MEDIEVAL ART. THE WAYS OF THE LITURGICAL SPACE

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18-06-2010

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NOTE Introduzione LE VIE DELLO SPAZIO LITURGICO Paolo Piva 1 M.A. LAVIN, The Place of Narrative. Mural Decoration in Italian Churches, 431-1600, ChicagoLondon 1990, p. 15. 2 Cfr. ora: J. GOLL, M. EXNER, S. HIRSCH, Müstair. Le pitture parietali medievali nella chiesa dell’abbazia, Müstair 2007. 3 P. PIVA, San Pietro al monte di Civate: una lettura iconografica in chiave contestuale, in Pittura murale del Medioevo lombardo. Ricerche iconografiche. L’alta Lombardia (secoli XI-XII), a cura di P. PIVA, Milano 2006, pp. 87-96, 145-151. 4 Cfr. M. ROSSI, Galliano: pieve millenaria, Lyasis, Sondrio 2008. 5 Cfr. Gli affreschi di San Pietro in Valle a Ferentillo, a cura di G. TAMANTI, Napoli 2003. 6 W. JACOBSEN, Der St. Galler Klosterplan – 300 Jahre Forschung, in Studien zum St. Galler Klosterplan II, ed. P. Ochsenbein, K. Schmuki, St. Gallen 2002, pp. 13-56. 7 M. ANGHEBEN, Les chapiteaux romans de Bourgogne. Thèmes et programmes, Turnhout 2003. 8 Il soggetto dell’Ingresso in Gerusalemme fu spesso collocato in facciata (con riferimento alla processione della Domenica delle Palme, che coinvolgeva il vestibolo della chiesa e il tema simbolico dell’ingresso nella chiesa come regno celeste): cfr. ad esempio il rilievo di Saint-Paul a Cormery (E. VERGNOLLE, L’art roman en France, Paris 1994, p. 121, fig. 140), e le pitture in controfacciata a Castel Appiano e Bominaco. 9 Menziono solo: W. JACOBSEN, Der Klosterplan von St. Gallen und die karolingische Architektur, Berlin 1992, purtroppo mai tradotto in italiano. 10 Non è però da sottovalutare il fatto che i «frazionamenti» ebbero origine dall’interposizione del coro fra altare maggiore e fedeli proprio sulla base di presupposti romani: cfr. P. PIVA, Metz: un gruppo episcopale alla svolta dei tempi (secoli IV-IX), «Antiquité Tardive», 8 (2000), pp. 237-264. 11 Fra le monografie e i saggi di Baschet essenziali in questo senso: Lieu sacré, lieu d’images. Les fresques de Bominaco (Abruzzes, 1263). Thèmes, parcours, fonctions, Paris-Roma 1991; Les justices de l’au-delà, Roma 1993 (École Française); L’iconographie médiévale, Paris 2008. 12 Baschet ha usato di recente, per contestare questo ‘mito’, l’energica espressione: «Pour en finir (vraiment) avec la bible des illettrés» (J. BASCHET, L’iconographie médiévale, Paris 2008, p. 26). Cfr. anche E. PALAZZO, Liturgie et société au Moyen Age, Paris 2000, pp. 150-176. 13 Tradotti in italiano in H. TOUBERT, Un’arte orientata. Riforma gregoriana e iconografia, Milano 2001 (Paris 1990). 14 Per l’altare della Croce a Saint-Savin, in possibile rapporto con il falso arco trasversale dipinto: J. BASCHET, Ornementation et structure narrative dans les peintures de la nef de Saint-Savin, in Le rôle de l’ornement dans la peinture murale du Moyen Age, CESCM, Poitiers 1997, pp. 165-176. 15 H. TOUBERT, Un’arte orientata. Riforma gregoriana e iconografia, Milano 2001, pp. 103-141. 16 Si veda ora P.K. KLEIN, in M. ANGHEBEN (ET

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AL.), Alfa e Omega. Il Giudizio Universale fra Oriente e Occidente, ed. V. Pace, Milano-Castel Bolognese 2006, pp. 43-44. Stessa tradizione iconografica ad Acquanegra sul Chiese: monografia in corso di elaborazione curata da chi scrive. 17 Sull’iconografia dei capitelli in relazione agli spazi liturgici (santuari/cori e navate) e all’esegesi lo studioso ha pubblicato un volume metodologicamente esemplare: Les chapiteaux romans de Bourgogne. Thèmes et programmes, Turnhout 2003. 18 Cfr. P. PIVA, Lo spazio liturgico, in L’arte medievale nel contesto, Milano 2006, pp. 140-180. 19 Cfr. ora gli studi sui «cori liturgici» raccolti in Cinquante années d’études médiévales à la confluence de nos disciplines, Actes du Colloque CESCM (Poitiers 1-4 sept. 2003), Turnhout 2005, per esempio: C. ANDRAULT-SCHMITT, Rupture archéologique, rupture liturgique: des indices concordantes, pp. 275-283. 20 BOERNER ha già edito un’importante ricerca sui portali «del Giudizio», in questo caso centrata sui presupposti teologico/filosofici: Par caritas, par meritum. Studien zur Theologie des gotischen Weltgerichtsportals in Frankreich, Freiburg 1998. 21 In questo senso era già prima orientata la ricerca di W. SAUERLÄNDER, Reliquien, Altäre und Portale, in Kunst und Liturgie im Mittelalter, Akten des internationalen Kongresses der Bibliotheca Hertziana und des Nederlands Instituut te Rome, München 2000, pp. 121-134. 22 Per i percorsi orazionali agli altari e alle imagines di età carolingia vale ovviamente il caso documentato del Saint-Riquier a Centula (dalla ricca ma contrastante bibliografia). Per la processionetipo festiva dei monasteri il riferimento esemplare è Cluny: la processione toccava il coro minore di Santa Maria, il chiostro, la galilea (vestibolo) e l’altare della Croce, prima di rientrare in coro. Per le relazioni simboliche e funzionali fra processioni e galilea cluniacense si veda ora K. KRÜGER, Die romanische Westbauten in Burgund und Cluny, Berlin 2002. 23 M.A. LAVIN, The Place of Narrative. Mural Decoration in Italian Churches, 431-1600, ChicagoLondon 1990. Cfr. ora anche il saggio pieno di suggestioni di H.L. KESSLER, Storie sacre e spazi consacrati…, in L’arte medievale nel contesto, Milano 2006, pp. 435-462.

IN VISTA DELLA LUCE UN PRINCIPIO DIMENTICATO NELL’ORIENTAMENTO DELL’EDIFICIO DI CULTO PALEOCRISTIANO

Sible de Blaauw 1

Il presente contributo si basa sulla prolusione tenuta dal sottoscritto nel 1997 presso la RadboudUniversiteit di Nijmegen, in forma estesa apparsa con il titolo Met het oog op het licht: Een vergeten principe in de oriëntatie van het vroegchristelijk kerkgebouw, «Nijmeegse Kunsthistorische Cahiers», 2, Nijmegen 2000. Per la presentazione in lingua italiana il testo è stato aggiornato e provvisto, ove necessario, di rimandi a letteratura più recente. In particolare, la sezione riguardante il tardo Medioevo e il Rinascimento appare qui in forma sintetica rispetto alla versione originale, giacché un adattamento di questa è stato frattanto pubblicato

nell’ambito di un articolo dedicato all’argomento: DE BLAAUW 2006. 2 DÖLGER 1925 e WALLRAFF 2001. 3 WALLRAFF 2000. 4 Una panoramica delle tradizioni antiche e cristiane in materia di orientamento nel culto e nell’architettura: PODOSSINOV 1991, con rimandi alla letteratura precedente. 5 WALLRAFF 2001; LANG 2003; Spazio liturgico 2007. 6 NUSSBAUM 1965. 7 Critiche a Nussbaum figurano in: METZGER 1971; GAMBER 1972 e GAMBER 1976, pp. 7-27. Si veda più di recente GERHARDS 2001. 8 BRAUN 1924, I, pp. 412-416; cfr. pp. 540-541. 9 NUSSBAUM 1965, pp. 408-421. 10 ANDRIEU 1931-1961, II, p. 55. 11 ANDRIEU 1931-1961, II, p. 144. 12 Per esempio DUVAL 1993, p. 25 («L’orientation de l’église n’entre en rien dans ces préférences...»); DUVAL 1994, pp. 170, 177, 203. Si veda CAILLET 2005, p. 145. 13 HERBERT 1984, pp. 31-34. 14 VITRUVIUS, De architectura 4.5 e 4.9, ed. Fensterbusch 1964, pp. 188-190, p. 200. 15 LANDSBERGER 1957, 181-203; WILKINSON 1984; LEVINE 2000, in particolare pp. 302-306. 16 DE BLAAUW 2007, pp. 256-261. 17 Per esempio, per le città dell’Italia settentrionale: GEROLA 1936 e ROMANO 1985. Per la teoria cosmologica dell’orientamento e le sue premesse storico-culturali si veda NISSEN 1906-1910. Cfr. ECKSTEIN 1990. 18 I dati di seguito citati riguardo ai monumenti di Roma sono tratti da KRAUTHEIMER 1937-1977. 19 Le piante (figg. 7-8-9-11-12-13) fanno riferimento sotto il profilo topografico a REEKMANS 1989. Non sono state riportate le chiese risalenti ai periodi in questione quando non sia nota la direzione dell’asse. 20 FILIPPI-DE BLAAUW 2000, pp. 7-8. 21 DE BLAAUW 1994 (Pantheon); MATHEWS 1971, p. 64 (senza l’aspetto dell’orientamento). 22 Per esempio DUVAL 1989, pp. 2755-2757. 23 JACOBSEN 1992, pp. 243-258. 24 TOSCO 1991-1992, p. 232; PIVA (in corso di stampa). 25 Vita Gebehardi Constantiensis, si veda JACOBSEN 1992, p. 247. 26 VIEILLARD, TROIEKOUROFF ET AL. 1960, p. 81; per la cattedrale di Nevers del primo Medioevo: DUVAL 1996, p. 154. 27 Concisa e puntuale introduzione all’orientamento nell’interazione tra edificio di culto e liturgia: VOGEL 1960; cfr. VOGEL 1962 e 1964. Per gli aspetti liturgici anche: SUNTRUP 1976, pp. 130-187 e MAURMANN 1976. Nuova sintesi: LANG 2003. 28 VOGEL 1960, p. 454. 29 VOGEL 1960. 30 Si veda HEITZ 1987, pp. 611-617. 31 AMALARIUS SYMPHOSIUS, Liber officialis 3.9, ed. Hanssens 1948-1950, II, pp. 288-290. 32 DURANDUS, Rationale 5. 2. 57, ed. Davril-Thibodeau 1995-2000, II, pp. 42-45. 33 DE BLAAUW 1994, Cultus et decor, pp. 530-534; EMERICK 2000. 34 SUNTRUP 1978, p. 238. 35 CECCHELLI 1995 (con correzione della vecchia ipotesi di Krautheimer, secondo la quale la chiesa venne ‘ri-orientata’ due volte).


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