Mobilità sostenibile:
È l’allarme dell’ing. Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club Italia, lanciato ai primi di settembre 2022 che condivido e sottoscrivo.
Soltanto immaginare che da qui al 2030 non ci saranno più in produzione mezzi con motore a scoppio comporterebbe una situazione peggiore di quella attuale sotto diversi aspetti.
Ora come ora, l’elettrica resta un salto nel buio: bisogna fare i conti con l’autonomia vera dell’auto e considerare che non abbiamo una rete di infrastrutture con le colonnine elettriche oltre al fatto che l’energia elettrica è insufficiente e che rimane irrisolto il problema dello smaltimento della batterie. .
Per non parlare del disastro sotto il profilo occupazionale nel settore dell’automotive (parole del Ministro per lo sviluppo economico Giancarlo Giorgetti): in Italia il comparto auto, tra produzione, componentistica, riparazioni, vendita, impiega 1,6 milioni di persone e rappresenta il 20% del prodotto interno lordo. Del tutto evidente che l’esagerata spinta ambientalista è un killer per l’economia e brucerà milioni di posti di lavoro. Indubbio che la lotta all’inquinamento sia un dovere di tutti ma va programmato nel tempo. In Italia circolano 35 milioni di automobili. Oltre un terzo di esse è altamente inquinante, non vale nulla sul mercato e ha più di dodici anni: sono veicoli euro 0 (3,6 milioni) euro 1( 1 milione). Proprio le auto euro 0 inquinano 28 volte di più di un veicolo euro 5 o euro 6 e sono pericolose perchè chi le guida, essendo vecchie, ha 8 volte le probabilità di farsi male in un incidente rispetto a chi ha un’automobile recente.
Ecco perchè servono incentivi alla rottamazione proprio per smaltire queste vetture pericolose ed inquinanti La soluzione, pertanto, impone la ricerca di un equilibrio e la transizione deve essere eco-sostenibile ma deve esser anche socialmente sostenibile.
A confermare le perplessità nel mondo Aci è anche il calo del 19% delle immatricolazioni delle auto elettriche nei primi 6 mesi del 2022 (di cui il 17% elettriche ed il 2% ibride-plug). Dopo due anni da record, la battuta di arresto è stata determinata dalla crisi energetica e dall’incertezza degli incentivi e dal problema delle infrastrutture di ricarica.
Ma non tutto il quadro è negativo: in Italia sono molto positivi i dati sui veicoli ecologici diversi dalle auto con un netto aumento dei furgoni elettrificati (+237%
sul 2020 contro il 78% della media dell’Europa) e dei bus (+89%) mentre le biciclette elettriche hanno registrato un +5%.
Assolutamente indispensabile l’installazione di colonnine pubbliche in autostrada (ora sono solo 250) così come hanno provveduto a fare in Olanda ,Germania, Danimarca mentre sulla ricarica ad accesso privato, l’Italia cresce addirittura più della media mondiale.
Ma veniamo al costo delle riparazioni: le riparazioni dopo un incidente stradale effettuato con le auto elettriche costano il 50% in più. È quanto emerge da una recente ricerca riguardante nello specifico i modelli elettrici o plug- in confrontati con le auto tradizionali. Le motivazioni dei prezzi maggiormente cari, secondo quanto emerso, sono da ricercare nei costi elevati dei ricambi per le auto elettrificate che, non essendo ancora così diffuse, non permettono un’ottimizzazione dei costi di produzione, andando a gravare a lungo termine sulle tasche dei cittadini. Ma non solo: un’altra problematica riguardante le riparazioni delle auto elettriche è che richiedono team di specializzati e, più in particolare, un rete ufficiale di officine autorizzate. A queste problematiche vanno aggiunte, infine, alcune variabili, come ad esempio i costi di riparazione elevati che portano ad un conseguente aumento dei prezzi delle polizze assicurative sul mercato dell’auto, già molto costose .Fattore riconducibile anche all’aumento delle percorrenze chilometriche delle auto elettriche che, inevitabilmente, portano le assicurazioni a ricalcolare gli indici di rischio incrementando il costo per queste tipologie di auto che diventano così maggiormente costose rispetto alle tradizionali. In conclusione, pertanto: una transizione ecologica oggi non può, assolutamente prescindere dal tener conto e confronto con la demografia, l’economia, l’agricoltura, l’energia e la mobilità, tutte filiere italiane consolidate che vanno salvaguardate guardano il futuro e quindi, inserite in un percorso di innovazione e sostenibilità con tempistiche molto più dilatate di quelle intraprese.
Avv. Michele Beni Presidente Aci TrevisoAci Treviso Informa
Periodico semestrale dell’Automobile Club Treviso Numero 4 - Dicembre 2022 inviato in abbonamento ai Soci e ad Enti vari Editore/ Automobile Club Treviso Viale Giuseppe Verdi, 23, 31100 Treviso (TV) Direttore Responsabile/ Angelo Centola
Progetto grafico/ Seventyseven www.seventyseven.biz
Registrazione del Tribunale di Treviso n. 758 del 15 febbraio 2021
Direzione e Amministrazione/ Viale Verdi , n° 23/C - 31100 Treviso Tel. 0422 547801-56070 direttore@acitreviso.it
Stampa/ Grafica Sette
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale Aut. n° 1109/2021 del 15.04.2021 - Periodico Regime Libero
Ayrton Senna: il mito che non tramonta.
Lettere al Direttore
Domanda n. 1
Egregio direttore, l’altra settimana sono stato protagonista di un episodio spiacevole per la mia esperienza di automobilista. Percorrendo una strada provinciale non mi sono accorto che il tachimetro della mia auto aveva superato abbondantemente il limite imposto per quel tratto di strada. Per farla breve, mi hanno sospeso la patente per un mese, per eccesso di velocità. In questo periodo di sospensione del documento di guida ho la possibilità di condurre qualche veicolo per poter raggiungere il mio posto di lavoro?
Michele - Conegliano (Tv)Risposta n. 1
Fino a qualche anno fa l’art. 116 del codice della strada prevedeva che “coloro che, titolari della patente di guida, hanno avuto la patente sospesa per l’infrazione di cui all’art.142 comma 9 (cioè per eccesso di velocità di oltre i 40 km/h rispetto al limite consentito) avevano al possibilità della guida del ciclomotore”, in considerazione del fatto che per guidare il ciclomotore era sufficiente il cd. “patentino” e non la patente. Situazione cambiata, ai nostri giorni, in quanto l’art. 116 cds è stato aggiornato: al 1° comma prevede che “non si possono guidare ciclomotori, motocicli, tricicli, quadricicli e autoveicoli senza aver conseguito la patente di guida”: quindi ad ogni tipologia di veicolo corrisponde la propria specifica patente.
Per rispondere alla sua domanda: se possiede la patente A e B, il suo problema può considerarsi risolto in quanto può utilizzare la patente non sospesa, in caso contrario dovrà attendere il termine del periodo di sospensione, per poter condurre il proprio autoveicolo.
Domanda n. 2
Ho acquistato una vettura il cui precedente proprietario risedeva in Piemonte, con scadenza bollo
Gli automobilisti ci scrivono
Marzo 2021. Mi sono recato in “una ricevitoria del lotto” per pagare il rinnovo e mi è stato applicato il calcolo per 12 mesi (nuova scadenza Marzo 2021) invece che raccordarmi alle scadenze del Veneto aprile/agosto/dicembre. È corretto? Grazie Enrico - Oderzo (Tv)
Risposta n. 2
Per i residenti delle Regione Piemonte, dal 1° gennaio 2004, il termine di scadenza della tassa automobilistica ha subito una variazione rispetto alle scadenze relative alle altre regioni d’Italia (esclusa la Lombardia). Per il primo pagamento del “bollo” il termine ultimo è dato dall’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui il veicolo è stato immatricolato (es. immatricolazione 5 marzo 2021 - termine ultimo 30 aprile 2021). Per i pagamenti successivi al primo bollo, ogni mese dell’anno può essere considerato valido per il pagamento della tassa automobilistica, in quanto la tassa stessa ha una validità di 12 mesi. Per ciò che concerne la sua domanda, il versamento effettuato presso la ricevitoria del lotto potrebbe essere esatto (e quindi la relativa scadenza) se la tassa si considera versata con residenza nella Regione Piemonte. Nel caso in cui lei avesse residenza in Regione Veneto, prima della prossima scadenza le consiglio di recarsi presso gli uffici dell’Automobile Club Treviso, in viale Verdi 23c, producendo la documentazione che attesta la sua residenza per “riallineare” le scadenze del “bollo” della sua auto a quelle in vigore nella sua nuova regione di residenza: è un servizio erogato agli automobilisti e ai soci dell’Ente. Cordiali saluti.
Angelo Centola Direttore A.C. Treviso direttore@acitreviso.itGli automobilisti ci scrivono
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Alcool e guida.
L’Alcool etilico indica la quantità di alcool contenuta nei liquidi corporei ed è misurato in milligrammi per millilitro: un tasso alcolemico pari allo 0,5 per mille, significa che un litro di liquidi corporei contiene 0,5 grammi di alcool.
I fattori che incidono sulla determinazione del “tasso alcolico del sangue” (TAS) sono: la quantità della bevanda, la percentuale in esso contenuta, il peso corporeo, il sesso, la costituzione fisica, la durata del processo di metabolizzazione e l’abitudine a bere alcolici. I fattori che potenziano gli effetti di base sono: la stanchezza, la tensione nervosa, le malattie e l’assunzione di medicinali, la nicotina e il caffè.
Possiamo riconoscere che la percentuale di alcool presente nel sangue in un dato momento, risulta determinata da una serie di fattori estremamente variabili, per cui risulta impossibile effettuare un calcolo anticipato dell’alcolemia. Il processo di assorbimento e di eliminazione dell’alcool nello stomaco avviene in tal modo: l’alcool ingerito attraversa lo stomaco e l’intestino passando nella circolazione sanguigna, nei tessuti liquidi e nelle cellule.
L’alcool è solubile in acqua, e la sua concentrazione nel sangue e nei tessuti dipende dalla percentuale di acqua presente nel corpo: un individuo con una elevata percentuale di peso in acqua è capace di diluire e assorbire una maggiore quantità di alcool rispetto ad un individuo che abbia un minor peso corporeo in acqua.
Ricordiamo che l’ingestione di una bevanda alcolica a stomaco pieno causa un rallentamento dei tempi di assorbimento dell’alcool nel sangue.
Importante: gli organi attraverso i quali avviene la eliminazione dell’alcool sono i polmoni, il fegato e l’intestino.
L’eliminazione dell’alcool mediante i polmoni costituisce la base della misura del tasso alcolico attraverso l’analisi dell’aria aspirata (“prova del palloncino”).
Passiamo a questo punto a valutare gli effetti dell’alcool sulla guida.
Anche piccole quantità di alcool possono influenzare la condotta di guida:con un TAS vicino allo 0.2 si ha già una capacità ridotta ad eseguire semplici manovre con l’auto; con un TAS vicino allo 0.4 riscontriamo, mentre guidiamo, delle reazioni psico-fisiche sostanzialmente ridotte; TAS a 0.5, si avverte una attenuazione della visione laterale e difficoltà a distinguere i segnali, fino ad arrivare al livello di TAS prossimo allo 0.8, in tal caso riscontriamo difficoltà notevoli durante la guida, nella coordinazione di velocità, misure e posizioni: in sostanza i “riflessi da mettere in campo nelle varie situazioni alla guida sono quasi nulli”.
A cura della redazione di Aci Treviso Informa
L’Automobile Club Treviso augura ai soci e agli automobilisti della Marca un sereno Natale e un felice 2023
Intervista al Comandante Simone Morello.
Bentrovato Comandate e grazie per la disponibilità.
Da qualche anno al Comando della Polizia stradale della marca: un primo bilancio. Sono stati anni impegnativi ma anche ricchi di soddisfazioni. Sono particolarmente orgoglioso del lavoro fatto nelle scuole. La formazione gioca un ruolo fondamentale ed è indispensabile trasmettere, già nelle fasce di età più giovane, la cultura della prevenzione. La comunicazione con i più giovani gioca un ruolo molto importante, per farli crescere con la consapevolezza di comportamenti responsabili.
Quali le proposte concrete per una efficace azione di prevenzione dell’incidentalità in provincia. Nel traffico urbano di tutti i giorni il conducente molto spesso non avverte il pericolo sentendosi protetto dalla scocca del proprio veicolo che in realtà si trasforma in un’armatura effimera in presenza di comportamenti azzardati o in assenza di condotte consapevoli e corrette. L’assunzione di responsabilità e una visione a 360 gradi permetterà di apportare miglioramenti continui su tutti gli aspetti che possono concorrere all’aumento o alla diminuzione degli incidenti stradali e di ridurre del 50 % il numero di incidenti e vittime entro il 2030 per arrivare al 2050 con zero morti sulle strade così come fissato dall’Unione europea. Per quanto attiene il servizio della Polizia Stradale, che ha una competenza esclusiva in ambito autostradale, principalmente finalizzato a contrastare il fenomeno dell’incidentalità ritengo che lo stesso si fondi essenzialmente sulla prevenzione. Da un lato mediante la vigilanza e il controllo da parte delle pattuglie delle diverse tipologie di traffico, dall’altra, attraverso la formazione dei conducenti e, in generale, di tutti gli utenti della strada.
Proprio per questo la Polizia di Stato svolge da oltre 20 anni attività di educazione stradale sia nelle scuole di ogni ordine e grado, mediante il “Progetto Icaro” o “Bici scuola”, sia in occasione di eventi o iniziative di vario tipo, per sensibilizzare la cittadinanza verso una vera e propria “cultura della sicurezza stradale”, finalizzata a rendere tutti gli utenti della strada – dai bimbi più piccoli che la utilizzano quali pedoni, all’anziano che la percorre a piedi o a bordo del proprio veicolo – in grado di viaggiare sempre in totale sicurezza.
In percentuale, qual è l’infrazione al codice della strada con cui “si confronta” più spesso? Sono ancora tanti, purtroppo, i compartimenti errati che vengono posti in essere sulla strada, tra cui, ad esempio, l’inosservanza dei limiti di velocità, l’uso scorretto dello smartphone al volante, il mancato rispetto della distanza di sicurezza e della precedenza, ecc. Comportamenti identificati come le principali cause di incidenti stradali. Parlare, ad esempio, al telefono in auto, usare le chat o scrivere un messaggio, farsi un selfie, sono operazioni che impediscono di mantenere lo sguardo sulla strada e le mani sul volante, interferendo pericolosamente sui tempi di reazione e sull’attenzione dei conducenti, con rischi elevatissimi per la sicurezza di tutti gli utenti della strada. Inoltre, condotte particolarmente pericolose sono l’omesso uso delle “cinture di sicurezza” e guida in stato d’ebrezza, o in stato di alterazione per l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Il rapporto tra la Polizia stradale e gli automobilisti è “solo conflittuale”? Ci sono episodi di collaborazione tra gli agenti e gli automobilisti?
La professionalità, l’efficienza e la grande umanità degli Operatori della Polizia Stradale fa degli stessi un vero e proprio punto di riferimento per gli automobilisti ed i cittadini che vogliono un poliziotto amico, presente, preparato, anche inflessibile quando è necessario, ma che faccia della cortesia e del tratto umano una sua peculiare caratteristica. Quasi quotidiani sono gli attestati di stima e di ringraziamento che pervengono al Comando, per la vicinanza che gli uomini e le donne della stradale esprimono ai cittadini.
A cura della redazione di Aci Treviso Informa
Le interviste di ACI Treviso Informa
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Aci Treviso e la sua rete di Delegazioni sul territorio
• A.C.I. delegazione di Castelfranco Veneto PRATICAR SNC DI GUIDOLIN ENZO E C. - Via dei Pini 4 - 31033 Castelfranco Veneto - tv015@delegazioni.aci.it
• Delegazione di Asolo PICCOLO DANIELA - Via Strada Muson 2 - 31011 Asolo - tv014@delegazioni.aci.it
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Un caso frequente. Furto di un veicolo.
Nel malaugurato caso in cui il veicolo venga rubato, l’intestatario deve provvedere subito a denunciare il furto alle autorità di Pubblica Sicurezza. Dopo la denuncia, è necessario ottemperare ad alcune norme che ci consentono di evitare problemi per il futuro. Vediamo, dunque, i passi da seguire per essere in regola. In caso di furto del veicolo bisogna:
• presentare denuncia di furto alla polizia o ai carabinieri o dichiarazione sostitutiva di atto notorio di resa denuncia. La denuncia può essere presentata dal proprietario del veicolo o da una qualsiasi altra persona.
• richiedere agli Uffici dell’Automobile Club Treviso la registrazione della perdita di possesso del veicolo. Questa richiesta, presentata dall’interessato (proprietario) o da altro soggetto munito di delega, e identificato tramite un documento di identità/riconoscimento, è indispensabile per sospendere l’obbligo di pagamento della tassa automobilistica (bollo auto).
All’intestatario del veicolo viene rilasciata, una ricevuta attestante l’avvenuta annotazione della perdita di possesso.
Se viene ritrovato un veicolo rubato su cui era stata registrata al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) la perdita di possesso per furto, entro quaranta (40) giorni dal ritrovamento è possibile presentare presso gli uffici dell’Automobile Club Treviso, aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 17.00 con orario continuato e senza la necessità di richiedere un appuntamento, bisogna la richiesta della formalità del “rientro in possesso”.
Un utile consiglio è quello di avvisare tempestivamente la propria compagnia di assicurazione del furto subito. La compagnia di assicurazione di solito chiede la denuncia di furto e le chiavi del veicolo, comprese quelle di riserva. Se l’assicurazione chiede anche l’estratto cronologico del veicolo lo si può richiedere, presso Aci Treviso dopo l’annotazione della perdita di possesso al PRA.
A cura della redazione di Aci Treviso Informa
Servi informatici e innovazione
I sistemi ADAS per l’auto del futuro.
Come in tutti i settori del nostro quotidiano, pubblico e privato, l’innovazione tecnologica digitale porterà sempre più anche una profonda trasformazione nel settore del trasporto, dell’automobilismo e nel comparto Automotive nel suo complesso.
Non solo tecnologia allo stato puro applicata al mezzo automobilistico, dunque, ma anche un cambiamento di mentalità ed una maggior consapevolezza del ruolo centrale, in questo modello, del fattore umano che trasforma il classico “conducente” in “passeggero” che si sposta col proprio reticolo di relazioni sociali, familiari e lavorative. Non sono infatti novità, e nemmeno non siamo in grado di non immaginare il loro evolversi nel tempo, la connettività integrata a bordo veicolo, in grado di abilitare nuovi servizi per gli utenti, l’avanzare di nuove logiche di utilizzo condiviso contrapposte alla proprietà dell’autoveicolo, l’avvento dei veicoli elettrici in sostituzione di quelli tradizionali, la famosa guida autonoma ed i vari livelli in cui è strutturata, solo per citarne alcune.
Ma anche un altro dato è certo: questo cambiamento sta avvenendo a un tasso estremamente rapido, sia guardando allo scenario internazionale, sia al quadro italiano, e l’impatto della trasformazione in corso riguarda molteplici attori dell’ecosistema esteso della nuova mobilità, in primis le stesse case costruttrici che devono far evolvere, anzi possiamo dire ne sono quasi costrette, il modello della catena del valore dell’auto, non solo intesa come mezzo di trasporto, ma bensì come “luogo” al centro di una mobilità sostenibile, sociale ed umana, e con lo sforzo massimo verso la sicurezza attiva e passiva di conducenti, passeggeri, pedoni, ciclisti. In questo contesto, assai complesso, tra le innovazioni tecnologiche a cui le case costruttrici stanno lavorando, un ruolo di primo piano assumono i dispositivi ADAS, già sul mercato da alcuni anni ma con ancora ambiziose prospettive di crescita esponenziale.
Già presenti su alcuni modelli di auto, gli ADAS (Advanced Driver Assistance System) sono dei dispositivi per la guida assistita, tecnologie moderne che aiutano i conducenti e migliorano la sicurezza, e sono già obbligatori a partire dal luglio 2022 in base al General Safety Regulation del Regolamento Europeo 2019/2144, su tutti i veicoli di nuova omologazione.
Si tratta quindi di dispositivi tecnologicamente innovativi, in grado di garantire auto più sicure, soprattutto per quanto riguarda la protezione di tipo attivo, ossia quella in grado di preveni-
re gli incidenti, non solo per conducenti e passeggeri dei veicoli, ma anche gli utenti più deboli della strada, come pedoni e ciclisti (da non confondere con i dispositivi di tipo passivo, che intervengono “durante” l’incidente, ad esempio l’airbag e la scocca auto-deformante, per limitarne o diminuirne le conseguenze).
Ma come sono fatti, questi dispositivi, e dove sono installati? In genere sono composti da una serie di sensori, i quali lavorano insieme al software di bordo per monitorare la guida, “vedere” (letteralmente) la strada, le linee sulla carreggiata, i segnali stradali, i veicoli che precedono e in manovra anche l’area (talvolta) a 360° attorno al veicolo, e intervenire in caso di emergenza, sono installati normalmente nell’area frontale del veicolo, molto spesso anche nella parte alta del parabrezza, ai lati in vicinanza degli specchietti retrovisori e all’interno dell’abitacolo.
Vediamo ora quali sono i principali ADAS tecnologici disponibili sul mercato automobilistico europeo.
Cruise Control Adattivo (ACC)
Tra i principali sistemi anticollisione tra veicolo e veicolo troviamo il cruise control adattivo (ACC). Questo dispositivo permette di regolare automaticamente la velocità durante la marcia rispetto il veicolo che precede, considerando le condizioni del traffico e la distanza di sicurezza da mantenere con le altre vetture. Spesso si avvale di vari sensori differenti, lavorando in sincronia con altre tecnologie per garantire un’andatura adeguata ad ogni situazione.
Frenata automatica di emergenza (AEB)
Tra le tecnologie ADAS sicuramente più utili e fondamentali anche per la guida assistita c’è il sistema per la frenata automatica di emergenza (AEB). Grazie a sensori speciali, la macchina è in grado di rilevare la distanza con auto, pedoni e ciclisti e frenare automaticamente, sen-
za l’intervento dell’uomo. Questa tipologia di ADAS, a seconda della configurazione e numero dei sensori, può lavorare come sistema anticollisione veicolo-pedone, veicolo-veicolo e veicolo-ciclista. La frenata assistita prevede, per ciascun modello di auto e casa costruttrice, delle velocità minime e massima di intervento. ADAS da cinque stelle per la sicurezza e la prevenzione degli impatti.
montanti dell’auto, oppure alcune aree di carreggiata non visibile durante la marcia tramite gli specchietti retrovisori. I nuovi ADAS per il monitoraggio degli angoli ciechi presentano delle telecamere e dei sensori, per scoprire eventuali pericoli e avvisare il conducente. Ciò permette di migliorare la sicurezza di guida, per ridurre il rischio di collisioni stradali e incidenti con pedoni e ciclisti.
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Rilevatore della stanchezza del conducente Un ausilio alla guida ancora poco diffuso, presente soltanto su alcuni modelli di fascia premium o di nuova generazione, è il rilevatore della stanchezza del conducente, uno degli ADAS sicuramente più intelligenti e sofisticati. Tramite sensori e telecamere interne, questo sistema “controlla” l’attenzione del guidatore, intervenendo in caso di bisogno con avvisi acustici e richieste specifiche. In assenza di una risposta vengono attivate delle procedure, come il controllo del veicolo da parte del computer di bordo, addirittura in taluni casi con l’accostamento a bordo carreggiata in modo totalmente automatico.
Avviso di collisione con i veicoli
Uno degli obiettivi primari dei sistemi auto ADAS è evitare gli incidenti, perciò sono state sviluppate diverse soluzioni come l’avviso di collisione con gli altri veicoli. In questo caso il dispositivo può essere completo, oppure concentrarsi su una zona specifica come l’area posteriore alla macchina. Ad esempio, se viene rilevato l’avvicinamento eccessivo di una vettura, tutti i sistemi si azionano per preparare l’auto al possibile tamponamento.
Monitoraggio degli angoli ciechi
Un problema piuttosto comune durante la guida sono gli angoli ciechi, ovvero quelle zone visuali coperte da elementi strutturali, come i
Mantenimento della corsia di marcia Spesso, quando si percorre un lungo tratto stradale senza ingombri guidando sempre dritti, le distrazioni possono portare all’uscita del mezzo dalla carreggiata. Per scongiurare questa evenienza ci sono i sistemi ADAS per il mantenimento della corsia di marcia, (Lane Keeping System), che “leggendo” la segnaletica orizzontale sulla carreggiata sono in grado di assicurare che la vettura rimanga dentro le linee anche in presenza di curve, creando delle “vibrazioni” al volante e opponendo una certa resistenza alla modifica della traiettoria. L’unico punto debole di tale ADAS sta nel fattore “manutenzione” del manto stradale e nell’efficacia delle linee orizzontali.
Riconoscimento della segnaletica stradale Attraverso l’installazione di telecamere di ultima generazione, collegate direttamente con il sistema di bordo, la vettura può contare su un dispositivo di riconoscimento della segnaletica stradale. Questa tecnologia consente all’auto di vedere i limiti di velocità, eventuali lavori in corso e qualsiasi tipo di indicazione. Tale opzione permette di migliorare l’efficienza dei sistemi di bordo come il cruise control adattivo. Anche qui il sistema, di per sé molto efficace, si deve rapportare con segnalazioni verticali talvolta obsolete, frammentarie, caotiche o poco chiare.
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Scatola Nera
Un discorso totalmente a parte merita la SCATOLA NERA, che non può dirsi un ADAS a tutti gli effetti, ma che in realtà segue la stessa obbligatorietà di installazione (da luglio 2022 sui veicoli di nuova omologazione) e che, pur essendo molto tecnologica, sfrutta invece il fattore psicologico, umano ed emotivo del conducente. Una volta che la scatola nera è installata, infatti, questa inizierà a registrare tutti i dati relativi alla geolocalizzazione inclusi la data e l’ora.
La scatola nera, come possiamo immaginare, si rivela preziosa in caso di incidente perché andrà a registrare anche i dati relativi all’accelerazione, alla tipologia di impatto ed alla velocità rilevata prima della decelerazione. Inoltre la scatola nera auto consente di accedere allo storico delle marce inserite nel corso del tempo e quindi dello stile di guida. Tutte queste informazioni verranno inviate ad un database che conserverà i dati così da permettere alle compagnie di analizzare il reale comportamento degli assicurati alla guida.
Tra i pro della scatola nera c’è senza dubbio la possibilità di godere di un piccolo sconto sul premio annuale della polizza assicurativa e la
possibilità di sapere in ogni momento dove si trova l’auto grazie alla geolocalizzazione, quindi anche una sorta di ”deterrente” al furto dell’auto stessa.
In conclusione, con gli ADAS le auto vengono dotate di un sistema centralizzato, integrato all’interno del computer di bordo, per assistere il guidatore in alcune situazioni “al limite” sia per l’imperizia di altri sia per la distrazione nostra, e a ragione si pongono come la base delle auto a guida autonoma in grado di circolare su strada senza l’ausilio del conducente.
Ma è il fine stesso di questa tecnologia evoluta che a noi interessa in particolar modo, al di là della guida autonoma stile film di fantascienza: fare il possibile per prevenire in modo attivo gli incidenti stradali, gli impatti e le collisioni che causano morti, feriti, danni umani e materiali con costi incalcolabili che, come ben sappiamo, siamo sempre noi collettività a dover pagare.
Alessandro Trifirò ACI - Direzione Sistemi Informativi ed InnovazioneInchiesta: incidentalità stradale a Treviso A Treviso 1.967 incidenti (+24%), 63 morti (+58%) e 2.725 feriti (+27%)
Nel 2021, sulle strade italiane, si sono registrati 151.875 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 2.875 decessi e 204.728 feriti. In media, rispettivamente, 416 incidenti, 7,9 morti e 561 feriti ogni giorno.
Le statistiche provinciali, elaborate da ACI e Istat a completamento di quanto già elaborato a luglio scorso, mostrano una situazione di graduale ritorno alla normalità in seguito all’allentamento delle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19. In 40 province (su 107) il numero di decessi rispetto al 2019 - anno scelto come riferimento per l’obiettivo 2030 - è aumentato ed in 7 è rimasto stabile.
PROVINCIA DI TREVISO
A Treviso lo scorso anno sono stati registrati 1.967 incidenti con 63 morti e 2.725 feriti, in netto aumento all’anno precedente quando i numeri erano, rispettivamente: 1.581; 40 e 2.139, con incrementi, pertanto del 24%; 58% e 27%.
Tra le varie statistiche relative agli incidenti stradali ne riportiamo alcune tra le più significative: 856 su strada urbana con 18 morti e 1.057 feriti; 498 fuori dell’abitato con 24 morti e 800 feriti, 60 in autostrada con 5 morti e 100 feriti. Se analizziamo le condizioni meteo: 1.614 incidenti con il sereno; 27 con nebbia; in 134 pioggia e in soli 2 casi vento forte. Prendendo in considerazione il calendario: 82 incidenti a gennaio; 127 a febbraio; 237 a marzo; 138 ad aprile; 166 a maggio; 174 a giugno; 193 a luglio; 184 ad agosto; 201 a settembre; 213 ad ottobre; 181 a novembre e 171 a dicembre. Queste le circostanze: velocità 227 (13,06%); guida distratta 351 (20,20%); contromano 87 (5,01%); senza mantenere la distanza di sicurezza 252 (14,50%); sorpasso 104 (5,98%); non rispettava i segnali 513 (29,52%); manovrava irregolarmente 138 (7,94%) e altro 66 (3,8%). Coinvolgimento del pedone: non responsabile in 93 casi (65,49%); corresponsabile in 39 casi (27,47%).
“Il numero costantemente elevato delle vittime della strada è un importante e grave problema sociale che genera sofferenze umane e costi inaccettabili - ha affermato Michele Beni, presidente dell’Automobile Club di Treviso - È preoccupanteilnumerodivittimetrapedonie ciclisti, per non parlare degli utenti vulnerabili e coloro i quali, sempre più, utilizzano i monopattini elettrici”.
“Occorre rispettare sempre le regole del Codice della strada - ha concluso Beni - qualsiasi sia il mezzo utilizzato per muoversi, ma, soprattutto, ricordarsi che ognuno di noi nello stesso giorno può ricoprire diversi ruoli sulla base del mezzo adoperato: due o quattro ruote, mezzo pubblico o a piedi. Pochi minuti di ritardo possono salvare la nostra vita o quella degli altri, pensiamoci!
LE STRADE PIU’ PERICOLOSE A TREVISO
A Treviso SS13 Pontebbana, SS53 Postumia, SS 348 Feltrina sono le strade più pericolose della provincia per alta densità di incidenti ed eventi mortali. Si aggiungono la SS515 Noalese e la SS248 Schiavonesca Marosticana, rispettivamente con 1,75 e 1,51 incidenti per km ma un solo evento mortale sulla SS248.
Sulla SS 13 Pontebbana si è verificato un importante coinvolgimento delle 2 ruote, soprattutto biciclette: 22 incidenti di cui 7 nel centro abitato di Preganziol (km 14 - 18).
Il maggior numero di incidenti è stato registrato nel comune di Villorba, quelli mortali nei comuni di Susegana, San Fior e San Vendemiano. In tre casi è deceduto un pedone, nell’altro un motociclista.
SS 53 Postumia - Castelfranco Veneto e San Biagio di Callalta sono i territori più colpiti ma un incidente mortale si è verificato anche a Motta di Livenza. La SS348 Feltrina - nel comune di Paese la tratta più pericolosa con 10 incidenti di cui 2 mortali, seguita dalla tratta nel territorio di Montebelluna con 19 incidenti di cui 1 mortale. Altri incidenti mortali a Ponterobba e Crocetta del Montello.
SS248 Schiavonesca Marosticana - molti incidenti nel territorio di Montebelluna 1 incidente mortale nel territorio di Caerano di San Marco.
GLI UTENTI VULNERABILI
Anche sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota molto elevata dei decessi, ancora in aumento: il 39% è ciclista, “dueruotista” o pedone. Nel 25% dei casi è deceduto un motociclista (270), nel 10% un pedone (114) e nel 3,5% un ciclista (38). Rispetto al 2019 aumentano i morti su due ruote a motore (erano 257), mentre diminuiscono i ciclisti deceduti (erano 53).
Andrea CauliInchiesta
Libri consigliati
Ayrton Senna, il mito che non tramonta.
Ayrton Senna, il mito che non tramonta. Chi ama l’automobilismo e l’ha visto gareggiare, anche solo alla televisione, non può dimenticare la perfezione della sua guida, l’armonia delle traiettorie, la decisione con cui conquistava le pole position, la cattiveria agonistica con cui affrontava le gare. È stato, dicono, il più grande di tutti, non solo il più amato.
A ravvivarlo contribuisce ora un bel libro di Valeria Biotti, giornalista, autrice, speaker radiofonica e vignettista: «Ayrton Senna. Un dio immortale alla ricerca della felicità» (Diarkos editore).
Valeria Biotti ricostruisce la vita del grande campione brasiliano, partendo dalla fine, da quel tragico 1° maggio 1994 all’autodromo di Imola, quando un incidente, alla curva del Tamburello, dovuto al cedimento della vettura, pose tragicamente fine alla sua giovane vita. L’autrice ci fa gradualmente ripercorrere la vita di Senna. Quella sportiva, certamente, dalla passione giovanile per la velocità, agli esordi nel kart sino ai trionfi in F1. Ci parla della sua mania di perfezione, dell’impegno continuo per migliorare se stesso e la vettura. Non nasconde, il racconto di Valeria Biotti, le avversità incontrate da Senna in quel mondo difficile e spesso, soprattutto all’inizio, piuttosto ostile verso un ragazzino venuto a buttar giù dal gradino più alto del podio chi pensava di poterci rimanere ancora a lungo. Così si spiegano i contrasti, umani e non solo sportivi, con il connazionale Nelson Piquet e la sfida continua, spesso oltre il limite del lecito, con Alain Prost. Ma c’è anche amicizia vera in quel mondo difficile. Con il giovane Rubens Barrichello, ad esempio, e soprattutto con Gerhard Berger, compagno di tante goliardate.
Ma c’è anche la vita privata di Senna nel libro di Valeria Biotti. Presentata, pur senza nascondere anche aspetti forse non proprio esaltanti, sempre con delicatezza, con quel rispetto che si deve all’intimità delle persone. La vita di un uomo, insomma; una vita vera, intensa, pur nel suo breve tragitto. Il libro ha un altro pregio che lo caratterizza: è la sua impostazione. L’autrice talvolta narra personalmente le vicende, per lo
più attingendo ai suoi ricordi di bambina e di ragazza innamorata dell’automobilismo e, in particolare, di quel campione straordinario. Ma poi alla sua voce ne unisce tante altre. Talvolta è Senna stesso che narra la sua vita, i suoi pensieri, i suoi dubbi e le sue gioie. Altre volte sono le voci dei suoi colleghi, come Berger, Prost, Barrichello, Tarquini, Fullerton, quello che l’ha battuto nel mondiale kart e che Senna ha definito il suo più grande avversario. Poi ci sono i ricordi del suo fisioterapista e consigliere Nuno Cobra, degli ingegneri e degli altri uomini del suo team. Toccanti i racconti dei sanitari che l’hanno soccorso a Imola e all’ospedale di Bologna.
Ne risulta un racconto corale, avvincente, coinvolgente. Leggendolo viene da pensare ad una pièce teatrale o ad un radiodramma in cui tante voci si alternano e si intrecciano per presentare tutte le sfaccettature della storia. Un libro ben fatto.
A cura della redazione di Aci Treviso Informa
Insieme per la sicurezza.
Qui sopra: alcuni momenti della manifestazione dedicata all’educazione stradale per giovani e adulti svoltasi del 3 e 4 giugno 2022 presso Villa Margherita a Treviso.
Le iniziative di ACI Treviso
Le iniziative di ACI Treviso
Qui sopra: nelle foto alcuni momenti del primo corso di formazione di regolarità organizzato da ACI TrevisoLe Commissioni dell’Automobile Club Treviso
Mobilità
• ing. Michela Mingardo - Presidente Mobility Manager Comune di Treviso,
• ing. Leopoldo Matarazzo -Vice Presidente Direttore MCTC Treviso;
• avv. Michele Beni Presidente Automobile Club Treviso;
• dott. Andrea Gallo
Comandante Polizia Locale di Treviso;
• dott. Aurelio Valenti
Vice Comandante Polizia locale Treviso;
• dott. Simone Morello Comandante Polizia Stradale Treviso;
• Col. Massimo Tribaudo
Comandante Provinciale Carabinieri Treviso;
• Ten. Col. Marco Turrini Comando Carabinieri Treviso;
• dott.ssa Barbara Sardella Dirigente Scolastico Provinciale Treviso;
• Nicolò Dogao Presidente
Presidente Consulta Provinciale Studenti Treviso;
• Elisa Fedalto
Vice Presidente Consulta Provinciale Studenti Treviso;
• dott. Angelo Centola Direttore Automobile Club Treviso.
• dott. Alessandro Martini - Presidente
Direttore Fondazione Marca Treviso;
• dott.ssa Marina Geromel Direttrice Marketing Assindustria Treviso;
• avv. Michel Beni Presidente Automobile Club Treviso;
Sportiva
• Stefano Torcellan Presidente
• Michele Beni Presidente Aci Treviso
• Anna Tomasi Rally
• Luigi “Gigi “ Pirollo Aci Sport Rally
• Luigi “Gigi” Salvador Delegato provinciale Aci Sport
• Carlo Colferai Rally
• dott. Fabrizio Malachin Dirigente Turismo e Cultura Comune di Treviso;
• dott. Vincenzo Monaco Direttore Ascom Treviso;
• dott. Angelo Centola Direttore Automobile Club Treviso.
• Francesco Boschieri Regolarità Storica e Moderna
• Alessandro Borella Commissari di percorso Aci Treviso
• Alice De Marco Kart
• Massimo Foffano Fornitore tecnico Freem,
• Angelo Centola Segretario
l’Aci ti ricorda la scadenza della tua patente
Per eliminare ogni rischio di dimenticarsi il rinnovo della patente entro i tempi stabiliti, l’Automobile Club Treviso offre un servizio gratuito di “segreteria”. Compila il tagliando di seguito riportato, ritaglialo e spediscilo afli Uffici dell’Automobile Club Treviso, oppure racapitalo presso la Delegazione Aci più vicina. I tuoi dati, custoditi nel pieno rispetto della privacy, verranno inseriti in una apposito archivio e serviranno per frti prevenire la segnalazione relativa alla scadenza della tua patente, in tempo utile per il rinnovo.
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sottoscritto
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