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DANUBIO
from LA MOCHILERA
Mi chiamo Roberta Bagnacani e sono sposata con Giovanni, con il quale ho avuto 5 figli (Anna, Chiara, Filippo, Lucia e Davide ). Amo la mia casa, mi piace cucinare, cucire, curare il giardino e sono una persona creativa. In famiglia ci sono un’infermiera, diversi musicisti amatoriali, sportivi, una stilista, un geometra, amanti della fotografia, studenti ed universitari, volontari in campo sociale ed educativo….e tanto altro ancora…
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Siamo una famiglia composta da individui un po’”curiosi”, attratti delle sfide e poco amanti della ripetitività (in vacanza, come nella vita quotidiana). Queste caratteristiche ci portano ogni anno a scegliere mete e stili di vacanze diverse, e soprattutto non concepiamo la vacanza sedentaria, pigra e statica specialmente in luoghi caotici, formali, comuni e consumistici. Nella primavera del 2017, provati dall’inevitabile routine quotidiana dei mesi invernali, siamo stati catturati dalla voglia di trascorrere le future vacanze all’insegna del movimento, della natura e per quanto possibile dell’eco sostenibilità. Ci piace di tanto in tanto fare qualche “giretto” in bicicletta. Non siamo dei ciclisti, né disponiamo di attrezzatura ed equipaggiamento particolare per questo sport: per me e mio marito è un modo per fare un po’ di sano movimento, osservando luoghi e paesaggi con tempi e prospettive diverse dagli spostamenti automobilistici, nel rispetto della natura. L’idea è arrivata da mio marito: “Quest’estate facciamo una vacanza itinerante in bicicletta?” Nonostante qualche iniziale timore, la proposta è stata accolta con entusiasmo non solo da me, ma anche dai figli. Ci siamo documentati e abbiamo scelto un itinerario relativamente semplice e già collaudato da anni, da milioni di ciclomotori: la ciclabile del Danubio. Essendo la nostra prima esperienza, ci siamo avvalsi di un’agenzia per l’organizzazione. Siamo partiti con destinazione Passau (ultimo paese tedesco lungo il Danubio, prima di passare in Austria). Qui abbiamo ricevuto tutte le indicazioni dell’organizzazione, i voucher per i servizi prenotati (cene e pernottamenti) e naturalmente le biciclette!
L’avventura era cominciata: ogni sera guardavamo il percorso che proponeva la guida per arrivare alla tappa successiva, e le possibili varianti e decidevamo cosa visitare il giorno successivo. Per la maggior parte del tragitto ci sono due ciclovie, una a destra e una a sinistra del fiume, per cui ognuno può scegliere il proprio percorso e passare da una sponda all’altra, grazie ad alcuni ponti o a delle chiatte che in alcuni punti attraversano il fiume. Le tappe giornaliere erano circa di 50/60 km. Durante il percorso abbiamo potuto attraversare boschi, piccoli paesi caratteristici, coltivazioni, centri importanti come Linz, Melk e Krems. Abbiamo visitato il Lager di Mauthausen (…e fatta memoria per non dimenticare….), ci siamo rinfrescati nelle piscine pubbliche dei centri abitati (in particolare la piscina di Linz è molto bella e l’ingresso per una famiglia costa solamente € 3,50 per gli adulti e € 1,70 per gli studenti….!). Abbiamo gustato piccoli spuntini a ridosso
della ciclabile, senza problemi di parcheggio, di abbigliamento o la preoccupazione che ci potessero rubare le biciclette, che lasciavamo aperte con i borsoni sopra. Ci siamo seduti in zone attrezzate per i turisti, per leggere il giornale o fare una partita a carte e sdraiati sfiniti su pratini per riposarci un po’…. Abbiamo goduto di paesaggi rilassanti e rigeneranti, tutto questo con la compagnia, per gran parte del percorso, del grande fiume: il Danubio blu (che in realtà purtroppo ora di blu ha solo il titolo del valzer di Strauss…). L’unico vincolo che avevamo era di arrivare alla tappa successiva: tutto ciò che ci stava in mezzo, era a nostra libera scelta. Nessun vincolo, nessun obbligo. Le tappe erano state già programmate quindi ogni sera sapevamo che dovevamo arrivare in un luogo preciso e cercare l’hotel dove avremmo trovato i nostri bagagli. Certamente in qualche momento la stanchezza si è fatta sentire, ma nulla in confronto alla soddisfazione di
arrivare ogni sera alla meta prefissata, stanchi ma felici e orgogliosi di noi, desiderosi e grati per la location trovata e la cena pronta e per la giornata trascorsa. Due passi per il paese o la cittadina e poi pronti ad andare a dormire eccitati e già incuriositi di ciò che ci avrebbe riservato il nuovo giorno. L’ultima tappa prevedeva un breve tratto in treno, dove abbiamo potuto ammirare come in Austria siano organizzati per gli spostamenti sui treni, con le bici al seguito, e questo certamente incoraggia l’utilizzo dei mezzi pubblici e della due ruote. Ultimi chilometri e poi l’arrivo a Vienna. Immensa gioia e soddisfazione! Ce l’avevamo fatta…..! Ce l’avevo fatta! Soprattutto io che al contrario degli altri non sono particolarmente sportiva….tantomeno allenata. Abbiamo percorso 350 km in sette giorni e lungo il percorso abbiamo incontrato famiglie con bambini piccoli, trasportati in rimorchi per bici; bambini più grandicelli con le loro biciclette; coppie di anziani che percorrevano le tappe con l’aiuto delle biciclette a pedalata assistita; super sportivi con attrezzature professionistiche con tanto di “valige” al seguito; gruppi di giovani con accompagnatori; disabili con le handbike, e soprattutto abbiamo visto sempre un grande senso di civiltà, di rispetto per l’altro e per la natura che ci circondava. Proprio quello di cui avevamo bisogno…. proprio ciò di cui necessita oggi l’umanità: relazione vera e rispettosa uomo – natura. Questo tipo di vacanza non è facile, leggera o frivola, ma è una vacanza intelligente perché sana, salutare e relativamente poco costosa. E’ un’esperienza avvincente e indimenticabile….per la componente naturale, per il rispetto che si deve al “creato” e in particolare, qui, al grande fiume, fonte di vita e sostentamento; per la sana fatica, che ci fa godere pienamente dei traguardi raggiunti e ci educa al sacrificio per raggiungere un obiettivo e non al tutto subito facile.