TALP 52

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T A L P

RIFLESSIONI

EDITORIALE

Da quando, nella metà degli anni ‘80, alcuni appassionati di speleologia fondarono questa rivista sono avvenuti, nella società italiana e mondiale, cambiamenti epocali nel processo di comunicazione e scrittura. E’ cambiato il modo di rappresentare la realtà e anche l’espressione. La stessa grammatica ha subito profonde trasformazioni dovute essenzialmente alla diffusione della rete ed alla necessità di esprimersi in maniera nuova. I paradigmi dell’attuale stile di comunicazione sembrano essenzialmente due: velocità e condivisione. Da un lato è notevolmente aumentata (e questo è sicuramente un bene) la possibilità di condividere esperienze ed emozioni anche con l’ausilio di supporti multimediali fruibili tramite dispositivi che ormai tutti ci portiamo dietro quotidianamente. Dall’altro si è persa la capacità “di prendersi quell’attimo” per scrivere ad un amico, per parlare di un’esperienza, per raccontare o semplicemente per riflettere. L’attimo, ormai include sia il momento in cui un’esperienza la si vive, sia il momento in cui la si comunica, ossia la si condivide. E spesso, purtroppo si esaurisce lì, con l’abuso impudente della parola “condivisione”, maschera meneghina di “esibizione”. Le stesse parole che si usano a voce per raccontarsi, non vengono più usate, vengono trasformate, contratte, per essere inserite sui social network sotto forma di emoticons. I racconti che una volta erano scritti sulla carta e che spesso spingevano i lettori a fantasticare sui luoghi e sui personaggi descritti, oggi rimangono sul web lo spazio minimo per un commento o un riduttivo “I like” che, spesso, preclude anche la possibilità di formulare un giudizio più articolato. Che sia questa la nuova strada, non lasciare nulla o poco di se stessi? Che una rivista prestigiosa come TALP, densa di approfondimenti, sia destinata ad essere confinata in una sorta di “splendido isolamento”? Forse i nostalgici della vecchia scuola dovranno uniformarsi ai nuovi modelli di questa società, forse “tempo” e “ricordo” prenderanno le forme di speleotemi, su cui curiosi speleologi, misureranno, un giorno, le ere geologiche di un tempo passato. Bisognerà capire se la rete sia in grado di favorire le nostre possibilità espressive o non finisca invece per inchiodarci, sempre e di nuovo, a comportamenti non coinvolgenti ed impersonali che nulla lasceranno di noi. Michela Croci, Marco Menchise, Angela Salsini

Vi segnaliamo

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D E L L A

Già da TALP n. 45 stiamo proponendo degli approfondimenti di alcuni articoli pubblicati con contributi multimediali che trovate caricati sulla pagina online della redazione di TALP CORRIERE DELLA NOTTE. Vi invitiamo quindi a prendere spunto e pensare anche a questa opportunità ogni volta che preparate del materiale per articoli da pubblicare sulla nostra rivista. La Redazione

R I V I S T A

La redazione di Talp nel prossimo numero, per la rubrica dal nome TALPIMMAGINI, raccoglierà fotografie sul tema POZZI E MEANDRI. Potete inviare gli scatti a: redazione@speleotoscana.it. Verranno scelte un massimo di 10 immagini. Vi ringraziamo fin da adesso della vostra collaborazione. Il tema trattato in questo numero rimane aperto: se ci volete continuare a mandare foto sull’argomento, le raccoglieremo in una pagina dedicata sul CORRIERE DELLA NOTTE. Contiamo sulla vostra collaborazione.

T A L P

Nel prossimo numero

52

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