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Emergenza e riapertura: case histories dai Club ANIF - Eliana Fortuna
EMERGENZA E RIAPERTURA: CASE HISTORIES DAI CLUB ANIF
Le parole, le opinioni, le idee di chi vive le preoccupazioni e le speranze interpretando il sentimento del comparto wellness-sport.
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Chiarezza nelle regole, più tutela e maggiore investimento nella diffu sione di una cultura sportiva: i club ANIF non hanno dubbi, è da questi pilastri che si genera un circolo vir tuoso che fa bene allo sport e che lo aiuterà a riprendersi dalla grave crisi, scatenata dal COVID 19. Le abitudini sono cambiate in questo periodo, sono ancora in fase di tra sformazione e i centri sportivi, dilettantistici e non, sono stati tra i principali artefici di questo cambiamento: il settore sport e wellness in Italia si è reso protagonista della rivoluzione digitale inaugurando piattaforme per mantenere il contatto con gli iscritti. Un cambiamento di stile di vita del la popolazione italiana per uno sport che va oltre l’offerta leisure: l’esercizio fisico è salute, abbattimento della spesa pubblica sanitaria, preven zione delle malattie croniche non trasmissibili, tra le principali cause di morte nel mondo. Svegliamoci, non si può parlare di salute, longevità della popolazione, crisi del sistema sanitario senza parlare di attività fi sica, tanto che in Europa quasi tutti i Paesi, durante l’emergenza COVID 19, hanno raccomandato di restare attivi per aumentare le difese immu nitarie. “Nei giorni di lockdown, su tutte le reti, prima di ogni pubblicità passa va un messaggio del Governo inerente all’emergenza Coronavirus. Il primo consiglio che veniva diffuso era stare a casa, il secondo è mante nersi in movimento. L’esercizio fisico e il movimento sono e saranno sem pre fondamentali. Più la gente sarà sana e meno impatterà sulla comu nità, sui costi sociali e sanitari. Il movimento può abbassare moltissimo il rischio per la nostra salute.” Andrea
Le sale capienti saranno utili per il distanziamento sociale da rispettare - ph Fitness Up
Antoniazzi, titolare di Body Evidence di Conegliano e Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, nonché socio be nemerito ANIF, esprime così un pensiero che va comunicato con sempre maggior forza. ANIF durante la pandemia ha lancia to il progetto #PIÙFORTIDELLEDISTANZE in cui ha raccolto strumenti per interpretare e affrontare questa fase, tra cui case history dei club e testimonianze di esperti del settore dall’Italia e dall’Estero, insieme alle azioni di ANIF a sostegno del settore. Come hanno reagito i club ANIF du rante la chiusura? Ecco le best practi
È importante che le istituzioni e lo stesso sistema sportivo sensibilizzino la popolazione su quanto sia importante l’attività fisica nella prevenzione di malattie e nell’aumento delle difese immunitarie
ce che sono emerse dalla nostra indagine. “Abbiamo scelto di erogare le lezioni sui canali digitali, registrando dei vi deo tutorial per permettere ai nostri iscritti di continuare ad allenarsi in casa, ma abbiamo anche registrato diverse lezioni in diretta sui profili dei social network dei nostri club. Non abbiamo volutamente usato tecniche sofisticate, né fatto degli elaborati montaggi per i video, pro prio per mantenere una comunicazione semplice e diretta, che facesse sentire i nostri utenti più vicini al trainer.” Germano Bondì, titolare dei
Palestre e Piscine vuote durante l’emergenza, incognite sul domani - ph Aquaniene Roma
Centri Oxygen che rappresentano, con i loro 4 club, un punto di riferi mento nel panorama sportivo palermitano, riassume uno dei punti di forza dell’allenamento online confe zionato in casa dai centri sportivi: non si perde il rapporto umano e perso nale con l’istruttore di sempre. Inoltre “Gli allenamenti sono perso nalizzati e personalizzabili, frutto di mini briefing con tutti gli istruttori per renderli molto trasversali, con la possibilità di arrivare a tutti, ma allo stesso tempo di scegliere fra varie opzioni di difficoltà” afferma Ales sandra Michetti, direttrice tecnica del Forum Sport Center, altro cen tro sportivo ANIF. E continua: “Ogni allenamento porta con sé una pro messa, è un appuntamento, un “ti prometto che avverrà”, porta con sé la forza della fiducia e dell’ottimismo, nel rivivere le stesse emozioni, espe rienze e sensazioni che abbiamo provato fino a pochi giorni prima” Non è un semplice allenamento: è un ap puntamento a quando si tornerà a scaldarsi e a sudare insieme nel pro prio circolo sportivo. “Tramite una nostra App i clienti che normalmente frequentano la sala at trezzi, ma non solo, possono ricevere
Più la gente sarà sana, grazie all’esercizio fisico, e meno impatterà sulla comunità, sui costi sociali e sanitari
Roberto di Marco Training in palestra secondo nuovo rapporto persona-spazio sanitario - ph 9round Gabriela Fabela
Andrea Ranieri
una scheda personalizzata con eser cizi, serie e ripetizioni, con video esplicativo per ogni esercizio proposto. In più sempre con l’app sono in contat to con il proprio istruttore per dubbi o consigli.” è uno dei servizi che è stato attivato da Spazio Fitness club, SSD in provincia di Milano, a Sesto San Giovanni., di cui è titolare Andrea Ranieri. Il club sta sperimentando le mini classi online, un’altra frontie ra post quarantena: in un periodo in cui si ridurrà l’affluenza nei centri sportivi, gli small groups saranno una realtà per tutti. “Dalla settimana di Pasqua è entrato in funzione un pa linsesto di lezioni direttamente in video-conferenza in cui istruttore e allievi faranno lezione insieme, ognuno da casa. In questo modo l’istruttore vedrà direttamente i movimenti e gli esercizi e potrà correggerli e interagi re. Sarà massimizzato così il rapporto personale. Per ogni lezione potranno, previa iscrizione, partecipare massi mo 8 soci.” conclude Andrea Ranieri. Quali sono i nuovi scenari da ipotiz zare con la ripresa? Ne parla Roberto Di Marco, titolare di Five Village, a Nereto, in provincia di Teramo, nostro socio in Abruzzo, tra le prime regioni ad avere aperto i centri sportivi, solo per gli sport individuali, senza contat to, all’aperto. “Sarà necessario riconsiderare le stra tegie di marketing, trovare nuove forme di guadagno per la struttura. Avremo bisogno di un CRM 4.0, di modificare la customer relationship. In questo scenario la parte del le
one la fanno le tecnologie digitali che comporteranno un’evoluzione di skill e figure lavorative. Prendiamo ad esempio il referral marketing: ha un nuovo protagonista, il follower, quel lo che ci ha seguito durante le nostre dirette di allenamento online…” spie ga Roberto. I dubbi sulla sostenibilità della ria pertura ci sono. “Il prestito delle banche concesso se condo il decreto liquidità, per il 25% del fatturato, è ossigeno momen taneo, ma finchè non avverrà un’effettiva ripresa delle entrate, avrà un impatto sul debito che ci farà lavo rare in perdita. Crediamo che l’unica soluzione siano i finanziamenti a fondo perduto, la sola misura che ci permette di pensare agli investimen ti: solo così si può uscire dalla logica della preservazione dell’equilibrio e trovare una spinta per crederci. Con sideriamo, infatti, che la restituzione del prestito bancario dovrà avvenire in 6 anni che, soprattutto per una struttura che ha i margini bassi, sono troppo pochi per poter ammortizza re il proprio investimento.” È l’analisi di Roberto di Marco. I centri sporti vi, tra l’altro, dovranno affrontare le spese di sanificazione perchè, come afferma Lucio Zanchi, socio bene merito ANIF e titolare di Millennium Sport & Fitness, tra i più esclusivi centri sportivi a Brescia “La principale strategia da attuare per noi, nella ri
Lucio Zanchi
presa, sarà quella di mettere in atto tutte le procedure di sicurezza am bientale che diano la giusta tranquillità ai frequentatori di allenarsi in ambienti ben difesi dal contagio. Per tenere alta la produttività del set tore sport, chiediamo alle istituzioni di rendere maggior giustizia e tute la ad un settore, il nostro, che rende un grande servizio allo Stato ma che lavora ancora in una condizione di scarsa chiarezza di regole e di preca rietà.” È necessario, prima di tutto, un cambiamento culturale che valoriz zi l’attività fisica come attività indispensabile alla salute pubblica. “Per incentivare la ripresa è importante che le istituzioni e lo stesso sistema sportivo sensibilizzino la popolazio ne su quanto sia importante l’attività fisica nella prevenzione di malattie e nell’aumento delle difese immunita rie. Non a caso, si dice che lo sport sia il farmaco più potente al mondo.” È la chiosa di Luca Gamba titolare in sieme ad Alberto Gamba della catena Sportpiù, sei centri sportivi in provincia di Bergamo.
PULIRE, SANIFICARE, DISINFETTARE LE PISCINE. QUANTO HA VERAMENTE SENSO?
Le procedure igienico-sanitarie dei protocolli, più che veramente necessarie, sono una rassicurazione per l’utenza e per avere la coscienza (dei politici) in pace, ignorando i gravami economici ulteriormente penalizzanti per società e gestori
Di questo Coronavirus non si sa molto, stando a quanto si ascolta e si legge. Gli “esperti”, in questi mesi, hanno detto tutto ed anche il suo contrario. Ma una cosa credo sia certa: si tratta di un virus. Un virus isolato non esi ste. “Vive”, ammesso che possa essere definito un essere vivente, solo all’interno della cellula che viene in fettata. Da solo non vive, e nemmeno può morire. Si può debellare un virus solamente eliminando il “sup porto” nel quale può mantenersi, in attesa di entrare in una cellula ospite che gli consentirà di riprodursi. Cosa dobbiamo quindi rimuovere? Non il virus, perchè il virus senza cellule si rimuove da solo, non può esistere. In più, un coronavirus ha delle dimensioni così ridotte (80-160 nanometri) che potrebbe passare at traverso qualunque filtro. Dobbiamo quindi rimuovere parti di sostanza organica che potrebbe contenerlo. Cerchiamo di comprendere il signi ficato di termini utilizzati nella consuetudine, ma spesso in modo non corretto:
DECRETO MINISTERIALE 7 luglio 1997, n. 274 “Regolamento di at tuazione degli articoli 1 e 4 della legge 25 gennaio 1994, n. 82, per la disciplina delle attivita’ di pulizia, di disinfezione, di disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione”.
1. Agli effetti della legge 25 gennaio 1994, n. 82, le attività di pulizia, di di sinfezione, disinfestazione, di derattizzazione e di sanificazione sono cosi’ definite:
a) sono attività di pulizia quelle che riguardano il complesso di procedi menti e operazioni atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, am bienti confinati ed aree di pertinenza;
b) sono attività di disinfezione quel le che riguardano il complesso dei procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti
Dïlaondes Canazei
confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di microrganismi patogeni;
c) Sono attività di disinfestazione ...;
d) Sono attivitàdi derattizzazione ...;
e) Sono attività di sanificazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambien ti mediante l’attivita’ di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazio ne ovvero mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidita’ e la ventila zione ovvero per quanto riguarda l’illuminazione e il rumore.
Il concetto di pulizia è chiaro: si tratta della rimozione di sporco con diversi mezzi e strumenti. La disinfezione appare invece più difficile da com prendere, nel senso che è necessario capire come si possa distruggere o inattivare i microrganismi patogeni. La disinfezione chimica consente, in modi diversi, di ossidare e quindi distruggere il rivestimento proteico dei microrganismi, che potrebbero essersi diffusi su una superficie du rante l’azione meccanica della pulizia e potrebbero, in pochi secondi/ minuti, trovare altre cellule da infet tare. Quelli di pulizia e disinfezione sono quindi due processi da esegui re in sequenza: prima la pulizia e poi la disinfezione. La somma di queste due azioni costituisce la sanificazio ne.
Veniamo alle piscine. In vasca, la sa nificazione viene fatta da sempre: si pulisce la piscina (fondo, pareti, cana lina, componenti interni alla vasca) e si disinfetta l’acqua in continuo. In teoria, lo stesso procedimento avrebbe dovuto essere eseguito anche sulle superfici di spogliatoi e servizi accessori, ma diciamo che ora andrà eseguito con maggiore fre quenza.
E l’aria? Sopravvive un coronavirus in una ventilante? Basta ragiona re per comprendere che il rischio di contaminazione attraverso una termoventilante è assai più ridotto rispetto a quello di una finestra aper ta, che è già ridottissimo e anzi è tra le operazioni consigliate per ridurre il possibile inquinamento ambien tale. Anche la decontaminazione da legionella, che è un batterio, non si effettua sulla macchina o sui cana li, bensi sulle vaschette di raccolta dell’acqua di condensa. Ma, comun que, se proprio vogliamo esagerare sanifichiamo anche la termoventi lante. La cosa che però davvero non ha senso è farlo prima di riaprire una piscina chiusa da tre mesi! Quale vi rus potrebbe essere sopravvissuto per così tanto tempo in una termo ventilante? Quale organismo ospite può aver trovato, che sia ancora vivo? Tutto questo per dire che la maggior parte delle indicazioni che sono sta te date sono necessarie più per rassicurare gli utenti (ed i politici) che perchè siano davvero necessarie. Ma tutte queste prescrizioni incidono non poco dal punto di vista eco nomico, nel bilancio di una piscina pubblica. Il consiglio è quello di mettere in atto tutto quanto obbli gatorio ma, soprattutto, impegnarsi a fare ciò che è realmente efficace.
Approfittare di questo difficilissimo momento per fare il punto di quel lo che si faceva prima, e come. Era realmente efficace, era realmente la cosa migliore da fare, in termini di rapporto costo-risultato?
Così come abbiamo imparato ad ot timizzare il nostro tempo, riducendo inutili spostamenti, cerchiamo di ripensare tutta la nostra azione in merito al trattamento dell’acqua ed alla pianificazione delle operazio ni igienico-sanitarie. Non buttiamo inutilmente soldi, ma aumentiamo conoscenza e competenza per razio nalizzare gli interventi, ed essere tutti e sempre più protetti.
Unità termoventilanti e impianti per l’areazione incidono pochissimo sul rischio di contagio
LA CLASSE POLITICA CREDIBILE PER IL SETTORE SPORTIVO
Lo Sport ha bisogno di persone competenti che lo governino e lo guidino verso un futuro pieno di certezze e di prospettiva, a beneficio degli addetti ai lavori, ma, soprattutto, degli Italiani
Possiamo contare su un novero di politici, trasversale come appartenenza partitica, che da anni si distingue per un fare concreto per lo Sport e per chi vive professionalmente questo ambito. Abbiamo chiesto a loro come lo Sport potrà uscire da una fase tanto catastrofica per l’Italia e ancor più per il settore sportivo.
Queste alcune delle personalità politiche sempre al fianco del comparto sport e impianti sportivi -palestre e piscine in par ticolare- che, in moltissime occasioni, hanno prestato ascolto alle istanze del settore, riportandole nelle sedi istituzionali, per trovare le soluzioni necessarie:
Sen Daniela Sbrollini (Italia Viva): Dopo due legislature alla Camera, nel 2018 viene eletta senatrice. Cofondatrice e Copresidente dell’Intergruppo “Sport, Benessere, Salute”. Da giugno 2018 nella Commissione 9 “Agricoltura e produzione Alimentare”. Componente la “Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali” da gennaio 2019.
Sen Claudio Barbaro (Lega-Salvini Premier): Dopo una legislatura alla Camera, nel 2008, viene eletto al Senato della Repubblica nel 2018 (nella 7ª Commissione Permanente, Istruzione pubblica, Beni Culturali). Presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, è nel Consiglio Nazionale CONI in rappresentanza degli Enti di Promozione Sportiva.
On Roberto Pella (Forza Italia e vicepresidente vicario ANCI): Deleghe Salute, Sport e Politiche Giovanili, sviluppate parallelamente, a livello europeo, come Membro del Comitato delle Regioni dell’UE e Presidente della Confederazione Europea dei Piccoli Comuni (CTME). Membro Commissione Bilancio e Capogruppo Commissione bicamerale per le questioni regionali. Ha fondato e co-presiede gli Intergruppi parlamentari “Qualità di vita nelle città – Sport, Salute e Benessere” e “Obesità e Diabete”
Avv Lorenzo Bolognini (Assessore al Bilancio comune di Bogliasco): Avvocato amministrativista ed esperto in appalti, concessioni e PPP; è assessore nella giunta di centro-sinistra di Bogliasco dal 2016
Sono stati invitati a rispondere alle domande anche l’On Luca Pastorino (LeU) e il sottosegretario alla Regione Lombardia Antonio Rossi (Lega), già distintisi in passato per il sostegno allo Sport, ma impossibilitati nella circostanza per pressanti e improcrastinabili impegni istituzionali.
Se dovesse agire in prima persona alla guida del Governo, quali interventi concreti prenderebbe in considerazione (o suggerirà pros simamente) per lo Sport e per gli Impianti Sportivi e società che li ge stiscono?
Sbrollini - Io credo moltissimo nell’importanza dello sport che ha molte funzioni. Forma, fuori da ogni retorica, la mente ed il corpo. Per questo motivo darei spazio innan zitutto allo sport fin dalle prime classi di scuola. Una forma anche di cultura della ricerca del benessere psico-fisico che lo sport insegna a perseguire. Una occasione per tutti di conoscere i benefici della attività fisica e la possibilità di “curiosare” fra le varie discipline per ogni ragazzo di qualsiasi estrazione sociale. Questo percorso può essere fatto innanzitut to dalla scuola. È conseguentemente necessario che le scuole possano usufruire di impianti propri o di im -
La Senatrice Daniela Sbrollini, al centro con il microfono, ad uno dei tanti congressi di ANWK ed ANIF a cui è intervenuta
pianti privati convenzionati per dare ai ragazzi l’opportunità di praticare lo sport in luoghi adeguati e sicuri. Nella contingenza della situazione abbiamo ottenuto che nel primo decreto liquidità sia inserita la CIG per i lavoratori sportivi. Anche nel se condo decreto chiederemo il prolungamento di questo provvedimento.
Barbaro - Senza dubbio sgravi fiscali e finanziamenti a fondo perduto. Servono interventi immediati e non procrastinabili. Ad oggi (12 maggio ndr) sono chiusi circa centomila im pianti sportivi, una rete di piccoli e grandi centri di benessere e salute sparsi su tutto il territorio nazionale. Nessun incasso per i loro gestori, ma solo costi. Risultato? Stimiamo che circa l’80% di questi rischi di chiude re o di dover mandare a casa molti dei propri collaboratori.
Fare in modo che lo sport sia gratuito fino al compimento dei dieci anni: è uno dei miei obiettivi
Perché immaginiamo questo scena rio? Perché il Governo ha voluto dare allo sport una risposta parziale. Con il cosiddetto decreto “Cura Italia” ha sì affrontato il problema dei collabora tori sportivi - tecnici e dirigenti - prevedendo un’indennità di 600 euro, ma non ha voluto sospendere il pagamento di affitti e utenze come avevamo chiesto. Questi continuano a gravare sui gestori di impianti priva ti, privati però di forme di ricavo. Su 25 miliardi complessivi, allo sport sono arrivate le briciole. Un compar to che coinvolge venti milioni di italiani e centinaia di migliaia di lavoratori, è stato mortificato con 2 soli articoli ed appena 50 milioni di investimenti pari allo 0.2% di tutta la cifra globale investita. Allo stesso modo, con il de creto “Liquidità” ha previsto forme di aiuto basate sull’indebitamento dei richiedenti, anziché su forme di sup porto a fondo perduto. Lo Stato deve aiutare lo sport, un settore che ha un ruolo sociale fondamentale per il benessere psico-fisico dei cittadini. Il settore va protetto con interventi strutturali seri e concreti. Un settore prezioso che, oltre a essere un presidio per la salute, incide per quasi il 2% del Pil, 4 considerando l’indotto. Un settore che ha subito uno stop in un momento di crescita: per il solo Fitness, siamo al quarto po sto in Europa con oltre 5,5 milioni di persone iscritte in palestra e con un mercato annuale di oltre 2,3 miliardi di euro. Un mercato che aveva ampi
Senatore Claudio Barbaro
spazi di crescita e che è entrato nel suo momento più drammatico.
Pella - I Decreti del Governo che si sono succeduti in queste settima ne hanno preso in considerazione le criticità emerse nell’emergenza, tuttavia ritengo che di più si debba
Nei primi tre mesi il comparto è stato mortificato con 2 soli articoli ed appena 50 milioni di investimenti pari allo 0.2% di tutta la cifra globale investita Claudio Barbaro
fare, sottoponendo alla valutazione del Ministro alcune ipotesi utili per migliorare l’efficacia dell’intervento governativo a tutela dello sport na zionale e locale. Gli ambiti del settore sono molteplici quindi mi limiterei a esprimere alcune proposte dal punto di vista dei Comuni: penso alla nor mativa sulle sponsorizzazioni, a un intervento sui canoni e sulle utenze degli impianti, alla deducibilità – maggiore o totale – per le spese della pratica sportiva delle famiglie, a spe cifiche risorse destinate alle spese di adeguamento degli impianti e alla loro sanificazione, a un’intesa per la ripresa dell’attività fisica all’aperto e nelle aree del Paese ove tale pratica è strettamente connessa al turismo. Inoltre, sperimenterei, fin dall’estate, modalità di maggior conciliazione dello sport con il sistema educati vo-scolastico come modello da implementare nel futuro
Bolognini - Chiaramente la riflessione è circoscritta allo Sport di base e dilettantistico e, inoltre, prescinde all’impiego di risorse economiche ingenti che, come sappiamo, sono difficili da reperire. Con questa pre messa occorre puntare ancora di più sulla razionalizzazione e sull’ottimiz zazione. In Italia, il patrimonio immobiliare e soprattutto il patrimonio dell’impiantistica sportiva è estre mamente vetusto e occorre investire per rinnovarlo, efficientando gli im pianti sportivi innanzitutto sotto un profilo energetico, riducendo gli one ri di gestione, rendendoli più appetibili per l’utenza e più sostenibili per i gestori. La razionalizzazione impone anche di evitare di costruire nuovi impianti, magari sovradimensionati, dove non ci sia bisogno, con il risul tato di ingolfare il mercato e mettere tutti in difficoltà. Questa cattiva prassi, purtroppo, non è ancora stata abbandonata. Si è detto intelligentemente che occorre il censimento degli impianti sportivi e chi governa deve muoversi in modo organico e razionale in questo senso, nell’ottica dell’ottimizzazione.
Quali le priorità su cui è opportuno puntare in questa fase tanto criti ca e come reperire le risorse – vere e non promesse - per un comparto troppo trascurato in Italia?
Sbrollini - Parlare di risorse vere in questo momento in cui tutto risulta prioritario, in cui il peso del debito Statale storico condiziona molte pos sibili iniziative, appare un esercizio più di auspicio che di reale dispo nibilità. Io comunque credo che la ripresa ci vedrà in un mondo in cui le sensibilità dei cittadini, le esigen ze della gente, le priorità insomma,
Roberto Pella
saranno differenti da quelle che c’e rano prima dell’inizio emergenza. La salute in generale avrà certamente un posto di primo piano. Lo Sport ha un compito importante nel mante nimento della salute e del benessere delle persone. Immaginare che lo sport sia gratuito fino al compimen to dei dieci anni è uno dei miei obiettivi, che ho portato avanti anche con proposte concrete. Per questi motivi
Onorevole Roberto Pella
noi proponiamo di prevedere detra zioni fiscali per le spese che le famiglie fanno per praticare sport. Così come un inquadramento chiaro de gli operatori sportivi e delle società sportive. Nella chiarezza dei ruoli, nel riconoscimento delle competenze io trovo una strada che può permettere alle amministrazioni locali iniziative di investimento di risorse pubbliche verso attività sportive anche private, capaci di offrire a giovani ed anziani opportunità di pratiche sportive.
Barbaro - Una delle priorità è sicura mente l’investimento nella scuola, a livello infrastrutturale con lo sfrutta mento degli spazi anche a livello extracurriculare. L’investimento riguarda anche il corpo docente: è stato stimato che, solo per la scuola prima ria, servirebbero 12mila insegnanti di educazione fisica. Si deve partire dalla scuola, dall’educazione, dalla formazione. Per quanto attiene al reperimen to delle risorse, era il 1996 quando il Governo decise di concedere alle società di calcio la possibilità di per seguire fini di lucro, premessa per l’introduzione dei diritti televisivi sog gettivi, che divennero la prima fonte di finanziamento delle società calci stiche, accelerando la latente crisi del Totocalcio e contribuendo ad inari
Roberto Pella con Silvio Berlusconi - ph Forza Italia
dire le fonti di finanziamento dello sport italiano. Ora, la mutualità può proseguire il suo percorso anche grazie ai grandi eventi. Le discipline che attirano maggiori investimenti e i grandi eventi devono partecipare al sostentamento della pratica di base, quella che contribuisce a formare i campioni del futuro. Abbiamo pre sentato recentemente degli emendamenti alla legge sui Giochi Olimpici Invernali del 2026 che andavano proprio in questa direzione: con un certo rammarico li abbiamo visti bocciati. Siamo fermamente con vinti che, ai danni arrecati da questa pandemia - di vite umane, di filiere produttive, di economie e di certez ze - debba seguire una fase nuova di edificazione creativa prodotta da una forza rivoluzionaria. Siamo convinti di dover pensare al 2020 come all’anno zero per lo sport italiano. Un anno in cui i numero si problemi e le oggettive difficoltà vengano colti come i presupposti per lavorare e lanciare una rivoluzione
Daniela Sbrollini
culturale irrimandabile. Una rivolu zione che era partita come la riforma dello sport voluta da Giancarlo Giorgetti e l’annacquamento del suo spirito originario - Sport e Salute, ad esempio, si sta limitando a distribuire i soldi dello Stato, come prima faceva il Coni, ma non sta portando alcun cambiamento rispetto al passato.
Pella - Le priorità riguardano, da un lato, l’urgenza di stabilire modalità chiare per la ripresa delle attività del le società professionistiche. Dall’altro, il sostegno al mondo dello sport amatoriale e di base, vera infrastrut tura sociale del Paese, che coinvolge i territori e una quantità enorme di volontari e di collaboratori dei quali oramai tutti oggi riconosciamo l’e sistenza. Le risorse sono reperibili attraverso forme di garanzia, come quelle già fornite da ICS, e nei fon di messi a disposizione dall’UE sia emergenziali (SURE, CRII, CRII+) sia ordinari. A livello governativo, il decreto di maggio dovrebbe inclu dere delle risorse a fondo perduto. Allo stesso tempo sarà necessario ripensare anche alla spiccata par cellizzazione degli eventi affinché la collaborazione pubblico-privato possa rilanciarsi con maggiore vigore e affinché la capacità amministrati va degli enti sia aumentata, a partire dalla consapevolezza del valore che il settore genera, anche in termini di occupazione.
Bolognini - Parto sempre dall’idea che non conviene cercare soluzioni che richiedano soldi pubblici che non ci sono ma che, forse, neppure servirebbero. Credo che il comparto dello sport di base abbia ancora mar
Roberto Bolognini
gini di crescita enormi; è sufficiente guardare poco più in là dei nostri confini dove gli impianti sportivi fun zionano con logiche estremamente più moderne e “industrializzate”, con scarsissimo impiego di risorse pub bliche che, invece, vengono investite dal mondo finanziario a beneficio di impianti pubblici che mantengono la loro funzione sociale. Quindi cre scita culturale del settore, alla ricerca di nuovi modelli gestionali, alla quale possono contribuire anche le istitu zioni pubbliche a partire da un’adeguata formazione e dal supporto dei funzionari degli uffici spesso “immo bilizzati” da eccessi di burocrazia o incapaci di collaborare proficuamente anche a causa della preoccupazione di incorrere in responsabilità
Una sintesi dei suoi interventi ed azioni come figura politico-istituzio nale a sostegno del settore.
Sbrollini - Sono co-fondatrice e co-presidente, assieme all’on. Ro berto Pella, dell’intergruppo Sport, Benessere, Salute e Obesità e Dia bete. Attraverso questo Intergruppo, che raccoglie esponenti di entrambi i rami del Parlamento e di ogni Forza Politica, noi cerchiamo di promuo vere il confronto con chiunque ha interesse per lo sviluppo delle buo ne pratiche sportive. Sotto l’aspetto salutistico, tecnico, organizzativo ed economico, cerchiamo le strade più condivise possibili per iniziative di legge che riordinino, riorganizzino e rilancino lo Sport nel nostro Paese. Ci sono situazioni, anche legislative, incerte, inadatte ai giorni nostri, inu tili, burocraticamente superate. Bisogna far cultura, chiarezza e snellire
tutto quello che ostacola le corrette iniziative private nel mondo dello Sport. Come responsabile nazionale di Italia Viva mi occupo anche degli aspetti economici collegati con gli sport praticati. Dal calcio alle pisci ne, dalle palestre agli sport agonistici stiamo provando a mettere ordine superando anche gli equivoci tra Profit e No Profit. Durante la passata legislatura avevo presentato una Pro posta di legge che riguarda la “Disciplina delle attività dilettantistiche” che era in parte stata approvata dal Governo Renzi e poi cancellata da Giorgetti. Tuttavia l’ho ripresentata al Senato e mi auguro possa avere un iter più fortunato.
Barbaro - Il nostro impegno è stato sotto gli occhi di tutti perché rilancia to fortemente dai Media. Abbiamo, sin dall’inizio dell’emergenza, stimo lato il Governo a seconda dell’evolversi di decreti quasi quotidiani. Le nostre proposte le abbiamo non solo pensate e diffuse, ma anche presen tate ufficialmente al Governo, sotto forma di proposte emendative. Soluzioni, ci tengo a precisare, frutto del costante e quotidiano confronto con gli operatori del settore e la no stra base, che consideriamo concrete e risolutive. Una serie di misure a correzione del Decreto “Cura Italia” che ha affrontato sì il problema dei collaboratori sportivi - tecnici e diri genti – ma prevedendo un’indennità di 600 euro, con un tetto di spesa complessivo insufficiente. E non ha voluto sospendere il pagamento di affitti e utenze come chiesto. Questi continuano a gravare sui gestori di impianti privati, privati però di forme di ricavo. Nelle pieghe di un decreto che non ha soddisfatto, è stato premiato il lavoro congiunto di ASI e di Fitness Network Italia. Una macchina or ganizzativa che, tra i tanti interventi, ha prodotto anche una nota tecni ca, arrivata a Palazzo Chigi, e citata anche nel Decreto. ASI si è ormai
Si può e si deve uscire da tale situazione non recriminando il non fatto, ma lavorando per creare una nuova cultura dello sport Claudio Barbaro
Bolognini durante un intervento; qui fra Angelo Gnerre e Veronica Vecchi
dotata di strumenti in grado di stu diare lo sport nelle sue dinamiche più complesse. Anche in un periodo emergenziale ha saputo offrire stru menti statistici preziosi che sono stati analizzati e recepiti dai legislatori. Un altro esempio del nostro impegno fattivo è stato il varo di una petizio ne online in favore dei centri sportivi”.
Pella - Mantengo un costante con tatto con il Ministro Spadafora così come con gli Assessori allo Sport dei nostri comuni. Tale dialogo, pro mosso in particolare dalle 14 Città Metropolitane, ha portato a un vi deo-incontro con il Ministro che ha potuto apprendere, al di là dell’elen cazione dei problemi, della difficoltà oggettiva da parte dei Comuni di accogliere alcune richieste di Asso ciazioni e Società se non si prevedono compensazioni nei bilanci ove mancheranno entrate fiscali e introiti da attività culturali, turistiche, spor tive praticamente per tutto l’anno. Come Amministratori, siamo consa pevoli del ruolo che lo sport svolge, a tutti i livelli, per le nostre comunità e, proprio in virtù di questo, non pos siamo ritrovarci stretti dal “vorrei non posso”, abbiamo bisogno di liquidità per mettere in campo piani d’azio ne strategici. Gli impegni di ICS con ANCI, per il quinto anno consecuti vo, saranno rinnovati con i progetti “Sport Missione Comune” e “Comu ni in Pista”, oltre al fatto che abbiamo sospeso la quota capitale dei mutui in essere con gli Enti Locali. Inoltre, il plafond governativo “Sport e Perife rie” sarà aumentato. Come Deputato sostengo in ogni provvedimento utile la proposta di istituire un fondo
La difficoltà oggettiva da parte dei Comuni di accogliere alcune richieste di Associazioni e Società se non si prevedono compensazioni nei bilanci Roberto Pella
per non far affondare il settore. A li vello europeo abbiamo presentato alla Commissaria Gabriel un docu mento, sottoscritto da 43 soggetti – dalla UEFA al COE, sull’impatto della crisi sul settore e sulle proposte condivise dai Paesi membri, in par ticolare il ricorso ai fondi strutturali in disponibilità ma non ancora asse gnati 2014-20 e la loro previsione nel Quadro Finanziario 21-27
Bolognini - Sotto un profilo “poli tico-istituzionale” le mie possibilità sono naturalmente limitate all’am bito territoriale del Comune nel quale ho funzioni di assessore dove, in questo momento di crisi, si è fatto il possibile per sostenere, anche eco nomicamente, i gestori degli impianti sportivi. La piscina comunale, proprio in queste settimane, è stata oggetto di interventi di ristruttura zione. Al di fuori dei limiti comunali, con la preziosa collaborazione degli Onorevoli Luca Pastorino e Roberto Pella, abbiamo avviato un percorso
di collaborazione tra ANCI e le associazioni rappresentative dei gestori di impianti sportivi allo scopo di for nire un supporto tecnico a favore di tutti i Comuni italiani nella gestione dei rapporti di concessione relativi a tali impianti. L’obiettivo è quello di consentire che i gestori e i funziona ri pubblici, che necessariamente dovranno confrontarsi per fare in modo che le gestioni possano sopravvivere alla pandemia, siano dotati di stru menti tecnico-giuridici utili a supportarli in questo difficile compito e a raggiungere concreti obiettivi nel pieno rispetto della normativa e, quindi, senza la preoccupazione di ricorsi o di responsabilità.
Dalla sua posizione attuale, cosa si sente di poter promettere agli ad detti ai lavori, collaboratori sportivi inclusi, per guardare con fiducia al futuro del Sistema Sport del Paese?
Sbrollini - Prometto innanzitutto di accompagnare l’iter di questa mia proposta di legge perché possa ar rivare a buon fine e in generale l’impegno totale per il riconoscimento delle figure professionali, per la cre azione di nuovi posti di lavoro dei vari diplomati e laureati in scienze sportive. Per creare le condizioni che le capacità tecniche, professionali e manageriali vengano riconosciu te, apprezzate e lasciate libere di far emergere idee e talenti.
Barbaro - Ecco, alla luce del quadro delineato, siamo sempre più convinti che si possa e si debba uscire da tale situazione non recriminando il non fatto, ma lavorando per creare una nuova cultura dello sport che parta dai dati e si radichi nelle componen ti della società. Ci vogliono impeto e coraggio nell’avviare un cambia mento epocale di visione, in grado di diventare forma mentis delle classi dirigenti. Occorrono una rivoluzione e dei rivoluzionari. Si dovrebbe agire simultaneamente permeando il dibattito attuale, or ganizzando eventi congiunti di formazione e sensibilizzazione, portando avanti battaglie storiche - come quella dell’educazione fisica nelle scuole di ogni ordine e grado - e ri pristinando anche il senso di quella riforma dello sport che oggi sembra largamente incompiuta. Ovvero - ed è il punto più cruciale - definendo quali sono gli attori del sistema spor tivo, quali i loro ruoli e le loro interazioni
Pella - Continuerò a impegnar mi perché il Paese abbia un vero e proprio Sistema Sport. Accanto al professionismo, oggi lo sport rappre senta uno stile di vita, un’attività che ciascun cittadino deve poter svol gere quotidianamente, quasi fosse un diritto di cittadinanza. In UE, ogni 47 euro ve n’è 1 generato dallo sport, ogni 37 occupati ve n’è 1 impiegato nello sport: continuerò a incalzare ogni governo perché questo valore trovi il meritato riconoscimento e impulso.
Bolognini - Chiaramente, almeno io, non ho il potere per fare chissà quali promesse. Per un messaggio positivo di cui c’è assolutamente bisogno, mi sento soltanto di dire che ciò che c’è di buono è che, come detto in pre cedenza, il comparto dello sport dilettantistico ha margini di crescita e sviluppo grandissimi semplicemen te attraverso modelli gestionali più evoluti e moderni che consentano di portare più persone a frequenta re gli impianti sportivi. Ci sono paesi nei quali la percentuale di frequen tazione è superiore di alcuni punti percentuali rispetto a quella italiana ed il raggiungimento di quei livelli si tradurrebbe in risultati economici notevoli. Nella cultura generale cre sce sempre di più la consapevolezza che sport significa salute cosicché, a fronte di un’adeguata offerta e di tariffe sostenibili, c’è sicuramente la possibilità di far crescere la doman da. Chi avrà la capacità di rendersene conto potrà beneficiarne.
Il comparto dello sport dilettantistico ha margini di crescita e sviluppo grandissimi semplicemente attraverso modelli gestionali più evoluti e moderni Roberto Bolognini
La Senatrice Sbrollini al Premio Anif ritirato da Malfatti (Ego Wellness) con Duregon (ANIF), Alessandri (Technogym)