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IL FAIR PLAY
di Niccolò Bettini e Francesco Giovannuzzi
Salve a tutti lettori del giornalino e benvenuti in un nuovo articolo de: La Rubrica Dello Sport! La rubrica del giornalino che parla di sport a 360°! Oggi vedremo un elemento che dovrebbe essere ciò su cosa si basa lo sport, il fair play.
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CHE COS'E' IL FAIR PLAY
I valori della correttezza sportiva e della sana competizione, il riconoscimento del dovuto onore a chi è stato più bravo sono acquisizioni piuttosto recenti. È solo nell’Ottocento, infatti, che in Inghilterra nasce il concetto di fair play, inteso come gioco praticato lealmente. Genera reciproca fiducia, favorisce la socializzazione, avvicina le persone fornendo occasioni di conoscenza, comprensione e apprezzamento, anche tra individui di diverse origini culturali. Applicato inizialmente nelle competizioni sportive, il concetto di fair play si è diffuso (ma purtroppo non sempre è stato applicato) anche nei rapporti sociali e in politica, perché è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi.
IL FAIR PLAY
Il fair play (“gioco corretto”) è molto più che giocare lealmente. comprende una serie di regole dettate da un codice dI comportamento che mette al primo posto il rispetto di sé stessi, degli altri e delle regole, oltre agli ideali dell’amicizia e dello spirito sportivo. Il rispetto di sé stessi si esprime nell’impegno e nella cura del proprio lavoro, nell’autodisciplina, nel coraggio nell’affrontare le difficoltà, nella capacità di misurare il rischio. Il rispetto degli altri si manifesta nell’attenzione ai compagni e agli avversari, nel controllo delle proprie azioni in modo da non mettere a rischio la sicurezza degli altri e nella disponibilità al dialogo. Il rispetto delle regole nasce quando si capisce che la regola è necessaria: se ognuno giocasse secondo le proprie regole, ne nascerebbe una grande confusione. Giocare correttamente non è facile quando gli altri non lo fanno, tuttavia il proprio comportamento può essere di esempio e indurre anche compagni e avversari ad attenersi alle regole. Il rapporto di confidenza e familiarità, che è alla base dell’amicizia, è fondato sui valori della stima, della lealtà, della fratellanza, della condivisione e della solidarietà, gli stessi che esistono nel concetto di fair play.
PRINCIPI DEL FAIR PLAY Giocare per divertirsi. Giocare con lealtà. Rispettare le regole del gioco. Rispettare i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori. Accettare la sconfitta con dignità Rifiutare il doping, il razzismo, la violenza e la corruzione. Essere generosi verso il prossimo e soprattutto verso i più bisognosi. Aiutare gli altri a resistere nelle difficoltà. Denunciare coloro che tentano di screditare lo sport. Onorare coloro che difendono lo spirito olimpico dello sport.
FAIR PLAY: EPISODI ED ESEMPI PAOLO DI CANIO (CALCIO): Dicembre 2000, stadio Goodison park di Liverpool. Si sta disputando una partita veramente attesa e sentita tra i tifosi, Everton-West Ham. Il risultato è fermo sull'1-1, quando, poco prima dello scadere dei 90 minuti, l'estremo difensore dell'Everton decide di fare un'uscita fuori dall'area alquanto rischiosa. Un colpo fortuito lo fa accasciare a terra lasciando così la porta sguarnita. Da parte del West Ham arriva un cross per l'attaccante italiano Paolo di Canio, che, con un tiro ben piazzato, avrebbe siglato il goal vittoria per la sua squadra. Ma Di canio si accorge dell'infortunio del portiere e così, in segno di fair play, decide di bloccare la palla con le mani per ricominciare l'azione da capo.
GRIGOR DIMITROV (TENNIS): Durante gli Australian Open del 2018, proprio nel mezzo della gara tra Dimitrov ed Edmund, il tennista britannico Edmund si infortunia mentre i due si stavano sfidando a colpi di diritti e rovesci. Edmund cade a terra con uno strazio di dolore ma il suo avversario non ci pensa due volte; Dimitrov scavalca in corsa la rete che separa i due atleti e si precipita ad assicurarsi delle condizioni dello sfidante per poi, dopo aver raccolto la sua racchetta, scortarlo sotto braccio fino alla panchina accompagnato da un fragoroso applauso da parte del pubblico.
JUSTIN KIEVIT(WRESTLING ALLA ROMANA STUDENTESCO): I giochi studenteschi erano ormai iniziati alla Sunset Middle School, scuola americana famosa proprio per le giovanili di wrestling. Durante un torneo di apertura, Justin Kievit ha deciso di regalare a Jared Stevens, ragazzo afflitto da una paralisi celebrale, un momento indimenticabile. "La scuola non si è messa d'accordo con mio figlio, tutto ciò è venuto spontaneo, è un grande gesto". Questo il commento del padre di Justin dopo che il wrestler si è lasciato sottomettere da Jared in una gara tra i due, così che tutti potessero vedere che anche i bambini sanno andare oltre q u e s t e c o s e , s a n n o dimostrare che tutti hanno i propri difetti e soprattutto che n e s s u n o d e v e essere lasciato indietro.