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LA MEDICINA COM'ERA
Barbara McClintock: l’anticonformi sta che rivoluzionò la genetica cellulare
Barbara McClintock nacque il 16 giugno 1902 a Hartford, nel Connecticut. Da giovanissima scopre quella che sarà la sua passione per la vita: la genetica. A quell’epoca, tuttavia, gli unici corsi di genetica disponibili erano quelli del Dipartimento di miglioramento vegetale, il cui accesso era vietato alle donne, così la McClintock si iscrisse al Dipartimento di botanica del Cornell’s College of Agricolture di Ithaca specializzandosi poi in citologia, portando genetica come materia accessoria. Si laureò con una tesi di botanica nel 1925. Si dedicò da subito agli studi sulla genetica del mais e sulla sua ricombinazione genetica. Dopo alcuni trasferimenti, nel 1941 accettò di lavorare come ricercatrice al Dipartimento di genetica del Carnegie Institute a Washington. Fu in questi anni che la McClintock si interessò ad alcuni comportamenti anomali riscontrati nei cromosomi. Queste anomalie l’avrebbero portata alla scoperta più importante, quella dell’esistenza dei trasposoni, ovvero sequenze di DNA capaci di spostarsi da una localizzazione genica a un’altra senza rispettare regole predeterminate. Presentò pubblicamente i suoi lavori nel 1951 ma la reazione della comunità scientifica fu apertamente ostile, in quanto le sue scoperte mettevano in discussione le teorie genetiche sino ad allora elaborate. Negli anni cinquanta le conoscenze nell’ambito erano limitate, e va ricordato che la scoperta della struttura a doppia elica del DNA avvenne nel 1953, ovvero due anni dopo la pubblicazione dei suoi lavori. Barbara McClintock continuò gli studi sui trasposoni fino al pensionamento. Solo negli anni settanta, con l’enorme progresso della genetica, vide riconosciuto il lungo lavoro e i suoi meriti. A partire dal 1970, ricevette il National Medal of Science, l’Horwitz Prize presso la Columbia University e l’importante Premio Wolf nel 1981. La più grande coronazione del suo lavoro avvenne nel 1983 con l’assegnazione del Premio Nobel per la medicina. È stata l’unica donna a ricevere questo riconoscimento grazie ad un lavoro svolto in completa autonomia. Da molti fu definita ‘eccentrica’ per la sua scelta di lavorare da sola e condurre una vita dedicata unicamente al lavoro e alla ricerca. Barbara McClintock morì a Long Island nel 1992, a 90 anni.
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Crawford William son Long: il primo utilizzatore dell’etere
Nato il 1° novembre 1815, a Danielsville, Georgia, viene ricordato come il primo medico ad aver utilizzato l’etere come anestetico durante un’operazione chirurgica. Osservò gli effetti che l’etere etilico aveva sulle persone e decise di utilizzarlo come anestetico durante gli interventi chirurgici. Il 30 marzo 1842 usò per la prima volta l’etere durante un intervento che prevedeva la rimozione di un tumore situato alla base del collo di un suo paziente. Dopo il successo dell’operazione, Long iniziò a utilizzare l’etere in una serie di interventi, in particolare per la rimozione di tumori, le amputazioni e come aiuto durante il parto. Pubblicò i risultati dei suoi esperimenti con l’etere in The Southern Medical and Surgical Journal nel 1848. Successivamente il dentista William T.G. Morton, non conoscendo gli studi di Long con l’etere, eseguì una dimostrazione usando l’etere come anestetico nell’ottobre 1846, al Massachusetts General Hospital di Boston. Molti colleghi di Long utilizzavano l’etere come da lui suggerito già da tempo, tuttavia Morton venne considerato il primo a dimostrare pubblicamente l’uso dell’etere come anestetico. Long chiese al senatore americano, William Crosby Dawson, di poter presentare pubblicamente le sue scoperte sull’etere al Congresso del 1854. In seguito Crawford Williamson Long venne riconosciuto come il primo medico ad aver utilizzato l’etere come anestetico durante interventi chirurgici. Long morì di infarto il 16 giugno 1878, a 62 anni, dopo aver assistito una partorente nell’ospedale che poi prese il suo nome.