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FEMMINICIDIO

di Elettra Masoni

I casi di femminicidio non sembrano affatto cessare nonostante ormai siamo nel 2021, di diritti ne parliamo abbastanza, anzi qualcuno addirittura ritiene che spesso si esageri che tutti siano perfettamente consapevoli di ciò che è corretto o meno… inutile affermare che non è così: nel 2021 i casi di femminicidio in Italia fino ad ora sono stati 57, nel 2012 129. Femminicidio è il termine usato per esprimere un omicidio compiuto da un uomo nei confronti di una donna per motivazioni basate sul genere secondo un’ideologia patriarcale. L’uomo, in questi casi, mentalmente fragile ed insicuro, trova conforto nell’irragionevole uso della violenza, incapace di discutere si rifà: stalking, stupro, percosse, controllo economico, omicidio o distruzione psicologica della compagna, moglie ex partner o, in qualsivoglia caso, donna. Ciò accade in relazioni poco stabili, nelle quali la donna è oggettificata e considerata inferiore con un costante senso di disprezzo e possessione. Il femminicidio è diffuso maggiormente nelle fasce di popolazione più povere, non istruite e quindi in condizioni di disagio. Il luogo comune per le violenze è la casa, le mura domestiche, la protezione ed il calore solitamente fornito dalla propria abitazione, la quale però si trasforma in gabbia. L’istruzione è probabilmente la soluzione: l’ignoranza pullula tra la gente, scorre velenosa nelle vene e offusca le menti. Ad esempio, frequentemente sentiamo incolpare la vittima perché incapace di reagire o di trovare il coraggio di denunciare. La sensibilizzazione a proposito potrebbe nettamente migliorare la situazione, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, sui giornali o in TV. L’aggressività deriva prettamente da uno scarso controllo di sé, il quale, probabilmente, a sua volta fonda le sue radici in un’istruzione poco adeguata. Violenza così istintiva, ma così sbagliata: non siamo animali, ci siamo evoluti, siamo muniti di una coscienza: differenziamoci. Dobbiamo imparare a non sottovalutare e sminuire alcuna manifestazione di violenza poiché vi è un inquietante alone di accettazione a questa tipologia di comportamenti, forse, perché considerati “normali” in passato e così lo sporco tradizionale, radicato nelle menti, trascina la gente e la guida verso una società tossica. È il momento di cessare di nascondere le mani e gli abiti tinti di rosso e far luce su un sostegno comune per migliorare l’etica poco considerata in un sistema marcio.

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