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TRADIZIONI SCOMPARSE LA PROCESSIONE DI SAN CESARIO
Quando
le confraternite omaggiavano il Patrono
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Don Luciano Forcignanò
Sebbene la festa liturgica ricorre a novembre San Cesario di Lecce omaggia il Santo Patrono ogni anno la Quarta Domenica di Luglio con tre giorni di festa esterna.
La data fa riferimento al luglio del 1724, quando uno dei figli dei duca Marulli,feudatario del paese, portò una reliquia del Santo nella nostra cttadina che lui, cavaliere di Malta, aveva ottenuto da Lucca. Anticamente la festa patronale era attesa da tutti, in particolar modo la novena era molto partecipata dalle associazioni religiose come le molte confraternite che un tempo popolavano il paese.
Era ovvero modo per spiegare la vita del Santo a partire dalla fanciullezza elogiando tutte le sue opere fino all’esaltazione del martirio. Ma non avveniva solo in ambito religioso, ma anche nelle scuole, infatti era usanza nel periodo scolastico insegnare e proporre la vita del patrono come un modello di vita per i giovani studenti.
Il momento più affascinante nonchè scenografico era la processione
Le confraternite uscendo dalla Chiesa Madre appena pronti si disponevano in fila e dopo l’uscita sul sagrato del capitolo e del sacerdote arciprete con la reliquia, il busto di San Cesario accompagnato dal pallio rosso con ricami dorati, la processione si snodava. I santi che io ricordo in processione erano i seguenti:
San Luigi Gonzaga , che con il suo baldacchino o fercolo illuminato con le lucette molto scenografico e appariscente apriva sempre la processione con le tabacchine;
Sant’Antonio di Padova e Santa Lucia portati a spalla dalla confraternita di Sant’Antonio che aveva già sede nella chiesa di San Salvatore;
Santa Rita da Cascia , con la confraternita della Beata Vergine Maria Addolorata la cui sede è l’omonima chiesa in via Umberto I;
La Madonna Immacolata con San Giuseppe da Copertino , ad anni alterni con sant’Agnese , con la confraternita dell’ Immacolata e il gruppo delle giovani figlie dell’Immacolata;
Il Sacro Cuore di Maria dalla chiesa dei Sacri Cuori e nei tempi più recenti, a ridosso degli anni 50, insieme a San Gabriele dell’Addolorata;
I Compatroni San Rocco, San Giuseppe Patriarca , la Madonna del Carmine, subito dopo seguivano i chierichetti, i seminaristi e infine il capitolo con San Cesario. In alcuni anni, probabilmente a rotazione, il corteo era accompagnato da alcuni simulacri presenti nella chiesa parrocchiale.
L’ultimo anno che si è tenuta una processione del genere è stato nel 1968, di cui posso testimoniare personalmente, uscì soltanto , forse per malinteso, la statua di Sant’Antonio proveniente dalla Chiesa di San Salvatore che aprì il corteo, seguirono le confraternite senza statue ma con i labari, il capitolo e il busto del Santo Patrono.
A seguito del Concilio Vaticano II si ritenne , dunque, opportuno abolire tale manifestazione poichè ne risultavano molte incongruenze per esempio più statue della Madonna o di Gesù anche se come seguito popolare attirava molto rendendo il tutto molto singolare e suggestivo.