3 minute read

VAS Restare a secco... nella terza età Elena Campanini

Next Article
HA Innovation

HA Innovation

VAS

RESTARE A SECCO… NELLA TERZA ETÀ

Advertisement

I meno giovani hanno sofferto maggiormente l’isolamento da lockdown e oggi palestre e piscine possono aiutarli a recuperare la miglior condizione, beneficiando dell’acqua come vero farmaco della giovinezza

Negli scorsi mesi per il lockdown da Covid 19 siamo rimasti a “secco”: di relazioni, di divertimento, di movi mento e di sport. Per gli amanti degli sport acquatici anche a secco di acqua e piscina. E, come quando si rimane a secco di benzina ci accor giamo della fatica di andare a piedi, allo stesso modo il lockdown può essere stato una buona occasione per apprezzare ciò che ci è manca to e che abbiamo sempre dato per scontato, sport ed esercizio fisico compresi. Nel mentre cerchiamo di riaffacciarci ad una lenta normalità, potrebbe essere utile chiederci come abbiamo vissuto questo periodo, cosa ci è mancato e che cosa ab biamo scoperto di noi. Dalle prime ricerche risulta che nella popolazione generale il lockdown abbia generato un aumento dei “disturbi da stress correlati” come ansia, disturbi del sonno, irritabilità, disturbi alimentari, relazionali e disturbi depressivi. Fra le cause di maggior stress si additano la mancanza di relazioni sociali e la ridotta mobilità. Nel frattempo palestre e piscine hanno riaperto. Gli ambienti sono gli stessi, ma si entra contingentati, in fila e bardati di mascherina. In piscina nuotando si sta con l’acqua in bocca, ma quelle due parole a fondo vasca o sotto la doccia che non possono mancare e talvolta hanno il potere di cambiarti la giornata ancora non sono spontanee e senza “protezione”. C’è poi chi si astiene ancora. Trop pe procedure e forse ancora tanta paura. Secondo la Società Italiana di Psichiatria ci sono circa un milione di Italiani affetti dalla cosiddetta “Sin drome della Capanna”, in inglese “Cabin Fever”, cioè quella tendenza a voler rimanere nella propria “comfort zone” venutasi a creare come estre mo adattamento alle condizioni forzate di solitudine, come la prigionia e in questo caso al lockdown. Anche se non riconosciuta ancora ufficialmente dalle scienze mediche, ne sono però stati individuati i cri teri diagnostici: irritabilità, tristezza, paura e angoscia all’idea di uscire di casa, astenia e malesseri fisici che inficiano la progettualità e il movi mento, necessità di riposo ingiustifi

cato, difficoltà di concentrazione e di memoria, “mal d’aria” e senso di ver tigine in spazi aperti. I soggetti più a rischio sembrano essere gli anziani, che sono anche i soggetti che paga no il prezzo più alto in termini di salute psicofisica per la ridotta mobilità fisica e l’isolamento sociale. È noto che l’attività fisica regolare ha un’azione stimolante sul Sistema Immunitario contro virus e cellule tumorali e che l’esercizio aerobico moderato ha un’azione antinfiam matoria a livello sistemico, combatte l’invecchiamento cellulare, contrasta l’insorgenza di patologie neurodege nerative quali demenza e Alzheimer

Il lockdown è stato una buona occasione per apprezzare ciò che ci è mancato e che abbiamo sempre dato per scontato, sport ed esercizio fisico compresi

Per i meno giovani più attivi l’ health & training socializzando lo riscoprono in palestra ph Alessio Boyd-Square One

Ritornare giovani e più sani in ambienti acquatici ben focalizzati sulla categoria dominante nella nostra società - ph Therme di Erding

e agisce sui neuromediatori cerebrali in chiave ansiolitica ed antidepres siva. L’isolamento sociale oltre ad aumentare il vissuto di solitudine e di rinuncia, già molto comune negli anziani, può dare origine al cosiddet to “mal di vivere”, che è spesso l’anticamera di stati depressivi degni di nota clinica. Questa condizione porterà plausibil mente ad un maggiore ricorso a visite mediche e all’utilizzo di farmaci, con il relativo aumento dei costi della spesa sanitaria. È noto, altresì, che l’e sercizio fisico in acqua è particolarmente indicato per le persone non più giovanissime, perché compensa deficit e carenze strutturali dovute all’età. L’acqua è luogo d’incontro di corpi resi più leggeri dagli acciacchi del tempo, ma anche da solitudine e noia, e accorcia le distanze relazionali anche fra generazioni, riempiendo tempi talvolta troppo lunghi di gior nate altrimenti tutte uguali. Dunque l’acqua e la piscina si pro spettano come un farmaco di giovinezza a basso costo e con scarsi effetti collaterali, una sola pillola che cura tanti mali. Troviamo il modo perché non possa loro mancare, rimanendo ancora troppo a lungo a secco!

L’acqua e la piscina si prospettano come un farmaco di giovinezza a basso costo e con scarsi effetti collaterali

Sorrisi e benessere in piscina un vero toc casana per gli over 60 - Aquatic Therapy & Rehab Institute

This article is from: