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ILSEGNODI GIONA

1. I tre fanciulli nella fornace, mosaico, catacomba di Domitilla, Roma.

2. Susanna in atteggiamento da orante tra i due vegliardi minacciosi, III secolo, catacomba dei Ss. Pietro e Marcellino, Roma.

3. Giona gettato in mare e rigettato sulla riva, disegno di sarcofago, Musei Vaticani, Città del Vaticano.

4. Susanna legge il Libro della Legge mentre i vegliardi la osservano, sarcofago (particolare), Musée de l’Arles antique, Arles.

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ebrei dalla fornace infuocata; ha liberato Daniele dalla fossa dei leoni; ha liberato Susanna dalla calunnia. Tutti lo hanno invocato e sono stati liberati». Era una rievocazione degli esempi che occupavano un posto privilegiato nella catechesi. In più Susanna, che non ha ceduto alla tentazione, è talvolta considerata come l’anti-tipo di Eva o, ancora, come tutte le oranti, figura della Chiesa.

ILSEGNODI GIONA

La straordinaria vicenda di Giona ha ottenuto un considerevole successo fin dalle origini della Chiesa, a giudicare dal gran numero di rappresentazioni sia nelle pitture catacombali che sui sarcofagi. Ciò non è dovuto al taglio popolare del racconto. La sua fama derivava dal fatto che tutti i battezzati ne venivano a conoscenza al momento della loro formazione di catecumeni. La vicenda leggendaria era meno importante del significato che gli si attribuiva, e che è facile ritrovare nelle omelie e nei commenti patristici. I Padri ne danno essenzialmente una lettura tipologica, presentando Giona come «tipo» di Cristo. Si limitano, d’altronde, a riprendere il parallelo che Gesù aveva fatto tra sé e la figura di Giona, nella quale vedeva la profezia del proprio destino. In risposta ai suoi avversari, che gli chiedevano dei prodigi per avvalorare la sua missione, egli replicò prontamente con questa sorprendente dichiarazione: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra» (Matteo 12,39-40; vedi Giona 2,1). Di conseguenza, non si poteva non vedere in Giona la figura di Cristo risorto. Agostino lo spiega molto chiaramen-

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1 1-2. Giona gettato in mare e inghiottito dalmostro (1); Giona rigettato sulla riva (2), mosaico, Aquileia.

te: «Perché mai egli fu inghiottito nel ventre di un animale e uscì fuori il terzo giorno, se non per significare Cristo, che sarebbe ritornato al terzo giorno dalle profondità dell’inferno?»17. Ireneo scrive: «Dio ha voluto che l’uomo, ricevendo da lui una salvezza insperata, resusciti dai morti, glorifichi Dio e pronunci la parola profetica di Giona: ‘Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce’» (III, 20,1). Questa interpretazione simbolica è stata oggetto di una delle rappresentazioni più frequenti nelle pitture catacombali. Secondo Mons. Martimort, essa sarebbe la più diffusa dopo quella del Buon Pastore. La si trova quasi ovunque, sui sarcofagi, nei mosaici, ecc.

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