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“Ti racconto il velo”, prove di dialogo

GUIDO MORESCHI

Lunedì il Prefetto della Provincia di Cremona, Corrado Conforto Galli, ha formulato al Ministero dell’Interno la proposta di scioglimento del Consiglio Comunale di Motta Baluffi. Ciò a seguito delle dimissioni di alcuni consiglieri di minoranza che hanno così fatto mancare il numero minimo legale provocando lo scioglimento dell’organo consiliare.

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Al fine di assicurare il normale funzionamento degli Organi e dei servizi dell’Ente, il Prefetto ha disposto la sospensione dello stesso Consiglio, con la conseguente nomina del Commissario per la provvisoria amministrazione del Comune nella persona del Viceprefetto Aggiunto Stefano Antonio Musarra, che si protrarrà sino al prossimo turno elettorale.

Le donne e il velo nel mondo cristiano e in quello musulmano: attorno a questo tema si è sviluppato l’incontro ospitato in settimana dall’auditorium San Giovanni Paolo II della parrocchia di Santo Stefano. L’appuntamento è stato promosso, in occasione della Giornata Internazionale del Velo, dall’associazione “La Luce Al Nour” nata da un’idea di Khadija Ait Chaguer e formata da persone di diverse etnie e nazionalità nel segno del dialogo e della solidarietà. A raccontare il significato del velo, di fronte a una platea nutrita e attenta, sono intervenuti don Paolo Tonghini e l’imam Agostino Gentile. Don Paolo ha inquadrato l’uso del velo in tutto il mondo cristiano (cattolico, protestante e ortodosso) come segno di sottomissione a Dio con riferimenti, tra gli altri, all’Antico Testamento e a San Paolo. Anche nel mondo islamico, come ha sottolineato Gentile, imam di Castelnuovo Sotto, il velo simboleggia l’obbedienza ad Allah. In teoria non c’è

“Dialoghi per il futuro” è il percorso di educazione all’imprenditorialità proposto dall’Azienda Speciale Consortile Oglio Po insieme al Consorzio Casalasco Servizi sociali di Casalmaggiore. Abstract srl e Pro Loco Viadana tramite l’iniziativa “L’ambito Oglio Po investe sui giovani” finanziata da Regione Lombardia e Anci con il bando “Restart future: i giovani protagonisti della rinascita dei territori” è arrivato al giro di boa. Dopo l’incontro con il creator digitale Marco Bambini, sabato 28 gennaio è stata la volta di Eleonora Calavalle, Ceo di Pennelli Cinghiale nipote del fondatore, Commen- dator Alfredo Boldrini Artigianalità, innovazione, arte e mestiere. Può iniziare così la storia dell’azienda Pennelli Cinghiale. Una storia tutta da raccontare perché dal 1945 – anno in cui venne fondata - non si è mai fermata portando il marchio storico ad essere riconosciuto a livello nazionale. Elenora Calavalle ha raccontato le intuizioni e la lungimiranza del nonno che ha guidato l’azienda con un approccio pionieristico nel mondo del business: fu tra i primi ad investire nelle sponsorizzazioni sportive, oggi conosciuta come brand awarness, che gli permise di competere ad ampio raggio e l’obbligo di indossarlo, anche se, com’è ben noto, in alcuni Paesi non è così.

La serata intitolata “Ti racconto il velo” ha acceso i riflettori su un argomento di grande attualità recuperando l’autenticità del messaggio religioso. Si è trattato del primo appuntamento che ha visto insieme come relatori il sacerdote piadenese attivo a Scandolara Ravara e l’imam napoletano trasferitosi nella Bassa reggiana. «Spero che di occasioni per parlare di questo tema ce ne siano altre» ci ha riferito don Paolo, da poco rientrato dall’Africa.

«Sono stato a Kelehe – ci ha spiegato il sacerdote – nell’ambito dell’attività farsi conoscere non solo a livello locale. Più che studiare il marketing e la comunicazione Il Commendator Boldrini la creava quando ancora non esisteva: fu tra i primi a investire nelle sponsorizzazioni nel calcio di serie A, ad usare “influencer” come il calciatore Sandro Mazzola, individuò i giusti collaboratori per rendere il proprio marchio conosciuto e riconoscibile in tutt’Italia. È rimasto nell’immaginario collettivo il celebre spot del 1982 dallo slogan “Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello” ideato dal pubblicitario Ignazio Colnaghi che piazzando un artigiano nel traf-

ARCHEOLOGIA promossa dall’associazione New Tabor. Kelehe si trova nel Sud Kivu, all’interno della Repubblica Democratica del Congo, in un territorio conteso dal Ruanda. Qui stiamo lavorando a un progetto sulla sartoria a favore delle ragazze locali oltre a un centro nutrizionale per bambini orfani. Le strutture per entrambe le iniziative dovrebbero essere completate entro fine anno». fico milanese punta dritto a rendere il prodotto il vero eroe della comunicazione. I prossimi appuntamenti si spostano nel casalasco presso la Biblioteca A.Mortara oggi dalle ore 10.30 con l’executive chef e docente Omar Torresani e l’ 11 febbraio con la fotografa e titolare di Artestudio srl Antonella Pizzamiglio

Il Sud Kivu è una zona molto ricca di metalli preziosi, ma con una popolazione molto povera, come spesso accade in Africa, dove New Tabor è attiva dal 2012 con progetti sempre più estesi e importanti.

I FRATELLI ANGHINELLI, CERCATORI DI ORIGINI: IL DOCUMENTARIO

Un folto pubblico ha partecipato alla presentazione del documentario “Antonio e Sergio Anghinelli, cercatori di origini” dedicato alle straordinarie figure dei due fratelli archeologi che hanno scandagliato tutto il comprensorio Oglio Po, ma anche il Trentino, guadagnandosi stima e onori di alto profilo fino ad ottenere il titolo di Cavalieri della Repubblica.

Il documentario, realizzato da Pierluigi Bonfatti Sabbioni, riporta interviste a Sergio, testimonianze ricavate da materiali video di archivio sulla figura di Antonio (venuto a mancare nel 2019), conversazioni con collaboratori dei due archeologi come Arcangelo Pirovano e l’artista Brunivo Buttarelli. Con questo documentario, voluto da Costantino Rosa, da Ilario Mastellini e da Arnaldo Zaffanella, si è voluto rendere onore ai fratelli Anghinelli dei quali forse, nel territorio Oglio Po, è stata sottovalutata la portata culturale.

La presentazione si è tenuta nell’Aula Magna di Palazzo Forti alla presenza di Sergio Anghinelli, di Martina Bongiovanni assessore alla cultura del comune di Sabbioneta, dell’archeologo parmigiano Angelo Ghiretti e del videomaker Pierluigi Bonfatti Sabbioni. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza dello studio delle nostre origini e la passione che ha ac- compagnato i fratelli Anghinelli in sessant’anni di ricerche capillari: scavi, studi, catalogazioni che hanno permesso loro di scoprire molto dei nostri antenati. In particolare, Sergio Anghinelli ha voluto ribadire che le civiltà terramaricole di 5000 anni fa non erano primitive: c’era una struttura sociale articolata come quella attuale e c’erano notevoli conoscenze tecniche.

Angelo Ghiretti, che ha lavorato per 40 anni con gli Anghinelli, ha ricordato i loro studi di storia locale e di numismatica, la collaborazione per la riapertura del museo archeologico di Viadana, l’importante lavoro di tutela del patrimonio archeologico e di protezione contro i cercatori clandestini. L’archeologo ha in preparazione due volumi che raccoglieranno gli scritti e i saggi di Antonio e Sergio che per le loro attività sono stati anche nominati Ispettori Onorari dalla Soprintendenza. Alberto Sarzi Madidini, organizzatore e coordinatore dell’incontro, ha concluso auspicando che l’enorme archivio documentale e materiale accumulato in decenni di lavoro e di attività dai fratelli Anghinelli non vada disperso ma diventi pubblico e quindi venga reso fruibile agli studiosi, agli appassionati di archeologia e anche destinato ad usi didattici.

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