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A gennaio la nuova biblioteca al Montanara
MONTANARA” DI SIMONE SIMONAZZI
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Aprire le scuole fuori dall’orario scolastico, inaugurare una biblioteca di quartiere e creare due nuovi asili. Sono questi alcuni dei progetti che Caterina Bonetti, assessora ai Servizi Educativi e Transizione Digitale, Formazione professionale, Sistema bibliotecario, Diritti e pari opportunità del Comune di Parma ha già in agenda. Senza però trascurare quella che sarà la ricaduta sull’attività amministrativa nella gestione quotidiana del servizio bibliotecario, nel migliorare accessibilità e qualità dei servizi scolastici, avviare percorsi per una miglior conciliazione dei tempi di vita familiari.
Partiamo dalla scuola, ha già in mente come spendere i fondi del Pnrr?
“Abbiamo già alcuni progetti per l’ampliamento dell’offerta educativa, pensiamo di inaugurare, prima della fine del mandato, un nuovo asilo nido per la fascia 0-3 nel quartiere Parma Mia e una nuova scuola nell’area dell’Eurosia per la fascia 0-6. Poi procede il cantiere de “La scuola nel parco”, che riguarda l’area del Castelletto fra via Zarotto e via Sidoli. Stiamo ragionando su quale sia la migliore destinazione per le nuove aule che sorgeranno, anche in relazione alla Pezzani e la Puccini, avendo ben presente che la piorità non è l’esigenza di un nuovo stadio, ma ciò che è meglio per garantire la
Nella foto Caterina Bonetti, assessora ai Servizi Educativi e Transizione Digitale del Comune di Parma
Caterina Bonetti: “Fare una vera politica per le donne, non vuol dire solo aiutarle a tenere un figlio, ma riuscire a darle tutto il tempo che le serve per realizzarsi”
proposta didattica più qualificata. Poi ristruttureremo l’Agazzi, la Micheli e il Quadrifoglio, mentre alla Rodari faremo interventi per rendere autonomo l’accesso all’auditorium”.
E per quanto riguarda i servizi scolastici, come vi muoverete?
“Vogliamo potenziare il trasporto scolastico, ma l’obbiettivo è dare il miglior supporto ai genitori, ai bambini e ai ragazzi per incrementare momenti di socialità e scambio, dopo un prolungato isolamento dovuto alla pandemia”.
Quali sono le azioni che avete in mente?
“In collaborazione con altri assessorati come quello di Beatrice Aimi ai giovani, pensare progetti che uniscano il mondo della scuola, quello dell’asso-
CARTA D’IDENTITÀ
Caterina Bonetti
Deleghe a Servizi Educativi e Transizione Digitale, Formazione professionale, Sistema bibliotecario, Diritti e pari opportunità, Servizi cimiteriali, Rapporti con il Terzo Settore, TSO
Breve Biografia: Ha frequentato il liceo classico, laureandosi poi in Lettere. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Italianistica e Filologia romanza all’Università di Parma. Giornalista pubblicista dal 2020, si è occupata di comunicazione, progetti di responsabilità. sociale, tematiche legate alle cultura e ha all’attivo pubblicazioni e articoli. Presidente dell’assemblea comunale del PD di Parma. Consigliere comunale del Comune di Parma dal 2018 al 2022.
ciazionismo giovanile, penso ad aprire le scuole anche fuori dall’orario scolastico, farle vivere. In questo anche le biblioteche possono essere importanti”.
Quali sono le maggiori criticità che vede nella scuola oggi?
“Tre cose. La prima lavorare di più sull’orientamento scolastico, mi sembra che spesso il percorso formativo non sia adeguato. La seconda la lotta ad una dispersione scolastica in continua crescita nelle scuole superiori, quando termina il periodo dell’obbligo. Infine sta emergendo un grande problema di intergrazione scolastica, non solo rispetto agli stranieri, ma soprattutto in riferimento a forme di disabilità psico-cognitive, autismo, disturbo dell’apprendimento. Si tratta di disturbi più insidiosi, in continua crescita, i cui confini sono meno definiti e che stanno mettendo in difficoltà famiglie che non hanno gli strumenti per affrontarli in modo efficace. Andrebbe anche ripensato il ruolo dell’insegnante di sostegno”.
Lei viene dall’opposizione, ha detto che ha passato le prime settimane a capire la struttura e conoscere le persone: risultato?
“Ho avuto un’ottima impressione. Io credo tantissimo nella relazione con il personale, in politica si può anche avere una visione, ma poi va tradotta in azioni operative e queste sono realizzabili se esiste collaborazione e intesa”.
Molti amministratori hanno insistito molto sulla necessità di collaborare tra di voi?
“Il sindaco Guerra ha deciso di mescolare le carte in tavola, distribuire le deleghe in modo tale che sia necessario collaborare tra i diversi assessorati.
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Prenda le mie: le biblioteche devono coordinarsi con la cultura, l’associazionismo è competenza dell’assessore Jacopozzi, ma io mi occupo di diritti civili e pari opportunità. Se ad esempio io volessi chiudere le strade davanti alle scuole, all’ora di ingresso e uscita, dovrei confrontarmi con la viabilità, per non fare disastri il giorno dopo o dover subito rivedere la decisione presa”.
Come ha trovato le biblioteche?
“Le conoscevo già, io sono una gran frequentatrice. La situazione è buona, prosegue lo sviluppo del polo bibliotecario della Civica, con l’apertura della Civica Junior, L’apertura del San Paolo va ad integrarsi con la Guanda e l’Internazionale e presto inizieremo il recupero del giardino di San Paolo. Nel 2023 inaugureremo la biblioteca del quartiere Montanara, mentre l’Alice sarà riqualificata, dato che dovrà restare nel Parco Ducale ancora per un pò di tempo. Per quel che riguarda le attività, io credo molto nel progetto Parma “Città che legge”, attraverso il quale possiamo accedere a numerosi bandi. E poi vorrei potenziare e lavorare sul festival della lettura LIBERaVOCE”.
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Pari opportunità, un tema sempre attuale e delicato?
“C’è poco da dire. Occorre tenere sempre alto il livello di sensibilizzazione, punto. Fare azioni concrete, più che tanti discorsi, io ad esempio non sono molto appassionata alle questioni linguistiche, ma quanto a potenziare i nidi per dare più tempo alle donne. Credo che aiutare una donna, non volglia dire metterla nelle condizioni solo di essere vista come cargiver, ma le donne devono realizzarsi a prescindere: negli affetti, nel mondo del lavoro e anche nel tempo libero. Occorre impegnarsi per continuare a combattere gli stereotipi maschili. Anche rispetto agli stranieri, dobbiamo attivare servizi, come i corsi gratuiti di italiano, erogare servizi che aiutino ad essere più indipendenti. Le politiche civili devono diventare la norma”.
Lei ha anche la delega alla transizione digitale?
”Si, ma non da vedere solo da un punto di vista tecnologico, computer o software, Quello che dobbiamo pensare è che scambiandosi i dati si migliorano i servizi ai cittadini. Ad esempio mettendo in rete i dati della scuola e quelli del sociale, come luogo di relazioni fra passato e presente”.
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Anche per i cimiteri ha idee nuove?
“Penso che i cimiteri siano luoghi di cultura e che debbano essere vissuti. Per questo proporrò iniziative e progetti, che li rendano luoghi frequentati e credo che così possano anche dare maggior sollievo a chi li visita per ricodare i propri cari defunti”.
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