Il Periodico News - NOVEMBRE 2021 N°169

Page 23

STRADELLA

NOVEMBRE 2021

23

Cinzia Montagna lancia a Stradella il progetto: «Riportare a casa la Minerva» La Minerva di Stradella è un manufatto risalente al primo secolo dopo Cristo raffigurante la dea. Ritrovato nel diciannovesimo secolo si trova oggi, e da anni, al Museo di Antichità di Torino. La giornalista specializzata nelle tematiche di valorizzazione culturale e territoriale Cinzia Montagna, ha proposto di allestire una mostra ad essa dedicata, chiedendola in prestito al museo torinese. Oltre a raccontarci la storia del reperto, ci ha raccontato la sua proposta. Da cosa è nata l’idea di informarsi sulla Minerva di Stradellla? «Ho vissuto per molti anni a Torino e ancora oggi abito in Piemonte, a trenta chilometri dal capoluogo, ma già in provincia d’Asti, a Buttigliera. Ho ancora la casa di famiglia però in Oltrepò, quindi conosco la zona e Stradella in particolare. Anni fa, non appena riaprì il Museo di Antichità di Torino dopo essere stato ristrutturato lo visitai ed in una stanza, non molto in vista, notai una statuetta tutt’altro che piccola, circa 71 cm, che era catalogata come “la Minerva di Stradella”. Decisi quindi di proporre all’amministrazione comunale di Stradella, tre anni fa, di riportare il simulacro a Stradella e contattai anche il museo torinese per avere informazioni su come fosse possibile ciò. In concomitanza delle scorse elezioni comunali decisi di accantonare la mia richiesta per non interferire con il corso degli eventi elettorali e successivamente ho fatto lo stesso durante il periodo Covid, non mi sembrava il momento. Ho però ricominciato recentemente a mettermi in contatto con la nuova amministrazione». Quale è la storia di questo manufatto? «Nel 1828 durante i lavori in prossimità del ponte sul Versa di Stradella, necessari a recuperare ghiaia per la pavimentazione delle strade, che all’epoca non erano asfaltate, tre operai scavando videro un simulacro: i lavori si fermarono per avvertire il Comune, che avvisò subito la sovraintendenza per dirigere i lavori di estrazione. Come accade ancora ai giorni nostri i ritrovamenti archeologici non diventano privati, bensì statali. All’epoca, il re Carlo Felice fece una ingente donazione a Stradella e il reperto venne portato a Torino, divenendo un possedimento regio. La donazione di 2250 lire, molto cospicua per l’epoca, fu da suddividere in parti non uguali tra gli operai, il messo che aveva diretto i lavori e una custode comunale che aveva conservato negli uffici la statuetta fino al trasferimento, per un totale di 250 lire e le restanti duemila donate al Comune per il potenziamento della fontana pubblica, anche se non ci sono documenti che attestino che sia davvero stato fatto. Queste informazioni le abbiamo ricavate dai documenti redatti, conservati in Comune a Stradella, dall’ecclesiastico Fermo Colli che si occupava anche di storiografia.

Inizialmente non credeva si trattasse di una Minerva, ma numerosi altri storici lo smentirono anche perché palese. Difficile capire da dove possa essere arrivata in quanto a Stradella e nei comuni limitrofi non era sviluppato il culto della Minerva e non vi è testimonianza di templi ad essa dedicata, il luogo più vicino che ne possiede uno è Travo, vicino a Bobbio, nel piacentino. Può trattarsi di un manufatto che era usato come altare da un generale oppure rubato e poi nascosto…le mie sono tutte supposizioni. Va sottolineato che lo storico e amico Ettore Cantù nei suoi testi sulla storia di Stradella ha segnalato il ritrovamento e mi ha aiutata nelle fasi di ricerca». Quali sono le problematiche del riportarla a Stradella? «Il museo di Torino non può ovviamente cedere l’opera, che gli appartiene di diritto, ma è disposto a concederla per creare una mostra per un periodo limitato. Ci sono, però, delle condizioni molto severe sulle modalità di trasporto, assicurazione, supervisione e sicurezza, nulla può essere lasciato al caso. Quindi oltre alle formalità del caso servono sostegni economici e persone che si prendano la responsabilità e gestiscano il tutto». Quali possono essere idee concrete per una mostra? «Non mi occupo di mostre, non è il mio ruolo, ma credo che le opzioni siano due. Portarla a Casteggio, che pur non essendo il luogo esatto del ritrovamento, possiede un Museo Archeologico, già a norma per esposizioni, oppure dividere la mostra in due parti, di cui una a Stradella, con la presenza della Minerva inserita in racconto espositivo di contesto, e una a Casteggio in una specie di “percorso” in due sedi tale da valorizzare il patrimonio archeologico dell’intero territorio.

Cercherei poi di coinvolgere le scuole non solo di Stradella ma anche di altri comuni. Di certo prima che accada passerà almeno un anno per via dell’organizzazione complessa. Mi sembra in ogni caso un’idea utile a far conoscere la ricchezza culturale dell’Oltrepò Pavese dal punto di vista archeologico». Abbiamo anche chiesto, per approfondire la questione, un intervento dell’assessore alla Cultura del Comune di Stradella, Dino Di Michele: Assessore “riportare a casa” la Minerva, cosa ne pensa? «Ci eravamo già interessati al manufatto che ha certamente un valore culturale importante e riconosciuto. Appartenendo di diritto al museo torinese io mi immagino, come già detto da Cinzia Montagna, di provare a portarla a Stradella per un periodo di tempo limitato e organizzare degli eventi correlati. L’ufficio ai beni culturali e i due musei di Stradella, quello della fisarmonica e quello naturalistico, sono pronti ad informarsi sulle modalità e nella realizzazione di questo evento che può essere molto importante per il nostro territorio». Quindi ci sono possibilità che venga ospitata direttamente a Stradella e non a Casteggio? «Non essendo un ritorno “eterno” è più congruo un ritorno alla città nella quale è stata scoperta altrimenti come reperto archeologico avrebbe più senso collocarlo a Casteggio in virtù del tema nel quale è specializzato, come il nostro museo naturalistico che ospita oggetti provenienti da altri luoghi dell’Oltrepò. Ci sono già stati dialoghi con la sovraintendenza e con il museo di Torino nel quale è conservato ed ora in un momento nel quale stiamo tornando alla normalità oltre al riavvio di molti progetti ricominciamo ad interessarci anche a questo». Ha in mente un periodo specifico? «Per ora no, conoscendo la “macchina amministrativa” so come diventa tutto articolato e complesso e di conseguenza non mi sento di dare una data ma auspico che il

Cinzia Montagna giornalista e scrittrice

Dino Di Michele, assessore del Comune di Stradella tutto venga programmato per un periodo dell’anno 2022 o 2023 nel quale possa essere protetto e valorizzato come richiede. L’obbiettivo è di creare un percorso con sinergie tra pubblico e privato per far si che dia alla nostra città un grande valore. Tutta la giunta ed in particolare l’assessore Andrea Frustagli si sta impegnando tantissimo nel creare queste situazioni, dalla tappa del Giro d’Italia siamo riusciti a creare delle serate con la partecipazione di sportivi ed ex sportivi non solo dal nostro territorio quindi ci metteremo all’opera anche per questa occasione». di Riccardo Valle

Il ponte sul Versa, luogo di ritrovamento della Minerva


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.