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Visita sportiva, “speaker”, leggins italiani, nuovi consumi
massaggio estetico, giusto per citarne alcuni.
Il paniere, quest’anno, si arricchisce di due importanti banche dati: «La prima è costituita dall’utilizzo di tecniche di cattura automatiche sul web dei prezzi del trasporto aereo, attraverso i principali motori di ricerca - spiega Alessandro Brunetti, dirigente Istat del servizio prezzi al consumo - la seconda è l’impiego della banca dati IQVIA per i prodotti farmaceutici, i farmaci di fascia C senza obbligo di prescrizione, cosiddetti farmaci da banco, insieme ad articoli della parafarmacia. Si tratta di passi in avanti notevolissimi per l’efficienza della rilevazione, con una copertura temporale per la rilevazione dei prezzi per i farmaci che ora raggiunge le prime tre settimane del mese, mentre prima la rilevazione veniva effettuata solo una volta al mese».
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LA FRENATA DEI PREZZI medici specialistici “in relazione al crescente interesse per la pratica sportiva e alle normative vigenti inerenti la certificazione medica per attività sportive anche non agonistiche”. Ma anche la riparazione degli smartphone, “servizio sempre più richiesto in ragione della ormai rilevante diffusione di smartphone” e la voce delle apparecchiature audio intelligenti che si aggiunge agli altri dispo- sitivi tecnologici: “Sono gli assistenti vocali che attraverso un software possono essere integrati in speaker e altri dispositivi smart che, interpretando il linguaggio naturale, riescono ad interagire con l’uomo”. Ci sono anche alcuni ingressi che meritano una menzione. Innanzitutto, una serie di frutti biologici (arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi) si affiancano a quel- li “non biologici” che già erano presenti. Lo stesso si può dire per la verdura bio: pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle. Ci sono poi altri prodotti alimentari: insalata gentile, tonno fresco di pescata, rombi freschi di allevamento. E anche alcuni beni e servizi: i leggins, i jeggins (a metà tra i leggins e i jeans, nella categoria dell’abbigliamento femminile), il deambulatore e il
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Non solo il nuovo paniere. In questo aggiornamento, l’Istat ha anche diffuso la prima stima dell’inflazione di gennaio registrando una “netta attenuazione”. Resta tuttavia la doppia cifra: nel mese l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e del 10,1% su base annua (livello che non si registrava da settembre 1984), dal +11,6% nel mese precedente. La flessione si deve principalmente all’inversione di tendenza su base annua dei prezzi dei beni energetici regolamentati, le tariffe (da +70,2% a -10,9%) e al rallentamento di quelli degli energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,6%) e degli alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%).
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