Industria del caffè I TOP 5 PRODUTTORI ITALIANI DI CAFFÈ PER FATTURATO
Sempre più cashless e touchless
Passando a tecnologia e innovazione, in Italia e in Germania il pagamento digitalizzato alle vending machine è scelto in media da 1 consumatore su due mentre in Francia e Spagna è il metodo preferito rispettivamente dal 65% e dal 57% dei lavoratori. Mentre i due terzi dei consumatori dei 4 Paesi apprezza molto anche gli schermi touch delle vending machine (62% spagnoli, 65% francesi, 52% italiani, 60% tedeschi). Inoltre, i dati emersi dalla ricerca confermano che il trend dei pagamenti digitali alle vending machine è destinato a continuare a crescere positivamente: i consumatori intervistati hanno dichiarato, infatti, di essere interessati soprattutto all’innovatività dei dispositivi (Italia e Francia), ai frigo intelligenti (Spagna) e ai negozi automatici h24 (Germania).
56% degli italiani, le utilizza almeno una volta alla settimana per l’acquisto di bevande calde, seguiti da spagnoli (44%), francesi (41%) e tedeschi (37%)”. Dallo studio emerge anche una differenza netta tra i 4 Paesi quando si parla del luogo di acquisto del caffè durante i trasferimenti casa-lavoro: il 43% dei tedeschi e il 40% dei Francesi preferisce acquistarlo alle macchine per il caffè o alle vending machine prima di arrivare in ufficio, mentre il 47% degli italiani e il 40% degli spagnoli predilige l’acquisto al bar.
L’espresso italiano, tra crescita e sostenibilità
mercato mondiale del caffè torrefatto nel 2022 è valutato Il Gruppo Lavazza ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 2,7 miliarIEssolintorno ai 120 miliardi di dollari (circa 111 miliardi di euro). di di euro e un fatturato in crescita del 17,6% rispetto al 2021 rappresenta consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 grazie all’aumento complessivo dei volumi e alla gestione dei kg, equivalenti a 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno su scala globale. È muovendo da questi numeri che un recente report di Mediobanca prevede un aumento regolare delle quantità nei prossimi anni, con tassi di crescita compresi tra l’1 e il 2 per cento. In questo quadro, l’Italia riveste un ruolo di primo piano, innanzitutto come Paese consumatore – è il settimo al mondo con circa 95 milioni di tazzine di caffè sorseggiate ogni giorno – ma soprattutto come torrefattore. Il fatturato non consolidato delle imprese italiane del comparto nel 2022 è stimato da Mediobanca in 4,5 miliardi di euro e l’incidenza Ebitda sul fatturato delle imprese italiane si attesta all’11,6 per cento. Stando a quanto riferiscono le aziende, il 2022 è stato un anno in crescita con percentuali interessanti nonostante la crisi energetica e l’inflazione. E i driver di crescita sono stati la monoporzione in GDO e le performance per l’export. Sul piano comunicativo, invece, è la sostenibilità ad attrarre le attenzioni maggiori.
costi, nonostante lo scenario macroeconomico particolarmente complesso che ha visto un forte rincaro del caffè verde, del costo degli imballi, di energia, gas e costi di logistica e noli, oltre all’apprezzamento del dollaro. Il 2022 è stato molto positivo anche per Illycaffè, nonostante il contesto macroeconomico, l’inflazione e l’aumento delle materie prime, infatti, i ricavi sono cresciuti del 13,6% rispetto all’anno precedente totalizzando 567,7 milioni di euro. Caffè Borbone ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 262,7 milioni di euro, confermando il monoporzionato come prodotto principale e con una crescita nel canale Gdo del +36,1% a valore, significativamente superiore alla media del canale (+9,6 per cento). Sempre a doppia cifra è continuata la crescita nell’e-commerce e in ultimo si è ulteriormente consolidata la presenza nel canale specializzato, rappresentato dai negozi che vendono cialde e capsule, dove Borbone resta il leader. L’estero ha registrato una crescita del 22%. Fonte: Pambianco
27 Rassegna dell’Imballaggio | n. 8 | Novembre/Dicembre 2023