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FederICo alvarez de toledo
from Capri n.10
interview history
Eredità caprese
AN INHERITANCE FROM CAPRI
text Cesare Maria Cunaccia
Incontro con il nipote di Laetitia Cerio, Federico Alvarez de Toledo Meeting with the grandson of Laetitia Cerio, Federico Alvarez de Toledo
Federico Alvarez de Toledo è il nipote di Laetitia Cerio, poliedrica figura d’artista, madre di suo padre Fernando e a sua volta figlia del grande Edwin Cerio, scrittore, intellettuale, ricercatore, botanico, polemista, ambientalista avant la lettre, di certo il vero deus ex machina della Capri delle avanguardie novecentesche, durante il suo periodo di acme culturale. Nato a Bruxelles nell’aprile 1964, il primo viaggio verso l’isola degli avi per Federico Alvarez de Toledo data a soli tre mesi dopo essersi affacciato al mondo. A Capri, Federico, personalità affascinante, semplice e insieme sofisticata, un sorriso irresistibile e un’inossidabile allure, è legatissimo, dopo aver vissuto in tutto il mondo, in un itinerario esistenziale che, oltre al Belgio si snoda dal Brasile al Lussemburgo, poi in Francia, negli Stati Uniti, in Cina. Scuole primarie negli USA e un’immersione nella scena globale che l’hanno reso decisamente cosmopolita, seguendo la scia internazionalistica e ostinatamente libera caratteristica dei Cerio. Dal 1997 decide di lavorare soltanto per compagnie europee e di risiedere nel vecchio continente anche per stare più vicino a Capri. Tra i prestigiosi incarichi professionali spiccano quelli di Global Director of Retail per Villeroy & Boch e per Baccarat. L’avventura che ha appena intrapreso, Eco Capri, trae linfa dalla storia familiare, dopo aver scoperto un anno fa che il Centro Caprense stava preparando una mostra sull’attività artistica della nonna, Laetitia Cerio. Una sorta di sogno, per Federico, l’idea di reintegrarsi nel tessuto vivo dell’isola delle sirene. Federico contrariamente a tutti i luoghi comuni più abusati, dichiara di vedere e sentire Capri come un territorio di profonda, conscia solitudine. “Posso perfettamente trovare pace – conferma - tra la folla che gremisce la Piazzetta o nel solare santuario della nostra terrazza, a palazzo Cerio. Un luogo del cuore, sacrale e segreto, dove mi sento completamente al sicuro. Certe mattine, bevendo il caffé in un angolo della terrazza, mi pare proprio di essere la persona più fortunata al mondo. Si può dire che ho speso anni di vita osservando dalla terrazza il metamorfico teatro, la rappresentazione ondivaga, dinamica e frammentata che si svolge in Piazzetta, così come perdendomi nell’eterno immutabile profilo roccioso delle alture d’intorno. Federico Alvarez de Toledo is the grandson of Laetitia Cerio, a multifaceted artist. Mother to his father Fernando, Laetitia is also the daughter of Edwin Cerio. Most certainly, he was the authentic deus ex machina of Capri’s twentieth-century avant-garde during the island’s cultural glory days. Born in Brussels in April 1964, Federico Alvarez de Toledo took his first trip to his grandparent’s native island just three months after his birth. Federico has a charming personality, managing to be simple and sophisticated at the same time. He is deeply linked to the island. After having lived in Belgium and all over the world, his existential journeys brought him to Brazil, Luxemburg, France, the United States and China. He attended primary school in the United States and his full-immersion within the global scene has made him decidedly cosmopolitan, boasting that international flair and willful free-minded character that has always distinguished the Cerio family. Since 1997, in sync with his family, he decided to solely work for European companies and to live in the Old World full-time, so that he could return to Capri more often. Federico Alvarez de Toledo has held various professional posts including that of Global Director of Retail for Villeroy & Boch and for Baccarat. Eco Capri, his newest adventure, takes its inspiration from his family’s history, after discovering one year ago that the Centro Caprense was preparing an exhibition on his grandmother Laetitia Cerio’s artistic activities. It was a dream-of-sorts for Federico—the idea of reintegrating himself as part of the island’s cultural fabric would give him the chance to give something back to the Island of the Sirens, even if was just a portion of what the island itself had given him. lf. Refusing to subscribe to overused cliques, Federico declares that he feels and perceives Capri to be a profound territory filled with conscious solitude, ‘I can perfectly find peace there,’ he confirms, ‘amidst the crowds that flock to the Piazzetta or while in the sunny sanctuary of our terrace overlooking Palazzo Cerio. ‘It’s a place that belongs to the heart—sacred and secretive, where I feel completely safe. On certain mornings, as I enjoy a cup of coffee in the corner of the terrace, I really feel as if I’m the luckiest person in the world. Yet, my most vivid image of Capri—or I should say ‘sound of Capri’—is the way its bell tower fatefully marks
cover story
Faraglioni, Capri
Ma l’immagine, o meglio il suono caprese più vivido, emblematico e forte per me, rimane il fatale battere le ore del campanile, come fosse la pulsazione cardiaca, il respiro dell’isola intera. Mi stupisce sempre, fa parte del gioco, ma adoro osservare quanti cadono preda dell’amore per Capri, che fanno propria l’energia, l’inimitabile magia dell’isola”. Laetitia Cerio ricorre da protagonista nei ricordi. Non mancano nemmeno la mitica Gracie Fields con Boris, alla Canzone del Mare. “Mia nonna resta una delle persone che hanno esercitato un impatto fondamentale sul mio modo di vivere. La sua chiarezza mentale, la voce inconfondibile, la concentrazione interiore quando dipingeva, l’universo multiforme dei suoi disegni, la scelta precisa delle parole reperite nelle diverse lingue che possedeva, non sono cose che si dimenticano. Intorno ai vent’anni ho avuto la fortuna di poter condividere molte vacanze capresi da solo con lei. Durante i nostri lunch a Ca’ del Sole, composti di semplici cibi preparati con amore da Anna, mi impadronivo invariabilmente di qualche inedita tessera del puzzle della vicenda familiare e della storia isolana”. Ed ecco, infine, Eco Capri, un progetto che debutta sulla scorta della preparazione protrattasi per oltre un anno, della mostra su Laetitia Cerio al Centro Caprense, curata da Simona D’Angiola e Carmelina Fiorentino”. Eco Capri - continua Alvarez de Toledo - si nutre della passione per la creatività caprese, si propone di promuovere persone, luoghi e idee secondo una modalità attuale.Vuole appunto essere l’eco dell’isola, questa è la visione, il filtro semantico del brand. Ogni singolo prodotto, ogni singolo concetto presentato da Eco Capri deve avere origine dal solco dell’eredità tematica caprese e catalizzare, provocare ulteriore amore verso l’isola. Ogni prodotto ha una storia da raccontare, un segreto da rivelare.
each hour. The sound of those bells are strongly emblematic for me, like the pulsing of the heart, the breath of the entire island’. Laetitita Cerio became a protagonist of his memories, dominating his memory and emotional background. The legendary Gracie Fields and Boris were not missing from the mix, as he thinks of them gathered at the Canzone del Marte. ‘My grandmother, Laetitia Cerio Alvarez de Toledo, remains one of the people who truly had a fundamental impact on how I live and view the world. Her mental clarity, her unmistakable voice, the inner concentration she had when she painted, the multi-faceted universe inherent in her drawings, the precision of the words she “Every single product used in the different languages—those are things you never forget. When I was about twenty years old, I had the good forpresented tune of sharing many prolonged vacations with her in by the brand Capri, just the two of us. During our lunches alone at Ca’ Eco Capri must originate in Caprese del Sole I would invariably claim some piece of the puzzle that made up my family’s past or the island’s history. Little by little, I started to understand what it meant to be a Cerio in Capri, both today and yesterday.’ And that’s how Eco Capri came to be. It’s a project that debuted legacy” alongside the year-long preparatory activities surrounding an exhibition on Laetitia Cerio at the Centro Caprense, curated by Simona D’Angiola and Carmelina Fiorentino. ‘Eco Capri feeds on a passion for Capri-style creativity. It offers itself up, intent on promoting people, places and ideas in current ways,’ continues Alvarez de Toledo. It aims to be the island’s echo, that’s our vision, the brand’s semantic filter. Each single project, each individual concept presented by Eco Capri has to originate from our inherited landscape and catalyze or rouse additional love for the island. Each product has a story to tell and a secret to reveal… ‘