SPORT LA FORMULA E
Un campionato in continua evoluzione A sette anni dal debutto, la serie ha fatto passi da gigante. Non è in competizione con la Formula 1, perché ha molti più punti in comune con la produzione di auto di serie Testo di Valerio Boni
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l confronto con le gare di Formula 1 è immediato e impietoso, ma non bisogna cadere in questo errore. Perché le due categorie non sono in competizione tra loro, anche se sono la massima espressione di due tecnologie legate alle quattro ruote. Il Campionato mondiale di Formula E, che ha già raggiunto la settima edizione, è un eccezionale banco di prova in continua evoluzione, che mantiene
molti più punti in comune con la produzione di serie di quanti ne abbia la Formula 1. A cominciare dagli assetti, che sulle monoposto elettriche sono affidati a sospensioni e pneumatici ribassati del tutto simili a quelli montati sulle vetture che guidiamo ogni giorno. La nuova stagione, la prima che ha visto le gare inquadrate in una campionato FIA, è partita ufficialmente il 26 febbraio
a Riad, e si concluderà a ferragosto a Berlino, che ospiterà l’ultimo E-Prix del 2021. Dalla prima edizione a oggi le auto utilizzate hanno fatto notevoli passi in avanti. Se già al debutto disponevano di accelerazioni da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi e velocità di punta di 280 km/h, dal 2019 sono state in grado di portare a termine un gran premio senza la sosta per il cambio vettura imposta
Nel campionato Formula E sono impegnate le maggiori industrie automobilistiche: sono presenti Mahindra, in alto, DS e Mercedes, sopra a sinistra e destra, ma tra le altre anche Jaguar, Audi, BMW, Porsche, Nissan e Penske
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