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ASPETTANDO LUCILLA
di Letizia Chiostri
OGNUNO DI NOI HA TRE VITE: UNA PUBBLICA, UNA PRIVATA E UNA SEGRETA…
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Questo sarà il titolo della prossima commedia con la quale salirò sul palco il 26 e il 27 marzo al Circolo ACLI Gl’incontri, a Sesto Fiorentino, con la compagnia teatrale “Metropolis”. Lo spettacolo è l’adattamento teatrale del film “Perfetti Sconosciuti”, uscito nel 2016 e diretto da Paolo Genovese, con Marco Giallini, Kasia Smutniak, Benedetta Porcaroli, Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Alba Rohrwacher, Edoardo Leo e Giuseppe Battiston. Rocco ed Eva, marito e moglie con una figlia, Sofia, hanno organizzato una cena con i propri amici: Lele e Carlotta, coniugi in crisi, e Bianca e Cosimo, coppia sposatasi da poco. Tutti sono eccitati e stanno aspettando di conoscere Lucilla, la nuova compagna del loro amico Beppe, ex professore di ginnastica che ora ha messo su qualche chiletto... Tuttavia, con grande delusione degli altri, Beppe si presenta da solo, scusandosi molto perché Lucilla ha la febbre e non si sente molto bene. La cena procede normalmente, finché Eva non propone un gioco: tutti i messaggi e le chiamate che arriveranno per tutta la durata della serata trascorsa insieme dovranno essere letti pubblicamente ed ascoltate in vivavoce. Rocco vorrebbe tirarsi indietro perché è spaventato, non tanto del fatto che un suo segreto venga scoperto, quanto delle conseguenze che questo “giochetto” abbia nei loro rapporti. Ormai i nostri telefoni sono diventati la scatola nera della nostra vita. Qua dentro abbiamo riposto tutta la nostra interiorità senza alcuna riservatezza se non quella nei confronti di coloro che vorrebbero interferire nella nostra sfera “privata”, o meglio dire digitale. Queste grandiose innovazioni tecnologiche ci hanno permesso di evolverci e, in un certo senso, hanno consentito a chiunque di esprimere le proprie opinioni, garantendo il diritto di libertà di parola. Eppure, hanno creato anche divisione sociale: basti pensare che spesso la maggior parte delle persone su un mezzo pubblico o per strada – e non solo giovani – guarda il telefono. Quasi la nostra società ha perso la capacità di alzare lo sguardo e di parlare faccia a faccia. In certi casi, dopotutto, è più facile farlo nascosti dietro uno schermo e, magari, dietro una falsa identità. Sembra quasi che le parole di Luigi Pirandello fossero profetiche, quando scrisse: “c’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno.” Adesso potremmo aggiungere che esiste un’altra maschera per i social, che ci trasforma in qualcosa che non siamo realmente e ci porta a compiere atti che non avremmo mai pensato di poter compiere. E così anche i protagonisti della nostra storia, tra una risata e l’altra, sono costretti a confrontarsi con quel mondo temibile ed ingannevole che nasconde il nostro vero Io con una facciata innocente e felice. Con il gioco dei telefoni proposto da Eva questa apparenza viene ridotta in frantumi e tutti i personaggi sono obbligati a mostrare la loro vera natura e le loro cicatrici. Insomma, senza anticipare niente, coloro che hanno visto il film – o che verranno a vedere lo spettacolo – possono facilmente intuire che l’effetto ottenuto non potrà che rispecchiare totalmente le paure di Rocco. E il pubblico certamente prova un moto di compassione per i personaggi, ma in fondo in fondo si accorgerà che tutti abbiamo qualcosa da nascondere, fingendo che la nostra vita sia come quella di prima. Sarà bene ricordarsi che sotto la pressione della segretezza possiamo scegliere se piegarci e allontanarci dal mondo reale, o spezzarci e rivelare la verità. Ciò che più, a mio avviso, permette allo spettatore di immedesimarsi e immergersi completamente nella storia è la scelta scenografica compiuta dal regista, Tommaso Parenti, che – ovviamente – non svelerò. Vi aspettiamo a teatro sabato 26 alle ore 21 e 15 e domenica 27 alle ore 17. E mi raccomando, portate Lucilla con voi!