Notiziario delle 8:30
Notiziario delle 11:30
Notiziario delle 17:30
Notiziario delle 18:30
a s c o l t a l i s u laPiaz zaweb.it e s u ll e m ig li or i Em i t t e n t i Ra d i o d e l Ven e to
Notiziario delle 8:30
Notiziario delle 11:30
Notiziario delle 17:30
Notiziario delle 18:30
a s c o l t a l i s u laPiaz zaweb.it e s u ll e m ig li or i Em i t t e n t i Ra d i o d e l Ven e to
Luana Zanella porta la questione in Parlamento, Montanariello attacca la Regione che si è espressa a favore, in una partecipata assemblea pubblica, organizzata dal Comitato Ambiente e Sviluppo, si ribadisce la contrarietà
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C ome previsto il risultato più deludente delle elezioni amministrative 2023 è l’affluenza. Persino in Veneto, che un tempo si distingueva per la massiccia partecipazione al voto, gli elettori ormai disertano le urne anche quando si tratta di scegliere il proprio sindaco, di decidere chi guiderà la città in cui si vive. Un segnale preoccupante, da non sottovalutare in questi tempi in cui il virtuale sembra prevalere sul reale.
segue a pag 5
Al centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
L’informazione sempre con te!
L’informazione locale ovunque tu sia!
L avori pubblici importanti per il territorio di Cavarzere soprattutto in funzione di messa in sicurezza stradale a ridosso del fiume Adige e della valorizzazione delle aree collegate alla sistemazione. Ad annunciare gli interventi che sono finanziati a livello regionale è direttamente il sindaco Pierfrancesco Munari. “Sono in arrivo – spiega Munari - 700.000 euro per il Comune di Cavarzere. Sono fondi confermati per il rifacimento della sinistra Adige”. L’intervento fa parte di un pacchetto di lavori di circa trenta progetti di sicurezza stradale, in altrettanti comuni veneti, potranno essere realizzati grazie a un nuovo stanziamento di 8 milioni 257 mila 867 euro, disposto dalla giunta regionale del Veneto, su proposta della vicepresidente Elisa De Berti e assessore alle Infrastrutture. “Abbiamo subito sfruttato – fa presente la vicepresidente Elisa De Berti – una ulteriore disponibilità finanziaria nel bilancio di previsione 2023-2025 e reso possibile un importante scorrimento della graduatoria relativa al bando effettuato nel 2022. Le risorse messe a disposizione sono riservate a progetti, ognuno dei quali ha un significativo impatto sulla sicurezza stradale del territorio veneto. Si può dire che così facendo cancelleremo trenta punti neri sul territorio e daremo nuovo impulso alla scelta strategica della difesa dell’utenza debole e della mobilità slow in tutta sicurezza, anche quando esistono punti di contatto con la viabilità ordinaria”. Entusiasta il sindaco Pierfrancesco Munari. “Dei 30 progetti che sono stati finanziati – spiega – due riguardano Venezia, uno dei due interventi veneziani sarà il nostro”.
In questa logica si valorizza il territorio e si dà impulso alle zone limitrofe del territorio puntando a potenziare il cicloturismo con delle escursioni in sicurezza lungo gli argini dei fiumi. Si va nella direzione, insomma, di una mobilità sostenibile e allo stesso tempo si potenzia la sicurezza stradale tutelando l’utenza più debole.
Alessandro AbbadirÈ un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
È pure questo un segnale della progressiva disaffezione alla politica, certamente anche per colpa di chi la politica la fa tutti i giorni e sempre più spesso non riesce a raggiungere i cittadini, con i quali fatica o non vuole entrare in sintonia, costruire un dialogo concreto e comprensibile. È sempre più difficile andare al di là dello slogan, della parola d’ordine, della battuta concepita per i social che difficilmente scende in profondità. Una politica di superficie, di copertina, sempre meno avvertita dai cittadini come qualcosa che invece li riguarda e dovrebbe coinvolgerli per un tempo leggermente maggiore di quello impiegato a scorrere i post sul cellulare.
È anche alla luce di questo scenario che possiamo leggere invece il risultato ottenuto a Treviso e a Vicenza, dove chi è andato a votare ha premiato, su fronti contrapposti, proprio i candidati che hanno dimostrato maggiore concretezza e vicinanza al sentire dei propri concittadini. Mario Conte e Giacomo Possamai sono due sindaci giovani, e questo è un altro aspetto positivo, e dalla loro hanno anche una robusta esperienza politica. Entrambi sono espressione del partito a cui appartengono, non sono degli “alieni”, quindi, ma al tempo stesso hanno saputo mantenere la propria identità e autonomia dall’apparato che li sostiene. Se hanno vinto è perché hanno convinto chi li ha premiati con il proprio voto. Conte ha ottenuto una solida conferma e può continuare a governare Treviso con tranquillità e buon margine di manovra, forte dell’appoggio di tutto il centrodestra. Vicenza ha scelto di cambiare rotta affidandosi a Possamai, che ha saputo far presa con i temi più sentiti dai cittadini, tenendo fuori dalla campagna elettorale gli aspetti più estranei e controversi che non hanno presa sull’elettorato. I rispettivi partiti di riferimento ovviamente cantano vittoria ma anche a livello locale hanno le loro grane da affrontare: la Lega una impegnativa stagione congressuale, il Pd la difficile sfida della rimonta in un territorio saldamente in mano al centrodestra. In ogni caso sia Conte che Possamai, forti del loro risultato, del loro ruolo e dell’appeal sull’elettorato, avranno un ruolo nel percorso che porterà alle Regionali del 2025.
è una testata giornalistica di proprietà di Srl
Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)
Chiuso in redazione il 12 giugno 2023
Sono fondi confermati per il rifacimento della sinistra Adigedi
Nell’interrogazione Zanella chiede se la sua collocazione, vicino alle residenze civili, non crei un rischio alla salute dei cittadini. Montanariello attacca la Regione che si è espressa a favore e chiede al sindaco Munari più determinazione
Si accende il dibattito a Cavarzere sulla questione dell’impianto del biometano. Questione che grazie ad una interrogazione della capogruppo alla Camera dei deputati del Gruppo dei Verdi e Sinistra Italiana approda in Parlamento.
“Il Comune di Cavarzere – spiega nell’interrogazione Luana Zanella – si era espresso nell’apposita Conferenza dei Servizi che valutava il progetto in termini non favorevoli allo stesso. Tra le motivazioni dei vari enti si evidenzia l’elemento collegato al mancato rispetto dell’impianto dalle residenze civili sparse e concentrate“.
“Nonostante questi elementi - sottolinea Zanella nell’interrogazione che arriva al ministro competente - che sottolineano la vicinanza dell’impianto alle case, la Regione ha dato sostanzialmente parere favorevole e ora si attende solo il parere dell’Autorità di Bacino Alpi Orientali collegata al rischio alluvione“. Per questo l’interrogazione ai ministeri competenti la Zanella si chiede se l’impianto rispetti o meno tutte le norme o se non crei un danno alla salute ai residenti. Il consigliere regionale del Pd Jonathan Montanariello poi va all’attacco della Regione Veneto e chiede al sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari di schierarsi con più forza dalla parte dei cittadini. “Se davvero contrario all’opera - dice Montanariello – il sindaco non aderisca a strumenti che ne declassificano i rischi ambientali”. Ma non solo. “Dagli ultimi sviluppi
della vicenda – sottolinea il consigliere Regionale - pare che il deposito di Biogas di Cavarzere della ditta Cavarzere Green Energy S.A. S.r.l. abbia subito una forte battuta d’arresto, legata ai contenuti del Pgra dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali. Infatti, il Piano Gestione Rischio Alluvioni, nell’individuazione del rischio idraulico del nostro territorio, evidenzia come il livello d’attenzione richiesto nel territorio dove si vuole realizzare il deposito, non sia compatibile con la progettazione dello stesso”. Jonatan Montanariello, per primo si era attivato per approfondire il caso, assieme alla consigliera comunale cavarzerana Heidi Crocco e chiedere di andare a fondo sulla vicenda. Concludono i due esponenti democratici:
“continueremo attentamente a vigilare e mettere in campo qualsiasi azione che scongiuri l’avvio di questo impianto”. Intanto al teatro comunale di Cavarzere si è tenuta nelle scorse settimane una assemblea pubblica organizzata dal Comitato Ambiente e Sviluppo Cavarzere - riattivato con nuovo consiglio direttivo e il mandato di fare opposizione all’impianto di Ca’ Venier - e sostenuta da diverse associazioni ambientaliste contrarie all’impianto del biometano. Fra queste c’era Legambiente. Italia Nostra, il Wwf e Rete dei Polesani. Il dibattito che si è tenuto ha avuto lo scopo di informare e ha posto in evidenza i rischi per l’ambiente derivati dall’impianto del biometano.
Alessandro AbbadirSulla questione dell’impianto di biometano a Cavarzere e in risposta agli attacchi del consigliere regionale del Pd Jonathan Montanariello il sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari, interviene ribattendo punto su punto e ribaadisce la sua posizione e quella del Comune. Munari premette che ora ci si trova ancora in una fase di acquisizione dei pareri e che quindi nessuna decisione può di fatto essere stata definita.
“Ancora una volta – spiega Munari- qualcuno non perde occasione per rimanere in silenzio o per verificare quello che si scrive. Il consigliere regionale Montanariello sbaglia diverse volte: le osservazioni ove avevamo sollevato la problematica idraulica (Pgra) era a firma del sindaco e del dirigente, non solo di quest’ultimo come erroneamente
indicato. Il documento indicato, è un documento che è stato emesso dalla ditta proponente; il sindaco sa e, visto che il procedimento è ancora pendente, ha dovere di riservatezza, così come dovrebbe averlo anche chi fa richiesta di accesso agli atti, o chi, per varie ragioni, viene in possesso di documenti. L’autorità di Bacino e di conseguenza la Regione Veneto, devono ancora esprimersi. Pertanto, consiglio di rimanere in silenzio. Detto ciò, chi vuole fare fughe in avanti o lanciare scoop roboanti, non fa sicuramente il bene di Cavarzere e della nostra comunità”.
Insomma, per il sindaco di Cavarzere nulla è stato ancora deciso e il rischio è quello di fatto di dipingere una situazione che alla fine potrebbe essere profondamente diversa. (a.a.)
se ne discute nell’assemblea pubblicaPierfrancesco Munari
Ideato una ventina d’anni fa, ormai di fatto archiviato, potrebbe aiutare i comuni del Basso Veneziano ad uscire dall’isolamento che per anni ha allontanato investimenti e insediamenti produttivi
Iprimi cittadini di Cavarzere e Cona hanno incontrato le scorse settimane in un vertice ad hoc il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Per i sindaci va considerata la possibilità di rilanciare il progetto della Romea Commerciale (ideato da una ventina di anni e finito da qualche anno, ormai di fatto come archiviato). A spiegare le motivazioni dell’incontro sono stati gli stessi sindaci. “Ho incontrato il ministro Salvini – spiega Pierfrancesco Munari - con il collega di Cona, Alessandro Aggio, e con l’amico Angelo Mancin in rappresentanza di Chioggia. Sul tavolo l’ambizioso progetto strategico pendente da decenni della Romea Commerciale che passerebbe per il nostro territorio e gli sbarramenti del cuneo salino sui nostri fiumi. Ringrazio gli amici Alberto Stefani e Sergio Vallotto per aver presenziato e aver condiviso con noi le progettualità future. Ricordo a chi è abituato alla politica del No, che la Romea
ancora oggi ha il triste primato di essere una delle strade più pericolose d’Italia con 1,7 incidenti al chilometro e un tasso di mortalità di 0.1 per incidente. Numeri che fanno rabbrividire e che potrebbero essere parzialmente risolti con una viabilità alternativa per i mezzi pesanti. Al tempo stesso Cavarzere potrebbe uscire dall’isolamento infrastrutturale che negli anni ha sempre più allontanato investimenti e insediamenti produttivi”. Sulla stessa linea il sindaco di Cona, Alessandro Aggio. “Con i colleghi Munari e Mancin - spiega - abbiamo avuto l’occasione di sottoporre al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini quella grande opportunità per il territorio che è la “Romea Commerciale”. “Quell’arteria – prosegue - che, sviluppandosi da Mestre a Cesena (progetto totale fino ad Orte), alleggerirebbe il traffico dell’attuale”. Ma il sindaco Aggio sottolinea anche altri temi, specifici del territorio di Cona emersi nell’incon-
tro. “In chiusura di riunione, - conclude Aggio - ricordandosi bene di Cona dato il precedente incarico da Ministro degli Interni, mi ha garantito che questo Governo non ha intenzione di ripetere le esperienze dei grandi hub profughi, per cui Conetta non correrà il rischio vissuto fino al 2018. Un ringraziamento va all’onorevole Alberto Stefani per aver organizzato e aver dato l’opportunità al territorio del basso Veneziano di presentare le problematiche infrastrutturali al Ministro competente e a Sergio Vallotto per la sua opera di coordinamento tra i rappresentanti degli enti”.
Alessandro AbbadirAnche due volontari cavarzerani della Protezione civile in aiuto della gente di Sorarolo
Il 25 maggio il distretto meridionale Cona-Cavarzere-Chioggia si è unito alla Colonna Mobile Regionale in direzione Solarolo (Ra) per aiutare il paese colpito duramente dall’alluvione.
“Da Cavarzere sono partiti due volontari: Gelindo Romagnolo e Gianluca Bertocco – ha spiegato Marco Grandi, assessore alla Protezione
Civile – verso le 7 di mattina sono partiti portando con loro tutto l’occorrente necessario: tre elettropompe ad immersione per lo svuotamento di cantine, scantinati e seminterrati, pompe per evacuare l’acqua e generatori.
“A Solarolo la situazione era davvero tragica – ha raccontato Gelindo Romagnolo – tutto ciò che ci trovavamo davanti agli occhi era rovinato dall’acqua. È stato brutto vedere le case, soprattutto quelle costruite da poco, con i mobili distrutti dall’acqua, le auto sommerse. Abbiamo lavorato molto e, nonostante la situazione d’emergenza, è stato davvero emozionante vedere che tutti ci hanno accolto con il sorriso sulle labbra e la gratitudine nel cuore”. (b.c.)
Ipab Danielato. Il Pd attacca il sindaco sulla scelta dei due nomi
Chiara Tasso: “Hanno il solo obiettivo di sistemare gli equilibri interni alla sua maggioranza, senza contare il doppio incarico della Frizzarin, auspichiamo le sue dimissioni da consigliera comunale”
“Dov’è la coerenza del sindaco Munari nelle nomine del Cda dell’Ipab? Ha pubblicato il secondo bando per completare il Cda dell’ente, ma come mai a febbraio dell’anno scorso aveva pubblicizzato l’avviso per reclutare candidature da selezionare mentre adesso ha fatto passare il bando in sordina e senza darne il minimo risalto? Probabilmente stavolta aveva già le nomine pronte, e pubblicizzare il bando avrebbe comportato una eventuale partecipazione di altri candidati, rompendo di conseguenza i piani. Ma se ha usato un metodo con le prime tre nomine, e cioè scegliere persone dotate di “spessore professionale”, quali sono stati criteri utilizzati stavolta?”. Un pesante attacco sulle nomine dell’Ipab Danielato che parte dalla consigliera Chiara Tasso a nome del gruppo consigliare del Pd di Cavarzere.
“Per coerenza - spiega Tassodovrebbero essere rimasti gli stessi di allora, e cioè effettuare nomine “tecniche” e non “politiche”. Ma le cose non sono an-
date evidentemente così”.
Il Pd locale critica le decisioni del sindaco. Dopo un medico, un avvocato e un commercialista, le aspettative erano elevate anche per le ultime due nomine rimanenti. Non ce ne vogliano Frizzarin e Ronchi, ma è evidente che stavolta il sindaco ha fatto valutazioni completamente diverse dalle precedenti”.
“È palese – prosegue - che dietro a queste nomine si cela una sorta di imbarazzo nel sindaco stesso il quale, solitamente molto bravo nel condividere nei social i suoi risultati, stavolta ha preferito evitare l’argomento, sapendo che la cosa avrebbe generato qualche malcontento e a quel punto non avrebbe potuto sottrarsi a domande scomode”.
E arriva dunque l’affondo del Pd. “Qui – si spiega nella nota del gruppo consigliare – siamo di fronte a nomine puramente politiche, che hanno il solo obiettivo di andare a “sistemare” gli equilibri interni alla sua maggioranza e alla coalizione che lo ha sostenuto con una vera e propria spartizione di pesi e
ruoli. Non aveva forse detto che l’Ipab non è un poltronificio? E ora che fa? Per non parlare del doppio incarico per la consigliera Frizzarin che ora si ritrova anche nel Cda dell’Ipab oltre che nel consiglio comunale: come la mettiamo? Il sindaco Munari e il suo vice Parisotto hanno sempre rimproverato i consiglieri comunali che nella passata amministrazione ricoprivano entrambi gli incarichi, quindi, diamo per scontate le dimissioni della consigliera Frizzarin dal consiglio comunale. Altrimenti il sindaco dovrà spiegare come mai quando era all’opposizione la pensava in un modo e pure quando era in campagna elettorale, mentre ora si rimangia tutto e cambia idea così repentinamente”.
“Per ora l’unica considerazione che ci viene da fare è che il sindaco – sono le conclusioni del Pd - predica bene ma razzola male dato che si è smentito da solo e fa o l’esatto contrario di quanto ha affermato in questi ultimi due anni”.
Alessandro Abbadir
Munari replica: “Tra le manifestazioni d’interesse questi 5 nomi erano i più titolati”
Il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari dopo gli attacchi del Pd sulle ultime due nomine dell’Ipab Danielato replica in modo netto alle critiche ricevute e invita il centrosinistra a guardare a quello che avevano fatto loro.
“Certo so – spiega Munari - che sentire parlare il Pd di Cavarzere di nomine Ipab è veramente paradossale. Con tutti i soldi che hanno fatto spendere al Comune per le nomine scellerate a due settimane dalle elezioni dell’ot-
tobre 2021, hanno anche il coraggio di parlare, dopo che la mia amministrazione ha “stravinto” in Consiglio di Stato, che ha sancito l’illegittimità delle nomine della precedente amministrazione”.
Il sindaco ritiene fortemente contraddittoria l’azione politica del Pd. “Dopo uno stallo di diversi mesi, sono infatti del 17 novembre dello scorso anno le prime 3 nomine e dopo aver governato senza titolo l’Ipab per oltre mezzo anno, vorrebbero fare
la morale”.
Il sindaco difende a spada tratta il profilo dei nominati. “Le nomine effettuate - conclude - risultano i 5 profili più titolati presenti nelle manifestazioni di interesse pervenute e sono sicuro che faranno il bene dell’ente amministrato. Ricordo a chi ha la memoria corta che noi abbiamo richiesto le manifestazioni di interesse per le nomine mentre loro hanno nominato i sodali senza nemmeno chiedere chi poteva essere interessato”. (a.a)
Grande partecipazione alla manifestazione, con la presenza delle associazioni del territorio In calendario altre scadenze, tra cui per la prima volta la “We Run Cavarzere”, la camminata cittadina
Giugno, il mese dello sport: è l’annuncio dell’assessore competente Mattia Bernello che elenca lla serie di appuntamenti in calendario, a partire da quelli già svolti. “Abbiamo iniziato con il botto, lo scorso 4 giugno con il moto e auto raduno, organizzato dal Motoring Classic Club, che ha coinvolto tutto il territorio cavarzerano – ha spiegato – inoltre, sono stati festeggiati i 30 anni della Subaro. Un evento che ha portato a Cavarzere tantissime persone”. Domenica 11 si è svolto il “Gran Premio Lions D” Memorial Luigi Marzola, una gara ciclistica riservata alla categoria GIOVANISSIMI + PG”. Ma le novità sportive non sono finite qui: venerdì 23 giugno, grazie al patrocinio della Regione del Veneto, della Città Metropolitana di Venezia, del Coni e dell’assessorato allo Sport del Comune di Cavarzere, per la prima volta ci sarà la “We Run Cavarzere”, una camminata e corsa non competitiva con un circuito di 4,500 km da percorrere due volte. Alle 18:30 è previsto un ritrovo in piazza Vittorio Emanuele II e la partenza sarà alle 19.30. Saranno premiati il primo uomo assoluto, la prima donna assoluta e i primi 3 gruppi. A tutti i partecipanti sarà donata una maglia in ricordo della camminata. Il 25 giugno, invece, ci sarà il recupero del “Primo memorial Stefano Trovò” che è stato rinviato a causa del maltempo. “Sport in comune, la manifestazione che si è svolta nel fine settimana del 9 e 10 giugno – ha continuato Bernello – con la partecipazione di una ventina di associazioni sportive, è stata un vero successo. Grazie agli sponsor, le varie associazioni hanno potuto esibirsi e farsi conoscere al pubblico. Inoltre, ci sono stati vari tornei di basket e calcio. Anche quest’anno sono stati premiati gli sportivi cavarzerani che si sono distinti a livello provinciale e regionale”. “Un successo incredibile – è il commento del sindaco Pierfrancesco Munari – Tantissimi gli atleti che si sono esibiti o hanno combattuto nelle nostre piazze. Tanti i giovani attratti dagli sport più disparati, dalla boxe al calcio, alla pallavolo, al crossfit e poi ancora cinofili, appassionati di automobilismo e tanti altri”. “Il nosstro week end dedicato agli sport – ha poi sot-
tolineato – è stato impreziosito dalla presenza della Banda Musicale Cittadina di Cavarzere che insieme ai bambini hanno proposto l’Inno italiano. Sentire l’Inno cantato dai bambini è stata un’emozione indescrivibile”. E infine i ringraziamenti a tutti coloro che hanno creduto al progetto.
Oltre alle tante associazioni sportive del territorio, quest’anno ha partecipato alla kermesse anche l’Istituto Comprensivo di Cavarzere. “Ringrazio l’amministrazione comunale e la consulta dello sport che ci hanno permesso di entrare a far parte della festa dello sport –ha detto la dirigente dell’IC, Ilaria Finotti – questa festa arriva a conclusione di un anno scolastico con molte attività progettuali inerenti allo sport, in particolare con la Scuola Aldo Cappon”. Durante questi mesi, infatti, i ragazzi della scuola secondaria, coadiuvati dalle insegnanti di educazione fisica, le professoresse Renata Fava e Camilla Rubin, hanno sperimentato vari sport, tra cui l’atletica leggera, la canoa e anche l’arrampicata sugli alberi. “Siamo riusciti a coinvolgere circa un centinaio di ragazzi, famiglie, genitori e docenti che ci hanno aiutato per la serata del 10 giugno. Abbiamo fatto una presentazione con musica e attività motoria e poi abbiamo fatto attività di orienteering nelle zone chiuse di Cavarzere nelle quali, vari gruppi di ragazzi, hanno partecipato ad una specie di caccia al tesoro”. “Grazie a tutti i docenti – ha concluso Bernello – grazie agli sponsor e alla Pro Loco di Lina Figoni, sempre in prima linea per il nostro Paese”. (b.c.)
Per ottenere la classe dovrebbero esserci almeno 13 iscritti, ce ne sono 12 che al momento sono destinati alla scuola di Pegolotte. Il consigliere Pasquali s’impegna con i genitori, e anche il sindaco
Hanno partecipato in molti alla manifestazione organizzata dal Comitato “Salviamo la scuola di Boscochiaro” tenutasi lo scorso 20 maggio davanti all’istituto Lombardo Radice.
Tante famiglie si sono riunite per chiedere la deroga per la formazione della prima classe prima per l’anno scolastico 2023/2024.
Non proprio molto tempo fa, infatti, ai genitori dei bambini è stato comunicato che la classe prima a Boscochiaro non ci sarà per mancanza di numero minimo di iscritti e che, d’ufficio, i 12 bambini saranno iscritti a Pegolotte di Cona.
“Il numero minimo sarebbe di 13 bambini e ce ne manca uno per ottenere la classe.
I nostri bambini, dunque, sono
stati iscritti a Pegolotte: sono 18 km e, per chi abita nella frazione di San Pietro, addirittura 25. Possiamo permettere questo? – ha detto il consigliere Pasquali – chi taglia la scuola toglie il futuro e se non verrà fatta la classe prima, Boscochiaro sarà destinata a morire. Ricordiamo che la Lombardo Radice è l’unica scuola delle frazioni a sopravvivere”.
“Stiamo chiedendo davvero a tutti – ha continuato Pasquali – abbiamo scritto alla Regione e alla Dott.ssa Mirella Nappa, Dirigente dell’ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. Speriamo di riuscire ad ottenere un incontro”. Già ad aprile, il consigliere Pasquali, dopo aver appreso della decisione di spostare i bambini a Pegolotte, ave-
va chiesto delucidazioni al sindaco Munari. “Quello che posso dire e confermare è che nessun bambino da Boscochiaro andrà a scuola a Cona – aveva detto il primo cittadino – mi impegnerò assolutamente anche perché il Provveditorato può fare tutti gli spostamenti che vuole, autorizzare le classi a destra e a si-
nistra, ma poi i trasporti li deve fare il Comune di Cavarzere, e il Comune di Cavarzere i trasporti nel territorio di Cona non li farà. Questo è quello che confermo: i bambini, da Boscochiaro, non si muovono”. “Quando i nostri amministratori regionali parlano di identità veneta, devono parlare anche della
Dopo il riconoscimento da parte dell’Associazione San Mauro lo scorso anno, arriva un nuovo premio, questa volta da parte dell’Università popolare di Cavarzere per “aver immortalato momenti importanti delle attività promosse”.
Giuseppe Arpicelli, calabrese d’origine ma residente nel cavarzerano dal 1972, racconta la passione che, da circa cinque anni, lo ha fatto conoscere in tutto il paese.
Giuseppe, infatti, è l’amministratore del gruppo facebook “Cavarzere Live” che conta quasi sei mila iscritti.
Da dove è nata l’idea di “Cavarzere live”?
“L’idea è nata cinque anni fa grazie ad un confronto con Stefano Spano, giornalista di Adria ed ideatore e fondatore del gruppo. Lo scopo è di informare i cavarzerani, anche quelli emigrati
in altre regioni, su ciò che accade a Cavarzere e paesi limitrofi. Lo gestisco aiutato da Luigi Mancin, Steve Celio, Marco Moretto, Moira Cecchetto, Raffaella Pacchiega, Stefano Spano”.
Il suo è un servizio che svolge gratuitamente. Come si organizza?
“All’inizio ero un po’ ero in imbarazzo agli eventi pubblici che seguivo. Ora le cose sono cambiate. Molto spesso sono gli organizzatori degli eventi a chiamarmi per fare le fotografie e pubblicarle sul gruppo. In particolare, rngrazio i Comitati delle frazioni che sono sempre gentili e ospitali”.
In questi giorni ha ricevuto un altro riconoscimento…
“Sono premi che mi fanno capire che quello che sto facendo lo sto facendo bene. Il regalo
più grande, però, è quando la gente mi ferma per strada per un saluto”.
A volte ci sono anche commenti negativi. Ha mai pensato di mollare tutto?
possibilità che i cittadini possano rimanere nelle frazioni, altrimenti, con l’andare del tempo, i paesi di periferia spariranno – ha concluso Pasquali – noi di Boscochiaro teniamo al futuro dei nostri bambini e del nostro paese. Siamo degli ossi duri e non molliamo”.
Benedetta Cesaro“Non si può piacere a tutti, ma io non faccio del male a nessuno e soprattutto pubblico le cose come sono, pubblico la verità. Forse a qualcuno può dar fastidio. A volte ho pensato di mollare, poi sono capitate delle cose che mi hanno fatto cambiare idea. Circa tre anni fa, sono stato contattato da Bruno, ragazzo brasiliano che cercava i suoi parenti a Cavarzere. Voleva venire in Italia e io l’ho aiutato. Ero il suo unico punto di riferimento. Ora Bruno ha la cittadinanza italiana, abita a Cavarzere e ha un lavoro fisso. È questo ciò che cerco di fare: informare, ma soprattutto aiutare gli altri”. (b.c.) Giuseppe
Quest’anno La Notte Bianca al Quadrato non si farà. La kermesse estiva con la musica, il divertimento e tanti appuntamenti che riempivano di gente le strade del paese e attraevano visitatori dalle città e province limitrofe, mettendo in luce anche le attività locali, non ci sarà. Lunghe riflessioni, tante ore di analisi dei potenziali costi e ricavi, ma il Comitato organizzatore non è riuscito a trovare la “quadra”, pur con grande dispiacere visti i risultati sempre crescenti di pubblico e di durata che la Notte Bianca ha ottenuto negli ultimi 10 anni.
“La manifestazione negli anni è cresciuta sempre più e realizzare un evento di tale portata cominciava ad essere impegnativo, anche e soprattutto dal punto di vista economico” spiega il presidente del Comitato Notte Bianca al Quadrato, Giuseppe Bergantin. “Avremmo voluto continua-
re a proporre la manifestazione ma mantenendo lo stesso format, in linea con le precedenti edizioni, se non in ulteriore crescita, come siamo abituati a fare. È evidente che avevamo bisogno di un budget importante che con gli sponsor, pur sempre disponibili, e il contributo dell’amministrazione comunale e degli esercenti, non si riusciva a coprire.
Già lo scorso anno, pur di fare l’evento, il Comitato si è fatto carico del deficit ma quest’anno non possiamo coprire eventuali “perdite”.
E con molto dispiacere Bergantin conclude: “Sono stati anni bellissimi e sento il dovere di ringraziare ancora una volta tutti coloro che si sono spesi per realizzare le varie edizioni de “La Notte Bianca al quadrato”: le attività economiche, gli sponsor, le diverse amministrazioni che ci hanno sostenuto, e tutti i volontari che generosamente si sono
messi a disposizione per la causa. Tutti sono stati preziosi per far crescere una kermesse che è diventata un modello per le altre manifestazioni. Purtroppo, la nostra avventura si ferma qui. Spero per il bene della nostra città che qualcuno raccolga il nostro testimone e decida di organizzare la Notte Bianca anche quest’anno, a noi non resta che fare gli auguri di buon lavoro!”.
edizioni
Il 5 giugno 2023 ricorre la Giornata mondiale per l’ambiente, iniziativa globale promossa dal Programma delle Nazioni unite per l’ambiente per ricordare l’importanza di preservare il nostro pianeta. Slogan di quest’anno è #BeatPlasticPollution e tutte le attività si concentreranno alla lotta all’inquinamento da plastica. Un futuro amico dell’ambiente che va verso un’economia circolare e nel quale ognuno può fare la sua parte. Una giornata che offre l’opportunità di riflettere sulle questioni ambientali e di promuovere azioni concrete, con la consapevolezza che la salvaguardia dell’ambiente è una responsabilità anche e soprattut-
to verso le generazioni future, riflessione che abbiamo fatto diverse volte in classe durante questi anni di scuola, perché la
Qualche settimana fa, grazie all’intervento di due esperti di storia locale, la prof.ssa Liana Iseppato e Luigina Badiale, abbiamo scoperto le persone che hanno guidato la Resistenza a Cavarzere, abbiamo conosciuto i luoghi, i nomi dei partigiani cavarzerani, come hanno organizzato la lotta, la resistenza e come sono stati uccisi. Purtroppo, la passeggiata per le vie di Cavarzere per vedere da vicino i luoghi é saltata, causa maltempo, ma grazie a una carrellata fotografica abbiamo individuato i luoghi della resistenza, la casa del dottor Busonera, la casa del Fascio…. Abbiamo approfondito la figura del dottor Flavio Busonera, il medico sardo, che al servizio dei territori di Rottanova, di San Pietro come medico di condotta, fu portato dalla sua professione in tutti i fronti di guerra partigiana. Arrestato con uno stratagemma, fu impiccato per rappresaglia. Cavarzere e il suo territorio furono anche teatro di due stragi nello stesso giorno. Sono avvenute il 5 luglio 1944 a San Pietro di Cavarzere e a Cavanella d’Adige, ad opera di reparti nazifascisti (Brigate nere, per lo più, e soldati tedeschi) che hanno ucciso, nei due luoghi, rispettivamente, cinque e quattro persone ritenute colpevoli di appoggiare i partigiani locali. La sequenza dei fatti che portò alle due stragi iniziò il 25 giugno 1944, con un aviolancio di armi destinato alla Resistenza, che vennero recuperate e nascoste dal dottor Flavio Busonera e
altri nella zona di San Pietro. Il 4 luglio un gruppo di partigiani, tra cui l’adriese Eolo Boccato, si recò a recuperarle ma ebbe uno scontro a fuoco con alcuni fascisti toscani. Nello scontro rimasero sul terreno un partigiano (Maurizio Martello, di Adria) e tre fascisti. Da qui la rappresaglia del giorno dopo, nei confronti dei giovani renitenti alla leva nascosti nelle campagne di San Pietro. Alcide Boscolo di 19 anni, Narciso Enzo (27), Bruno Enzo (21), Rino Berto (24) e Alfredo Marzola (18), furono catturati. Boscolo fu fucilato nella piazza di S. Pietro, Berto e Narciso Enzo poco dopo nella piazza di Cavanella d’Adige, mentre Bruno Enzo e Marzola furono condotti a Cavarzere e, dopo essere stati brutalmente a lungo torturati nella Casa del fascio, che si trovava in largo Manin, furono fucilati sul ponte dell’Adige. Non trovandolo ucci-
La Piazza e LaPiazzaweb sono liete di proseguire la collaborazione con la Scuola secondaria di primo grado Aldo Cappon di Cavarzere relativa al progetto “Cronisti in classe”. Grazie alla disponibilità della Dirigente dell’IC Cavarzere, Dott.ssa Ilaria Finotti, e all’accordo con la redazione, ogni mese i ragazzi della classe 3B pubblicheranno degli articoli scritti in classe, coadiuvati dalla loro docente di Lettere Lisa Vuocolo.
sero un suo omonimo, Narciso Mantovan. Un altro gruppo si era recato allo spaccio del paese e aveva fatto prigionieri, in successione Ortensia Boscarato e il marito, Mariano Baldin, giunto nel frattempo da Chioggia. Entrambi furono uccisi a colpi di mitra. Più tardi fu catturato anche il figlio 18enne, Ennio, che si era nascosto tra le dune ma poi si era avvicinato al paese per vedere cosa fosse accaduto. Il ragazzo venne picchiato e portato via.
Il suo corpo verrà ripescato, in mare, 16 giorni dopo. Nove morti e una lunga scia di violenze (incendi, ruberie e devastazioni) colpirono Cavarzere e Chioggia tra il 5 e il 6 luglio. Abbiamo scoperto grazie alle esperte che fatti che a volte riteniamo lontani, perché li studiamo sui libri di storia, in realtà sono vicini a noi, anzi si sono svolti proprio neo luoghi del nostro paese.
L’orchestra dell’indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo Cavarzere-Cona esegue un repertorio molto ricco, interviene anche la presidente del Circolo
Tullio Serafin e il mezzosoprano Erika
Lo scorso 27 maggio, in una chiesa di San Giuseppe gremita, si è svolto il concerto di fine anno dell’orchestra dell’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere-Cona. “Ma che musica, maestro!” era il titolo del concerto e mai parole sono state più azzeccate. I ragazzi della 1F, 2F, 3F della Cappon di Cavarzere e della 1^I e 2^I della Tito Livio di Pegolotte hanno suonato diversi brani musicali, coinvolgendo tutti i presenti in sala. A presentare la serata l’insegnante Maria Ilva Bonato. “Questa serata è stata realizzata grazie all’impegno costante della Dirigente Ilaria Finotti, di tutti gli insegnanti e dei genitori che, come sempre, collaborano con noi – ha detto – Il nostro primo grazie va, però, a Don Francesco per averci ospitato”. “Che meraviglia! – ha commentato don Francesco - Questo è lo stupore della vita, direbbe Papa Francesco. Dobbiamo stupirci di queste cose perché, quando non ci si stupisce più, vuol dire che siamo morti dentro. Questa sera lasciamoci stupire da questi ragazzi”. “Il mio augurio è questo, - ha concluso - cercate di suonare per la Pace”. I ragazzi dell’orchestra, accompagnati dai loro professori, da ex insegnanti e da ex alunni, hanno spaziato in vari generi musicali. Ad aprire il concerto sono stati i brani tradizionali “Mary had A Little Lamb” e “Fais Dodo Colas Mon P’tit Frère” con l’arrangiamento di Andrea Cappellari, suonati dalle classi 1^f e 1^I e diretti dalla Prof. ssa Stefania Masiero.
Poi è stato il momento di “Morning” da “Peer Gynt Suite” musica di Grieg e arrangiamento di Tony Mason, di “Peer Grynt” dalla suite n1 e di “Jurassik Park Theme” tratto dalla colonna sonora del film “Jurassik Park”, tutti diretti dal Prof. Antonio Brazzo. Per l’occasione, grazie al lavoro di collaborazione dell’Istituto con il Circolo
Tullio Serafin, le musiciste Bianca
Sartor e Laura Rubini, vincitrici delle borse di studio “Tullio Serafin”, hanno allietato i presenti con tre brani. “Ringrazio la Scuola Aldo Cappon e la scuola Tito Livio e tutto il comprensivo per la serata – ha detto la Presidente del circolo, la professoressa Nicla Sguotti – sono qui perché da anni la nostra associazione collabora con il musicale e siamo molto felici di poter sempre apprezzare l’alto livello al quale gli
Zulikha Benatoinsegnanti portano questi ragazzi”. Il circolo, infatti, vuole premiare la bellezza e la competenza. Da tanti anni, collabora con il Comune di Cavarzere e ha istituto una borsa di studio intitolata a Tullio Serafin. Questo permette al vincitore di approfondire la propria preparazione presso il conservatorio “Buzzolla” di Adria. I ragazzi del musicale sono tornati protagonisti con sei brevi brani tratti da “Il Carnevale degli animali”: musica di Camille
Saint-Saens, arrangiamento di Jan van der Goot e direzione di Brazzo. Questa volta, però, l’orchestra è stata accompagnata dalla voce recitante del professor Mariano Baldrati che ha letto diverse poesie di Chiara Carminati scritte per interpretare i pezzi musicali. Ad abbellire la chiesa, diversi pannelli giganti realizzati dalla professoressa di Arte Ilaria Ferrarese. La serata si è conclusa con la presenza del mezzosoprano Erika Zulikha Benato che, accompagnata dall’orchestra, ha incantato il pubblico con “Summertime” musica di George Gerhwin, “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno e “O sole mio” di Eduardo Di Capua. Standing ovation. “Il musicale è il nostro fiore all’occhiello – ha detto la dirigente Finotti - e speriamo continui a dare dimostrazione delle grandi competenze che i nostri ragazzi ottengono”.
Benedetta CesaroLo scorso 9 giugno, insieme al presidente di Ater Venezia, Fabio Nordio, e all’assessore alle Politiche sociali, Marco Grandi, il sindaco Pierfrancesco Munari ha consegnato 13 alloggi “che vanno ad inserirsi – ha sottolineato il primo cittadino – in un piano di assegnazione corposo e ambizioso”. “Sono lieto – ha aggiunto – che la graduatoria sia stata scorsa e che molti cittadini finalmente abbiano una casa dove vivere serenamente”.
Congratulazioni all’ex sindaco Henri Tommasi che lo scorso 8 giugno è diventato papà per la seconda volta: è nata infatti la sorellina di Ethan. Margherita alla nascita pesava quasi 3 kili ed era lunga 49 cm. Felicitazioni a mamma e papà e al piccolo Ethan che adesso avrà la responsabilità di essere il fratellino maggiore.
Nel 2022 lo Stato ha assegnato al Comune 23mila euro, il gruppo politico ha preparato una proposta su come impiegarli ma il sindaco taglia corto: “I fondi sono per l’asilo nido”
“Nel 2022 lo Stato ha assegnato al Comune di Cona 7.673 euro per implementare i servizi dell’infanzia per i bambini da 0 a 3 anni e, nel 2023 ha assegnato un ulteriore stanziamento di 15.336 euro per un importo complessivo di 23.009 euro, sempre per implementare i servizi per l’infanzia. Questi soldi se non verranno impegnati per aumentare i servizi per l’infanzia dovranno essere ritornati allo Stato.
Abbiamo quindi chiesto al sindaco Aggio di convocare urgentemente un tavolo tecnicopolitico per non perdere tali finanziamenti”: Sono le parole dei consiglieri del gruppo di opposizione “Insieme per Cona”.
“La nostra proposta – spiegano - è già stata già avanzata per le vie brevi da qualche mese riguarda la creazione di un polo dell’infanzia alla scuola materna “Don Bosco” di Pegolotte, utilizzando le aule attualmente impiegate per il doposcuola, per avviare la sezione primavera o nido nel Comune di Cona. Va fatta rivedendo l’attuale convenzione tra Comune e Parrocchia che comunque scade alla fine del 2023”. Ma non solo: “Vanno utilizzate le aule del piano terra della scuola media per il doposcuola e non per ricollocare il centro anziani- sostiene il gruppo - I soldi stanziati dall’attuale amministrazione per la redazione dello studio di fattibilità per l’accorpamento della scuola secondaria di primo grado “Tito Livio” e la scuola primaria “Gabriele D’annunzio” dovrebbero essere impiegati per eseguire lo studio per creare il polo per l’infanzia presso la scuola materna “Don Bosco” e l’utilizzo delle aule della scuola media per il doposcuola”.
“Pensiamo – spiegano - che perdere tali risorse destinate ad ampliare i servizi per l’infanzia sia un grave errore politico, in quanto togliamo delle opportunità alle giovani famiglie che si vedono costrette a portare i bimbi da 0-3 anni a Concadalbero o Agna”.
Dal sindaco Alessandro Aggio una risposta secca. “I fondi stanziati – taglia corto il primo cittadino – sono per l’asilo nido a Cona; un asilo nido non esiste”.
I ragazzi delle scuole di Cona danno una lezione di comportamento civico a tutti. Hanno infatti sistemato la panchina rossa contro la violenza di genere che era stata installata nel 2019.
“Nelle scorse settimane abbiamo ringraziato gli studenti della classe 3^ della scuola media Tito Livio i quali, con la supervisione dal professore Donolato - spiega il sindaco
Alessandro Aggio - hanno restaurato la panchina rossa installata nel 2019. Oltre al Comune e ai funzionari comunali del servizio sociale e dell’ufficio tecnico erano presenti la dirigente scolastica la dottoressa Finotti,
i carabinieri della stazione di Cavarzere guidati dal maresciallo Marozzi, la Protezione Civile di Cona e i rappresentanti di Cgil Spi, Auser e del Centro Sollievo Giuseppe Bergantin, Floriana Nicolé, Mariangela Crepaldi, Donatella Bondesan e Franco Necchio”.
Fin da inizio anno, sottolinea il sindaco di Cona, i ragazzi hanno preso seriamente il progetto, dividendosi in gruppi, prima per studiare il messaggio e il disegno ed in seguito per realizzarlo.
“Il risultato - sottolinea Aggioè stato duplice. C’è stata in primo luogo una profonda riflessione sulla mancanza di spessore umano per chi usa violenza (psicologica o fisica che sia) contro le donne e, non secondario, l’essersi presi cura di una panchina, di un bene pubblico: un bell’esempio per quei pochi annoiati che non trovano di meglio da fare che rovinare gli arredi urbani”. Tanti i commenti positivi dei cittadini di Cona per questa iniziativa dei ragazzi. (a.a.)
Eventi. Dal 5 luglio al via la nuova edizione di Operaestate Festival
Mancano poche settimane all’inizio della nuova edizione di Operaestate Festival, l’articolato festival estivo che porta a Bassano affermati artisti e giovani compagnie, nelle discipline del teatro, danza, musica e circo contemporaneo. Si inizia con la danza e la compagnia francese Remua Menage, che già qualche anno fa aveva trasformato il centro storico in un’enorme festa sul tema dell’acqua e ritorna quest’anno (5 luglio) con Le Bal, una spettacolare parata lungo le vie del centro ispirata alla Bell’époque. Tra i grandi nomi della danza internazionale si segnalano: Christos Papadopoulos, coreografo greco considerato uno degli artisti più innovatori della danza contemporanea (25 luglio); gli straordinari danzatori di MM Contemporary Dance Company in scena in due creazioni, rispettivamente di Mauro Bigonzetti e di Adriano Bolognino (2 agosto, prima nazionale); la nuova creazione di Simona Bertozzi (16 agosto) e la danza che incontra la musica elettronica con il lavoro di Annamaria Ajmone e Laura Agnusdei (4 settembre). Il Festival ospiterà anche la prima nazionale (8 agosto) dell’Hamburger Kammerballet, l’eccellenza del balletto contemporaneo, fondata dal principal dancer Edvin Revazov per i colleghi ucraini in fuga dal conflitto, e torna ad abitare l’architettura delle Bolle Nardini – disegnate da Fuksas, con il lavoro di Alessandro Sciarroni (5 e 6 settembre). Sarà invece a Villa Bolasco a Castelfranco Veneto la nuova creazione dell’artista italo-giapponese Masako Matsushita per i Dance Well, la comunità nata attorno alla pratica di danza per persone con parkinson (15 luglio).
Riflettori puntati anche sul Teatro d’autore, che mette in luce riflessioni del tempo presente, attraverso i lavori di alcuni tra gli artisti più
significativi della scena italiana: il pluripremiato Romeo Castellucci (28 luglio), la coppia Leone d’oro Rezza-Mastrella (21 luglio), la prima nazionale di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari (29 luglio) con un lavoro accessibile anche alle persone non vedenti, gli amatissimi dal pubblico Lino Guanciale (31 luglio) e Vinicio Marchioni (13 luglio); il musicista Mario Brunello insieme alla poetessa Mariangela Gualtieri (11 agosto), il maestro Gabriele Vacis (28 e 29 settembre) solo per citarne alcuni.
Variegato il programma dedicato alla musica, che spazia tra classico e contemporaneo, invitando a Bassano il violinista Giovanni Andrea Zanon (7 luglio), Makaya McCraven, batterista e compositore jazz di fama internazionale (23 luglio); Lubomyr Melnyk, compositore e pianista di origine ucraina che incrocia la sua strada con la danza, (17 luglio, prima nazionale), il musicista sardo Paolo Angeli, candidato ai Grammy Awards 2023 (3 agosto).
E ancora l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius con una nuova produzione dei Carmina Burana di Carl Orff, (4 agosto). Tornano anche i Giovani Talenti nella sezione dedicata ai musicisti emergenti e già pluripremiati, con concerti ambientati nell’affascinante Chiostro dei Musei Civici.
Non mancano poi gli spettacoli per i più piccoli e le loro famiglie, con 24 proposte di importanti compagnie di Teatro Ragazzi, e il cinema ai Giardini Parolini con un film ogni sera dal 3 luglio al 27 agosto e la consueta apertura, nei Giardini di Villa Ca’ Erizzo con 4 film dal 29 giugno al 2 luglio, dedicati al tema dell’acqua. Da fine agosto, poi la parola passa Bmotion, festival nel festival dedicato ai linguaggi del contemporaneo.
Produzioni e salute. Incontri formativi organizzati dall’Ulss 3 Serenissima
Oltre settanta allevatori (per quattordicimila maiali) a scuola contro la peste suina africana. Cona, Scorzé, Dolo e Favaro. In tutto il territorio si sono tenuti gli incontri formativi dell’Ulss 3 insegnano agli allevamenti a difendersi dalla malattia. Controllo all’entrata dell’allevamento di persone, mezzi e animali attraverso la buona gestione di cancelli, recinzioni e registro visitatori; presenza di vestiario dedicato al personale e agli ospiti; miglioramento delle misure di pulizia e disinfezione dei locali; divieto di introduzione e somministrazione di alimenti a base di carne: sono solo alcune delle regole auree dettate dall’Ulss 3 contro la peste suina negli allevamenti. Gli allevatori che hanno già superato il corso hanno ricevuto un attestato. Potranno esibirlo, da recente obbligo di legge, all’interno del loro allevamento per confermare la propria preparazione. Sono i proprietari di circa quattordicimila suini, compresi tra animali da riproduzione e animali da ingrasso. Grazie agli accorgimenti proposti dai veterinari esperti dell’azienda sanitaria, guidati dal direttore del Servizio di sanità animale dell’Ulss 3 Stefano Zelco, gli allevatori allontanano così il rischio che questo virus aggredisca i loro animali, come sta succedendo invece in molte parti del territorio nazionale,
contagiando sia cinghiali che suini. “Oltre ai focolai del 2022 di Piemonte e Liguria (715 cinghiali colpiti) e Lazio (52 animali colpiti), la malattia è comparsa a maggio anche in Calabria (5 animali rinvenuti morti) - ricorda Zelco. Il pericolo che l’infezione possa colpire anche gli allevamenti di suini è tuttora presente: in assenza di un vaccino, l’unico sistema di difesa per gli allevatori è la costante applicazione di norme di biosicurezza”. Negli anni non sono mai stati riscontrati casi nel nostro territorio, “e contribuiamo a far sì che questa situazione di tranquillità possa continuare - continua Zelco. Ora lo facciamo anche con l’attività didattica, cercando di trasmettere l’insieme degli accorgimenti da mettere in atto per evitare l’ingresso del virus.
Oltre ai focolai del 2022 di Piemonte e Liguria (715 cinghiali colpiti) e Lazio (52 animali colpiti), la malattia è comparsa a maggio anche in Calabria (5 animali rinvenuti morti)
Lo scopo è quello di metterle in sicurezza gli allevamenti di fronte al pericolo di questa malattia che non colpisce l’uomo, ma è molto contagiosa per i suini”. Nel caso di contagio, infatti, i servizi procedono al sequestro dell’allevamento, svolgono l’indagine epidemiologica per scoprire l’eventuale causa di contagio e verificano che non ci sia stata trasmissione del virus ad altri allevamenti. Per legge è poi necessario abbattere tutti i suini presenti nell’allevamento. Insomma la formazione previene danni alle produzione e permette controlli capillari prima che le situazioni sfuggano di controllo e producano problemi poi difficilmente risolvibili anche dal punto di vista economico.
Alessandro AbbadirBaldin (M5s): “Tempi lunghi per passaporti e carte d’identità”
“Perché a Venezia e nella sua area metropolitana i tempi di consegna delle carte d’identità e dei passaporti travalicano la normale attesa, anche rispetto al resto del Veneto?”. Lo chiede Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, commentando le ultime notizie riportate nei media, che parlano di un ulteriore ritardo rispetto a quanto già manifestato a cavallo della fine dell’anno. “Non è possibile - esordisce la consigliera - che per ottenere un passaporto in Commissariato si venga rinviati addirittura al 2024 sia a Chioggia che a Marghera e Mestre (addirittura in aprile), e per una carta d’identità nella terraferma veneziana bisogna aspettare oltre due mesi. Il Covid e la Brexit non c’entrano più niente, semmai a cau-
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
sare ulteriori disguidi è stata la decisione del governo Meloni di abbandonare lo Spid per l’adozione della carta elettronica generalizzata. E a sopportare il peso di questi disser-
vizi è come sempre la cittadinanza”.
Lo scorso 7 febbraio la Giunta regionale aveva risposto a un’interrogazione in materia della stessa Baldin: “Allora dissero che la situazione di
difficoltà aveva già raggiunto il picco, e che quindi il problema sarebbe stato in via di soluzione. Le notizie di queste settimane smentiscono tale impostazione, quindi vuol dire che c’è dell’altro. Ad esempio, Comuni come Venezia ricevono ancora solo per appuntamento: è ora di riaprire gli sportelli al pubblico in tutti i giorni e gli orari pre-pandemici, specie nei luoghi periferici come le isole”. La coordinatrice metropolitana del M5S ricorda che “stando alla norma, ogni cittadino ha diritto a ricevere il passaporto entro trenta giorni. Succedeva agevolmente prima della rivoluzione digitale, e la risposta non può essere demandata all’adozione di procedure d’emergenza. Urge invece ripristinare la normalità”.
“Forti del convincimento che l’attenzione alle persone più deboli è uno dei tratti distintivi di una comunità realmente inclusiva e coesa, i carabinieri della Provincia lagunare hanno svolto una capillare opera di sensibilizzazione a favore delle fasce meno giovani della popolazione”
Gli ultimi dodici mesi sono stati intensi per i carabinieri di Venezia e provincia. In occasione delle tradizionali celebrazioni in occasione dell’anniversa rio dell’Arma - che quest’anno ha spento 209 candeline - il comando provinciale ha elencato i principali numeri dell’attività sul territorio. Oltre 32mila i servizi esterni svolti, 429 le persone tratte in arresto e 5.167 le denunce in stato di libertà. Ma il vero focus, precisano i carabinieri, è statto sulle attività preventive, in particolare con le campagne di sensibilizzazione a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione.
“I risultati conseguiti dall’Arma nella provincia sono noti alla cittadinanza, particolarmente attenta alle problematiche connesse con l’ordine e la sicurezza pubblica e supportata dalla scrupolosa opera degli organi d’informazione costantemente in prima linea e impegnati quotidianamente in un lavoro caratterizzato da elevata professionalità, apprezzato senso critico e imparzialità” ha affermato il comandante provinciale della città metropolitana lagunare, generale di Brigata Nicola Conforti. “Forti del convincimento che l’attenzione alle persone più deboli è uno dei tratti distintivi di
una comunità realmente inclusiva e coesa, i carabinieri della Provincia lagunare hanno svolto una capillare opera di sensibilizzazione a favore delle fasce meno giovani della popolazione, di coloro che, talvolta abbandonati alla loro solitudine, sono facili vittime di malintenzionati abili nel raggirarli con ogni tipo di sotterfugio” ha proseguito.
Negli ultimi mesi sono stati 45 gli incontri organizzati nei circoli anziani, le associazioni e le parrocchie a favore di oltre 1.300 persone della terza età. Si è trattato di incontri semplici e diretti finalizzati a sensibilizzare gli anziani, consentendo loro di alzare la guardia nei confronti dei tanti malintenzionati che, come ha evidenziato il Generale, “fanno leva sui sentimenti più profondi e viscerali, come l’amore di una madre per i propri figli, ma anche sulla fragilità fisica di chi si sente ormai relegato ai margini di una società che non riesce talvolta più a capire”.
Non è mancato il contributo dei carabinieri forestali: nel periodo 1° giugno 2022– 31 maggio 2023 hanno effettuato 940 controlli (nel corso dei quali sono state controllate 315 persone e 35 veicoli). Sono stati contestati
350 illeciti amministrativi per un importo di oltre 149mila euro 8
e comunicate all’autorità giudiziaria 33 notizie di reato a carico di 27 soggetti noti con 20 sequestri penali complessivi. Quanto al lavoro, negli ultimi dodici mesi il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Venezia ha sottopo-
sto a verifica ispettiva 220 aziende, ove è stata riscontrata la presenza di oltre 570 lavoratori, per i quali è stata vagliata ogni singola posizione lavorativa pervenendo al riconoscimento di 29 situazioni irregolari, di cui 26 “in nero”. Un altro fronte che ha visto i carabinieri di Venezia particolarmente attivi è stato quello della prevenzione e contrasto di tutti quei comportamenti che ledono le donne, fisicamente, psicologicamente e nella loro dignità. “Dai dati dell’ultimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese” – è stato precisato –“si evince che l’83,5% delle italiane è dell’opinione che tra i lasciti della pandemia ci sarebbe un aumento della violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne”. L’opera preventiva messa in campo dal dispositivo molecolare dell’Arma, costituito dalle 5 Compagnie, dalle 2 Tenenze e dalle 38 Stazioni Carabinieri, supportati dai Nuclei Investigati-
vo, Informativo e Natanti, è finalizzata a “intercettare ogni campanello di allarme, per essere sempre pronti ad ascoltare, comprendere, aiutare. L’obiettivo è quello di diminuire il numero dei reati, talvolta sommersi, che ledono le donne e che, concretizzandosi molto spesso all’interno delle mura domestiche, sono difficilmente individuabili”. Infine, l’attenzione ai giovani: “A loro, ai quali noi adulti abbiamo il dovere di restituire il futuro – ha continuato il Generale Conforti – dedichiamo e vogliamo continuare a dedicare molta attenzione. È per questo che con entusiasmo rinnoviamo annualmente le nostre campagne di incontri presso gli istituti di ogni ordine e grado. Nell’anno scolastico che sta per volgere al termine sono stati svolti, complessivamente, 75 incontri a favore di circa 8.300 ragazzi tra gli 11 ai 19 anni”.
Giorgia GayMusica. L’undicesima edizione ispirata a Mascagni e alle opere più rappresentate all’Arena di Verona
Sarà la doppia ricorrenza legata al 160° Anniversario della nascita di Pietro Mascagni e al centenario della Prima Stagione Operistica presso l’Arena di Verona (evento che ha visto proprio il Maestro Tullio Serafin tra i principali artefici e promotori del Festival Lirico) il tema conduttore dell’undicesima edizione del Concerto Lirico Sinfonico che l’Orchestra Sinfonica e Coro “T. Serafin”, sotto la direzione del Maestro Renzo Banzato, terranno sabato 15 luglio.
Piazza Vittorio Emanuele II di Cavarzere diverrà così un teatro a cielo aperto dove risuoneranno le pagine più celebri del repertorio lirico: autentiche “perle della musica”, che daranno vita ad un vero e proprio “Gran Galà dell’Opera”.
Una parte della serata, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, sarà dedicata a Mascagni, del quale sarà proposta una selezione da “Cavalleria rusticana” e il possente “Inno del sole” da “Iris”: pagina di forte coinvolgimento emotivo e raramente eseguita in ambito concertistico. E’ inoltre prevista l’esecuzione di alcune pagine tratte dalle opere maggiormente rappresentate nell’anfiteatro della città scaligera: fra questi i grandi capolavori verdiani, come “Macbeth”, “Nabucco”, “La traviata”, “I Lombardi alla prima crociata” e soprattutto “Aida”. Nel corso della serata, che sarà presentata dalla giornalista di Rete Veneta Vanessa Banzato, sarà dato spazio anche a Puccini, del quale si potrà ascoltare l’intero “Finale
del I atto” da “La Bohème” e a Donizetti, che dialogherà con orchestra e coro nella briosa “Cavatina di Dulcamara” da “L’elisir d’amore”. Dopo un omaggio a Rossini, con la preghiera “Dal tuo stellato soglio” dal Mosè, il programma si aprirà alla dimensione europea con il compositore inglese Elgar, del quale l’orchestra e il coro eseguiranno la maestosa marcia “Pomp and Circustamce op. 39”.
Piazza del Municipio, ospiterà pertanto una produzione musicale di notevole spessore artistico, che prevede il coinvolgimento dei professori dell’Orchestra
Sinfonica T. Serafin, affiancati dai componenti dell’omonimo Coro, ai quali si aggiungeranno tre solisti vocali di primo piano nel panorama della lirica nazionale, per un totale di oltre cento esecutori: il tutto sotto la direzione del Maestro Renzo Banzato, docente presso il Conservatorio di Adria, dove è anche a Capo del Dipartimento di Teoria, Analisi, Composizione e Direzione. Il Maestro si avvarrà della presenza
Sabato 15 luglio la Piazza del Municipio di Cavarzere ospiterà il Concerto dell’Orchestra Sinfonica e Coro “T. Serafin” diretti dal Maestro Renzo Banzato
del soprano Chiara Milini, del tenore Paolo Antognetti e del basso Luca Gallo.
Il concerto, realizzato dall’assessorato alla Cultura di Cavarzere, è stato reso possibile grazie alla generosità di alcune realtà economico-produttive che operano nel territorio, Adriatic Lng. Preziosa anche la sensibilità del signor Antonio Turatti, impegnato nella promozione di iniziative di rilevanza culturale finalizzate alla valorizzazione dei talenti del territorio; l’evento si avvale inoltre della disponibilità della Ditta Commerciale Ferramenta. Il concerto si inserisce all’interno della 14esima edizione degli “Appuntamenti in corte”, ampio carnet di eventi promosso da Bancadria Colli Euganei in vari comuni del Veneto e non solo.
L’inizio è fissato alle 21.00; in caso di maltempo il concerto si svolgerà il 16 luglio. L’ingresso è su prenotazione obbligatoria; per maggiori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 335 - 6139668.
A fine maggio l’auditorium dell’M9 di Mestre si è riempito di ragazzi e ragazze delle scuole superiori del veneziano che, attraverso i loro istituti scolastici, prenderanno parte, nel prossimo anno scolastico, al laboratorio di Ecologia Integrale, per conoscere e progettare possibili soluzioni, ideato dal movimento Laudato Si’ e dalla Pastorale giovanile del Patriarcato di Venezia, in collaborazione con il Dicastero Pontificio per lo sviluppo umano integrale e con “Economy of Francesco”.
Il contest, che ha l’obiettivo di allargare le vedute dei ragazzi verso nuove progettualità per un futuro sostenibile, è stato accreditato dall’Ufficio Scuole della Regione Veneto e reso possibile grazie alla
collaborazione con alcune realtà imprenditoriali e tecniche del territorio che faranno da supporto agli studenti durante lo sviluppo dei progetti.
Il Patriarca Francesco Moraglia ha sottolineato “La sfida vera è l’ecologia integrale e, allora, vorrei soffermarmi su tre parole che possono aiutarci ad affrontare al meglio una questione così essenziale e decisiva per il presente e il futuro della nostra umanità”: realismo, rispetto e responsabilità.
Parole richiamate anche dall’assessore del Comune di Venezia Paola Mar.
“Bisogna passare dalla concezione dell’Io alla concezione del Noi” ha aggiunto l’assessore regionale
all’istruzione, alla formazione, al lavoro e pari opportunità Elena Donazzan.
Sono intervenuti anche il vicepresidente di Confindustria Veneto Est, Vincenzo Marinese, Renato Mason, segretario della Cgia di Mestre, e Sandro Dal Piano, direttore comunicazione Enaip che, anch’essi nelle vesti di partner del progetto, hanno incoraggiato gli studenti a sognare e a credere nelle proprie idee che talvolta possono diventare dirompenti a patto però che non si cada nel velleitarismo.
Per informazioni e per partecipare al concorso scrivere a concorsoecologiaintegrale@gmail.com. Le adesioni vanno inviate dalle scuole aderenti entro il 15 ottobre prossimo.
Il campionato di Promozione si è concluso con i veneziani al quinto posto, sono già stati fatti quattro acquisti importanti; non solo giovani promettenti ma anche calciatori d’epeserienza
“Per il prossimo anno puntiamo ad essere promossi nel campionato di categoria superiore grazie a quattro nuovi acquisti, quattro innesti che andranno a potenziare la rosa di giocatori che abbiamo a disposizione e che già ha ben figurato nell’ultima stagione“. A spiegarlo è Mauro Asolati, direttore generale del Cavarzere calcio. Asolati fa il punto di una stagione che è andata bene sotto il profilo dell’impegno e dei risultati ma che purtroppo all’ultimo minuto ha visto sfumare la promozione nel campionato di categoria superiore per una serie di circostanze sfavorevoli.
“Siamo arrivati a giocare – spiega Asolati - i play off nel campionato di Promozione in cui siamo arriva-
ti quinti, che ci siamo giocati con il Monselice. Per una serie di circostanze però non siamo riusciti a raggiungere l’agognato traguardo. Ce l’abbiamo messa tutta sarà per il prossimo anno“.
E per centrare l’obiettivo in programma la società non è stata a guardare.
“Per questo - sottolinea Asolati –abbiamo fatto 4 acquisti importanti che speriamo ci permettano di raggiungere il traguardo che ci siamo prefissati e che i tifosi attendono”. Non sono stati acquistati semplicemente dei giovani promettenti, ma dei calciatori conosciuti, di buona caratura, pronti a far fare con la loro esperienza e professionalità il salto di qualità alla squadradel Cavarzere. Ad esempio, è entrato
nell’organico un giocatore di 30 anni che ha giocato per anni nella serie C.
“Da questi innesti nella rosa - sottolinea Asolati - ci aspettiamo un contributo importante in termini di qualità e professionalità che si aggiungeranno ad un organico che
Eccellente risultato ottenuto dall’arciera dolese Caterina Gallo che ha conquistato un oro, un argento mentre la medaglia di bronzo le è sfuggita per soli tre millimetri nella prima tappa della European Youth Cup che si è conclusa a Catez, in Slovenia. Nella finale individuale l’atleta è stata sconfitta per appena due punti dall’israeliana Avigali Cohen dopo che aveva superato nei quarti l’olandese Van Den Munckhof per 140-139 e in semifinale l’atleta del Lussemburgo Tonus per 135-133. L’atleta azzurra ha conquistato l’oro a squadre nel compound under 18 mentre, assieme a Fabrizio Aloisi, aveva ceduto di pochissimo nella finale per il bronzo nella gara di mixed team contro una coppia israeliana, dopo che la coppia era stata sconfitta in semifinale
da quella slovacca. Finale conclusasi a pari punti e spareggio allo shoot off durante il quale ciascun ogni arciere ha tirato altre due frecce durante il quale i quattro atleti sono riusciti a centrare tutti 10 con ogni freccia. Purtroppo, però, una delle frecce degli israeliani era più vicina al centro del bersaglio per tre millimetri ed è sfumata la medaglia per pochissimo. Continua l’ascesa di questa ragazza dolese, già campionessa regionale 2022, che gareggia per il gruppo Arcieri Stigliano di Santa Maria di Sala, chiamata a far parte della spedizione azzurra dai dirigenti federali dal direttore tecnico Flavio Valesella e dai tecnici Stefano Mazzi e Francesco Gogioso. E il risultato di Caterina Gallo, campionessa regionale 2022, ha fatto felice mamma Chiara e tutta Dolo.
davvero non ha niente da inviare alle avversarie dirette che puntano al salto di categoria già nella stagione calcistica 2023 – 2024”.
Per Asolati la stagione calcistica che si è appena conclusa analizzata nel dettaglio, presenta delle particolarità davvero rilevanti.
“Eravamo – spiega - partiti davvero bene, poi però una serie di infortuni davvero sorprendenti, inaspettati ci hanno costretto a rallentare. Successivamente abbiamo recuperato e siamo andati ai play off con gli esiti sfortunati di cui tutti sappiamo. Speriamo che con l’organico potenziato questi problemi restino solo un ricordo”.
Infine, il settore giovanile.
“La società da sempre – conclude il direttore Mauro Asolati - con il presidente del Calcio Cavarzere Alessio Crepaldi punta a potenziare il vivaio e le squadre giovanili . Per questo un serbatoio di giovani leve è utile anche alle squadre che poi giocano i campionati superiori o alla prima squadra. Su questi abbiamo avuto dal territorio una grande risposta e centinaia di ragazzi del cavarzerano sono iscritti alla nostra società” .
Alessandro AbbadirDopo il voto. Il senatore Antonio De Poli sul risultato delle amministrative in Veneto
Il centrodestra in Veneto conferma la sua leadership e conquista quasi tutti i municipi al voto. A partire da Treviso, saldamente in mano al sindaco della Lega Mario Conte sostenuto da tutte le forze di centrodestra, eletto al primo turno. Vanno al centrodestra anche comuni chiave come Adria, Martellago e San Donà di Piave. Il centrosinistra non sfonda in provincia ma ottiene un un risultato significativo e interessante a Vicenza, strappata al centrodestra dal giovane Giacomo Possamai, uomo del Partito Democratico che ha saputo scalzare il sindaco uscente Rucco, sulla carta dato per favorito,
e raccogliere consensi anzitutto intorno alla sua persona, alla squadra che lo sosteneva e al suo programma fortemente orientato alla città. Importante per il centrosinistra anche la vittoria a Piove di Sacco, nel padovano, in questo caso nel segno della continuità. Il centrodestra dunque vince quasi ovunque, anche con gli schieramenti civici, ma il centrosinistra si fa senz’altro notare per il risultato di Vicenza che si somma a quelli dello scorso anno a Padova e Verona. Abbiamo chiesto un parere al senatore padovano Antonio De Poli, Udc, che di campagne elettorali ne ha seguite molte, sia a livello locale
Spiccano
di Mario Conte al primo turno e l’esito del ballottaggio a Vicenza che ha consegnato la città a Giacomo Possamai
che nazionale. Senatore, proviamo a tracciare un bilancio di queste elezioni amministrative, che hanno coinvolto anche alcuni importanti Comuni veneti: l’alleanza di centrodestra nella nostra regione vice, dunque ne esce rafforzata? Su quali aspetti lavorare per il prossimo futuro e in vista degli appuntamenti elettorali dei prossimi anni?
Assolutamente sì, il centrodestra quando si presenta unito e compatto fa la differenza, vince e soprattutto convince i nostri elettori. Oggi più che mai i cittadini, infatti, ci chiedono presenza nel territorio e ascolto. Quando la politica fa questo, riesce ad intercettare i bisogni delle comunità nei territori. Lo abbiamo visto, ad esempio, a Treviso, dove ha vinto il candidato condiviso del
Centrodestra, Mario Conte ma anche in altri Comuni come nel padovano (a Codevigo, Maserà di Padova, Mestrino, Solesino, Casalserugo, …), oppure con Adria in Polesine, come nelle altre province del Veneto dove abbiamo visto il centrodestra affermarsi nettamente e ottenere delle significative vittorie. Oggi è il tempo della concretezza, come ci insegnano queste elezioni comunali.
Il centrodestra vince anche in Veneto con Treviso ma con Vicenza si rafforza l’asse dei sindaci di centrosinistra che amministrano le grandi città venete. Qual è la sua analisi, senatore?
Utilizzo una metafora: come nel calcio, quando sei in campo, anche se hai un fuoriclasse, se la squadra è sfilacciata, fai fatica a finalizzare il risultato e a
fare goal. Credo che al di là del candidato sindaco sia mancato proprio questo aspetto. Quando succede questo, gli elettori, purtroppo, non capiscono e condividono altri progetti puntando su altre personalità, al di là dei colori politici.
Al di là dei risultati del voto, uno dei temi che si è imposto in questa campagna elettorale anche in Veneto è quello legato all’ambiente e alla tutela del territorio. Quali risposte dare, anche alla luce di quanto successo in Emilia Romagna con l’alluvione?
In tempi non sospetti, più di un anno fa, posi la questione in Parlamento su siccità e sicurezza del territorio. Ricordo il monito dei nostri giovani su questi temi che sono estremamente legati fra di loro. A febbraio scorso il Governo ha accolto la mia richiesta per un Piano strategico nazionale contro la crisi idrica. Ora bisogna riempirlo di contenuti per salvaguardare l’acqua che è il bene più prezioso che abbiamo. Bisogna fare lo stesso per la lotta contro il dissesto idrogeologico per passare dalla logica dell’emergenza a quella della prevenzione.
Il centrosinistra veneto parte da Vicenza e dalla vittoria di Giacomo Possamai per rilanciare un nuovo patto di coalizione, l’unica ricetta per misurarsi con i futuri appuntamenti elettorali, fino alle regionali del 2025. Andrea Martella, senatore e segretario del Pd veneto, lancia un messaggio chiaro: “Basta veti, lavoriamo alle alleanze, superiamo le divisioni e lavoriamo sui valori comuni e condivisi, solo così potremo costruire una grande rete e
aggregare le forze politiche intorno ad un progetto di stampo civico e sociale”. È un invito rivolto a tutti, compreso il terzo polo e il Movimento 5 Stelle.
La vittoria di Vicenza, sottolinea il segretario dem veneto, insegna che l’approccio civico ha premiato: “Privilegiare i temi sentiti dai cittadini, approfondire gli aspetti legati alla città, al territorio, questo il principio che ha condotto Possamai alla vittoria dopo una campagna elettorale con una forte presenza fra la gente e un programma concreto e credibile”. La ricetta vicentina che ha premiato il centrosinistra ricorda i succes-
si di Sergio Giordani a Padova e di Damiano Tommasi a Verona. A differenza di questi ultimi Possamai è un uomo di partito che però ha saputo dare una precisa identità alla sua candidatura, concentrandosi sui bisogni e le richieste che arrivavano dalla città. “È da qui, da questa credibilità e da questo approccio concreto che dobbiamo partire per costruire un’alternativa seria e vincente nei confronti del centrodestra. È un lungo cammino che il Pd ha intrapreso da tempo in Veneto e che darà i suoi frutti, a maggior ragione se verrà condiviso e appoggiato da un ampio schiera-
mento. Dobbiamo lavorare ad alleanze ampie, sulla base di programmi condivisi. Ma prima di tutto vanno coinvolti i cittadini, come è stato fatto a Vicenza e, in precedenza, a Padova e Verona.
Dove arrivano a parlare alla gente e ad entrare nei temi che stanno a cuore alle persone riusciamo a surclassare gli slogan e le parole d’ordine del centrodestra. Ovviamente servono le persone giuste, candidati credibili, che sappiano costruire, nomi intorno ai quali creare consenso”.
Tutto questo, però, aggiunge Martella, mettendo da parte vecchie tentazioni: “Il centrosinistra
se vuole vincere non deve mai più presentarsi diviso ma deve allargare la propria rete di alleanze. In questo il ruolo del Partito Democratico è cruciale: il nostro partito ha messo al centro i bisogni reali dei cittadini, ha favorito un serio dibattuto sui temi come il lavoro, la sicurezza, la sanità. La grande scommessa ma anche l’obiettivo che possiamo raggiungere è quello di affermare l’idea che un Veneto diverso è possibile e realizzabile, che la gente è pronta e aperta al cambiamento, ma ci vuole coraggio e determinazione, oltre ad una ampia condivisione con tutte le forze politiche di centrosinistra. Uniti si può vincere ma sopratutto si può dare un’alternativa che i veneti stanno aspettando da lungo tempo”, conclude Martella.
“Il centrodestra conferma la leadership e convince, i cittadini ci chiedono presenza sul territorio”
il risultato di Treviso con la netta affermazioneAntonio De Poli Centrosinistra. Andrea Martella, senatore e segretario Pd Veneto
“Superiamo le divisioni perché uniti si vince”Andrea Martella
Il dibattito. La Cgil esprime la netta contrarietà sul disegno di legge Calderoli
Autonomia, il clima si surriscalda e non tanto perché ormai siamo in estate. Il confronto si fa acceso, in Veneto e non solo, subito dopo l’audizione in Senato alla Commissione affari istituzionali sul disegno di legge Calderoli e la dura presa di posizione della Cgil contro l’autonomia differenziata. Agli inizi di giugno i dirigenti del sindacato di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia si sono trovati a verona per ribadire che l’autonomia differenziata è “un progetto da fermare”.
“La soluzione non è un nuovo centralismo regionale ma un vero federalismo che valorizzi il ruolo degli enti locali”, è stato il tenore degli interventi dal palco. Maurizio Landini ha sottolineatoi essere pronto anche a un referendum abrogativo.
“Per aver crescita c’è bisogno di unire il Paese e non dividerlo – ha dichiarato a Verona – l’idea dell’autonomia non può essere quella della separazione e della secessione. Abbiamo un’idea della valorizzazione del territorio fondata sulla solidarietà. È il momento di fare sistema, non dividere. È una follia nel momento in cui è di fronte al mondo intero quello che sta succedendo. Penso che la maggioranza dei cittadini non
sia d’accordo. Bisogna fermare questo processo. Se fanno una legge sbagliata non escludiamo nulla, anche il referendum abrogativo”. Critiche del resto già espresse dal segretario Confederale della Cgil Christian Ferrari durante l’audizione in Senato: “In un Paese che soffre di un livello drammatico e crescente di disuguaglianze sociali e di divari territoriali, l’ultima cosa che serve è allargare ulteriormente questi squilibri. La nostra preoccupazione è che se, come richiesto da Lombardia e Veneto, anche le altre Regioni pretendessero il trasferimento in via esclusiva di tutte le ventitré
materie, dell’unità nazionale rimarrebbe ben poco. Da queste materie andrebbe innanzitutto esclusa l’Istruzione. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi forma di regionalizzazione della scuola, che infliggerebbe un colpo mortale alla stessa identità culturale del Paese. Così come riteniamo insuscettibili di qualsiasi differenziazione i diritti alla salute e al lavoro, a partire dall’unitarietà della contrattazione collettiva nazionale”.
È il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti a rispondere alle contestazioni della Cgil ricordando da dove è partito il percorso per
l’autonomia. “I sindacati protestano contro la Costituzione, visto che il cammino intrapreso dal Veneto è quello previsto dalla Carta costituzionale italiana: noi, nel solco della Costituzione, diamo esecuzione a quanto deciso dai cittadini in un regolare referendum celebrato il 22 ottobre 2017 con il risultato di oltre 2 milioni 273 mila favorevoli all’autonomia, pari a più del 98% dei votanti in Veneto – prosegue Ciambetti –. Di certo contestando quanto previsto dalla Costituzione vogliono delegittimare un percorso democratico. In realtà così si mettono al servizio di un progetto che esautora completamente la democrazia
rappresentativa lasciando il potere decisionale nelle mani delle multinazionali, delle agenzie di rating, del mondo della finanza. Questo atteggiamento conferma quanto scrisse con estrema lucidità di analisi Sergio Romano per il quale ‘la verità è che la classe politica nazionale sa perfettamente che l’autentica autonomia di alcune importanti regioni la priverebbe di gran parte della sua autorità. Esiste una nomenklatura politica, amministrativa, economica, sindacale, per cui l’Italia deve restare ‘una e indivisibile’. Per coloro che ne fanno parte non è soltanto una patria: è anche un grande collegio elettorale, un serbatoio di voti, un datore di lavoro, la ragione sociale del loro mestiere’. Parole che spiegano perfettamente - conclude Ciambetti - il perché dell’ostilità al progetto autonomista, contestato proprio perché processo democratico che riporta i cittadini ad essere protagonisti della democrazia.” “L’Autonomia non è un capriccio di qualche fan della Lega, ma la volontà di un Popolo, quello Veneto, che ha scelto di avere un Paese migliore e più moderno”, chiosano infine i consiglieri della Lega Gabriele Michieletto e Ro berta Vianello.
Gianfranco Refosco, segretario Cisl Veneto: “Senza pregiudizi, diciamo “sì” all’autonomia, ma che sia partecipata e solidale”
“Lo riconosciamo senza pregiudizi. L’autonomia differenziata può essere una grande opportunità, perché l’importante contributo che viene da identità locali, vocazioni e potenzialità territoriali può senz’altro favorire la modernizzazione del Paese e il rilancio dello sviluppo economico e sociale”. A dichiararlo il segretario generale regionale Gianfranco Refosco, per ribadire
la posizione di Cisl e sgombrare il campo da ogni possibile equivoco. “Quella che vogliamo è però un’autonomia partecipata e solidale, che abbia a sue coordinate la cooperazione tra i territori e tra i cittadini, e la sussidiarietà tra i livelli istituzionali” rimarca, evidenziando come l’autonomia sia di fatto già prevista e disciplinata dalla Costituzione, all’articolo 5, e come sia
necessario “puntare a conciliare l’unità e la solidarietà nazionale con il principio di sussidiarietà e di prossimità ai cittadini”. “Chiediamo di rafforzare, e non indebolire, - conclude il leader della Cisl - il sistema di solidarietà tra territori, per sostenere le Regioni più deboli in un percorso di crescita e di convergenza che ci deve tenere accomunati”.
Enti locali. I Comuni soci sono 499, intensa l’attività formativa verso gli amministratori
Mezzo secolo dalla parte dei sindaci, al fianco degli amministratori di piccoli e grandi Comuni che si trovano a rispondere direttamente ai cittadini ma anche a misurarsi con gli enti superiori e le istituzioni: le sfide di oggi si chiamano autonomia e Pnrr. Anchi Veneto, compie 50 anni: l’ente rappresentativo fondato nel 1973 che da mezzo secolo ormai supporta i Comuni nell’attività amministrativa, conta per la precisione 499 Comuni soci, comprese le Unioni. Sono 13 i presidenti che si sono succeduti in questi anni, due i segretari generali, oltre 50.000 gli iscritti ai corsi di formazione per oltre 2.000 ore erogate. Pochi numeri che rendono l’idea del lavoro a servizio dei Comuni, anche se non sono mancate le tensioni e le difficoltà.
“Dobbiamo fronteggiare le sfide del futuro – sottolinea il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, sindaco di Treviso – e possiamo
vincerle assieme, il tutto per la qualità della vita delle nostre comunità e delle future generazioni.
Anci Veneto c’era nel passato, c’è nel presente e ci sarà nel futuro. Siamo dunque pronti a supportare i sindaci in tutti gli ambiti, dal Pnrr alla gestione delle emergenze alla carenza di personale.
A settembre ci saranno poi gli Stati Generali dei Comuni Veneto dove, oltre a celebrare i 50 anni di Anci Veneto come si deve, faremo il punto su tutte le questioni”.
Per i sindaci dell’Anci l’autonomia è la madre di tutte le battaglie, perché sta nel concetto stesso di ente locale. L’altro ambito d’azione è il fronte legislativo, dalla Legge 142/90 sull’ordinamento degli enti locali agli interventi sul reclutamento dei segretari comunali, dalla costituzione di una Consulta per l’interfaccia tra Enti locali e Regione del Veneto all’introduzione di un Patto di Stabilità Regionale. E, ancora, il sostegno all’elezione diretta del sindaco
nonché a una finanza locale, fatta di risorse anche trattenute direttamente dal territorio, a sostegno di amministratori e cittadini. L’associazione ha promosso l’unione di intenti al di là delle logiche di partito, risultato ottenuto in alcune grandi manifestazioni come quella a Roma il 1° ottobre 2008 per il 20% delle entrate, o in quelle successive a marzo 2013 e gennaio 2014. Non ultimo l’impegno per la formazione, da dieci anni riunita in un vero e proprio pacchetto, l’ “ Offerta formativa” appunto, che da allora ha erogato oltre 2.000 ore in almeno 560 giornate, seguite da oltre 50.000 iscritti. La grande sfida dell’attualità è il supporto costante per l’applicazione del Pnrr, non sempre facilmente gestibile, soprattutto dai piccoli Comuni. Anci Veneto collabora con la Regione per una formazione ad hoc, sempre aggiornata e specifica sui singoli bandi.
“Noi ci siamo per dare pareri, –
aggiunge Maria Rosa Pavanello, vicepresidente vicaria di Anci Veneto – aiutare nell’interfaccia con le istituzioni superiori e per le battaglie che negli anni abbiamo portato avanti, ricordo quella del patto di stabilità che bloccava soldi in cassa. Siamo in tutti i tavoli regionali, nazionali, per discutere leggi di riforma come quella del sociale, delle Ipab e il riordino territoriale”.
“Diventa fondamentale l’apporto di Anci Veneto soprattutto in chiave formazione – conclude Elisa Venturini, vicepresidente di Anci Veneto –. Penso anche a quello che sta succedendo in Emilia Romagna, coi sindaci che devono fronteggiare l’emergenza in prima persona. In questi anni abbiamo formato i nostri amministratori per renderli pronti ad affrontare le calamità, perché la responsabilità in capo ai sindaci è importante. Ecco perché è fondamentale avere tutti gli strumenti”.
Le iniziative. Via libera allo schema di acccordo di collaborazione tra Regione e province
“Dopo le conseguenze nefaste della pandemia sul settore culturale, in Veneto si torna a generare occupazione, contribuendo anche alla promozione della cultura veneta a livello nazionale e internazionale. La cultura ha un valore significativo in Veneto, poiché contribuisce in diversi modi allo sviluppo sociale, economico e identitario della regione”. Così l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari nel commentare il via libera allo schema di Accordo di collaborazione per la definizione e la realizzazione, in sinergia con le Province del Veneto e con la Città Metropolitana di Venezia, del progetto “RetEventi Cultura Veneto 2023”, in attuazione del Piano annuale degli interventi per la cultura 2023. “Il Veneto ospita una vivace industria culturale e creativa, - aggiunge Corazzariche comprende le arti visive, il teatro, la musica, il cinema, la letteratura e molto altro ancora. Lo strumento dell’Accordo con le amministrazioni provinciali e con la Città Metropolitana di Venezia si è rivelato negli anni estre-
mamente efficace: proprio facendo rete si può garantire un’offerta culturale di qualità capace di indirizzare e governare i processi di trasformazione in atto nel nostro territorio”.
Le azioni prevedono un’azione concertata a regia regionale, nell’ambito della quale la funzione di indirizzo e coordinamento generale dell’iniziativa è attribuita alla Regione, mentre alle Province e alla Città Metropolitana di Venezia è affidata la funzione di realizzazione secondo le proprie competenze e quanto indicato nelle proposte presentate. La spesa prevista per la Regione è di 140.000 euro, suddivisi in 20.000 per ciascuna Provincia e per la Città Metropolitana di Venezia. Ecco le iniziative tra Padova, Ro-
vigo, Treviso, Vicenza e Venezia. Provincia di Padova: Progettualità dal titolo “Cultura in…”. Cartellone di iniziative su due piani, il primo basato sulla promozione degli eventi presentati da Comuni, il secondo sul sostegno economico di proposte culturali che i soggetti interessati presentano. Viene assicurata un’offerta culturale diffusa in maniera capillare sull’intero territorio provinciale, mettendo in scena una pluralità di espressioni artistiche, espressione di un “teatro diffuso”.
Provincia di Rovigo: Cinque rassegne: “Deltablues Polesine” (XXXVI edizione); “Il teatro siete voi”, rivolta a bambini, ragazzi, scuole e famiglie; “Tra Ville e Giardini” di carattere multidisciplinare (musica, teatro, reading
musicali, circo di strada), attraverso ville, corti rurali, giardini, parchi, che contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturalistico del territorio. “Bandoera”, dedicata ai giovani che intendono intraprendere la carriera artistica o misurarsi con essa. “Teatro x casa”, che vuole raccontare la storia delle Ville Venete.
Provincia di Treviso: Pluralità di rassegne organizzate da Comuni, Associazioni ed Istituzioni di rilevanza provinciale, al fine di promuovere il territorio e offrire al grande pubblico eventi di qualità in sedi di interesse storico, architettonico ed ambientale.
“Un Parco di Note”, ospitato nel parco di Sant’Artemio. Eventi di carattere etnografico organizzati
dal Gruppo Folcloristico Trevigiano.
Città metropolitana di Venezia: Progettualità “Paesaggi culturali fra terra e mare”, combinazioni della performance artistica con la suggestione sia del paesaggio naturale che del paesaggio antropico.
Provincia di Vicenza: Programmazione finalizzata a valorizzare l’attività musicale, teatrale e cinematografica del territorio. In programma un omaggio speciale a Maria Callas nel centenario della sua nascita. Spettacoli teatrali rappresentati nei teatri, nelle ville venete, nei castelli, nei palazzi, nelle corti parrocchiali e nelle dimore storiche di particolare pregio. Rassegna cinematografica di pellicole all’aperto.
Corazzari: “Facendo rete si può garantire un’offerta culturale di qualità diffusa capillarmente su tutto il territorio”
La banca lancia una nuova tranche dell’iniziativa “UniCredit per l’Italia”, mettendo a disposizione 4 miliardi di euro per sostenere la spesa di privati e famiglie e 6 miliardi di euro di nuovi finanziamenti per le imprese del turismo, le eccellenze del Made in Italy e le aziende operanti nelle Zone Economiche Speciali (“ZES”)
UniCredit ha lanciato la nuova tranche del suo piano d’azione “UniCredit per l’Italia”, con l’obiettivo di sostenere le comunità in cui opera attraverso iniziative per un valore potenziale complessivo di 10 miliardi di euro.
Questo intervento fa seguito al primo pacchetto di interventi elaborato nell’estate del 2022 per consentire a famiglie e imprese di far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime.
Le nuove misure forniranno un sostegno concreto a individui e
famiglie alle prese con l’inflazione, oltre a risorse concrete per sostenere lo sviluppo di settori chiave e la crescita di specifiche aree in Italia.
Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit, commenta: “Famiglie e imprese hanno dimostrato una straordinaria resilienza e capacità di adattamento di fronte all’aumento dei tassi e all’alta inflazione, tanto che la situazione economica è migliore di quanto si potesse temere. Con questo piano intendiamo ribadire il nostro sostegno alle comunità in cui operiamo, consentendo ai clien-
ti di adottare un approccio più flessibile nella gestione dei loro impegni finanziari e rendendo disponibili nuove risorse per gli investimenti, utili a supportare le imprese nei loro percorsi di crescita.”
La nuova tranche di “UniCredit per l’Italia” è rivolta a privati e famiglie, con iniziative che comprendono: flessibilità nel rimborso dei mutui, con la sospensione del rimborso della quota capitale per 12 mesi o la riduzione della rata; pagamenti rateali a costo zero sugli acquisti per i titolari di carta Flexia con un ISEE inferiore a 25 mila euro; bonus
di 500 euro sui prestiti personali per i clienti con nuovi nati cui viene erogato un nuovo prestito di almeno 10.000 euro.
Le azioni rivolte alle imprese prevedono un plafond di 6 miliardi di euro per nuovi finanziamenti a sostegno del settore turistico, delle eccellenze del Made in Italy e delle imprese che operano nelle Zone Economiche Speciali italiane. UniCredit offrirà inoltre una moratoria fino alla fine dell’anno sulla quota capitale dei finanziamenti a medio e lungo termine in essere per le imprese che non abbiano già usufruito di garanzie pubbliche. Inoltre, po-
tranno godere dell’eliminazione delle commissioni POS gli esercenti con fatturato inferiore a 1 milione di euro per le transazioni di importo fino a 10 euro presso i punti vendita fisici.
Le misure adottate con questa nuova edizione di “UniCredit per l’Italia” si aggiungono alla recente ripresa dell’acquisto dei crediti d’imposta legati al Superbonus e ad altri bonus edilizi. Questi acquisti consentono ai clienti di UniCredit che hanno maturato crediti d’imposta a fronte di sconti su fatture per spese precedenti di mobilitare questi crediti e ottenere liquidità utile per continuare le loro attività.
piano. Iannella: “Nuove misure per sostenere lo sviluppo e far fronte all’inflazione”Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit
Un decalogo per proteggersi dai rischi del melanoma
“Ilsole, con i suoi raggi UV, può essere pericoloso. Affrontiamo quindi l’estate ricordando che occorre fare molta attenzione: l’eccessiva esposizione e le scottature possono portare patologie importanti, come il melanoma e gli altri carcinomi cutanei”. Lo spiega la dottoressa Barbara Silvestri, coordinatrice del Gruppo Oncologico Multidisciplinare Melanoma del Distretto di Mirano Dolo della Ulss 3, nonché referente regionale della comunicazione in materia di danni da raggi ultravioletti.
Le raccomandazioni arrivano mentre si apre la stagione balneare e torna la voglia di prendere il sole. “Un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti, senza protezione – spiega la dottoressa Silvestri – aumenta il rischio di comparsa di tumori della pelle come il melanoma. Il melanoma, va ricordato, copre il 4.5% di tutti i tumori maligni; e un’attenta protezione e prevenzione vanno messe in atto anche con i bambini piccoli: sono le scottature, in età infantile, a provocare l’80% dei melanomi. E il melanoma è il tumore più aggressivo della pelle: esso rappresenta il 9% dei tumori giovanili nei maschi e il 7% nelle femmine”.
Prosegue alla pag. seguente
Università di Padova
Il rischio di sviluppare il melanoma cutaneo è elevato sia negli uomini (1 su 66) sia nelle donne (1 su 84). Solo in Veneto si registrano ogni anno tra i 1000 e i 1500 nuovi casi di melanoma ogni anno, secondo il Registro Tumori. In Italia, invece, si contano all’anno circa 7000 nuovi casi. “Occorre quindi proteggersi con attenzione da questa che è una patologia molto aggressiva, che tende a metastatizzare velocemente. E occorre prestare molta attenzione – dice ancora la dottoressa – alle tracce che possono segnalarne l’insorgenza, poiché il melanoma si può combattere con efficacia fino alla guarigione completa, se diagnosticato in fase iniziale”. Quando il melanoma è sottile, cioè inferiore al millimetro, senza mitosi e senza ulcerazioni, ci si avvicina al 100% della guarigione. Nell’80% dei casi si riscontrano melanomi sottili, pertanto potenzialmente guaribili chirurgicamente, mentre un 20% si tratta di casi avanzati che richiedono interventi complessi in collaborazione con l’Ospedale hub di Mestre e lo Iov di Padova.
La pesante contaminazione da PFAS, che ha interessato l’Area Rossa della provincia di Vicenza, ha determinato un aumento della prevalenza dell’ipertensione arteriosa e, conseguentemente, del rischio cardiovascolare. Tuttavia, i meccanismi alla base di tale aspetto erano completamente sconosciuti. Una ricerca dell’Università di Padova ha permesso di trovare una spiegazione.
Il gruppo di ricerca guidato dal Professor Gian Paolo Rossi del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova coordinato dalla dottoressa Brasilina Caroccia, vincitrice di un progetto Stars, attraverso una lunga serie di studi in vitro ha dimostrato che i due PFAS - PFOA e PFOS – rilevati nel sangue dei soggetti che vivono nell’Area Rossa determinano un aumento marcato della sintesi e produzione di aldosterone, il principale ormone che aumenta la pressione arteriosa.
La ricerca “Aldosterone Biosynthesis Is Potently Stimulated by Perfluoroalkyl Acids: A Link between Common Envi-
ronmental Pollutants and Arterial Hypertension” pubblicata su “International Journal of Molecular Science”, cui hanno contribuito anche la dr.ssa Giorgia Pallafacchina e il laboratorio del Professor Rosario Rizzuto, ha destato ampia eco internazionale. Essa ha fornito la prima prova che un contaminante ambientale può causare ipertensione arteriosa.
“I nostri studi hanno dimostrato che l’effetto dei PFAS è legato alle loro proprietà ossidanti che determinano un aumento dei radicali liberi dell’ossigeno nelle cellule di cortico – surrene umano – spiega il professor Gian Paolo Rossi -. Attraverso tecniche innovative di analisi subcellulare, siamo anche riusciti a capire che l’aumento dei radicali liberi avviene nei mitocondri, le centrali energetiche della cellula, che sono anche gli organelli cellulari responsabili della produzione di aldosterone”.
I PFAS sono ampiamente diffusi per cui siamo quotidianamente esposti ai loro effetti nocivi. La loro produzione è stata bandita negli USA, ma è tuttora ammessa in Europa.
La prevenzione va attuata anche rispetto ai bambini, soprattutto facendo riferimento a modelli corretti di stili di vita promossi dagli adulti. L’Azienda sanitaria veneziana è particolarmente impegnata su questo fronte. L’Ulss 3 Serenissima ha tra l’altro realizzato, con il supporto tecnico de “Gli Alcuni della Rai Fiction” i cartoni animati “I Minicuccioli sotto il sole”, per sensibilizzare i più giovani, quindi anche i bambini in età prescolare, alla corretta esposizione solare durante il periodo estivo, sfatando anche dei falsi miti.
I cartoni animati sono a disposizione su YouTube, dove è possibile vedere “L’armatura”, un buffo coniglietto pensa di proteggersi dai raggi solari mettendosi addirittura un’armatura (il video: https://youtu.be/HC1iTTkdaZ0); “Non solo al mare!”, un pulcino vuole giocare a pallone e pensa di poterlo fare sotto il sole senza crema protettiva perché non si trova in spiaggia. (https://youtu.be/yRjSeqRTh1w); “Anche in acqua?”, un ranocchio pensa di poter fare il bagno al mare senza essersi prima cosparso di crema solare. L’acqua non protegge dai raggi UV. (https://youtu.be/vkOFFZJ-iss).
L’Ulss 3 Serenissima ha dedicato alla prevenzione contro il melanoma anche uno dei suoi Minivideo della Salute. Nel filmato, si evidenziano anche le modalità con cui “autocontrollarsi”, cioè monitorare i nei della propria pelle seguendo la “regola dell’ABCDE”. Osservando i nei, a preoccupare devono essere A=Assimetria della forma del neo; B=Bordi irregolari o indistinti; C=Colore variabile con più sfumature; D=Dimensioni; E=Evoluzione, cioè le modifiche rapide di forma, colore, dimensione del neo, improvviso sanguinamento.
Si ricordano anche le 10 regole per proteggersi dal sole, abbronzandosi in piena sicurezza:
1) Evita di esporti al sole estivo fra le 11.00 e le 16.00;
2) Applica una crema solare ad elevato indice di protezione;
3) Rinnova l’applicazione della crema ogni due ore;
4) Proteggiti dai raggi UV con cappello, maglietta, occhiali da sole;
5) Proteggi la pelle dei bambini e investirai sulla loro salute;
6) Evita l’esposizione solare durante la gravidanza per evitare la comparsa di macchie cutanee permanenti;
7) Bevi molta acqua durante l’esposizione solare;
8) Evita l’esposizione solare se stai assumendo farmaci;
9) Riduci l’uso delle lampade abbronzanti;
10) Vai sul sito dell’Arpav per sapere quando esporti al sole in maniera sicura.
Un team di ricercatori spiega il meccanismo che innesca l’aumento della pressioneIl professor Gian Paolo Rossi
Ambubike e visori iperconnessi, percorsi dedicati agli infartuati, volo notturno dell’elisoccorso: sono le novità per potenziare i servizi sanitari durante la stagione estiva, apprezzate e sottolineate anche dal governatore del Veneto Luca
Attività di emergenza-urgenza e, più in generale, i servizi sanitari per la popolazione e per i turisti. Le “vacanze sicure” sono una priorità che da tempo l’Ulss 3 Serenissima insieme con il Comune di Chioggia vuole garantire ai turisti che questa estate soggiorneranno a Sottomarina. E quest’anno sono state introdotte ulteriori novità per il potenziamento dei servizi sanitari che rivoluzionano i soccorsi sulla sabbia. Novità di cui si è fatto portavoce lo stesso governatore del Veneto Luca Zaia, sottolineandone l’importanza.
Ogni anno a ridosso dell’estate è necessario riequilibrare il sistema dei servizi sanitari e la rete dell’emergenza-urgenza per renderla più performante e garantire un’estate scura e meglio vivibile alle centinaia di visitatori che scelgono di soggiornare a Sottomarina. “Lo possiamo fare - spiega il direttore generale Edgardo Contato - attraverso il potenziamento del Pronto soccorso, dei mezzi di soccorso, dei servizi ospedalieri e con ambulatori nel cuore delle aree balneari. Ma ancora, è fondamentale l’impegno diffuso delle attività di comunicazione e di prevenzione, che permettono appunto di prevenire i casi sanitari gravi, e di far sì che quando si verificano siano gestiti al meglio”. Tra le novità presentate nel progetto “Vacanze sicure 2023” c’è il volo notturno
dell’elisoccorso: l’elicottero del Suem118 da quest’anno potrà utilizzare anche dopo il tramonto l’elisuperficie dell’ospedale di Chioggia, garantendo un presidio sanitario fondamentale.
Insieme ad ambulanze, automediche, moto e quad di soccorso, viene introdotta quest’anno, l’Ambubike: si tratta di una bicicletta a pedalata assistita attrezzata per il soccorso, di cui saranno dotati per la prima volta gli operatori e che permetterà loro interventi più puntuali e rapidi, in particolare in area balneare, sulla spiaggia, sulla battigia.
Tra le novità tecnologiche c’è l’adozione di speciali visori per la realtà aumentata: indossati dai sanitari, permettono all’operatore che interviene su un soccorso o su un malore di trasmettere in tempo reale le immagini di ciò che vede allo specialista e di dialogare in modalità biunivoca con l’Ospedale. Attraverso questi speciali visori, il luogo del soccorso e il paziente infortunato vengono quindi collegati in tempo reale con l’assistenza medica necessaria.
Altrettanto importante l’introduzione di un nuovo protocollo per la gestione del paziente che è vittima di un problema cardiologico:
“Abbiamo costruito intorno al paziente - ha sottolineato il primario del Pronto soccorso di Chioggia Andrea Tiozzo - una vera e
propria rete, con un programma di monitoraggio anche successivo al malore, dentro il quale gli esami necessari vengono programmati e garantiti in via automatica”.
Il progetto “Vacanze sicure 2023” ripropone ai Bagni Ascot, Astoria, Stella Maris e Smeraldo i punti infermieristici con personale addestrato; a questi si aggiungono i due ambulatori di medicina turistica all’Ascott e di Isola Verde.
La numerazione delle torrette, collegata alla mappatura corretta degli accessi alla spiaggia, permetterà anche quest’anno di accelerare l’intervento dei soccorsi: “Al riguardo chiediamo a tutti i cittadini di Chioggia, ai gestori dei bagni, ai villeggianti - fa un appello il primario Tiozzo - di aiutarci utilizzando con precisione questi riferimenti nei momenti di difficoltà. È proprio grazie al sistema di coordinate utili ai soccorritori che possiamo agire ancor più tempestivamente: abbiamo avuto lo scorso anno parecchie persone che hanno avuto bisogno di soccorsi per annegamento, alcuni anche gravi, ma nessuno di questi è esitato in un decesso”. Tra i potenziamenti ospedalieri, per il secondo anno si incrementa il punto di Pronto soccorso odontoiatrico, utile in un territorio e in un periodo in cui è frequente che traumi e cadute portino problemi alla bocca, specie per i bambini.
“Vacanze
Zaia
Sottomarina di Chioggia. L’impegno dell’Ulss 3 Serenissima per la popolazione e i turisti
La Giornata Mondiale senza tabacco. I danni provocati dal fumo, i dati dell’Ulss 2 Marca Trevigiana
In gran parte sono uomini (350 a fronte di 66 donne) e la percentuale di fumatori, il 23%, da molti anni non diminuisce. Tra i ragazzi prevale l’utilizzo della sigaretta elettronica: in Veneto fuma il 27,3% dei giovani, mentre il 3% fa uso solo di tabacco
Lo slogan proposto quest’anno dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, che si è celebrata lo scorso 31 maggio, è stato “Grow food, not tobacco” (coltiva cibo, non tabacco) con il quale si è voluto sottolineare il danno all’ambiente e alla salute che provoca la coltivazione del tabacco al posto di altre colture.
Molti Paesi a basso e medio reddito utilizzano, infatti, vaste aree di terra fertile per coltivare tabacco piuttosto che cibo sano, nonostante circa 350 milioni dei loro abitanti vivano una situazione di acuta insicurezza alimentare.
Un tema di grande attualità che offre tuttavia l’occasione per ribadire quanto dannoso sia per la salute il consumo di tabacco. I dati della Marca Trevigiana. In provincia di Treviso – sono i dati diffusi dall’Ulss 2 Marca Trevigiana - il fumo è responsabile di quasi il 30% delle morti premature (prima degli 80 anni) pari a circa 416 decessi l’anno, in gran parte tra gli uomini (350 a fronte di 66 donne), circa metà per tumore al polmone.
Nonostante si conoscano bene questi effetti nocivi, la percentuale di fumatori nella popolazione adulta non diminuisce e, come rileva la sorveglianza PASSI, da ormai da parecchi anni è attorno al 23% (29% tra gli uomini, 17% tra le donne): circa 135.000 fumatori che ogni giorno bruciano più di 1.200.000 sigarette. Come spesso succede con le abitudini di vita più rischiose per la salute, anche il fumo è più diffuso tra chi ha un reddito e un titolo di studio più basso, inoltre spesso si accompagna a un consumo elevato di alcol.
Circa metà dei fumatori tenta di smettere di fumare, quasi sempre senza alcun supporto, riuscendovi anche per un breve periodo, ma a smettere definitivamente ce la fa solo 1 su 5 di quelli che provano.
Il divieto di fumo – sono le note positive - nei luoghi di lavoro è praticamente sempre rispettato e in casa sono pochissimi quelli che ancora fumano.
Tra le persone con più di 65 anni (dati della sorveglianza PASSI d’Argento) la percentuale di fumatori scende al 7%.
Tra questi non si vedono le differenze di sesso e caratteristiche sociali che si vedono tra gli adulti più giovani. Nei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, il 24% ha fumato almeno una volta nella vita (dati della sorveglianza HBSC (Health Behaviour in Schoolaged Children 2022 riferiti all’Ulss 2); questa percentuale sale a più del 50% tra i 17enni ed è maggiore tra le ragazze (25% contro il 22% dei ragazzi). Il 15% ha fumato nell’ultimo mese ma solo il 4% fuma tutti o quasi tutti i giorni.
In questa fascia di popolazione è significativo l’utilizzo delle sigarette elettroniche: i dati relativi ai 13-15enni a livello nazionale (indagine Global Youth Tobacco Survey - GYTS) mostrano che se nel 2010 tutti fumavano solo sigarette di tabacco e in questa fascia di età il 21% aveva fumato nell’ultimo mese, ora questa percentuale sale al 25%, ma solo il 2% fa uso di sole sigarette di tabacco.
Questi ultimi sono i dati italiani. In Veneto circa il 3% fa uso solo di sigarette di tabacco a fronte di una percentuale di fumatori del 27,3%. Un dato preoccupante, tanto da far pensare di dover spostare l’attenzione dal fumo di tabacco in sé alla dipendenza da nicotina.
Bullismo e cyberbullismo, un tema che continua ad essere di grande attualità a scuola. Secondo un recente studio - i dati sono dell’Ulss 5 Polesana - un adolescente su 5 negli ultimi mesi ha subito episodi di bullismo in ambito scolastico.
Per questo motivo l’azienda sanitaria polesana ha preparato sulla sua pagina Facebook una serie di consigli per difendersi da bulli e cyberbulli.
Innanzitutto non bisogna fare finta che vada tutto bene, o che sia tutto solamente un gioco o uno scherzo.
Bisogna ammettere che c’è un problema. È molto importante non isolarsi: questa reazione - si spiegapuò aumentare il senso di solitudine e rendere ancora più fragili. Invece, è l’unione che fa la forza.
Anche se è difficile è opportuno non cedere alle provocazioni. Farsi giustizia da soli può peggiorare la situazione. La migliore soluzione è comunicare e mediare, con l’aiuto di un esperto o di
un adulto.
La violenza psicologica sui social non è meno grave. Se si è vittime di cyberbullismo il consiglio è di parlarne con i genitori o se necessario, valutare una denuncia o segnalazione alle Forze dell’Ordine.
La raccomandazione ai ragazzi è sempre la stessa: attenzione a cosa pubblicate online e tenete per voi e i vostri amici le foto private, i pensieri più intimi, le situazioni imbarazzanti.
Con l’arrivo di giugno, l’estate fa il suo ingresso con giornate calde e soleggiate. In questa stagione, è particolarmente piacevole apprezzare la varietà di frutta e verdura che offre un elevato contenuto di nutrienti, aiutando a rinfrescare il corpo e a mantenerlo ben idratato
Un delizioso contorno estivo, perfetto per i veri gourmet. Un’idea originale per accompagnare piatti di ogni tipo. La sua particolarità la rende adatta a diverse occasioni, sia quelle quotidiane che quelle speciali.
Ingredienti: fragole fresche; rucola; formaggio di capra; mandorle tostate; olio d’oliva; succo di limone; sale e pepe
Preparazione: Per preparare l’insalata di fragole e rucola lavare la rucola, preferibilmente mista a valeriana, o songino, misticanza o altro a scelta e le fragole. Tagliare le fragole a fette e disporle, togliendo il picciolo, su un letto di rucola. Sbriciolare il formaggio di capra sopra le fragole. Cospargere il tutto con mandorle tostate. Preparare una semplice vinaigrette mescolando olio d’oliva, succo di limone, sale e pepe. Condire l’insalata con la vinaigrette e servila fresca. D’estate non c’è nulla di meglio che un’insalata rinfrescante.
Una ricetta per gli gnocchi estivi, leggeri e deliziosi, da preparare facilmente e personalizzare secondo i propri gusti. Ideali per un pranzo in famiglia.
Ingredienti: 250gr zucchine; 250 gr farina 00; 250 gr ricotta; 1 uovo; olio extravergine d’oliva e sale
Preparazione: Grattugiare le zucchine e metterle in una ciotola e aggiungendo sale per insaporirle e farle perdere l’acqua. Preparare l’impasto mescolando ricotta, uovo, formaggio grattugiato, un pizzico di sale e un po’ di noce moscata (non obbligatoria). Dopo aver amalgamato bene con una forchetta, aggiungere le zucchine, strizzandole bene in modo che il liquido che hanno rilasciato non finisca nell’impasto. Una volta aggiunte le zucchine, aggiungere la farina, che metteremo un po’ alla volta sempre mescolando con la forchetta. Se necessario, aggiungere un po’ di farina in più. Quando l’impasto prende consistenza, è continuare a lavorarlo sul piano, facendo assorbire tutta la farina. Portare a ebollizione una pentola di acqua salata e cuocere gli gnocchi in piccole porzioni. Quando salgono a galla, sono pronti. Scolarli con una schiumarola e disporli su un piatto. Condire gli gnocchi con il condimento a piacere: si possono gustare con un delizioso pesto, con pomodori freschi, basilico e olio d’oliva o con un generoso pizzico di formaggio grattugiato.
L’abbinamento mandorle e carote è un grande classico, sempre vincente. Dolcetti rustici, profumati e morbidi all’interno perfetti per una merenda o un brunch.
Ingredienti: 150 g di farina; 100 g di mandorle tritate; 100 g di carote grattugiate; 100 g di zucchero di canna; 50 g di burro morbido; 1 uovo; 1 cucchiaino di lievito in polvere; 1/2 cucchiaino di cannella in polvere; 1/4 cucchiaino di noce moscata; pizzico di sale
Preparazione: In una ciotola, mescolare la farina, le mandorle tritate, il lievito in polvere, la cannella, la noce moscata e il sale. Mettere da parte. In un’altra ciotola, lavorare il burro morbido con lo zucchero di canna fino ad ottenere una consistenza cremosa. Aggiungere l’uovo e mescolare bene. Aggiungere le carote grattugiate alla miscela di burro e zucchero mescolando fino a incorporarle uniformemente. Aggiungere gradualmente la miscela di ingredienti secchi alla miscela di carote e mescolare fino a ottenere un impasto omogeneo. Coprire la ciotola con pellicola trasparente e lasciare riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Prendere l’impasto dal frigorifero e formare delle piccole palline. Disporre le palline su una teglia foderata con carta da forno, lasciando spazio tra loro. Schiacciare leggermente le palline con il palmo della mano o con il fondo di un bicchiere leggermente unto. Cuocere i biscotti in forno preriscaldato a 180°C per circa 12-15 minuti, o fino a quando sono dorati intorno ai bordi. Sfornare i biscotti e lasciali raffreddare completamente sulla teglia.
Superarsi senza replicare ciò che si ha già fatto è la maledizione di ogni artista che riscuote successo. Anche ZeroCalcare, pseudonimo del fumettista romano Michele Rech, ha dovuto misurarsi con questo dilemma. La sua nuova serie, “Questo mondo non mi renderà cattivo”, è disponibile su Netflix. Dopo la popolarità ottenuta con “Strappare lungo i bordi” del novembre di due anni fa, ZeroCalcare riporta il proprio mondo a fumetti sugli schermi per raccontare una storia inedita in sei episodi.
Ad eccezione del formato - gli episodi durano 30 minuti e non più 15 - la nuova serie segue le orme della formula precedente, diventata uno dei prodotti originali italiani più apprezzati a livello internazionale su Netflix.
“Questo mondo non mi renderà cattivo” è un po’ il gatto di Schrödinger del fumettista romano: massimo riserbo sulla storia e accesso limitatissimo alla stampa.
Chi l’ha potuta vedere in anteprima come il sottoscritto capisce subito il perché di questa segretezza. Il rac-
conto è molto politico e desterà senz’altro polemiche. La vicenda si innesca dal ritorno al quartiere (che è Rebibbia, ma non è Rebibbia) di un vecchio amico di Zero dopo anni passati in comunità proprio nel momento in cui la loro comunità si spacca in due, tra chi vuole cacciare un gruppo di migranti appena arrivati nel centro di accoglienza e chi invece vuole battersi per il loro diritto a restare lì.
Michele Rech racconta un’Italia spaccata e piena di complessità, dove gli schieramenti sono sempre meno politici e sempre più ideologici. Tuttavia “Questo mondo non mi renderà cattivo” finisce spesso per risultare didascalico e - a tratti - retorico. Quella stessa retorica che molto spesso viene rimproverata alla sinistra. A differenza della serie precedente, in cui la storia respirava grazie ai non detti, in questo nuovo cartone la dovizia di dettagli finisce per appesantire una vicenda. che avrebbe bisogno di maggiore linearità e nitidezza. Era difficile superarsi, e va apprezzato il coraggio di andare in una direzione differente. Il problema è che, dopo averlo visto, si rischia di uscirne buonisti.
Per capire la storia, diceva il filosofo Joseph Joubert, servono due elementi: la distanza e la prospettiva. Deve essere anchea per questo che, a cinquantun anni dal caso politico che sconvolse la cronaca statunitense, la serialità americana sta tentando di fare i conti con il Watergate. Lo scorso anno a portarlo sullo schermo furono Julia Roberts e Sean Penn con “Gaslit”. Era una serie di pregevole fattura ma facilmente dimenticata per la troppa concorrenza.
Quest’anno tocca a Woody Harrelson e Justin Theroux, i protagonisti di “Infiltrati Alla Casa Bianca”, titolo orginale “White House Plumbers”.
La serie targata Hbo si prefigge di raccontare in maniera dissacrante gli eventi che hanno portato allo scandalo del Watergate attraverso il punto di vista dei sabotatori politici di Nixon, che accidentalmente riuscirono a rovesciare la presidenza che stavano cercando di proteggere.
Basata sul libro “Integrity” di Egil Krogh e Matthew Krogh, la serie vede dietro la cinepresa David Mandel, già regista di un’altra satira politica di Hbo, la
notevole Veep con Julia Louis-Dreyfus. A differenza di quest’ultima, “Infiltrati Alla Casa Bianca” non riesce a ingranare né a trovare la propria corsia.
Persa tra la voglia di strafare nella ricostruzione storica - quasi a mo’ di documentario - e nel costante ammiccamento al pubblico che ricorda le commedie slapstick con protagonista Leslie Nielsen, la serie può contare sullo spessore del proprio cast per risollevare il risultato complessivo. Ma le interpretazioni, da Lena Headey a Domhnall Gleeson, passando per Judy Greer e Kim Coates, non bastano a catturare l’attenzione dello spettatore oltre i primi due episodi.
Sarà perché il Watergate fu l’epicentro di un terremoto politico - e di costume - americano che ha avuto poche riverberazioni all’estero, sarà perché le democrazie europee sono (ahinoi) abituate a ben altre complessità di scandali di palazzo, “White House Plumbers” può intrattenere chi ha la passione per le fiction storiche o per la storia del Novecento, ma fallisce nel raccontarci qualcosa di inedito della nostra contemporaneità.
Viaggio per terre e borghi “di confine”, come Civitella del Lago, Corciano (dove si coglie un po’ di Toscana) e la già laziale Contigliano. Passando dalla nobile Gubbio, che evoca le Marche. Voce narrante i sapori, che rivelano una cucina d’autore custode di tanti valori.
Con sullo sfondo paesaggi di pura bellezza
di Renato MalamanContaminazioni. Culturali, di sapori, di intrecci storici. Ce le regalano le terre di confine, così plurali quanto contraddittorie, eppure così affascinanti proprio per la loro complessità. Il cibo e le tradizioni a esso legate sono un formidabile veicolo per raccontare storie di sovrapposizioni culturali, sedimenti di quotidianità, giacimenti enogastronomici…
In Umbria, terra senza coste seppur grande isola in un mare di verde, tanti territori hanno un’identità mista, frutto di contaminazioni. Terre che attraggono, screziate, talvolta opposte. Proponiamo un ideale itinerario di luoghi simbolo, dove cibi e vini si annodano armonicamente con arte e storia. Combinano, condiscono, abbinano…
A Civitella del Lago, borgo antico che si affaccia sul lago di Corbara, c’è una terrazza spettacolare dove si fermano i camminatori che vanno alla scoperta dei “borghi silenti”. Lo sguardo poggia sull’orizzonte di tre regioni: Umbria, Lazio e Toscana. Paolo Trippini, con il locale che porta il nome di famiglia, (“Trippini”, appunto), sta lassù. Si pranza con quella vista... Paolo è proiettato nel futuro con la JRE, l’associazione dei giovani ristoratori europei, ma allo stesso tempo il suo locale è erede dell’osteria creata dal nonno Peppe e gestita anche da papà Adolfo. Nella sua cucina ricercata la tradizione è in filigrana. Piatti come “Bosco umbro” (“Perché io mi sento innanzitutto umbro”, confessa Paolo) cambiano in tutte le stagioni. Piccione, quaglia e agnello sono altri bastioni di questa cucina di personalità e di confine. Il fratello Luca con la Cooperativa de Pazzi recupera gli oliveti abbandonati e ne fa un
ottimo olio. A pochi chilometri si è nel Reatino, nella terra di Sabina, ed è il Lazio a colorarsi di Umbria. Grazie soprattutto a San Francesco e ad alcuni luoghi cari della sua vita: nel delizioso borgo di Greccio, il santo di Assisi ha creato il primo presepe vivente, di cui quest’anno ricorrono gli 800 anni. A Poggio Bustone, il paese natale dell’indimenticato Lucio Battisti, genio della musica leggera italiana a cui è dedicato il piccolo parco “I giardini di marzo”, c’è un santuario francescano meta di tanti pellegrinaggi. Come pure nella vicina Contigliano, altra tappa del Cammino di Francesco, grazie all’abbazia cistercense di San Pastore. Il borgo antico cela anche il ristorante “Delicato”, chicca che prende il nome da Carlotta Delicato, 29 anni, chef di scuola Cracco, incoronata dalla televisione (vincitrice di Hell’s Kitchen e ospite fissa a “È sempre mezzogiorno” su Rai Uno, con la Clerici): con il marito Gabriele (che è di Contigliano, ma che ha conosciuto a Venezia) a farle da spalla in sala, propone una sua sorprendente interpretazione delle contaminazioni culturali del suo territorio. Lo fa con mano lieve e sapiente, essenziale, nello stile e nella sostanza, come nel cardoncello glassato o nel risotto con prezzemolo, aglio nero e cipolla.
L’itinerario prosegue verso Todi, dove le contaminazioni culturali sono quelle di un’umbra di adozione: Raffaella Gabetta. Oltre ad aver creato di recente con l’amica Eralda Martino un gin (il Gin Todi), che fra le botaniche rare utilizza anche le susine “Coscia di monaca”, varietà tipica delle zone pedemontane di Umbria, Toscana e Lazio, Raffaella
con il marito ha resuscitato a Frontignano, solitario borgo fra le colline intorno a Todi, una delle case torri del XIII secolo che magnificano il paesaggio tuderte. Fortilizio che ora, per meglio garantirne la conservazione, è stato trasformato in un B&B di charme.
A Corciano, a due passi dal Lago Trasimeno, il territorio parla un po’ toscano già dal profilo dolce delle colline e dalle distese di ulivi. Nel centro storico medievale svettano il Palazzo dei Priori e il Palazzo del Capitano. Sosta gastronomica di stile contemporaneo all’ “AldiVino”, dove Emanuele Rugini e lo chef Enrico Pistoletti hanno rivisitato i valori del territorio con talento e fantasia, affidando al vino un ruolo da protagonista. L’estetica raffinata dei piatti ricorda i profili
dell’intorno. Specie nel calamaro dripping e nello spaghettone affumicato, ostrica e lampone. Qualità alta.
A Gubbio, la città dei famosi “ceri” e della festa a essi legata (la più antica d’Italia, è del 1169), di San Francesco e il lupo ma anche del televisivo Don Matteo, la contaminazione è marchigiana, per confini e per il lungo legame con i Montefeltro a cui la città si diede nel periodo delle Signorie. Giacomo e Veronica Ramacci, fratello e sorella, lui chef e lei in sala, danno voce al territorio all’Officina dei Sapori, in centro storico, con una ventata di innovazione e di concretezza. Il prosciutto di Gubbio e il tartufo, accanto alle erbe aromatiche del monte Subasio e a un’altra contaminazione inattesa, anche stilistica: quella
del veneto-ligure baccalà. Qui è il piatto delle vigilie. Giacomo lo presenta in trancio, con crumble alla colatura di alici. Cucina senza sbavature. Locale dallo spirito giovane. Tappa finale a Pieve Santo Stefano, sulla Valle del Tevere e sulle rive del lago artificiale di Montedoglio: siamo già in Toscana, nell’Aretino “umbro”. Siamo nel paese dei diari. Nel palazzo municipale, da un sogno del giornalista contemporaneo Saverio Tutino, è nato il “Piccolo museo del Diario”, vetrina emozionante di un “Archivio del diario” che nel palazzo vicino raccoglie oltre diecimila diari, frutto di donazioni… Racconta storie incredibili,rende indimenticabili tante vite. Trasmette contaminazioni profonde fra anime…
ARIETE
Siete pensierosi e riflessivi, i grandi cambiamenti vi spingono a pianificare con precisione il vostro futuro. È tempo di mettere in ordine la vostra vita. Ci vuole un po’ di pazienza ma tutto si definirà con chiarezza.
Siete appassionati e molto vitali in questo periodo. La vostra passione vi consentirà di muovervi tra gli imprevisti con energia e determinazione. Saprete esprimere la parte più autentica della vostra personalità e sarà un successo.
Avete una grinta straordinaria che vi consentirà di uscire dal vostro guscio di certezze e di godervi di più le occasioni della vita. Concedetevi un po’ di divertimento e magari anche una bella vacanza.
State entrando nella fase più impegnativa dei vostri progetti. Non potete fare altro che dare una bella prova della vostra forza d’animo e di tenacia per riuscire in quel radicale cambio di vita che tanto inseguite.
Inizia un periodo all’insegna della spensieratezza e della leggerezza. Avete una grande energia che vi consente di vivere a pieno il vostro stato di benessere. Saranno giorni di gratificazioni, concedetevi di fare quello che vi piace.
Siete davvero irresistibili e il vostro buon umore è contagioso. È il momento giusto per dedicarsi un po’ di più alla vita sociale e a fare nuove conoscenze. Siate comunque cauti e valutate con attenzione le persone.
Forse è il momento di dare una maggiore stabilità alla vostra vita e dedicare più attenzione agli aspetti concreti della routine quotidiana. Non dimenticate tuttavia di affiancare ai doveri anche i piaceri e ogni tanto divertitevi.
L’estate è la stagione che fa per voi. Ritrovate la vostra grinta e rinnovate motivazioni che vi fanno affrontare anche i piccoli ostacoli con fiducia e determinazione. Niente metterà a rischio il vostro buon umore
Potrebbe iniziare un periodo impegnativo che vi porterà un certo nervosismo, soprattutto a causa di imprevisti poco piacevoli. Ma con la calma e la lucidità che vi contraddistingue saprete uscirne presto e bene.
Stanno partendo un sacco di progetti che definiranno situazioni importanti. Si aprono sviluppi interessanti nella vostra vita che vi consentiranno, nonostante la fatica, di essere soddisfatti e di godervi i vostri progressi.
Lasciate stare i pensieri e i dubbi che vi frenano. E tempo di andare avanti senza paura, con fiducia ed entusiasmo verso l’obiettivo che desiderate raggiungere. Mai come in questo periodo il vostro volere e anche potere.
Avrete qualche prova da superare, anche inaspettata, ma vi porterà a migliorare la vostra situazione e a definire contorni di relazioni ancora confuse e poco chiare. Sarà impegnativo ma alla fine sarete contenti.
Numero di testate per regione:
La forza della comunicazione glocal
La forza della comunicazione glocal