WinBetItalia.it WinBetitalia.it Il Made in Italy dell’intrattenimento M U LT I G IO CO

P I Ù

R I C CO

C H E

M A I

ENGLISH PAGES INSIDE

NEW SLOT | POKER | VLT | CASINÒ | ONLINE | IPPICA | SCOMMESSE



numero 10

10

ottobre 2020

2020_

Editore GN Media srl corso Tacito, 101 – 05100 Terni

Voglia di concretezza, tempo di riforme

EDITORIALE

anno xii

Redazione tel. 0744 461296 fax 0744 461362 redazione@gioconews.it Direttore responsabile Alessio Crisantemi Product manager Anna Maria Rengo In redazione Cesare Antonini Michela Carboni Vincenzo Giacometti Francesca Mancosu Marta Rosati Giuseppe Tondelli Hanno collaborato a questo numero Giovanni Adamo Alfonso ‘Alfi’ Amarante Geronimo Cardia Gianni Carra Ludovico Calvi Matt Chambers Daniele Duso Marco Fiore Carmela Ignaccolo Giancarlo Marzo Nashira Francesco Scardovi Riccardo Zerbetto Progetto grafico e impaginazione Francesco Bellucci via del Maglio, 6 – 05100 Terni fbellucci@me.com Foto GN Media Aura G unsplash.com 123rf.com Stampa Comunicare srl piazzale degli Eroi, 8 – 00136 Roma Pubblicità Fabrizio Galli mob. 342 5813311 gioconews@gmail.com Alexander Greco mob. 393 9492062 commerciale@gioconews.it Segreteria Natasha Crisantemi segreteria@gioconews.it Reg. Tribunale Terni n. 04/2009 Iscrizione ROC n. 18462 ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE Testata associata Associazione Nazionale Editoria di Settore L’editore è a disposizione degli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere la debita autorizzazione.

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Basta con la casta. Ma basta anche con la mera ideologia. È questo, forse, il risultato più forte che scaturisce dalle urne dopo la

duplice tornata elettorale che ha chiamato al voto un pezzo di Italia, per le votazioni di Comuni e Regioni, e l’intera cittadinanza per quanto riguarda il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Un verdetto che incrocia inevitabilmente anche le sorti del gioco pubblico, che oltre a dipendere – come ogni altro comparto economico e produttivo – dalle decisioni della politica, risulta una delle principali vittime di un certo modo di farla. Quello, cioè, dettato dal pregiudizio e tipico dei movimento populisti, capaci di dare precedenza alle battaglie ideologiche rispetto alle vere necessità di un paese. Senza preoccuparsi delle conseguenze, e non solo delle contingenze, che certe decisioni possono avere sul cosiddetto “sistema-paese”. Ebbene, se c’è un messaggio che fuoriesce forte e chiaro dalle urne, è proprio la ritrovata voglia di concretezza che riemerge tra gli italiani. Con la consistenza che torna ad affermarsi sul fin troppo abusato concetto di resilienza: come se la popolazione stesse dicendo alla politica di tornarsi a occupare preventivamente delle questioni, piuttosto che correre sistematicamente ai ripari, spesso pure inutilmente, dopo che i danni si sono già palesati. Il che significa, semplicemente, fare riforme. Un’esigenza che la pandemia di Covid-19 ha senz’altro acutizzato, esasperando ogni esigenza e necessità di qualunque individuo, lavoratore o impresa. Non è il più il momento di fare battaglie ideologiche, vere o presunte: o, peggio ancora, di far finta di combattere i privilegi, per poi trarne diretto beneficio. Adesso è il momento della ricostruzione e il Paese ha bisogno di scelte serie, concrete e coraggiose. Compreso il gioco pubblico, che senza un serio percorso di riforme non riesce neppure a scorgere un possibile futuro. Ma il cammino di ricostruzione dei giochi è in parte già segnato e passa per la vecchia Intesa, già raggiunta, seppure in tempi ormai remoti, con i territori: una strada ancora da riaprire, ma che potrebbe trovare terreno fertile proprio nel risultato elettorale, che impone una serie di mediazioni alla stessa maggioranza – ma in parte anche alle opposizioni – all’interno delle quali si potrebbe inserire anche il tema dei giochi. Visto il chiaro messaggio lanciato dagli italiani attraverso le urne e tenendo bene a mente l’urgenza e l’importanza di far ripartire un’intera economia, attraverso l’opportunità concessa dall’Europa denominata Recovery fund, che solo un’azione corale delle forze politiche permetterà di ricevere e utilizzare al meglio. È tempo di unire le forze, dunque, e di mettere da parte gli antichi rancori per superare insieme l’ostacolo: come devono fare, del resto, anche gli stessi addetti ai lavori del comparto per ricostruire il proprio futuro. Anche se la ritrovata fiera del settore, che va in scena (decimata) dopo un prolungato stallo dovuto alla pandemia, ripropone uno scenario frammentato e caratterizzato da nuove decisioni. Per il peggiore dei dejà-vu. In un copione già scritto che stavolta, però, bisogna necessariamente riscrivere. Proprio come abbiamo chiesto di fare alla politica. Alessio Crisantemi

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04

10

2020_

S O M M A R I O

POLITICA

04. “No alla cultura del divieto”

Il senatore di Italia Viva, Leonardo Grimani, sottolinea come il gioco sia una risorsa economica, nell’ambito di regole che devono essere chiare e trasparenti

06. Tutti i giochi del dopo elezioni 08. Il punto di partenza

SPECIALE

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ESTERI

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14. Sicurezza terrestre, opportunità

Un altro revirement (responsabile) dal territorio, per evitare le conseguenze dannose dei distanziometri espulsivi che non assicurano il contrasto al disturbo da gioco d’azzardo

Al via Enada Rimini, posticipata a fine settembre a causa del Covid: un evento che Italian Exhibition Group Spa ha curato nei minimi dettagli, nel rispetto di un articolato protocollo sanitario

FLIPPER

36. Prove tecniche di riavvio

Nonostante la battuta di arresto della disciplina a livello globale e l’inevitabile forfait anche a Enada, il popolo dei giocatori continua a tenere vivo il flipper, anche a livello competitivo

2

GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

44 44. Meglio tardi che fuori

online

16. La fiera della (difficile) ripartenza 20. C’è chi dice no

NORMATIVA

38. L’anno della ripresa

Secondo Warwick Bartlett, capo esecutivo di Gbgc, il business del gioco solo nel 2023 tornerà ai livelli precedenti e ci sono numerose variabili in grado di influenzare questo processo

40. Ottobre in fiera, virtuale e terrestre

SLOT / VLT

46. Meno slot e pochi margini, ma tanta speranza I dati pubblicati dall’Adm rivelano le molteplici mutazioni del mercato e pure gli squilibri: ma forse il tempo delle riforme è (finalmente) arrivato

48. FISCO&SLOT


INTERVISTE

68. Le domande infinite

dello scrittore/ Andrea De Carlo racconta come si può mantenere e sviluppare l’ispirazione in un lungo e creativo arco di tempo Che spettacolo al casinò Cristiano Militello si racconta tra l’effervescenza che lo contraddistingue e il gusto per l’intrattenimento a suon di vinile

rubriche

Il ministro Teresa Bellanova ha promesso di convocare al più presto un incontro con gli operatori del settore e le loro associazioni Quel connubio (obbligato) tra ippica e sport

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L’AVVOCATO DELDIAVOLO

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LEAVVENTURE DAROONEY

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game shows, il futuro è servito

CASINÒ FRANCESI

Il senatore del Pd Alessandro Alfieri evidenzia l’impegno del Governo per risolvere le tante problematiche dell’exclave italiana in terra svizzera PANNONERO LASLOTONLINEDELMESE

66. 67.

PAROLADI COLLOVATI

tion”, l’intrattenimento si fa in quattro TORNEANDO

L’ORA DEL GIOCO

pochi

CASINÒ FRANCESI

64. I campionesi non paghino gli errori di

TORNEANDO

L’ORA DEL GIOCO

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POKER STRATEGY

orgoglio per consolidare la leadership

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54. LEDRITTEDELMAESTRO

per dare un segnale ai nostri clienti!”

26. Novomatic Italia: investimenti e 27. Pragmatic Play: sport virtuali e

CASINÒ FRANCESI

Si parla spesso di somiglianze tra gioco e finanza e tra betting e trading. Ecco una case history davvero esemplare.

24. Nazionale Elettronica: “In fiera

27. Mag Elettronica: “‘Thunder collec-

FISCO&SLOT

fare sulle scommesse

dell’intrattenimento

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50. L’investimento da

18. WinBetItalia.it, il Made in Italy

RIFLESSIONI DAORSO

LASLOT DELMESE

50

PROMOSPACE

aziende

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SCOMMESSE

fairs

94. Taking responsibility NUOVE TENDENZE

DANON PERDERE

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90. 2023, the year of the recovery 92. Virtual and land-base October NEWSLETTER

Il Venice Overture, torneo organizzato per i festeggiamenti della sala da gioco lagunare, è stato un successo con il garantito letteralmente “crashato” Doppio Dido, da Ipo a Ips prende tutto lui GIOCO &PSICHE

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I SEGRETIDEL TAVOLOVERDE

60. Il poker torna (finalmente) a Venezia

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LOSFIZIO DELGIOCO

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NUOVE TENDENZE

POKER

62.

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37. ALBARDEGLIESPORTS 52. VOXMANAGEER 70. GIOCO&RETAIL 72. DALMONDO 74. L’ORADELGIOCO 76. DANONPERDERE 78. GIOCHIDABAR 80. GIOCARECONGUSTO 82. GIOCO&PSICHE 84. L’AVVOCATODELDIAVOLO 86. LASLOTDELMESE 88. LOSFIZIODELGIOCO 96. OROSCOPO

GIOCARE GIO CONGUSTO

56. Un tavolo per salvare l’ippica 58.

Leonardo Grimani

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69.

GIOCO &ARTE

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POKER STRATEGY

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IPPICA

TORNEANDO

La ludopatia va combattuta con regole chiare e con una battaglia culturale tesa a rilanciare un ragionamento sul tempo libero da impiegare e sulla cultura del gioco. Vanno date opportunità e alternative. Con divieti non chiari non si va da nessuna parte.

DALMONDO

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28. Evoplay Entertainment: la nuova frontiera tecnologica del gaming

30. Microgame: multicanalità, efficace anche contro il lockdown

28. Bmm: “Nuove dinamiche di mercato, stessa qualità”

34. NEWSLETTER

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politica

L E O N A R D O

G R I M A N I

«No alla cultura del divieto»

Dl

di Marta Rosati

Il senatore di Italia Viva, Leonardo

Grimani, sottolinea come il gioco sia una Rilancio, Dl Semplificazioni, Dl Agosto e ancora molti alrisorsa economica, nell’ambito di regole tri provvedimenti legislativi per un’Italia che ha fretta di che devono essere chiare e trasparenti uscire dalla crisi determinata dall’emergenza sanitaria per il Covid-19. Tra nuove tasse, qualche annuncio di riforma dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, criticità vecchie e nuove, come il ritardo nei pagamenti ippici da parte del ministero per le Politiche agricole e le resistenze degli istituti di credito verso gli operatori del settore, anche il gioco ha trovato spazio nel dibattito politico nazionale. Del resto con la sua industria, i concessionari e i gestori, rappresenta, al pari di altri, un tassello nel puzzle dell’economia del Paese anche se molto spesso è demonizzato. Concorda su questo, con Gioco News, il senatore umbro di Italia Viva Leonardo Grimani: “Il gioco – dichiara – dovrebbe essere valutato come risorsa economica ma assolutamente dentro a un quadro di regole chiare e trasparenti. Basti vedere quanto delle entrate dello Stato è garantito dal gioco e dalle lotterie. In questo Paese non riusciamo mai a discutere con serietà e pacatezza. Pensiamo solo a quello che può portare un ritorno elettorale. Il decreto Dignità – sostiene Grimani - è stato ad esempio un provvedimento dannoso in tutti i settori. Anche nel gioco. Con l’introduzione del divieto alla pubblicità, ha creato confusione e contribuito ad alimentare il gioco illegale. Si parte sempre dalla coda e mai dalla testa – denuncia –. Difendere la legalità e minori entrate è prioritario ma non si può distruggere l’economia per raggiungere un risultato che potrebbero essere ottenuto anche con strategie diverse”.

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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020


POLITICA LEONARDO GRIMANI

A questo proposito, onorevole Grimani, ritiene che il divieto di pubblicità al gioco abbia avuto effetti positivi in termini di contrasto alla ludopatia? “Come detto il decreto Dignità non ha prodotto alcun risultato. La ludopatia va combattuta con regole chiare e con una battaglia culturale tesa a rilanciare un ragionamento sul tempo libero da impiegare e sulla cultura del gioco. Vanno date opportunità e alternative. Con divieti non chiari non si va da nessuna parte”. Senatore, lei è tra i firmatari della proposta di modifica al Dl Semplificazioni col quale si voleva affidare la gestione dell’ippica al Coni. L’emendamento è stato dichiarato inammissibile. Quali sono le ragioni? In ogni caso da dove nasceva l’idea? Quali erano le finalità della proposta “respinta”? Intende ripresentare la proposta nell’ambito di altri dispositivi di legge? “L’emendamento aveva l’obiettivo di rilanciare un settore, quello dell’ippica, in evidente difficoltà a differenza degli sport equestri che sono molto cresciuti. La soppressione dell’ente specialistico ha prodotto risultati negativi negli anni. È arrivato il momento di tirare le somme su questa scelta di collocare l’ippica all’interno del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e valutare se il risultato sia stato positivo o se ci siano soluzioni migliorative per rivitalizzare il settore molto importante nell’ambito dell’economia nazionale e che vede negli sport equestri un esempio positivo. Non è possibile che l’ippica stia in un calderone dove si governa , ad esempio, anche la pesca. La collocazione all’interno del Coni garantirebbe finalmente all’ippica un profilo sportivo di primo livello e il salto di qualità. Vedremo se dopo la non ammissibilità nel Dl Semplificazioni ci saranno le condizioni per riproporre questa riforma all’interno di un provvedimento più generale. Sarà fondamentale però – ammonisce il senatore di Italia Viva - aprire un tavolo di confronto con tutti i soggetti in campo in questo settore prima di addivenire ad una qualsiasi riforma”. Nell’ambito dell’esame del Dl Agosto da parte della V commissione del Senato, in audizione Confcommercio ha avuto modo di richiedere al Governo, attraverso le sue articolazioni competenti in materia, una tutela del gioco legale, nella convinzione che ciò sia utile anche alla lotta alle infiltrazioni criminali del caso e al gioco da parte dei minori. Concorda? Perché? “Certamente sono d’ accordo con il tema posto nelle

audizioni. Il gioco legale garantisce anche maggiore tutela delle persone, specialmente delle fasce di popolazione più deboli: si impedisce l’accesso ai minori e, grazie ai codici etici adottati dai gestori e alla formazione specifica del personale di sala, si interviene sui giocatori adulti che non si approcciano in modo equilibrato alle attività ludiche, anche allontanandoli dalle sale da gioco quando necessario. Il gioco d’azzardo illegale invece espone i giocatori a considerevoli rischi, lasciandoli privi di qualunque tutela, e produce anche un danno per la collettività in termini di mancati introiti per le casse pubbliche oltre all’arricchimento della criminalità organizzata”. Quanto è importante, secondo lei, a livello normativo riformare il settore del gioco e su quali aspetti porrebbe maggiormente la sua attenzione? “Serve una riforma organica come già il ministero dell’Economia e delle finanze ha garantito di fare. Serve chiarezza sui gestori , sulla collocazione dei punti gioco, sulla lontananza dalle scuole. E serve un lavoro culturale per combattere la ludopatia. Ma è chiaro che chi vuole giocare ogni tanto con serenità, deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare liberamente senza doversi nascondere. Per questo ci vuole assunzione di responsabilità”. Da ex sindaco di un piccolo Comune dell’Umbria (San Gemini, in provincia di Terni), le è mai capitato di emettere ordinanze in materia di gioco? “No, da sindaco non ho mai emesso ordinanze sul tema del gioco. Quando una comunità è sana costruisce gli anticorpi all’illegalità. Per raggiungere i risultati bisogna governare i fenomeni senza creare mostri e senza alimentare la cultura del divieto fine a se stesso improntato a rassicurare gli elettori più che a risolvere i problemi”. Onorevole Grimani, per concludere, a quali sfide è chiamato il Governo il prossimo autunno, anche e soprattutto in considerazione di un necessario rilancio a seguito degli effetti della pandemia da Covid-19? “Il prossimo autunno vedrà il Governo impegnato nella definizione di un’agenda per il futuro, fondamentale per la ripresa e il rilancio di tutto il sistema Paese. Il cuore di tutto questo sarà la definizione dei progetti legato al Recovery fund che consentiranno di avere a disposizione risorse inimmaginabili da parte dell’Ue”. LUI

CHI

È?!?

Nato a Terni il 3 ottobre del 1972, il senatore Leonardo Grimani ha conseguito una laurea in Economia e commercio all’Università degli studi di Perugia nel 2007. Per lungo tempo operatore al centro prenotazioni presso la Asl di Terni e l’azienda ospedaliera Santa Maria, ha avuto sempre un ruolo politico di primo piano nel suo paese di origine (San Gemini), prima come assessore poi come sindaco, per due mandati dal 2009. Alle elezioni politiche del 2018 è stato eletto senatore delle liste del Pd ma da renziano della prima ora, lo scorso anno ha lasciato i dem e aderito a Italia Viva. Attualmente è membro e segretario della I commissione permanente del Senato (Affari costituzionali).

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LUIGI DI MAIO E VITO CRIMI

politica

Tutti i giochi del dopo elezioni

È

di Alessio Crisantemi

finita in “pareggio”, la partita elettorale giocata in occasione delle elezioni Regionali: Liguria, Marche e Veneto hanno scelto il centrodestra (con l’unico risultato clamoroso rappresentato dalla seconda, storicamente di sinistra), mentre Campania, Puglia e Toscana sono rimaste al centrosinistra. Un equilibrio che, in parte, appaga tutte le parti politiche, confermando le leadership più forti, e un discorso a parte per la Valle d’Aosta, dove il presidente in virtù di una diversa legge elettorale verrà eletto dai consiglieri candidati nelle 12 liste presentate, che interessa per via del legame fra Regione e casinò di Saint-Vincent. Come impatteranno le nuove nomine sul gioco pubblico, lo vediamo nell’approfondimento che segue: guardando, caso per caso, come si legano i risultati elettorali con il settore, oltre a fornire uno sguardo più generale sull’intero percorso di possibile (e auspicato) riordino. Nel frattempo vale la pena osservare ciò che accade a livello nazionale, anche in seguito al referendum costituzionale che ha accompagnato le regionali: dove la vittoria schiacciante del “Sì” al taglio del parlamentari vede affermarsi il principio ideologico gridato a gran voce, fin dalle origini, dal Movimento 5 Stelle. Un risultato che permette aa Luigi Di Maio di riprendersi la scena, anche se è ormai evidente che il Movimento non può più vivere di sola antipolitica. Se il verdetto evidenzia il risentimento che gli italiani continuano ad avere nei confronti della “casta” e di un certo modo di fare politica, è altrettanto palese che il populismo – pur continuando ad avere una certa presa sugli elettori – ha cambiato i suoi connotati. E dopo i tanti strali e i troppi annunci, spesso anche non corrisposti da fatti, è arrivato il momento di dare risposte concrete al paese, magari anche attraverso (vere) riforme. Ora ci sarà la convocazione degli Stati generali, dopo una consultazione online, sulla forma di leadership che il M5S dovrà assumere: con l’ipotesi di una sorta di segreteria collegiale che raduni tutti i “big”: Paola Taverna, Roberto Fico (o un suo fedelissimo: Vito Crimi), Stefano Buffagni e persino Alessandro Di Battista, se vorrà. Avrebbe dovuto entrarci anche Chiara Appendino, ma la recente condanna per falso in atto pubblico dal tribunale di Torino e la conseguente autosospensione dal Movimento cambiano i piani. Oltre a poter sgombrare il campo da altre ostilità nei confronti del gioco pubblico. Va

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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

All’indomani del duplice voto di fine settembre si delineano nuovi scenari per governo e parlamento, ma anche per il gioco pubblico. ricordato, infatti, che negli stessi giorni la sindaca torinese aveva fatto infuriare gli operatori con nuove e ulteriori affermazioni nei confronti del settore a dir poco discutibili. Con il presidente onorario di As.Tro, Mario Negro, che aveva replicato spiegando che: “Il dibattito sull’efficacia della legge regionale del Piemonte deve essere basato su numeri reali e non su interpretazioni ideologiche” dopo che la sindaca aveva parlato di “risultati concreti” poiché il volume di giocato delle Vlt è diminuito nel 2019. “Nulla di più ovvio – secondo Negro - se i congegni non sono accessibili perché vietati, è inevitabile che la raccolta diminuisca. Bisogna invece chiedersi dove sia andata a finire e le operazioni di polizia – citate dalla stessa Appendino – possono fornire un indizio di risposta: la domanda di gioco o si è spostata verso l’illegalità”. Tornando alle vicende nazionali, il voto del referendum suggerisce altre conseguenze e considerazioni. Con l’architettura del 5 Stelle che dipende dall’incognità dei parlamentari e dalla partita che si giocherà al governo, perché la stabilizzazione dei circa 300 eletti pentastellati, tra tanti mal di pancia e vari dissidenti, è indispensabile per la sopravvivenza dell’Esecutivo: e un eventuale rimpasto che renderebbe tutto più difficile. In questo difficile gioco di equilibri si inserisce anche il tema del gioco pubblico. Nella partita a scacchi giocata nella maggioranza, il problema per il M5S è legato alla perdita di mordente e all’affievolimento delle sue battaglie di bandiera. I numeri del referendum dicono che le vecchie parole d’ordine contro il “sistema” funzionano ancora, ma a scartamento ridotto. Figuriamoci, poi, quelle battaglie puramente ideologiche che il consenso non lo hanno neppure mai avuto, ma sono state soltanto assimilate di default dagli elettori, anche senza crederci del tutto, perché in fondo non c’è niente di male nell’invocare la tutela dei consumatori o della salute, come viene sistematicamente annunciato quando si deve inveire contro il settore. A distanza di anni, tuttavia, si è ormai palesata l’inconsistenza di certe battaglie, soprattutto nel gioco: dove i vari territori che hanno dato spazio alle rivendicazioni a 5 Stelle hanno dovuto fare marcia indietro per manifesta inapplicabilità ma anche per il disastro occupazionale che certe disposizioni avrebbero provocato e senza alcun beneficio per la comunità. Anzi. Anche a livello nazionale comincia a essere evidente l’inconsistenza e criticità di altre misure, come quella del divieto di pubblicità voluto dallo stesso Di Maio con il decreto Dignità, che passerà alla storia, forse, più che altro per le frasi a dir poco “buffe” con cui è stato accompagnato: tipo quella (celebre) dell’abolizione della povertà. Oggi, peraltro, diventa anche una questione di credibilità: difficile gridare contro i privilegi quando si gode di stipendi elevati, scorte, auto blu, e via dicendo, esattamente come i politici che un tempo si combattevano. Figuriamoci, dunque, continuare a parlare di azzardo. Alla fine, saranno gli stessi elettori a dire basta. Ammesso che ce ne siano ancora, nei prossimi mesi.



politica

Il punto di partenza Si torna a parlare di riordino del gioco pubblico, ma quali sono le possibilità di una concreta attuazione dell’Intesa stipulata in Conferenza unificata Stato Regioni ed enti locali nel 2017? Ecco cosa ne pensano i diretti interessati.

di Francesca Mancosu

Sarà la volta buona? È la domanda che ricorre nelle ultime settimane fra gli operatori del gioco, alla luce dei tanti endorsement, strettamente politici e non, al recupero dell’intesa stipulata in Conferenza unificata Stato Regioni ed enti locali nel 2017 a proposito del riordino del settore. Tre anni quasi di silenzio a riguardo, nell’attesa dei provvedimenti attuativi mai arrivati, rotti quest’estate dalle dichiarazioni del sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze Pier Paolo Baretta e del direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che si sono detti intenzionati a riprendere in mano “le pratiche”, per la tutela del gioco legale. Mentre sullo sfondo si succedono sentenze contrastanti emesse dalle varie sezioni dei tribunali amministrativi e del Consiglio di Stato, che attribuiscono oppure negano un “valore cogente” ai parametri stilati in quell’occasione. Ma cosa ne pensano Comuni e Regioni, i soggetti che hanno sottoscritto quell’accordo? Ecco cosa ci hanno risposto i rappresentanti delle amministrazioni di Roma e Napoli, dell’Anci e delle giunte del Piemonte e della Lombardia.

Seccia (Comune di Roma):

«Sbagliato agire solo sugli apparecchi»

SARA SECCIA

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Per i Comuni, piuttosto paradigmatico è il commento di Sara Seccia, consigliere M5S, vice presidente dell’Assemblea capitolina e referente comunale sul tema del Gap. “I sindaci adotteranno i contenuti dell’accordo in Conferenza unificata quando e se quell’accordo assumerà valenza a livello giuridico e, quindi, sarà reso applicabile. Ogni provvedimento, per essere attuabile nella pratica, deve seguire il corretto iter fino alla fine, funziona così in tutti gli enti pubblici. Iter che la Conferenza unificata non ha concluso perché manca il decreto ministeriale che gli conferisce vigore. Si attende quindi l’emissione di un decreto ministeriale attuativo. Mentre la circolare del ministero degli Interni (che nel 2019 ha evidenziato la valenza d’indirizzo degli orari degli apparecchi da gioco stabiliti dall’Intesa, Ndr), ugualmente, ha

GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

emesso – a parer mio – un giudizio che non supera di certo la mancanza del decreto necessario ad applicare l’accordo. Inoltre, è lo stesso Baretta a confermare che non si possono organizzare nuove procedure se non si è completato prima un disegno di riforma sulla dislocazione dell’offerta di gioco, degli apparecchi, del gioco online. La soluzione mi sembra però lontana. La stessa interpretazione sulla vigenza o meno dell’accordo 2017 è stata espressa anche nelle sentenze che vedono vincitrice Roma Capitale contro i concessionari, dal Consiglio di Stato, organo di consulenza giuridica e del secondo grado di giurisdizione nella giustizia amministrativa: un giudizio assolutamente più autorevole del mio”. L’Intesa, secondo la vice presidente dell’Assemblea capitolina “potrebbe anche essere ancora valida in base ai conte-


POLITICA IL PUNTO DI PARTENZA

nuti, anche se alcune misure decise in quel frangente sono”, a suo avviso, “ancora troppo blande, soprattutto per quanto riguarda le distanze dai luoghi sensibili (150 metri sono troppo pochi). Un riordino efficace del gioco pubblico va inteso complessivamente, non basta che i Comuni disciplinino le slot e le Vlt, perché non solo non è sufficiente e non corretto chiedere sacrifici soltanto ai gestori degli apparecchi slot, ma i gratta e vinci, le lotterie istantanee e, soprattutto, il ‘grande mostro’ del gioco online ‘la fanno da padroni’ costituendo la fetta più rilevante del ‘gioco’. Andrebbe rivisto tutto il circuito in una

visione di insieme che sia chiara ed intelligente, frutto del confronto con le parti coinvolte e che non sacrifichi chi ha già investito denaro in quelle attività che (fino a prova contraria) sono oggi previste dallo Stato italiano come lecite. Modifiche solo settoriali (e territorialmente limitate) non solo risultano impopolari, ma rischiano di vanificare lo sforzo enorme degli Enti locali che stanno facendo la propria parte contro la dipendenza da gioco d’azzardo patologico. A mio avviso, la regolamentazione degli apparecchi da gioco a livello comunale non può bastare, serve uno sforzo sincero e sensibile a livelli istituzionali superiori”.

Panini (Comune di Napoli):

«Sindaci dimenticati e ignorati» “Purtroppo il ruolo dei sindaci assume una valenza differente a seconda delle regioni di appartenenza. L’adozione di una legge organica da parte delle amministrazioni regionali limita notevolmente l’autonomia dei Comuni; pertanto, al fine di non disperdere il patrimonio di esperienze e l’impegno dei sindaci nel contrasto a questo problema sociale, sarebbe fondamentale la partecipazione degli Enti locali al processo di formazione delle leggi regionali”, esordisce Enrico Panini, vice sindaco e assessore al Bilancio di Napoli, che rivendica le compentenze dei Comuni nella lotta al Gap e lancia una frecciata alla Regione che per i prossimi 5 anni verrà nuovamente guidata dal governatore Vincenzo De Luca. “Non dobbiamo dimenticare che, spesso, nel silenzio delle norme e nell’incertezza delle pronunce giurisprudenziali, sono stati proprio i sindaci i primi ad assumere posizioni e ad adottare ordinanze per cercare di regolamentare la materia. Così, purtroppo non è accaduto nel caso della Regione Campania, che non ha ritenuto di coinvolgere nei lavori delle Commissioni un Comune all’avanguardia nel settore come Napoli, la cui regolamentazione aveva superato più volte e sotto diversi profili, il vaglio di legittimità da parte dei massimi organi della giurisprudenza amministrativa. Di più, non

ha neanche tenuto conto di quanto comunque prodotto dagli Enti locali in ciò producendo un danno reale. Il Comune di Napoli da anni ha richiesto a gran voce una disciplina organica ed unitaria della materia del gioco. Finora, i risultati di quell’intesa a livello locale sono stati deludenti e non hanno introdotto strumenti per proteggere efficacemente i cittadini che versano in condizione di maggiore fragilità sociale. Il modello che proponiamo prevede, accanto alle misure ‘oggettive’ di regolamentazione dell’offerta di giochi, interventi orientati a sostenere e migliorare le competenze dei cittadini, a valutare e contenere i diversi rischi connessi al complesso mondo dell’azzardo: dai messaggi pubblicitari accattivanti e catturanti, ai contesti delle sale gioco o insiti nei giochi stessi, particolarmente pervasivi e offuscanti lo stato di coscienza. Riteniamo che dall’intreccio delle due prospettive (regolazione sociale del fenomeno attraverso una organica disciplina e sostegno alle competenze personali e collettive di controllo e di autoregolazione, ad opera dei servizi sanitari) può nascere un modello in grado di avere una efficacia diffusa senza creare nuovi mostri né inutili ‘guerre’ tra interessi (sociali ed economici) inevitabilmente contrapposti”.

ENRICO PANINI

Faggiani (Anci)

«Stilare un codice del gioco pubblico» Per l’Associazione nazionale comuni italiani, a offrire il suo parere a riguardo è Domenico Faggiani, responsabile del Tavolo sulle problematiche del gioco. “Sono pienamente d’accordo con il sottosegretario Baretta. Sono ormai tre anni che vado ripetendo questa cosa, e mi fa molto piacere che oggi questa posizione sia largamente condivisa, anche da una parte importante della filiera del gioco, compresi alcuni che all’epoca criticarono duramente quel documento”. Ma bisogna tener conto che nel frattempo molte cose sono mutate. “Sono state approvate tutta una serie di norme, come ad esempio il Dl 124/2019 (decreto fiscale) convertito con modifiche dalla legge 157/2019, o la legge 160/2019 (legge di

bilancio 2020), tanto per citarne alcune dello scorso anno, che sono intervenute anche sulla materia del gioco pubblico, apportando significative modifiche alle disposizioni vigenti. Quindi è evidente che non è più possibile dare attuazione al documento del 2017 che - come si ricorderà - si concludeva con la richiesta al ministro dell’Economia e delle finanze di tradurre i contenuti dell’Intesa in un apposito decreto ministeriale. Tuttavia, ritengo che la sostanza di quel documento debba costituire la base da cui ripartire, perché sono rimaste identiche le motivazioni e le finalità allora indicate: ‘L’obiettivo che lo Stato si propone, di intesa con gli Enti locali, è regolare la distribuzione dell’offerta di gioco diffusa nel territorio, te-

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DOMENICO FAGGIANI

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politica

IL PUNTO DI PARTENZA

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nendo conto delle accresciute esigenze sociali’. A questo punto serve un ‘Codice del gioco pubblico’, che partendo da riordino, riduzione e riqualificazione dell’offerta di gioco, affronti tutti gli aspetti, compresi quelli della prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo e quello dei controlli e del contrasto ad ogni forma di illegalità. Una cornice all’interno della quale poi vadano a collocarsi le leg-

gi regionali. Norme che consentano di dotare i Comuni degli strumenti e delle risorse necessarie, affinché questi possano svolgere appieno il loro ruolo: la tutela del cittadino, a cominciare dalla sua salute, la programmazione sul territorio comunale dell’offerta di gioco pubblico, il contrasto ad ogni forma di illegalità”.

Tronzano (Regione Piemonte):

«Troppo furore ideologico sul tema»

ANDREA TRONZANO

Passando alle Regioni, a parlare per il Piemonte è l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano. “Le Regioni hanno legiferato in tema di contrasto alla ludopatia inizialmente con provvedimenti eccessivamente restrittivi per poi adottare modifiche che garantivano sia la tutela della salute che quella occupazionale ed a salvaguardia delle aziende. L’unica che ancora mantiene una legge che lede il principio di affidamento perché retroattiva è il Piemonte. I contenuti dell’intesa Stato Regioni sono condivisibili ed attuali, basterebbe emanare il relativo decreto per l’attuazione”.

Però, l’assessore non ritiene “possibile un riordino equo e equilibrato. C’è troppo furore ideologico sul tema. Sulla carta è ragionevole pensare che si possano cambiare le regole rendendole più efficaci nella tutela degli investimenti, nella tutela della salute e nel rispetto della legalità e nella prevenzione e cura. Realisticamente vedo però che per i giochi tipo gratta e vinci e online non esiste la volontà di regolamentarli o è impossibile per varie ragioni. Il rischio è penalizzare sempre e solo la filiera delle piccole imprese”.

Bolognini (Regione Lombardia):

«Organicità e coerenza nel riordino»

STEFANO BOLOGNINI

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Per la Lombardia invece interviene Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali. “L’Intesa raggiunta nel 2017 rappresenta una tappa, sia pure importante, nel processo evolutivo della legislazione in materia di gioco d’azzardo, rispetto al quale Regioni ed Enti locali hanno un ruolo essenziale per la definizione del quadro normativo. Riprendere e ripartire da quell’accordo, che riconosce efficacia alle disposizioni di ogni Regione o Provincia autonoma, se prevedono una tutela maggiore, è auspicabile, considerato che un periodo di tre anni, in questo settore, è un periodo importante di cambiamento. Sarebbe interessante ripartire proprio da un’analisi dei risultati rispetto agli obiettivi che l’Intesa si era prefissa, tenendo anche conto delle altre variabili intervenute, quali ad esempio il decreto Dignità e la legge di Bilancio 2020. L’accordo raggiunto ormai tre anni fa in Conferenza unificata Stato-Regioni non può quindi essere considerato un punto di arrivo, ma deve essere ripreso per essere aggiornato e migliorato, pensando anche ad uno sviluppo in un quadro più complessivo di riforma organica del settore. Il gioco d’azzardo, trattato nell’ambito delle politiche sociali e della promozione di corretti e sani e stili di vita, è un tema complesso e come tale richiede dialogo e soluzioni confrontate e concertate tra i diversi livelli, condividendo in primis l’orientamento alla priorità di tutela della salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, per le quali il rischio di scivolamento in condizioni di indebitamento e sovraindebita-

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mento è elevato, cosi come il rischio di sviluppare patologie”. L’assessore Bolognini crede che “un riordino efficace passi da due parole chiave: ‘organicità’ e ‘coerenza’. Proprio per le dimensioni che ha assunto il gioco d’azzardo e per le forme verso le quali sta evolvendo, a partire dal gioco online, è necessario che una compiuta e organica disciplina del settore del gioco legale vada di pari passo, con azioni efficaci di prevenzione per i giocatori; con un’attenzione alla tutela delle famiglie rispetto ai rischi di usura; con una efficiente strategia di contrasto al gioco illegale e al fenomeno della criminalità organizzata; con un’ attenzione al tema della fiscalità. Va affrontato con coerenza e chiarezza il tema della riduzione dell’offerta da gioco, anche con riferimento alla scadenza delle convenzioni di concessione a marzo 2022. Come sottolineato anche in precedenti occasioni, l’adozione di una linea ‘no slot’ intransigente, ma al contempo organica, continuativa e coerente, può avere maggiori possibilità di riuscire a contenere i rischi a cui sono esposte soprattutto le fasce di popolazione più fragili, di scivolamento in una patologia che porta con sé gravi conseguenze per l’individuo, per il sistema familiare, e per il sistema sociale e sanitario, considerati i costi che comporta. Occorre, sempre in ottica di efficacia, che siano riconosciuti i poteri delle Regioni e degli Enti locali, perché possano, in una cornice nazionale, disciplinare il settore nel rispetto di regole comuni, ma radicando i provvedimenti rispetto al proprio specifico contesto territoriale e locale”.





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SICUREZZA TERRESTRE OPPORTUNITÀ ONLINE Al via Enada Rimini, posticipata a fine settembre a causa del Covid: un evento che Italian Exhibition Group ha curato nei minimi dettagli, nel rispetto di un articolato protocollo sanitario di Anna Maria Rengo

Trenta settembre – due ottobre. È inizio autunno, e non certo primavera. Eppure, l’edizione 2020 di Enada Rimini, le più importante fiera del sud Europa dedicata al mondo del gioco, cade quest’anno ben fuori stagione, e per ben noti motivi: la pandemia che ha sconvolto l’intero mondo, costringendo miliardi di persone a un duro lockdown, mettendo in ginocchio l’economia e le attività imprenditoriali. Gioco con vincita in denaro compreso, ovviamente, e non solo in Italia. Un settore tuttavia vitale e resiliente, che vuole reagire, tornare a incontrarsi non solo virtualmente (come è stata la prassi in questi ultimi mesi), ma naturalmente rispettando i più rigorosi protocolli di sicurezza. Organizzare questa particolarissima edizione della fiera tricolore del gaming non è stata una sfida facile, anche per Italian Exhibition Group Spa, che ha curato l’allestimento. L’appuntamento è come sempre in primavera, stavolta eccezionalmente in autunno, al Quartiere fieristico di Rimini e a spiegare a Gioco News con quali attese ci si è preparati a questo evento è Andrea Ramberti, group brand manager wellness&leisure division di Ieg. “Enada ha sempre avuto una cadenza semestrale, con un appuntamento primaverile e uno autunnale. La data è quindi in linea con una precisa esigenza di mercato. Anzi, quest’anno ancor più: il ANDREA RAMBERTI

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principale obiettivo degli operatori è proprio quello di potersi nuovamente incontrare dopo un periodo di chiusura forzata. In fiera a Rimini ci saranno presentazioni di nuovi prodotti, ma centrali saranno le discussioni sul rilancio del settore e l’individuazione di nuove strategie per affrontare il mercato dei prossimi mesi”. Quali misure di sicurezza sono state previste per garantire la massima sicurezza di operatori e visitatori? “Abbiamo predisposto un articolato protocollo, che si chiama #safebusiness by Ieg e che si trova anche sul sito di manifestazione, nel rispetto delle regole e dei protocolli sanitari. È frutto di un tavolo di lavoro con le società di allestimenti e ristorazione, tecnici e operatori internazionali”. Da un punto di vista pratico, cosa cambierà nell’allestimento degli stand e nell’organizzazione degli eventi? “Anche l’intera filiera degli allestimenti è stata progettata e verrà gestita in sicurezza, come tutto il resto dell’organizzazione. I flussi dei visitatori saranno monitorati con rilevamento digitale e il presidio in loco di steward. E ancora: sanificazione a ciclo continuo, igienizzazione per i filtri dei canali di condizionamento dell’aria. Materiale informativo digitalizzato, produzione multimedia a supporto di eventi, convegni, media”. Qual è stata la risposta degli espositori e quale pensate sarà quella dei visitatori? “Gli operatori desiderano e hanno necessità di incontrarsi e incontrare la clientela. Ovviamente si tratterà di una Enada diversa rispetto all’edizione 2019, ma lo sarà nelle dimensioni, non nella qualità, perché le aziende partecipanti rappresentano al meglio la filiera produttiva. Per questo ci auguriamo che la riposta dei visitatori sia cospi-


SPECIALE SICUREZZA TERRESTRE, POLITICA OPPORTUNITÀ ROBERTO SPERANZA ONLINE

nologie sempre più “intelligenti”, il mondo digitale integra gli eventi fisici, supportando non solo fiere, ma anche convegni, business meeting, competizioni. Ma sono attività complementari e non concorrenti, perché danno risposte ad esigenze diverse ed aiutano ad allargare ulteriormente il mercato”. In che modo, in un mondo che non ha ancora superato la pandemia e che comunque ne sarà modificato, terrestre e online possono convivere e interagire? “In una parola: integrandosi. È nel connubio fra digitale e fisico, nel corretto mix fra i due ingredienti che nascerà la ricetta giusta per il rilancio del business in ogni settore, in questo del gioco forse più che in altri”. Il settore del gioco in Italia è stato tra gli ultimi a ripartire dopo il lockdown generalizzato disposto nella prima decade di marzo dal premier Giuseppe Conte. Quale importanza può avere, per esso, un momento espositivo come Enada? “Enada rappresenterà un momento molto importante per la ripresa. Di concerto con le aziende espositrici riteniamo che un incontro fisico, svolto nella massima sicurezza, darà nuova fiducia agli operatori professionali e a tutto il comparto”.

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cua, anche se qualsiasi previsione è oggi difficile. Stiamo cercando di ampliare i contatti commerciali attivando un marketplace online che metta in contatto i buyer esteri con le aziende presenti in fiera, un’opportunità in più per le aziende presenti”. In quale misura il Covid-19 ha cambiato il vostro business, sia dal punto di vista dell’organizzazione degli eventi che della possibilità per gli operatori di prendervi parte? “Direi che ha accelerato processi già in atto. Enada sarà un appuntamento fisico e avrà anche un’importante impronta digitale, per garantire business internazionale, sia reale che virtuale, all’industria che rappresenta. Sappiamo che questa del 2020 sarà un’edizione particolare, ma stiamo implementando il catalogo online, per dare più visibilità a prodotti e servizi, tramite immagini, video e tag per facilitare la ricerca e la scoperta. Tutte le energie sono rivolte a ottimizzare l’esperienza degli espositori e dei visitatori”. Le fiere virtuali potranno mai sostituire interamente quelle fisiche? “Non credo. Come dicevo prima, è forte l’esigenza degli operatori di incontrarsi fisicamente. Certo, grazie a tec-

STANDARD INTERNAZIONALI DI SANIFICAZIONE PER #SAFEBUSINESS Italian Exhibition Group ha scelto il programma Gbac Star per raggiungere lo standard internazionale di sanificazione dei quartieri fieristici di Rimini e Vicenza, nell’ambito del progetto #safebusiness di Ieg varato nel maggio scorso. Forte dell’esperienza maturata in ambito internazionale nelle pulizie in ambienti dove, in passato, si sono diffusi agenti patogeni, dall’influenza a malattie infettive resistenti agli antibiotici, il programma Gbac Star permette di stabilire e mantenere sui processi di pulizia e sanificazione un controllo basato sulla formazione e responsabilizzazione del management e dei dipendenti Ieg. La mitigazione del rischio associato al Covid-19, nel programma Gbac Star, parte dalle procedure standard di pulizia, attraverso la scelta degli equipaggiamenti e dei prodotti scelti, sino alla gestione dello smaltimento dei rifiuti prodotti dalla pulizia degli ambienti, e verrà periodicamente verificato con audit interni. “Se già da alcuni mesi i protocolli di sicurezza sono stati fissati, con questa ulteriore iniziativa collegata a Gbac Star abbiamo inteso aggiungere un tassello determinante al servizio del nostro pubblico e dell’intera azienda. Un valore per tutta la filiera del nostro sistema fieristico, sino agli espositori, agli stakeholders sul territorio e ai visitatori”, afferma l’amministratore delegato di Ieg, Corrado Peraboni. “Ieg - aggiunge Mario Vescovo, direttore operation e di sede del plant Ieg di Vicenza che ha sviluppato l’opera-

zione - è la prima azienda italiana che ha iniziato questo programma di accreditamento che si è nel tempo corroborato con le prassi adottate in seguito alla diffusione di malattie infettive in zone particolarmente sensibili del pianeta e per noi significa implementare il progetto #safebusiness che ha già ridisegnato spazi, accesso, consuetudini all’interno dei nostri quartieri fieristici per le manifestazioni in calendario a partire da settembre”.

COS’E’ GBAC STAR – Acronimo di Global Biorisk Advisory Council, Gbac è una divisione di Issa, International Sanitary Supply Association, l’associazione internazionale delle industrie delle pulizie. Il programma Gbac Star permette ad aziende e organizzazioni di varie dimensioni e complessità, di identificare, valutare tramite audit interno, controllare le azioni di pulizia, sanificazione e prevenzione dalle malattie infettive. Si basa sul cosiddetto Principio Pdca (Plan, Do, Check, Act) che una qualsiasi organizzazione utilizza per raggiungere i propri obiettivi. Questo programma coinvolge l’impresa accreditata, dipendenti e management, assieme a fornitori dei servizi di pulizie e stakeholders in un ecosistema di sicurezza specifica, misurabile, raggiungibile, realistica e temporalmente definita (in inglese, metodo Smart: Specific, Measurable, Achievabile, Realistic, Timely).

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LA FIERA DELLA (DIFFICILE) RIPARTENZA Se il settore si era ormai abituato a ritrovarsi ogni anno, tra mille problemi e varie preoccupazioni, quest’anno ci mancava il Covid-19 a compromettere la kermesse, e non solo il comparto

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ltro che ripartenza, altro che show. La “nuova normalità” del gioco pubblico si sta rivelando più difficile che mai. Al punto che a farne le spese è anche (e soprattutto) la fiera del settore. La celebre Enada, che nella sua 32esima edizione riminese ha visto la “primavera” arrivare soltanto a fine settembre: colpa, anche qui, della pandemia e del lockdown che hanno provocato lo slittamento di ogni tipo di manifestazione fieristica, con la cancellazione di molti eventi di spicco in gran parte dei settori dell’economia. Giochi compresi. Anche se Enada, slittata due volte dopo la cancellazione dell’edizione di marzo, ha sempre dichiarato la volontà di celebrare comunque la kermesse del gioco. Anche se in autunno: tenendo conto che ottobre, come tradizione vuole, è da sempre il mese della seconda edizione della fiera, cioè quella capitolina, ancora più “storica” poiché di più lunga tradizione. Un’occasione, dunque, per accorpare i due eventi in un’unica edizione, mantenendo la centralità di Rimini come sede principale. Una scelta apparsa fin da subito quasi inevitabile e comunque supportate da un discreto numero di adesioni e di conferme, da parte degli espositori, nonostante le varie criticità del momento. Ma comunque in balìa dell’enorme variabilità del momento, che sta accomunando qualunque settore, compromettendo la costruzione della nuova normalità di cui si parla tanto, ma che stenta a definirsi. Ed è proprio ciò che accaduto anche nell’industria del gaming, ancora priva di qualunque certezza, come ogni altro segmento dell’economia, nazionale e internazionale. Così, anche le aziende intenzionate a marcare la propria presenza sul territorio riminese, in molti casi hanno dovuto rinunciare per cause di forza maggiore. A partire da quelle estere, come le varie società di gaming con sede a Malta, che si sono viste costrette

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a rinunciare a causa delle restrizioni introdotte nelle ultime settimane dai governi per i voli tra l’Italia e l’Isola. Come pure è avvenuto per le altre realtà internazionali abituate a frequentare la Riviera per “motivi di gioco”, che stavolta sono costrette a rinunciare. Ma i problemi non esistono soltanto per chi viene dall’estero. Anzi. Anche le aziende italiane, in molti casi, si sono chiamate fuori dalla “casa” espositiva, ritenendo i rischi – o, comunque, le difficoltà - prevalenti rispetto alle opportunità. Tenendo conto delle difficili condizioni di business che si stanno riscontrando sul mercato, a causa del clima di depressione generale che si respira nell’aria. Come se le mascherine a cui ci stiamo faticosamente abituando noi tutti, filtrassero anche l’ottimismo che un tempo si diramava nell’atmosfera generale della Penisola. Come in ogni crisi, del resto, c’è chi reagisce in modo diverso: chi pensa soltanto a gettare il cuore oltre l’ostacolo e chi, al contrario, preferisce adottare il regime di massima prudenza, riducendo al limite ogni costo e limitando gli investimenti fino a quando non torneranno tempi migliori. Anche se, stavolta, la ripresa sembra essere più lenta che mai e, soprattutto, molto più indefinita di quanto si possa immaginare, a causa della variabilità di cui sopra, dovuta all’eccezionalità della causa che l’ha scatenata. Un miserabile virus, che oltre a provocare vittime nella popolazione mondiale, sta portando sul baratro anche tante aziende, in tutti i settori. Con i governi sempre più in difficoltà nel trovare risposte adeguate, mirate a garantire una difficile tenuta. In questo scenario, così complesso e frammentato, dunque, si va celebrando la nuova edizione di Enada: la più “ristretta” della sua storia e la più difficile di sempre, a causa delle varie restrizioni e delle numerose defezioni registra-


SPECIALE LA FIERA DELLA (DIFFICILE) RIPARTENZA

pre un osservatorio privilegiato e un punto di osservazione dell’industria che è fondamentale mantenere. Anche se purtroppo, come è evidente, non tutti lo possono capire”. Ma nonostante tutto, Enada ci sarà: organizzata da Italian Exhibition Group con la collaborazione di Sapar, la fiera di quest’anno vuole comunque rappresentare un’occasione da non perdere per fare networking con gli operatori del settore, per partecipare ai seminari sul futuro del comparto e, non da ultimo, per portare il proprio contributo al tavolo di lavoro - che si riunirà la mattina del terzo giorno - per delineare fin d’ora le strategie di Enada Primavera 2021. Il tutto, nella più totale sicurezza per visitatori ed espositori, attraverso il rigoroso protocollo “Safebusiness” realizzato dagli organizzatori, con indicazioni che comprendono i trasporti in avvicinamento ai quartieri, il sistema di accredito e di accesso, l’organizzazione delle aree di ristorazione e la gestione dell’intero quartiere. A spezzare una lancia in favore dell’organizzazione è Francesco Gatti, numero uno della software house di Parma Bakoo, che non ha dubbi sull’opportunità della fiera. “La mancata partecipazione non è nel nostro Dna”, così annuncia la presenza della sua azienda a Enada. “La nostra presenza vuole rappresentare un segnale – spiega Gatti – perché se non era possibile partecipare a marzo scorso per la grave ed incombente emergenza sanitaria, ora le cose sono molto cambiate: oggi la convivenza con il Covid è parte della nostra quotidianità. Una quotidianità che prevede il ritorno alla normalità in ogni campo: dalla scuola alle attività sociali, quindi anche a quelle ludiche”. “Enada 2020 è un appuntamento importantissimo”, anche per Nazionale Elettronica, con l’amministratore delegato Danilo Festa che la considera “la nostra fiera di riferimento, a cui non si può rinunciare”. Un momento dove poter incontrare tutti i clienti e partner e presentare le novità a cui le aziende hanno lavorato a lungo in questi mesi di difficoltà. Certamente – come evidenziato da Gatti - occorrerà prestare grande attenzione: “Ma dobbiamo comunque esserci e le motivazioni - spiega - non sono solo di carattere commerciale ma si apre dinanzi una questione di natura culturale e sociale”. La “cultura” rivendicata dalla Bakoo è dunque quella di “comprendere, osservare e apprendere”. Per “utilizzare le conoscenze acquisite a favore, mai contro. Per trasferire ogni esperienza calandola nella quotidianità. E oggi la quotidianità si identifica nella convivenza con questo momento sanitario complesso. Non con le chiusure, ma con la convivenza. Questa e la nuova cultura sanitaria, perché il ritorno alla normalità passa sempre per la consuetudine. E la nostra consuetudine è continuare a lavorare, a crescere. Non è l’immobilità. Così come non può essere immobile questo settore. Il primo a chiudere, l’ultimo a riaprire”. E che dovrà essere il primo a ritrovarsi. (Ac)

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te tra gli espositori. Facendo vacillare i sogni di “rilancio” perseguiti dagli organizzatori. “ Purtroppo la fiera di quest’anno è compromessa da una situazione oggettivamente difficile per la nostra economia, ma anche da una specie di boicottaggio che sembra essere stato fatto ad arte da una parte del settore, anche se non se ne comprendono le ragioni”, è il commento – amaro – di Domenico Distante, presidente dell’associazione nazionale Sapar, promotrice della kermesse. “Dispiace, perché abbiamo sempre ritenuto che la fiera potesse rappresentare un momento di rilancio per il nostro settore, sia a livello di immagine che di mercato, per dare un segnale forte e tangibile della nostra esistenza e della resilienza del comparto non soltanto alle istituzioni, ma anche all’intera industria e ai tanti lavoratori, preoccupati del loro futuro e di quello delle aziende”, prosegue Distante. “Ma dispiace ancor più perché non è certo questo il momento delle divisioni, all’interno del settore, peraltro dopo anni in cui abbiamo faticato non poco per provare a ricostruire un’unità che sembravamo aver raggiunto durante il lockdown, ma che ora vediamo vacillare in questa prima occasione”. Il riferimento, evidentemente, è al dichiarato forfait da parte di un “pezzo” dell’industria nei confronti di Enada, comunicato alla vigilia della fiera, di cui parliamo in queste pagine. Prima da parte di una parte degli operatori dell’amusement, con le aziende del consorzio Fee che hanno ritenuto superflua, se non addirittura dannosa – l’organizzazione di un’esposizione in questo momento: poi anche da una parte dei produttori di apparecchi da intrattenimento, con la presa di posizione dell’associazione Acmi Interactive che ha dichiarato di non vedere la necessità di una fiera in questo momento di rischio generale e di mercato ingessato. Ma il leader di Sapar continua a essere di vedute opposte: “Veniamo da una situazione particolarmente difficile che comunque rimane critica – spiega ancora Distante - perché compromessa da un prolungato lockdown e, più in generale, da una pandemia che ha messo in crisi l’intera economia nazionale e in particolare il nostro settore. Per questo serviva marciare compatti e lanciare un segnale di ripresa, sfruttando l’occasione della fiera. Invece, purtroppo, vediamo oggi ripartire tanti altri settori, con tante fiere di settore che sono state celebrate nelle ultime settimane, anche con discreto successo, mentre noi non riusciamo ad essere uniti e a cercare un rilancio tutti insieme”. Eppure il momento della “ricostruzione” generale dell’economia che dovrà inevitabilmente affrontare il governo, anche attraverso i fondi provenienti dall’Europa, dovrebbe rappresentare un’occasione per tutti i settori, che di certo non sfugge al presidente di Enada. Che evidenzia anche i segnali di speranza che si possono scorgere dalla politica in questo momento di difficoltà generale. “Nonostante il momento critico – o forse proprio per questo - abbiamo ottenuto risultati non banali, come quello della riforma del delle ticket redemption, che è già una boccata di ossigeno per una parte delle nostre aziende”, spiega Distante. “Ma più in generale si intravedono segnali di cambiamento che occorre cogliere e interpretare al meglio, per poterne ricavare benefici per le nostre attività. E la fiera offre da sem-

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WinBetItalia.it Il Made in Italy dell’intrattenimento ora anche online

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inBetItalia.it è parte integrante del gruppo RB Holding, una delle più importanti realtà totalmente italiane che copre con le proprie partecipate l’intera filiera e offerta del gioco lecito nazionale e che si presenta al mercato e agli operatori del settore con soluzioni realmente innovative. A raccontarne i dettagli è Stefano Giancotti, business manager online e retail del gruppo. “Il sito, con un target B2C, è suddiviso in due: una relativa alla parte delle scommesse sportive, sia in modalità pre-match che live, l’altra strutturata con già 500 titoli, fra slot e table games (roulette, black jack, baccarat). Sono in corso di integrazione ulteriori fornitori e modalità di gioco fra le più performanti e apprezzate sul mercato. In particolare, per la sezione scommesse abbiamo individuato come sportbook provider un fornitore molto esperto e molto concorrenziale dal punto di vista della lavagna di allibramento, la bontà del prodotto è già chiara in questi primi giorni di ‘go-live’ del sito; abbiamo verificato un elevato gradimento e

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A solo un mese dal lancio, la controllata del gruppo RB Holding si distingue già per un ricco catalogo di casinò games e di scommesse e per i servizi rivolti ai piccoli concessionari, ponendosi come driver privilegiato per gli adempimenti concessori

un’ampia partecipazione degli utenti, grazie alla quantità di eventi offerti per centinaia di diverse manifestazioni a livello mondiale, campionati di calcio, di tennis, basket e di tutte le altre discipline sportive, con oltre 400 tipologie di scommesse. Per ogni nazione sono presenti anche campionati minori, non ci fermiamo alle prime leghe, visto che le serie ‘cadette’ a volte registrano una clientela affezionata anche per altre ragioni, oltre che per le quote in sé. L’offerta si arricchirà di nuovi contenuti adeguati e aggiornati alle tendenze del mercato quali la sezione dedicata alle statistiche e l’area livescore per il monitoraggio degli eventi sportivi in corso”. A poco tempo dal lancio, prosegue Giancotti, “abbiamo registrato una forte risposta del pubblico, è stata riconosciuta la bontà dei bonus in essere, facilmente riscattabili dall’utente finale, per riuscire ad intercettare e a soddisfare anche il cliente che oggi sul mercato del gio-


COVER STORY WINBETITALIA.IT

Il primo Compliance Service Provider i taliano (Csp) Fiore all’occhiello di WinBetItalia.it sono i servizi offerti ai piccoli concessionari titolari di pochi diritti. Come? Sgravandoli da tutti gli adempimenti e gli oneri che sono previsti nell’ambito della convenzione, per rendergli la vita più facile e consentirgli un forte risparmio di risorse.

co ha già esperienza vastissima di siti online. Ci saranno delle offerte ‘speciali’ almeno fino a fine anno. Inoltre, per ogni conto gioco attivato assicuriamo elevati standard di trattamento e sicurezza dei dati in modo da garantire e tutelare sia l’utente finale sia l’operatore. L’intera offerta, sia in termini di contenuti di gioco sia per i servizi di customer care (attraverso numero verde, whatsapp, chat con operatore ed email) è fruibile sia in modalità desktop che mobile. Ampia attenzione poi è stata dedicata alle tipologie di ricarica dei conti gioco e al relativo prelievo, adottando una gamma di soluzioni trasversali a quelle che potranno essere le necessità dell’utente finale”. Nel sito inoltre sono presenti altre due sezioni, diverse da quelle propriamente relative ai contenuti di gioco, dedicate una alle promozioni e l’altra chiamata “lavora con noi”, rivolta al canale B2B per l’attivazione di punti vendita ricarica e per le proposte di nuove affiliazioni. “Abbiamo previsto una filiera corta con pochi intermediari fra il concessionario e l’utente finale in modo da garantire la giusta marginalità a tutti i nostri partner”, rimarca Giancotti. WinBetItalia.it è un operatore online che trova il più importante driver di sviluppo nel canale fisico, “dove, mediante una concessione per la raccolta delle scommesse sportive, ippiche e virtuali su rete terrestre, siamo attivi attraverso una serie di punti vendita sul territorio che danno largo spazio all’automazione, grazie alla presenza di terminali self service e prenotatori in grado di rendere più rapida e sicura la customer experience. Un fiore all’occhiello che, oltre a risultare strategico per abbattere i costi di gestione del punto vendita e per offrire maggiore riservatezza ai nostri clienti retail, diventa un attributo fondamentale nella situazione socio-sanitaria che stiamo vivendo, e che, nel rispetto dei protocolli anti Covid-19, evita assembramenti e file alle casse. I nostri punti vendita fisici comunque mantengono una spiccata propensione all’offerta di intrattenimento con dirette live dei principali eventi sportivi, una forte caratterizzazione basata sullo studio degli ambienti da dedicare alle diverse tipologie di giochi, con un particolare focus sugli apparecchi, cavallo di battaglia del gruppo”, precisa il manager. “La sfida più grande che ci siamo posti, che rappresenta una grande novità per l’intero settore, è quella di rappresentare per i piccoli concessionari il loro Compliance Service Provider (Csp).

La finalità è quella di ‘slegare’ il concessionario dalla titolarità della concessione, lasciandogli la libertà e le modalità operative tipiche: il nostro obiettivo è quindi sgravarlo da tutti gli adempimenti che sono previsti nell’ambito della convenzione, per rendergli la vita più facile e consentirgli un significativo recupero di valore “, aggiunge Davide Ricci Bitti, Ceo del gruppo. Il Ceo quindi evidenzia: “Lo scenario tracciato nelle ultime manovre finanziarie per il nuovo bando di gara prevede condizioni che di fatto sono irraggiungibili, inarrivabili per la maggior parte dei piccoli operatori non solo in termini economici. Abbiamo già testato nel corso degli ultimi mesi il modello, quindi oggi con il brand WinBet Italia rappresentiamo il primo Compliance Service Provider nel mercato italiano. Quella di WinBetItalia.it è una sfida ambiziosa e in continuo divenire: per sviluppare al meglio i suoi progetti e seguirli passo passo con la massima attenzione si è dotata anche di una nuova sede ad Imola ed ha ampliato il proprio organico, al fine di soddisfare tutte le richieste di clienti e operatori. La nuova sede è raggiungibile al numero verde 800 694971 e alla mail info@winbetitalia.it Per informazioni: www.winbetitalia.it

RB Holding, una lunga storia di successi Operante dal 1957, il gruppo RB Holding è una delle più importanti realtà totalmente italiane che copre con le proprie partecipate l’intera filiera del gioco lecito nazionale, disponendo di un’offerta omnichannel: da BDM Gaming Technology (produzione di apparecchi da intrattenimento) a WinBetItalia.it (concessionaria per il gioco a distanza e brand per la raccolta terrestre e retail) a NetWin Italia Spa (concessionaria Awp e Vlt).

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C’È CHI DICE NO Molte aziende del settore hanno deciso di non partecipare al Rimini Amusement Show, per il difficile momento che stanno vivendo a causa del Covid. Ma c’è chi ha comunque scelto di essere presente all’evento.

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uest’anno il Rimini Amusement Show, in programma dal 30 settembre al 2 ottobre, subirà una grossa battuta di arresto. La maggior parte delle aziende di settore hanno deciso, infatti, di non partecipare all’evento, alla luce delle conseguenze dovute al coronavirus. Non sarà quindi una fiera parallela ad Enada Rimini, e dunque un evento nell’evento, come è stato negli anni scorsi, ma sarà più che altro una “sezione dedicata” all’interno di quello riminese. Gli organizzatori fanno sapere che ci sarà un focus dedicato all´amusement, nella hall sud della Fiera di Rimini. “L’appuntamento Rimini Amusement Show resta in essere, ma come Consorzio Fee abbiamo preso la gravosa decisione di non prendervi parte. La scelta, non semplice, non deriva affatto dalla poca convinzione sull’evento che, anzi, abbiamo attivamente contribuito a creare in origine e sentiamo profondamente nostro”, afferma Mauro Zaccaria, presidente Consorzio Fee (Family Entertainment Expo). “Rispettiamo il coraggio di Ieg (Italian Exhibition Group, Ndr) e MAURO ZACCARIA

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di Michela Carboni

Sapar nel perorare la kermesse fieristica di Rimini, siamo però approdati a questa soluzione per via del particolarissimo momento in cui stiamo vivendo: il settore, già in un periodo delicato, è stato letteralmente prostrato dal Covid e non abbiamo ritenuto opportuno in un tale frangente esporci a ulteriori spese. Tanto più che da un pre-sondaggio valutativo è emerso che nessuno dei nostri abituali interlocutori commerciali parteciperà alla manifestazione. Purtroppo il mercato è sotto scacco”. Alcune aziende comma sette parteciperanno comunque a Enada Rimini? “Nessuna azienda consorziata Fee parteciperà all’appuntamento riminese anche se, dopo aver preso la decisione ufficiale come Consorzio, naturalmente è stata lasciata massima libertà di prendere parte alla manifestazione come singoli. Evidentemente la decisione è stata condivisa davvero all’unanimità”. In che modo il puro intrattenimento può tornare a conquistare appeal in Italia? “Per consentire al puro intrattenimento di tornare a conquistare appeal in Italia dovremmo metterlo in condizione di essere davvero competitivo con gli altri modelli internazionali. E questo è possibile solo liberandolo dai



C’È CHI DICE NO

SPECIALE

lacciuoli demagogici di una certa burocrazia e politica. Una sfida da vincere è quella dell’online, se lasceremo che tra noi e gli altri Paesi si frapponga una distanza troppo grande il divario diventerà incolmabile e per noi sarà la fine”. Che peso sta avendo il Covid sulle sale giochi italiane? “La stagione estiva si chiude al 50 percento: soprattutto ad agosto un po’ di turismo c’è stato, ma se immaginate

un taglio secco della metà degli incassi in una situazione già delicata, il bilancio è presto fatto”. Quali sono gli auspici per il futuro? “Gli auspici sono sempre gli stessi: chiediamo alla politica che ci venga riconosciuta un’identità autonoma con regole e normative conseguenti e che possa crearsi una buona volta un tavolo permanente di confronto tra tutti i protagonisti del settore”.

IL FRONTE DEL SÌ

ANDREA LO MASSARO

Il vice presidente di Sapar, Andrea Lo Massaro, sottolinea come “alcune aziende dell’amusement saranno regolarmente presenti in fiera e per questo le ringrazio personalmente per la responsabilità che stanno dimostrando nei confronti di un settore che, come giustamente sottolineava, ha subito non solo un duro colpo a causa della pandemia da Covid19, ma che già da molti anni ormai patisce un’incertezza normativa che ne ha rallentato fortemente l’espansione. Sulle dinamiche che hanno portato a questa decisione preferisco sorvolare, mi preme invece ringraziare tutte le aziende che hanno deciso, contro tutto e tutti di essere presenti a questa edizione particolare di Enada, la più importante degli ultimi anni per il valore simbolico della forza e dell’unione del comparto”. A suo avviso questa decisione della maggior parte delle aziende amusement di non partecipare all’evento penalizzerà il settore? “Spero dia grandi soddisfazioni alle aziende presenti, che con coraggio hanno deciso comunque di investire in un progetto valido. È un’occasione mancata per il comparto amusement, che poteva invece ribadire la propria forza e importanza sociale in un momento in cui usciamo da un periodo di isolamento e ‘distanziamento’ sociale. Poteva essere un’occasione per il settore per discutere e trovare formule idonee per far ripartire in sicurezza la condivisione del puro intrat-

E

A L L ’ E S T E R O

C O S A

A C C A D E ?

Le maggiori fiere rappresentative del settore devono fare i conti con la pandemia. La fiera Iaapa di Orlando, in Florida, non si farà. L’evento, che rappresenta il più importante show al mondo per l’industria dell’intrattenimento, si sarebbe dovuto svolgere - come ogni anno - a metà novembre, nell’Orange County Convention Center della città americana. Ma gli organizzatori hanno comunicato alle aziende che l’edizione 2020 verrà cancellata. La causa è, ovviamente, il Covid-19, come spiegato dall’organizzazione, aggiungendo che il team di Iaapa sta lanciando una nuova conferenza virtuale per l’industria delle attrazioni globali in modo che le aziende possano ancora prendere parte a molte delle sessioni educative che erano previste in concomitanza con lo spettacolo.

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tenimento”. Il puro intrattenimento come può tornare a coinvolgere il pubblico? “Trovando formule che si adattino al periodo storico che stiamo vivendo, rendersi promotori di luoghi sicuri per il divertimento di bambini e ragazzi, i più colpiti da questo periodo di isolamento, ai quali invece potremmo fornire gli strumenti per ritrovarsi in sicurezza e divertirsi con gli apparecchi per il puro intrattenimento”. A livello politico, quali azioni bisogna compiere? “Oltre a proseguire quel dialogo con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e i ministeri per trovare delle norme idonee al settore degli apparecchi comma 7, potremmo appunto promuovere iniziative e progetti che riportino i giovani a ritrovarsi, a relazionarsi, a divertirsi, in sicurezza e senza diffidenza. Pertanto è necessario che le norme relative agli apparecchi comma 7, contenute nel Dl Agosto, vengano ritirate o modificate”. Lei ha partecipato come candidato alle regionali del Veneto con Forza Italia. Nel suo programma c’è stato spazio anche per l’amusement? “Certamente, credo fermamente che il settore abbia un potenziale troppo a lungo represso: solo con la competenza di chi il settore lo conosce nel profondo si potranno trovare le soluzioni giuste a livello normativo e legislativo. Sono fiducioso, il Veneto ha i mezzi e le location giuste per dare un primo segnale di rilancio del settore del puro intrattenimento”.

Va meglio in Turchia. “Poiché le regole del gioco stanno cambiando in tutto il mondo, anche noi ci siamo raffinati e siamo diventati più forti”. È questo il messaggio lanciato dagli organizzatori della fiera dell’intrattenimento Atrax, alla luce del grande cambiamento provocato dalla pandemia. Con un’ulteriore promessa: “Ci stiamo preparando a incontrarti per un’esperienza espositiva di qualità superiore”. Dopo la mostra dello scorso anno che ha avuto un discreto successo sia per gli espositori che per i visitatori, Atrax sta dunque andando avanti, ampliando il suo concetto e aumentando il suo potenziale. Preparandosi a soddisfare un potenziale accumulato tra il 4 e il 6 febbraio 2021, come prima mostra del nuovo anno.


Contenuto informativo da operatore gioco legale ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n. 132/19/Cons).


SPECIALE

Nazionale Elettronica «Ci siamo per dare un segnale ai nostri clienti!» Il direttore generale Danilo Festa e il direttore tecnico Diego Mendez spiegano la presenza a Enada Rimini

“N

azionale Elettronica partecipa alla 32esima edizione di Enada, è un appuntamento importantissimo, la fiera di riferimento del nostro mercato e soprattutto la prima occasione per poter incontrare fisicamente tutta la business community italiana”. Danilo Festa, direttore generale di Nazionale Elettronica annuncia così la presenza alla fiera riminese della sua azienda, che non poteva rinunciare alla partecipazione: “La cosa più importante è che saremo presenti per confermare ai nostri clienti che noi ci siamo, che siamo

DIEGO

al loro fianco in questo momento così impegnativo e complicato”. Non bastavano già tutti gli ostacoli che alcune leggi e regolamenti hanno frapposto tra i fornitori e i noleggiatori e tra gli esercenti e l’industry del gaming fino ad arrivare ai giocatori. Anche la pandemia globale ha fermato il settore per mesi e complicato molti processi economici. Il mercato, però, sta rialzando la testa e lo testimonia la presenza di un’azienda come Nazionale Elettronica in un evento che è tra i pochi show del post Covid-19 che si terrà dal vivo e non in versione digital. Tante le novità durante Enada Rimini, quindi. Nei giorni di fiera sarà presentata la nuova formula di noleggio operativo disponibile per tutti i prodotti Nazionale Elettronica, la società si presenterà all’appuntamento con i nuovi giochi Vlt le nuovissime schede Awp Lucky Edition e Special Gallery, la nuova Bingolett, le già consolidate Special Dream 7 e Special Rooms. Inoltre, sarà l’occasione per presentare al mercato tutti i dispositivi per il trattamento del denaro e il nuovissimo terminale Service Point, non ultimo ci sarà anche tutto il catalogo di giochi per casinò online certificati per il mercato italiano e M E N D E Z E DA N I LO F E S TA internazionale.

In continua evoluzione, infatti, il Service Point che permette di effettuare ricariche e altri servizi ancora. Tramite la webcam è possibile riconoscere l’utente e poi scansionare, leggere card, erogare ticket con la stampante termica e ovviamente c’è tutto per la distribuzione di gettoni e banconote. Tra i giochi online da segnalare tanti titoli come Woman, Stellina, Madame Fortuna, Fattoria, Lucrezia, Jewelry Stars, Candy Slot, Magic Garden e Ghost House. “Nazionale Elettronica è orgogliosa di essere uno dei maggiori fornitori di contenuti multi-channel in Italia - spiega Diego Mendez, direttore tecnico di Nazionale Elettronica - aver raggiunto i giocatori online e mobile oltre ai giocatori Awp e Vlt con la nostra offerta è uno sviluppo emozionante del business. Il portfolio giochi di Nazionale ha già dato prova della sua popolarità presso i giocatori della rete fisica e online in Italia e siamo certi che l’offerta dei questi nuovi titoli sarà accolta con successo ed entusiasmo dai giocatori e da tutto il mercato”, conclude.

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Novomatic Italia «Investimenti e orgoglio per consolidare la leadership» Il direttore della Bu Vlt del Gruppo, Michele Masini, presenta le prossime novità nel segmento di punta delle Vlt

La

voglia di tornare a guardare al futuro con ottimismo rende questo periodo dell’anno, solitamente dedicato alle ripartenze, ancora più importante per il grande valore che porta con sé: dopo un lungo periodo di lockdown in cui il settore del gioco pubblico ha subito una durissima battuta d’arresto che ha messo a dura prova molte realtà, l’assetto complessivo del sistema, senza tuttavia compromettere o fermare, in casa Novomatic Italia, l’orgoglio e la grinta con cui il Gruppo opera ed è presente nel mercato. Michele Masini, direttore della Bu Vlt, spiega come il business punta di diamante del Gruppo in Italia può vivere questo periodo come una grande opportunità: “Abbiamo l’occasione di confermare ancora una volta la nostra strategia di investimenti – dichiara - e lo facciamo proponendo al mercato prodotti e servizi sempre all’avanguardia, affrontando il futuro con la professionalità di chi è leader di mercato e, nonostante le criticità oggettive a cui il settore è esposto e le incertezze relative allo scenario sanitario del nostro Paese, rinnovando continuamente la propria offerta di giochi e cabinet”. In dettaglio, Novomatic Italia mira a rafforzare il proprio apporto verso tutti i business partner, elevando ai massimi livelli la qualità del servizio di assistenza e continuando a supportare l’intero

network Vlt che ad oggi conta oltre 35.000 cabinet e ben 4.700 sale servite. “A fare da traino – sottolineato ancora Michele Masini - sono i nostri prodotti e quello che abbiamo preparato per i mesi che ci attendono e che promette di dare un nuovo volto al mercato, e di andare incontro alla domanda di qualità ed evoluzione tecnologica che sempre di più il mercato stesso richiede”.

LE NOVITÀ

MICHELE MASINI

Ecco un’anteprima delle prossime iniziative e dei lanci dedicati al segmento Vlt: • Sarà messa a disposizione del mercato la nuova Vip Lounge: il cabinet Vlt dalle caratteristiche uniche, un fattore di successo in tutti i mercati in cui è già presente e che sarà dotata di un’offerta di gioco specifica e all’avanguardia. • In tema di giochi verranno proposti nuovi titoli tematici, il primo esempio è Amber Party dedicato all’Oktober fest • Faranno esordio titoli Hd, solo per il canale premium Vip, che offriranno un’esperienza di gioco unica ai clienti. Il primo gioco arriverà in autunno: Clower Power Hd, successo internazionale che finalmente sarà disponibile anche in Italia • Il mercato potrà contare su titoli innovativi con l’introduzione di features del tutto nuove nel mondo Novomatic: X Roulette, per esempio, è il primo titolo Vlt Novomatic Italia con Energia e, Wave Patrol , il gioco da poco lanciato, è il primo a bet min 20 cent • Si investirà sulla formazione in sala riguardo ai nuovi prodotti, attraverso la distribuzione di materiale e video che possano supportare il loro lancio • Proseguirà l’attività di ottimizzazione del portfolio giochi Novomatic Italia al fine di offrire sempre la miglior offerta ai giocatori preservando al con-

tempo la marginalità di tutta la filiera Vlt • Per il Novocash Vlt, che più che mai in questo momento storico rappresenta il prodotto che garantisce la miglior sicurezza in sala, è previsto un continuo lavoro di evoluzione tale da migliorarne le caratteristiche funzionali.

Qualità e eccellenza restano quindi le parole d’ordine di Novomatic Italia anche in questa fine 2020 così diversa dal solito. Per il Gruppo resta infatti un must il concentrarsi sempre verso nuove sfide future che possano da un lato esaltare la natura di produttore e fornitore a 360° che Novomatic Italia vanta nel nostro Paese e allo stesso tempo salvaguardare il business in uno degli anni più difficili per il gaming tutto e per il settore delle Vlt in particolare. Da qui la scelta di costruire una tabella di marcia fatta di importanti novità tali da poter annoverare i prossimi mesi tra i più intensi nella storia del Gruppo.

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Mag Elettronica “Thunder collection” l’intrattenimento si fa in quattro

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al pescatore al Re del cartello e i suoi trafficanti, ecco la nuova “Thunder collection” griffata Mag Elettronica Srl e certificata Siq, pronta a fare il suo debutto nel mercato delle Awp. Si tratta di una compilation di nuova generazione, prodotta per la prima volta quest’anno, che punta, come è nello stile Mag Elettronica, all’innovazione. Coinvolgente la grafica, tanto quanto gli effetti sonori che cambiano a seconda delle ambientazioni scelte.

televisivo, che invita a scoprire quale premio si nasconde all’interno dei pacchi.

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Sono infatti ben quattro i titoli proposti dalla società italiana con sede nel padovano, che si occupa di produzione, commercializzazione e gestione di dispositivi di intrattenimento automatici e semi-automatici. The fisherman è il nuovissimo titolo di Mag Elettronica Srl in tema pesca: “Getta l’esca nel vortice e scopri quale pesce abboccherà per vincere il premio” recita il claim del gioco; Aztec Gold è invece l’avventura tra tesori Aztechi e Conquistadores con una apposita simbologia, tutta da scoprire; non manca poi un titolo dedicato alla “malavita”, si chiama Cartel King, riferito al Re del cartello e ai suoi trafficanti; un virtuale tuffo nel lusso e in uno stile di vita senza freni e senza regole, in cui “i tesori” sono custoditi in diverse casseforti. A chiudere il cerchio è Mystery box, ispirato a un noto quiz

Pragmatic Play «Sport virtuali e game shows il futuro è servito»

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lot online & mercato italiano. Accoppiata vincente, per il fornitore di casino games Pragmatic Play, che guarda però anche oltre. Parola di Ivan Faulisi, head of affiliates del software provider: “Pragmatic Play sta attualmente investendo molte risorse nella localizzazione e il mercato italiano delle slot è sicuramente uno da osservare da vicino. Il mercato delle slot è molto sviluppato in Italia, dopo un lungo periodo di espansione. Il settore dell’iGaming in questo Paese è salito alle stelle ultimamente quindi è naturale che ci stiamo concentrando su di esso. La presenza di Pragmatic Play in Italia è piuttosto accentuata e chiudiamo regolarmente accordi con operatori locali. Le nostre slot sono visibilmente apprezzate nella zona e, inoltre, in precedenza abbiamo lanciato prodotti di live casino localizzati come Roulette Italy per attrarre que-

sto target di riferimento, facendo sentire i giocatori più coinvolti e a proprio agio”. Quali novità possiamo aspettarci nei prossimi mesi? “C’è molto da fare in casa Pragmatic Play e il prossimo periodo sarà pieno di novità interessanti. Presto lanceremo il nostro vertical di sport virtuali e i nostri primi Game Shows. Abbiamo in programma di espandere il numero di slot che lanciamo ogni mese, consolidando ulteriormente il nostro portafoglio e incoraggiando la varietà. I giocatori dovrebbero aspettarsi più titoli Megaways, insieme ad aggiunte alla nostra collezione Bonanza”. Pragmatic Play non offre solo slot: quali sono gli altri prodotti di punta? “Pragmatic Play è un fornitore multiprodotto. Al momento offriamo tre diversi verticali tramite un’unica Api: slot, live casino e bingo. Abbiamo oltre 200 slot Html5 disponibili, 7 giochi live casino,

8 varianti di bingo, un gioco di bingo esclusivo e molti altri. Presto lanceremo il nostro vertical sugli sport virtuali, aumentando il numero a quattro. Tutti i prodotti vengono forniti con la stessa qualità superiore ai nostri clienti e tutto è immediatamente disponibile per l’integrazione in tempi record”. Pensa che il trend positivo del gioco online continuerà anche in futuro? “L’industria dell’iGaming è attualmente in aumento e con sempre più giocatori che si spostano sul campo online è molto probabile che la tendenza cresca ulteriormente. Ci sono molte opportunità da scoprire e perseguire insieme a un ampio spazio per l’innovazione. Il gioco d’azzardo online è un mercato in rapida crescita e rimarrà sicuramente tale per molto tempo”.

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Evoplay Entertainment «La nuova frontiera tecnologica del gaming» Il Cbdo Vladimir Malakchi evidenzia le strategie per recitare un ruolo da protagonista nel promettente mercato italiano dell’online

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VLADIMIR MALAKCHI

on l’economia globale ancora in costante mutamento a causa degli eventi imprevisti degli ultimi mesi, si può dire con certezza che il 2020 è stato un anno insolito per l’industria del gioco d’azzardo italiana. Eppure, mentre le ripercussioni di rigidi lockdown, combinate con ostacoli burocratici preesistenti, hanno indubbiamente portato sfide, hannno anche portato opportunità”. Ne è convinto Vladimir Malakchi, Cbdo di Evoplay Entertainment, società specializzata nello sviluppo di casino games che guarda con interesse anche all’Italia: “Essa è un territorio unico e, sebbene abbia certamente affinità con i casinò terrestri, ospita anche una nuova generazione di giocatori orientati alla tecnologia. La mancanza di luoghi in cui giocare non toglie che il secondo mercato europeo sia pieno di giocatori che vogliono ancora scommettere. Il futuro sembra promettente per i fornitori con le conoscenze tecniche per soddisfare le loro richieste e offrire divertimento a coloro che cercano una transizione senza soluzione di continuità verso un nuovo modo di giocare”. E la si può trovare in Evoplay: “L’offerta di oltre 100 slot, giochi da tavolo e

giochi istantanei innovativi di Evoplay Entertainment incorpora le funzionalità high-tech richieste per il mercato dell’iGaming di oggi. Costruito utilizzando software brevettati, il nostro nuovo motore di gioco Spinential è un pilota avanzato di mantenimento e acquisizione mostrato nel nostro avvincente titolo Fluffy Rangers. Lanciato nell’estate del 2020, il gioco utilizza il nostro strumento all’avanguardia Spinential per trasportare i giocatori in un epico torneo di giostre ambientato nelle magiche foreste di una terra lontana. In una mossa che ha consolidato la nostra posizione di fornitore per l’ultima generazione di giocatori, il titolo offre una novità assoluta per il social media marketing: i suoi affascinanti personaggi possono essere utilizzati come filtri per il viso su Instagram così da creare un’esperienza di gioco completamente interattiva”. L’approccio progressivo di Evoplay Entertainment può essere visto “anche nel nostro successo rivoluzionario, Dungeon: Immortal Evil. Essendo la prima slot dell’industria ispirata a giochi di ruolo, il suo tema coinvolgente è stato progettato per eclissare quello di qualsiasi altro contenuto attualmente presente nel mondo iGaming. Il gioco segue l’epica ricerca di un eroe coraggioso per salvare l’umanità, sconfiggendo una terrificante serie di mostri lungo la strada. Tuttavia il rilascio rimane anche fedele alle sue origini come slot, con vincite esclusivamente basate sul gioco di ruolo. Questa combinazione pionieristica delle esperienze di intrattenimento coinvolgenti trovate nell’industria dei videogiochi, insieme al “brivido del giro”, è il segno distintivo della classica giocabilità da casinò. Con la sincronizzazione delle ruote, eventi casuali, jolly walking e ruote bonus, il nostro portafoglio è ricco di funzionalità innovative progettate per attirare la generazione emergente di

giocatori esperti di tecnologia presenti in Italia e oltre”. Malakchi si sofferma anche sul recente gioco istantaneo, Penalty Shoot-out, che “garantisce ai giocatori l’opportunità di raggiungere la gloria per il loro paese. Con 24 squadre tra cui scegliere, gli scommettitori possono diventare un eroe nazionale convertendo un calcio di rigore decisivo, con simboli a tema calcistico, meccaniche all’avanguardia e una colonna sonora coinvolgente della partita, tutti presenti nella serie. Un altro titolo per gli appassionati di calcio che lamentano il rinvio di Euro 2020, Football Manager, ha dato il via con stile all’azione estiva. I giocatori che riescono a identificare con successo la nuova prospettiva di gioco più interessante possono vincere enormi premi in una stravaganza sportiva creata per il momento”. Secondo il Cbdo, inconclusione, “ol continuo predominio del mercato italiano da parte dei verticali terrestri e retail apre uno spazio per i provider online con contenuti in grado di attrarre nuovi giocatori. Avendo firmato una vasta gamma di accordi globali con alcuni dei più interessanti operatori e fornitori di piattaforme dell’Europa meridionale, Evoplay Entertainment è pronta a sfruttare l’enorme potenziale offerto dal nascente mercato italiano online”.

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Microgame Multicanalità, efficace anche contro il lockdown Il provider presenta le sue soluzioni su misura per gli operatori, tuttora alle prese con le conseguenze della pandemia

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ra gli elementi che hanno suscitato maggiore interesse alla vigilia dell’Enada, c’è sicuramente il caso Microgame, provider leader del mercato nazionale che al più importante appuntamento di settore praticamente rappresenta il momento del gaming italiano: uno scenario complesso, ricco di sfaccettature, molte delle quali, anche a sorpresa, positive. L’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown hanno determinato importanti effetti restrittivi anche sul mercato del gioco, tuttavia la ricetta Microgame sembra prospettare agli operatori possibilità di intervento, in grado di capovolgere una parabola discendente. Il provider ha infatti messo in mostra i risultati operativi dell’ultimo anno che raccontano di una significativa impennata sia sul fronte del numero degli utenti che in termine di profit. Su come sia stato possibile registrare tassi di crescita anche superiori al 20 percento, Microgame non fa misteri e declina il mantra della multicanalità, una caratteristica ormai divenuta peculiare

nell’offerta dell’azienda italiana che su questa stessa traiettoria ha coinvolto le numerose aziende, italiane ed estere, che utilizzano i suoi prodotti. Proprio gli operatori attivi sul mercato nazionale hanno testimoniato il successo della linea Microgame che nel frattempo continua a stringere numerose intese con nuovi clienti, operatori affermati del settore. Un riscontro sicuramente frutto anche delle implementazioni tecnologiche sviluppate internamente dal provider che, contando su un’esperienza ultraventennale nell’industria italiana del gaming, è riuscita a confezionare strumenti sempre più performanti, innanzitutto perché pensati a partire dalle esigenze del mercato nazionale. Dalle attività di marketing fino alle azioni di monitoraggio e controllo, Microgame mette a disposizione una suite di strumenti che permettono una gestione semplice ed immediata del business. Per piccoli operatori e colossi internazionali l’opportunità di focalizzare gli sforzi sugli aspetti più premianti. Insieme alla gestione delle piattaforme, c’è da sottolineare l’azione di imple-

mentazione costante dei partner selezionati per fornire i prodotti di gioco: con quelli dei principali player internazionali, nel catalogo Microgame confluiscono i giochi di numerosi operatori capaci di affermare anche singole specialità al mercato. La più grande offerta in termini di titoli e giochi che garantisce la possibilità di confezionare una proposta praticamente tagliata addosso alle esigenze di ogni singolo brand o skin. Altro motivo di vanto, le performance registrate da Microgame nel periodo di chiusura totale della rete fisica. Un momento difficilissimo e una dura prova per gli operatori del settore, a cui non è stata garantita la stessa rete di supporto pensata per altri segmenti produttivi. L’inversione di tendenza per l’area retail di Microgame, invece, è discesa dalla fulminea capacità di ripensare offerte e palinsesti, insieme all’applicazione concreta della multicanalità. Così, mentre i punti fisici restavano chiusi per il lockdown, con tutte le evidenti ripercussioni, le skin online associate hanno potuto tenere su livelli accettabili i volumi di tante aziende. Microgame, fornitore di servizi B2B, è alla ricerca dell’innovazione tanto per le soluzioni prospettate ai clienti, quanto per la tecnologia associata alla sua offerta. L’obiettivo perseguito dall’azienda italiana, è riuscire a confezionare proposte intriganti, efficaci, tecnologicamente avanzate e praticamente su misura. tra i più intensi nella storia del Gruppo.

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Bmm Testlabs «Nuove dinamiche di mercato, stessa qualità» Andrea Zanettini, head of land based sales Eursam del laboratorio di test di livello mondiale, spiega come ci si è organizzati per fare fronte alla pandemia e anticipa i progetti relativi all’Italia

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piani di smart working preesistenti mantenendo alta la qualità del servizio e limitando le criticità”. La pandemia come ha cambiato il settore del gaming e le sue esigenze? “L’industria del gioco ha visto un aumento del gioco online in termini di domanda e di giocatori terrestri che si sono rivolti al segmento virtuale. Per quanto riguarda il settore terrestre, a causa della chiusura forzata per diversi mesi di tutte le sedi di gioco, c’è stata una forte penalizzazione in termini di minori incassi e di minori richieste di certificazione. La resilienza e le capacità di adattamento del team di Bmm ci hanno permesso di rispondere alle dinamiche di mercato, dove la domanda di certificazione dell’online è aumentata rapidamente. Fortunatamente le sinergie con i clienti hanno permesso di sfruttare ANDREA ZANETTINI

un momento così problematico e senza precedenti, il laboratorio di test e di consulenza sul gioco Bmm Testlabs ha prontamente attivato il “BMM care committee” per gestire la pandemia e adeguare le strutture, così da consentire ai suoi dipendenti di lavorare in piena sicurezza. “La salute del nostro personale, così come delle loro famiglie, viene prima di tutto”, assicura Andrea Zanettini, head of land based sales Eursam del laboratorio. “Bmm – prosegue - ha consolidato i

questo periodo e lavorare su proiezioni a lungo termine. Nonostante l’incertezza della pandemia Bmm non ha fermato i suoi piani di espansione e anzi abbiamo svelato la nuova divisione cyber, Big Cyber”. Quali sono le giurisdizioni di maggiore interesse per Bmm? “Bmm lavora incessantemente per servire i nostri clienti in tutte le nuove giurisdizioni in arrivo di Slovacchia, Grecia, Germania, Ucraina, Messico e molte altre”. E in questo contesto, come collocate l’Italia? “L’Italia resta uno dei mercati più importanti. A riprova di ciò, siamo lieti di annunciare l’ampliamento della nostra sede di Bologna di ulteriori 400metri quadrati che, con lo spazio esistente, si trasformerà in una struttura di 900 metri quadrati. Questi nuovi locali garantiranno uno spazio sicuro per il nostro team e rappresenteranno un ambiente perfetto per ospitare i nostri clienti e le loro attrezzature. In qualità di laboratorio leader in Europa, Bmm lavora a stretto contatto per guidare i clienti in tutti gli aspetti propedeutici alla certificazione e oltre. Stiamo costruendo una partnership lunga e solida e il mercato italiano delle Vlt è un perfetto esempio del nostro indiscutibile successo”. Quali sono gli scenari prossimi del gioco, alla luce della perdurante emergenza Covid-19? “La pandemia non è finita e l’industria del gioco e altri settori ne soffriranno. Tuttavia è nostra responsabilità collaborare per ridurre al minimo gli impatti devastanti di un’economia in ribasso, guidando i nostri clienti e partner attraverso una distribuzione agevole e semplice di nuovi prodotti in tutte le aree del settore del gioco”, conclude Zanettini.

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enorme successo nel segmento terrestre, dalla collaborazione tra Octavian e WorldMatch la slot Sahara diventa disponibile anche online e concede subito il bis, grazie all’altissima qualità grafica e alla straordinaria accuratezza sia nella scelta dei simboli che nella loro realizzazione. La slot immerge i giocatori in un’esperienza decisamente coinvolgente, facendoli viaggiare in un deserto assolato e realistico. “Le sabbie del deserto nascondo incredibili ricchezze”, recita il claim che accompagna la presentazione ufficiale di questa slot. E a ragione: Il pezzo forte del gioco è il “Gems Bonus”: collezionando le gemme più preziose si ha accesso al super bonus. Ma nel gioco normale, 2 simboli Aladino impilati si trasformano in simbolo “scatter” e 2 o più simboli scatter sui rulli pagano una vincita. Molto carina la funzione “mirage” quando l’omonimo simbolo si trasforma in modo casuale in qualsiasi simbolo della tavola di pagamento (eccetto Aladino), dando maggiore suspence. Tre simboli Wild impilati sullo stesso rullo avviano invece i Free spin. Si possono ottenere 3, 4, 5 o 7 free spin. I simboli Wild che hanno avviato i Free spin rimangono bloccati sui rulli fino al termine della funzione e ogni simbolo Wild che appare sui rulli durante i free spin rimane bloccato fino al termine dei giri gratuiti. Ogni simbolo bonus che atterra sui rulli aggiunge un free spin extra. Per un gioco molto ricco e vario.

eoVegas Italia firma l’accordo con Ezugi, fornitore di live dealer gaming di ultima generazione che immerge il giocatore nell’autentica atmosfera del casinò tramite video streaming in alta definizione. Realtà aziendale in continua espansione e leader nel settore del casinò online, Ezugi approda sul mercato italiano per sfruttare al meglio le potenzialità del live gaming ad alte prestazioni in esclusiva su Leovegas. L’offerta di Ezugi prevede una ricca suite di Live Games condotti anche in lingua italiana. Parte del Gruppo Evolution Gaming, lo sviluppatore vanta nove studi di registrazione sparsi in tutto il mondo. Paola Maia, country manager Italia LeoVegas, commenta: “Abbiamo grande fiducia in questa collaborazione e riteniamo che LeoVegas sia per Ezugi il partner naturale per la sua espansione sul mercato italiano. La loro strategia ha saputo garantire una rapida crescita nella prima metà del 2020 e non mostra segni di rallentamento. Inoltre, i loro prodotti sono una garanzia in termini di innovazione e coinvolgimento. Non ho dubbi sull’apprezzamento dei nostri utenti in questo senso”. Pang Goh, business development director di Ezugi, sottolinea: “Siamo estremamente orgogliosi di aver ottenuto la certificazione in Italia e del lancio con un operatore rispettabile come LeoVegas. L’Italia è stata nei nostri radar per qualche tempo come uno dei territori di gioco più attraenti d’Europa. Il nostro team ha lavorato con impegno per garantire i più elevati standard normativi e qualitativi, in modo da soddisfare le richieste di questo nuovo mercato”.

DIGITAL INNOVATION DAYS ITALY 2020 GLI ESPORTS NELLA TRE GIORNI DELL’INNOVAZIONE

Se

il futuro è ormai destinato a essere caratterizzato dalla definitiva consacrazione degli sport elettronici a livello globale, la pandemia Covid-19 e il lockdown hanno senz’altro accelerato il percorso, anche in Italia. Per un impatto generale che va ben oltre il mondo dei videogame e dell’intrattenimento, coinvolgendo varie attività quotidiane e ogni segmento del business, imponendo una rivoluzione anche nelle tecniche e strategie di marketing. Non è un caso che, quest’anno, anche un evento focalizzato sull’innovazione itech come l’ormai celebre Digital innovation days Italy - la più importante kermesse italiana sull’innovazione digitale – in programma il 29-30 ottobre 2020, si occuperà di sport elettronici. Grazie anche alla presenza di Gioco News che nel solco delle tematiche affrontate al #DDays2020, sarà protagonista dell’evento: “Dalla gamification all’esportainment: la rivoluzione degli sport elettronici”. Un panel dedicato al fenomeno degli eSports, che avrà luogo nella sala plenaria, in cui portare all’attenzione generale il fenomeno sociale, culturale ed economico rappresentato dagli sport elettronici. L’evento sarà trasmesso online sulla piattaforma live.digitalinnovationdays.com creata per l’occasione da Digital Forest. Gli utenti potranno seguire tutte le sale, fare domande agli speaker durante gli interventi, rispondere ai sondaggi, contattare gli sponsor o scrivere sul Wall dell’evento.

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WORLDMATCH SAHARA, TRA SABBIA, FORTUNA E DIVERTIMENTO



flipper

Nonostante la battuta di arresto della disciplina a livello globale e l’inevitabile forfait anche a Enada, il popolo dei giocatori continua a tenere vivo il flipper, anche nelle competizioni Ranking ICR settembre 2020

Prove tecniche di riavvio di Vincenzo Giacometti

La

strada della ripartenza è ancora lunga per il flipper sportivo, a livello globale. Con la situazione di prolungata pandemia – e, in alcuni casi, anche di secondo lockdown – che fa vacillare la speranza dell’International flipper pinball association (o Ifpa, la federazione che gestisce la disciplina nel mondo) di far ripartire il ranking internazionale entro la fine dell’anno, una volta ripristinate le condizioni nella maggior parte dei paesi coinvolti. A farne le spese, stavolta, è anche la fiera Enada, che dopo undici stagioni consecutive di successo celebrate in compagnia del flipper sportivo, grazie al torneo organizzato da Ifpa Italia e Tecnoplay all’interno della kermesse, quest’anno deve rinunciare alla competizione, per via dell’interruzione del ranking e delle difficoltà organizzative più in generale che rendono – rispettivamente – impossibile organizzare un torneo internazionale e anche soltanto offrire un punto di svago con un allestimento di flipper in “free play”, per evitare inevitabili assembramenti che sempre caratterizzano tutti gli eventi che hanno a che fare con il più amato dei giochi a moneta. Per un’altra occasione persa per i giocatori italiani e non solo, visto che il tradizionale torneo di Enada è sempre stato accolto con piacere anche da giocatori esteri, abituati a fare un salto in Riviera per godersi i piaceri dell’Italia oltre a quelli del flipper sportivo. Ma quest’anno, non si può. E i giocatori della Penisola – esattamente come tutti gli altri – devono accontentarsi di altri momenti di svago. Anche se la voglia di competere si fa sempre più forte, in tutto il mondo. Non è un caso che da più parti ci si sta organizzando con la creazione di nuovi,

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piccoli eventi dedicati al flipper sportivo, anche al di là del ranking. Dopo i raduni andati in scena, con successo, in Germania, Svizzera e Olanda, anche in Italia si sono mossi alcuni passi, con il recente raduno dedicato a flipper e birra organizzato dal Milano pinball club. Una competizione amichevole, a numero chiuso e nel totale rispetto di tutte le regole di sicurezza adottate dalla location (che si trova all’interno della Casa dei giochi di Milano), che ha visto riunirsi alcuni giocatori abituali dei dintorni, per un fine settimana di divertimento. Come ai vecchi tempi, anche se non del tutto. Ad aggiudicarsi la gara è stato il veterano Giorgio De Stefani, seguito dall’ex Campione italiano Fabio Francescato e da Carmelo Vitale. Mentre il giovane Andrea Ferioli si è aggiudicato il torneo collaterale. Per chi ancora non si azzarda a frequentare location pubbliche o private e i raduni in compagnia, Ifpa continua comunque a proporre la soluzione del flipper a distanza, con il nuovo ranking Icr (Ifpa Challenge Rankings Championship) che prevede le competizioni “one-to-one” in diretta streaming tra giocatori, che continua a crescere, raggiungendo a settembre i 650 iscritti e superando la soglia delle 12.500 partite giocate. Un modo per tenere viva la voglia di competere tra i giocatori di tutto il mondo e per dare una risposta ai tanti giocatori che partecipano al ranking mondiale, a digiuno ormai da troppo tempo di competizioni. Al momento, a guidare la classifica Icr è l’americano Bill Mason, seguito dal connazionale Travis Hockemeyer, mentre al terzo posto si trova oggi un olandese: vale a dire l’esperto Alberto Medaillon, che tiene alti i colori europei nella disciplina.

1 Bill Mason 2 Travis Hockemeyer 3 Albert Medaillon 4 Carter Casselman 5 Mike Burgess 6 Zach Mccarthy 7 Jared August 8 Joe Lemire 9 Artur Natorski 10 Steve Dobbins 11 Yoshihiro Fujisawa 12 Escher Lefkoff 13 David Riel 14 Laura Fraley 15 Kaylee Campbell 16 David Daluga 17 Sjorn Wickins 18 Brian Oliver 19 Erik Thoren 20 Rob Pannell 21 Nick Greenen 22 Fil Baird 23 Matt Majewski 24 Yuuki Takada 25 Tom Graf 26 Ian Harrower 27 Keith Richter 28 Charlie Sykes 29 Nolan Fellows 30 Scott August 31 Johnathan Turner 32 Neil Graf 33 Rafal Wasik 34 David Medaillon 35 Stephanie Traub 36 Eberhard Hattemer 37 Drew Cedolia 38 Mike Casselman 39 Matthew Malkus 40 John van der Wulp 41 Clark Fraley 42 Dwayne Smith 43 Chris Warren 44 Tyler Campbell 45 Erik Wurtenberger 46 Brittany Majewski 47 Aviana Smith 48 Joe Albertson 49 Nate Grant 50 Matt Stacks 51 Emil ED Dreiborg 52 Greeley Oliver 53 Matthew Richardson 54 Rodney Minch 55 Olav Hjelmstadstuen 56 Zachary Frey 57 Tom Menge 58 Mats Barkestam 59 Justin Richardson 60 Chris Wright 61 Andrew Presnell 62 Gene X 63 Chris Hebert 64 Jose Chong

363.07 323.95 259.20 256.38 236.45 197.91 194.63 107.92 96.07 95.93 91.42 82.83 82.24 75.68 68.00 66.24 65.91 58.23 53.59 52.51 46.77 46.29 45.01 38.08 33.60 31.55 25.36 23.48 21.76 20.72 19.92 18.90 18.25 16.92 16.73 16.31 15.92 15.34 14.95 13.10 12.89 12.84 12.55 12.05 11.89 11.63 11.37 11.16 9.96 9.61 9.31 9.09 9.06 8.68 8.63 8.62 8.60 8.59 8.43 8.07 7.92 7.40 6.99 6.69

Confermando l’espansione del ranking a distanza, che continua comunque a prendere piede. Anche se tutti preferirebbero tornare a giocare dal vivo. Ma per ora, questa è l’unica modalità di competizione internazionale che si può avere e c’è chi ne sa approfittare. Provare per credere.


ALBAR DEGLIESPORTS

ALBAR DEGLIESPORTS

Questo articolo è realizzato in collaborazione a eSportsMag.it, il primo magazine online in Italia interamente dedicato al fenomeno degli eSports

A

inizio settembre il governo indiano ha bandito dal suo territorio Player Unknown Battle Grounds Mobile, titolo sviluppato dalla coreana Bluehole, ma controllato da Tencent. Non ci sarebbe nulla di strano, ricordando che giusto un anno prima anche la Cina aveva riservato lo stesso trattamento al survival game, accusato di essere troppo violento. I due blocchi, invece, sono molto molto diversi. E se al ban cinese Tencent aveva reagito adeguandosi, ma senza perderci il sonno, diverso è il caso più recente, che ha creato alla multinazionale cinese una grana di tutt’altro tenore. La stessa sorte di Pubg l’hanno subita anche altre 117 applicazioni, tutte cinesi, accusate dal Governo indiano di furto e trasmissione non autorizzata di dati sensibili degli utilizzatori a server posti al di fuori da territorio indiano. Vero o no, il ban, come un vero e proprio missile, ha colpito in pieno alcune grandi aziende cinesi e è stato definito sin da subito come una fase dello scontro tra Cina e India (purtroppo una guerra reale, che ha visto già morire anche alcuni soldati, al confine tra i due Paesi), che nell’era della tecnologia non poteva non avere un risvolto anche e soprattutto nel campo informatico. Tencent ha reagito spiegando che le accuse sono del tutto infondate, che “prende sul serio la protezione della privacy e dei dati degli utenti. Le nostre App – ha spiegato il colosso cinese in una email inviata a Business Insider - sono sempre state conformi a tutti gli altri mercati in cui operiamo. Non vediamo l’ora di coinvolgere le autorità indiane per chiarire la nostra politica e le nostre azioni consolidate nella pro-

tezione dei dati degli utenti”. Anche se il percorso, ad oggi, sembra si sia bloccato in un vicolo senza uscita, anche per la poca volontà dell’India di tornare sui suoi passi. Per capire come mai la questione sia così importante occorre considerare che Pubg è un gioco che ha avuto un enorme successo in India: mensilmente ci sono dai 30 ai 40 milioni di giocatori indiani attivi, un numero di persone davvero notevole, che muove milioni di dollari, anche tramite tornei competitivi. Di fatto l’India era, per Pubg (e per Tencent), il più grande mercato. Secondo alcune stime, riportate da The Esports Observer, la quotazione di Tencent ha perso quasi 42 miliardi di dollari in soli due giorni, dopo l’annuncio del ban. Una perdita di capitalizzazione che si avvicina paurosamente a quella di 66 miliardi di dollari dopo il ban di WeChat imposto dal Governo americano sul suo territorio. Una fetta importante, per una società che vale complessivamente poco meno di 400 miliardi di dollari. Sulla questione, che sta colpendo duramente anche altre aziende tecnologiche cinesi con limitazioni imposta anche da altri Paesi (Usa, Regno Unito, ma anche Taiwan, ad esempio) è intervenuto il ministero del Commercio cinese, che ha definito il ban “una violazione degli interessi legali degli investitori e dei fornitori di servizi cinesi” e ha chiesto all’India di correggere la sua posizione. In che modo tutto ciò va a incidere sull’ecosiste-

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A cura di Daniele Duso

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PUBG Quando gli eSports entrano nella geopolitica

ma eSports? Anche in tal caso occorre considerare il “peso” di Pubg Mobile sull’industria indiana degli eSports. La scena competitiva indiana infatti è costruita in gran parte sulla scia del successo di Pubg, è fuor di dubbio, dunque, che ora tutto vive col fiato sospeso. Proprio quest’ultimo anno ha portato investimenti significativi, sia locali che stranieri, nell’ecosistema di eSports indiano; la gran parte dei quali legati alla popolarità di Pubg Mobile. Dalle squadre nate in casa grazie all’aiuto di investimenti privati, come la Nova Esports, fino all’arrivo di organizzazioni internazionali come Fnatic e Tsm, gli eSports indiani hanno visto una crescita mai vista prima, nell’ultimo anno. L’ecosistema in crescita ha portato anche alla formazione di industrie ausiliarie affini al settore, come gli organizzatori di tornei (Nodwin Gaming uno dei principali, in India), designer, agenzie di gestione dei talenti e agenzie di marketing, che saranno tutte colpite dal divieto imposto dal Governo. Al momento in cui scriviamo, a ormai venti giorni dall’entrata in vigore del ban indiano, una soluzione non si è ancora trovata. Di certo c’è che Tencent ha un modello di business talmente vario che le garantisce sicuramente sonni tranquilli. Come abbiamo visto, però, in un mondo ormai interconnesso a più livelli, la decisione del Governo indiano rischia di colpire duramente il mercato interno, come sta accadendo all’ecosistema eSports indiano, che proprio nel suo momento migliore si trova ora ad affrontare nuove, e inattese, difficoltà.

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inchiesta politica esteri

2023

L’anno della ripresa

Secondo Warwick Bartlett, capo esecutivo della Global Betting & Gaming Consultants, il business del gioco impiegherà molto tempo a tornare ai livelli precedenti e ci sono numerose variabili in grado di influenzare questo processo di Anna Maria Rengo

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2020 che sarebbe bello dimenticare, almeno per i più, ma che resterà negli annali di storia, anche in quelli del mondo del gioco, messo a durissima prova, soprattutto quello terrestre e ben più di altri settori, dalla pandemia di Covid-19 che ancora imperversa. Con Warwick Bartlett, capo esecutivo della Global Betting & Gaming Consultants, società di consulenza sul settore del gioco con sede nell’Isle of Man, tracciamo una previsione, prendendo spunto dalle più recenti stime di Gbgc, sulle conseguenze della pandemia sul business globale del gioco. “Se le misure governative funzionano nelle principali economie, ci aspettiamo di vedere una ripresa a forma di V e il business globale del gioco d’azzardo tornerà dove era entro il 2023. Tuttavia, occorre una parola di cautela. Questo è un nuovo virus, ogni giorno i medici ne apprendono di più e sembra cambiare. Sta diventando più contagioso ma meno forte, quindi la nostra previsione si basa sul fatto che tutto vada secondo i piani e dovremo apportare revisioni ogni mese per adattarci alle circostanze mutevoli. Ciò che non possiamo prevedere in questa fase iniziale è la reazione della gente: mentre i giovani sono pronti a correre dei rischi, la generazione successiva non lo è. McKinsey in un recente sondaggio ha scoperto che l’80 percento degli americani è ancora ansioso all’idea di mangiare fuori nei ristoranti, lo stesso si può probabilmente dire dell’andare al casinò, al bingo o al negozio di scommesse. Ci aspettiamo che il gioco d’azzardo online continui a crescere, le persone hanno aperto account e goduto di questa esperienza

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durante il lockdown. Altre forme di gioco d’azzardo terrestre non sono più così piacevoli come lo erano prima a causa dell’allontanamento sociale e dell’igienizzazione delle mani, quindi mi aspetto che l’impennata di Internet rimanga in vigore. Per fare una previsione ragionevolmente accurata dobbiamo sapere quando il virus si esaurirà o se il vaccino funzionerà. Secondo le persone migliori del Regno Unito le probabilità che un vaccino funzioni sono 3/1. Ci sono tre vaccini che sono stati approvati per un uso precoce o limitato, con nove sottoposti a test in tre fasi. Quindi le probabilità favoriscono almeno uno che dovrebbe funzionare. Poi dobbiamo inocularlo a 7,6 miliardi di persone, quanto tempo ci vorrà? Dovremo sopportare disagi, problemi sociali e difficoltà economiche per un po’ di tempo...”. In che modo la pandemia cambierà strutturalmente i modelli di business del mondo del gioco terrestre e online? “Ci sarà meno scelta per il giocatore d’azzardo terrestre. Nel Regno Unito i negozi di scommesse stanno chiudendo e chiuderanno anche alcuni dei casinò e delle sale bingo più piccole. Ciò spingerà più persone a giocare d’azzardo online. Il gambling terrestre è una questione di comodità e se un luogo di giocatori d’azzardo non offre un servizio, perché viaggiare per venti chilometri quando si può giocare online? Non dobbiamo dimenticare, tuttavia, che siamo esseri sociali, ci piace l’atmosfera di stare con altre persone, quindi gli straordinari affari del gioco d’azzardo terrestre si riprenderanno”. La pandemia ha aumentato i problemi di dipendenza da gioco e gioco illegale? Come possono essere affrontati? “Non credo proprio. Si parla molto del fatto che il gioco nei casinò online sia cresciuto del 30 percento durante


2023 L’ANNO DELLA RIPRESA

la pandemia ma non c’erano scommesse sportive e tutte le attività commerciali terrestri erano state chiuse, quindi in realtà si sono verificate meno puntate, non di più”. Dall’Isola di Man come valutate l’attuale situazione normativa nel campo del gioco? “Il gioco d’azzardo è l’attività più regolamentata al mondo. Si parla di regolamentazione per limitare le puntate, limitare i depositi, rallentare la rapidità di gioco, insieme a una maggiore tassazione. L’effetto di tutto ciò non farà sì che le persone non giocheranno, semplicemente giocheranno illegalmente. Prima del 2007 nel Regno Unito la pubblicità era limitata e penso che l’errore sia stato quello di consentire la pubblicità in televisione, ma un divieto assoluto non ha senso. Se un’azienda è legale, autorizzata e paga le tasse, dovrebbe essere autorizzata a fare pubblicità. Il perdente in un divieto assoluto è il consumatore perché qualsiasi nuova attività innovativa non sarà in grado di attirare nuovi clienti perché non saprà che l’attività esiste. I politici devono imparare a non dare giudizi affrettati per placare media troppo competitivi. Le questioni relative al gioco d’azzardo devono essere discusse razionalmente e le decisioni basate sui fatti”. E che cosa ne pensa dell’attuale mercato italiano del gioco? “Sta diventando sempre più difficile gestire un’impresa in Italia a causa dell’aumento della tassazione e del divieto di pubblicità. Gli operatori che devono affrontare un aumento delle tasse normalmente tenterebbero di espandere la propria quota di mercato per compensare, ma ciò non è possibile con un divieto di pubblicità. Coloro che desiderano rimanere sul mercato dovranno fondersi con altre società per condividere i costi e integrare i giocatori su un’unica piattaforma per creare una massa critica sufficiente per far fronte all’onere aggiuntivo dei costi. Ciò che è chiaro è che il pagamento al giocatore diminuirà, il che indurrà un numero maggiore di essi a cercare valore da fonti illegali. Per quanto possa ricordare, in ogni mercato del mondo l’aumento delle tasse fa sì che i giocatori d’azzardo cerchino valore altrove, è la natura umana. Da un punto di vista politico c’è molto poco svantaggio nell’aumentare le tasse sul gioco d’azzardo. Si vede che i politici agiscono contro qualcosa che la chiesa considera peccaminoso, gli operatori devono pagare più tasse, la maggior parte delle persone, anche i giocatori d’azzardo, lo vedono come una buona cosa, non piacciono le persone che perdendo soldi aiutano le finanze statali. Tuttavia la trappola è che se in Italia tassate fino alla distruzione otterrete rendimenti inferiori, il Governo raccoglierà meno tasse, non di più, ucciderete un’industria e perderete posti di lavoro e allo stesso tempo spingerete i vostri cittadini a giocare illegalmente”. Analizzando le ultime novità che riguardano il Regno Unito, quale sarà il futuro della National Lottery, alla luce del bando recentemente indetto dalla Gambling Commission? “Il futuro della National Lottery è assicurato, si comporta relativamente bene contro tutte le altre forme di gioco d’azzardo. Il bando fa parte di un processo che ci si aspetterebbe da un’istituzione governativa. Ma le probabilità

favoriscono l’operatore storico (Camelot Ndr) perché il cambiamento può causare una dislocazione nel servizio. A suo merito, il 35 percenti delle entrate di Camelot è basato su Internet. Tuttavia il processo sarà corretto e vincerà la presentazione migliore. Sospetto che sarà basata sul prezzo, su quanto l’operatore produrrà per buone cause e sull’efficienza”. Quante aziende e/o consorzi prevede che potranno partecipare alla gara? “L’ultima volta che è stata indetta la gara la partecipazione si è ridotta a due soggeti, Camelot in carica e Sugal and Domani dall’India. Si potrebbero avere quattro o cinque offerenti. Camelot, Northern and Shell e Saska dalla Repubblica Ceca per citarne tre”. C’è un Paese che si trova in una posizione migliore di altri in termini di vendite della lotterie e perché? “La Cina è appena davanti agli Stati Uniti in termini di vendite della lotteria, seguita da Italia, Germania e Giappone. I cinque paesi rappresentano il 66 percento del Ggy (gross gaming yield, ossia ciò che resta all’operatore dopo aver pagato le vincite Ndr) della lotteria globale. L’enorme popolazione cinese, insieme alle poche opportunità di giocare d’azzardo legalmente, la manterrà al primo posto. Tutti i Paesi elencati hanno un’offerta limitata per il giocatore. Ad esempio tre casinò in Italia e nessun casinò in Giappone, anche se le cose stanno per cambiare. Il gioco d’azzardo da casinò è il leader mondiale in termini di Ggu, le lotterie sono seconde”. L’abbassamento del limite massimo di puntate sulle Fobts, da 100 a 2 sterline, come sta cambiando il panorama britannico del mondo del gioco? “La risposta è semplice. I negozi stavano chiudendo prima della pandemia a causa del calo dei limiti di puntata e e ora la pandemia ha accelerato il processo. Si parla, tra i politici meno illuminati che la puntata di 2 sterline dovrebbe essere applicata ai giochi di casinò online così da ottenere la parità con la controparte terrestre. Il limite di 2 sterline è stato un errore in primo luogo, un limite da 100 a 20 sterline sarebbe stato proporzionato e ragionevole, imporre 2 sterline in Internet sarebbe catastrofico”.

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inchiesta esteri

L’UNIONE FA LA FORZA L'edizione 2020 dell'European gaming congress quest'anno si terrà il 6 e 7 ottobre nell'ambito dell'Hipther festival

‘a distanza’ come relatori e delegati tramite canali virtuali. Maggiori dettagli su questo arriveranno presto!”, conclude il Marketing specialist. Intanto, la registrazione all’intero Hipther festival di quest’anno è gratuita e può essere effettuata accedendo a https://hipther.agency/ festival-register/ o al sito web dell’evento e premendo sull’apposito pulsante di registrazione. (Fm)

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“L’Africa è la patria di alcuni dei mercati emergenti più entusiasmanti del mondo e, per il nostro primo evento interamente dedicato all’industria delle scommesse e dei giochi nella regione, abbiamo compilato un programma che riflette questa situazione. Fornirà un esame approfondito delle sfide affrontate dai nuovi operatori del Continente e racconterà anche come quelli che ‘ce l’hanno fatta’ sono riusciti a raggiungere il successo”. È Jaap Kalma, direttore commerciale del gruppo Sbc, a presentare l’edizione virtuale del Sbc digital summit Africa, schedulata per il 6 e 7 ottobre. Il primo giorno dell’evento si concentrerà sulle differenze nei regimi normativi dei vari Stati per le scomPROMOSPACE

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Il 6 e 7 ottobre appuntamento con il Sbc digital summit Africa con una fitta agenda di panel dedicati allo sviluppo delle scommesse, dei casinò online e delle lotterie del Continente LEDRITTE DELMAESTRO

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europei alle leggi antiriciclaggio, senza dimenticare la tradizionale chat Fireside e il focus sul gioco responsabile, a cui si aggiungeranno due approfondimenti sull’innovazione e il processo di adattamento del settore ai tempi attuali, e sulle previsioni per il 2021”, anticipa Alex Marginean, marketing specialist per European gaming media and events. “Nel prossimo futuro intendiamo ospitare eventi sia dal vivo che virtuali, ma miriamo comunque a fornire con successo un altro tipo di evento: la ‘Hybrid conference’ (conferenza ibrida, Ndr), dove in parallelo alle ‘canoniche’ sessioni live, partecipanti da tutto il mondo potranno partecipare anche a quelle

UN NUOVO MERCATO DA SCOPRIRE PROMOSPACE

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In questi tempi “difficili” molti eventi si sono spostati online e hanno unito le forze per avere ancora più risonanza. È il caso dello European gaming congress, in programma in edizione virtuale all’interno dell’Hipther festival, “contenitore” di una settimana di conferenze progettate per riunire innovazione e compliance attraverso numerosi colloqui e discussioni in più settori, in programma tra il 5 e il 9 ottobre. Lo European gaming congress, in cartellone il 6 e 7 ottobre, vanta un’ampia gamma di relatori: da consulenti ad associati a dirigenti di livello C, nei settori legale, operazioni, conformità, sviluppo, tutti legati all’industria del gioco. “I panel spazieranno dai mercati

messe sportive, i casinò online e gli operatori di lotterie, i canali di marketing più efficaci e su “come” identificare la giusta tecnologia di pagamento per ogni mercato. L’agenda del secondo giorno invece ripercorre i case-study dei player di maggior successo, con uno sguardo dettagliato al panorama delle scommesse su calcio, corse di cavalli, rugby, cricket ed esports e a come gli operatori del betting sportivo possono sviluppare offerte interessanti per il pubblico nei singoli mercati africani. Inoltre, ci sarà un panel che analizzerà il profilo in rapida evoluzione dei consumatori locali e le sfide tecniche per i fornitori che lavorano nella regione. “Siamo entusiasti di aprire il Summit con un’intervista esclusiva a

uno dei grandi del calcio nigeriano: Yakubu Ayegbeni, che racconterà la sua illustre carriera da giocatore e il suo lavoro come ambasciatore del marchio per lo sportsbook nigeriano recentemente lanciato da Interwetten”, anticipa Kalma. Per assicurarsi un posto basta registrarsi su https://sbcevents.com. Tutti gli eventi sono gratuiti. (Fm)

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inchiesta esteri

REGOLATORI E OPERATORI DISEGNANO IL FUTURO DELL’INDUSTRIA Versione "live" per Sports betting east Africa, in calendario il 20 e 21 ottobre a Kampala (Uganda), con una discussione aperta a tutti gli stakeholder del settore “Cattura i promotori e gli shaker dell’industria del gioco dell’Africa orientale”: è questo il tema dell’edizione 2020 di Sports betting east Africa, da sei anni un vertice e una mostra vitale per gli operatori, i regolatori, i produttori, i fornitori di software e di pagamento e gli altri stakeholder della regione africana, per incontrarsi, condividere esperienze, conoscere le ultime innovazioni del settore e contribuire allo sviluppo generale del comparto dei giochi in tutto il mondo. Che torna in calendario in versione “live” – uno dei pochi eventi del genere a farlo in questo travagliato 2020 - a Kampala

(Uganda) il 20 e 21 ottobre, ponendosi l’obiettivo di responsabilizzare gli operatori attraverso una discussione aperta con tutte le parti interessate dell’industria, siano esse operative, normative o legate al mercato. “L’entusiasmante line-up di relatori ospiti che condivideranno le loro opinioni su questi temi all’evento annuale Sbea + comprende i rappresentanti del National Gaming Board dell’Uganda e della Tanzania, del Gambling board del Mozambico, del ministero del Commercio e degli affari della comunità dell’Africa orientale del Ruanda, della Tanzania Sports betting association. Sen-

za dimenticare aziende come Betika!, Marathonbet, OdiBets, Champion Bet, BetRaha, Gli Africa, Emirat, Pragmatic Play, Betconsult e molte altre”, sottolinea Yudi Soetjiptadi, Managing director per Eventus International, uno dei primi organizzatori di eventi internazionali a ospitare discussioni virtuali fra i leader del settore. Le registrazioni per Sbea + sono aperte. Ogni biglietto include l’accesso a tutte le sessioni della conferenza, al piano espositivo e all’area di networking. Registrati online su https://www. sportsbettingevents.com/sbea (Fm)

IL COVID NON FERMA LA SFIDA DELLE SCOMMESSE L'evento Betting on Sports Europe Digital, in programma il 21 e 22 ottobre, sceglie la strada dell'online e prepara una serie di interessanti incontri per il settore Il mondo delle scommesse si prepara per il Betting on Sports Europe – Digital, in programma il 21 e 22 ottobre. Si tratta, come spiega Jaap Kalma, group chief commercial officer di Sbc, della “conferenza principale per i dirigenti senior degli operatori europei di scommesse sportive, che riunisce i responsabili più influenti per plasmare il futuro dell’industria. L’agenda è stata sviluppata per garantire che ci siano discussioni ad alto livello sulle numerose sfide affrontate dall’industria e per consentire agli operatori dei mercati di tutto il continente di condividere le migliori pratiche per affrontarle. Ci saranno molte opportunità per gli operatori di entrare in contatto con fornitori e affiliati per parlare di business, qualcosa di cui l’industria ha davvero bisogno, soprattutto in questo periodo in cui le fiere commerciali non possono essere organizzate”. JAAP KALMA E FRANCO BARESI

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Quali sono i principali argomenti che verranno affrontati? “Il tema centrale dell’evento è il futuro delle scommesse sportive in Europa, ma non guarderemo solo alle opportunità di crescita. Nei nostri panel, con relatori di alto livello, ci saranno dibattiti aperti su alcune delle principali sfide in arrivo, su dove sono stati commessi errori e si condivideranno idee per sviluppare le migliori pratiche. I delegati possono aspettarsi di ascoltare le opinioni dei Ceo dei principali operatori sui cambiamenti normativi in una serie di mercati europei, su cosa potrebbe fare l’industria per migliorare l’autoregolamentazione e su come invertire la tendenza circa una copertura negativa della stampa. È importante sottolineare che si discuterà anche di come gli operatori possono lavorare insieme per dare una risposta unitaria ad alcuni di questi problemi.

L’integrità sportiva sarà un altro degli obiettivi principali della conferenza. La questione della manipolazione del gioco e delle partite pilotate è tornata all’ordine del giorno, quando bookmaker e scommettitori si sono rivolti ad alcuni eventi poco chiari, durante la chiusura delle principali leghe sportive. Avremo quindi alcuni esperti di integrità sportiva, leader a livello mondiale, pronti a spiegare nel dettaglio come gli operatori e i fornitori di dati possono aiutare a combattere il problema. Esamineremo nuove idee per migliorare le offerte di scommesse sul calcio, come integrare efficacemente il sempre più popolare verticale di scommesse degli eSports nelle scommesse sportive e alcune delle più recenti strategie di acquisizione dei giocatori progettate per funzionare all’interno delle più severe normative pubblicitarie osservate in alcuni mercati europei”. (Mc)


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Meglio tardi che fuori

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orse non tutti sanno che poche settimane fa, addirittura tra i giorni concitati del lockdown e della sua cessazione per il comparto del gioco pubblico, in Trentino gli enti del territorio, in applicazione delle leggi provinciali col distanziometro espulsivo, hanno prima chiesto agli operatori di rimuovere entro agosto 2020 gli apparecchi dalle sale e poi, in prossimità della scadenza, cambiato idea rinviando la misura al 2022. È vero che il problema è rimasto impregiudicato per gli esercizi cosiddetti generalisti ma, per le sale, ci sono elementi per dire che si tratta di un altro revirement virtuoso da registrare da parte di enti del territorio che, assunta la consapevolezza dell’impatto della misura del distanziometro espulsiva (più o meno ammessa), di fatto, per una ragione o per un’altra finiscono per rinviare l’applicazione dell’espulsione delle realtà esistenti. Ma vediamo in particolare questa volta cosa è successo riguardo alla verticale distributiva accennata. LA VICENDA - Ad aprile alla sostanziale totalità degli operatori del territorio viene notificato un avviso di rimozione apparecchi (anche) dalle sale con il quale il Comune di Trento: (i) ricorda la scadenza stabilita dall’art. 5 della Legge Provinciale per la rimozione degli apparecchi collocati ad una distanza inferiore a 300 metri dai luoghi sensibili, indicando i seguenti “limiti temporali”: “1. 12 agosto 2020: per gli apparecchi collocati in esercizi diversi dalle sale da gioco; 2. 12 agosto 2022: per gli apparecchi collocati in sale da gioco”; (ii) invita a controllare autonomamente l’esistenza del presupposto territoriale per la rimozione degli apparecchi utilizzando la cartografia della piattaforma informatica all’uopo allestita dal Comune; (iii) precisa che sono “soggetti all’imminente scadenza del 12 agosto 2020”, tra gli altri, gli “esercizi pubblici in possesso di licenza ai sensi dell’articolo 88 del Tulps (a titolo esemplificativo, sale scommesse e sale bingo)”. Nel far ciò il Comune richiama espressamente la nota della Provincia di Trento in cui si afferma che per “sale da gioco” (alle quali in realtà il dato testuale riserverebbe invece l’obbligo di rimozione nel successivo termine del

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12 agosto 2022) si debbano intendere solo “gli esercizi in possesso di licenza ai sensi dell’articolo 86 comma 1 del Tulps rilasciata espressamente per attività di sala gioco, ove il gioco ha dunque carattere prevalente” e non, invece, le sale scommesse, le sale bingo e sale slot o dedicate che dir si voglia (nonostante in esse l’attività di gioco risulti altrettanto prevalente). Queste ultime vengono invece inspiegabilmente assimilate agli esercizi c.d. generalisti come bar e tabacchi in cui l’attività di gioco si palesa pacificamente non prevalente (e per i quali tuttavia andrebbe eccepita l’illegittimità del distanziometro espulsivo, ma questa è un’altra storia). LA RISPOSTA DEGLI OPERATORI - Gli operatori si affrettano a questo punto a precisare che: per interpretare la locuzione “sale da gioco” appare necessario “affidarsi ai normali criteri interpretativi di legge e alle disposizioni già esistenti che trattano la materia”; non risulta inoltre condivisibile l’interpretazione fornita dalla nota della Provincia di Trento, quando invece occorre ricomprendere in tale definizione tutti gli esercizi in cui si effettua in via esclusiva l’attività di raccolta del gioco lecito come ad esempio espressamente stabilito in decreti dell’amministrazione vigilante; infine, non si comprende la differenziazione operata all’interno delle categorie di sale dalla nota in questione. Tra l’altro tutti gli operatori del comparto radicati sul territorio: (i) verificano sulla piattaforma di trovarsi su aree interdette a causa della natura espulsiva del distanziometro concepito dalla norma provinciale per le note problematiche urbanistiche che finiscono per vietare la sostanziale totalità del territorio; (ii) si convincono di ciò per i risultati di perizie urbanistiche aggiornate da cui emerge che per la numerosità dei luoghi sensibili individuati e/o per l’ampiezza del raggio di divieto, la percentuale di interdizione rilevata applicando il distanziometro è addirittura oltre il 96 percento, senza contare le difficoltà di insediamento nel residuale 3 percento di spazio, con ciò determinando di fatto un divieto sulla sostanziale totalità del territorio comunale; comprendono quindi di non potersi neanche delocalizzare in alcun posto concretamente non interdetto e cominciano a valutare ed a rappresentare convintamente sia l’aspetto dell’illegittimità del provvedimento per tale ultimo aspetto, sia per l’incongruenza inflitta alle sale ex articolo 88 rispetto alle sale ex articolo 86 del Tulps. In sostanza gli operatori, oltre al tema noto dell’illegittimità dell’espulsione per l’errore tecnico che vizia anche il distanziometro in questione, non condividono la valutazione del Comune che fa propria l’interpretazione fornita dalla nota della Provincia di Trento secondo cui nella


NORMATIVA MEGLIO TARDI CHE FUORI

I RILIEVI DELLA CORTE DI GIUSTIZIA - Altro aspetto pure sollevato è quello della violazione del legittimo affidamento. Infatti, l’erronea interpretazione della categoria di “sale da gioco” e l’accertamento dell’obbligo di rimozione unito all’impossibilità di spostamento si palesano ancor più nel loro combinato disposto di fatto espulsivo in contrasto con il principio del cosiddetto “legittimo affidamento” sulla conservazione dei diritti dell’impresa, che viene espressamente definito anche come “parte dell’ordinamento giuridico comunitario” dalla Corte di Giustizia (sentenza 3 maggio 1978, in causa 112/77 e sentenza 30 novembre 1983, in causa 353/82). La Corte di Giustizia non manca di affermare che “il diritto di avvalersi del principio della tutela del legittimo affidamento si estende ad ogni individuo in capo al quale un’istituzione comunitaria abbia fatto sorgere fondate speranze a causa di assicurazioni precise che gli avrebbe fornito”, esattamente come gli incaricati di pubblico servizio quali gli operatori del gioco pubblico sono come il ricorrente (Corte di Giustizia sez. III n. 519 del 17.9.2009). Secondo l’orientamento della Corte, appare evidente che qualsiasi provvedimento della pubblica amministrazione e/o qualsiasi legge successiva, modificativo di interessi patrimoniali del singolo che siano fondati su una aspettativa legittima, è suscettibile di costituire violazione della proprietà di tale soggetto, il cui sacrificio, per essere accettabile, va valutato nell’ambito di una operazione di bilanciamento con gli interessi generali che con quel provvedimento modificativo si intendono tutelare e/o promuovere. E ancora la Corte di Strasburgo ha fatto più oltre riferimento al criterio della legittima aspettativa (che qui si invoca come legittimo affidamento) al fine di considerare un valore patrimoniale come facente parte del patrimonio del singolo. In generale, il criterio del legittimo affidamento attribuisce rilievo alla circostanza che il singolo possa ragionevolmente aspettarsi, in virtù

dello stato di legislazione interna, di veder concretizzato un certo valore patrimoniale calcolato all’inizio, alla stipula delle concessioni e dei relativi contratti, presupposti per la realizzazione di ingenti investimenti all’uopo necessari. L’espulsione ancorché di fatto e non indicata chiaramente come misura voluta è, inoltre, palesemente sproporzionata ed in contrasto con l’articolo 1 prot. 1 della Cedu, che tutela i diritti di aspettativa economica, risolvendosi in una sorta di “esproprio” illegittimo di diritti economici, non accompagnato da alcun indennizzo, rilevante anche ai sensi dell’articolo 42 della Costituzione (sentenze Tre Traktorer/Svezia del 1989, Pine Valley/Irlanda del 1991, Oneryildiz/Turchia del 2002, in cui la Corte qualifica la posizione dei ricorrenti proprio come aspettativa legittima). Peraltro, la stessa giurisprudenza della Corte Costituzionale ha insegnato come la (pur possibile) retroattività (ovvero applicazione ex novo di una normativa sopravvenuta a situazione preesistenti e diversamente regolate) incontri un limite nei principi di eguaglianza e ragionevolezza, stigmatizzandosi norme di legge che incidono in modo irragionevole sul legittimo affidamento nella sicurezza giuridica, che costituisce elemento fondamentale dello Stato di diritto (Corte Costituzionale n. 209 dell’11 giugno 2010), citata in una pronuncia del Consiglio di Stato in materia di giochi, sia pure per questioni non equivalenti (Consiglio di Stato, Ordinanza n. 4681 del 23 settembre 2013). TRENTO

definizione di sale da gioco rientrerebbero solamente “gli esercizi in possesso di licenza ai sensi dell’art. 86 comma i del Tulps rilasciata espressamente per attività di sala gioco, ove il gioco ha dunque carattere prevalente” e non invece, tra gli altri, “gli esercizi pubblici in possesso di licenza ai sensi dell’articolo 88 del Tulps (a titolo esemplificativo, sale scommesse e sale bingo)” perché contraddittoria con la ratio stessa della norma provinciale che ha voluto evidentemente distinguere le “sale da gioco” dagli “altri” esercizi in cui sono installati apparecchi e perché in contrasto con i criteri interpretativi di legge e con le specifiche disposizioni in materia anche regolamentari. Tra l’altro, secondo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, “affinché sia rispettato il principio della parità di trattamento, nonché l’obbligo di trasparenza che ne costituisce il corollario, un regime di autorizzazione dei giochi d’azzardo deve essere fondato su criteri oggettivi, non discriminatori e noti in anticipo, così da circoscrivere sufficientemente l’esercizio del potere discrezionale delle autorità, di modo che non se ne abusi” (Sentenza della Corte di Giustizia C 470/11 del 19 luglio 2012).

IL POSTICIPO DELL’OBBLIGO DI RIMOZIONE - La rappresentazione di tali circostanze anche in sede di audizione presso la Commissione legislativa permanente competente, unitamente allo svolgimento di ulteriori approfondimenti di carattere tecnico, sono state utili per vedere accolta un’interpretazione asseritamente più estensiva della locuzione “sale da gioco” che ha infine consentito alle sale ex articolo 88 di vedere rimandato il loro obbligo di rimozione alla diversa data riservata alle sale ex articolo 86. L’auspicio è che nel frattempo prevalga il buonsenso anche per le altre verticali distributive consentendo loro di operare, individuando, peraltro, le giuste misure di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo ed evitando di abbandonare i territori all’offerta illegale per una domanda di gioco che comunque esiste e che invece come è noto può e deve essere soddisfatta con L’AUTORE prodotti misurati e Geronimo Cardia controllati per tutti Avvocato, dottore i riflessi positivi che commercialista e revisore contabile ciò comporta sul piaStudio Cardia e Cardia no degli interessi gewww.gclegal.It nerali in gioco.

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slot new new /slot vlt

Meno slot e pochi margini ma tanta speranza I DATI PUBBLICATI DALL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI RIVELANO LE MOLTEPLICI MUTAZIONI DEL MERCATO E PURE GLI SQUILIBRI: MA FORSE IL TEMPO DELLE RIFORME È (FINALMENTE) ARRIVATO

M

eno slot e Vlt in circolazione e maggiori entrate nelle casse dello Stato. È questa la linea politica che si può ricavare dall’azione perseguita dal legislatore negli ultimi anno i materia di gioco pubblico. A dirlo, sono i numeri (oltre ai fatti), come emerge chiaramente dal Libro blu appena pubblicato dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con tanto di cerimonia istituzionale alla presenza del premier, Giuseppe Conte, del presidente del Senato Elisabetta Casellati e del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Nella pubblicazione analitica del regolatore, si legge chiaramente il processo di riduzione del numero di apparecchi installati nella Penisola: nel 2019 figurano 57.938 Vlt e 263.198 Awp (i comma 7 invece sono a quota 97.355), mentre nel 2017 le Awp erano 366.399. Per una riduzione complessiva, dal 2015 al 2019, di ben 160.737 unità, dovuto all’applicazione della legge di Stabilità 2016 che, come noto, ha imposto una riduzione del 30 percento degli apparecchi attivi in Italia. Anche se, va detto, nel frattempo il numero degli apparecchi Vlt ha invece registrato un leggero aumento (più 5.589 unità). Tutto questo mentre a rimanere inalterato è stato il contributo fornito all’Erario che, in totale, è stato nel 2019 di 11,4 miliardi di euro, con una raccolta totale di 110,5 miliardi, di cui 74,1 (67,1 percento) derivanti dal gioco fisico e 36,4 (32,9 percento) dal gioco a distanza. Emerge inoltre un consistente incremento delle entrate erariali nel periodo di riferimento 2017-2019, del 10,68 percento, trainato per lo più proprio dal prelievo sugli apparecchi da intrattenimento che hanno portato, nel 2019, a un aumento complessivo delle entrate erariali del 9,62 percento. In particolare, il 46,22 percento delle entrate erariali proviene dalle Awp. il 17,24 percento dalle Vlt, e “appena” il 13,12 percento dai restanti tipi di gioco, eccetto le lotterie (12,89 percento) e gioco del Lotto (10,53 percento). Insomma, la gallina dalle uova d’oro continua a essere quella degli apparecchi da intrattenimento. Ma solo per lo Stato. Sì, perché per gli addetti ai lavori i margini si sono inevitabilmente ridotti al minimo e se il trend

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di Alessio Crisantemi

appena rappresentato è stato possibile è solo perché a farne le spese sono stati gli operatori, per un settore che è diventato ormai difficilmente sostenibile, almeno per come è organizzata ad oggi la filiera. Tra i dati non esplicitati ma che si possono facilmente ricavare dal Libro blu relativo al 2019, attraverso un confronto con il precedente, è evidente che a diminuire sono stati anche gli esercizi che ospitano al loro interno le slot. Passando dai 62.894 del 2018 ai 58.472 del 2019. Mentre le sale Vlt sono state ridotte da 4.979 a 4.918 nel 2019. Tutto questo, però, non è frutto della legge di Stabilità e della riduzione del 30 percento ex lege del numero di apparecchi visto che, come ben sa chi è del mestiere, la differenza scaturita da quella riduzione è che nei punti vendita in cui c’erano quattro slot, l’anno successivo se ne potevano trovare due, mentre è assolutamente da escludere che chi aveva prima un’offerta di gioco tramite apparecchi abbia deciso di eliminarla, salvo qualche caso isolato. Ciò che si può ricavare, dunque, è che questo tipo di riduzione derivi invece dall’altra riduzione, “ex lege regionale”, verrebbe da dire. Che deriva cioè dalle restrizioni adottate dalle Regioni e attuate dai singoli Comuni, che hanno finito con l’espellere l’offerta di gioco (ma solo quella legale) dai territori. Ovvero il frutto dell’annosa “Questione territoriale” che lo Stato continua a evitare di affrontare, in maniera seria e definitiva. Nonostante gli ormai ripetuti “revirement” di alcuni territori, che dovrebbero evidenziare l’inconsistenza – e, spesso, l’inapplicabilità – di tali provvedimenti legislativi e la pericolosità di certe restrizioni, dalle quali può trarre beneficio soltanto la criminalità. E nonostante, pure, gli allarmi lanciati da più parti: come il Consiglio di Stato, che ha chiaramente invitato alla riorganizzazione normativa esprimendosi sul caso delle restrizioni adottate dal Comune di Monza e che già aveva evidenziato la criticità, invitando al riordino, in occasione di una valutazione rispetto ai bandi di gara per le nuove assegnazioni di scommesse sportive e bingo. Eppure, tutto continua a rimanere come prima e a farne le spese, come detto, sono soltanto gli addetti ai lavori.


MENO SLOT E POCHI MARGINI MA TANTA SPERANZA

Tabella aII.66: Raccolta, vincite e speso relativi al Gioco Fisico per AWP, VLT e comma 7

Fonte: elaborazione dati ADM su banca dati Sistema Business Intelligence Giochi e Tabacchi (Valori espressi in milioni di euro)

Distribuzione territoriale della rete di vendita per il settore apparecchi da intrattenimento

dalla riduzione – per giunta – delle vincite per i giocatori: ciò significa impoverire la filiera, portandola al limite della sostenibilità, oltre a prelevare i denari dalle tasche dei giocatori (altro che maggiore tutela). E se il mercato non è più sostenibile e le aziende chiudono, i loro dipendenti rimangono per strada. Tutto questo in un Paese dove l’occupazione ha raggiunto livelli decisamente critici, destinati a peggiorare ulteriormente con la pandemia. Diverso, invece, se l’obiettivo fosse stato anche analogo, da parte dello Stato e, quindi, del governo, ma dietro a una linea chiara e una strategia ben definitiva: ovvero, attraverso una riforma dell’intero comparto dalla quale potrebbero uscire anche maggiori entrate e una nuova filiera, ma in maniera organizzata. Ed esplicita, pure. Permettendo alle imprese di potersi organizzare e di rendere il settore, una volta per tutte, pienamente sostenibile. Numero di 2018 esercizi con

AWP

I dati forniti sono relativi alla distribuzione geografica relativa al 31/12/2018 rispetto alle informazioni inviate ai concessionari al 24/01/2019

Certo, ça va sans dire, ci sarà pure chi, fuori dal settore, giudicherà ragionevole la linea politica indicata in premessa, secondo la quale lo Stato vedrebbe aumentare le entrate riducendo il numero di giochi: come se si trattasse di un “alleggerimento” dei territori. In realtà, la situazione è un po’ più grave e complessa di come si potrebbe immaginare, per varie ragioni. In primis, poiché tale riduzione, proprio perché scomposta, disorganizzata e non omogenea, poiché lasciata alla mercé degli umori di un legislatore locale, comporta la creazione di una serie di squilibri e alterazioni del mercato che minano le regole della concorrenza e, peggio, ancora, determinano la chiusura di un’azienda di fronte, magari, all’arricchimento di un’altra visto che, come più volte rappresentato, accade che un comune inibisce gli apparecchi a un determinato orario mentre quello accanto no, causando una mera migrazione dei giocatori, e nulla più. Inoltre, cosa ancora più importante da evidenziare, è che l’aumento delle entrate erariali deriva dall’aumento del prelievo adottato sulle macchine e

2019

62.894 58.472

Numero sale

VLT

2018 2019

4.979 4.918

Eppure la riforma potrebbe presto arrivare. A ridare speranza al settore è stato il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, che in un’intervista rilasciata a Gioco News ha promesso un riordino del gioco pubblico e azioni a garanzia degli operatori. “Si tratta di un tema che l’Adm ha inserito in agenda – ha detto il numero uno del regolatore - del resto che ci siano dei profili di criticità è evidente”, riferendosi alla questione territoriale. “C’è bisogno di neutralizzare quelle difficoltà nel rapporto tra il centro e la periferia, ovvero tra lo Stato e le Regioni e quindi le regolamentazioni territoriali concorrenti. È necessario in questo senso fare una analisi compiuta, una valutazione oggettiva dello stato dell’arte e trovare una sintesi. Il Tulps, va ricordato, si occupa anche di giochi; forse dobbiamo iniziare a pensare a qualcosa di diverso e l’attenzione dell’agenzia sul settore non mancherà”, ha aggiunto. Che il tempo delle riforme sia davvero arrivato? Troppo presto per dirlo, ma vale senz’altro la pena affidarsi a questo nuove (e ritrovata) speranza e alle parole del direttore generale, che sottoporremo, mese dopo mese, a un attento fact-checking. Del resto, il ritorno di fiamma tra Governo e Agenzia, dopo gli strappi del passato, appare già da sé una buona notizia, visto che l’organismo di controllo del gioco pubblico sembra oggi godere di una ritrovata fiducia e di nuovi poteri, che lo rendono senz’altro più rilevante ai fini istituzionali. Un buon biglietto da visita anche per i giochi, Movimenti permettendo.

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SARÀ IL GIUDICE EUROPEO A VALUTARE LA LEGITTIMITÀ DELLA COSIDDETTA ‘TASSA DEI 500 MILIONI’: ECCO COME E PERCHÉ, OLTRE AI POSSIBILI RISVOLTI PER GLI ADDETTI AI LAVORI A cura di Giancarlo Marzo e Francesco Scardovi

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on una recente ordinanza (la n. 5299 del 31 agosto 2020), la Sezione IV del Consiglio di Stato ha rimesso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, previa sospensione del giudizio, la questione di compatibilità con il diritto Ue del prelievo “una tantum” di 500 milioni di euro imposto agli operatori del settore delle slot machine, per l’annualità 2015, al legislatore italiano. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Tutto nasce dalla previsione del comma 649 dell’articolo 1 della Legge 23 dicembre 2014 n. 190 (la cosiddetta “legge di Stabilità 2015”) con cui il nostro legislatore, avendo preso atto che la delega conferita al Governo con l’articolo 14 della Legge 11 marzo 2014 n. 23 era rimasta pressoché inattuata, ha assoggettato le società concessionarie Awp e Vlt, in proporzione al numero di apparecchi posseduti alla data del 31 dicembre 2014, a un prelievo aggiuntivo di

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complessivi 500 milioni di euro. Con la legge di Stabilità 2016 (Legge 28 dicembre 2015 n.208, art.1, commi 920 e 921), tuttavia, anche a seguito delle contestazioni insorte fra gli operatori della filiera per le evidenti contraddizioni della norma originaria, il legislatore è tornato sui propri passi. Da un lato, infatti, ha abrogato il predetto comma 649 e, dall’altro, ha precisato che il prelievo introdotto “si applica a ciascun operatore della filiera in misura proporzionale alla sua partecipazione alla distribuzione del compenso, sulla base dei relativi accordi contrattuali, tenuto conto della loro durata nell’anno 2015”. La novella, in sostanza, oltre a limitare temporalmente al solo 2015 il prelievo, ha coinvolto nel pagamento una tantum – del quale originariamente rispondevano i soli concessionari tutti gli operatori della filiera. L’ITER GIURISPRUDENZIALE Il giudizio oggetto di questa trattazione ha preso le mosse dall’impugnazione, da parte di uno dei

tredici concessionari aggiudicatari della gara indetta con il bando dell’8 agosto 2011, del decreto n. 388 del 15 gennaio 2015 (prot. n. 4076/Ru) con cui, in ottemperanza alle previsioni della legge di Stabilità 2015, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, previa determinazione del numero di apparecchi riferibili a ciascun concessionario, aveva liquidato le somme conseguentemente dovute. Il giudice di prime cure, in accoglimento delle richieste avanzate dalla società, aveva rimesso gli atti alla Corte costituzionale la quale, tuttavia, in considerazione delle modifiche introdotte dalla legge di Stabilità 2016 nelle more del giudizio di costituzionalità, aveva disposto la restituzione degli atti per un nuovo vaglio di rilevanza della questione (sentenza 13 giugno 2018 n. 125). Ritenendo la questione superata, il Tar aveva respinto il ricorso con sentenza della II Sezione (n. 8206 del 24 giugno 2019), conseguentemente impugnata dalla società dinanzi al Consiglio di Stato. In sede di gra-

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Il labirinto giuridico del contributo Stabilità 2015


IL LABIRINTO GIURIDICO DEL CONTRIBUTO STABILITÀ 2015

vame, nella sostanza, l’appellante aveva ribadito che anche in seguito all’intervento del legislatore interno la normativa continuava a presentare profili di incompatibilità non solo rispetto alla Costituzione ma, altresì, rispetto al diritto dell’Unione europea. Reiterando, conseguentemente, le richieste di rinvio alle autorità competenti. Il Consiglio di Stato, dopo aver constatato che “il gioco lecito è un settore economico rilevante per tutto il relativo mercato, e non soltanto per quello nazionale” ha ritenuto di dare priorità alla questione pregiudiziale comunitaria e, conseguentemente, disposto la sospensione del giudizio e la trasmissione degli atti alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ad avviso del giudice interno, infatti, la normativa interna presterebbe il fianco a dubbi di compatibilità con il diritto Ue per potenziale contrasto non solo con i diritti di stabilimento e di libertà di prestazione dei servizi disciplinati dagli articoli 49 e 56 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (Tfue) ma, altresì, con cd. principio di tutela dell’affidamento. Principio che, pur non essendo espressamente previsto e regolamentato dal Trattato o da altri testi normativi dell’Unione, è stato definito dalla Corte di Giustizia uno dei “principi generali comuni ai diritti degli Stati membri” tutelati dall’art. 340 Tfue. In ordine alla prima questione, secondo il Consiglio di Stato, le modifiche introdotte dai commi 920 e 921 dell’art. 1 della Legge di Stabilità 2016 avrebbero dato vita ad un paradossale prelievo economico retroattivo. Un prelievo, cioè, che colpendo i ricavi maturati nel 2015, potrebbe determinare una restrizione delle libertà garantite dagli articoli 49 e 56 Tfue non giustificabile sulla base di motivi imperativi di interesse generale. Le mere esigenze di gettito sottese all’intervento normativo in esame, infatti, sono state ripetutamente ritenute dal Giudice europeo inidonee a giustificare una limitazione dei diritti tutelati dal diritto dell’Unione. Particolarmente interessanti, a parere degli scriventi, risultano

le considerazioni svolte in ordine alla seconda questione prospettata, relativa all’ipotizzato contrasto con il principio di tutela dell’affidamento, inteso come interesse del privato alla “certezza e prevedibilità del quadro normativo entro il quale si svolgono i rapporti in corso”. Come condivisibilmente osservato dal Consiglio di Stato, infatti, la normativa censurata ha inciso ingiustificatamente su rapporti già in corso, peggiorandone i termini economici ed alterando i calcoli di convenienza fatti dai concessionari al momento di sottoscrizione dell’accordo. L’intervento, nella sostanza, è risultato assolutamente non prevedibile per i contribuenti coinvolti ai quali sono stati autoritativamente e unilateralmente imposti oneri nonostante l’esistenza di un rapporto di concessione di per sé è vincolante al pari di un contratto, sul quale gli stessi avevano legittimamente riposto affidamento. LE QUESTIONI POSTE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE Sulla base delle riportate considerazioni, in accoglimento delle richieste avanzate dalla società appellante, il giudice ha disposto la sospensione del giudizio invitando la Corte di Giustizia dell’Unione europea, ai sensi dell’art. 267 Tfue, a valutare: a) se una normativa, come quella italiana che ha ridotto gli aggi e i compensi nei confronti di una limitata e specifica categoria di operatori sia compatibile con i diritti di stabilimento e di libertà di prestazione dei servizi disciplinati dagli articoli 49 e 56 del Tfue; b) se l’introduzione di una normativa che per sole ragioni di gettito erariale riduca il compenso pattuito in una convenzione di concessione stipulata tra una società ed un’amministrazione dello Stato Italiano nel corso della durata della stessa sia compatibile con il principio di matrice comunitaria della tutela del legittimo affidamento. A prescindere dall’esito del giudizio, il giudice europeo risulta senza dubbio l’autorità più indicata ad esprimere un giudizio di legittimità scevro da condizionamenti di natura politica.

IMPLICAZIONI CONTABILI E FISCALI Un tale labirinto giuridico inestricabile ha inevitabilmente creato agli operatori, come più volte rilevato in queste pagine, problematiche e dubbi sulle corrette rilevazioni contabili e fiscali della quota di prelievo (definito dalla norma quale “riduzione di aggi di raccolta”) evidentemente inquadrabile come componente negativa del conto economico se pur di avverso i rendiconti arbitrariamente predisposti dai concessionari, alcuni hanno ritenuto a fine anno di accantonare una quota dell’onere a fondo rischi, altri hanno rilevato i proventi effettivi raccolti presso i locali rinviando la rilevazione dell’onere, altri ancora hanno provvisoriamente dedotto la quota rendicontata a seguito di intervenuta negoziazione con i concessionari. Ancora una volta in un palese stato di “incertezza normativa” con i conseguenti rischi di possibili contestazioni tributarie. Ad oggi la maggior parte degli operatori, a seguito delle pressioni commerciali operate dai concessionari e delle azioni legali avviate dagli stessi prima e dopo le intervenute sentenze, ha regolato le proprie pendenze in tema di contributo stabilità. Nell’evidenza che, ove la Corte dovesse giudicare la norma illegittima, tutti gli operatori avrebbero diritto al rimborso di quanto “indebitamente” versato. GLI AUTORI

Francesco Scardovi Partner Scardovi & Giordani Dottori Commercialisti e Revisori Legali Giancarlo Marzo Managing partner Studio legale e Tributario Marzo Associati

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scommesse

L’INVESTIMENTO DA FARE SULLE SCOMMESSE Si parla spesso di somiglianze tra gioco e finanza e tra betting e trading. Ne abbiamo viste tante di idee, ne abbiamo visti molti di progetti e possibilità di investimento in anni di lavoro nel settore del gaming. Ecco una case history davvero esemplare. di Cesare Antonini

La

tecnologia sembra sempre più venire in supporto dei tipster, degli stessi quotisti dei bookmaker e anche degle scommettitori. Qualche anno fa addirittura c’era chi proponeva di fare scalping sulle piccole variazioni di quote su un bookmaker, considerato la banca delle scommesse. Con tante piccole puntate sulle oscillazioni dei mercati si poteva, secondo i creatori di questo sistema, emulare i trader finanziari che giocavano su aziende e titoli guadagnando grazie allo spostamento di denaro e finanze. Funzionava, funziona, anzi. Poi, però, Betfair in Italia non ha preso piede come betting exchange. In generale non ha preso il via per la liquidità nazionale fin troppo limitata per spostare capitali e aprire tante scommesse e, ovviamente, per bancare alcuni match. Poi, però, a surrogare l’assenza di liquidità su piattaforme del genere sono arrivati alcuni software che consentono di sfruttare la ricchezza del palinsesto e l’offerta di tantissimi bookmaker tra quote, possibilità di gioco e statistiche accumulate negli anni. E tra queste possibilità c’è Cb Project, strumento di software che nasce da una bella storia e da una grande esperienza nel settore del gioco in generale, la storia di Claudio Barbieri.

Cb Project, progetto nato dalla voglia di vincere “Ho lavorato per tanti anni nel poker e ho conosciuto tantissime persone nel mondo del gaming, aziende importanti del settore, giocatori ma anche chi stava lavorando a progetti sulle scommesse, sulle statistiche e sul software. Ho scoperto un mondo e all’inizio mi sono appassionato da solo non conoscendo nulla neanche di calcio, non ero neanche tifoso. Così ho iniziato a studiare per cercare un metodo che mi consentisse di vincere alle scommesse”. Curiosi eh? Lui è Claudio Barbieri, ascolano doc ed ex floorman e organizzatore di poker live. Ha lavorato con Italian Rounders, una delle organizzazioni principali che ha promosso il gioco dal vivo nei primissimi anni in cui il movimento cresceva ed esplodeva nel nostro Paese. E possiamo confermare tutto visto che,

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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

Claudio , lo conosciamo da quasi due decenni. L’abbiamo riscoperto dopo un po’ di anni, in effetti, visto che aveva mollato i Texas Hold’em. Ha ragione, Barbieri, i tornei di poker in quegli anni erano un vero catalizzatore per il mondo del gaming: tutti giocavano e le più grandi aziende erano protagoniste e investivano molto. Possiamo parlare di un humus assai fertile e dal quale sono nate tantissime start up: Cb Project è una di queste. Contestualizzato il case history rituffiamoci nella storia di Claudio: “Ripeto, non sapevo nulla di calcio, di sport e di betting, non ero neanche tifoso. Per me l’approccio è stato puramente statistico e matematico e questo, sì, me l’ha trasmesso il poker. Per cui mi sono messo a spendere tantissimo tempo facendo ricerche e andavo a cercare


L’INVESTIMENTO DA FARE SULLE SCOMMESSE

i quotisti per capire come riuscivano a difendersi da tutte le perturbazioni esterne, dai giocatori che provavano a vincere, dai movimenti delle giocate e dalle news imprevedibili”. Conosci il “nemico” per sconfiggerlo? “Non esattamente, la mia idea era quella di creare una struttura per investire soldi. Così ho creato una struttura di money management, e lo facevo esclusivamente da solo senza pensare al business”. Poi la svolta: “Iniziavo a parlarne con gli amici e alla fine qualcuno mi ha spinto a professionalizzare il tutto. All’inizio scrivevo tutto a mano o al massimo su qualche foglio Excel. Per questo il vero salto di qualità è quando abbiamo iniziato a creare un software che ci potesse permettere di impostare i filtri, per studiare le notizie, la variabili, le variazioni delle quote e sono iniziati ad arrivare subito i primi risultati”. Come funziona il software? Entriamo nel vivo: “Il principio è che investire e guadagnare senza fare nulla non è possibile, c’è molto lavoro da fare anche se noi offriamo un servizio che guida lo scommettitore che non ha tempo e che deve solo seguire le indicazioni che diamo – spiega Barbieri – in ogni caso vengono scannerizzati 250 bookmaker e quando si intercettano movimenti di quota si fa una value bet immediata proprio per acquisire il valore della scommessa prima che scenda”. Per noi il concetto è chiarissimo ma vogliamo fare qualche esempio concreto? “Noi abbiamo fatto il 370 percento di guadagno da inizio anno a metà settembre – prosegue Barbieri – e c’è stato il coronavirus che ha fermato tutte le manifestazioni sportive. Non si potevano giocare campionati come Nicaragua e Bielorussia. Ora il campionato ha ripreso e siamo davvero confident anche perché le squadre più forti sembrano già più in palla e i pronostici potrebbero favorirci”. È un’attività sicurissima come investimento e come metodo per vincere? “Noi perdiamo anche e spesso. Tuttavia i filtri ci danno la percentuale di vincita al 75 percento. Puoi perdere 3-4 puntate ma poi ne vinci 11 di fila. Si comprende che l’approccio è sul lungo periodo. Sono tantissimi piccoli movimenti vantaggiosi su cui speculare e su cui il software lancia degli alert che vanno seguiti. Sommando piccole percentuali si arriva al guadagno complessivo”. E dal poker arriva anche la logica del bankroll e quella del compound: “L’idea è di far investire al cliente tra l’1 e l’1,5 percento di quello che deposita. Se hai 100 euro nel tuo bankroll e giochi e perdi una partita da 100 euro sei costretto a fermarti. Con la logica del compound anche se le nostre previsioni dovessero andare male difficilmente si perderà tutto. Al massimo siamo scesi del 17% ma se inizi a guadagnare bene giocherai sempre e solo coi guadagni e sempre nella logica bankroll. L’ammontare dell’investimento sarà sempre l’1-1,5% di quello che hai e così il rischio rimane lo stesso ma le puntate aumentano e aumenteranno anche i guadagni”. Sembra filare tutto liscio. E la logica sembra davvero molto più sostenibile di chi, sui social, promette vinci-

te e quote come neanche Vanna Marchi riuscirebbe: “Innanzitutto non fidatevi di chi non ci mette la faccia, vi fa investire, perdete e poi scompare – spiega Barbieri – questo è un investimento nato per me stesso e sviluppato da chi ha visto che funzionava. Noi spesso non sappiamo neanche quali partite stiamo giocando e non scommettiamo da tifosi o sull’onda di sensazioni ed entusiasmi. Il software analizza, individua le value bet, crea il segnale e si gioca. Difficilmente inventiamo le giocate, anzi, meglio spesso non influenzare le analisi”. E come si può utilizzate il software? “Abbiamo un abbonamento mensile e si paga il servizio e il lavoro che facciamo. L’utente, poi, è libero di scegliere su quale book puntare. Non diamo indicazioni anche per essere compliant alla normativa”. Qualche esempio pratico? “Vi ricordare Atalanta-Siviglia? I bergamaschi erano a 1.93 quindici giorni prima e abbiamo creato subito l’alert per la quota sbagliata. Alla fine è stata giocata a 1,50 e il guadagno è notevole se ci pensate bene. Oltre a questi alert ci sono le daily news che, spesso, sono molto più importanti perché ci informano su fattori imprevedibili che possono modificare molto la puntata: infortuni, positivi al coronavirus, chi non si è allenato e qualsiasi altra cosa possa influire su un match”. Un sistema totalmente legale, infatti: “Cb Project si basa sulle statistiche del passato, sui movimenti dei bookmaker e sulle news che possono influenzare quote e risultati. Utilizziamo TxOdds e altri sistemi di analisi di scommesse e creiamo i nostri segnali grazie alla sintesi che l’algoritmo fa sdi questi strumenti che sono alla base del progetto. Abbiamo la nostra cartella virtuale ma l’utente è libero di puntare come e quando vuole. Il nostro consiglio è quello di affidarsi al software e i risultati arriveranno”. Un sistema per i pigri ma anche per i più skillati: “L’affitto del software consente a chi non tempo di ricevere i messaggi su Telegram e basta aprire una app mobile o recarsi in agenzia e puntare secondo le indicazioni – prosegue Barbieri – abbiamo anche i tutor che possono seguire lo scommettitore da vicino, e la community dove scambiarsi opinioni e ricevere dritte e ascoltare esperienze degli utenti. Chi, invece, vuole mettere del valore aggiunto può lavorare sui filtri e analizzare il software magari adattandolo alle proprie esigenze”. Tornando all’inizio del pezzo, alzi la mano se non è il metodo più vicino (e sicuro) al trading che avete mai conosciuto.

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VOX MANAGER

Convenzione del Consiglio d’Europa contro il Match-Fixing un ruolo chiave per l’Italia

PAROLADI COLLOVATI

sarà istituito formalmente durante il mese di ottobre del 2020 per analizzare i progressi finora compiuti attraverso la Convenzione e sarà composto dai 7 Paesi che hanno ratificato il trattato, tra i quali c’è anche l’Italia. Rispetto agli altri paesi che hanno ratificato la Convenzione (Moldova, Norvegia, Portogallo, Svizzera, Ucraina e Grecia), l’Italia si presenta all’appuntamento di ottobre con un grado di esperienza e conoscenza in materia di contrasto al fenomeno della corruzione nello sport del tutto unico e di sicuro superiore a tutti. Per questo motivo, auspico che il nostro paese possa ricoprire un ruolo guida nel comitato di monitoraggio soprattutto per quanto attiene alla definizione delle linee strategiche per implementare i principi guida della convenzione. Il livello di esperienza ormai ventennale del nostro Paese e del modello italiano nel suo complesso, non solo in materia di regolamentazione del settore dei giochi e delle scommesse sportive ma anche e soprattutto nella gestione tecnico-operativa dei processi, candida l’Italia sicuramente ad una posizione di leadership. Alla luce delle evidenze emerse negli ultimi mesi, in concomitanza con la diffusione della pandemia, che hanno visto l’aumento di fenomeni di manipolazione di competizioni sportive e del grado di sempre maggiore vulnerabilità dell’intero mondo dello sport, sono sempre più convinto che una lotta efficace contro la manipolazione delle competizioni sportive richieda una cooperazione nazionale e internazionale rinforzata, rapida, sostenibile e soprattutto ben funzionante. Ritengo quindi che sia arrivato il momento per il nostro paese di assumere la guida per l’implementazione dei principi della Convenzione attraverso l’organismo del Comitato di “Follow-up” che sarà istituito tra poche settimane.

ogni paese, incaricata di affrontare, in maniera coordinata, il fenomeno della manipolazione delle competizioni sportive. Essa deve fungere da centro di raccolta, coordinamento e divulgazione delle informazioni sulle scommesse irregolari e sospette sulle competizioni sportive che si svolgono sul territorio nazionale trasmettendo informazioni relative a possibili violazioni della legge o dei regolamenti sportivi alle autorità pubbliche o alle organizzazioni sportive e/o agli operatori di scommesse sportive. Essendo il fenomeno del match-fixing di natura globale, la piattaforma nazionale deve collaborare oltre che con le organizzazioni e le autorità competenti a livello nazionale anche con soggetti esteri, comprese le piattaforme nazionali di altri paesi. L’Italia è sempre stata all’avanguardia nell’applicazione di misure adeguate al contrasto del fenomeno della manipolazione delle competizioni sportive. Già dal 2011, molto prima dell’introduzione della Convenzione del Consiglio d’Europa del 2014, il nostro paese si è dotato di un modello all’avanguardia composto da due unità dedite al contrasto del matchfixing: una di intelligence, l’Uiss (Unità Informativa Scommesse Sportive) e l’altra di natura investigativa il Giss (Gruppo Investigativo Scommesse Sportive). A seguito dei successi del modello italiano, è stato introdotto all’interno del trattato il concetto di piattaforma nazionale adottato da tantissimi Paesi Ludovico Calvi che hanno a oggi firmato la ConDa settembre 2017 Ludovico Calvi ha venzione. utilizzato la propria esperienza decennale nel settore del gaming e betting fornendo A distanza di un anno dalla sua servizi di consulenza strategica, normativa entrata in vigore, una delle prime e operativa a soggetti privati e pubblici, comprese lotterie, concessionari privati, linee d’azione ai sensi del trattato, governi, ministeri delle finanze, regolatori, federazioni sportive e sarà l’istituzione del nuovo comiforze dell’ordine. Da giugno 2015 è membro del comitato esecutivo di Global Lottery tato di monitoraggio della conMonitoring System, nel giugno 2017 ne è stato eletto presidente venzione, cosiddetto Comitato di e rieletto di nuovo nel maggio 2019 per il periodo 2019-2021. Da maggio 2019 è anche membro della World Lottery Association “Follow-up”. Questo organismo ENGLISHPAGES

LEDRITTE DELMAESTRO

PROMOSPACE

LAPUNTATA

GIOCARE GIO CONGUSTO

PAROLADI COLLOVATI

PROMOSPACE

GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCO &ARTE TORNEANDO

GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

PROMOSPACE

POKER STRATEGY

LEDRITTE DELMAESTRO

GIOCARE GIO CONGUSTO

GIOCARE GIO CONGUSTO

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Convenzione del Consiglio d’Europa (CdE) sulla manipolazione dei risultati delle competizioni sportive, nota anche come Convenzione di Macolin, è entrata ufficialmente in vigore il 1° settembre 2019. Lo scopo della Convenzione è combattere la manipolazione delle competizioni sportive al fine di proteggere l’integrità e l’etica dello sport in conformità al principio dell’autonomia dello sport. I principali obiettivi sono: a) prevenire, identificare e sanzionare le manipolazioni nazionali o transnazionali delle competizioni sportive nazionali o internazionali; b) promuovere la cooperazione nazionale e internazionale contro la manipolazione delle competizioni sportive tra le autorità pubbliche interessate e con le organizzazioni coinvolte nello sport e nell’esercizio delle scommesse sportive. Il trattato è l’unico strumento giuridicamente vincolante che promuova la cooperazione globale per contrastare la manipolazione delle competizioni sportive. Esso stabilisce un quadro giuridico unico a livello globale per affrontare il fenomeno delle partite truccate in tutte le competizioni sportive, oltre a creare definizioni legali per questioni quali conflitti di interesse tra i vari attori coinvolti e scommesse illegali. Inoltre, sono coperti dal campo di applicazione della Convenzione anche i processi di controllo per combattere la cattiva governance e la gestione delle informazioni riservate nonché l’uso dei club come società di comodo. Tra i 7 Paesi che hanno ratificato il trattato oltre l’Italia, ci sono Moldova, Norvegia, Portogallo, Svizzera, Ucraina e la Grecia, mentre sono 31 quelli che lo hanno firmato ma che non lo hanno ancora ratificato. L’articolo 13 del trattato prevede la creazione di una piattaforma nazionale per PROMOSPACE

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La

NUOVE TENDENZE

TORNEANDO

VOX MANAGER

A cura di Ludovico Calvi

(Wla) Sports Integrity Committee. Da maggio 2015 è membro dell’American Gaming Association Sport Betting Task Force.



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LEDRITTE DELMAESTRO di Gianni Carra

È già tempo di puntare sui campionati italiani PROMOSPACE

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ono partiti i campionati di calcio di Serie A e Serie B, campionati particolari nella stagione dove il Covid-19, purtroppo, sembra farla ancora da padrone. Campionati anomali dove giocare in casa o in trasferta diventa indifferente per la mancanza delle tifoserie. Molte squadre hanno costruito per anni le loro vittorie tra le mura amiche, fare punti nel nuovo stadio della Juventus è sempre stata per tutti un’impresa. La campagna acquisti è stata molto soft perché la crisi ha toccato anche il mondo del calcio. Analizziamo le favorite della Serie A.

JUVENTUS QUOTA 1.90 I bianconeri hanno appena concluso un campionato particolare, vincendo il nono campionato consecutivo, con Maurizio Sarri rimasto una sola stagione sulla panchina bianconera ed è uscita dalla Champions League ai quarti di finale contro il Lione. La Juventus si presenta come sempre come la squadra da battere anche se con Pirlo all’esordio non c’è niente da dare per scontato. La quota antepost non è consigliabile.

ragazzi di Conte hanno infatti raggiunto il secondo posto in campionato e soprattutto la finale di Europa League. L’Inter potrebbe seriamente insidiare i bianconeri per la vittoria finale dello scudetto e infatti le quote antepost Serie A vedono la sua vittoria a 3,00, al secondo posto dopo la Juventus, quota interessante.

ATALANTA QUOTA 12.00 La squadra di Gasperini quest’anno ha fornito la più bella stagione della sua storia, concludendo il campionato con uno dei migliori tre attacchi d’Europa, entrando per la seconda volta in Champions League, dove ha raggiunto i quarti di finale, dai quali sono stati eliminati solamente negli ultimi minuti dal Psg. Per quanto riguarda la vittoria del campionato, viene vista come la terza favorita dopo Inter e Juventus, ma potrebbe essere una stagione meno esaltante dello scorso anno, quota interessante ma poche probabilità di successo.

NAPOLI QUOTA 15.00

La squadra di Gattuso, dopo il lockdown, sembrava la squadra più in forma del campionato. Questo fino a quando le INTER QUOTA energie sono venute meno ed infatti i I nerazzurri sono riusciti a raggiungere partenopei sono entrati un po’ in crisi, ottimi risultati nella scorsa stagione. I riuscendo a conquistarsi un posto nella prossima Europa LeaINSIGNE E GATTUSO DEL NAPOLI gue solo grazie alla vittoria della Coppa Italia. Attualmente è molto difficile pensare che il Napoli possa vincere lo scudetto e infatti le quote antepost Serie A 2020/2021 lo danno a 15,00, ma in un campionato particolare questa per me è la quota più sbagliata di questo campionato.

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LAZIO QUOTA 15.00 Dopo aver assaporato il gusto dello scudetto Rubrica a contenuto informativo ai sensi delle Linee Guida Agcom (Delibera n.132/19/CONS)

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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

Chi è Gianni Carra Cinquantuno anni, un passato sui campi da tennis serie C1 nel 1984, ha insegnato in vari circoli lombardi dal 1980 al 1987. Dal 1976 ha iniziato a frequentare gli ippodromi, nel 1992 è collaboratore del quotidiano Cavalli e Corse. Dal 1996 la sua attività professionale principale è scommettere sugli avvenimenti sportivi. Nel 2006 inizia la sua avventura anche nel mondo del poker prima come giocatore e poi come organizzatore. Dal giugno 2012 entra nel team pro di VipBox.it poi nel luglio 2013 il salto di qualità. Carra diventa l’unico poker pro player di PaddyPower.it e cura alcune rubriche radiofoniche e in tv nel seguitissimo programma ‘Qui studio a voi stadio’ di Telelombardia, sempre come uomo Paddy Power. Quotidianamente centinaia di lettori lo seguono sulla sua pagina Facebook e anche nel suo blog, ‘Le dritte del Maestro’ (www. ledrittedelmaestro.it) dove il suo motto è: mano passata, mano finita.

prima che arrivasse il lockdown, la Lazio si è ritrovata a perdere lo stato di forma che l’aveva portata inaspettatamente al secondo posto in classifica, si è dovuta accontentare del titolo di capocannoniere del proprio bomber Ciro Immobile. I biancocelesti ora, soprattutto per i mancati innesti dal mercato estivo, si ritrovano in una situazione difficile, proprio per questo motivo per le quote antepost Serie A viene data a 15, ovvero fuori da qualsiasi gioco di vertice, quota esatta.

MILAN QUOTA 25.00 Se il Milan è quello della parte finale della scorsa stagione, potrebbe essere la vera sorpresa del campionato. La campagna acquisti è stata interessante con l’innesto di Sandro Tonali. La quota antepost sembrerebbe tagliarla fuori da ogni progetto campionato ma insieme alla quota del Napoli questa è completamente sbagliata. In Serie B il campionato è cominciato il 25 settembre e come sempre sarà difficile da pronosticare, ma la faraonica campagna acquisti del Monza del presidente Silvio Berlusconi non ammette dubbi e la pronostichiamo vincente con quota 3.50, a ridosso Lecce e Brescia quota 4.50. Le nostre tre giocate italiane sono le seguenti: Napoli vincente Serie A quota 15.00, Monza vincente Serie B quota 3.50, Milan vincente Coppa Italia quota 10.00. Olè.



ippica

UN TAVOLO

PER SALVARE L’IPPICA

Il

di Michela Carboni

ATTILIO D’ALESIO

mondo ippico continua ad attendere una svolta. Una speranza di cambiamento, per il momento, si scova nelle parole del ministro Teresa Bellanova, la quale ha promesso di convocare “al più presto un tavolo con gli operatori del settore ippico e le loro associazioni per ascoltare con molta attenzione i diversi punti di vista e offrire le risposte puntuali. Quanto alle sovvenzioni 2020 in favore degli ippodromi, ho già sollecitato agli uffici la chiusura del provvedimento. Sono convinta che siano necessarie per questo settore azioni di sistema - prosegue la ministra - ed è questa la ragione per cui intendo convocare il tavolo dove tutte le posizioni potranno trovare modo di esprimersi per giungere a una sintesi soddisfacente”. Ma cosa chiederanno gli operatori? “Il Coordinamento degli ippodromi – afferma il numero uno dell’associazione, Attilio D’Alesio - chiede da un decennio l’istituzione di un ‘tavolo di lavoro’ finalizzato alla salvezza ed al rilancio dell’ippica e quindi apprezziamo l’iniziativa del ministro e restiamo in attesa della sua convocazione. Ci auguriamo

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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

Il ministro Teresa Bellanova ha promesso di convocare al più presto un incontro con gli operatori del settore e le loro associazioni. Diverse le richieste degli addetti ai lavori.

che le associazioni rappresentative del settore - allevatori, professionisti, proprietari ed ippodromi - si incontrino per presentarsi al tavolo con proposte unitarie e condivise con l’obiettivo comune di rilanciare l’ippica nazionale, giungendo ad una buona e profonda riforma”. In che modo il settore ippico potrà concretamente ripartire? “Dopo che, alla fine degli anni novanta, si è allargata la platea del gioco e delle scommesse su tutte le competizioni sportive, ovviamente, le scommesse ippiche che fino a quel momento finanziavano completamente il settore ed il suo ente di riferimento, l’Unire, sono entrate in una crisi profondissima, tanto che è stato chiuso quell’ente ed il budget statale per l’ippica si è più che dimezzato, i movimenti delle scommesse ippiche sono precipitati ai minimi storici e sono stati chiusi ben dieci ippodromi. In questa tragica situazione è necessaria una profonda riforma sulla quale dovrà lavorare il Parlamento e per questo ci auguriamo che dopo il tavolo con il ministro Bellanova ci siano delle specifiche audizioni nelle


IL MINISTRO TERESA BELLANOVA

UN TAVOLO PER SALVARE L’IPPICA

competenti commissioni parlamentari. L’ippica vede impegnati quotidianamente migliaia di operatori ed ancora sono aperti trentadue ippodromi distribuiti su tutto il territorio nazionale, per questo ci auguriamo un forte impegno della politica per salvare questo grande patrimonio storico e sociale”. Cosa vi aspettate a livello politico? “Ci aspettiamo che la politica inizi ad interessarsi dell’ippica e ne scopra i valori e la storia oltre a porsi

l’obiettivo del suo rilancio, riflettendo anche sul fatto che, addirittura nel 1932, con un regio decreto fu istituito l’Unire, che ha governato l’ippica fino al 2011. In sintesi ci aspettiamo di essere ascoltati e che venga imboccata la giusta strada per la salvezza del settore”. Qual è ad oggi la situazione degli ippodromi italiani, anche alla luce del Covid? “La situazione degli ippodromi italiani è gravissima per tanti motivi ed anche il Covid ha fatto la sua parte. Le risorse finanziarie destinate dal ministero agli ippodromi hanno subito un taglio, in dieci anni, di oltre il 75 percento e tra i tanti punti sui quali dovrà intervenire la politica ci dovrà essere anche una legge sugli ippodromi”.

mi venti anni (soppressione enti tecnici, soppressione Unire, soppressione Assi), hanno sempre visto alimentare i problemi, mai risolti, ed hanno accompagnato il settore sull’orlo del punto di non ritorno in cui si trova. Abbiamo un patrimonio di imprese come gli allevatori e gli ippodromi, di impianti storici monumentali spesso di proprietà pubblica, di professionisti stimati in tutto il mondo: diamo loro la giusta rappresentanza ed una guida tecnicamente preparata e istituzionalmente adeguata, i tempi siano quelli giusti senza fughe in avanti dettate dai tempi della politica”. A “prendere atto” delle volontà del ministro Bellanova è anche Pierluigi D’Angelo di Ippodromi partenopei, gestore di Agnano. “Oramai è ben chiaro, e non solo al sottoscritto, che tra la parte politica e la parte operativa del mettere in pratica quanto richiesto vi sono delle montagne di norme di contabilità di Stato, di decreti emanandi e di veti strutturali di organi di controllo con le relative tempistiche, che minano la credibilità stessa di taluni proclami e inficiano gli sforzi di tutti coloro che provano a velocizzare le procedure. Ci sono delle catene da spezzare, che altrimenti trascinano a fondo le imprese e l’economia della nazione. E non è certo da oggi”. Il Siag - sindacato italiano allenatori guidatori aggiunge da parte sua: “Come associazione rappresentativa del trotto chiediamo un incontro fra di noi per elaborare tutti insieme un’idea condivisa di riforma per il settore da portare al tavolo che organizzerà il Mipaaf, evitando così le solite discrepanze”.

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PIERLUIGI D’ANGELO

“Ad oggi non mi risulta che il decreto sovvenzioni sia stato trasmesso agli organi di controllo istituzionali, quando sarà da questi approvato, verrà sottoposto agli ippodromi il cosiddetto ‘accordo sostitutivo’, che andrà a sua volta sottoposto alla Corte dei Conti”, puntualizza Marco Rondoni, direttore generale di HippoGroup Cesenate. “Il rischio che tale processo non si completi con il pagamento delle sovvenzioni entro l’anno esiste ed è concreto. Sarebbe il tracollo del sistema, visto che ogni importo non liquidato nel 2020 andrebbe in economia nei conti del ministero e non sarebbe più disponibile anche il prossimo anno. La cosa assurda è che Covid o non Covid, per l’ennesimo anno ci si sia ridotti a questo punto. Tutti gli elementi necessari al decreto sono disponibili sin dai primi giorni dell’anno. Bene invece fa il ministro a prevedere l’istituzione di un tavolo di settore, viste le soluzioni estemporanee e non condivise dalla stragrande maggioranza del settore, come l’emendamento ferragostano di passaggio delle competenze ippiche al Coni. Premesso che ‘il modo ancor mi offende’, un settore che dà lavoro a decine di migliaia di persone non si sposta contro la sua volontà con un emendamento o un decreto delegato senza nessuna attinenza con la nostra attività. Sgombri l’onorevole Bellanova il campo da quanto emerso in questi giorni, senta il settore, esistono fior fiore di progetti ben più strutturati e responsabili di quanto emerso. Il Mipaaf ha fatto scadere per ben due volte i termini delle due leggi delega ben articolate e documentate (Delega fiscale e Collegato agricolo) che prevedevano espressamente la riforma del settore ed ora non può risolvere il tutto passando la palla al Coni. Senza un progetto condiviso, senza un business plan che sancisca obiettivi e risorse, senza una governance rappresentativa delle anime del comparto. C’è tanto da fare e le soluzioni semplicistiche degli ulti-

MARCO RONDONI

LE PREOCCUPAZIONI NON MANCANO

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politica ippica

QUEL CONNUBIO (OBBLIGATO) TRA IPPICA E SPORT

Per

VALÉRIE PEANO

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di Avv. Valérie Peano, Partner di Egla

far fronte alle difficoltà del comparto dello sport danneggiato dalla sospensione delle attività sportive durante il periodo di emergenza sanitaria, l’articolo 217 del cosiddetto “decreto Rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, co. 1, della Legge 17 luglio 2020, n. 77), ha istituito, per il biennio 2020-2021 il “Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale”, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Il Fondo viene finanziato secondo quanto previsto dall’articolo 217, co. 2, del predetto Decreto il quale dispone che: “dalla data di entrata in vigore del decreto legge e sino al 31 dicembre 2021, una quota pari allo 0,5 per cento del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia online, sia tramite canali tradizionali, come determinata con cadenza quadrimestrale dall’ente incaricato dallo Stato, al netto della quota riferita all’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, sia versata all’entrata del bilancio dello Stato e resti acquisita all’erario”. Sempre l’articolo 217, co. 2, del decreto Rilancio, stabilisce che il finanziamento del Fondo viene determinato nel limite massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2020 e di 50 milioni di euro per l’anno 2021 con l’avvertenza che, qualora, nel biennio, l’ammontare delle entrate corrispondenti alla predetta percentuale fossero inferiori alle somme iscritte nel Fondo ai sensi del precedente periodo, “verrà corrispondentemente ridotta la quota di cui all’articolo 1, comma 630 della legge 30 dicembre 2018, n.145”, ovvero, per intenderci, il livello di finanziamento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e della Sport e Salute Spa. L’istituzione del Fondo nasce sulla spinta del mondo del

GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

La previsione normativa del decreto Rilancio, meglio conosciuta come “Salva Sport”, promette misure anche per l’ippica: o, meglio, dall’ippica calcio durante il periodo del lockdown ed è stato anche vigorosamente difeso, attraverso i mezzi di stampa, dal presidente della Lega pro, Francesco Ghirelli, il quale ha sostenuto “se lo sport italiano ha necessità dello 1 percento e il calcio dello 0,5 percento, è perché occorre dare linfa a tutto il sistema e non fare gli interessi di qualcuno a discapito di quelli degli altri”1. Tant’è, il ministro Vincenzo Spadafora in qualità di Autorità delegata in materia di sport (ai sensi dell’art. 217 co. 3 del decreto Rilancio), di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, ha previsto la redistribuzione delle risorse del Fondo per l’anno 2020 “all’erogazione di contributi a fondo perduto in favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche iscritte nel registro di cui all’articolo 7, comma 2, del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, secondo i criteri stabiliti con successivo atto dell’Ufficio dello Sport”. Com’è noto, è il Coni a definire e trasmettere annualmente al ministero dell’Economia e delle Finanze l’elenco delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi. L’APPLICAZIONE ESTENSIVA DELL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI Con determinazione direttoriale dell’8 settembre 2020, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli è intervenuta per definire le modalità di calcolo e di applicazione della quota (di cui all’art. 217 comma 1 del decreto Rilancio) da versarsi a cura dei concessionari per l’offerta di scommesse “relative a eventi sportivi di ogni genere, anche in formato 1. Articolo pubblicato sul Corriere dello Sport il 16/04/2020.


QUEL CONNUBIO (OBBLIGATO) TRA IPPICA E SPORT

virtuale, effettuate in qualsiasi modo e su qualsiasi mezzo, sia online, sia tramite canali tradizionali”. Tra questi, l’Agenzia vi ha incluso i concessionari per l’offerta di “concorsi pronostici ippici, scommesse di ippica nazionale, scommesse ippiche a totalizzatore, scommesse ippiche a quota fissa e multiple a riferimento”, calcolando l’aliquota dello 0,5 per cento alla raccolta al netto dell’imposta unica calcolata nel periodo corrispondente. Tralasciando le complicazioni pratiche di applicazione del tributo aggiuntivo “salva sport” alla complessa tassazione dei giochi a base ippica, sorprende innanzitutto la loro inclusione, da parte dell’Agenzia, nell’ambito delle “scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere” di cui alla previsione del decreto Rilancio. Storicamente, proprio per le specificità del comparto ippico, i giochi a base ippica hanno sempre sostenuto la filiera ippica italiana, il funzionamento del sistema ippico e l’organizzazione delle corse dei cavalli attraverso importanti quote della loro raccolta. Specificatamente, l’articolo 12, comma 2, del Decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 1998, n.169 sancisce che vengano destinate quote della raccolta delle scommesse sulle corse dei cavalli (al netto delle imposte e spese per l’esercizio del totalizzatore nazionale) rimettendone la competenza all’intervento del ministero dell’Economia e delle Finanze di concerto con il ministro per le Politiche Agricole, per: “a) sostegno dell’allevamento e dell’impiego del cavallo italiano da sella e da corsa e della selezione degli stessi; b) incentivazione di piani occupazionali, volti a favorire l’avviamento al lavoro e la formazione professionale, con particolare riguardo alla verifica dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali del settore ed all’introduzione di meccanismi di disincentivazione del ricorso al lavoro irregolare ed all’evasione contributiva; c) iniziative previdenziali e assistenziali in favore dei fantini, dei guidatori, degli allenatori e degli artieri; d) finanziamento degli ippodromi per la gestione ed il miglioramento degli impianti, per i servizi relativi alla organizzazione delle corse e remunerazione per l’utilizzo delle immagini delle corse ai fini della raccolta esterna delle scommesse; e) costituzione e miglioramento di centri di allenamento ippico polifunzionale e di allevamento; f ) realizzazione di strutture veterinarie interne ed esterne agli ippodromi; g) ricerca scien-

tifica nel settore dell’allevamento, dell’allenamento e dell’antidoping; h) controllo della regolarità di tutte le attività relative alle corse; i) promozione dell’attività ippica; l) formazione e qualificazione professionale degli addetti al settore.” Ora, poiché la determina, secondo il principio della gerarchia delle fonti, non può porsi evidentemente in contrasto con una fonte gerarchicamente superiore, benché antecedente, quale il Dpr n. 169/1998, ci si deve domandare se l’interpretazione estensiva dell’Agenzia possa derivare dalle previsioni stesse del decreto Rilancio. LE SCOMMESSE IPPICHE AL SOSTEGNO DELLO SPORT? A dir il vero, né il testo né le finalità della misura “Salva Sport” sembrano prima facie confermare la legittimità di tale applicazione estensiva. Riguardo alle origini della previsione normativa, già si è detto. La stessa relazione illustrativa della previsione del decreto Rilancio cita, evidentemente a supporto della misura, i dati dell’aumento della raccolta delle scommesse sul calcio e del relativo gettito erariale forniti dall’ufficio scommesse e giochi sportivi a totalizzatore dell’Agenzia come riportati dal Centro studi della Federazione italiana giuoco calcio in un documento datato 27 marzo 2020. Riguardo al testo, non soccorre, ai fini di una inclusione dei giochi a base ippica, il riferimento alle “scommesse sugli eventi sportivi…” in quanto, nell’ordinamento italiano, la disciplina delle scommesse sulle corse dei cavalli da una parte e delle scommesse sportive e su altri eventi dall’altra, è rimessa a norme primarie distinte e ben diverse. Né soccorre, sempre ai fini di una inclusione nella misura “Salva Sport” delle scommesse sulle corse di cavalli, il riferimento all’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504 nell’applicazione del nuovo tributo, in quanto l’ambito di applicazione dell’imposta unica è ben più ampio delle sole “scommesse relative a eventi sportivi di ogni genere” citate dal decreto Rilancio e si riferisce anche ai concorsi pronostici sportivi, ai giochi a base ippica, ai giochi di abilità a distanza, ai giochi di sorte a quota fissa, al poker cash e ai giochi da casinò. Infine, riguardo alla distribuzione dei proventi del Fondo ai soggetti beneficiari della misura, richiamati dal provvedimento attuativo del Ministro per le politiche giovanili e lo Sport e listati dal Coni, resta esclusa, al netto di alcuni puntuali sport equestri2, la gran parte della filiera ippica, dai centri di selezione, allevamento e allenamento equini, ai fantini, ai guidatori, agli ippodromi, etc. Una filiera che, richiamando le osservazioni della Commissione europea nel libro verde sul gioco online nel mercato interno del 24 marzo 2011, più di ogni altra vive grazie ai suoi scommettitori: “Una specificità dell’ippica rispetto ad altri sport è il fatto di attirare principalmente gli scommettitori. In tal modo, in misura maggiore che per altri avvenimenti sportivi, la sua redditività dipenderà dal reinvestimento nell’attività di una percentuale sufficiente di proventi del gioco” e per il quale il sistema di finanziamento, così come era impostato sino ad ora, va certamente tutelato. 2. E.g. il dressage, l’endurance, il polo, etc.

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poker venice

L’HOLD’EM TORNA (FINALMENTE) A VENEZIA Il Venice Overture, torneo organizzato per i festeggiamenti della sala da gioco lagunare, è stato un successo con il garantito letteralmente “crashato”

Un

fine estate con una bellissima notizia per il poker live d’Italia: i tornei dal vivo sono tornati nella sede di terraferma del Casinò di Venezia. Ca’ Noghera, la location moderna che qualche anno fa aveva dedicato una room intera per poi preferirle le slot machines. Insomma, si torna in laguna anche se, pensare ad un mega evento negli epici spazi di Ca’ Vendramin, crediamo sia difficilissimo. Perché non sognare però? Era già tutto pronto prima di marzo con eventi che avrebbero dovuto riempire i programmi primaverili ed estivi. Poi il dannato Covid-19, “kryptonite” vera per il poker dal vivo, gli annullamenti e i rinvii in sequenza in tutto il mondo fino ad arrivare a questo evento in extremis a fine agosto, dal 26 al 31, che raccontiamo qui di seguito. Alla fine il torneo si è anche sposato alla perfezione con l’anniversario della casa da gioco lagunare, una delle più storiche del mondo e assolutamente af-

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di Cesare Antonini

fascinante, quanto la città se pensiamo alla storica sede di Ca’ Vendramin. Un evento da 100mila euro, altrettanto prestigioso, è stato funzionale nella sede moderna, quella vicino all’autostrada, all’aeroporto e con tanti hotel lì nei pressi. Saltando subito al finale e sfogliando di corsissima le pagine di questo ennesimo episodio della storia del poker live, scorgiamo che il garantito in questione è stato quasi moltiplicato per due volte e mezza da quello fissato inizialmente. E tutto nonostante rigidi (e giustissimi) protocolli sicurezza anti-Covid-19. Mascherine, plexiglas che toglievano posti al tavolo, flight praticamente cappati e addirittura il turbo domenicale annullato, il tutto per non creare assembramenti. Altrimenti? Altrimenti i numeri sarebbero stati ancora più altisonanti. Vuoi per il buy in “agile”, per l’ottimo format e per l’immensa voglia che c’è in generale di tornare a giocare anche nelle location italiane. Prima di passare alla cronaca una conclusione che non è una chiosa di maniera ma un vero auspicio: ce la faranno i nostri (eroi?) casinò a comprendere che non si può prescindere dal poker live per le attuali economie e che specie in questa fase gli organizzatori vanno aiutati per lavorare nel miglior modo possibile? Crediamo che ormai, ridotti sull’orlo del burrone, non si possa fare altrimenti.


Tu t ti i p re m i L’HOLD’EM TORNA (FINALMENTE) A VENEZIA

COM’E ANDATO IL TORNEO? Si è chiuso nella serata di lunedì 31 agosto, il Venice Overture, il torneo che ha riportato il grande poker live al Casinò di Venezia. “Una cinque giorni di Texas Hold’Em come gli appassionati aspettavano da tempo, ma senza rinunciare ad ogni tipo di sicurezza che il momento impone”, spiegano da Imperium Events. In effetti, come detto, è stato un successo, non soltanto per un montepremi garantito più che raddoppiato: “La gioia più bella, infatti, è stata rivedere i tavoli pieni di appassionati di poker divertirsi, dimenticando per un attimo i lunghi mesi in cui nessuno ha potuto giocare carte in mano. All’Imperium è già qualche settimana che si respira il poker live, ma l’esperienza veneziana è servita a capire quanto valore e prestigio una macchina orchestrata da Salvatore Vendemini, possa dare anche al di fuori del quartier generale di Milano”. Ma un evento si giudica anche e soprattutto dai numeri: quelli del Venice Overture sembrano davvero tutti a posto. Il torneoè stato caratterizzato da ben sei starting flight, con un buy-in variabile dai 180 (special price) ai 220 euro, a seconda della giornata di partecipazione. Ed è così che tra struttura, location (quella tirata a lucido di Cà Noghera a due passi dall’aeroporto di Venezia), buy In e voglia di ritrovarsi ai tavoli, l’evento ha attirato la bellezza di 1.544 entry, facendo lievitare il montepremi dai 100.000 Euro garantiti ai 241.470 euro. L’evento ha visto i giocatori disporsi su tavoli 6-max, per permettere l’installazione di tutte le misure di protezione necessarie ad adattare il distanziamento sociale, così da trasmettere un senso di massima tranquillità a tutti i player. Il final table Lunedì si è giocato un tavolo finale spettacolare, al quale il futuro vincitore, Vittorio Bevilacqua, si era presentato da chip leader assoluto confermando ancora la statistiche, qualcosa in più di una volta su tre, il numero uno del count del tavolo decisivo poi si porta a casa il torneo. Questo era il count: Vittorio Bevilacqua 14.250.000 Xi Jin 9.625.000 Alexander Dayem 9.500.000 Sara Viozzi 6.400.000 Daniel Roboschi 3.825.000 Leonardo Bartolone 2.700.000. Il primo ad alzare bandiera bianca è stato lo short-stack, l’italo-svizzero Leonardo Bartolone, seguito dal rumeno Daniel Roboschi e da Alexander Dayem. Terza piazza per Sara Viozzi, famosissima giocatrice marchigiana proveniente dagli albori del poker live d’Italia e una delle primissime sponsorizzate. Secondo posto conquistato dal cinese (ma residente a Brescia) Xi Jin che ha dato filo da torcere al vincitore dimostrando un gioco molto aggressivo ma per nulla campato in aria. Bevilacqua, però, ha tenuto sempre testa sul piano del poker giocato e ha ribattuto colpo su colpo dimostrando di avere coraggio e tenacia, tenendo la leadership per tutta la durata del final table. Alessandro Conti è stato invece il vincitore della last longer dedicata ai possessori dell’account su partypoker.it. Tra gli utenti della room del “diamante arancione” è stato proprio lui a vincere il pacchetto per il WPT DeepStacks Marrakech di ottobre. Al termine dell’heads-up vinto contro Xi Jin, il laziale Vittorio Bevilacqua ha potuto sollevare al cielo l’ambito trofeo raffigurante il Leone di San Marco, simbolo di Venezia, intascando una prima moneta da 49.000 euro.

1 Bevilacqua Vittorio € 49.000 2 Jin Xi 28.000 3 Viozzi Sara 18.000 4 Dayem Alexander 12.500 5 Roboschi Daniel 9.500 6 Bartolone Leonardo 7.545 7 Dama Bruno 6.000 8 Ciarletta Aleandro 4.700 9 Karteri Idli 4.700 10 Quaranta Daniele 4.700 11 Conti Alessandro 3.700 12 Esposito Michele 3.700 13 Montelongo Bruno 2.900 14 Dalla Pietra Luca 2.900 15 Dante Davide 2.900 16 Cecchetti Matteo 2.300 17 Ardahoui Saif 2.300 18 Pisani Mario 2.300 19 Bellino Massimiliano 1.700 20 Berisa Barjam 1.700 21 Ricotta Calogero 1.700 22 Darduin Andrea 1.700 23 Borgonovo Daniele 1.700 24 Di Giacomantonio Vincenza 1.700 25 D’agostino Vincenzo 1.400 26 Mlakar Borut 1.400 27 Mancini Giuseppe 1.400 28 Oranges Fabrizio 1.400 29 Pagnucco Enrico 1.400 30 Suppa Raffaele 1.400 31 Bufarini Luca 1.200 32 Leggieri Donato 1.200 33 Zheng Yi Yi 1.200 34 Olivieri Salvatore 1.200 35 Pipino Luca 1.200 36 Basso Marcello 1.200 37 Marotta Francesco 1.020 38 Marin Claudio 1.020 39 Pataro Luca 1.020 40 Dordevic Goran Giacomo 1.020 41 Soverini Lorenzo 1.020 42 De Tommaso Paolo 1.020 43 Michelotto Andrea 860 44 Rochira Mattia 860 45 Marcolini Franco 860 46 Fabbrini Marco 860 47 Maes Bart 860 48 Limpido Vincenzo 860 49 Colacioppo Tommaso 860 50 Palladino Ciro 860 51 Salvalaio Andrea 860 52 Trudeau Thomas 860 53 Garofali Martorelli 860 54 Donaggio Davide 860 55 Urbini Christian 720 56 Tassi Francesco 720 57 Falandri Mirko 720 58 Caliumi Christian 720 59 Amarante Roberto 720 60 Gamba Fabio 720 61 Artale Giuseppe 720 62 Di Franco Lorenzo 720 63 Saftich Andrea 720 64 Asili Patrizio 720 65 Mancinelli Edoardo 720 66 Faldini Stefano 720 67 Sottile Rosario 600 68 Guerriero Federico 600 69 Lella Domenico 600 70 Baruffi Augusto 600 71 Notarmasi Nicola 600 72 Colucci Nicola 600 73 Palomba Lucia Rita 600 74 Martusciello Emanuele 600 75 Arrigoni Carlo 600 76 Santoro Martino 600 77 Zambon Andy 600 78 Calzoni Matteo 600 79 Ravio Francesco 500 80 Fietta Paolo 500 81 Nait El Kich Hamza 500 82 Salvador Fabio 500 83 Bianchi Massimo 500 84 Prevedello Delli Santi Luciano 500 85 Mc Worther Donald 500 86 Macrì Giovanni 500 87 Rosina Mauro 500 88 Andjelic Vladimir 500 89 Capocchiano Sergio 500 90 Di Giorgio Armando 500 91 Grisa Luigi 500 92 Lancillotta 500 93 Bassoli Deborah 500 94 Saitta Massimo 500 95 Veneziano Vittorio 500

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politica poker ips

DOPPIO DIDO, DA IPO A IPS PRENDE TUTTO LUI Un successo da 2.728 entries l’Ips Summer Edition del King’s Resort di Rozvadov, in Repubblica Ceca e con organizzazione italiana: EuroRounders. Torneo “cappato” per il Covid che, senza limitazioni, avrebbe raggiunto cifre record.

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opo un final day lunghissimo da 59 left e un tv table altrettanto epico, l’Ips Summer Edition del King’s Resort di Rozvadov (Repubblica Ceca) e organizzato da EuroRounders dal 26 al 31 di agosto, ha visto primeggiare Francesco “Dido” Di Domenico. Alla fine il player mette in riga 2.728 entries per una prize pool da 570mila euro e una prima moneta da 100.850 euro incluso il ticket del Wsop main event Europe (che spettava a tutti i primi 5 classificati). Un evento che poteva riscuotere numeri ancor più da record vista la scelta di limitare a 500 entries i flight di qualificazione. Prima di vedere il flow del final table va detto che l’Italia ha piazzato non solo il winner ma ben 59 cash ritirati alla cassa con Di Domenico che compensa le uscite repentine, e prima del final table, da parte di tanti protagonisti passati al feature tv table. Tutti i nomi li trovate nell’elenco qui sotto nel payout ufficiale del torneo. Da segnalare Mirco Zaccagna che le ha “sbrodolate” proprio contro Dido ed ha sbollato il tavolo finale accontentandosi di 5.490 euro.

di Cesare Antonini

L’idolo delle folle, poi, Peppino Pusceddu, dalla Sardegna, che ha giocato un torneo sempre da short stack e in sofferenza oscillando tra il milione e mezzo e i 2 milioni tra average e sotto media. Poi al tv table ha spillato una monster, AK, ma senza trovare clienti e non è riuscito a sfruttare quel double up necessario per provare a sperare nella scalata del count. Stoico comunque il suo torneo in 14esima piazza per 4.370 euro. Con lui anche il coach In The Zone Academy, Andrea Montanari che ottiene ancora un altro buon piazzamento dopo Ipo San Marino dei primi di agosto. Tuttavia un po’ di rammarico perché sono due ottime deep run in due field e strutture totalmente diversi. Due risultati che si traducono in discreti premi ma che potevano diventare decisamente più ricchi. Paolo Palmisano esce 19esimo, quindi andiamo a scovare Antonio Di Martino, 35esimo e Marco Leigheb 45esimo, tutti e due out al tv table al primo showdown decisivo per continuare il torneo. La sorte li ha penalizzati anche se Di Martino ha spinto molto su una mano con TJ a fiori che, forse, poteva condurre in un altro modo. Altro itm da San Marino a Rozvadov anche per Luigino Brandimarte che si deve accontentare di 940 euro in 90esima piazza. Tiziano Di Romualdo 103esimo, il mito Antonio Turrisi 150esimo e in mezzo Ezio Fenocchio 104esimo. Tantissimi i piazzamenti tutti da seguire nel payout che pubblichiamo integralmente per i 271 premi distribuiti. LA CRONACA DEL FINAL TABLE – Il tavolo decisivo vede entrare come protagonisti il marocchino Oubellac, il pro da circa 1 milione di dollari di vittorie in carriera, Zhong Chen, e anche la temibile francese Catherine Hanna. C’è anche Di Domenico, unico italiano, e poi sembrano pas-

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DOPPIO DIDO, DA IPO A IPS PRENDE TUTTO LUI

sivi e meno dotati tecnicamente all’inizio del tavolo, Alexander Bernhardt e di sicuro il belga Maurice che, infatti, esce per primo. Aveva già buttato molti gettoni nella fase immediatamente precedente al final table e poi alla fine ha splashato contro l’avversario accontentandosi di 6.555 euro e confermando tutti i limiti al tavolo. A seguire esce anche il belga Randee Clybouw che si era accorciato tantissimo proprio contro Di Domenico: l’italiano aveva aperto da cutoff e il belga 3betta con coppia di 7 facendo uno sguardo fiero e compiaciuto. Ma se pensava di aver messo in difficoltà Dido allora si sbagliava di grosso: infatti riceve la 4bet da parte del player dell’Emilia Romagna con AK suited in mano. Lo snap fold è onesto ma mostra grande debolezza col belga che poi uscirà poco dopo senza grosse possibilità di rialzarsi. In settima posizione perdiamo un sicuro protagonista del late stage e che aveva dimostrato qualcosa in più degli altri prima del final table, Zhong Chen. Olandese dalle chiare origini asiatiche, Chen prende letteralmente il “muro” con Di Domenico che alla fine lo elimina KJ vs AJ e K al flop di cui, però, Zhang non si fida e alla fine le mette tutte. Era short e il pot è di appena di 11 milioni. La bolla del sesto posto dura tantissimo perché c’è uno scalino molto importante tra i 16.000 euro del primo che uscirà e i 30.250 euro compreso il ticket Wsope, della quinta piazza. Tutti tengono molto al main di ottobre 2020. È sempre Di Domenico in mezzo all’action. Nell’uscita di Clybouw apre con 77 e riceve il 3betshove del belga per circa 5 milioni. A questo punto è strana la mossa del francese Ouaret che chiama solo con A10s a quadri. Dido non isola e chiama anche lui. Board 443K2 con i due che arrivano checkando al river e Di Domenico vince un pot decisivo da 16 milioni eliminando il belga e azzoppando il francese che, però, sarà duro a morire. Intanto inizia ad uscire alla distanza il tedesco Bernhardt che aveva già colpito chirurgicamente un paio di volte portandosi davvero in un’ottima posizione. Con A3 offsuited Di Domenico gli regala un pot da 25 milioni su un board con tre picche 5J623 e con il tedesco che vince il colpo con KJs a quadri. Fase ancora interlocutoria fino alla “bolla ticket” che parla francese. Delude un po’, infatti, Catherine Hanne che ha visto per ben tre volte QQ (le donne solidarizzano con le donne?) per poi cadere contro i Re di Dido 88 vs KK e addirittura un K al turn per chiudere la corsa dell’ottima giocatrice con circa 140mila dollari vinti in carriera. Ma i premi sono ancora ottimi e i players non vogliono mollare uno “scalino” del payout con il ticket e 30.350 euro della quinta piazza già in tasca. Solido e oculato, il danese Jeppe Drisholm ha sempre veleggiato in average ma poi si accorcia e trova il solito Di Domenico che si porta a casa un pot da 30 milioni puntando su un flush draw al flop con T9s a cuori su 5K7 con due cuori. Il danese ha KJ

offsuited e le mette tutte partendo davanti: un 2 di cuori lo condanna al river e si rimane in quattro. Passa un’altra ora e Bernhardt la combina con un tuffo a Di Domenico che da utg ha K8 offsuited e il tedesco ha AQs a cuori. Su board 9-8-4-4 senza neanche un “cuoricino” i due arrivano ai resti e un Asso picche al river fa perdere a Di Domenico un mega pot da 52 milioni. Il torneo sembra rovinato e il tedesco si assicura un finale glorioso anche se poco meritato. Ancora 40 minuti e il tedesco risale in cattedra ancora in maniera fortunata ma, stavolta, legittimamente. Altro mega pot da 67 milioni con l’ottimo Rachid Oubellac che ha sempre giocato al tv table rimanendo tra le primissime posizioni dal Day2 a quasi tutto il final day. AA vs QTs a cuori del tedesco su un flop 9J9 e una sola cuori. Ma un K al turn scende per chiudere la scala che condanna il marocchino. Toccherà poi a Di Domenico eliminare il francese Ouaret che manda tutto in un pot da 34 milioni con coppia di 2 e trova il call dell’azzurro con A7s a fiori. Sul board sia un Asso che un 7 e si vola all’heads up. Bernhardt è in vantaggio quasi 2 a 1 in proporzione in chIps ma Di Domenico fa presto ad accorciare le distanze fino al colpo determinante che rivede il tedesco in tuffo ancora con KT offsuited su 26952 contro la coppia di 4 di Dido. I due hanno splashato in alcuni colpi ma Di Domenico raccoglie i resti del tedesco nel momento decisivo. L’heads si risolve grazie alla run dell’italiano che con A4 vs AQ prende il 4 seconda carta del flop e vince il torneo per 100.850 euro incluso il ticket main Wsope e senza deal. Un gap di 40mila euro con il runner up e si chiude così una sfida durissima e che ha appassionato tutti. L A

TOP

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1 Francesco Di Domenico 2 Alexander Bernhardt 3 Djamel Ouaret 4 Rachid 0Ubellac 5 Jeppe Drivsholm 6 Catherine Hanna 7 Zhong Chen 8 Randee Clybouw 9 Maurice 10 Mirco Zaccagna 11 ToPo 12 Salvo Di Stefano 13 Neville Fitz Jim 14 Giuseppe Pusceddu 15 Andrea Montanari 16 Marcus Skowronek 17 Barry Donovan 18 Bruno Jean-Pierre Englebert 19 Paolo Palmisano 20 Mlaďas

Italy € 100.850* Germany 60.350* France 44.850* Morocco 35.150* Denmark 30.350* France 16.000 Netherlands 12.222 Belgium 8.590 Belgium 6.555 Italy 5.490 Spain 5.490 Belgium 4.895 Netherlands 4.895 Italy 4.370 Italy 4.370 Germany 3.845 Ireland 3.845 Belgium 3.330 Italy 3.330 Czech Republic 3.330

*incl. Wsope Ticket €10.350

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casinò

I campionesi non paghino gli errori di pochi IL SENATORE DEL PD ALESSANDRO ALFIERI EVIDENZIA L’IMPEGNO DEL GOVERNO PER RISOLVERE LE TANTE PROBLEMATICHE DELL’EXCLAVE ITALIANA IN TERRA SVIZZERA, MA SOTTOLINEA CHE LA POLITICA NON PUÒ FARE TUTTO E CHE MOLTO DIPENDE ANCHE DALL’ACCERTAMENTO GIUDIZIARIO DI RESPONSABILITÀ INDIVIDUALI NELLA MALA GESTIONE PASSATA

La

di Anna Maria Rengo

questione casinò, chiuso dal 27 luglio del 2018 a seguito della sentenza di fallimento della sua società di gestione da parte del tribunale di Como, resta il nodo cruciale e più difficile da sciogliere. Ma negli ultimi anni Campione d’Italia è stata alle prese con così tanti problemi che sarebbe assai lungo e complicato enumerarli tutti. Tuttavia, per fortuna qualcuno ha avuto soluzione: con il decreto Semplificazione di recentissima conversione in legge e ormai entrato definitiva-

ALESSANDRO ALFIERI

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mente in vigore, per esempio, i residenti a Campione d’Italia sono stati esentati dal vigente divieto di utilizzare veicoli con targhe estere, il che, nel piccolo comune tricolore che si affaccia sul lago di Lugano, in pieno Ticino, è la prassi. Per tutti gli altri, o almeno per buona parte di essi, proviamo a fare il punto con il senatore del Pd Alessandro Alfieri, componente della commissione Affari esteri ed emigrazione e presentatario dell’emendamento al Dl Semplificazioni che è stato approvato e tra i politici che più si sta fattivamente interessando alle sorti e al rilancio del territorio campionese. Il Governo Conte 2 è intervenuto con decisione sulla situazione emergenziale di Campione d’Italia. Quali sono i principali risultati ottenuti e quali sono i problemi ancora da affrontare? “Il Governo Conte 2 ha affrontato fin da subito il dossier Campione. Un’attenzione che si è concretizzata grazie al lavoro quotidiano degli esponenti politici lombardi del Partito democratico. Prima lo scambio di note per regolamentare le attività quotidiane, poi il pagamento dei debiti arretrati di Campione con la Confederazione elvetica, il regime fiscale agevolato, la


I CAMPIONESI NON PAGHINO GLI ERRORI DI POCHI

lare a rappresentare la comunità dopo un periodo così difficile. Il lavoro del commissario prefettizio Giorgio Zanzi è stato serio, gli va riconosciuto, ma ora è il momento di fare un ulteriore passo verso la normalità”. Cosa dovranno fare, dal canto loro, i cittadini e le associazioni che li rappresentano? “Continuare a tenere alta l’attenzione, fare attività di sensibilizzazione verso i decisori politici ma anche opera di informazione completa ed equilibrata sul territorio. Con un impegno a valorizzare le nuove norme sul regime fiscale agevolato per attrarre nuovi investimenti”. Per quanto riguarda il Casinò, il Viminale ha affermato, con la nota riferita all’attuazione dell’ordine del giorno del deputato della Lega Simone Billi sulla sua riapertura, che qualsiasi soluzione non può prescindere dalla conclusione della procedura fallimentare, con i ricorsi pendenti in Cassazione. C’è ancora spazio per una soluzione politica, o comunque per una soluzione che non preveda tempi lunghissimi? “Lo spero, soprattutto con l’elezione di un sindaco che grazie alla piena legittimazione potrà prendersi maggiori responsabilità. Ben sapendo - e lo voglio dire chiaramente - che non tutto può essere risolto dall’Esecutivo e più in generale dalla politica. C’è una vicenda giudiziaria aperta che dovrà accertare responsabilità e che incide inevitabilmente sulle ipotesi di rilancio del Casinò. Responsabilità nella mala gestione non certo ascrivibili a chi sta a Como, a Milano o a Roma ma a livello territoriale. Noi non vogliamo che paghi l’intera comunità di Campione per l’errore di qualcuno di loro e quindi faremo tutto ciò che è nelle nostre prerogative per dare una mano, così come abbiamo fatto su altri fronti”.

INIZIA L’ERA CANESI Il commercialista Roberto Canesi è il nuovo sindaco di Campione d’Italia. Questo hanno decretato gli elettori gli scorsi 20 e 21 settembre: la sua lista, Campione Rinasce, ha ottenuto il 61,51 percento dei voti, contro il 38,49 dell’altro contendente per la scomoda poltrona di primo cittadino, Simone Verda, che era alla guida della lista Campione 2.0. Con la proclamazione di Canesi a sindaco di Campione, cessa l’incarico conferito al commissario prefettizio Giorgio Zanzi due anni fa. Ovviamente, il difficilissimo compito che attende Canesi, la sua giunta e l’intero consiglio comunale, sarà quello di trovare soluzioni per riaprire il Casinò municipale, chiuso ormai dal 27 luglio del 2018, ossia da quanto il tribunale di Como ha disposto il fallimento per insolvenza della sua società di gestione. In campagna elettorale, caratterizzata da un grande fair play tra i due sfidanti e dalla presenza ai loro incontri di molti rappresentanti politici bipartisan, Canesi (come del resto anche

Verda) aveva fortemente ribadito la sua volontà di attivarsi sul fronte Casa da gioco, ravvisando la strada prioritaria da percorrere in quella del risamento dell’attuale società di gestione. Ricordiamo che la società non è infatti fallita: la Corte d’appello di Milano aveva annullato per un vizio di forma la sentenza di fallimento emessa dal tribunale lariano, e la vicenda è ora in mano alla Cassazione, dopo i ricorsi presentati sia dalla Banca popolare di Sondrio che dalla curatela contro l’annullamento della sentenza di Como. L’udienza è stata fissata per il 3 novembre prossimo.

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ROBERTO CANESI

diminuzione delle accise sul gasolio e la libera circolazione con auto di targa elvetica. sono tutti esempi concreti dell’impegno del Partito democratico e del governo per Campione d’Italia”. Ritiene che ci sia stata una “disattenzione” da parte dei governi precedenti, per esempio sul fronte doganale, in merito alle difficoltà di Campione? “Sono convinto che su Campione si sarebbe dovuto intervenire prima e con maggior determinazione, non solo sul fronte doganale. Governi di diversi colori politici hanno sottovalutato per troppo tempo quanto stava accadendo nella nostra exclave. L’ultimo grave errore è stato certamente quello commesso dal Governo a impronta Lega di non chiedere per tempo la sospensione di Campione d’Italia dallo spazio doganale europeo”. Ritiene, d’altro canto, che ci sia state delle responsabilità amministrative, sia nella gestione del Comune che della Casa da gioco, che hanno portato al commissariamento dell’ente e al fallimento (per quanto poi annullato) della Casa da gioco? “Ho troppo rispetto per il lavoro della magistratura per commentare a procedimento in corso. Spero che si vada fino in fondo e che vengano individuate tutte le responsabilità amministrative e gestionali che hanno portato a questa situazione”. Il 20 e il 21 settembre i campionesi sono stati chiamati a eleggere il loro nuovo sindaco, una competizione che vedeva in gara Roberto Canesi per la lista Campione Rinasce e Simone Verda per la lista Campione 2.0. Al di là del risultato elettorale, cosa si augura per il futuro di Campione d’Italia? “Intanto mi auguro che a Campione si insedi finalmente un’amministrazione. È fondamentale poter lavorare con un sindaco con piena legittimazione popo-

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in assenza di norme chiare, in altri in presenza di un eccesso di regole. Resta l’amara constatazione che nonostante i 70 milioni di euro di ricavi prodotti nel pandemico 2020, tutto taccia… A parziale discolpa delle proprietà nel perseguire questo atteggiamento di rassegnazione va citata la situazione debitoria che in molti casi caratterizza i bilanci di queste aziende, per troppo tempo considerate galline dalle uova d’oro che, oggi, di uova non ne depongono più. Per noi è un atteggiamento sbagliato. Bisogna credere e investire nella possibilità di un rilancio, senza pensare alla pozione magica di Asterix, bensì accettando di promuovere un cambio di pelle che porti i casinò a diventare poli di attrazione per più eccellenze e non solo di quella del gioco d’azzardo. Ci illudiamo che un giorno qualcuno possa sposare, almeno in parte, il nostro suggerimento che non è frutto di improvviso ingegno, ma solo conseguenza di un’analisi della concorrenza che da anni ha aperto la porta al cambiamento.

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co d’azzardo proposta in terre sicuramente più fertili della vecchia Europa, per numero di potenziali clienti e disponibilità di risorse economiche da dirottare a favore degli investimenti, abbia prodotto risultati molto apprezzabili. Nel nostro continente, forse per vincoli di carattere culturale, questo business viene lasciato da parte, ignorandone il reale potenziale, per resa economica, per capacità di attrarre turisti. Ci meraviglia la difficoltà che manifestano le rispettive proprietà di scommettere su di un futuro diverso, quindi su un nuovo modo di pensare a questa particolare attività creando discontinuità rispetto ad un modello che ormai segna clamorosamente il passo. Altrettanto strana è la mancanza di interesse da parte delle grandi Società dell’azzardo d’oltreoceano rispetto alla possibilità di assicurarsi la gestione di storici casinò europei, e non pensiamo solo a quelli italiani. Ci sfugge qualcosa o forse no. Un freno potrebbe essere rappresentato dal contesto giuridico in cui le case da gioco operano nella vecchia Europa, in certi casi

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GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

In questo grave momento di crisi, avrebbero meritato di essere aiutate in modo concreto dal nostro Governo, in quanto rappresentano un “unicum” che deve essere salvaguardato per mantenere viva una tradizione e uno stile che sono anche segno di distinzione per la nostra nazione. Ahimè e purtroppo, il gioco d’azzardo resta la principale fonte dei loro ricavi, situazione che - come abbiamo avuto più volte occasione di scrivere - le penalizza, ancor più in tempi di Covid-19. Premettiamo che non è per niente è facile reinventare un modello di business, anche se in Italia alcune “best practice” alle quali ispirarsi ci sarebbero, ma una diversificazione dell’offerta da loro proposta non potrebbe che giovare ai conti e attrarre nuova e anche diversa clientela. La nostra rischia di restare una “vox clamantis in deserto”, ma non smettiamo di insistere sull’argomento, anche a rischio di essere etichettati come noiosi. Il cambio generazionale nel management di queste aziende è più che compiuto, purtroppo portando con sé una pesante eredità del passato, quindi un trend negativo degli incassi al quale, nel breve periodo, non è certo possibile rimediare. Non ce ne vogliano coloro che credono di possedere la ricetta miracolosa per rilanciare i casinò. D’altronde non serve essere degli esperti per comprendere come l’evoluzione del gio-

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In

questo numero della rubrica Panno nero, per una volta, citeremo alcuni numeri, non quelli che rappresentano l’anima del gioco d’azzardo, bensì quelli che raccontano lo stato di salute dei casinò italiani. I dati progressivi relativi ai proventi lordi di gioco aggiornati al mese di agosto del 2020 evidenziano un totale, per le tre case da gioco in attività, di circa 70,5 milioni di euro. Si tratta di un numero importante, soprattuto se si considerano le dimensioni della aziende che li hanno prodotti. Un comparto che è stato fortemente penalizzato dalla pandemia e che continua a risentire degli effetti che la stessa ha prodotto in termini di regole, prima fra tutte l’obbligo di distanziamento tra le persone. Gli effetti sull’andamento del business dell’azzardo sono stati devastanti, il calo dei ricavi, rispetto al 2019, è di circa il 48 percento. Ciononostante, le case da gioco italiane, continuano ad assicurare occupazione e a generare ricadute positive a favore dei territori in cui operano. La loro principale caratteristica è quella di essere parte integrante dell’offerta di entertainment che località prestigiose offrono ai propri frequentatori. Propongono infatti divertimento a che le visita e a nostro parere meriterebbero di essere considerate a pieno diritto come facenti parte dell’industria di settore.

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I casinò possono diventare industria?


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SHINING CROWN La slot che incorona la tradizione | Nome_ Shining Crown | Data di rilascio_ settembre 2020 | Disponibile su_ omnichannel!

| Produttore_ EGT | Payout_ 96,37%

›› grafica

Una slot a tema classico, frutto della tradizione e di chi sa cosa vuole il giocatore. I simboli sono quelli “soliti” e tipici delle slot più antiche: “lucky seven”, campane, ciliegie e altri frutti assortiti, ai quali vengono tuttavia affiancate delle corone, che fanno da jolly. La grafica è però di alto livello: i simboli sono ben definiti e scorrono fluidi sui rulli, con animazioni efficaci e particolarmente accattivanti, che rendono un gioco classico decisamente moderno e coinvolgente.

Guarda il video

›› sound

I suoni sono anch’essi molto semplici e si abbinano alla perfezione al tema della slot. La musica di fondo è minima: nella volontà – probabilmente – di ridurre tutti quegli effetti ritenuti “inutili” ai fini del gioco, che hanno comune unico risultato quello di far sì che il giocatore elimini l’audio del proprio Pc o del device utilizzato per ridurre al minimo i rumori. In questo caso, invece, si hanno gli effetti di base che rendono l’immersione nel gioco e nulla più: dal “ronzio” meccanico durante il movimento dei rulli al piacevole tonfo quando si fermano. Meglio ancora se accompagnati dal “jingle” tipico di una vincita.

›› giocabilità

Il gameplay è estremamente semplice, ma efficace. In assenza di simboli bonus, la slot si discosta dal solito modello ma offre invece un’opzione “gamble” del tipo rosso/nero, giusto per incrementare la varianza in un gioco che pur essendo già piuttosto alta, rimane comunque in linea con gli altri giochi in circolazione. Invece dei soliti bonus ottenuti tramite una combinazione di simboli, Shining Crown offre una specie di sistema ibrido composto da bonus e jackpot, chiamato Mystery Jackpot. In aggiunta al gioco bonus, c’è un simbolo jolly, la corona, che sostituisce qualsiasi simbolo, tranne i due simboli scatter. Inoltre, si espande fino a coprire l’intero rullo, e aiuta a costituire una linea vincente. Uno dei simboli scatter è uno scatter standard. Con tre, quattro o cinque simboli di questo tipo, si possono vincere rispettivamente 5, 20 o 100 volte la puntata, per ogni spin. L’altro, la stella, è uno scatter speciale. Ottenendone tre sui tre rulli si può vincere un premio pari a 20 volte la puntata, per spin. E con un po’ di fortuna in più, si può vincere in grande con due simboli jolly che si espandono. Dando la massima soddisfazione.

›› bonus

Come indicato nel paragrafo precedente, Shining Crown offre l’opportunità di vincere ben quattro jackpot differenti: uno per ogni seme. Questi jackpot prendono un piccolo contributo da ogni puntata per spin fatta da tutti i giocatori del gioco, e aumentano costantemente di valore in cima allo schermo in cui stai giocando. Ogni tanto, degli spin a caso vincono il jackpot. Se si ha abbastanza fortuna da vincerne uno, si apre un nuovo gioco bonus. Il gioco bonus è costituito da dodici carte a faccia in giù (tre per ogni seme). Si possono scoprire le carte fino a quando se ne trovano tre dello stesso seme si riceve metà del jackpot vinto. I jackpot aumentano a ritmi differenti: di solito, quello di fiori è il più piccolo e quello di picche è il più grande; tuttavia, come nell’immagine che segue, dove è stato recentemente conseguito il jackpot di quadri, il bottino può variare.

il nostro giudizio.

Shining Crown è sicuramente un gioco semplice, ma l’alta volatilità e l’Rtp nella media la collocano nella fascia di maggiore gradimento per i giocatori abituali. A risaltare particolarmente è la componente estetica, sicuramente accattivante. E anche se il gioco bonus non è tra i più sviluppati che si possano incontrare oggi, il sistema del jackpot rappresenta senza dubbio una marcia in più, in grado di attirare i giocatori. Il risultato, dunque, è un ottimo mix all’interno di un gioco che appare completo e ben equilibrato.

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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INTERVISTE

Le domande infinite dello scrittore Andrea De Carlo regala al pubblico il suo ultimo libro, “Il teatro dei sogni”, e racconta come si può mantenere e sviluppare l’ispirazione in un lungo e creativo arco di tempo

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hi non ha pianto alla tragica morte di Guido Laremi, sregolato e inquieto personaggio di “Due di due”, alzi la mano! Ma il giovane co-protagonista di una tra le sue opere più celebri è solo uno dei personaggi indimenticabili nati dalla sensibile fantasia di Andrea De Carlo nei suoi trentanove anni di carriera letteraria, che si coronano, in questo difficile 2020, con la pubblicazione, edito da La nave di Teseo, del suo ultimo libro. Con lo scrittore milanese ripercorriamo dunque un percorso di vita e artistico che parte nel 1981, con “Treno di panna”, arrivando, con tante tappe eccellenti, fino a “Il teatro dei sogni”. Come e dove si riesce a mantenere l’ispirazione letteraria e come essa si è evoluta in questo arco di tempo? “Vivendo, osservando il mondo, analizzando le mie esperienze e quelle degli altri, non smettendo mai di pormi domande e di ampliare la gamma dei miei interessi. Soprattutto, scrivendo solo quando ne ho davvero voglia, e quando sento che c’è una storia che merita di essere raccontata. Infine, cercando di non riscrivere mai lo stesso libro”. C’è un libro suo e uno altrui ai quali è particolarmente legato? “‘Il teatro dei sogni’, perché ho finito di scriverlo da pochissimo ed è quello che sento più vicino al mio mio attuale modo di essere e di scrivere. E ‘Due di due’, perché nel corso degli anni è stato condiviso profondamente da un grandissimo numero di lettori, per i quali continua a significare molto. Quanto ai libri altrui, l’elenco sarebbe lungo”. I suoi personaggi, per quanto assai diversi nei caratteri e nei modi di fare, sono però accomunati da una

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profonda inquietudine e capacità di introspezione. Quanto c’è di lei nei suoi protagonisti letterari? “C’è molto, perché è inevitabile che un autore si rifletta nei suoi personaggi. Però mi interessa molto più scrivere degli altri che non di me stesso. Nei miei ultimi romanzi la narrazione è da punti di vista assai diversi dal mio: in ‘Una di Luna’, era quello di una donna, in ‘Villa Metaphora’ quelli di quattordici personaggi, ne ‘Il teatro dei sogni’ di due uomini e due donne. È una delle magie del romanzo: la possibilità di abbandonare i propri panni per indagare altri modi di pensare e di essere”. La pandemia purtroppo non è stata ancora debellata. Che cosa, a suo modo di vedere, ci lascerà e come ha cambiato il suo modo di vivere e di pensare? “La pandemia ha bloccato per diverso tempo la corsa del mondo, ha interrotto le abitudini più consuete, sconvolto la vita di quasi tutti e ci ha costretti a molte riflessioni sul senso di quello che facciamo. La conseguenza sono cambiamenti di abitudini e di pratiche consolidate, e la necessità di inventarsene di nuovi. Io per esempio non farò incontri nelle librerie o nei festival per l’uscita del mio nuovo libro, ma utilizzerò altri canali per raggiungere i lettori: le mie pagine social, con video, fotografie, scritti”. Pensa che gli italiani ne siano usciti migliori o peggiori? “Un’esperienza così traumatica ha avuto l’effetto di accentuare i caratteri delle persone, in meglio e in peggio. Abbiamo tutti assistito a episodi di grande altruismo e abnegazione, e alle manifestazioni più becere di egoismo, ottusità, opportunismo e sciacallaggio politico. Sarebbe molto bello se riuscissimo a trarre una lezione da quello che ci è

di Anna Maria Rengo

successo, e che ancora non è finito, ricercando un rapporto diverso il nostro pianeta, imparando a rispettarne gli equilibri che, come abbiamo visto, sono assai delicati”. Nelle sue opere le è mai capitato di trattare anche il tema del gioco con vincita in denaro? “C’è un capitolo ne ‘I veri nomi’ in cui i due protagonisti, Alberto e Raimondo, vanno a Las Vegas, dove Raimondo riesce a vincere alla roulette una grossa cifra, e poi a perdere tutto, travolto dallo spirito del gioco. È uno dei momenti più divertenti del romanzo, in cui il carattere del personaggi si rivela con più forza”. Lei è anche musicista, pittore e fotografo: che ruolo hanno queste arti nella sua vita? “Trovo importante conoscere e praticare forme espressive diverse dalla scrittura, per non limitare i miei orizzonti e per avere accesso a fonti di ispirazione diverse. Poi c’è il puro piacere di dipingere una tela o suonare un brano alla chitarra, al mandolino o al pianoforte, magari nelle pause tra una pagina e l’altra”.


INTERVISTE

Che spettacolo al casinò! di Marta Rosati

Cristiano Militello, inviato di Striscia la Notizia con la passione mai sopita per il teatro, si racconta a Gioco News tra l'effervescenza che lo contraddistingue e il gusto per l'intrattenimento a suon di vinile

“La

vita è un tour de forse” è la frase che ha ispirato il Diario di Cristiano Militello. Incontriamo il simpatico inviato di Striscia la Notizia e prendiamo spunto proprio dal suo libro per la prima domanda della nostra intervista: l’incertezza della sorte dunque è qualcosa che la affascina? “Il forse è un avverbio strano, indica il dubbio, il ripensamento, l’approssimazione. Nel mio lavoro concetti che paralizzano. Bisogna mixare impulsività e riflessività, pancia e testa. E in molti casi anche lasciar fare al destino. Sfidarlo è affascinante ma alla fine vince sempre lui”. Nelle oltre 400 foto di cartelli e messaggi raccolti lungo la Penisola e inseriti nel Diario pubblicato da Baldini+Castoldi, c’è molta Italia. Che idea di Paese restituiscono quelle immagini? “Beh, il dato forse più evidente è che siamo un Paese con spunti geniali, un talento comico più o meno sommerso; l’altro - meno conciliante - è che c’è un rapporto con l’ortografia completamente esploso. Il libro ha vari livelli di lettura: fa davvero molto ridere ma, se lo si vuole, fa anche molto riflettere su uno dei (tanti) problemi dell’Italia, l’analfabetismo funzionale. Ecco, diciamo che è un volume che lo evidenzia e lo esorcizza al tempo stesso”. Cartelli esilaranti all’ingresso di qualche casinò? “No, però ricordo bene un cartello affisso su una ricevitoria Sisal: ‘Si ricorda

che prima di giocare bisogna consumarsi’. Non so dire se l’errore fosse volontario”. Come inviato di Striscia la Notizia, Militello, come noto, ha avuto a che fare solo col gioco del calcio ma al casinò è mai stato? “Da cabarettista mi sono esibito a Campione d’Italia e a Nova Gorica”. Attore, comico, inviato Tv, speaker radiofonico. Il Cristiano Militello di oggi è quello che sognava da bambino? “Tutti i ruoli mi arricchiscono, sono varie facce della stessa medaglia. Ho sempre detestato le etichette, ho sempre voluto diversificare il mio bagaglio e la mia offerta artistica. Ho cominciato in teatro, per il quale nutro una grande passione, forse la più grande di tutte. Sono stato fortunato, perché ho realizzato il mio sogno di bimbo. Ne avevo anche un altro legato allo spettacolo – dice tra il serio e il faceto -, sposare Raffaella Carrà. Lì mi è andata meno bene”. Che ruolo ha avuto la famiglia nella carriera? “Mi ha sempre incoraggiato, ha capito presto che avrei voluto fare il ‘saltimbanco’; mi ha dato molto ma ha anche preteso molto, dandomi disciplina e rigore, poi tornati utili per un lavoro così apparentemente fuori dall’ordinario”. Cosa si sente di dire ai giovani che crescono sognando di diventare famosi? “Che l’obiettivo dovrebbe essere quello di diventare bravi, non famosi. Tutti i lavori son fatti di sacrifici e testardaggine. Dietro il mio percorso c’è un amore antico che ho coltivato quotidianamente, con idee, curiosità, tenacia. Ci ho sempre creduto, ho sempre voluto fare l’attore, stare sul palco; ho cominciato molto giovane e non ho ancora smes-

so, però mi son laureato, ho frequentato una scuola di teatro, ho avuto mille esperienze. Tutto serve nella vita ho preso anche diverse ‘musate’, sono rimbalzato un sacco di volte, ma ho perseverato”. Cosa le piace fare nel tempo libero? “Tempo libero? Uhm... mi ricorda qualcosa. Sono sempre stato un gran lettore e fruitore di musica e film. Ho ancora tanti libri da leggere, dischi in vinile da sentire, film da vedere. Sono un po’ rimasto indietro. Negli ultimi dieci anni ho annullato la mia agenda mondana per stare tutto il tempo libero con i miei figli. In passato – rivela – sono stato un blando giocatore di carte, giochi semplici per carità, e di giochi in scatola. Sono andati in cavalleria anche questi interessi ahimè”. Programmi per il futuro? “La premessa è ‘Lunga vita a Striscia la notizia’. Dal punto di vista artistico sarebbe bello tornare in teatro. E anche avere un programma ritagliato su di me. Dal punto di vista umano, conto di scalare una marcia: sono in pista da 35 anni e questo al netto delle soddisfazioni è anche un mestiere logorante. Sono esposto su tanti fronti: radio, Tv, live, due figli ancora in tenera età. Impegni tanti, e le risorse psicofisiche lentamente scemano. In passato ha sempre prevalso la mia ‘generosità’, ora devo pensare un po’ anche a me”.

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GIOCO &RETAIL

GIOCO &RETAIL

Il mondo del gioco, in tutte le sue declinazioni, rappresenta da sempre un mondo a sé: difficile da esplorare per chi non ha esperienze specifiche. Ecco alcuni consigli per gestire al meglio la ripartenza.

I GIUSTI DRIVER NEL GAMING RETAIL A cura di Michele Bragantini

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ogliamo in questo numero riflettere sull’idea di competenza, umiltà, crescita: tre concetti base di chi opera in un ambito retail e che apparentemente non hanno nulla in comune tra loro, ma che a parere di chi scrive sono davvero molto vicini. Generalmente chi fa impresa è portato a pensare di conoscere la propria attività, il proprio settore, come tutti sono convinti che qualsiasi apporto esterno non potrà mai essere utile o qualificato come il loro L’imprenditore è giusto disponibile ad avvalersi del commercialista e del consulente del lavoro, ma solo perché la specificità delle competenze tecniche e i rischi connessi all’improvvisazione non lasciano alternative. Però viviamo in un mon-

do che viaggia a una velocità alla quale non siamo abituati, viviamo dimensioni in cui gli stimoli sono moltiplicati all’ennesima potenza. Però assistiamo a una fortissima e direi positiva commistione tra diverse attività che mutuano le rispettive capacità di creare “experience” nei clienti, amplificandone gli effetti. A questo punto, come possiamo pensare di sapere tutto, di intenderci di tutto, di essere in grado di gestire stimoli e attività con specificità diverse, che mutano in continuazione? Ecco il primo elemento: la competenza dell’imprenditore si deve evolvere a sua volta, diventando la competenza non solo di chi sa usare uno o più strumenti della sua orchestra, ma quella del direttore, che sa come rendere armoniche le sonorità di ogni LUI CHI È?!? singolo esecutore. Michele Bragantini si forma in Marketing e BusiIl gestore 3.0 dovrà inness Administration. Entra nel mondo del gioco e dirizzare lo spirito tipico dell’intrattenimento dal 1996, con incarichi di diretdell’imprenditore verso la tore generale e Ad di importanti aziende del settore, ricerca di nuovi prodotti sia nel comparto delle macchine Comma 6 che Comma 7. È tra i primi che credono in un nuovo mercato ma soprattutto di nuovi per l’amusement, quello dei centri commerciali, e a sistemi, che aumentino la parlare di strategie retail nell’intrattenimento, così capacità di engagement e come di “entertainment” nello shopping. Dal 2008 al 2015 è Ad di Fec Spa, la prima catena in Italia di fidelizzazione del cliente. gestita direttamente di Family Entertainment Center, Mentre la prima (prodotto) con insegna Playcity. Collabora negli anni successivi ormai sta diventando abcon un concessionario del gioco, come amministratore delegato di una società del gruppo, per la ribastanza semplice, consiorganizzazione e il riposizionamento di una catena derata la standardizzazione di sale bingo. Attualmente è uno degli amministradell’offerta in particolare tori di Robox, Holding del Gruppo Marai. È inoltre attivamente coinvolto nell’industria dei nel “gambling”, la centri commerciali, membro di giunta del seconda (sistemi) Cncc (Consiglio Nazionale dei Centri Comrisulterà il vero merciali), per il quale segue le tematiche leisure ed entertainment. Svolge attività terreno di scontro di advisor per catene retail ed è vicepresie il valore su cui dente di due consorzi. investire per as-

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sicurare la sopravvivenza della propria azienda. Ecco il secondo elemento, l’umiltà: imparare da chi sta facendo meglio di noi e chiedere consiglio a chi può fornirci gli strumenti per raggiungere il nostro obiettivo. In questo scenario, può risultare fondamentale avvalersi di collaudati consulenti che possano fare una fotografia della nostra attività senza filtri, o che siano in grado di adattare peculiarità operative di settori retail nel gambling e nell’amusement. Quindi il terzo elemento, la crescita: oggi gli strumenti per l’informazione e la formazione sono molti e facilmente accessibili, basta capire che il percorso di crescita professionale di ognuno di noi non finisce mai e che si deve avere la forza di cambiare quello che va bene perché continui ad andare bene. Per esempio i “webinar” su temi specifici legati ai mondi dei giochi (uso volutamente il plurale) sono un valido strumento per conoscere, per confrontare il proprio modello di gestione con quello di altri, in un panorama più vasto del territorio circostante. Lo stesso dicasi per i convegni, oggi promossi meno a causa dell’emergenza sanitaria, ma che rappresentano un momento, a mio parere imprescindibile, di incontro tra operatori ed esperti, di scambio, anche di scontro costruttivo. E qui mi si permetterà, senza polemica, di sollevare più di una perplessità sull’opportunità di confermare una manifestazione fieristica in un momento di mercato così complesso e delicato, come pure quello sociosanitario. La partecipazione a una fiera dovrebbe essere un’occasione di socialità che va al di là delle ore di stand: convegni, congressi, assemblee associative, cene e aperitivi con colleghi e amici, ben consci che alla fine si parlerà di lavoro. Momenti di crescita che, forse, non ci saranno o saranno in tono talmente minore che ci si domanderà se ne vale la pena. Forse sì ma magari non per gli operatori, quanto semmai per le tasche di qualcun altro.



PROMOSPACE

Lo scorso 1° settembre la Francia ha registrato la sua terza più grande vincita nella storia dei giochi con vincita in denaro: ben 157 milioni di euro, grazie al jackpot all’EuroMillions centrato da una coppia dell’Alsazia. Rintracciati pochi giorni dopo il sorteggio, i due hanno raccontato la loro storia alla Française des Jeux, operatore delle lotterie e delle scommesse sportive. “Mi sentivo come se fossi Cenerentola. Non abbiamo dormito tutta la notte”, ricorda la donna, che ammette di aver giocato altre volte, scegliendo i numeri a caso o aggiungendo alla combinazione “una data di nascita o il numero civico della propria abitazione”, collezionando piccole vincite, ogni volta messe da parte “in una piccola scatola”. Ora che quella scatola è indubbiamente troppo grande per il jackpot di EuroMillions, i due progettano di fare le cose per bene, destinando una parte della somma ai propri cari e alle associazioni per le quali sono abituati a fare donazioni, in particolare quelle che aiutano i bambini svantaggiati. Appassionata di viaggi, la coppia spera anche di continuare la sua scoperta del mondo, una volta che la pandemia di Covid-19 si sarà placata. Nel frattempo, i due alsaziani pensano di concedersi dei piaceri semplici: un orologio per la signora e un nuovo computer per il signore.

Si ampliano gli interessi del Gruppo Barrière, operatore di casinò in Francia e Svizzera, in primis, nonché nell’industria degli hotel di lusso, del catering e del tempo libero. La società, infatti, lancerà una piattaforma dedicata inizialmente alle scommesse sportive, poi anche alle scommesse ippiche e al poker. Per fare questo, ha siglato una partnership con BetConstruct, leader del settore e che dispone già di una licenza rilasciata dall’Anj (l’autorità nazionale del gioco, Ndr) e gestirà il marchio BarrièreBet. “Il mercato dei giochi online è una nuova area di sviluppo che consentirà al nostro gruppo di consolidare le sue posizioni e promuovere i suoi marchi, ma anche di aumentare la nostra notorietà tra i nuovi giocatori e di fidelizzare i nostri clienti, seguaci dei nostri casinò fisici ”, sottolinea Dominique Desseigne, Ceo di Barrière. “Al di là dell’offerta di gioco in sé, BarrièreBet premierà le prestazioni degli scommettitori nella comunità e permetterà loro di vivere esperienze uniche nei vari stabilimenti del Gruppo”, aggiunge la società. Un investimento importante ma che promette di ripagarsi presto, visto che le stime dell’Anj attribuiscono al settore online il 12 percento del fatturato dell’intero mercato del gioco autorizzato nel 2019.

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PAROLADI COLLOVATI

Tony Parker, leggenda dei San Antonio Spurs e di tutta l’Nba dal passaporto francese, è l’ambasciatore della prima Coppa del Mondo delle Nazioni su Rainbow 6: Siege, videogame sparatutto tattico online sviluppato e pubblicato da Ubisoft, che è anche l’organizzatore del torneo. La competizione, in calendario nell’estate del 2021, è un formato ancora raro per gli eSports, e sarà rappresentata da Parker in quanto grande appassionato di videogiochi e impegnato negli sport elettronici con la sua accademia Adéquat. Venti le nazioni che giocheranno le finali di questo Mondiale: quattordici saranno invitate, selezionate grazie ai risultati dei loro migliori giocatori nelle competizioni internazionali. Le altre sei dovranno qualificarsi nella prima metà del 2021, parteciperanno trentuno nazioni in totale. La Francia è uno dei Paesi invitati e potrà contare su un nutrito contingente di giocatori di altissimo livello, in Vitality o Tempra Esports ma soprattutto all’interno del club svizzero Bds, vincitore del Major europeo virtuale a fine agosto. Il processo di selezione inizierà rapidamente con la nomina di uno staff di tre “team leader” per Paese. Queste “commissioni nazionali” sceglieranno i cinque giocatori - due al massimo dello stesso club che faranno parte della loro squadra entro la fine dell’anno.

PAROLADI COLLOVATI

Scommesse e poker, il Gruppo Barrière si lancia nell’online

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EuroMillions, in Alsazia la terza vincita di sempre

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Esports, Tony Parker ambasciatore del Mondiale R6

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ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ Con le preoccupazioni del lockdown sul potenziale gioco d’azzardo problematico che portano a pressioni normative sull’industria, Intergaming esamina i problemi e guarda a come la Csr può aiutare a cambiare le percezioni

A cura di Matt Chambers

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tivamente sobrio da parte della Commissione, ma lo status di “appestati” che caratterizza l’industria ha fatto sì che altri organismi abbiamo subito certato di imporre restrizioni più severe. Al punto che una commissione della Camera dei Lord ha recentemente chiesto una globale e sostanziale revisione della regolamentazione del gioco d’azzardo, sottolineando la necessità di “un’azione urgente” e affrontando quello che ha descritto come l’incentivazione “scioccante” delle persone vulnerabili al gioco da parte degli operatori. In particolare sono state sottoposte al governo britannico un totale di 66 raccomandazioni, tra le quale ci sarebbe anche un rallentamento dei giochi da casinò online e la creazione di un sistema per testare tutti i nuovi giochi per gli indicatori, compresa la dipendenza. Anche in Svezia c’è stata una risposta nervosa all’aumento percepito dei potenziali danni al gioco d’azzardo come sottoprodotto del lockdown globale. Il Governo ha imposto un limite globale di 5mila corone svedesi (479 euro) a settimana come massimo che ENGLISHPAGES

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La

ricerca condotta nel Regno Unito dalla Gambling Commission ha mostrato l’impatto della pandemia di Covid-19 sul comportamento di gioco. I risultati hanno dimostrato che, nel complesso, la partecipazione è diminuita, ma alcuni giocatori coinvolti hanno speso più tempo e denaro, con una spesa media in aumento del 17 percento a maggio rispetto ad aprile. Il regolare ha pubblicato una guida aggiornata per gli operatori, affermando che i possessori di licenza devono interagire con i clienti in modo tale da ridurre al minimo il rischio di danni da gioco d’azzardo. Una misura adottata è stata l’istruzione per impedire le opzioni di ritiro inverso da giugno in poi; misure aggiuntive includevano revisioni degli inneschi utilizzati per tracciare la vulnerabilità, una revisione degli indicatori di tempo per catturare il gioco superiore a un’ora (descritto come un indicatore di potenziale danno) e valutazioni di accessibilità. Questo potrebbe essere definito un modo di affrontare la questione rela-

potrebbe essere trasferito nei conti di gioco. Altri controlli sono stati imposti in tutta Europa. La Lettonia ha vietato tutto il gioco online a marzo come parte del progetto di legge dell’emergenza Covid-19 del Paese, mentre in Spagna sono state imposte restrizioni sugli annunci di gioco d’azzardo. Il lockdown dovuto al coronavirus ha sicuramente concentrato le menti normative di tutto il mondo sul gioco d’azzardo online in modo più acuto che mai. “Anche se i giocatori già impegnati hanno giocato di più durante questo periodo, non significa automaticamente che ci sono più danni”, osserva Per Fintan Costello, direttore generale di BonusFinder. “Di recente abbiamo condotto un sondaggio su 500 giocatori di casinò e bingo nel Regno Unito che ha rilevato che il 31 percento di tutti i gruppi di età ha giocato ‘un po’ di più’ rispetto ai loro totali regolari da marzo a giugno di quest’anno, ma di cui oltre il 90 percento era a conoscenza di strumenti di gioco responsabile a loro disposizione. Offrire gli strumenti giusti come i con-


L’ORA DEL GIOCO ASSUMERSI LA RESPONSABILITÀ

trolli di accessibilità economica, l’autoesclusione e i limiti di tempo e di spesa obbligatori è fondamentale, ha aggiunto Costello. “Dobbiamo continuare a educare e normalizzare gli strumenti di gioco responsabile in tutte le fasce d’età. Credo inoltre che gli operatori dovrebbero fare di più nella comunicazione personale con i giocatori che mostrano comportamenti problematici e intervenire il prima possibile. La pletora di dati che hanno fornitori e operatori - secondo il manager - è fondamentale per sviluppare nuovi modi per garantire livelli più elevati di gioco sicuro. L’industria utilizza i dati a proprio vantaggio ogni giorno, ma potrebbe e forse dovrebbe cercare di condividere dati specifici tra le parti interessate pertinenti per avere una visione completa del comportamento dei giocatori e utilizzarli sia per identificare e prevenire potenziali giocatori d’azzardo problematici sia per agire per proteggere ulteriormente i giocatori dai danni”. “È anche fondamentale - aggiunge Costello - che l’industria anticipi i regolatori quando si tratta di proteggere i giocatori dai danni. Gli operatori dovrebbero essere proattivi nel limitare i danni e non limitarsi a fare il minimo richiesto dal regolatore. È responsabilità dell’operatore garantire che i propri clienti siano protetti e le iniziative di gioco responsabile dovrebbero essere guidate dall’industria che si basa su tutte le conoscenze e i dati”. Nonostante tutti gli sforzi duramente combattuti dell’industria del gioco per migliorare la propria immagine presso il pubblico più ampio, gli atteggiamenti negativi rimangono prevalenti. Nel Regno Unito, un rapporto della Gambling Commission ha rilevato che il 29 percento delle persone intervistate preferirebbe che il gioco d’azzardo venisse bandito del tutto, con l’82 percento che afferma di ritenere che ci siano troppe opportunità disponibili per giocare d’azzardo ai giorni nostri. Costello ritiene che l’industria abbia già fatto molto per migliorare la propria percezione, ma che ci siano ancora ampi margini di miglioramento. “Sfortunatamente la percezione del gioco d’azzardo da parte delle persone è relativamente negativa, nonostante l’industria abbia lavorato duramente per migliorare la

propria immagine negli ultimi anni”, ha affermato. “Ciò include ridurre la pubblicità, chiarire le offerte di bonus e limitare i programmi Vip. “L’industria ha preso provvedimenti per ripulire la sua azione. È importante, tuttavia, non essere compiacenti e ogni parte itneressata deve continuare a lavorare per migliorare la responsabilità sociale delle imprese e le strategie di gioco responsabile. L’industria ha bisogno di unirsi di più e investire in ricerca e tecnologia per trovare le migliori soluzioni che ridurranno e minimizzeranno sia i danni che i livelli di gioco problematico, migliorando anche la sua reputazione nel tempo”. Attenendosi al tema della Csr, Costello ritiene che la sua essenza sia nel garantire che un’operazione sia il più responsabile possibile, presentando ai giocatori non solo tutte le opzioni ma anche la più sicura e responsabile prima di scegliere con quale sito registrare e depositare. “Significa anche essere pienamente conformi a tutte le norme e i regolamenti nelle giurisdizioni in cui siamo attivi. La Csr è al centro di tutto ciò che facciamo”. Bbin, fornitore asiatico di software per igaming, è da tempo dedito alla Csr, che svolge un ruolo importante nel suo valore e cultura aziendale, concentrandosi principalmente sul benessere dei dipendenti, sulla protezione ambientale e sul contributo sociale. Inoltre Bbin crede fermamente nel dovere aziendale di mantenere l’equilibrio tra l’economia e gli ecosistemi, sperando di portare un impatto positivo alla società. A questi scopi, nel 2018 ha istituito il The Gaming Beat Charity (Tgb Charity), che ha sollevato l’attenzione verso le questioni di beneficenza e benessere. Oltre a esprimere sostegno attraverso donazioni monetarie dirette, Bbin ha anche collaborato con organizzazioni di beneficenza e ha pianificato “progetti significativi, con l’obiettivo di apportare modifiche al benessere sociale e alla crisi ambientale”, spiegano dalla società. Confermando di credere fortemente sul valore delle attività di Csr. “L’industria del gioco online ha sempre sofferto di critiche per il fatto che il gioco d’azzardo crea dipendenza e alcuni credono che sia semplicemente un’attività orientata

al profitto. Pertanto l’investimento nella Csr aiuta a cambiare tali idee sbagliate e dimostra i valori fondamentali di un’impresa. Ciò in cambio avrà un impatto positivo sulla reputazione aziendale e sul riconoscimento del marchio. Tornando al tema della preoccupazione dei danni del gioco d’azzardo, Bbin ritiene che il lavoro già intrapreso dall’industria stia funzionando con un effetto positivo. “Alcuni ritengono che il gioco d’azzardo online possa potenzialmente consentire ai minori di essere esposti a siti web di gioco d’azzardo, poiché l’età dei visitatori potrebbe non essere identificata con precisione. Altri credono che l’industria dell’igaming renderà il gioco d’azzardo più disponibile e accessibile, aumentando così la frequenza con cui le persone giocano e alla fine aumenterà il tasso di dipendenza dal gioco. Non diremmo che queste preoccupazioni non siano vere e fanno parte del motivo per cui l’industria ha promosso attivamente il gioco d’azzardo responsabile. La verifica dell’età e dell’identità, i limiti finanziari e di tempo, l’autoesclusione e i controlli di pausa, il marketing etico ed equo, i controlli della realtà, la privacy delle informazioni e la protezione dei pagamenti, ad esempio, sono stati applicati come precauzioni per ridurre al minimo il gioco d’azzardo problematico e per proteggere i giocatori d’azzardo vulnerabili e prevenire il gioco d’azzardo dei minori. Attraverso queste misure stiamo creando un ambiente sicuro e migliore per i giocatori cambiando così gradualmente la percezione del pubblico sull’industria dell’igaming”.

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Mixability the new black Per i superalcolici, come per i soft, distributori ed esercenti mirano a proporre occasioni di consumo a valore aggiunto: la miscelazione è la via da percorrere

In

un certo senso, è come un déjà-vu: per i superalcolici, così come era già successo per i soft, la categoria e il suo andamento sono oggi fortemente condizionati da due variabili. La prima (non in termini temporali, bensì di – negativa – notorietà), è di carattere contingente, ed è strettamente collegata alla crisi sanitaria, al conseguente lockdown e all’impatto disastroso sui consumi fuori casa, che subiranno contraccolpi anche nei prossimi mesi. Il secondo fattore condizionante, più strutturale (con contorni netti già prima della pandemia), è quello della miscelazione. Anche in questo caso, infatti, la mixability diventa la nuova chiave di lettura, la nuova cifra identitaria di un mercato che tende a specializzarsi e “riproporsi” in occasioni di consumo a più elevato valore aggiunto: i cocktail, appunto. I superalcolici dunque, entrano nella sfera di un bere “diverso”, con ovvie conseguenze sulle performances dei IL MAGAZINE DEL PUBBLICO ESERCIZIO

Da oltre 30 anni Mixer con la sua distribuzione raggiunge ogni mese bar, ristoranti, pizzerie e hotel in tutta Italia. Mixer è un riferimento privilegiato dell’informazione professionale per i pubblici esercizi, affrontando tutte le tematiche “calde” che toccano gli operatori del fuori casa. Offre agli operatori del settore idee, spunti, opportunità con un approccio pragmatico. Mixer è disponibile anche online nella versione sfogliabile sul sito www.mixerplanet.com.

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vari segmenti. Stando alle rilevazioni di Iri per il mese di marzo, notiamo, infatti, trend decisamente positivi per gli aperitivi alcolici che crescono dell’8,2 percento a volume e del 9,9 percento a valore. Più statico l’andamento dei monodose, probabilmente penalizzati al bar (dove faticano a giustificare il loro prezzo), salvo poi trovare (anche in questo caso) il loro momento di riscatto nel tumbler”. Bene gin e tequila, che mostrano entrambi crescite importanti: anche in questo caso la mixability gioca un ruolo dirimente. Non altrettanto entusiasmanti, invece, gli altri superalcolici, meno “portati” per il mixer… In rapporto agli altri, la grappa risulta invece piuttosto stabile: ancorata alla sua nicchia di “degustazione meditata”, mantiene la posizione. Sulla ripartizione del mercato, le osservazioni disponibili riguardano la fase pre-covid: l’istantanea anteriore alla crisi evidenzia come siano i distributori del Nord Est a detenere la quota maggiore tanto a volume quanto a valore, ma mostra pure come siano

A cura di Carmela Ignaccolo

1. Campari 2. Diageo 3. Montenegro SONO I PRIMI 3 PRODUTTORI E COPRONO IL

55,1% DEL MERCATO A VALORE

appannaggio del meridione le crescite più interessanti: 6,4 percento a volume, 5,4 percento a valore. Infine, uno sguardo ai produttori rivela chiaramente il grado di concentrazione del mercato, che – a marzo 2020 – per il 55,1 percento infatti in mano a Campari, Diageo e Montenegro.



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uarant’anni appena compiuti e, alle spalle, una vita intera dedicata a costruire la sua carriera e le sue aziende attive nel settore della ristorazione e dell’organizzazione di grandi eventi, Natale Giunta oggi è uno degli chef più conosciuti in Italia, anche grazie al programma televisivo, La prova del cuoco, trasmesso da Rai Uno fino alla scorsa primavera, che lo ha visto nel cast per ben quindici anni. Un’esperienza che lo ha cambiato per sempre, e gli ha fatto comprendere, una volta di più se possibile, quanto sia legato indissolubilmente alla cucina. “Faccio l’imprenditore perché poi dalla passione per la cucina è nata un’impresa, la gestione di tante attività, però mi definisco sempre un cuoco perché amo fare proprio questo. Non è un mestiere ma una missione perché lo faccio dal mattino alla sera, dal lunedì alla domenica”. Giunta infatti si destreggia fra attività pressoché innumerevoli: è titolare di Castello a mare a Palermo, selezionato tra i migliori dieci ristoranti sulla guida Michelin 2019, di Oro Bistrot e Secret view Roof top & Cocktail bar a Roma, sul tetto dell’Hotel Nh Fori Imperiali, di Passami

A cura di Francesca Mancosu

Natale Giunta «La mia isola dei sapori» ù coppu, che propone street food tradizionale nella centralissima via Roma, cuore del centro di Palermo, a due passi dal Cassaro e di Top Cucina Eventi, specializzata in cerimonie, eventi e grandi eventi, dal mondo della moda ai congressi internazionali, che vanta il riconoscimento di tre premi Qualità e Ospitalità Italiana. Oltre alle sue aziende e locali, aggiunge dal 2018 il prestigioso ruolo di consulente Food & Beverage per la catena alberghiera Nh Collection Hotels per la categoria 5 stelle e 5 stelle lusso delle realtà Nh Collection Grand Hotel Convento di Amalfi 5 stelle, Ristorante dei Cappuccini, e Nh Collection Taormina 5 stelle, ristorante Zefiro. Attività che non hanno conosciuto sosta neppure durante al lockdown per il Covid-19. “In ‘quei’ mesi con il mio team mi sono buttato sul delivery, ho fatto delle scelte diverse, abbiamo la fortuna di avere tanti locali, uno sul mare, uno sul tetto, con molti spazi esterni: varietà che ci ha consentito di avere una stagione importante in cui sotto il punto di vista lavorativo non ci siamo fatti mancare nulla, adesso vediamo come andrà con l’inverno alle porte”. Dopo la fine dell’esperienza a La prova del cuoco – “grazie alla quale ho potuto

conoscere tantissime persone e raggiungere traguardi importanti, imparare un modo di comunicare assolutamente diverso, per poi scegliere di restare con i piedi per terra: la Tv ti dà tanta visibilità ma spesso può farti anche sbattere la faccia contro il muro” racconta - la nuova stagione lo vedrà probabilmente tornare alla ribalta con nuovi progetti televisivi, di cui però, al momento, preferisce non svelare nulla. Al centro la “sua” cucina, quella fatta dei sapori semplici appresi dalle zie di origine greca con cui è cresciuto, intrecciata agli spunti appresi dai suoi maestri - Sergio Mei, Gualtiero Marchesi, Heinz Beck, fra gli altri – e a tanta ricerca e creatività. “Amo capire nel tempo quello che la gente vuole, valorizzare la stagionalità, approfittando dei doni della mia terra, la Sicilia, in cui a due passi ci sono il mare, la montagna, senza scordare l’agricoltura e quanto viene coltivato, da occidente a oriente cambia continuamente, anche come offerta di prodotti da utilizzare. Un’isola fantastica, la mia!”.

La ricetta dello chef POLPO GRIGLIATO SU CREMA DI CECI, PANELLE CROCCANTI E CAPPERI DISIDRATATI Ingredienti per 4 persone Polpo prelessato solo tentacoli 300 g Per la crema di ceci: 200 g di ceci secchi, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 scalogno, 20 g di finocchietto selvatico, Q.b. Olio, sale e pepe

Per le panelle: 150 g di farina di ceci, 500 ml acqua, 4 foglioline di menta

Preparazione Per i ceci: mettere a bagno i ceci 24 ore prima. Una volta trascorso il tempo lavarli sotto l’acqua e scolarli, preparare un trito di sedano, carote e cipolla, far rosolare e aggiungere i ceci coprendoli con acqua. Far cuocere per circa 1 ora. Alla fine aggiungere il finocchietto e frullare il tutto con l’aiuto del frullatore a immersione. Per le panelle: mescolare acqua, farina di ceci sale e pepe e menta. Cuocere il tutto per circa 20 minuti. Una volta cotta la panella trasferire in un contenitore da plumcake e aspettare circa 1 ora che si raffreddi. Per comporre il piatto: tagliare il polpo prelessato, scottare in una padella antiaderente, prendere un piatto fondo, inserire il polpo grigliato in un coppapasta dove sotto è stata versata precedentemente la crema di ceci. Tagliare le panelle a striscioline, friggerle in olio extra vergine di oliva, adagiare sopra il polpo, finire con olio a crudo e capperi croccanti.

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È psichiatra e direttore del Centro Studi di Terapia della Gestalt. Dal 2007 è direttore scientifico di Orthos, associazione per lo studio e il trattamento dei giocatori d’azzardo.

iacta est) ma non sa cosa succederà: il gioco si articola da solo. A tal punto che esso assume lo stesso nome della fortuna, della sorte, dell’azzardo, talchè nel corso della cultura posteriore giunge a significare tecnicamente la casualità, nell’arte come nelle teorie della probabilità, nelle scienze dell’informazione”. Il gioco combinatorio finisce quindi per favorire una “totale esautorazione del soggetto, pura oggettività che si fa in un luogo che non è quello delle decisioni responsabili”. Quando infatti il gioco, come rappresentazione, si allontana troppo dalla realtà rappresentata, sino quasi a sostituirsi ad essa, incorre nella stessa logica del delirio per quanto affascinante e ben costruito. Questa dimensione del “come se”, del rispecchiare in piccolo qualcosa che ha luogo in grande nel grande disegno del mondo e nelle leggi della vita stessa implica tuttavia un rischio: quello di spostarsi pericolosamente sul versante della virtualità, della rappresentabilità del mondo perdendo contatto con il mondo reale per quello che esso è, nelle attinenze anche incombenti, e di fronte alle quali si esige attenzione e vigilanza per non sbagliare e, in taluni casi, per non soccombere. Emblematica è la storia raccontata da Borges che riferisce della regina del Madagascar che, allorchè era in corso l’assedio da parte dei francesi nel 1893, lei fosse più presa dal seguire i suoi sacerdoti che della battaglia facevano premonizioni attraverso il gioco della fanerona. La dimensione rappresentativa, e quindi “magica”, nella misura che della realtà rappresenta una simulazione solo illusoriamente manipolabile a livello virtuale, ha quindi il sopravvento sulla realtà stessa con possibili conseguenze nefaste. Conseguenze che pesarono anche su Napoleone di cui si narra che, nell’imminenza della battaglia di Waterloo, fosse intento nella soluzione di un gioco d’in-

telligenza trascurando “il concitato imperio” necessario a impartire gli ultimi ordini. Tornando ad una dimensione di “realtà”, ci troviamo attualmente di fronte a “scacchieri” sui quali grandi potenze stanno testando le reciproche forze nel “giocarsi” il predominio economico-politico sulle sorti del pianeta. Uno di questi scacchieri, forse il più inquietante per le ripercussioni catastrofiche a cui siamo tutti esposti, è quello del mar della Cina nel quale si stanno svolgendo delle “esercitazioni aereo-navali”, in pratica delle “simulazioni di guerra” tra le due superpotenze. Sia la Cina sia gli Stati Uniti hanno aumentato la loro presenza nelle acque che Pechino rivendica come proprie per la quasi totalità nonostante una sentenza della Corte Permanente di Arbitrato dell’Aja abbia dato ampiamente torto alla Cina. Pechino, tuttavia, non vuole dare a Washington l’opportunità di un’escalation e ai suoi piloti e funzionari di Marina ha ordinato di esercitare moderazione. Secondo una fonte vicina all’Esercito di Liberazione Popolare, Pechino avrebbe anche comunicato agli Stati Uniti “attraverso vari canali” l’ordine impartito ai propri militari, in un gesto di buone intenzioni da parte della Cina. “È facile dare l’ordine di sparare”, ha dichiarato la fonte citata dal quotidiano di Hong Kong, “ma né la Cina né gli Usa sono in grado di controllare le conseguenze. La situazione attuale è altamente tesa e molto pericolosa”. Le tensioni nel mare Cinese Meridionale e nel mare Cinese e Orientale sono state dibattute da Stati Uniti e Cina in una telefonata tra i rispettivi ministri della Difesa Wei Fenghe, e il capo del Pentagono, Mark Esper. Il lungo colloquio non sembra avere però sortito un significativo riavvicinamento tra le due parti. Dietro ai rispettivi ministri degli esteri ci sono ovviamente i due titanici “giocatori” da cui dipendono in questo momento le sorti del pianeta: Xi Jimping per la Cina e Donald Trump per gli Usa entrambi animati da un forte nazionalismo. Riusciranno i “nostri eroi” a “giocare con senno” e consapevolezza che non stanno muovendo le loro pedine come fossero un Risiko (come faccio io con il mio nipotino, precocemente appassionato di battaglie campali) ma di centinaia di milioni (furono 40 nella seconda guerra mondiale) di vite umane che dipendono dai pulsanti dei loro devastanti arsenali bellici?

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azzardo, per sua natura, comporta intrinsecamente un elemento di rischio che può estendersi attraverso un arco che va da dalla sfida che ha in palio un elemento di “valore” riconosciuto dai contendenti, come ad esempio il denaro, sino al limite della vita stessa. Nella sua forma estrema assistiamo a “giochi d’azzardo” da cui possono originare dei conflitti imprevedibili, come una guerra mondiale e che, come dimostra con ampia documentazione lo storico Alessandro Barbero, si sono verificati sia per la prima che per la seconda guerra mondiale “nonostante” nessuno, pare, volesse “intenzionalmente” e deliberatamente innescare un evento catastrofico come un conflitto mondiale. Per la “teoria delle catastrofi” (introdotta da Renè Thom negli anni ‘60) e che trova molte applicazioni in differenti ambiti dei fenomeni naturali, psicologici e sociali, possono tuttavia determinarsi esiti che non potevano essere previsti nelle prima fasi di avvio di una “processualità” che prende poi il sopravvento sui soggetti che, a livello più o meno inconsapevole, la mettono in moto. A proposito del giocare ai dadi (ludere alea) Umberto Eco (1982), nel suo saggio introduttivo alla traduzione italiana di Homo ludens di Huizinga, sottolinea come il gioco dei dadi, nella civiltà romana “non appare solo come un gioco combinatorio ma come una combinatoria che si gioca al di là dell’intervento del soggetto. Il soggetto innesca il processo (alea

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Giochi d’azzardo e teoria delle catastrofi

di Riccardo Zerbetto psichiatra, direttore scientifico di Orthos



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ti del Comune di Lecce. Il Tar, dichiarando detto rilievo non condivisibile, evidenziava che il comune, essendo intervenuto soltanto in corso di istruttoria su richiesta della Questura di Lecce al fine accertare il rispetto delle distanze tra il locale e i siti sensibili, non poteva essere ritenuto autorità co-emamante del provvedimento. Questi, inoltre, difettava di competenza in materia, poiché la stessa Legge regionale Puglia n. 43/2031 in materia di “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” nega la potestà autorizzativa in capo ai Comuni, ai quali affida esclusivamente competenze sussidiarie di tipo meramente pianificatorio. Il Comune salentino, poi, non poteva definirsi portatore di un interesse contrario all’accoglimento dell’istanza. E, in effetti, nel caso di specie il controinteressato sarebbe stato individuabile nella persona fisica o giuridica considerato leso, a causa della sua vicinitas, dall’apertura del singolo esercizio. Infine il Tar, esaminando la questione nel merito, chiariva che l’art. 7 comma 2 della L.R. Puglia n. 43 del 2013 reca un elenco tassativo e, dunque di strettissima interpretazione, circa le attività individuate quali luoghi sensibili.

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Con

una recente sentenza del 1° settembre, il Tribunale amministrativo della Puglia ha accolto il ricorso proposto da una società operante nel settore del gioco lecito avente ad oggetto l’annullamento di un decreto del questore di Lecce con cui veniva rigettata l’istanza di autorizzazione al trasferimento del punto di raccolta su rete fisica di scommesse per il mancato rispetto della distanza prevista ex lege dai luoghi ritenuti sensibili. In particolare, la ricorrente impugnava il decreto n. prot. Cat n. 13B/2018 con cui il Questore del comune pugliese aveva rigettato l’istanza di trasferimento del punto fisico di raccolta scommesse di cui lo stesso era titolare in nuovi locali riportando a motivazione di tale diniego che questi ultimi fossero ubicati a una distanza dai luoghi sensibili ritenuta non conforme alle prescrizioni imposte dall’art. 7 della Legge regionale n. 43/2013. In via preliminare il collegio si pronunciava sulle eccezioni di inammissibilità proposte Giovanni Adamo dall’amministrazione resistente. In parFondatore Studio Legale Adamo ticolare, quest’ulti(www.studiolegaleadamo.it) Avvocato in Bologna – Cultore ma, aveva lamentato della Materia di Diritto Civile l’omessa notifica del nell’Università di Bologna ricorso nei confron-

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«La palestra luogo sportivo ma non sensibile»

Più specificamente l’autorizzazione all’esercizio delle sale gioco e all’installazione di apparecchi da gioco non è concessa nel caso di vicinanza in un raggio inferiore ai 500 metri “da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani o da strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale, o strutture recettive per categorie protette”. Tale elenco appare, inoltre, contenere esclusivamente luoghi aperti al pubblico o, comunque, offerenti un servizio di primario interesse pubblico. Alla luce di un tale ragionamento il divieto previsto dalla LR 43/2013 non potrebbe applicarsi nei confronti di associazioni di natura privata seppur svolgenti attività destinate ai giovani. L’interpretazione effettuata dal collegio, tra l’altro, appare giustificata anche a causa della presenza diffusa sul territorio di realtà di tale genere. L’estensione della portata applicativa di un simile divieto, infatti, risulterebbe oltremodo restrittiva della libertà di iniziativa economica ex art. 41 Cost., ponendo non pochi dubbi di compatibilità costituzionale. È evidente, poi, che non possono essere ricondotti alla categoria sensibile quei luoghi che, pur essendo destinati allo svolgimento di attività implicanti la presenza di un numero elevato di giovani, siano ad accesso regolamentato. E in effetti, le considerazioni del collegio pongono l’accento su una tale differenziazione che incide sulla misura del rischio che si intende prevenire, il quale, senz’altro, si ritiene più elevato in ragione della maggiore difficoltà di esercitare una vigilanza sugli utenti laddove si consenta un ingresso illimitato. Per tutte queste ragioni il Tar di Lecce accertava l’illegittimità del provvedimento impugnato essendo il luogo sensibile nel caso di specie un’associazione sportiva dilettantisca, tra l’altro non riconosciuta, gestrice di una palestra privata accessibile a soli associati. Pertanto il collegio, pronunciandosi definitivamente sul ricorso, annullava il decreto Cat n. 13/2018 dell’11 dicembre 2018 con cui il Questore di Lecce aveva rigettato l’istanza della ricorrente.

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di Giovanni Adamo



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Specifiche normative_ comma 6a del Tulps Data omologazione_ 2020 Payout_ 65% | Ciclo_ 30.000

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li diversi. Si tratta di: “Toucans Vegas Vacation”, “Wicked Bayou”, “Nordic Queens”, “Legend Of Frigg”, ”Wonders Of Aztecs”, “Drilling For Dollars”. Tutti molto piacevoli e divertenti. Anche se quello che abbiamo particolarmente apprezzato risulta essere il primo, forse per il dinamismo ulteriore che viene offerto dalle varie animazioni e dai bonus game in stile Las Vegas, che invogliano il giocatore a proseguire con la ricerca della fortuna. Grande merito, tuttavia, anche al motore di pagamento che risulta particolarmente dinamico e in grado di dare le giuste soddisfazioni.

NOTE GENERALI

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Una slot particolarmente bella e accattivante, con una grafica di altissima qualità e una scelta molto accurata della simbologia che rende il tutto ancora più piacevole. Tra i cinque giochi a disposizione, quelli più gradevoli esteticamente (a nostro giudizio) sono senz’altro “Toucans Vegas Vacation” e “Wicked Bayou”, soprattutto per la loro originalità e freschezza, che li rendono ancor più gradevoli degli altri.

EFFETTI SONORI E AUDIO 18,5

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Anche l’audio rappresenta un pezzo forte di questa slot. Vale in generale, quindi per tutti i giochi, partendo però anche dalle sonorità globali. Per esempio, già gli effetti sonori che vengono proposti durante la scelta del gioco, sono molto accattivanti e in stile futuristico. Per un’immersione totale del giocatore nell’esperienza offerta da questo interessante multigame.

GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO 19

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Come indicato in premessa, abbiamo a che fare con una slot multigioco che mette insieme cinque tito-

IL NOSTRO GIUDIZIO: Ecco una slot davvero interessante che prova a uscire dai soliti schemi. Pur proponendo, fra i cinque titoli disponibili, alcune ambientazioni già esplorate anche da altri produttori, nella Golden Gold si possono trovare ben due titoli diversi da tutti gli altri e anche per questo particolarmente coinvolgenti. Ma ottimo anche il giudizio complessivo, soprattutto per la fluidità generale del gioco.

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DESIGN E GRAFICA 19

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Golden Gold è una nuova slot multigame di ultimissima generazione che contiene cinque diverse tipologie di giochi. Si tratta dell’ultima nata in casa Jasmine Play, offrendo un segnale di continuità da parte del produttore, dopo i successi già ottenuti dai precedenti titoli lanciati sul mercato italiano delle Awp.

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A cura di Vincenzo Giacometti

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Produttore_ Jasmine Play

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Troppo presto per dare un giudizio sulle performance registrate da questo prodotto, avendolo analizzato poco tempo dopo la sua distribuzione, inevitabilmente compromessa – come tutti gli altri prodotti di gioco – dall’esplosione della pandemia. Tuttavia il trend registrato in queste settimane sembra essere decisamente promettente come pure il feedback che ci viene offerto dai gestori che l’hanno già acquistata.

BUDGET 18,5

/20

Una slot conveniente poiché proposta su un’ampia varietà di cabinet e da diversi produttori, consentendo ai gestori di poter avere la massima scelta per poterla provare. Grazie alle varie partnership messe a segno dalla software house con i principali distributori, questo multigioco è facilmente accessibile, in tutti i sensi, e alla portata di tutti.

DESIGN E GRAFICA EFFET TI SONORI E AUDIO GIOCABILITÀ E INTRATTENIMENTO PRESTAZIONI BUDGET

18,8 /20

Comunicazione “business to business” a finalità imprenditoriale, commerciale o professionale, ai sensi delle Linee Guida AgCom (Delibera n.132/19/Cons.).

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stanze da gaming sono sempre più in mostra, incoraggiando i giocatori a riflettere meglio sui colori che scelgono e su ciò che utilizzando per trasmettere il loro stile e la loro personalità individuale. Investire nell’ambiente circostante per riflettere le espressioni interiori rende l’esperienza di gioco più coinvolgente e la nuova Color Collection di Logitech G vuole proprio amplificare questo aspetto fondamentale. Le nuove cuffie wireless G733 sono disponibili a scelta tra bianco, blu, lilla e nero. RIFLESSIONI DAORSO

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ogitech G lancia una nuova collezione di prodotti che celebra l’espressione di sé e il lato divertente del gioco. Il pezzo forte della nuova Color Collection di Logitech G è la cuffia wireless da gaming G733 Lightspeed. Caratterizzate da quattro colori vivaci, le G733 sono cuffie che si adattano a ogni stile e contribuiranno a rendere l’esperienza di gioco ancora più personale e unica. Completano la collezione Color Collection i mouse da gaming G203 e G305 e la tastiera da gaming G915 Tkl. Dagli accessori veri e propri fino alle confezioni dei prodotti, i colori grigio, bianco e nero hanno storicamente dominato l’industria del gaming, Tuttavia, man mano che questo mondo si espande per soddisfare le esigenze dei consumatori più diversificati, la possibilità di espressione personale nella community sta cambiando. Attraverso i social media, l’avvento di Ugc (User Generated Contents) e la rapida crescita dello streaming, gli strumenti di creazione di contenuti e

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li amanti dei videogiochi apprezzeranno di sicuro il nuovo volante racing Logitech G923. Si tratta di un accessorio ad alte prestazioni che rivoluziona l’esperienza delle corse simulative. Progettato per il massimo realismo, il G923 è dotato di Trueforce, un nuovo sistema di feedback ad alta definizione che lavora con la fisica del gioco e con il sistema audio per offrire un’esperienza ultra-realistica. Trueforce è una tecnologia proprietaria ad alta definizione di force feedback che rivoluziona ciò che è possibile vivere nei giochi di corse. Utilizzando la fisica del gioco e l’audio in tempo reale, permette ai giocatori di sentire davvero il rombo di un motore, la trazione degli pneumatici, il terreno della pista e il feedback del volante, più che mai prima d’ora. Trueforce si collega direttamente ai motori in-game, elaborando dati fino a 4.000 volte al secondo per produrre realismo e dettagli di prossima generazione nei giochi supportati.

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ecisamente sui generis il bracciale in cuoio nero intrecciato, firmato Antorà. Al centro di questo simpatico accessorio, troviamo una roulette in acciaio rosato, con una pallina nera che si muove liberamente, a seconda della posizione del polso. Un’idea regalo sicuramente originale, che potrebbe essere apprezzata da chi ama giocare e divertirsi al casinò, ma anche da coloro che vogliono sfoggiare un look diverso e vogliono stupire con accessori stravaganti. Simpatica anche la chiusura del bracciale, con il cinturino che “abbraccia” il quadrante e si adatta così al polso. Un modo diverso di concepire un gioiello, che diventa così anche strumento per il divertimento.



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the year of the recovery

According to Warwick Bartlett, Chief Executive of Global Betting & Gaming Consultants, the gaming business will take a long time to return to previous levels and there are many variables that can influence this process.

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2020 that would be nice to forget, at least for most, but that will remain in the history, even in that of the gaming world, which has been put a strain, especially the land-based one much more than other sectors, by the Covid-19 pandemic that is not over yet. With Warwick Bartlett, Chief Executive of Global Betting & Gaming Consultants, a gaming consulting company based in the Isle of Man, we draw a forecast, taking a cue from the most recent Gbgc estimates, on the consequences of the pandemic on the global gaming business. “If Government measures work in the major economies we expect to see a V shaped recovery, and the global gambling business to be back where it was by 2023. However a word of caution. This virus is a new virus, and doctors are learning more about it every day, and the virus seems to be changing. It is becoming more contagious but less strong, so our forecast is based on the basis that everything goes to plan, and we will have to make revisions every month to adapt to changing circumstances. What we cannot forecast at this early stage is the peoples reaction, while the young are prepared to take risks the next generation is not. Mckinsey in a recent survey discovered 80% of AmeriPROMOSPACE

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by Anna Maria Rengo

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cans are still anxious about eating out in restaurants, the same can probably be said about going to a casino, bingo or betting shop. We expect internet gambling to continue to grow, people have opened accounts and enjoyed the experience in lock down. Other forms of land based gambling are not as pleasurable as they were due to social distancing and hand sanitising, so I expect the internet surge to remain in place. To make a reasonably accurate forecast we need to know when the virus will burn itself out or whether the vaccine will work. According to the best people in the UK the odds of a vaccine working are 3/1. There are three vaccines that have been approved for early or limited use, with nine undergoing phase three testing. So the odds favour at least one that should work. Then we have to inoculate 7.6 billion people, how long will that take? We are going to have to put up with inconvenience, social problems, and economic hardship for some time...”. How will the pandemic structurally change the business models of land-based and online gaming world? “There is going to be less choice for the land based gambler. In the UK betting shops are closing, and some of the smaller casinos and bingo halls will close too. This will drive more people to internet gambling. Land based gambling is a matter of convenience, and if a gamblers locality does not offer a service, why travel 20 kilometres when you can gamble online? We must not forget howe-


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relatively well against all other forms of gambling. The tender is part of a process you would expect from a government institution. But the odds favour the incumbent operator (Camelot) because change may cause a dislocation in the service. To its credit 35% of Camelot’s revenue is internet based. Nevertheless the process will be fair and the best submission will win. I suspect it will be based on price, how much the operator will produce for good causes, and efficiency”. How many companies and/or consortia do you expect to be able to take part in the tender? “The last time it came down to two, the incumbent Camelot, and Sugal and Domani from India. You could possible have as four or five bidders. Camelot, Northern and Shell, and Saska from the Czech Republic to name three”. Is there a country that is better placed than others in terms of lottery sales and why? “China is just ahead of the Usa in terms of lottery sales, followed by Italy, Germany and Japan. The five countries account for 66% of global lottery Ggy (gross gaming yeld, that is to say what is left to the operator after paying the winnings). China’s huge population, along with few opportunities to gamble legally will keep it in the number one spot. All of the countries listed have a limited offer to the gambler. For example four casinos in Italy, and no casinos in Japan, although that is to change. Casino gambling is the global leader in terms of Ggy, lotteries are second”. The lowering of the maximum betting limit at Fobts, from 100 to 2 pounds, how is changing the British landscape of the gaming world? “The answer is simple. Shops were closing prior to the pandemic dues to the drop is stake limits, and now the pandemic has accelerated the process. There is talk amongst the least enlightened politicians that the £2 stake should be applied to internet casino games to achieve parity with the land based counterpart. The £2 limit was a mistake in the first place, a £10 to £20 limit would have been proportionate and reasonable, to impose £2 on internet would be catastrophic”. DANON PERDERE

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ver that we are social beings, we enjoy the atmosphere of being with other people, so overtime the land based gambling business will bounce back”. Has the pandemic increased the problems of gaming addiction and illegal gaming? How can they be addressed? “I don’t think so. There is much talk that internet gambling on casino was up 30% during the pandemic but there was no sports betting, and all of the land based businesses were closed, so in actual fact less gambling took place not more”. From the Isle of Man, how do you assess the current regulatory situation in the field of gaming? “Gambling is the most regulated business in the world. There is talk of regulation to limit stakes, limit deposits, slow the rapidity of play, along with more taxation. The sum effect of all this will not cause people not to gamble, they will simply gamble illegally. Prior to 2007 in the UK, advertising was restricted, and I think the mistake was to allow TV advertising, but an out right ban does not make sense. If a business is legal, licensed and paying taxes it should be allowed to advertise. The loser in an outright ban is the consumer because any new innovative business will not be able to attract new customers because they will not know the business exists. Politicians need to learn not to make snap judgements to appease an over competitive media. Gambling issues need to be debated rationally, and the decisions fact based”. And what do you think of the current Italian gaming market? “It is becoming increasingly difficult to operate a business in Italy due to the increases in taxation and the ban on advertising. Operators faced with increased taxes would normally try to expand their market share to compensate but that is not possible with an advertising ban. Those that wish to remain in the market will need to merge with other companies to share costs and integrate players on to one platform to create sufficient critical mass to meet the extra burden of costs. What is clear is that the pay-out to the gambler will decline which will cause more gamblers to look for value from illegal sources. For as long as I can remember, in every market in the world, increases in taxation cause gamblers to look for value elsewhere, it is human nature. From a political perspective there is very little downside in raising taxes on gambling. Politicians are seen to be acting against something the church sees as sinful, the operators are to pay more taxes, most people even gamblers see that as a good thing, I do not like the people you lose money to, and you help state finances. However the trap is that if you tax to destruction you will reach diminished returns, government will collect less in tax, not more, you will kill an industry and lose jobs, and at the same time drive your citizens to gamble illegally”. Analysing the last news about UK, what will be the future of the National lottery, in the light of the tender recently announced by the UK Gambling Commission? “The National Lottery’s future is assured, it performs

2023 THE YEAR OF THE RECOVERY

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UNITY IS STRENGTH The 2020 edition of the European gaming congress this year will be held on October, 6-7, as part of the Hipther festival In these “difficult” times, many events have moved online and joined forces to have even more appeal. This is the case of the European gaming congress, scheduled in virtual edition within the Hipther festival, a “container” of a week of conferences designed to bring together innovation and general regulations, through various talks and discussions in several sectors, scheduled in October, between the 5th and the 9th. The European gaming congress, scheduled for October, 6-7, boasts a wide range of speakers: from consultants to associates to C-level executives, in the legal, operations, compliance, development sectors, all linked to the gaming industry.

“The panels will range from European markets to anti-money laundering laws, without forgetting the traditional Fireside chat and the focus on responsible gaming, to which two insights on innovation and the industry’s adaptation process to current times, and on the forecasts for 2021 will be added”, Alex Marginean, marketing specialist for European gaming media and events, reveals. “In the foreseeable future we intend to host both live and virtual events, but nonetheless, we aim to successfully deliver another type of event, the Hybrid Conference, where during the live unfolding of the regular meetings, participants from all over the globe could attend both

as speakers as well as delegates via virtual channels. More details on this, coming soon!”, the marketing specialist ends. In the meantime, this year’s registration to the whole Hipther festival is free, and can be made by accessing https://hipther.agency/ festival-register/ or by heading to the event’s website and hitting the register button. (Fm)

A NEW MARKET TO BE DISCOVERED On October, 6-7, appointment with the Sbc digital summit Africa with a busy schedule of panels dedicated to the development of betting, online casinos and lotteries on the Continent. “Africa is home to some of the most exciting emerging markets in the world and, for our first event fully dedicated to the betting & gaming industry in the region, we’ve compiled a conference agenda that reflects that situation. It will provide an in-depth examination of the challenges faced by new entrants to those markets and also tell the story of how the established local operators have managed to achieve success”. Jaap Kalma, commercial director of the Sbc group, presents the virtual edition of the Sbc digital summit Africa, scheduled for October, 6–7. The first day of the event will focus on the differences in regulatory regimes across the continent for sports betting, online casino and lottery operators, which marketing

channels are most effective, and how to identify the right payments technology for each market. Day two’s agenda concentrates more learning from the most successful players in the market, with a detailed look at the landscape for football, horse racing, rugby, cricket and esports betting, and how sportsbook operators can develop attractive offerings for audiences in individual African markets. Additionally, there will be a panel analysing the rapidly changing profile of African sports consumers and the technical challenges for suppliers working in the region. “We’re excited to be opening the event with an exclusive interview with one of the greats of Nigerian football: Yakubu Ayegbeni, who

will be discussing his illustrious playing career and his work as a brand ambassador for Interwetten’s recently-launched Nigerian sportsbook”, Kalma reveals. To secure a place, just register at https://sbcevents.com. All events are free.

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thonbet, OdiBets, Champion Bet, BetRaha, GLI Africa, Emirat, Pragmatic Play, Betconsult and many more”, Yudi Soetjiptadi, Managing director for Eventus International, one of the first international event organizers to host virtual discussions among industry leaders, stresses. Registration for Sbea+ is now open. A ticket includes access to all conference sessions, the exhibition floor and the networking area. Register online at https://www.sportsbettingevents.com/sbea POKER STRATEGY

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la (Uganda) on October, 20-21, with the aim of empowering operators through an open discussion with all the stakeholdes in the industry, whether they are operational, regulatory or market related. “Exciting line-up of guest speakers who will be sharing their views on these themes at Sbea+ Annual event are representatives from the National Gaming Board Uganda and Tanzania, Mozambique Gambling Board, Ministry of Trade Industry and East African Community Affairs, Rwanda, Tanzania Sports Betting Association. Without forgetting companies such as Betika!, Mara-

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“Catch the movers and the shakers in the East African gaming industry”: this is the theme of the 2020 edition of Sports betting east Africa, a vital summit and exhibition for six years for operators, regulators, manufacturers, software and payment providers and other stakeholders in the African region, to meet, share experiences, learn about the latest industry innovations and contribute to the overall development of the gaming industry around the world. Which is scheduled again in a “live” version - one of the few events of its kind to do so in this troubled 2020 - in Kampa-

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"Live" version for Sports betting east Africa, scheduled for October, 20-21 in Kampala (Uganda), with a discussion open to all stakeholders in the sector

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REGULATORS AND OPERATORS OUTLINE THE FUTURE OF THE INDUSTRY

The Betting on Sports Europe - Digital event, scheduled for October, 21-22, chooses the online path and prepares a series of interesting meetings for the sector The world of betting is preparing for Betting on Sports Europe - Digital, scheduled for October, 21-22. Jaap Kalma, Sbc’s group chief commercial office, explains that it is the “premier conference for senior executives from European sports betting operators, bringing together the most influential decision makers from all the major players to shape the future of the industry. The agenda has been developed to ensure there are high-level discussions about the many challenges faced by the industry and to allow operators from markets across the continent to share best practice for tackling them. There will be lots of opportunities for operators to connect with suppliers and affiliates to talk business, something that the industry really needs, above all during this period when physical trade shows can’t happen”.

What are the main subjects that will be addressed? “The central theme of the event is the future of sports betting in Europe, but we will not only be looking at opportunities for growth. Our high-level speaker panels will also engage in open debates about some of the incoming major challenges, identify where mistakes have been made, and share ideas to develop best practice. Delegates can expect to hear the thoughts of major operators’ CEOs on regulatory changes in a number of European markets, what the industry could do to improve selfregulation, and how to turn the tide of negative press coverage. Importantly, they will also be discussing how operators can work together to give a united response to some of these issues. Sports integrity will be another major focus of the conference. The issue of

game manipulation and spot fixing returned to the news agenda when bookmakers and punters turned to some obscure events during the shutdown of major sports leagues. So we’ll have some world-leading integrity experts ready to detail how operators and data providers can help to combat the problem. We’ll look at new ideas for improving football betting offers, how to effectively integrate the increasingly popular esports betting vertical into sportsbooks, and some of the latest player acquisition strategies designed to work within the tighter advertising regulations seen in some European markets”. (Mc) JAAP KALMA AND FRANCO BARESI

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TAKING RESPONSIBILITY With lockdown concerns over potential problem gambling leading to regulatory pressures on the industry, Intergaming examines the issues and looks at how Csr can help change perceptions

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esearch conducted in the Uk by the Gambling Commission showed the impact of the Covid-19 pandemic on gambling

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behaviour. Overall, participation decreased, the findings showed, but certain engaged players were spending more time and money, with the average spend increasing by 17 per cent in May compared to April. The Commission issued updated guidance for operators, stating that licensees must interact with customers in such a way that the risk of gambling harms be minimised. One measure taken was an instruction to prevent reverse withdrawal options from June onwards; additional measures included reviews of triggers used to track vulnerability, a review of time in-

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dicators to capture play in excess of an hour (described as a proxy for potential harm) and affordability assessments. This may have been a relatively sober take on the issue from the Commission, but the industry’s pariah status ensured that other bodies would not hold back in seeking to impose more severe restrictions. Still in the Uk, a House of Lords committee recently called for a huge overhaul of gambling regulation, stressing a need for “urgent action” and addressing what it described as the “shocking” inducement of vulnerable people to gamble by operators. A total of 66 recommendations were made to the UK government, including a slowing down of online casino games and the creation of a system to test all new games for indicators including addictiveness. In Sweden there was also a twitchy re-

by Matt Chambers

sponse to perceived increase in potential gambling harms as a by-product of the global lockdown. The government imposed a blanket limit of Sek 5,000 (€479) per week as a maximum that could be transferred into online casino accounts. Other controls were imposed across Europe. Latvia banned all online gambling in March as part of the country’s emergency Covid-19 bill, while in Spain lockdown gambling ad restrictions were imposed. The coronavirus lockdown certainly focused regulatory minds around the world on online gambling more keenly than ever before. For Fintan Costello, managing director at BonusFinder, it still might be too early to say what impact the Covid-19 pandemic has truthfully had on potential harms. “Although already engaged players


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change such misconceptions and demonstrates the core values of an enterprise. This in return will have a positive impact on business reputation as well as brand recognition. Finally, back on the topic of gambling harms concerns, Bbin believes that the work that the industry is already undertaken is working to a positive effect. “Some believe online gambling may potentially allow underage kids to be exposed to gambling websites, as the ages of visitors may not be accurately identified. Others believe that the igaming industry will make gambling more available and accessible, and thus increase the frequency people gamble, and eventually raise the rate of gambling addiction. “We would not say these concerns were not true and they are part of the reason why the industry has been actively promoting responsible gambling. Age and identity verification, financial and time limits, self-exclusion and timeout controls, ethical and fair marketing, reality checks, information privacy and payment protections, for example, were applied as precautions to minimise problem gambling and to protect vulnerable gamblers and prevent underage gambling. “Through these measures we are creating a safe and better environment for the players, thus gradually changing public perception about the igaming industry”. NEWSLETTER

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Sticking with the Csr theme, for his part Costello believes that its essence is in ensuring that ensuring an operation is as responsible as possible, presenting players with not only all the options but also the safest and most responsible before choosing which site to register and deposit with. “It also means being fully compliant with all the rules and regulations in the jurisdictions we are active. Csr is at the core of everything we do. And ultimately we want players to ‘play with more’. More generally, it is crucial to have robust Csr models in place to both prevent and minimise any cases of problem gambling. Every step should be taken to ensure players are protected and that companies hold themselves fully accountable if and when there is a failure of any kind, updating their processes as soon as possible to avoid this being repeated. Gaming faces its fair share of public criticism so investing in Csr contributes to a better perception and can also prevent regulators introducing potentially damaging measures as a reaction to social responsibility failings.” Asia-facing igaming software supplier Bbin has long been a devote to Csr, which plays an important part in its corporate value and culture, focusing primarily on employee welfare, environmental protection and social contribution. “At Bbin, we are committed to providing employees with a better working environment, benefits, bonus and perks, including but not limited to flexi-time, extra paid time off, monthly birthday party, seasonal dinner gathering, holiday and year-end bonus, and wellness programmes. “Moreover, Bbin is a strong believer of the corporate duty to maintain the balance between the economy and ecosystems, hoping to bring positive impact to the society we live in. “Thus, as part of Bbin’s Csr programme, The Gaming Beat Charity (Tgb Charity) was established in 2018, raising attention towards charities and welfare issues. “The igaming industry has always suffered from criticism for gambling being addictive and some believe that it is merely profit-driven business. Therefore, investment in Csr helps to LEAVVENTURE DAROONEY

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have been playing more during this period, it does not automatically mean more harm,” he noted. “We recently carried out a survey of 500 Uk casino and bingo players which found that 31 per cent across all age groups gambled ‘somewhat more’ than their regular totals from March to June this year, but that more than 90 per cent were aware of the responsible gaming tools available to them”. Offering the right tools such as affordability checks, self-exclusion and mandatory time and spending limits is vital, Costello added. “We must continue to educate and normalise responsible gambling tools across all age groups. I also believe operators should do more in personally communicating with players that display problem behaviours and intervene as soon as possible”. The plethora of data that suppliers and operators hold, Costello said, is key to developing new ways to ensuring higher levels of safe play. “The industry uses data to its advantage every day, but could and perhaps should look to share specific data between relevant stakeholders to get a full view on player behaviour and use it to both identify and prevent potential problem gamblers and take action to further protect players from harm”. It is also crucial, Costello added, for the industry to get ahead of regulators when it comes to protecting players from harms. “Operators should be pro-active in limiting harm and not just do the minimum asked of them by the regulator. It is the responsibility of the operator to ensure its customers are protected and responsible gambling initiatives should be driven by the industry that sits on all the knowledge and data.” For all the gaming industry’s hardfought effort to improve its image among the wider public, negative attitudes remain prevalent. In the UK, a Gambling Commission report found that 29 per cent of people surveyed would prefer if gambling was banned altogether, with 82 per cent stating that they believed there were too many opportunities available to gamble in the modern day. Costello believes that the industry has already done much in the drive to improve its perception, but that there remains plenty of room for improvement.

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41, 66, 69 Ambo, Terno e su Milano, Genova e tutte SUPERENALOTTO

Mara Venier (Mara Povoleri) conduttrice televisiva e attrice italiana

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Venezia, 20 ottobre 1950

SAGITTARIO I vostri princìpi sono nobilissimi e vi fanno onore, ma in questo caso fareste bene a metterli da parte, in quanto volete applicarli a persone o situazioni non meritevoli. Il momento è davvero ottimo per concentrarsi su “altro”, le occasioni non mancano. Fortunati al gioco.

PESCI La vostra estrema sensibilità vi porta da un lato a essere molto amati, dall’altro a vivere ogni situazione in maniera problematica. Fatevi consigliare e aiutare da chi vi vuole molto bene e che ha a cuore il vostro stato d’animo ed equilibrio. Per giocare aspettate novembre.

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VERGINE Passata l’estate non cedete alla tentazione di ridiventare troppo casalinghi e piuttosto correte a iscrivervi in palestra così da non perdere la tonicità acquisita. Cercate pure di stimolare la mente, così da uscire dalla routine quotidiana. Momento poco fortunato per giocare.

PAROLADI COLLOVATI

GEMELLI La vera sfida di questo mese sarà valutare con attenzione le tante opportunità che vi si presenteranno davanti e scegliere quella più meritevole. Una persona che conoscete da poco saprà consigliarvi al meglio sotto questo profilo, ascoltatela. Fortunelli al gioco.

TORNEANDO

ACQUARIO Mettete da parte l’orgoglio e concentratevi nel ristabilire i contatti con una persona con la quale avete avuto una bruttissima discussione, ma alla quale tenete molto. La serenità e la correttezza nelle relazioni interpersonali contano di più. Molto bene al gioco sino a metà mese.

POKER STRATEGY

SCORPIONE Dedicate tutto il vostro tempo libero alle persone a voi più care, che avete recentemente trascurato e anche un po’ maltrattato. Alcuni rapporti potrebbero essere a rischio, spetta a voi recuperarli dando sfoggio non solo di savoir faire, ma anche di responsabilità. Momento buono per giocare.

LEAVVENTURE DAROONEY

LEONE Un pizzico di ottimismo, una spolverata di generosità e una dose massiccia di impegno. Ecco la ricetta per vivere alla grande questo mese di ottobre, che comincia in salita per chiudersi, se lo vorrete, con grandi successi specie professionali. Giocate con prudenza.

GIOCONEWS #10 OTTOBRE 2020

CAPRICORNO Siete il segno più fortunato del mese e l’unica accortezza che dovrete avere è di non suscitare eccessive gelosie con i vostri successi nella vita privata e professionale. Il quadro astrale suggerisce di avviare nuovi e importanti progetti. Bene, anzi benissimo pure al gioco.

GIOCARE GIO CONGUSTO

TORO Ottobre ricco di novità, soprattutto per quanto riguarda i rapporti familiari. Non c’è da preoccuparsi, perché si tratterà di un sano scompiglio che potrà essere vissuto con ottimismo e allegria. Magari, pure con un pizzico di saggezza. Per giocare aspettate la metà del mese.

CASINÒ FRANCESI

96

GIOCARE GIO CONGUSTO

BILANCIA Il vostro atteggiamento indolente non vi attira molte simpatie, sia nel campo lavorativo che in quello affettivo. Fareste bene a scuotervi dal vostro torpore e a impegnarvi di più su progetti concreti, contando su un quadro astrale tutto sommato benevolo. Per giocare aspettate un po’.

POKER STRATEGY

CANCRO Dovrete davvero farvi in due per arrivare a risolvere tutte le incombenze che renderanno accidentato questo ottobre. Appoggiatevi alle persone più care, senza però sovraccaricarle di responsabilità che non sono loro proprie. Rischiate l’effetto boomerang. Dea bendata vicina al gioco.

LEAVVENTURE DAROONEY

RIFLESSIONI DAORSO

ARIETE Amore, tanto amore vi aspetta in questo mese che sarà all’insegna del romanticismo e della passione, sia che siate già in coppia o single destinati a superare questa condizione! Cercate di non farvi distrarre troppo dal lavoro, che necessita anch’esso di attenzione. Ottimo momento al gioco.




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