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Valerio Rivellini

La grande passione per il mare è l’energia che muove il motore dello Studio Tecnico Rivellini, specializzato in engineering, yacht design, refitting e materiali compositi

A great love of the sea is the driving force behind Studio Tecnico Rivellini, which specialises in engineering, yacht design, refitting and composite materials by Carla Pagani

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Ci sono oggetti di design che ci colpiscono non appena li vediamo. Ne restiamo folgorati e ammaliati, senza nemmeno sapere perché. A fare la differenza è un valore aggiunto invisibile all’occhio che rende quell’oggetto assolutamente unico. È ciò che accade quando si vede per la prima volta una barca progettata da Valerio Rivellini, diventato famoso in tutto il mondo per il suo Evo 43 dalle linee futuristiche e minimaliste.

Napoletano, sorridente, pieno di energia. Il suo studio, nato nel 2009, è specializzato in yacht design, engineering, refitting e materiali compositi. Lo incontriamo in una splendida giornata di primavera. Passiamo per caso nelle vicinanze del Circolo Canottieri di Napoli. La sua avventura inizia lì, quando ha solo sei anni. È insieme al padre e vede in mare un optimist: è subito amore. Si allena e inizia presto a gareggiare. Poi arrivano le regate laser. Tante soddisfazioni. In seguito diventa istruttore e a 19 anni inizia a fare lo skipper. Nel frattempo studia ingegneria navale. Subito dopo la laurea inizia a lavorare per grandi cantieri. «La vita a volte ti mette di fronte a delle scelte difficili. Per me invece è stato tutto molto naturale», ci dice mentre inanella divertito un aneddoto dietro l’altro. Il suo è un profilo inusuale nel panorama italiano. Già, perché di ingegneri creativi che fanno design ce ne sono pochi. «Conoscere sin dall’inizio l’impatto di determinate scelte estetiche ti consente di progettare in modo completamente diverso. Essere ingegnere

ti permette di trovare prima e meglio la soluzione tecnica che traduce al meglio la tua idea». È questo l’ingrediente segreto per ottenere imbarcazioni praticamente perfette. Tutto è previsto e calcolato al millimetro sin dal principio. «Tutto è curato nei minimi dettagli. E poi osare dal punto di vista estetico ti spinge a innovare anche dal punto di vista tecnologico e costruttivo», aggiunge sorridendo. «Una maniglia può diventare un rubinetto. Un tavolo può divenire una piscina. Le spalliere possono diventare ombreggianti per ripararsi dal sole. Una soluzione estetica è anche una soluzione tecnica e funzionale».

Lavorare anche in ambiti diversi da quello nautico allarga lo sguardo e apre un mondo sconfinato di possibilità. Rivellini infatti si occupa anche di industrial e car design. La betoniera prodotta per Delta è un piccolo gioiello. Per non parlare della bicicletta W Bike in legno lamellare e carbonio dalle linee avveniristiche, super leggera. Ogni progetto è una sfida. «Non ha alcun senso per me dire “non si può fare”». Le idee migliori gli vengono di notte. Il mattino dopo arriva in studio e inizia a lavorarci su con la sua squadra, composta da giovanissimi designer, architetti e ingegneri.

Le sue barche sono ultra moderne e classiche allo stesso tempo. A guardarle si ha l’impressione di essere davanti a un grande Lego componibile che si può trasformare all’infinito: un luogo delle meraviglie dove tutto è possibile. «Cerco di portare le idee di modularità e di multifuzionalità anche nella progettazione di imbarcazioni da diporto di piccole dimensioni. Evo 43 può cambiare in mille modi, proprio come accade nei mega yacht. Bisogna poter vivere la barca come si vuole, con il massimo grado di libertà, con un semplice comando». Già, basta un cellulare e una app. «Chiunque salga su una barca che ho progettato deve poter dire “è facile”. Bisogna sentirsi come a casa».

Anche la barca a vela può diventare comoda, semplice, familiare, come dimostra Rivale 78, concept di 24 metri fatto di minimalismo e linee retrò. «Abbiamo voluto usare lo splendido timone a ruota grande. Di solito è poco pratico, intralcia, ma noi lo abbiamo rivoluzionato: ci si può passare sotto». Parola d’ordine: funzionalità. Ma senza dimenticare mai la tradizione. «Quando disegniamo non dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo». Su Rivale 78 Rivellini ha mescolato magistralmente l’antico e il moderno: la tuga è fatta come i lucernari dell’Ottocento ma è costruita in fibra di carbonio. E poi c’è il contatto diretto con il mare. Per Rivellini è fondamentale: «Andare in acqua deve essere semplice». Basti pensare alla lunga plancetta di poppa del grande progetto a cui sta lavorando ora: Vita 78. «Lo specchio di poppa è in acqua mentre la prua è la zona di manovra», ci spiega. «Si può andare in mare facilmente senza dover usare i gonfiabili». Un’altra rivoluzione targata Rivellini.

Certain designer objects make an impression on us as soon as we see them. We are struck and captivated by them,

Al centro, W Bike, bicicletta in legno lamellare. Sopra, il tender del sailor yacht Rivale 78’. A fianco, la nave da diporto Vita di 78 metri di lunghezza caratterizzata da linee molto nette. Sotto, uno scorcio della suite armatoriale del Vita.

In the middle, W Bike, a bike made of plate wood. Above, the tender of the sailor yacht Rivale 78’. At the side, the 78 meter long pleasure ship Vita, characterized by sleek lines. Below, a view of the owner suite on board Vita.

Evo CC.

without even knowing why. What makes the difference is an added value that is invisible to the eye, yet makes that object truly unique. This is always the case upon first seeing a boat designed by Valerio Rivellini, who became world famous for his Evo 43 with its futuristic and minimalist lines. This Neapolitan designer is always smiling and full of energy. His studio, established in 2009, specialises in yacht design, engineering, refitting and composite materials. We meet him on a beautiful spring day. We happen to pass by the Circolo Canottieri di Napoli, where his story began at the age of just 6. When there with his father he saw an Optimist dinghy in the sea: it was love at first sight. He trained hard and soon began competing. Then he started taking part in laser regattas. He performed consistently well. He went on to become an instructor, before becoming a skipper at the age of 19. In the meantime he studied naval engineering. Immediately after getting his degree he started working for some major yards. «Life sometimes presents you with difficult decisions. However, it all came very naturally to me», he tells us as he regales us with one anecdote after another. His profile is an unusual one on the Italian scene. Indeed, there are very few creative engineers who are also designers. «Knowing the impact of certain aesthetic choices from the outset enables you to design things in a completely different way. Being an engineer makes it much quicker to find a better technical solution, able to implement your idea in the best possible way». This is the secret behind achieving practically perfect boats. Everything is predicted and calculated with pinpoint accuracy from the start. «I look after everything, down to the very smallest detail. What is more, being visually daring also pushes you to be innovative from a technological and constructive point of view», he adds smiling. «A handle can become a tap. A table can become a pool. Backrests can be turned into sunshades. An aesthetic solution is also a technical and functional solution». Working in other sectors expands one’s horizons and opens up an endless world of possibilities. In fact, Rivellini also works in industrial and car design. The cement mixer produced for Delta is a little gem. Not to mention the ultra-light W Bike bicycle in laminate wood and carbon, with its futuristic design. Every project is a challenge.

«It makes no sense for me to say ‘it can’t be done’». The best ideas come at night. The following morning he arrives at the studio and gets to work on them with his team of young designers, architects and engineers. His boats are both extremely modern and classical at the same time. When looking at them, one has the impression of looking at a large-scale Lego creation that can be endlessly transformed: a wonderland where

Con Rivale 78’ Rivellini esprimere la sua idea di barca a vela: spazi ampi, aree leisure e tutta la vivibilità necessaria per godere comodamente di una giornata di mare con i propri ospiti.

Through the Rivale 78’, Rivellini expresses his idea about sailboats: wide spaces, leisure areas and plenty of room to comfortably enjoy a day at sea with your guests.

Sopra, il Blue Ice T Type progettato per Sea Engineering, open di 11 metri dalla spiccata vocazione sportiva equipaggiato con due motori Volvo Penta di 300 cavalli ciascuno. Above, the Blue Ice T Type designed for Sea Engineering, an 11 meter long open boat, featuring sporty lines and equipped with two Volvo Penta engines of 300 hp each.

everything is possible. «I try to bring ideas of modular and multifunctional design to small yachts too. Evo 43 can change in a thousand ways, just like a mega yacht. You have to be able to use your boat in the way you want, with the greatest possible freedom, at the touch of a button». Indeed, a mobile and an app are all you need. «Anyone who steps aboard a boat I have designed has to be able to say ‘it’s easy’. They have to feel at home». Even a sailing boat can be comfortable, simple and homely,

Passions

as demonstrated by the Rivale 78, a 24-metre concept yacht with a minimalist, retro design. «We wanted to use a beautiful large wheel rudder. It’s not usually very practical, it gets in the way, but we revolutionised it: you can walk under it». Functionality is key, albeit without forgetting tradition. «When we design we should never forget where we come from». Rivellini has created a masterful blend of ancient and modern on the Rivale 78: the deckhouse is built like 19th-century skylights, but in carbon fibre. And then there is the direct contact with the sea.

This is fundamental for Rivellini: «Getting into the water has to be simple». A great example is the long pilot bridge in the stern of the large project he is working on at the moment: Vita 78. «The transom is in the water while the bow is the manoeuvring zone», he explains. «It’s easy to get into the sea without having to use inflatables». Another revolution from Rivellini. n

Design object Car Song Movie

Da sinistra a destra, Pasquale Salzillo, designer; Nino Amendola, ingegnere; Valerio Rivellini, ingegnere; Angela Maisto, architetto; Stefano Vicari, designer. From left to right: Pasquale Salzillo, designer; Nino Amendola, engineer; Valerio Rivellini, engineer; Angela Maisto, architect; Stefano Vicari, designer.

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