Inside Art 147

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INSIDEART online

N. 147 | € 2,00

Giuseppe Penone – Galleria Borghese Roma ph. S.Pellion © detail


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GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

I Gesti Universali di Giuseppe Penone in dialogo con gli spazi della Galleria Borghese

Le aree interne ed esterne del museo romano ospitano le opere del maestro dell’Arte Povera in un gioco di riflessi tra Storia e Natura


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GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE


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GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

Fabrizia Carabelli

Si impongono nello spazio le sculture di Giu-

citando il titolo dell’operazione di Penone di

seppe Penone nel Salone di ingresso della

assemblamento dei suoi Alberi, è una bella

Galleria Borghese per la mostra Gesti Uni-

impresa in uno spazio come quello che ospita

versali, dedicata al maestro dell’Arte Povera,

le sue opere fino al 28 maggio che, in questo

a cura di Francesco Stocchi. Appena entrati

caso, risulta riuscita piuttosto bene.

ostacolano lo sguardo sulla collezione del museo romano in una maestosità solenne, ele-

«Il percorso – spiega la direttrice – si svolge in

gante ma non minacciosa, che si integra con

maniera significativa da alcune sale del museo

discrezione tra le ricchezze architettoniche,

allo spazio esterno, consentendo al visitatore

pittoriche e scultoree della Galleria diretta da

di mettere a fuoco relazioni fra la materia e il

Francesca Cappelletti.

gesto dell’artista e riscoprire la potenziale alleanza fra l’essere umano e la natura nel ciclo

Non si tratta di un confronto, le opere sono

del tempo».

piuttosto scelte come un riflesso rispetto all’ambiente circostante. Ripetere il bosco,

L’odore delle materie organiche si protrae fino

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view – 1, Salone Mariano Rossi, Galleria Borghese, Roma – ph. S. Pellion © Galleria Borghese


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Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Sala degli Impertaori, Galleria Borghese, Roma – ph. S. Pellion © Galleria Borghese

GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE


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Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Sala di Apollo e Dafne, Galleria Borghese, Roma – ph. S. Pellion © Galleria Borghese

GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE


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GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

alla sala dell’Apollo e Dafne dove, quasi come

sul contatto. In Soffio di foglie Penone ricorre

omaggio al capolavoro del Bernini, Penone

a foglie vere che ammassa in un cumulo sui

presenta due griglie di ferro che contengono

cui si sdraia e, ruotando il capo di lato, espira.

foglie di alloro dove, aggrappate alla superficie

Quando si alza, le foglie registrano l’impronta

di ognuna, rami d’oro che si appoggiano con

sia del suo corpo sia del suo respiro. In Respi-

leggerezza. Il connubio tra antico e contem-

rare l’ombra, invece, un’ombra conica proiet-

poraneo diventa qui un silenzioso dialogo di

tata dal corpo umano si materializza attraverso

sguardi e richiami, uno sposalizio dai tratti fin

una griglia di foglie di alloro in bronzo.

troppo mimetici che rischia di sfuggire al visitatore distratto. Penone ha fatto di tutto per

La Sala di Enea e Anchise espone invece una

rispettare lo spazio trattandolo con i guanti, in-

grande superficie di pelle, un’epidermide che,

nestando foglie, cuoio e legni all’interno delle

con le sue grinze, suggerisce un’esperienza

sale con la maestria di cui solo i grandi sono

tattile, oltre che visiva. Di fronte l’opera Pelle di

dotati.

marmo e spine d’acacia, in cui le vene e le spine rimandano alla superficie della pelle e alla

I materiali organici si ritrovano nella Sala de-

sua vitalità.

gli Imperatori dove sono state collocate due opere incentrate sulla parola, sul respiro e

Il percorso espositivo prosegue all’esterno

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Sala di Apollo e Dafne, Galleria Borghese, Roma – ph. S. Pellion © Galleria Borghese


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Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Pelle di cedro, Sala di Enea, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese

GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE


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GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Gesti vegetali, Giardino dell’Uccelliera, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese

presentando al pubblico una serie di opere in

costante di forte impatto visivo.

bronzo di diversi periodi e di diversa natura. Nei Gesti Vegetali è incluso un gruppo di vasi

L’intento mimetico in alcuni casi è fin troppo

nei quali, tra i rami e il fogliame, si intersecano

riuscito, tuttavia con le opere di Penone si ha

delle forme e silhouette: «è interessante nota-

sempre la piacevole sensazione di potersi ri-

re – sottolinea Stocchi – come anche il bronzo

appacificare con il mondo, l’impressione che

sia un materiale mutevole. Così come le piante

non sia tutto perduto e che natura e artificio

cambieranno aspetto nei prossimi mesi, anche

possano coesistere in un territorio in cui l’arti-

il bronzo si scurirà o assumerà dei tratti rossa-

sta, l’uomo, possa svolgere il proprio ruolo nel

stri. Si tratta sempre di materia viva e quindi di

rispetto degli altri esseri viventi, poiché, come

un’opera che nel tempo avrà un aspetto diver-

afferma lo stesso Penone: «Una divisione net-

so da quello che vedete oggi». Su tutti lavori

ta tra umano e natura è una visione forzata

spicca però Spazio di luce, un tronco d’albe-

dalla realtà». Una riflessione oggi sempre più

ro scavato e rivestito al suo interno d’oro che

da tenere in considerazione.

ripercorre longitudinalmente il cortile esterno dell’Aranciera di Galleria Borghese. Si tratta

Realizzata grazie al supporto di FENDI, spon-

di una composizione di 8 elementi, che rara-

sor ufficiale della mostra, l’esposizione è ac-

mente viene presentata nella sua completezza

compagnata da un catalogo edito da Electa.

e che in questa occasione va a creare un gioco di prospettive e di armonia con l’ambiente cir-

Info: galleriaborghese.beniculturali.it


INSIDEART 10 GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Giardino dell’Uccelliera – 4, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Pensieri di foglie – 3 parole, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese


INSIDEART 11 GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view – 1, Giardino dell’Uccelliera, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese


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Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Giardino della meridiana, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese


INSIDEART 13 GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view – 1, Giardino dell’Uccelliera, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese


INSIDEART 14 GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Gesti vegetali, Giardino dell’Uccelliera -2, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese


INSIDEART 15 GIUSEPPE PENONE NELLA GALLERIA BORGHESE

Giuseppe Penone. Gesti universali, Installation view, Respirare l’ombra, Giardino dell’Uccelliera, Galleria Borghese, Roma ph. S. Pellion © Galleria Borghese


INSIDEART 16 INTERVISTA CON GIORGIO FASOL

«Non basta abbassare l’Iva, ci vuole chiarezza», intervista con Giorgio Fasol

Collezionista di lungo corso, Fasol da anni combatte per la trasparenza fiscale. Ci racconta oggi a che punto siamo arrivati


INSIDEART 17 INTERVISTA CON GIORGIO FASOL


INSIDEART 18 INTERVISTA CON GIORGIO FASOL

Adriana Polveroni

Il Governo intende recepire la direttiva Ue per la riduzione dell’IVA ma sono ancora tanti i dubbi e ambiguità sul tema fiscale. Ecco cosa ne pensano gli esperti del settore

epicentro l’arte, c’è la battaglia per la trasparenza fiscale. Da sempre la sua idea è di abbassare l’IVA, dichiarando però guerra aperta al nero, sia per chi acquista che per chi vende. Solo così il sistema dell’arte può essere degno di questo nome, sostiene. Nel 2008, durante l’ultimo governo Prodi, insieme a un

Giorgio Fasol è un collezionista di lungo

ristretto gruppo di galleristi e collezionisti, Fa-

corso. Oltre a scoprire e a sostenere giovani

sol era riuscito a portare la questione al tavolo

talenti, tra le sue tante azioni che hanno per

dell’allora ministro dei Beni Culturali. Sembra-


INSIDEART 19 INTERVISTA CON GIORGIO FASOL

va fatta, tutti d’accordo nell’abbassare l’IVA

come forse allora?

avvicinandola agli standard europei, a quel

«Vuoi sapere la mia proposta? Semplice: can-

tempo decisamente inferiori alla nostra. Ma

cellazione dell’IVA per gli artisti il cui fatturato

nel gennaio 2008 Prodi cade e con esso cade

non supera i 18.000 euro l’anno, e anche qui

anche il possibile provvedimento. «Il governo

poi occorre sorvegliare, perché l’artista con

cade pochi giorni dopo il nostro ultimo incon-

un provvedimento simile non può continuare

tro. Sono rimasto molto deluso, avevamo fatto

a vendere sottobanco. Abbassamento dell’IVA

un discreto lavoro, e da allora non ho più cer-

al 5% – questa era la nostra proposta al go-

cato di discuterne con i politici. Ma i problemi

verno Prodi, oggi possiamo pensare a un 7%

rimangono», racconta Fasol.

– nel caso di acquisto presso una galleria straniera. E abbattimento complessivo dell’Iva al

Qual è il nocciolo della questione oggi,

15%, oggi da noi sta al 22%, sebbene l’IVA in Europa, dove prima alcuni Paesi ce l’avevano al 5, 7%, è aumentata avvicinandosi al nostro livello». Pensi che ci siano margini di manovra, specie dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione? «Mah, vedo che Sgarbi se ne sta occupando, ma io personalmente non ho più ripreso in mano l’argomento. Certo, tutto aiuta. Mi sembra che anche l’Angamc (Associazione nazionale delle gallerie d’arte moderna e contemporanea) si stia attivando. Ed è senz’altro buona la distinzione nelle tre fasce interessate: il collezionista, chi vende occasionalmente e il mercante vero e proprio, che a volte si nasconde dietro la maschera del collezionista». Ma come si distingue il piccolo dal grande mercante? «È nella vendita che emerge la differenza, se io vendo una o due opere all’anno per andare avanti con la mia collezione – anch’io lo faccio, non disponendo di capitali che mi permettono di acquistare con disinvoltura – penso che l’a-

Girgio Fasol

zione rientri nella figura del collezionista. Il vero


INSIDEART 20 INTERVISTA CON GIORGIO FASOL


INSIDEART 21 INTERVISTA CON GIORGIO FASOL

mercante è quello che vende e compra, che

Giorgio Fasol, nato a Verona nel 1938, è uno

compra anche e soprattutto per rivendere. Ma

dei più importanti collezionisti d’arte italiani.

ci sono due problemi seri sotto tutto questo».

Dalla sua grande passione per l’arte contemporanea nasce una significativa raccolta pri-

Quali?

vata: Agi Verona Collection. Nel 1988 conce-

«Prima di tutto il fatto che in Italia il diritto non

de il primo prestito: cinque lavori esposti in

è mai certo, ma interpretativo. La differenza tra

occasione di Arte Fiera Bologna, e da allora

chi vende occasionalmente e chi lo fa abitual-

le opere appartenenti alla sua collezione non

mente l’ho esplicitata io, ma la recente sen-

hanno più smesso di viaggiare, richieste e

tenza della Cassazione non lo dice. Non fissa

prestate a Musei e Fondazioni di tutto il mon-

dei paletti. Uno dei quali potrebbe essere il se-

do vengono esposte in mostre e rassegne

guente: le opere acquistate dieci anni prima,

dedicate al linguaggio artistico contempo-

se rivendute, non vengono tassate. Questo

raneo. Dal 2019, attraverso l’iniziativa “Con-

frenerebbe la speculazione immediata, quel-

temporanee / contemporanei”, l’Università di

la che ricerca la plusvalenza subito e che si

Verona accoglie in una mostra permanente

adopera, se ha i mezzi, anche per influenzare

una serie di opere della collezione Agi che

il mercato. E su questo incide la seconda cri-

Fasol ha messo a disposizione di studenti,

ticità».

docenti e visitatori. A maggio del 2023 il progetto sarà ampliato e un’altra notevole parte

Che sarebbe? «Prima c’era la data certa dell’acquisto, che emergeva dal timbro dell’ufficio postale. Ora, con il pagamento online, tutto questo sparisce. Se poi vendo e mi pagano in tre rate, come si fa ad individuare la vendita? Come faccio a dimostrare che le tre rate si riferiscono a un’unica vendita? I truffatori sono molto abili e sanno come aggirare le norme. D’altra parte, l’ambiguità del legislatore è funzionale al non prendere posizione, e questo vale specie per l’arte che interessa poco la politica». Quindi, che fare? «Spingere il legislatore ad esprimersi con chiarezza al momento di fare la legge. Già sarebbe qualcosa».

della collezione andrà ad arricchire l’Ateneo.


INSIDEART 22 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

Nicola Ricciardi

con Miart punta a risollevare il mercato italiano. Obiettivo: continuare a crescere

Il Direttore porta avanti il progetto di rinnovamento ddell’esposizione. La fiera milanese continua a crescere, ma la sfida di quest’anno è quella di confermare il successo anche dopo l’entusiasmo della prima edizione fisica post pandemia


INSIDEART 23 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART


INSIDEART 24 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

Davide Maria Mannocchi

Miart è ai blocchi di partenza. Le porte della

ter costruire un’offerta completa e inclusiva. La

fiera apriranno dal 13 aprile – per gli addetti ai

grande predisposizione della città di Milano a

lavori – e dal 14 fino al 16 aprile tutti potran-

collaborare ai fini della migliore riuscita possi-

no accedere all’evento. La fiera milanese, pre-

bile del progetto è di fondamentale importan-

sentata questa mattina in conferenza stam-

za. Le insidie però sono dietro l’angolo. Miart

pa, è al terzo appuntamento sotto la direzione

continua la sua scalata ma il mercato italiano è

di Nicola Ricciardi che per il 2023 prosegue

ancora attanagliato da un sistema fiscale forte-

con la tripletta dedicata all’immaginario musi-

mente penalizzante rispetto ai nostri vicini eu-

cale, scegliendo il titolo Crescendo. I numeri

ropei e questo è un ostacolo che è impossibi-

gli danno ragione. La fiera cresce e si ritaglia

le ignorare. Le gallerie dimostrano comunque

di anno in anno una credibilità forte sul piano

tenacia e spingono verso una nuova compat-

internazionale. Il vento soffia a favore: la fase

tezza: fare sistema è infatti l’unico dei sentie-

di uscita dal periodo pandemico dello scorso

ri possibili da percorrere al fine di creare una

anno ha goduto degli entusiasmi naturali dovu-

sinergia che premi il valore e l’intraprendenza

ti alla nuova libertà di incontrarsi fisicamente.

imprenditoriale dei player dell’art system.

Quest’anno si presuppone che la fiera possa avere l’occasione di seguire la stessa scia.

Abbiamo intervistato il Direttore Nicola Ricciar-

Partner forti sono al fianco di Ricciardi per po-

di per approfondire insieme la visione con cui


INSIDEART 25 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

sta conducendo con successo la rinascita di

le delle gallerie straniere che parteciperanno

una fiera che si presenta come esempio di rin-

alla fiera. Abbiamo visto più che raddoppiare i

novamento e innovazione. Forte dei successi

premi e i fondi di acquisizione che vengono di-

recenti si trova oggi a dover confermare quan-

stribuiti in fiera. Cresce tutto insomma ma Cre-

to fino a oggi è stato raggiunto, dando solidità

scendo è un termine che indica anche un’a-

a Miart e garantendone il ruolo di organo pri-

spirazione, in quanto sappiamo di non essere

mario all’interno del mercato dell’arte nostrano

ancora dove desideriamo arrivare. Questo è un

e internazionale.

percorso in fieri e questa è una traiettoria sicuramente ascensionale rispetto a ciò che ab-

Miart 2023 si intitola Crescendo, un auspi-

biamo trovato nel 2021 ma il nostro obiettivo è

cio oltre che una chiave di lettura. In che di-

senz’altro continuare a crescere.

rezione sta andando Miart in questo nuovo periodo post pandemico?

I temi art & sound, art & bodies e art & ear-

Crescendo è nato per proseguire il filone av-

th costituiscono l’espediente narrativo della

viato da due anni a questa parte ma soprattut-

fiera: in che modo l’arte si sta relazionando

to per affermare la consapevolezza che siamo

ai temi più attuali della nostra contempora-

ancora totalmente immersi in un percorso di

neità?

crescita. Per il 2023 abbiamo ricevuto più del

Abbiamo usato questi espedienti narrativi per

doppio delle applicazione del 2022. Abbiamo

costruire un racconto che viene inevitabilmen-

visto una crescita a due cifre della percentua-

te dalla consapevolezza che l’arte si sta inter-


INSIDEART 26 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

secando sempre di più in queste tematiche.

trale nella politica globale e la difesa del pia-

Guardandole uno a uno: Sound, elemento a

neta è qualcosa che sosteniamo anche attra-

me caro fin dalla mia esperienza in OGR ma

verso l’adesione alla Gallery Climate Coalition,

che da sempre considero un linguaggio con

l’associazione delle gallerie nata in Inghilterra

cui è stimolante confrontarsi e interagire, oltre

ma che noi fisiamo ci siamo impegnati ad at-

che molto in auge negli ultimi i periodi; Bodies,

tivare anche con il circuito delle gallerie italia-

sempre di più vediamo mutare il nostro rap-

ne, che ha l’ambizione di migliorare le nostre

porto nei confronti del corpo. Siamo reduci da

pratiche. Le fiere per definizione sono degli

un 2020 in cui i corpi in giro non si vedevano.

eventi ad alto impatto ambientale, muoviamo

Piano piano i corpi sono continuati ad aumen-

persone, oggetti, per una manifestazione che

tare sempre più e ora ci stiamo abituando a

dura pochi giorni. Anche se può sembrare una

relazionarci con il nostro e i corpi altrui in ma-

goccia nel mare, ormai è imprescindibile che

niera nuova. Il corpo inoltre per me è il modo

ognuno di noi faccia la propria parte.

per sottolineare l’importanza dell’esperienza fisica in presenza. Tutti i sensi sono chiamati a

Sono anni ormai che si è in cerca di un nuo-

esperire l’opera d’arte e tornare quindi a vivere

vo bilanciamento tra esigenze di mercato e

un esperienza analogica piuttosto che digitale.

offerta culturale ed espositiva della fiera, in

Infine Earth, la terra è un tema sempre più cen-

che modo Miart 2023 proverà a rincorrere

Ann Veronica Janssens, Green, Yellow and Pink, 2017, Photo © Andrea Rossetti. Courtesy the artist and Esther Schipper


INSIDEART 27 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

Giorgio Morandi, Natura morta. Courtesy Galleria d’Arte Maggiore

questo equilibrio e accattivare l’attenzione

tato molti degli aspetti alternativi e collaterali

del publico generalista?

all’interno del padiglione per ridistribuirli in cit-

La mia ricetta è data dall’aver capito che all’in-

tà. I talk si sono sempre tenuti in fiera mentre

terno del padiglione fieristico bisogna con-

quest’anno il programma di queste conversa-

centrarci sugli aspetti economici. È giusto che

zioni avrà luogo alla Triennale di Milano. Questi

Miart all’interno delle mura della Fiera sia una

contenuti di Miart si aprono a un pubblico più

piattaforma per le gallerie, affinché queste ve-

ampio, generalista, che magari il sabato pome-

dano un ritorno del proprio investimento ma

riggio, mentre è immerso in una passeggiata

anche generare nuove risorse. Il nostro ruo-

per Parco Sempione si ferma a sentire storie

lo di generatori di occasioni è di fondamen-

legate dal filo comune dell’arte che esce dai

tale importanza per l’intero sistema, io sento

suoi contenitori tradizionali. Lo stesso si può

la responsabilità di aiutare in questo difficile

dire con la collaborazione con Radio DeeJay e

momento le gallerie perché se queste sono in

M2O, due radio in cui non si parla solo di arte

salute allora lo sono anche gli artisti. Ho limi-

ma che possono essere efficaci per veicolare e


INSIDEART 28 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

tradurre i temi e i linguaggi dell’arte per chi non

La lezione e l’idea che ha risollevato Miart e

le frequenta spesso e avvicinarli a questa con

l’ha portata ad essere una fiera fondamentale

minore diffidenza.

sul piano europeo è stata proprio di Vincenzo De Bellis che ha capito che puntare sulla città,

Come è cambiato il rapporto tra la fiera e la

sull’amministrazione pubblica e sulle istituzio-

città di Milano dopo l’iniziale sinergia attiva-

ni era vincente. Da questo è nato tutto. Io mi

ta dal suo predecessore Vincenzo De Bellis

sento estremamente fortunato a lavorare per

nel 2015 e portata avanti da Lei con Tomma-

una fiera che è riuscita a trovare un punto di

so Sacchi fino allo scorso anno?

contatto virtuoso tra pubblico e privato. Di

Marina Abramovic Artist Portrait with a Candle (B), 2012, LIA RUMMA Yuri Ancarani, exhibition view at MAMbo, Foto Ornella De Carlo. Courtesy Settore Musei Civici Bologna MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna


INSIDEART 29 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

questo si parla da sempre, a Milano però non

linguaggi alternativi: ha poco senso fare una

si parla soltanto, si fa. Quest’anno per la pri-

fiera focalizzata solo sulla pittura, altrimenti si

ma volta avremo il premio Henraux Foundation

tornerebbe ai saloni della Parigi degli anni ’20.

Sculpture Commission. La giuria, composta

Ho sollecitato le gallerie a cercare far dialogare

da Gianfranco Maraniello, Massimiliano Gio-

la pittura con qualcosa di scultoreo o che sfrut-

ni, Edoardo Bonaspetti e Catherine Nichols,

tasse altri linguaggi.

sceglierà all’interno della fiera un artista a cui commissionare una nuova opera in marmo che

L’edizione 2022 ha visto la presentazione

verrà esposta per un anno nel Museo del 900

dell’esposizione “Tra pennelli e immagi-

di Milano. Qualcosa che nasce nella sfera del

ni virtuali. La pittura italiana nei nuovi anni

privato vivrà nella dimensione pubblica, sarà

Venti” organizzata da Intesa San Paolo. Tale

visibile da chiunque, cittadini e turisti. Questa

collaborazione in che modo si vedrà rinno-

è la prova tangibile di queste sinergie e posso

vata quest’anno e quali benefici ha già por-

testimoniare quanto sia stato facile portare a

tato alla Fiera?

termine questo progetto in quanto nella città si

Il nostro rapporto con Intesa San Paolo è

comprende davvero quanta efficacia siano in

estremamente solido, loro sono main spon-

grado di apportare collaborazioni come que-

sor e main partner della Fiera e sono persone

sta.

con cui è facile dialogare per via dell’affinità di linguaggio e ambizione. Insieme vogliamo

Ad oggi uno dei trend che sta cavalcando il

sfruttare questo momento per creare contenuti

mercato è quello della pittura: come giudica

nuovi e in questo caso viene rinnovato il rap-

questo interesse tanto condiviso in un mo-

porto di collaborazione, dedicando a loro uno

mento storico in cui il digitale si sta ritaglia-

spazio assestante. È sempre piacevole dialo-

no uno spazio sempre più ampio?

gare con loro perché sono in gradi di compren-

Credo che ci siano due riflessioni da fare: la

dere che Miart è l’occasione per creare qual-

prima è che storicamente nei periodi di crisi il

cosa di diverso e interrogarsi su quali possono

collezionismo guarda sempre alla pittura per-

essere le modalità per percorrere delle strade

ché è più sicuro l’investimento in questa dire-

alternative.

zione. A mio avviso è anche il più facile degli investimenti anche per ragioni pratiche, quali

La recente notizia sulla disponibilità euro-

il trasporto, l’esposizione e lo stoccaggio. In

pea a voler fissare l’IVA 10% sulle transa-

questo momento poi credo che ci sia una rea-

zioni inerenti beni di natura artistica sembra

zione naturale all’abbuffata di digitale che tut-

far intravedere all’orizzonte un forte cam-

ti noi abbiamo fatto tra il 2020 e 2021. Molti,

biamento per il mercato Europeo qualora

e io in primis, ho sentito una sorta di rigetto

tale direttiva venga accettata tutti gli stati

per quella ondata di digitale forzata. Questo ha

membri. Crede che il contemporaneo italia-

portato a un riavvicinamento al fisico. Ho cer-

no sia pronto a competere con l’offerta in-

cato comunque nella fiera di portare avanti dei

ternazionale fieristica odierna sia dal pun-


INSIDEART 30 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART

to di vista qualitativo che dal punto di vista della solidità del mercato? Assolutamente sì. Sulla questione dell’IVA ci siamo spesi anche noi come Fiera Milano. Tale tema rappresenta senza dubbio un forte limite per il mercato italiano odierno. Abbiamo molte volte provato a fare pressione e organizzato tavoli di confronto per cominciare a presentarci come il grimaldello attraverso cui le gallerie possono ottenere un trattamento più equo e vantaggioso rispetto a tutti gli altri competitor internazionali. Il mercato italiano a mio avviso merita forte attenzione, ha un potenziale di crescita straordinario. Ci sono dei limiti fiscali che impediscono a fare il salto che molte gallerie del nostro paese potrebbero ormai permettersi. La mia relazione con la reti di galleristi mi ha continuato a dimostrare, anche in questi mesi, che il livello di professionalità nel nostro paese e la capacità di gestioni degli artisti è valida. Ricordiamoci che senza le gallerie non avremmo gli artisti e senza gli artisti non avremmo l’arte. Il mio lavoro è quello di trovare un modo per aiutarli e battaglie come quelle sull’IVA non possono che vederci schierati in prima linea. Info: www.miart.it

Nicola Ricciardi Direttore di Miart


INSIDEART 31 NICOLA RICCIARDI, DIRETTORE MIART


INSIDEART 32 AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025

Agrigento capitale italiana della Cultura 2025. Dal prossimo anno anche l’arte contemporanea avrà la sua capitale

Parola del ministro Gennaro Sangiuliano che si è espresso così durante la cerimonia al MiC: «L’Italia è una super-potenza culturale»


INSIDEART 33 AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025


INSIDEART 34 AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025

redazione

Agrigento sarà la capitale italiana della Cul-

territorio», così ha commentato durante la

tura 2025. La prima città ad aggiudicarsi il

cerimonia nella Sala Spadolini del MiC per

riconoscimento fu Mantova nel 2016, poi

la proclamazione della Capitale italiana del-

Pistoia (2017), Palermo (2018) e Parma nel

la cultura 2025.

2020, prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Lo scorso anno Procida, nel

Le città candidate per l’edizione 2025 era-

2023 Bergamo e Brescia. Ad annunciarlo il

no: Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti,

ministro Gennaro Sangiuliano: «La ricchezza

Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo

di articolazioni di luoghi ce l’abbiamo solo

(Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila),

noi e ci viene dalla nostra storia: l’Italia è un

Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Peru-

super-potenza culturale, in questo la storia

gia). Presenti, oltre ai sindaci delle dieci città

ci ha baciato, dandoci un unicum di diver-

candidate, il ministro della Cultura Gennaro

se civiltà che si sono sedimentati sul nostro

Sangiuliano, il presidente della giuria Davide


INSIDEART 35 AGRIGENTO CAPITALE DELLA CULTURA 2025

Maria Desario e i membri della Giuria Isabella Valente, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese. Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno. «Dall’anno prossimo – ha aggiunto il ministro – accanto alla capitale del Libro e alla capitale della Cultura, avremo la capitale dell’arte contemporanea. Si nominerà ogni anno, faremo una triade».


INSIDEART 36 ART PARIS COMPIE 25 ANNI

Louis Vuitton e il fenomeno Pharrell Williams

Qualche considerazione sulle recenti decisioni del marchio di moda: operazione consapevole o scelta di marketing?


INSIDEART 37 ART PARIS COMPIE 25 ANNI


INSIDEART 38 ART PARIS COMPIE 25 ANNI

redazione

È nata nel 1999 sotto l’impulso del suo cu-

neo: dai marchi essenziali dell’arte moder-

ratore generale Guillaume Piens e oggi Art

na e contemporanea alle gallerie regionali,

Paris festeggia il suo venticinquesimo an-

passando per il sostegno alle strutture più

niversario con un’edizione che riunisce ben

giovani grazie al settore Promesse.

133 gallerie. In 25 anni la fiera parigina è diventata l’ap-

Tra i progetti attivi nella fiera, che racchiu-

puntamento artistico essenziale della pri-

dono le tematiche portanti di quest’edizio-

mavera per monitorare quello che succe-

ne: il progetto espositivo L’Exil: déposs-

de nell’arte moderna e contemporanea.

ession et résistances, curato da TAP

Dal 30 marzo al 2 aprile al Grand Palais

– Temporary Art Platform e che coinvolge

Éphémère, gli espositori – per il 60% fran-

18 artisti sensibili al tema. «Partire da un

cesi e per il 40% stranieri – promuovono

luogo non significa non esserci più – parla

la ricchezza dell’ecosistema contempora-

Amanda Abi Khalil, curatrice e fondatrice

Thomas Mau, Untitled King, 2021. Enari Gallery


INSIDEART 39 ART PARIS COMPIE 25 ANNI

Laura Henno, The Story Teller, 2012. Galerie Nathalie Obadia

di TAP – l’esilio, scelto o forzato, è sempre

mostra al pubblico della fiera l’iter che ogni

sofferto. Rinsalda i legami con i luoghi e le

migrante è costretto ad affrontare, ponen-

persone da cui ci si sente espropriati e tra-

do un’attenzione particolare sulle “pratiche

sforma i residui di un altrove in condizione

artistiche” rispetto all’ospitalità, al rapporto

di sopravvivenza. Questi diventano punti

con l’altro e il senso di estraneità.

di aggancio nei non-luoghi che si tenta di

Insieme al tema dell’esilio, un altro solco

raggiungere, invano». Il progetto riflette e

tracciato è quello dell’impegno dell’arte nei


INSIDEART 40 ART PARIS COMPIE 25 ANNI

riguardi del mondo attraverso «opere che invitano all’emancipazione e all’empatia e ci obbligano ad aprire il nostro sguardo sull’arte come sul mondo, sulla loro storia e sull’attualità», come sottolinea il curatore di Art & Engagement. Un regard sur la scène française, Marc Donnadieu, che ha selezionato 20 artisti di diverse generazioni presentati dalle gallerie protagoniste. Tra le realtà internazionali presenti nei booth della fiera, spiccano nomi noti come Galleria Continua, Perrotin, Lelong & Co, Derouillon, Dina Vierny, le coreane H.A.N. Gallery, Gallery Woong, Simon Gallery e 313 Project Art, e poi la galleria cilena AMS, l’africana Afriart o, per il Marocco, Comptoir des Mines e Atelier 21. La scena italiana, invece, è rappresentata da Francesca Minini, Poggiali e A Palazzo. Quest’anno, per la prima volta, BNP Paribas Banque Privée è associata all’evento e diventa partner premium della fiera, mettendo in evidenza artisti francesi, selettività, diversità, impegno, eco-design. Art Paris mira ancora una volta a rendere l’arte contemporanea accessibile a un pubblico sempre più ampio, attraverso visite guidate dall’Osservatorio d’Arte Contemporanea, un sito web con tour virtuale della fiera e i relativi filtri di ricerca per artista, fascia di prezzo, provenienza geografica, tecnica. Tutte le info: www.artparis.com


INSIDEART 41 ART PARIS COMPIE 25 ANNI

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