arte
VITTORIO RASCHETTI
L
a deflagrazione di potenze ambivalenti generatrici di incertezza, la dissipazione del senso, il do-minio di macchine oscure, la convivenza con parole depotenziate, post-immagini e forme disabi-tate, chiede di interagire con forze inattese in grado di dislocare il punto di vista sulla realtà. Ab-bandonando abitudini, sorvolando campi politicamente minati, rientrando nella terra ignota map-pata da nuove coordinate, la pratica dell’arte contemporanea è una grafia mancina, una scrittura a rovescio, che richiede uno specchio per per svelare il rovescio del senso. Come un presagio circondato dall’ombra di orizzonti che si fondono in un movimento infinito di apparizione e spari-zione, l’arte è uno spettro vivente e irriverente che si nutre della disubbidienza ai luoghi comuni per risvegliare dal sonno dell’attenzione. Fantasma ritardatario, ospite inatteso, volatile apparizio-ne tra onde che avanzano fluide trattenendosi nelle domande. Artisti presenti: Andrea Cereda, Sonia Scaccabarozzi, Alessio Ceruti, Dhoino, Raffaello Talò, Luigi Colarullo, Vittorio Simonini, Laura Belloli, Carlo Cecaro, Silvio Pasqualini, Sergio Zagallo, Riccardo Riva, Elisabetta Oneto.
SERGIO ZAGALLO - HOMELESS
G
li homeless sono esoscheletri deposti sulla risacca urbana. Apolidi, noumeni umani gettati nell’assoluta alterità sequestrata della dignità. Apparizioni geologiche prima che antropologiche, presenze fossili impassibili, sguardi fuori campo attraversati dalla rimozione collettiva dell’attenzione. Storie interrotte, dislocazioni forzate che svelano i manierismi e travestimenti etnografici, presentandosi come pura presenza fenomenologica. Apparizioni come vissuti appassiti che incontrano la nostra impura intenzionalità. Orme di ombre incespicate sui territori securitari della paranoia del controllo. Calpestando territori di confine, attraversando campi politicamente minati, come pure forze biologiche debordanti oltre i recinti di protezione. Colpevoli di innocenza.
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