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BREITLING
BREITLING
«LAVORO SOLO CON PASSIONE»
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GEORGES KERN RACCONTA LA SUA VISIONE DEL MONDO DELL’OROLOGERIA
Di Paolo Gobbi
AI PURISTI POTREBBE sembrare quantomeno singolare, eppure l’ultima creazione per questa stagione di Breitling è una collezione dedicata al pubblico femminile, un’originale e riuscita rivisitazione di un modello classico. Nato negli anni ’50 come orologio da sub, il Superocean Heritage ’57 Pastel Paradise si è evoluto oggi in un segnatempo alla moda, pronto ad eguagliare il successo dei suoi “fratelli” da uomo. Di questo e tanto altro parliamo con Georges Kern, il CEO della Casa svizzera, incontrato a Milano durante la presentazione al mercato italiano.
Lei è in debito con il mondo dell’orologeria oppure è il mondo dell’orologeria ad essere in debito con Kern? «A me piace l’industria orologiera! Era destino. Non avevo “programmato” di farne parte, ci sono entrato per caso. Ero nel settore alimentare: formaggi, caffè, cioccolato... Poi ricevetti una telefonata da TAG Heuer e sono entrato a far parte del mondo dell’orologeria. Da quel giorno solo passione.»
Chi entra nel mondo dell’orologeria quasi sempre non ne esce più.
«L’orologio è un oggetto bellissimo, che attrae belle persone ed è come il calcio: la gente si appassiona. Non è un argomento neutrale, bensì appassionante. E mi ci trovo a mio agio.»
Quando ha iniziato a lavorare in Breitling cosa si aspettava da questo brand?
«Molto meno di quello che è successo. Ciò di cui non ero consapevole era la collezione fenomenale dei pezzi storici e il Superocean Heritage 57
Il modello più spettacolare della capsule collection Superocean Heritage ’57 Pastel Paradise è la versione arcobaleno color mandarino. Con indici e lancette delle ore rivestiti di Super-LumiNova, riprende le sfumature del giallo, del verde, del blu, dell’indaco, del viola, del rosso e dell’arancione. Il prezzo è di 4.350 euro.
è un esempio. Conoscevo il marchio Breitling degli ultimi 20 anni, ma non ero consapevole del marchio Breitling degli anni ’40, ’50 e ’60. Questi esemplari sono così belli. Come il Premier, il Top Time, il Superocean. Usiamo questo patrimonio storico come anello di congiunzione, come ponte tra le due community: da un lato quello Breitling degli ultimi 20 anni e dall’altro quello degli anni Quaranta e Cinquanta, rappresentati da due diverse tipologie di clienti.»
Ha ottenuto il risultato che si era prefissato?
«Ben oltre le aspettative! Abbiamo fatto relativamente bene durante il periodo Covid. Siamo stati operativi e attivi nei social media, presentando molti prodotti e abbiamo guadagnato quote di mercato. Quindi direi che il marchio è molto resiliente e i pregi che ha – come il suo stile “casual” – sono inclusivi in termini sportivi: surf, sci, ciclismo. Tutto questo ci ha aiutato molto.»
Ci racconta qualcosa sull’orologio che ha sul polso?
«Oggi indosso il Premier Heritage Rattrapante, uno degli esemplari che ho scoperto quando sono entrato in Breitling. Non sapevo che Breitling avesse creato un modello del genere, voluto da Willy Breitling in persona. Abbiamo deciso di “onorarlo” con un tributo moderno, proponendolo con un movimento fantastico, uno splendido design e sta andando benissimo. Ne siamo molto felici.»
Qualche giorno fa un mio amico italiano, peraltro grande collezionista principalmente di Patek Philippe e Audemars Piguet, mi ha inviato un whatsapp mostrandomi fiero il suo nuovo Premier Heritage Rattrapante, lo stesso che lei ha al polso. Una bella vittoria per voi.
«Ne sono molto orgoglioso. Si tratta di un movimento prodotto internamente dalla Maison. Inoltre, credo il prezzo sia molto ragionevole per uno split-second. Si offre artigianalità, storia, un design bellissimo. Credo racchiuda tutti gli elementi per avere successo e sono molto felice che ora raggiungiamo anche questo tipo di cliente, ossia collezionisti e conoscitori.»
Lei è un collezionista?
«Sono nel settore da trentacinque anni, quindi ovviamente possiedo diversi orologi. Ma è la prima volta nella mia vita che acquisto un vintage, naturalmente un Breitling. Oggi ho quattro orologi vintage e anche dei moderni. Tra l’altro quelli d’epoca stanno guadagnando continuamente in termini di valore, i prezzi stanno salendo.»
Quanto è cambiata la produzione Breitling odierna rispetto a quella del passato?
«Stiamo aumentando i numeri. Oggi produciamo 180.000/190.000 pezzi l’anno ed è aumentato il prezzo medio, grazie a Super Chronomat e Premier Heritage. Tuttavia siamo anche ben lieti di essere nel segmento del “lusso accessibile” con il Superocean e il Top Time, con prezzi a cominciare dai 3.000 euro.»
Per tanti anni gli orologi da donna sono stati un tabù per Breitling. Ora lei ha cambiato tutto con la nuova collezione Superocean Heritage ’57 Pastel Paradise ma anche con il Chronomat. Perché?
Georges Kern, CEO Breitling, fotografato a Milano all’interno della Boutique presso La Rinascente.
La capsule collection Superocean Heritage ’57 Pastel Paradise punta tutto sui colori, sulle proporzioni e, naturalmente, sulla sostanza. La cassa in acciaio inossidabile da 38 mm presenta una lunetta girevole e indici ben evidenti. L’essenza stessa dello stile estivo. La palette è declinata nei colori bianco estivo, acquamarina, verde menta e caffelatte – ogni modello con quadrante, lunetta e cinturino tono su tono. Il prezzo è di 4.350 euro per tutte le versioni.
PREMIER HERITAGE DUOGRAPH L’orologio si presenta in versione con quadrante blu e cassa in acciaio inossidabile (in foto, 9.350 euro) oppure con quadrante nero e cassa in oro rosso (19.200 euro), entrambi di diametro 42 mm. La sua funzione rattrapante – una delle più elaborate nell’orologeria – consente a chi indossa l’orologio di misurare simultaneamente due intervalli di tempo, grazie alle due lancette del cronografo sovrapposte. Al suo interno, il calibro di manifattura Breitling B15 a carica manuale, ispirato al calibro di manifattura Breitling B03.
Il Premier Heritage Chronograph è dotato di carica manuale, proprio come i suoi predecessori degli anni ‘40. È alimentato dal calibro di manifattura Breitling B09, ispirato al calibro di manifattura Breitling 01, ed è disponibile in due versioni: con un accattivante quadrante verde pistacchio racchiuso in una cassa in acciaio inossidabile (7.400 euro), oppure con un sofisticato quadrante argento racchiuso in una cassa in oro rosso (16.200 euro).
«Perché il 50% del mercato è rappresentato dalle signore! Perché non dovrei esserci? Verso la fine degli anni ‘90 Breitling era già in questo segmento, che tra l’altro è enorme. Come ho già detto in precedenza, noi vogliamo essere l’alternativa cool per le signore come siamo l’alternativa cool rilassata per un pubblico più conservatore per gli uomini. Credo che la collezione Pastel Paradise rifletta perfettamente lo stile che cerchiamo.»
Un tempo, le donne raramente sceglievano gli orologi e i gioielli poiché erano gli uomini ad acquistarli per regalarli. Credo sia cambiata la situazione?
«Sì e no. Di sicuro ora le donne sono completamente indipendenti e sanno quello che vogliono. Tuttavia agli uomini piace fare regali, quindi credo coesistano entrambe le situazioni. Come se non bastasse, oggi abbiamo una splendida collezione con il Navitimer, il Superocean Heritage e il Chronomat, che sta avendo un successo incredibile anche come linea femminile.»
Non teme di lanciare un messaggio negativo per coloro che considerano Breitling come un marchio maschile?
«Assolutamente no. L’uomo che acquista orologi Breitling ha sufficiente fiducia in sé stesso da non essere disturbato dalla collezione femminile. Inoltre, hanno anche l’opportunità di fare regali alle loro compagne.»
Quanto è cambiata l’orologeria negli ultimi due anni?
«Molto. Innanzitutto il senso di euforia che molte persone hanno avuto nei confronti degli orologi digitali è scomparso. Oggi le persone acquistano molti più modelli analogici. Per me rappresentano la nuova forma del lusso. È una forma d’arte, uno stile di vita e non ha niente a che fare con leggere l’orario, perché puoi leggere l’ora sul tuo iPhone o altro. Si tratta di uno stile di vita, di branding e di artigianalità. È come una scultura o un dipinto, dove la funzionalità non ha la valenza che aveva in passato. I valori e l’immagine di un marchio sono due elementi che hanno un’importanza forte più che mai.»
Forse il cambiamento più grande si è visto nella distribuzione?
«Certo. Durante il Covid l’e-commerce è aumentato, ma non penso che sia accaduto nei cosiddetti prodotti emozionali, dove è necessario un’esperienza tattile come indossarli sul polso. Sono andati meglio i tradizionali, ad esempio per quelli con i cinturini in pelle le vendite sono cresciute molto. In ogni caso, credo che dobbiamo essere polivalenti nei canali che offriamo, quindi debbano esserci entrambi: e-commerce e boutiques monomarca. Quest’ultime stanno acquisendo importanza e abbiamo bisogno di averne di più in Italia, non solo a Milano, ovunque.
Come vede Breitling nel suo futuro?
«Siamo molto fiduciosi. L’informalità rilassata di Breitling è molto importante in questo mondo. I prodotti che abbiamo in cantiere sono pazzeschi, quindi siamo fiduciosi in una crescita sia nei numeri che nelle quote di mercato. Vogliamo entrare nei top brand in Italia come ai tempi di Gino Macaluso. Ora abbiamo un portfolio personalizzato per il pubblico italiano, che rappresenta il mercato più sofisticato al mondo.»
E nel suo futuro?
«Nei prossimi mesi abbiamo fantastici segnatempo in arrivo. Il progetto più incredibile in cui mi sono ritrovato a far parte della mia intera carriera. Quindi lo vedo bello!»