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INDONESIA
from LA MOCHILERA
Atterrati a Bali, in Asia per la prima volta, io e un mio amico abbiamo preso il primo taxi abusivo che dall’aeroporto di Denpasar ci ha accompagnato ad Ubud (centro culturale ai piedi dei grandi vulcani che la sovrastano). Bali è l’unica isola delle 17000 che compongono lo stato indonesiano ad avere in percentuale più induisti (92%) e che mussulmani (solo il 5%), religione predominante in Indonesia. Ogni aspetto della vita dei balinesi è caratterizzato dalla religione, lo noti sicuramente dalle loro offerte Canang sari o Sesajen che si possono trovare in strada, in casa, nei negozi e persino in aeroporto. Sono vassoi di foglie preparati tutti i giorni contenenti: fiori, riso, biscotti, sale, caffè e a volte anche sigarette. Preparati con bastoncini d’incenso ed acqua benedetta. Lungo le strade strettissime, a volte anche sterrate, ammiri questo popolo che vive ad un ritmo di vita completamente differente dal nostro occidentale. Vivono con semplicità e calma disarmante. La loro cucina completamente eco sostenibile composta principalmente da riso, pollo, verdure, pesce, e frutta dal sapore delizioso. Dormono nelle loro case su stuoie per terra, ed è sorprendente come siano così felici di vivere, sempre sorridenti, gentili e sempre pronti ad aiutarti dandoti tutto quello che hanno pur avendo pochissimo. Di fronte a tutto quest’amore non puoi fare altro che ricambiarlo stando con loro, imparando
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la loro antichissima cultura e cercando di imparare qualche semplice parola come “ciao” e “grazie” per cercare di entrare ancora più in contatto con loro. Dopo un soggiorno di qualche giorno a Bali, prendiamo un traghetto e ci avventuriamo a Gili Island, comprensorio di tre atolli vicino all’isola di Lombok. Isole meravigliose con un mare dal colore turchese. L’attrattiva principale è diving e snorkeling. Sulle isole ci si può muovere soltanto con la bicicletta e con carretti trainati da piccoli cavalli simili ad asinelli. Successivamente siamo andati a visitare l’isola di Nusa Penida nuova al turismo da cinque anni, con la famosa Killinking beach a forma di T-Rex (forse una delle spiagge più belle che abbia mai visto) dato anche dal fatto che per raggiungerla devi scalare una parete rocciosa che ti porta alla vista di queste grandi onde, per finire con un panorama mozzafiato. Spesi un paio di giorni sull’isola, ci dirigemmo
nell’arcipelago delle isole di Karimunjava. Paradiso terrestre vero e proprio! Le persone che la abitano, lo spettacolo della natura con coralli vivi e colorati, spiagge bianche con un mare ... mai visto prima. La sera con soli pochi spiccioli si cena con pesce fresco, calamari fritti e riso ai mercati locali. Il dispiacere più grosso che ho visto riguarda tutta l’Indonesia, ed è l’inquinamento di plastica nelle spiagge e nei fondali, portato dai turisti come me, che ne abusano soltanto perché non è possibile bere l acqua locale. Essendo piena di batteri, si consumano bottiglie di plastica, cannucce, buste di plastica... Inquinano non solo l’ambiente ma anche la bellezza di questi posti, che non avendo le competenze e i servizi per smaltirle le ritrovi ovunque. Io ogni spiaggia che visitavo, raccoglievo una busta piena di rifiuti, che poi cestinavo negli appositi raccoglitori di plastica.