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Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Agli inizi della primavera già si parla di fiumi e laghi vuoti, canali in secca, campi assetati e acqua da razionare. Ma anche di processi di desalinizzazione dell’acqua marina, come si fa tra le sabbie del Qatar, o del ricorso alle soluzioni israeliane per ricacciare indietro il deserto. Stiamo esagerando? Speriamo, ma intanto dobbiamo fare i conti con quello che non abbiamo: la pioggia dal cielo e l’acqua dove servirebbe.
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Un tema argomentativo dal titolo “Il diritto alla vita e la pena di morte. Contraddizioneo giustizia?”. Questa la proposta dell’amministrazione comunale e della consulta comunale per le Pari Opportunità di Mogliano Veneto rivolta agli studenti degli istituti superiori.
Il concorso, a cui hanno risposto circa una settantina di studenti del Collegio Salesiano Astori, si colloca nell’ambito delle iniziative della campagna mondiale della Comunità di Sant’Egidio “Cities for Life”,“Città per la vita e contro la pena di morte” a cui il Comune ha rinnovato la sua adesione lo scorso ottobre.
L’obiettivo è tenere alta l’attenzione sui diritti umani e sul valore della vita, sensibilizzare i cittadini sulle motivazioni alla base del rifiuto della pena capitale e sul progresso della relativa campagna abolizionista nel mondo.
Raccolti i circa 70 elaborati, i professori del Liceo hanno effettuato una prima scrematura; i temi più significativi sono stati quindi sottoposti all’attenzione della consulta comunale, all’interno della quale è stata nominata una giuria che ha decretato i quattro temi vincitori.
Al primo posto è arrivata Ilaria Zannini, secondo classificato Pietro Girardi, terzi a pari merito Giorgio Pizzolotto e Francesco Lazzaro. I liceali presenti, che hanno vinto un buono spesa spendibile nell’acquisto di articoli di cartolibreria, sono stati invitati a leggere un estratto del proprio elaborato.
Le premiazioni si sono tenute nel palazzo municipale alla presenza del sindaco Davide Bortolato, dell’assessore alle Pari Opportunità Giuliana Tochet, dei membri della consulta comunale per le Pari Opportunità, della preside del Collegio Astori Francesca Antenucci e di alcuni insegnanti e studenti. Complimenti ragazzi!
Marika AndreoliNicola
Stievano >direttore@givemotions.it<
Già nel 2022 abbiamo affrontato la siccità e la cronica mancanza d’acqua, ma quest’anno, prevedono gli esperti, potrebbe anche essere peggio. Così a metà marzo arriva l’ordinanza regionale per cercare di fare economia di acqua, risorsa sempre più rara e preziosa. Eppure non dovrebbe essere così: il Veneto è attraversato da fiumi importanti, ha una catena montuosa ben sviluppata, una pianura fertile, nonostante l’avanzata del cemento. E poi ha sempre avuto a che fare con l’acqua, sia quando è troppa che quando è troppo poca. Ma adesso siamo davvero agli sgoccioli e non si può continuare a sospirare “chissà che piova, prima o poi”. Perché di pioggia se ne vede sempre meno, salvo quando cade tutta insieme nell’arco di poche ore, spazzando via quel che trova e lasciandosi dietro altri danni ed emergenze. Ecco allora che si studiano provvedimenti per limitare l’uso dell’acqua, si riduce la portata di scoli secondari, si chiede ai cittadini di non annaffiare il giardino, come già è successo l’estate scorsa, poi si chiudono le fontane e si invita le famiglie ad usare con parsimonia la doccia. Ma tutto questo non basta, perché è solamente la punta dell’iceberg di un fenomeno che possiamo annoverare tra le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo vivendo in questo inizio di millennio. Così scopriamo quanto è preziosa l’acqua e quanto non possiamo farne a meno, anche se a scriverlo sembra una banalità. Ed è inutile far finta di nulla o pensare che tutto prima o poi si aggiusti. Se c’è meno acqua è evidente che bisogna ridurre i consumi e usare al meglio quella che c’è. Bisogna anche pensare a come recuperare e conservare questa risorsa preziosa. In questo il Veneto è ancora indietro, perché secondo gli esperti riesce a trattenere appena il 5% dell’acqua piovana conto l’11% della media nazionale. Ecco allora un primo passo: avanti con gli invasi e le “banche dell’acqua”, utili per fare scorta ma anche per convogliare l’acqua in eccesso in caso di piene improvvise. Le idee non mancano, i progetti nemmeno, servono volontà di fare e risorse da impegnare.
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale:
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An)
Mogliano Veneto è tra le 69 amministrazioni italiane premiate da “Plastic Free”, associazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrasto all’inquinamento da plastica. Ma c’è di più: la città, unico comune della provincia di Treviso premiato per il secondo anno consecutivo, ha ottenuto ben tre tartarughe, massimo livello di virtuosità raggiunto da soli quattro Comuni d’Italia. La cerimonia ufficiale di premiazione si è svolta nelle scorse settimane a Bologna, alla presenza dell’attuale vicepresidente della Camera dei Deputati ed ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
La premiazione è stata motivata dall’impegno profuso e dalla sensibilità verso l’ambiente e le future generazioni
Il sindaco Davide Bortolato si è recato nel capoluogo emiliano per ritirare il riconoscimento accompagnato Annalia Sembiante, referente comunale Plastic Free e Giorgia Baratella, vice referente comunale Plastic Free. Grande la soddisfazione del primo cittadino: “A marzo 2021 l’Associazione ci certificava come primo Comune del Nord Italia e quarto di tutto il Paese a ricevere la bandiera Plastic Free. A poco più di un anno di distanza, a giugno 2022, siamo stati premiati in qualità di Comune virtuoso,
unico nella provincia di Treviso. Oggi abbiamo ottenuto il massimo livello di virtuosità, con ben tre tartarughe contro le due ricevute a Firenze lo scorso anno”.
La premiazione è motivata dall’impegno profuso e dalla sensibilità verso l’ambiente e le future generazioni. Tra le più importanti iniziative messe in atto a Mogliano, le giornate di Educazione ambientale promosse nelle scuole e ai centri estivi, la distribuzione di borracce in alluminio a tutti i dipendenti comunali e agli studenti delle primarie e delle secondarie di primo grado, l’organizzazione di giornate di raccolta di rifiuti abbandonati in collaborazione con le Associazioni di Quartiere (prossimamente nelle date di domenica 26 marzo e di sabato 1 aprile), la firma dell’ordinanza che vieta il rilascio in cielo di palloncini di plastica e di lanterne volanti, l’attivazione di sistemi di sorveglianza e di contrasto all’abbandono di rifiuti mediante l’uso di fototrappole e l’adozione di misure volte alla riduzione di plastica monouso nella sede degli uffici municipali. “Il riconoscimento – ha dichiarato Annalia Sembiante, referente Plastic Free per il Comune di Mogliano Veneto. – è frutto anche del supporto dell’altra referente Plastic Free, Giorgia Baratella, dei tanti volontari che ci sostengono e dell’impegno di tutti i moglianesi, che personalmente ringrazio”.
Marika AndreoliIl brigadiere capo dei carabinieri con qualifica speciale Leonardo Blandino, dopo 36 anni di servizio,è arrivato al momento del congedo. Per il suo lungo e prezioso servizio a Mogliano, in cui ormai era un punto di riferimento, il sindaco ha voluto invitarlo in municipio per ringraziarlo a nome della comunità. “Conosco il Brigadiere Blandino da tanti anni – ha affermato il sindaco Davide Bortolato – e, soprattutto da quando sono sindaco, ho avuto modo di apprezzare le sue qualità e i suoi modi garbati. Fin da quando ha preso servizio qui in Città, nel 1993, è stato una figura di grande umanità e disponibi-
lità, di cui saremo in molti a sentire la mancanza”. Insieme al primo cittadino anche l’assessore alla Sicurezza Marco Donadel e illuogotenente con carica speciale comandante della stazione di Mogliano Veneto Saverio Rossi. L’incontro è stato l’occasione per una chiacchierata e per la condivisione delle numerose esperienze negli anni. Al Brigadiere Blandino, originario di Palermo, classe 1963, il sindaco ha consegnato anche un riconoscimento: il gagliardetto con lo stemma comunale della Città di Mogliano Veneto. Insomma, non resta che augurare al brigadiere un buon meritato riposo. (m.a.)
Dopo aver concluso il proprio percorso di formazione intrapreso da più di un anno e mezzo, nelle scorse settimane, studenti, genitori e docenti degli istituti comprensivi Mandela e Minerbi di Mogliano Veneto sono stati proclamati “Mediatori dei conflitti a scuola” ed ora potranno svolgere il loro ruolo nei propri istituti. Facendo un passo indietro, “Media.Azione” è un progetto sperimentale e pilota in Veneto, che l’amministrazione comunale ha ideato in collaborazione con l’Associazione La Voce per la mediazione dei conflitti e la Cooperativa La Esse; l’obiettivo era riuscire a dare un aiuto concreto ai giovani pre-adolescenti e adolescenti per contrastare fenomeni quali il bullismo, la tensione relazionale e l’esclusione sociale. Tra gli strumenti a supporto per far comprendere alla fascia giovanile il valore degli altri e della comunità, la giustizia riparativa e l’educazione stradale.
I mediatori junior e senior, formati e inseriti in uno speciale Albo comunale, aiuteranno gli studenti a gestire i conflitti a scuola (incomprensioni, litigi, bullismo…) in maniera non violenta, ma riparativa. Per questo fine, sono state ufficialmente inaugurate e aperte nelle due scuole secondarie di primo grado Margherita Hack e Rita Levi Montalcini due aule di mediazione.
Le aule costituiranno uno spazio di ascolto, di non giudizio, libero e confidenziale, a cui accedere anche in alternativa ad una sanzione disciplinare. Qui avrà luogo il vero e proprio confronto tra coloro che hanno vissuto il conflitto, accompagnati in questo percorso dai mediatori. “Siamo soddisfatti che questo progetto di grande valore stia producendo i primi risultati. Dopo i periodi bui della pandemia che hanno messo a dura prova soprattutto i giovani, stiamo percorrendo un sentiero che
ha per obiettivo finale plasmare i buoni cittadini di domani, coloro che porteranno avanti i valori fondanti della nostra società: il senso civico e la cura della comunità” ha dichiarato il sindaco Davide
Bortolato.“Il progetto sta funzionando – ha aggiuntol’assessore alle Politiche educative Martina Cocito – C’è stata una buona risposta da parte di tutte le persone che sono state coinvolte in questa iniziativa.
Piace percepire l’entusiasmo e il senso di responsabilità che i ragazzi hanno sviluppato e mi auguro che tali emozioni positive possano essere contagiose”.
Marika AndreoliSanità. Sarà un punto di riferimento per prestazioni, prelievi e diagnostica multidisciplinare
Un centro unico di prenotazione, un unico punto di accesso alle prestazioni, un punto prelievi, un consultorio familiare e altri servizi di diagnostica multi disciplinare grazie a un team composto da medici di medicina generale, infermieri, pediatri, fisioterapisti, psicologi, specialisti ambulatoriali, assistenti sociali. Sono questi i servizi garantiti da una Casa di Comunità, un porto sicuro per i cittadini che hanno bisogno di assistenza sanitaria e socio-sanitaria.
La struttura, un nuovo punto di riferimenti per moglianesi e non solo, prenderà il posto dell’attuale edificio del distretto sociosanitario in Piazza Donatori di Sangue, che sarà completamente rimesso a nuovo grazie a un protocollo d’intesa tra il Comune di Mogliano Veneto e l’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana. In particolare, l’attuale edificio del distretto socio-sanitario verrà sottoposto ad importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione tra cui consolidamento strutturale, nuovi serramenti, rifacimento di tutti gli impianti, nuove pavimentazioni; inoltre sarà rimesso a nuovo l’ascensore e ripensata la connettività, in previsione anche dell’evoluzione della telemedicina e delle tecnologie che la supportano.
“Portare a Mogliano una delle 17 Case di Comunità previste per l’Ulss 2 è un risultato ecceziona-
le per questa amministrazione e un’opportunità che abbiamo saputo cogliere dai fondi del Pnrr – ha dichiarato il Sindaco Davide Bortolato. – Inoltre la Casa di Comunità servirà anche i vicini comuni di Casale sul Sile, Casier, Preganziol e Zero Branco”. Per questo progetto il Comune di Mogliano Veneto ha messo a bilancio 496mila euro, che si aggiungono ai ben 2.764 milioni di euro ottenuti da finanziamenti vari: un milione e mezzo dal Pnrr,
L’attuale distretto socio-sanitario sarà completamente rinnovato grazie a un protocollo d’intesa tra il Comune di Mogliano Veneto e l’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana
764mila euro dall’Ulss e 500mila euro dalla Regione del Veneto.“Il mio ringraziamento – ha aggiunto il primo cittadino – va agli Uffici del Comune e dell’Ulss 2 che stanno lavorando a questo progetto, ma soprattutto al Direttore Generale Francesco Benazzi. Finalmente con la Casa di Comunità ridiamo dignità ad una struttura importante del centro storico della nostra Città”.
Sabato 1 aprile alle 16si terrà l’incontro di presentazione del corso “Ascolto creativo: Laboratorio di rilassamento e teatro” rivolto a bambini dai 7 ai 9 anni. Illaboratorio prende vita dall’incontro originale del teatro e tecniche di rilassamento utilizzate nel training autogeno.Si legge nella locandina di presentazione del corso: “I bambini verranno guidati all’ascolto e alla consapevolezza del proprio respiro e delle proprie emozioni attraverso il racconto
di fiabe appositamente create e basate sulla tecnica del training autogeno, per poi essere
accompagnati ad esprimere il proprio mondo interiore attraverso la creatività e l’arte del
teatro”. Sono previstinoveincontri tra aprile e metà giugno compreso di uno spettacolo finale.I corsi saranno tenuti da Eleonora Toffoletto, psicologa e operatrice di training autogeno, e Alexandra Brett, attrice e insegnante nella Scuola di Teatro e Tango VidaLoca Tango a Mogliano Veneto. Per informazioni Eleonora Toffoletto 347 67 33 659/ eleonoratoffoletto@gmail.com; Alexandra Brett cel:348 64 09 519 / alexbrett@hotmail.it. (m.a.)
Una città rispettosa del territorio e di chi lo abita. È Preganziol, dove il Comune ha ottenuto una Menzione speciale per la sezione “Verde urbano” nell’ambito del concorso nazionale Premio La Città per il Verde nella terza categoria, dedicata ai comuni tra i 15mila e i 50mila abitanti. Il riconoscimento ricevuto non è affatto casuale: è stato infatti conferito al Comune di Preganziol che negli scorsi mesi ha provveduto alla “Realizzazione dei Prati polifiti per la sostenibilità ambientale”, rispettosi di quelli che sono gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu.
La strada intrapresa dal Comune, come sottolinea il primo cittadino di Preganziol, Paolo Galeano, “contrasta quel sentire diffuso che vede solo nel “prato inglese” perfettamente sfalciato e omogeneo (e per definizione povero di biodiversità) una modalità decorosa di mantenimento del verde urbano”.
Ma in cosa consiste esattamente un prato polifita? Si tratta di un prato caratterizzato da una ridotta frequenza di sfalcio che permette così la crescita di più specie erbacee rispetto al prato mono-essenza e favorisce quindi una maggior presenza di api ed altri insetti impollinatori. Parallelamente, il prato polifita garantisce una miglior fertilità del suolo grazie alla crescita della microfauna che, rispetto ad un prato rasato, produce più sostanza organica a livello di apparato radicale.
“Il progetto pilota, avviato nel 2022, è in linea con il lavoro delle classi seconde della scuola media “Foscolo”, presentato durante il consiglio comunale dei ragazzi dello scorso anno – spiega il sindaco Galeano –, che ha preso in esame gli obiettivi 11 (Città e comunità sostenibili) e 15 (Vita sulla terra) dell’Agenda 2030, analizzando nello specifico anche le aree verdi comunali”.
“Il posizionamento di cartelli informativi ha reso riconoscibili le 8 aree finora interessate – continua a illustrare Galeano –: il giardino della Biblioteca comunale, il parco Marcello del Majno in via Schiavonia, una porzione del parco urbano di via Manzoni, le aree verdi di via Europa, via 2 agosto, via Fiandre”.
“Spesso le iniziative che propon-
gono dei cambiamenti di visione e gestione richiedono coraggio ed un cambio di prospettiva – afferma l’assessore all’ambiente, Riccardo Bovo –. Noi abbiamo cercato di fare ciò proponendo, come fatto da altre grandi città in precedenza, nuove soluzioni per la cura del verde urbano con modalità più rispondenti alle nuove esigenze climatiche e ambientali”.
“L’iniziativa, debitamente comunicata, è stata compresa dalla
maggior parte dei cittadini (solo pochi hanno detto che volevamo risparmiare sugli sfalci) – prosegue Bovo –. Ora, da una superficie prativa di circa 2 ettari, l’Amministrazione ha intenzione di implementare il progetto individuando altre aree da destinare a prato polifita, poichè l’obiettivo ultimo è quello di ridare al territorio urbano un paesaggio più naturale ed in sintonia con quello agricolo circostante”.
Gaia Zuccolotto“Un progetto nato dal basso dieci anni fa dalla volontà di alcune persone che si sono messe in gioco per contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo partendo dalle piccole azioni quotidiane”. È il Non Negozio di Preganziol, che così viene descritto dal primo cittadino preganziolese, Paolo Galeano. L’attività infatti ha festeggiato questo mese i suoi primi dieci anni di vita.
“Si tratta di un “negozio” in cui portare e prendere liberamente oggetti in buono stato e di uso quotidiano – spiega il sindaco –: vestiti, libri, piccoli elettrodomestici, utensili, piatti, accessori e giochi per bambini...il tutto senza l’utilizzo di denaro”.
“Non è previsto che gli oggetti vengano pagati, neppure in maniera simbolica – continua –. Non si tratta di un mercatino, ma di un’iniziativa che vuole far riflettere, attraverso un’azione concreta, sul sempre più attuale tema del riciclo, del riutilizzo, del risparmio e del rispetto per l’ambiente in cui viviamo”.
“Il Non Negozio vuole essere un punto d’incontro tra persone interessate a queste tematiche anche grazie a laboratori e iniziative aperti a tutta la cittadinanza – conclude Galeano –. Ringraziamo ancora una volta tutti i volontari e invitiamo tutti i nostri cittadini a far visita al Non Negozio di via Schiavonia 120”. (g.z.)
Il posizionamento di cartelli informativi ha reso riconoscibili le 8 aree finora interessate
Il “Non Negozio” compie i suoi primi 10 anni: “Un punto di incontro importante”
I numeri.
La biblioteca comunale di Preganziol dà i numeri, e che numeri! Sono stati raccolti infatti a metà del mese i dati relativi alle attività culturali e della biblioteca che si sono svolte nel corso dell’anno 2022.
“Per comprendere fino in fondo quanto la cultura e l’attività della biblioteca comunale abbia una dimensione popolare, penso sia importante partire proprio dai numeri della scorsa annualità” ha affermato il sindaco di Preganziol, Paolo Galeano, e come dargli torto? Nel corso del 2022 a Preganziol sono stati ben 103 gli appuntamenti culturali, 30 gli incontri di lettura, 16 gli spettacoli di teatro, 14 le presentazioni di libri, 11 i corsi e laboratori che si sono svolti, 10 i concerti, altrettante le esposizioni d’arte, 6 i film proposti in biblioteca e 3 quelli per il cinema all’aperto, oltre a un concorso fotografico e a una festa degli alberti che ha
visto il dono di 300 libri.
Ma non solo gli eventi e gli appuntamenti sono stati numerosi, anche i dati più strettamente legati all’attività e al servizio del polo culturale Casa Michieletto non mentono: nel 2022 sono stati 4500 gli iscritti alla biblioteca, con 1500 attivi di cui quasi 600 fuori Comune; 852 i libri acquistati e 147 i dvd, con 11mila prestiti totali di cui 530 di dvd e 1270
interprestiti. A frequentare la biblioteca preganziolese nel 2022 sono state ben 14mila persone.
“I dati che abbiamo raccolto si riferiscono alle attività svolte sia dalla biblioteca comunale, sia dall’organizzazione dell’ufficio
cultura e dalle tante associazioni e soggetti coinvolti – precisa il primo cittadino –. Il tentativo di rafforzare numericamente le iniziative è stato proprio quello di cercare di ricostruire la rete sociale di relazioni e di partecipazione, che rischiava di essersi
I giochi da tavolo uniscono famiglie, amici e anche sconosciuti. Sono un mondo fatto di competizione sana, divertimento e talvolta anche di strategia. Tengono attiva la mente, senza mai stancare, e permettono a tutti di trascorrere brevi momenti o lunghe giornate in compagnia, all’insegna del sorriso e del buon umore.
Ciò che non li rende mai noiosi è il fatto che ne esistono davvero per tutti i gusti e di tutti i tipi e, nonostante a volte spiegare le regole a chi non li conosce non sia la parte più divertente, scoprire nuovi giochi dà modo a tutti di avventurarsi e sperimentare nuove esperienze.
Per gli amanti dei giochi, dunque, il Comune di Preganziol ha organizzato due appuntamenti presso la Biblioteca comunale, per divertirsi in compagnia attorno ad un tavolo e scoprire le regole di giochi mai provati prima. Il primo incontro si è svolto lo scorso 18 marzo, ma per sabato 15 aprile è previsto un bis: dalle 14:30 alle 18:30, porte aperte dunque a chiunque volesse mettersi alla prova, grazie alla disponibilità dei volontari dell’associazione La Tana dei Goblin di Treviso.
Maggiori informazioni allo 0422 632371 o alla mail biblioteca@comune.preganziol.tv.it.
(g.z.)
allentata durante la pandemia”.
“Vedendo questi numeri – conclude Galeano – è possibile dire che Preganziol goda anche di una rete di volontariato viva e attiva e che uno di questi poli sociali della comunità sia proprio la biblioteca comunale che
si affaccia su piazzetta Ronfini”. E dopo un 2022 carico di cultura, si guarda ora al 2023. Ciò che è certo è che anche quest’anno sorprese e appuntamenti non mancheranno.
Gaia
ZuccolottoIl bilancio della biblioteca mostra una città culturalmente attiva e impegnata
Il sindaco: “Preganziol gode anche di una rete di volontariato viva e attiva”
Grande successo per il bando per l’innovazione gestionale rivolto alle attività e alle imprese del Distretto del commercio di Preganziol, che ha visto un’ampia partecipazione da parte dei commercianti, con l’esaurimento di tutti i 75mila euro della disponibilità finanziaria ottenuta dalla Regione Veneto.
“Sono arrivate 15 domande per un totale complessivo di fondi richiesti che ammonta a 103.794 euro, suddivisi in 24.844 euro sulla linea A per “digitalizzazione” e 78.950 euro sulla linea B per “riqualificazione ed risparmio energetico – spiega il sindaco Paolo Galeano –. Il buon risultato è stato raggiunto grazie a tre fattori: la concessione di una proroga di circa 3 mesi, considerata la situazione di sofferenza in cui si trovavano ad operare le attività nel territorio; l’introduzione di significative modifiche ai limiti di spesa e alla per-
centuale finanziabile delle linee
A e B; e la parallela istituzione di uno sportello, presieduto dal manager di distretto Rosario Cardillo, per assistenza agli esercenti nella presentazione della domanda”.
Il Comune passa ora alla valutazione dell’ammissibilità delle domande presentate e redigerà la graduatoria, attraverso l’istituzione di una Commissione tecnica. Successivamente seguirà la fase di rendicontazione dei progetti (da presentare con apposita modulistica entro il 30 luglio 2023) e alla conseguente erogazione dei contributi.
Il vicesindaco e assessore alle attività economiche, Stefano Mestriner, spiega: “Il successo di questo bando rappresenta per Preganziol e per la nostra amministrazione un elemento di grande soddisfazione che ci consente di sostenere concretamente gli esercenti del nostro tessuto commerciale in un
momento di difficoltà dovuto ai costi energetici e all’inflazione.
“Il percorso è iniziato nel 2018 con l’approvazione del Piano di Marketing Urbano – continua Mestriner – e la nascita dell’associazione dei Commercianti di
Preganziol Asse T, passando nel 2019 con il riconoscimento del Distretto Commerciale, grazie a cui il nostro Comune ha ricevuto contributi regionali per 250.000 euro con parte dei quali è stato finanziato il bando. Si tratta quindi
di un primo punto di arrivo – conclude l’assessore – attraverso cui l’amministrazione vuole promuovere e rilanciare il commercio di vicinato e di qualità”.
Gaia Zuccolotto
Anche Zero Branco vanta un luogo storico del commercio. Sono stati infatti premiati nelle scorse settimane dalla Regione Veneto le attività più longeve e socialmente importanti del territorio regionale e, tra queste, vi è anche il mercato settimanale di Zero Branco.
Il mercato zerotino è stato quindi iscritto ufficialmente nell’albo regionale 2022 dei luoghi storici del commercio. A Padova si è svolta quindi la cerimonia di consegna della targa e del logo che identificano questo significativo riconoscimento, conferito agli esercenti o ai Comuni che abbiamo dimostrato l’operatività dell’attività, sia essa commerciale o un mercato settimanale, per almeno quarant’anni. A partecipare alla manifestazione, in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Zero Branco, l’assessore alle attività produttive, Amedeo Requale, accompagnato da Valerio Stringari, che ha rappresentato gli operatori del mercato zerotino.
A consegnare i riconoscimenti alle varie realtà, l’assessore regionale allo sviluppo economico, Roberto Marcato.
Il mercato settimanale del sabato in Piazza Umberto I ha radici antiche. Agli atti comunali, infatti, risulta la delibera di consiglio comunale del 16 maggio 1974, numero 49, con la quale veniva approvato il “Regolamento sul
mercato settimanale”, ma l’origine del mercato risale a tempi ben più lontani. Si ha infatti una prima notizia dell’esistenza di un mercato settimanale dal 16 novembre 1797, quando la Municipalità provvisoria di Mestre autorizzò ad “istituire in Villa di Zero un mercato settimanale, in giorno di sabato”.
“Questo riconoscimento celebra la valenza storica, sociale e culturale del mercato settimanale del nostro Comune e si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione del tessuto economicoproduttivo di Zero Branco, che stiamo portando avanti da tempo assieme ad attività produttive, associazioni di volontario e di categoria – afferma l’assessore Requale –. Un percorso, culminato nel 2021 con l’istituzione
Requale: “Un riconoscimento che si inserisce nel più ampio percorso di valorizzazione del tessuto economico-produttivo di Zero Branco, che stiamo portando avanti da tempo assieme ad attività produttive, associazioni di volontario e di categoria”
ufficiale del Distretto Urbano del Commercio - ambito che ci ha permesso e ci permetterà di concretizzare ancora una serie di azioni a beneficio di collettività ed esercenti - che ora si arricchisce di ulteriore valore”. Il mercato settimanale del sabato di Zero Branco risulta l’unico mercato trevigiano ad aver ottenuto il riconoscimento nel corso del 2022, tra le 43 attività della provincia di Treviso premiate. E senza perdere il legame col passato, il mercato del Comune di Zero Branco si è ampliato: da alcuni anni, infatti, sempre a Zero Branco, nel centro della frazione di Sant’Alberto, si svolge un rinnovato mercato settimanale il martedì mattina.
Gaia ZuccolottoLo scorso 8 marzo si è tenuta la Giornata internazionale dei diritti della donna e il Comune di Zero Branco non è rimasto certo inerte. È stata infatti avviata una campagna di coinvolgimento della cittadinanza sulla tematica delle pari opportunità.
Attraverso un Google form, compilabile online al link https://forms.gle/HKodcSiFUNmd3AiRA, entro il 15 aprile prossimo, il Comune di Zero Branco intende raccogliere informazioni rispetto all’interesse della popolazione su quest’importante ambito, con il più ampio obiettivo di promuovere la cultura del rispet-
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to attraverso azioni positive di sensibilizzazione, favorendo la partecipazione alle attività proposte e l’organizzazione di nuove azioni.
L’iniziativa del Comune gode del supporto della CPOI, la Commissione Intercomunale Pari Opportunità, di cui Zero Branco fa parte. (g.z.)
Fai la doccia al posto del bagno, risparmi fino al 75% di acqua
Chiudi il rubinetto quando ti lavi i denti: 1 minuto di acqua corrente sono 20 litri sprecati
Non usare il wc per eliminare piccoli rifiuti, meglio lo scarico differenziato risparmi il 10% di acqua
Mangia a Km0, ogni volta che il cibo viene importato, si importa anche l’acqua contenuta in esso
Spugna e secchio per lavare la tua macchina, risparmi più di 100 litri d’acqua
Usa la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico
Controlla e ripara il rubinetto o il water che gocciolano: una perdita può costare 5mila litri all’anno
Tieni in frigo l’acqua se la vuoi fresca, non la far scorrere dal rubinetto
Lava la frutta e la verdura in una bacinella e ricicla per le piante l’acqua utilizzata
Innaffia le piante la sera, dopo il tramonto l’acqua evapora lentamente
Scuola. Di recente l’insediamento della nuova amministrazione in miniatura
Zero Branco è un Comune giovane e per questo molto attento ai bisogni dei ragazzi. Chi però meglio di loro stessi può cogliere le esigenze della loro classe d’età? Si è svolta dunque alla metà di febbraio la cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio comunale dei ragazzi, con il giuramento del giovane sindaco Sophia Lucia Marraffa. Con lei, collaboreranno altri 15 giovanissimi amministratori, tra cui il vicesindaco Annachiara Di Giustino e il segretario Margherita Bulegato. I consiglieri eletti sono invece: Asia Carraro, Nistor Costantino, Gianluca Destro, Luigi Ferraro, Viola Grassi, Ilaria Lisei, Martina Lunardi, Andrea Maggiore, Filippo Martinato, Alessandro Noale, Lorenzo Requale, Lucrezia Maria Tassetto e Maddalena Tegon.
Il nuovo sindaco sarà Sophia Lucia Marraffa: con lei, collaboreranno altri 15 giovanissimi amministratori
Alla cerimonia di insediamento, oltre al sindaco Durighetto e all’assessore alla Scuola Nicole Cazzaro, hanno presenziato l’assessore alla Cultura Francesco Dal Colle, il consigliere comunale Melita Gobbo, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Zero Branco Maria Francesca Dileo e il vice Marco Bettio, nonchè le docenti Barbara Favaretto e Claudia Ferrarese, referenti del Consiglio comunale dei Ragazzi e altre insegnanti che hanno collaborato al progetto.
Nella stessa giornata, le classi dei “grandi” della scuola dell’infanzia Pio X di Scandolara, accompagnati dalle insegnanti, hanno fatto visita al municipio, venendo ricevuti dal sindaco Luca Durighetto e dall’assessore Nicole Cazzaro. I bambini hanno presentato all’amministrazione un proprio elaborato, realizzato sul tema dei diritti del gioco. Nella stessa occasione, dopo la visita a tutti gli uffici comunali, hanno potuto vedere da vicino una delle auto in dotazione alla Polizia locale.
Gaia ZuccolottoUna cerimonia di ringraziamento da parte dell’amministrazione comunale alla dottoressa Annalisa Tonel, direttrice del Centro servizi per anziani Santa Maria de’ Zairo della Cooperativa “Insieme si può”. Tonel ha infatti di recente concluso il proprio servizio nella struttura zerotina, incominciato nell’aprile 2011, avendo raggiunto la pensione.
A nome dell’intera comuni-
tà di Zero Branco, il sindaco Luca Durighetto e l’assessore al Sociale Lucia Scattolin hanno consegnato alla dottoressa Tonel una targa celebrativa e un omaggio floreale, esprimendo gratitudine da parte di tutto il paese per “l’instancabile impegno professionale ed umanitario offerto con passione e generosità nei lunghi anni al servizio della comunità”.
“Nei suoi 12 anni di servizio a Zero Branco – hanno affermato Durighetto e Scattolin – la dottoressa Tonel si è distinta per la dedizione e l’attaccamento sempre dimostrati nei confronti della struttura, ma soprattutto degli ospiti e delle loro famiglie. Al suo fianco abbiamo affrontato momenti di straordinaria complessità come la pandemia, vicenda che ha fatto emergere ancor di più lo spirito di servizio della dottoressa Tonel e del suo personale. A lei va il riconoscente e fraterno grazie di tutta Zero Branco”. (g.z.)
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Creare dei boschi a Quinto per compensare almeno in parte le emissioni inquinanti legate all’attività dell’aeroporto Canova.
C’è anche questa tra le richieste avanzate in seguito alla comunicazione da parte di Enac dell’avvio della procedura relativa alla conformità urbanistica per il piano di sviluppo dello scalo trevigiano. A metterla ufficialmente sul piatto è stato il Comune di Treviso. Ma la proposta riguarda anche e soprattutto il comune di Quinto, sorvolato costantemente dagli aerei a bassa quota. Non si chiede di piantare alberi necessariamente a ridosso della pista. Questo potrebbe anche rappresentare un problema per quanto riguarda la sicurezza. Ma si punta a fare in modo che possano comunque essere creati nuovi boschi all’interno del territorio comunale.
“Nel piano di monitoraggio ambientale e nel progetto di mitigazione e compensazione non sono individuate aree di rimboschimento – si legge nel documento firmato dal settore Ambiente del municipio di Treviso – queste potrebbero essere individuate nel territorio dei comuni contermini come compensazione per le emissioni generate dal traffico aereo e dal traffico indotto dal polo aeroportuale, ponendo particolare attenzione a contenere i fenomeni di wildlife strike (gli impatti tra gli aerei e gli animali selvatici, ndr) sulla base dei monitoraggi svolti fino ad ora da AerTre nell’intorno dell’aeroporto”.
Stando all’ultimo crono-programma di Enac, gli interventi per il rimboschimento dovrebbero iniziare tra cinque anni. Cioè nel 2028. Va da sé che in municipio auspicano che i tempi possano essere anticipati. Nel frattempo lo stesso Canova si appresta a recuperare il 90% del traffico aereo che registrava prima dell’esplosione dell’emergenza Covid. Stando alle proiezioni di Save-AerTre, dovrebbe accadere già con la programmazione della prossima stagione estiva (dal 26 marzo al 28 ottobre).
“Per l’aeroporto di Treviso, grazie all’attività di Ryanair e Wizz Air, si prospetta un recupero di traffico che supererà il 90% di quanto realizzato nella stagione estiva 2019”, confermano dalla società. In particolare si punta a portare la gente soprattutto in Spagna e Romania.
Ma non solo. La classifica delle destinazioni più gettonate nel periodo estivo, sulla base del numero di posti messi in vendita, vede infatti in cima la Spagna (dieci destinazioni) seguita dalla Romania (cinque destinazioni) ma poi anche viaggi interni in Italia (tre destinazioni), la Francia (sempre tre destinazioni), la Polonia (sei destinazioni) e il Belgio (una destinazione).
Mauro FavaroC’è tempo fino venerdì 31 marzo per partecipare al bando creatività indetto dal Comune di Quinto di Treviso e rivolto a tutti i giovani dai 15 ai 20 anni. Più dettagliatamente, l’amministrazione comunale ha elaborato un bando specifico per i giovani che frequentano la classe terza delle scuole primarie di primo grado ( le domande si sono chiuse però il 17 marzo) e un bando per i giovani dai 15 ai 20 anni. Insomma, due veri e propri concorsi di idee per esprimere appieno il proprio potenziale, talento e passione e diventare i veri protagonisti di Quinto. I costi dei progetti selezionati, fino all’importo massimo di 1000 euro ciascuno, verranno sostenuti dal Comune, che offrirà ai gruppi anche
supporto logistico e organizzativo. Per quanto riguarda i dettagli tecnici, sono quattro i criteri di accesso per il concorso di idee in scadenza: il gruppo deve essere composto da almeno due componenti; almeno il 50% dei componenti deve essere residente nel Comune di Quinto di Treviso; possono partecipare ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni; il progetto dovrà essere realizzato nel comune di Quinto di Treviso. Inoltre l’idea dovrà avere lo scopo di favorire almeno uno dei seguenti punti: iniziative volte alla cura e protezione dell’ambiente; iniziative di promozione del territorio.
La proposta dovrà essere inviata via e-mail a info. progettogiovani@comune. quintoditreviso.tv.it in formato PDF con all’oggetto “Concorso di idee 15-20 anni”.
I gruppi dei progetti selezionati verranno contattati e invitati a partecipare ad un percorso di tre incontri volto a definire nel dettaglio le modalità e le tempistiche di realizzazione. Informazioni più dettagliate e moduli da presentare sono disponibili sul sito del Comune. (m.a.)
Si cercano spazi nel territorio in cui dare il via al rimboschimento
Lavori pubblici. L’associazione Quinto Mastella: “Investire nello sport non è buttare via i soldi”
Un vero e proprio appello per rimettere finalmente in sesto la pista di atletica degli impianti sportivi Righetto, ormai ridotta a un colabrodo. E’ quello lanciato dall’atletica Quinto Mastella. Il Comune spera di poter ottenere i fondi necessari attraverso il bando Sport e periferie. Ad oggi, però, non ci sono ancora certezze. “Niente di nuovo sul fronte occidentale. Siamo sempre da soli contro lo scorrere del tempo – è lo sfogo che arriva dalla società di atletica di Quinto – siamo stanchi di vedere i nostri talenti dover andare in altre piste per poter continuare la loro carriera”.
“I migliori piazzamenti trevigiani, maschile e femminile, dei recentissimi campionati italiani U20 e U23 sono stati ottenuti da due ex atleti della nostra società, Giovanni Lazzaro ed Eleonora Favaretto, rispettivamente primo negli 800 e quinta nel salto in alto – rivendicano – nel 2016 erano state montate nella nostra pista, come misura temporanea, delle stuoie di tartan per poter permettere ai nostri atleti di continuare ad allenarsi in una condizione accettabile. Oramai siamo arrivati al punto che quelle stesse stuoie si stanno consumando”.
La stuoia del salto in lungo, in particolare, è già stata sostituita senza contributi comunali.
E adesso prende anche forma il timore che il municipio resti a bocca asciutta rispetto al bando. “Nel caso in cui il Comune non dovesse ottenere i fondi per la pista cosa farà? - si chiedono dall’atletica Mastella – investire nello sport non è buttare via i soldi. Investire nello sport è investire nella crescita e nella formazione dei giovani”.
Sulla questione è intervenuta anche la lista civica di opposizione Per Quinto. “La nostra amministrazione spera ancora di vincere il bando Sport e periferie per poter riqualificare la pista di atletica del nostro
“Siamo sempre da soli contro lo scorrere del tempo. Siamo stanchi di vedere i nostri talenti dover andare in altre piste per poter continuare la loro carriera”
complesso sportivo Righetto. Tutti a Quinto, compresi noi, ma soprattutto l’atletica Quinto Mastella, si augurano che questo possa accadere – spiegano – ci chiediamo però, visto che ormai ogni anno subiamo lo smacco di veder bocciata la nostra richiesta per mancanza dei requisiti, se non sia il caso di ricorrere a un finanziamento magari a tasso zero come era quello offerto da Anci (l’associazione dei Comuni, ndr). Vogliamo aspettare di diventare una vera periferia?”.
Mauro FavaroAnche quest’anno il Comune di Quinto ha organizzato i soggiorni climatici per anziani, ma oltre alla consueta meta di Levico Terme, quest’anno è disponibile una nuova meta: la Fiera di Primiero.
La Valle di Primiero si trova nella parte più orientale del Trentino, al confine con il Veneto e si presenta come un’ampia conca dove piccoli centri conservano l’atmosfera dei villaggi alpini di un tempo.
Entrando nel dettaglio, il soggiorno climatico a Levico è fissato per le settimane del 10 settembre al 24 settembre. La quota di partecipazione è di 880 euro per persona in camera doppia, con un supplemento di 155 euro per la camera singola (ma i posti sono contingentati e su richiesta).
Per quanto riguarda invece il soggiorno a Fiera di Primero sarà dal 25 giugno al 9 luglio. La quota di partecipazione in questo caso è di 930 euro per persona in camera doppia, con un supplemento di 170 euro per la camera singola.
Per entrambe le opzioni la quota di iscrizione è inclusa, mentre
quella “garanzia di annullamento” è facoltativa, ma da stipulare al momento della prenotazione.
I due soggiorni prevedono il trattamento di pensione completa incluse le bevande (1/4 di vino e 1/2 di acqua minerale), un drink all’arrivo del gruppo, una serata/cena dell’arrivederci, un’assistenza turistica 24h/24h anche nei giorni festivi e un’assicurazione per spese mediche, assistenza alla persona, bagaglio, responsabilità civile, infortuni durante il soggiorno.
Le iscrizioni si terranno da parte dell’agenzia nella biblioteca comunale in via D’annunzio 9: il 31 marzo dalle 9 alle 11 e il 12 aprile dalle 16 alle 18. In quella occasione sarà possibile avere ulteriori informazioni. (m.a.)
L’inaugurazione è fissata per il 31 marzo e l’esposizione sarà aperta fino al 30 luglio. Per l’occasione arrivate a Treviso altre 130 opere. La prossima esposizione sarà nel 2047, per il centenario della morte
Sono almeno tre i motivi per cui la mostra “Arturo Martini. I capolavori” che apre i battenti il 31 marzo al Museo Bailo merita di essere visitata. Il primo è temporale. La prossima esposizione di queste dimensioni dedicata allo scultore a Treviso sarà nel centenario della morte di Martini, ovvero nel 2047. Se infatti le mostre dedicate allo scultore trevigiano sono, ad oggi, circa 500, c’è da precisare che quelle monografiche si possono contare sulle dita di una mano e si sono svolte quasi tutte a Treviso (1947, 1967, 1989). Il secondo motivo è l’occasione da non perdere. Saranno infatti esposte tante opere, tra cui il Legionario Ferito e il Sacro Cuore, che non sono mai uscite da collezioni private o che non si vedono da decenni, come la Sposa Felice o il Tobiolo Giacquinto.
Il terzo e ultimo motivo è la possibilità di vedere una mostra tematica dedicata al Martini. Il Figliol Prodigo di cui il Bailo possiede il grande bronzo, ad esempio, sarà posizionato in mezzo al gesso che lo scultore ha realizzato in gioventù e alla terracotta che ha realizzato nella fase della maturità. In questo modo, nar-
rata per temi, sarà più facile cogliere l’evoluzione dello scultore durante la sua attività artistica. Il modello dichiarato dell’esposizione che a breve si potrà ammirare è la mostra del 1967, epica per la quantità di opere radunate per l’occasione da Bepi Mazzotti e per la progettazione degli allestimenti a Santa Caterina firmati da Carlo Scarpa.
Non c’è un percorso cronologico, ma una narrazione costruita “per capolavori”, un po’ per costrizione (dimensioni delle opere e spazi a disposizione) e un po’ per desiderio. Non mancano però alcune sale-omaggio tra cui quelle dedicate ai collezionisti Arturo Ottolenghi e Herta von Wedekind zu Horst o quella che riproduce la sala che la Biennale dedicò ad Arturo Martini nel 1942. “Si tratta di un punto di arrivo non solo per valorizzare lo scultore locale, ma anche la città e per il museo stesso, perché nel Bailo conserviamo la più ampia raccolta pubblica dedicata a Martini” ha dichiarato il direttore dei Musei Civici Fabrizio Malachin, curatore della mostra insieme a Nico Stringa.
“Mi aspetto – ha aggiunto Malachin – che il pubblico trevi-
giano risponda con lo stesso entusiasmo con cui ha partecipato alla sottoscrizione indetta nel 1993 per l’acquisto dell’Adamo ed Eva che riempie il giardino interno del museo. In quell’occasione la città si è mobilitata per appropriarsi dell’eredità di Martini; mi piacerebbe che questa mostra riaccendesse quella fiamma. La mia seconda speranza è che rispondano non solo la città e il territorio trevigiano, ma tutti gli amanti dell’arte perché Martini sta al Novecento come Canova all’Ottocento e Tiepolo al Settecento: è il massimo del Novecento italiano e perdere questa mostra significa perdere una grande occasione”. L’inaugurazione del 31 marzo alle 18 è aperta a tutti.
Marika AndreoliL’evento. Ci sono almeno tre motivi per non perdere questo appuntamento con la grande arteVeduta del chiostro sud: in primo piano la Venere dei porti (1932) e sullo sfondo il gruppo Adamo ed Eva (1931)
Arte. La mostra sarà visitabile fino al 7 aprile nello Spazio dell’Arte di Piazzetta Ronfini a Preganziol
Dopo aver dato prova del grande fermento culturale dello scorso anno nel Comune di Preganziol, la città non si ferma: continuano infatti gli appuntamenti presso lo Spazio dell’Arte di Piazzetta Ronfini.
Si è svolta infatti lo scorso giovedì 16 marzo alle ore 18 l’inaugurazione della mostra di pittura “relazioni” con le opere di Adriano Bertarello.
Nell’esposizione elementi pop, linguaggio della pubblicità e introspezione vengono mixati per comprendere come tutto è relazione e lo strumento dell’arte diventa mezzo per indagare e leggere i segni del presente e della contemporaneità.
Adriano Bertarello nasce a Venezia, dove vive per 30 anni. Dopo il trasferimento a Bolzano e Roma, vive e lavora oggi a Preganziol, come grafico. Dimostra sin da bambino una particolare attitudine per l’arte figurativa, che lo spinge a partecipare a concorsi di disegno e pittura. Gli studi artistici e i successivi lavori, hanno contribuito a rafforzare queste doti, insieme a solide basi tecniche. Amante
Bertanello nasce a Venezia, ma vive e lavora come grafico a Preganziol: per la sua arte ricorre anche a strumenti informatici
della sperimentazione con materiali e tecniche di ogni tipo, ricorre anche a strumenti informatici.
L’esposizione è un mix di elementi pop, linguaggio della pubblicità e introspezione. Nel linguaggio di Bertarello lo strumento dell’arte diventa mezzo per indagare e leggere i segni del presente e della contemporaneità.
I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive. Alcuni sono presenti anche in collezioni private del nord Italia. La mostra sarà visitabile fino al prossimo venerdì 7 aprile nell’orario di apertura della bibliotecae l’ingresso è gratuito. Maggiori informazioni al numero 0422 632371 o 0422 632372.
Gaia Zuccolotto
La Fondazione Antiqua vox, da sempre attiva nella promozione della musica barocca e dell’organo a canne tra appassionati e nuove generazioni per far rivivere oggi i suoni di ieri, ha organizzato anche per il 2023 “Pagine d’Organo”, il Festival Internazionale d’Organo.
L’obiettivo è valorizzare i numerosi organi storici custoditi nel territorio della Marca Trevigiana.
I primi tre appuntamenti, che si sono svolti domenica 5 nella chiesa di San Giuseppe a Treviso con Pier Damiano Peretti, musiche di Bach; domenica 12 marzo sempre a Treviso, nell’Auditorium Santa Croce, con Brett Leighton, musiche di
Fux, Coelho, Bull, Byrd, Pescetti, Händel e domenica 19 marzo nella chiesa parrocchiale di Salgareda con Francesca Ajossa, musiche di Mendelssohn-Bartholdy, Thalben Bali, Franck,
26 marzo, quando Magdalena Malec si esibirà nella chiesa di San Giuseppe a Treviso, musiche di De Grigny, Bach, Couperin, Buxtehude e domenica 2 aprile, giorno in cui il Festival arriverà a Quinto, nella chiesa di San Cassino, con Nicola Dolci, dal 2018 direttore dell’orchestra “Cremaggiore” e organista nella “Basilica di S. Maria della Croce” a Crema, in Lombardia. Le note che risuoneranno nella chiesa di Quinto sono di Balbastre, Beethoven, Padre Davide da Bergamo, Petrali.
Duruflé hanno ottenuto largo consenso dal pubblico in sala.
Le prossime date da segnare in agenda sono domenica
Alle ore 17 è fissata la presentazione del concerto, mentre alle 17.30 è in programma l’inizio effettivo. (m.a.)
Continuano a far sognare le associazioni sportive di Zero Branco. E dopo il riconoscimento alla Kosmos Volley del mese scorso, è arrivato anche per gli Arcieri di Villa Guidini il momento di festeggiare il conseguimento della Stella d’argento al merito sportivo, che è stata consegnata alle società che si sono dimostrate vittoriose in almeno 10 campionati italiani. E tra queste, ci sono anche gli arcieri zerotini, che hanno ritirato la loro targa commemorativa nel corso dell’Assemblea Nazionale svoltasi lo scorso 5 marzo. Un traguardo certamente importante che non verrà dimenticato tanto facilmente e che fa compagnia agli altrettanto importanti titoli conseguiti in questi giorni dagli atleti del gruppo.
Gli Arcieri di Villa Guidini hanno infatti partecipato ai Tricolori
Indoor, svolti nei padiglioni della fiera di Rimini, dove la gara prevedeva una distanza di 18 m con bersaglio da 40 cm.
“Un ringraziamento alla perfetta organizzazione della trasferta di una trentina di persone tra atleti e accompagnatori – ha commentato il presidente degli Arcieri di Villa Guidini, Fiorino Gobbo –. Chi in macchina, chi in treno, ci siamo trovati a Rimini nell’albergo che ci ha sempre portato fortuna e anche quest’anno abbiamo vinto un titolo italiano con la Squadra Junior Femminile di arco nudo, composta dal trio Linda Berto, Matilde Trevisan e Sofia Cecchetto”.
Ma le vittorie non si sono fermate qui. Un argento è infatti stato consegnato alla Squadra Ragazze di arco nudo, composta da Micol Rigobon , Alice Semenzato e Ve-
ronica Antonello, e un bronzo è andato alla Squadra Allievi di arco nudo, composta da Riccardo Luzza, Cesare Cecchetto e Riccardo Fedalto.
“Buona esperienza fatta dagli altri partecipanti – ha confermato
Ha ricevuto il voto unanime del Consiglio comunale di Zero Branco l’approvazione del patto di fratellanza fra il Comune di Zero Branco e il Comune di Trieste.
“A legare i due Comuni è il motociclista Gilberto Parlotti, il Valentino Rossi degli anni ‘70 - ha spiegato nel corso del consiglio l’assessore allo Sport, Andrea Favaretto -. Nel ‘54 la famiglia Parlotti si è trasferita a Trieste. Da qui il legame tra le due città”.
“Lo scorso anno una delegazione di cittadini zerotini si è recata a Trieste per la commemorazione di Parlotti presso la sua tomba,
il 9 giugno - ha poi continuato Favaretto - e in accordo col figlio Paolo, la sorella Maria e il fratello Mauro, abbiamo organizzato il 17 settembre, giorno di nascita di Gilberto Parlotti, una commemorazione anche qui a Zero Branco, per la quale ringrazio il presidente del Moto Club Trieste, Massimo Pacor, per questa possibilità”.
“Il 3 gennaio mi sono recato personalmente nel palazzo del municipio di Trieste, dove sono stato accolto dal sindaco Roberto Dipiazza e dall’assessore Giorgio Rossi; è stato questo il momento in cui è iniziata una collaborazione tra i due comuni, soprattutto
per quanto riguarda i temi dello sport e della cultura”.
“Il 22 gennaio, in occasione della Mostra del radicchio rosso di Zero Branco, una delegazione di Trieste è venuta a farci visita e ha incominciato a svilupparsi in quest’occasione l’idea di unirci in fratellanza, favorendo gli scambi culturali e le collaborazioni tra le due città, con la possibilità di visitare Trieste da parte dei ragazzi dei centri estivi e non solo - ha concluso l’assessore allo Sport -: saremo lieti di accogliere da Trieste chi volesse visitare Zero Branco per scoprire il nostro territorio e le sue eccellenze enogastrono-
il presidente Gobbo –: per la categoria Juniores di arco nudo, hanno partecipato Iker Brugnaro, Riccardo Lazzarini e Devis Florian”.
Un mese dunque iniziato e proseguito col piede giusto per gli Ar-
cieri di Villa Guidini, che centrano ancora una volta il bersaglio, dando a Zero Branco ancora una volta motivo di orgoglio e dimostrazione di grande impegno e passione nell’ambito sportivo.
miche, come il radicchio rosso e l’asparago di Badoere”.
Una grande occasione per Zero Branco, dunque, che non è passata indifferente nemmeno ai gruppi di minoranza, con il risultato di un voto unanime in Consiglio,
che permetterà ora di rafforzare non solo il ricordo di un grande campione come Gilberto Parlotti, ma anche di stringere un’alleanza con una città molto importante e ricca di cultura, storia e turismo. (g.z.)
Ormai l’ipotesi sta diventando una pista d’atterraggio del dibattito politico, peraltro così sgombra da far prevedere che l’aereo delle buone intenzioni plani in sicurezza e in (relativamente) poco tempo. L’idea è quella del terzo mandato per i governatori, argomento che interessa da vicino il Veneto, visto che Luca Zaia terminerà il suo compito nel 2025. Ma davvero lo concluderà? Sarebbe il terzo mandato, che in verità è il quarto perché Zaia presidente lo è diventato nel 2010. E, a voler essere precisi, è in giunta dal 2005, quando era vicepresidente di Giancarlo Galan, non proprio un incarico da niente. Era l’anno, il 2005, quando i consiglieri della Lega, per fare sentire la propria forza, alla seduta inaugurale entrarono volutamente insieme, in leggero ritardo e facendo perfino rumore. Volevano fare capire che erano ben vivi nel Veneto in cui
Forza Italia aveva ottenuto il 22% mentre la Lega era rimasta al 14%. Insomma, un po’ orgogliosi e un po’ arroganti. Cinque anni dopo, nel 2010, i risultati sarebbero stati opposti: Lega al 35% mentre il Pdl, l’evoluzione di Forza Italia, al 24%. Iniziava l’era di Zaia, eletto governatore con il 60% dei voti quando nel 2005, Berlusconi imperante, Galan aveva ottenuto “appena” il 50%. Il resto è cronaca, vale a dire le due riconferme di Zaia del 2015 e del 2020,
quest’ultima con la percentuale stellare del 77%. Ha ragione Crozza: non è un’elezione, il Veneto è un principato, un sultanato.
E il futuro? Niente di più facile che sia Zaia a succedere a se stesso. È vero che l’eurodeputato Variati ha bocciato questa idea, ma la pensano così nel Pd del Veneto non in tutta Italia. I democratici, infatti, hanno molto a cuore la rielezione di Vincenzo De Luca in Campania. Quindi, uno a me e uno a te, tra destra e sinistra
è assai probabile che si trovi un accordo per abolire quella norma che impedisce ai governatori di candidarsi per un terzo mandato, norma che appunto è scattata dopo il primo quinquennio di Zaia e che lo porterebbe al quarto incarico da governatore.
L’unico ostacolo su questa strada è Fratelli d’Italia che vorrebbe mettere la sua bandiera sulla prestigiosa poltrona, visto che anche nel Veneto supera abbondantemente il 30 per cento. Ma, fanno notare a Roma, qualcosa agli alleati i Fratelli devono pur concederla, mentre Luca De Carlo, senatore e timoniere veneto di FdI nelle dichiarazioni ufficiali ha spiegato: “Noi siamo assolutamente favorevoli all'eliminazione del tetto dei mandati perché sono i cittadini che devono poter scegliere. Valuteranno i partiti e i candidati il da farsi”.
Intanto Ciambetti incontra il ministro Calderoli: “Coinvolgere anche i Consigli regionali sui processi decisionali”
Altri due passi avanti sulla strada dell’autonoma differenziata, che a metà marzo ha incassato il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Ma il cammino è ancora lungo e non privo di incognite, adesso che la palla passa al Parlamento. E si sa quanto l’Aula possa rivelarsi insidiosa anche per progetti che godono di un ampio consenso e per riforme che sembrano mettere tutti d’accordo. Intanto il disegno di legge che porta il nome di Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie, ha fatto importanti passi avanti nel giro di pochi. L’ultimo in ordine di tempo è l’approvazione definitiva del disegno di legge dal Consiglio dei Ministri. Una decina di giorni prima era arrivato il via libera da parte della Conferenza delle Regioni e dalla Conferenza
Unificata, aprendo di fatto il confronto parlamentare sul percorso di autonomia differenziata. Il governatore veneto Luca Zaia non può che compiacersi: “Con alto senso di responsabilità e volontà
di inclusione porteremo avanti questo progetto, ascoltando tutti, consapevoli che questa è una scelta di modernità. Adesso serve che prosegua con efficacia il lavoro per LEP, i livelli essenziali delle prestazioni. Dovrà continuare l’impegno di tutti anche nel far capire che l’autonomia non spacca certo il Paese, né impoverisce qualcuno, ma è una grande opportunità per tutti i territori”.
Zaia si spiega meglio e aggiunge: “Prende sempre più forma il progetto per dare compimento al dettato costituzionale. L'autonomia, infatti, è prevista dalla Costituzione ed è la chiave per un profilo di modernità, di efficienza e di modernità dell'amministrazione della cosa pubblica che avrà quella ricaduta positiva attesa dai cittadini. Il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Questa Italia a due velocità deve finire e le regioni devono essere tutte messe nelle condizioni di dare servizi e risposte ai loro cittadini”.
Detto questo il presidente del Veneto si rivolge anche alle quattro Regioni che invece avevano espresso parere contrario: Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana: “Rispetto la scelta: hanno fatto dei distinguo ma, è da notare, che non si sono pronunciate contro l’autonomia, lamentandosi più che altro delle modalità. Da parte nostra c’è soddisfazione ma colgo anche un grande senso di responsabilità da parte di tutti noi e del ministro Calderoli a cui va il mio ringraziamento per l’impegno che continua a dimostrare.
Da parte nostra c’è la volontà di vedere riconosciuto fino in fondo che questo è un progetto serio, che non spacca l’Italia e darà opportunità a tutti, anche a quella foresta che cresce e che non ha ancora voce”.
Di autonomia hanno parlato anche i presidenti dei consigli regionali in occasione dell’incontro a Roma con il ministro Calderoli. “Il confronto con gli enti territoriali è sempre proficuo, - ha dichiarato - sull’autonomia c’è coinvolgimento e attenzione” ha dichiarato il ministro. “È stato un incontro
costruttivo e molto utile - ha sottolineato il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti - abbiamo apprezzato la concretezza del ministro. Abbiamo concordato su come la natura del processo decisionale, connesso all’esercizio di più ampie funzioni delegate alle Regioni, debba coinvolgere anche il rispettivo Consiglio regionale e abbiamo auspicato che il Ministro possa farsi portavoce di questa sensibilità in Parlamento, quando avranno luogo le audizioni dei soggetti istituzionali deputati”.
La riforma. Dopo il via libera del progetto da Consiglio dei Ministri e Conferenza delle RegioniLuca Zaia Roberto Ciambetti
Si sono concluse le Primarie del Partito Democratico con l'affermazione nazionale di Elly Shlein e il Veneto, in questo senso, non ha fatto eccezione tributando alla neo-segretaria un'affermazione molto netta percentualmente superiore alla media nazionale.
Uno sforzo organizzativo importante che ha visto allestire nella Regione oltre 400 seggi che hanno consentito a migliaia di militanti e simpatizzanti di esprimersi, nonostante anche condizioni meteo non agevoli, prova di attaccamento e grande attenzione verso la nostra forza politica.
“Abbiamo dato una grande prova di partecipazione – commenta il segretario regionale, Andrea Martella – grazie all'immane lavoro di centinaia di militanti che sono riusciti a garantire che tutto si svolgesse al meglio e in modo capillare. Siamo una grande co-
munità. Non c'è nessun’altra forza politica che si apre all'esterno così tanto, che ascolta i simpatizzanti e che può contare su di una militanza così preparata e disponibile.”
“La vittoria di Elly Shlein – continua – rappresenta certamente una richiesta, che viene dalla base, molto forte di impegno e cambiamento. I cittadini, i nostri elettori, i nostri iscritti ci hanno detto in modo molto chiaro che dobbiamo tornare tra le persone, nei luoghi del lavoro, nelle periferie, ci hanno richiamato al dovere di rappresentare, in primo luogo, chi vive condizioni di difficoltà, chi fatica. Non un partito chiuso, ma capace di tornare alle radici profonde dei suoi valori e del nostro Paese coniugando le esigenze di chi produce lavoro e benessere con quelle di chi ha il diritto di averlo un lavoro e di poter contare su di una retribuzione adeguata, sicura e
al passo con i tempi. Sono ancora troppe le persone che pur lavorando non hanno diritti, non hanno sicurezze, non hanno un reddito sufficiente per affrontare con tranquillità le proprie vite.”
“In Veneto – spiega Martella – in questo anno abbiamo compiuto dei passi importanti, ci siamo rinforzati e affrontiamo con fiducia la tornata elettorale che ci vedrà protagonisti il prossimo 14 e 15 maggio con le nostre e i nostri candidati e con le nostre idee e programmi. Il rinnovamento che l'elezione di Elly Shlein ha avviato nel partito e sulla scena politica italiana, ne siamo certi, avrà riflessi anche nella nostra Regione nella quale lo strapotere della Lega, dati alla mano, appare ormai al tramonto e quello di Fratelli d'Italia non sembra in grado, affidandosi al solo traino nazionale di Giorgia Meloni, poterlo sostituire. Del resto tocchiamo tutti con mano l'incapa-
cità che oggi ha la Regione Veneto di garantire le giuste risposte ai cittadini, di far crescere il nostro territorio, di proporsi sulla scena nazionale ed europea, di sostenere chi ha più bisogno, di governare i processi di transizione economici e sociali.”
“Noi siamo in campo – conclude il segretario regionale del Pd –con quattro caposaldi essenziali: Sanità Pubblica, efficiente, accessibile e veloce; scuola pubblica per tutti nella quale il ruolo degli insegnanti sia realmente valorizzato e gli studenti possano trovare tutti gli strumenti per aprirsi al meglio al mondo; transizione ecologica, sostenibilità, energie rinnovabili e rivoluzione green; sviluppo e produzione per sostenere i lavoratori e le nostre imprese. Ma prima di tutto dobbiamo restituire centralità alle persone e alle comunità, perché paradossalmente questa destra sul territorio ha accentrato e po-
Sanità. La proposta di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale
Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ha depositato una Mozione in Regione sul tema dell’età della pensione obbligatoria per i medici.
“È importante che la Regione, si attivi perché ai professionisti vicini alla pensione venga data la possibilità, su base volontaria, anche una volta raggiunta l’età pensionabile, di rimanere in servizio fino ai
Andrea Martellalarizzato tutto sull’uomo solo al comando. È un'agenda importante che dobbiamo ampliare per coinvolgere quante più energie è possibile. Siamo certi che ci sia la possibilità di cambiare, di innovare il nostro territorio, di riavvicinare decisamente i cittadini alla politica: noi abbiamo iniziato organizzando un importante seminario con documenti e piattaforme che adesso svilupperemo e con il nostro congresso. Siamo consapevoli di come sia solo il primo passo.”
72 anni con compiti di formazione rivolta ai neo laureati.
L’inserimento nel mondo di lavoro del medico è articolato e richiede dopo la laurea un corso di specializzazione che varia da 4 a 6 anni a seconda del settore prescelto. Proprio per questo penso sia opportuno non disperdere questo patrimonio di esperienza e conoscenze; inoltre l’interazione
tra professionisti affermati e giovani neo laureati potrebbe rendere maggiormente attrattiva, per questi ultimi, la permanenza all’interno del servizio pubblico.
Per questo ho depositato una mozione con la quale chiedo alla Regione di farsi parte attiva nel chiedere al Governo che si individuino percorsi per rendere attrattiva la permanenza in servizio dei medi-
ci in età pensionabile in servizio presso l’azienda Ospedale-Università di Padova con funzioni di didattica a favore delle nuove generazioni di medici.
Questo percorso permetterebbe quel passaggio di competenze e quella protezione formativa che i medici più esperti potrebbero offrire ai medici di più recente nomina”
“Nessun’altra forza politica si apre all’esterno così tanto e sa ascoltare la richiesta di cambiamento, siamo in campo su sanità, scuola, transizione ecologica e sviluppo”
“Impieghiamo
A“dissetare” la campagna veneta alle prese con la siccità ci penserà un canale artificiale lungo 48 chilometri, che permetterà, una volta completato, di distribuire acqua irrigua su 350 mila ettari tra le province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. E’ il Leb (Lessino Euganeo Berico, dal nome dei territori attraversati), la prima opera irrigua finanziata dal Pnrr con 20 milioni di euro, ai quali se ne aggiungeranno altri 33 che permetteranno di completare entro il 2025 i primi due stralci da quasi 13 chilometri e risparmiare circa 120 milioni di metri cubi d’acqua, risorsa sempre più preziosa. Una volta completato il canale sarà lungo 48 chilometri, in parte a cielo aperto (16,25 km) ed in parte in condotto sotterraneo (27,7 km).
Preleva le acque del fiume Adige, a Belfiore, e nel suo percorso si dirama in un fitto sistema idraulico a beneficio di un comprensorio di 350mila ettari di campagne, di cui 90mila ettari irrigui, nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. A tagliare il nastro il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini ed il presidente
della Regione Luca Zaia, che non hanno mancato di sottolineare quanto sia sentito questo intervento in tempi crisi climatica.
Il Leb è nato dalla volontà di tre consorzi di bonifica veneti per gestire al meglio l’acqua per l’irrigazione delle campagne: Alta Pianura Veneta di San Bonifacio (VR), Adige Euganeo di Este (PD) e
il Bacchiglione con sede a Padova. Il presidente Moreno Cavazza ha sottolineato: “Siamo arrivati alla conclusione del cantiere in anticipo rispetto alle previsioni progettuali, nell’imminenza della riapertura delle paratoie e dell’avvio della stagione irrigua 2023. Abbiamo ottimizzato un’infrastruttura esistente e fondamentale per la nostra regione. A questo impegno si aggiunge il progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato dal Consorzio con le Università di Verona e Padova sempre volto all’ottimizzazione dell’acqua irrigua nelle campagne. L’attività sperimentale si sta orientando anche
nella valutazione di fattibilità delle potenzialità energetiche dell’infrastruttura Leb sia sotto il profilo fotovoltaico che di micro-idroelettrico”.
Zaia, che di lì a pochi giorni avrebbe annunciato la necessità di razionalizzare l’acqua in tutta la regione, ha aggiunto: “E’ un grande intervento e un modello di eccellenza del Veneto che andrà a interessare una vasta zona di quasi 100mila ettari. È fondamentale dare l’avvio a quello che ho definito il piano Marshall per l’acqua. Bisogna investire sulla rete irrigua per efficientare la distribuzione della risorsa”. Un plauso anche da Salvini, che ha sottolineato la necessità di una nuova coscienza idrica e una nuova politica dell’acqua, risorsa che ormai è oro. In Italia conteniamo solo l’11% dell’acqua piovana. Ho chiesto intanto
L’agricoltura in Veneto è patrimonio culturale, un’eccellenza. I numeri: il settore primario nel 2022 valeva 7,7 miliardi di euro, un dato che colloca il territorio al secondo posto tra le regioni italiane per produzione. Il Veneto è inoltre al terzo posto in Europa per l’export di vino, dietro Francia e Spagna, con oltre 2.700 milioni di euro. Ne parliamo con Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova. Dopo la pandemia, l’invasione della cimice asiatica, i rincari dovuti alla guerra, il comparto appare in ripresa. Possiamo essere fiduciosi?
“Abbiamo quasi superato i 10 miliardi di export e siamo primi in alcuni prodotti, non solo il pomodoro, ma anche l’uva, il kiwi, e secondi con altri, come le mele e le angurie. Questa è stata una buona annata per le rese produttive, però venivamo da anni di continue emergenze, dal ghiaccio, alla cimice, e ora la guerra in Ucraina e i rincari. Tutto
questo ha portato a raddoppiare i costi purtroppo. Quindi ragionare sulla filiera nel suo complesso è fondamentale per dare anche un po’ di reddito ai nostri agricoltori e cercare di superare il gap logistico rispetto ad altri paesi europei come la Spagna. Ora c’è il Pnrr, un’opportunità per recuperare terreno.
E l’altro mio auspicio è che anche nel mondo dell’ortofrutta, che negli anni è sempre stato molto frammentato, si cerchi di far squadra; di
unirsi con i vari elementi per dare delle risposte”.
Quanto incide la concorrenza delle produzioni straniere?
“La concorrenza sleale è data da vari fattori: una su tutte è la mancanza della reciprocità. Cioè non usiamo le stesse armi in tutti i paesi, non abbiamo le stesse regole. Poi però ci sono anche altre barriere, come quelle commerciali che vengono messe alla faccia del libero scambio. Un esempio su tutti è la pera, che noi non possiamo esportare in Cina perché ci mancano delle autorizzazioni, mentre i cinesi possono portare qui le loro.
E poi c’è tutta la concorrenza sleale data dall’italian sounding che ci porta via più di 120 miliardi. Vogliono sottrarre valore alle nostre imprese, ai nostri prodotti, usando i nostri nomi, che evocano eccellenze, valori e territori. Questa è una telenovela infinita. Speriamo che si arrivi a un punto”. Agricoltura non è soltanto pro-
durre cibo, ma è anche risposta sul piano ambientale. Coldiretti Padova ha da poco promosso un evento importante: “Valorizzare per non Sprecare”, dedicato proprio alla sensibilizzazione sulle iniziative anti-spreco in ambito alimentare.
“È stato un bel momento, a Padova, organizzato tra l’altro dalla fondazione Nero Pasini per i 140 anni delle Cucine Economiche Popolari. La migliore economia circolare è tornare a quello che si faceva un tempo, a quello che insegnavano i nonni, nel creare i cibi, anche nella modalità di cottura e nelle varie ricette tipiche. Allo stesso tempo va valorizzata la vendita diretta, grazie alla capillarità dei nostri mercati di Campagna Amica, per due ragioni; da un lato si spreca meno cibo, perché essendo più fresco si rischia meno di scartarlo, dall’altro lato si inquina meno riducendo la percorrenza dei prodotti. Detto ciò, però dobbiamo anche dare ri-
risorse per un miliardo di euro per realizzare e chiudere alcuni piccoli invasi e dighe. Occorrerà una nuova coscienza ambientale superando le politiche dei no perché l’acqua è vita e non possiamo più permetterci di disperderla”. “L’importanza di questo canale - ha spiegato Francesco Cazzaro, presidente veneto dell’Anbi, che riunisce tutti i consorzi di bonifica, - risiede nell’essenza stessa dell’uso dell’acqua. Dove c’è acqua, c’è resilienza al cambiamento climatico, c’è produzione agricola di qualità, c’è vita, c’è collaborazione, cooperazione per gli obiettivi comuni, tenuta del tessuto non solo infrastrutturale ma anche sociale ed economico del territorio. Oggi il Leb rende concreta una parola che usiamo spesso senza magari ricordarne appieno il significato: sostenibilità”.
sposta a quella parte delle aziende che vengono alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e guardano all’export. Serve un lavoro di squadra, non solo da parte della produzione - nel cercare di utilizzare al meglio per sprecare meno - e della distribuzione, ma anche dei cittadini”.
Salvini e Zaia all’inaugurazione della prima opera irrigua finanziata con i fondi del Pnrr, due anni per completare il tratto inizialeIn foto Matteo Salvini con Luca Zaia all’inaugurazione del Leb Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova ASCOLTA QUI L'INTERVISTA
“La nostra agricoltura traina l’economia va difesa da calamità e concorrenza sleale”
Tra inflazione, rialzo dei prezzi e carrello della spesa sempre più caro le famiglie italiane si trovano a fronteggiare una perdita del proprio potere d’acquisto. In questo contesto tutte le insegne della GDO hanno attivato iniziative e promozioni per sostenere le famiglie italiane, offrendo la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità.
E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia: contro i rincari sugli scaffali dei punti vendita dell’abete è da sempre presente la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 500 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro. Caratteristica fondamentale di S-Budget è proprio quella di essere una linea di primo prezzo che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, garantita dai severi controlli applicati a tutta la filiera, dalla selezione delle materie prime,
alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
S-Budget è un marchio esclusivo di Aspiag Service Despar, sviluppato in collaborazione con le organizzazioni SPAR di Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia, appartenenti al Gruppo SPAR Austria, di cui Aspiag Service fa parte. E proprio la partnership internazionale è la ragione della sua convenienza: i grandi volumi
prodotti a livello internazionale consentono infatti un notevole risparmio di costi a cui concorre anche l’immagine della linea e il packaging volutamente semplici per non pesare sul prezzo finale.
Il marchio S-Budget è stato ideato e realizzato da SPAR Austria, casa madre di Aspiag Service, nel 2007, ed è stato poi sviluppato in Italia nel 2008 partendo dei generi di prima necessità.
Oggi rappresenta in termini di
Filiera ed economie di scala, la ricetta per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie
fatturato il quarto brand dei prodotti a marchio Aspiag, con una crescita costante che ha registrato nel 2022 un +20% rispetto all’anno precedente. L’obiettivo è quello di arrivare a coprire tutti i bisogni del cliente, presidiando tutte le famiglie merceologiche: un progetto a cui Aspiag Service Despar sta lavorando intensamente e che nel 2023 vedrà il lancio di 200 nuovi prodotti.
Che rapporto c’è tra “primo prezzo” e qualità? Spesso questi concetti sono visti in antitesi l’uno con l’altro; è davvero così? Sicuramente il primo prezzo può essere associato da alcuni consumatori ad un concetto che risponde all’equazione “prezzo basso=qualità bassa”, ma ovviamente l’argomento non può essere ridotto a questa semplificazione. Tra i “primi prezzi” troviamo prodotti differenti, con qualità differente, esattamente come nei prodotti delle altre gamme. Ogni prodotto presente nei nostri su-
permercati, compresa la nostra linea di primo prezzo S-Budget risponde a standard qualitativi determinati e obbligatori. La convenienza è sicuramente il valore fondamentale, ma allo stesso tempo S-Budget è una scelta sicura e garantita grazie agli accurati controlli effettuati sulla filiera: dalla selezione delle materie prime, alla loro lavorazione fino alle fasi di confezionamento e distribuzione.
Posto che la qualità del prodotto rimane ottimale, quali fattori incidono nella riduzione del prezzo al cliente dei prodotti SBudget?
Con la nostra linea di primo prezzo S-Budget abbiamo potuto garantire ai consumatori ottimi livelli di qualità agendo su fattori “esterni” al prodotto, come ad esempio la grammatura del packaging o l’importante logica delle economie di scala. Facen-
do Aspiag Service Despar parte di un Gruppo Internazionale, ed essendo questo progetto nato dalla nostra Casa Madre Spar Austria (e da qui sveliamo il significato della “S” di S-Budget, che in tedesco significa “Sparen”, ossia risparmio), sicuramente l’abbattimento dei costi dato dalla produzione di elevate quantità è stato uno dei fattori essenziali che ha permesso di portare al consumatore prodotti che, pur essendo qualitativamente ottimali, risultano appartenere alla fascia del “primo prezzo”.
In che modo garantite qualità e sicurezza dei prodotti S-Budget?
Ci tengo a fare una premessa: quando parliamo di sicurezza dobbiamo fare molta attenzione. La sicurezza è infatti garantita per tutti gli alimenti da un requisito legislativo e, di conseguenza, non potrà mai venire meno in nessuna delle diverse
linee di prodotto. Per quanto riguarda la qualità invece, oltre a quanto già detto, essa viene sempre garantita grazie, ad esempio, all’utilizzo di specifici capitolati di fornitura adottati da Aspiag Service Despar per tutti i suoi fornitori, dal monitoraggio analitico realizzato dagli uffici qualità e dai diversi audit svolti in sede dei produttori.
Nonostante i dati dell’Istat sui prezzi al consumo a febbraio diano un primo segnale di un rallentamento dell’aumento generalizzato dell’inflazione, permane un sentimento diffuso di incertezza e servirà ancora parecchio tempo per smorzare gli effetti dell’aumento dei prezzi che rappresenta una delle preoccupazioni principali delle famiglie italiane con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto. Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro il caro prezzi è allora una priorità su cui anche Aspiag Service Despar ha lavorato intensamente per non trasferire completamente i rincari sul cliente finale. Per questo abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti senza rinunciare alla qualità impegnandoci, insieme ai nostri fornitori, per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Il nostro gruppo lavora in filiera e questo è un vantaggio per gestire al meglio aumenti importanti di prezzo e favorire economie di scala che consentono di calmierare il costo del prodotto. Inoltre, essere parte di un gruppo internazionale come SPAR Austria rappresenta un vantaggio competitivo che si riflette anche nella gestione degli assortimenti. In un contesto di incertezza come quello attuale, filiera ed economie di scala sono dunque le parole chiave per fronteggiare il caro-prezzi. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità e vicinanza.
Inflazione. Le iniziative per sostenere i consumatori alle prese con i rincariTre domande ad Arianna Zoccarato, Responsabile PL di Aspiag Service Rapporto tra primo prezzo e qualità Arianna Zoccarato, Responsabile PL
Over64 con l’obiettivo di un invecchiamento sano e attivo. Un osservatorio nazionale monitora dal 2016 lo stato di salute degli anziani raccogliendo i dati, anche a livello regionale e locale con il coinvolgimento di 18 regioni e 86 Aziende sanitarie, con la finalità di far percorrere “Passi d’Argento” sereni e nel benessere agli anziani che sono sempre più numerosi e sempre più rappresentano una risorsa per le loro famiglie e l’intera comunità.
A Treviso i dati raccolti sono stati presentati a inizio marzo a tutti i sindaci del territorio compreso nell’Ulss 2 Marca trevigiana, ne è stato disegnato un quadro dello stato di salute delle persone dai 65 anni in su per valutare e programmare azioni di miglioramento di benessere e qualità di vita.
Nel territorio in questione l’edizione 2022 di Passi d’Argento ha visto impegnati in un lavoro di rete i Servizi sociali ed Epidemiologia dell’Ulss 2, le amministrazioni comunali e i loro Servizi sociali, i centri di servizi, le associazioni di volontariato e i sindacati.
In provincia di Treviso vivono 200.000 persone con più di 64 anni, il 23% della popolazione, che diventeranno 300.000 tra 15 anni e che già oggi per i 2/3 della nostra spesa sanitaria riguardano gli over 64.
Grazie al lavoro di un centinaio di volontari sono state intervistate 1872 persone (il miglior risultato in Italia) che hanno risposto a un questionario di 80 domande riguardanti la qualità della vita, l’autonomia nelle attività quotidiane, i fattori di rischio comportamentali, le patologie croniche, la depressione, l’aiuto ricevuto da familiari e comunità, la capacità di accesso alle cure, la sicurezza domestica e di quartiere, la situazione socioeconomica, il sostegno fornito dalle persone più anziane a famiglia e collettività.
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I risultati dell’indagine sullo stato di salute degli anziani
In occasione della Giornata di sensibilizzazione, lo scorso 4 marzo, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin illustra i risultati raggiunti
Condizioni sociali. Il 23% degli over 64 vive da solo (circa 46.000 persone); il 30% lamenta difficoltà economiche (circa 60.000) e il 15% ha visto diminuire il suo reddito rispetto al 2021; il 43% ha un basso titolo di studio; il 9% si sente poco sicuro dove vive. L’8,2% (circa 17.000 persone) non scambia quattro chiacchiere con nessuno. Anche l’isolamento è associato soprattutto alla condizione di disabilità e cresce con il diminuire del reddito (16%) e del livello di istruzione (11%).
Lo stato di salute e le malattie croniche. La maggior parte delle persone intervistate riferisce di sentirsi in buona salute, solo il 9% (circa 18.000) dice di stare male o molto male. Una percentuale che aumenta con l’età (diventa il 23% tra chi ha più di 85 anni), ma è più diffusa anche tra chi lamenta difficoltà economiche (31%) e tra chi ha un titolo di studio più basso (12%). Una condizione che limita la salute delle persone più anziane è la presenza contemporanea di più malattie croniche: circa 14.000 over 64 ne hanno di più di tre; anche questa situazione è presente maggiormente tra persone a basso reddito e bassa istruzione.
In particolare la presenza di importanti sintomi di depressione riguarda circa 16.000 persone tra le quali 1 su 4 non chiede aiuto a nessuno per avere un sollievo da questo problema.
Nel Veneto il 77% delle ragazze nate tra il 1996 ed il 2009 ha aderito alla proposta vaccinale contro il papilloma virus (HPV) ed il 74% ha già completato il ciclo vaccinale; quanto ai ragazzi, di coloro che sono nati tra il 2004 e il 2009 ha aderito il 72% e ha già completato il ciclo vaccinale il 66%.
Nel 2021 nella Regione Veneto sono state invitate allo screening della cervice più di 323.000 donne, hanno aderito circa in 169.000. Nello stesso anno, in circa 5.700 donne sono stati effettuati degli approfondimenti di secondo livello e nel 13% di tali donne è stata identificata una lesione precancerosa.
Grazie all’impegno delle Aziende sanitarie l’attività dei programmi di screening è tornata ai livelli prepandemici.
“L’HPV – ricorda l’assessore - è la causa più frequente di infezione trasmessa per via sessuale. L’HPV non è un’infezione che colpisce esclusivamente la salute della donna ma riguarda anche quella dell’uomo. Nel Veneto esistono efficaci strumenti di prevenzione che possono aiutarci a debellare la malattia. Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver dato vita a percorsi di vaccinazioni mirate per fasce d’età, dedicati non solo alle donne, che hanno visto una massiccia adesione”.
Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, differenziati in base al genoma. Alcuni sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, altri rappresentano la principale causa del tumore al collo dell’utero, ma sono responsabili anche di alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e oro-faringe. Il tumo-
re al collo dell’utero è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come totalmente riconducibile all’infezione da HPV e, quindi, eliminabile attraverso una efficace strategia basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce con lo screening per il tumore della cervice uterina.
La vaccinazione gratuita contro l’HPV è raccomandata ed accessibile per le ragazze e ragazzi a partire dagli 11 di età, per soggetti che risultano a maggior rischio di lesioni correlate all’HPV.
I tecnici della sanità regionale fanno presente che l’uso del preservativo non elimina il rischio di trasmissione. Perciò il vaccino deve essere somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale e viene offerto ai ragazzi e alle ragazze.
Lo screening ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione. E’ gratuito per tutte le donne residenti in Veneto dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale contro l’HPV, e fino ai 64 anni.
Lo screening prevede come test di primo livello il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV; il test HPV ogni 5 anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Qualora la donna risultasse positiva ai test di primo livello, sono previsti altri esami strumentali di secondo e terzo livello utili alla diagnosi precoce.
Fragilità e disabilità. La perdita di autonomia nelle attività della vita quotidiana è il fattore determinante per la perdita di qualità di vita delle persone: riuscire a ritardare questo evento è uno dei compiti principali dei servizi socio-sanitari. Tra le persone intervistate (tutte non istituzionalizzate) il 13% (circa 26.000 persone) era in condizione di fragilità (autonomo nelle attività di base, ma non in quelle “strumentali” come far la spesa o prendere le medicine) e l’11% disabile (cioè non autonomo nelle attività basali come lavarsi, vestirsi...).
Il 38% dei “fragili” vive solo, condizione che potrebbe aumentare il rischio di un peggioramento della situazione e il 17% ha avuto almeno un ricovero in ospedale nell’ultimo anno. Tra i disabili questa percentuale sale al 27%.
Cadute. Sono un importante fattore di rischio per la perdita di autonomia: il 21% è caduto negli ultimi 12 mesi (circa 42.000 persone). Di questi circa il 16% ha riportato fratture e circa 1 su 3 ha dovuto ricorrere a cure mediche. Tra i disabili la frazione di chi è caduto sale al 36%.
Aiuto ricevuto. L’accudimento delle persone fragili o disabili è ancora in gran parte deputato alle famiglie o comunque alla cerchia amicale: quasi tutti (86,5%) gli anziani non autonomi ricevono aiuto dai propri familiari; Il 21% ha una badante e un 15% riceve aiuto da conoscenti.
Cure. Circa il 36% degli anziani fa uso di almeno 4 farmaci la settimana: in un caso su cinque le modalità di assunzione di questi sono state ricontrollate negli ultimi 3 mesi dal medico di base. Sempre negli ultimi 3 mesi il 54% è stato visitato almeno una volta. Nell’ultimo il 13% è stato ricoverato in ospedale e l’1% in RSA.
Aiuto agli altri. In provincia di Treviso circa 92.000 persone con più di 64 anni hanno aiutato gli altri e di questi circa 68.000 lo ha fatto spesso. Vengono accuditi soprattutto non conviventi (lo fa il 37,6%), ma anche conviventi (30%) e circa 1 over 64 su 4 fa volontariato attivo.
In rima baciata la dottoressa ha messo a punto un elenco di buone pratiche rivolto ai giovanissimi per sviluppare i “superpoteri” del vivere sano
Perdiventare supereroi dotati di superpoteri sono indispensabili anche scelte alimentari consapevoli e un corretto stile di vita che consenta loro di affrontare la vita in salute, con una marcia in più e con maggior efficacia. É il contenuto della filastrocca di supererori scritta da Beatrice Moro, pediatra, endrocrinologa e diabetologa, referente dell’obesità pediatrica della Ulss 6 Euganea, per insegnare ai bambini a mangiare sano ed equilibrato, corredata dai disegni di giovani allievi della scuola elementare Lambruschini del XIV Istituto comprensivo.
Nel nostro Paese 2 bambini su 10 sono in sovrappeso e 1 su 10 è obeso: in occasione della Giornata mondiale dedicata all’Obesità, lo scorso 4 marzo, l’azienda sanitaria ha puntato i riflettori sulla prevenzione che, per essere veramente efficace, dovrebbe essere approcciata fin dalla tenera età.
“L’obesità infantile è un fenomeno in crescita: circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto - spiega la dottoressa Moro -. Molto spesso questi soggetti sviluppano patologie correlate all’obesità che, un tempo, erano di pertinenza esclusivamente degli adulti, come l’ipertensione, le dislipidemie e il diabete tipo 2”.
Questi rischi possono essere contrastati con il controllo del peso, attraverso un intervento precoce di educazione alla salute, incentrato su corretti stili di vita sani e su un’alimentazione equilibrata. Fin dall’infanzia.
“La filastrocca che ho scritto rappresenta uno strumento di apprendimento molto efficace nell’età evolutiva, non solo perché la memorizzazione di testi e concetti resterà in modo permanente nel patrimonio di conoscenza del bambini, ma anche perché consente di apprendere aspetti a volte molto difficili da spiegare in altri modi”.
Dalla colazione alla buonanotte, tutti i consigli utili (in rima baciata) per diventare... supereroi della salute.
Colazione
Se l’energia al mattino vuoi trovare, la colazione non puoi saltare! Con latte, yogurt e pane a fette le colazioni sono perfette: spalmaci miele o marmellata per una colazione prelibata. Aggiungi frutta e cereali e per variare, uova e prosciutto son da provare.
Pranzo
Se ti vuoi a pranzo rifocillare pasta, riso o pane, meglio integrali, devi mangiare: ad una sola cosa presta attenzione non esagerare con la porzione! Carne, pesce, uova, legumi e
formaggi devi alternare le proteine nel pasto non devono mai mancare; e se di salute vuoi guadagnare, frutta e verdura non devono mai scarseggiare!
Movimento
Se in salute vuoi restare ogni occasione devi sfruttare: salta, balla, gioca con la palla! E se all’aperto vuoi restare cammina, corri: non ti fermare! Sempre in forma, allegro e contento perché sei stato in perenne movimento.
Spuntino
Se lo spuntino vuoi mangiare frutta o yogurt falli bastare! E se sei stanco e vuoi cambiare frutta secca puoi provare, senza andare ad esagerare perché paffutello puoi diventare se snack e bevande dolci non sai limitare. Se ti muovi o ti vai ad allenare pane e marmellata puoi anche assaporare!
Acqua e sale
Due cose non devi dimenticare, se la salute vuoi tutelare: SALE IODATO è consigliato ma solo un pizzico ne va consumato; se, invece, t vuoi ben idratare dai 6 agli 8 bicchieri di ACQUA devi sorseggiare, ma attenzione: bevande zuccherate sono da evitare.
Cena
Se la notte vuoi ben dormire le porzioni devi saper gestire: pane, proteine, verdura e frutta
rendono la cena perfetta per la famiglia tutta! Zuppe e minestre con legumi son l’oro, mangiale se vuoi trasformare le tue cene in un vero capolavoro. E se la sera ci scappa un languorino, non rifugiarti nel gelatino: corri a prenderti un piccolo cioccolatino!
Dispositivi elettronici
TV, computer e cellulare, solo a dosi piccoli li puoi usare: ricorda poi che per un dolce dormire dalla tua stanza li devi far sparire!
Sonno
Se la mattina l’energia vuoi ritrovare, almeno 9 ore devi riposare!
Università di Padova. Lo studio condotto dai ricercatori dello Ior e del Vimm
Guidati dal professor Alimonti gli studiosi sono riusciti a far luce sulle modalità con cui le cellule tumorali agiscono sui neutrofili, il 70% dei globuli bianchi coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni
Uno studio fa luce sulla modalità con cui le cellule tumorali interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove strade per prevenire o ritardare alcune malattie oltre al cancro legate all’età, come l’Alzheimer e il Parkinson.
I ricercatori dello Istituto Oncologico di Ricerca e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (Vimm), guidati dal Professor Andrea Alimonti, oncologo di fama internazionale e che del Vimm è Principal Investigator, grazie al supporto del premio “Prostate Cancer Foundation 2019 SPGFZE-PCF Challenge Award” assegnato allo stesso Alimonti e del “ 2019 Merck & AstraZeneca-PCF Young Investigator Award” vinto da Arianna Calcinotto, hanno infatti identificato, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Padova, un nuovo meccanismo di resistenza alla terapia che coinvolge i neutrofili.
I neutrofili rappresentano il 50-70% dei globuli bianchi circolanti nel sangue umano e sono principalmente coinvolti nell’immunità innata contro gli agenti patogeni.
Grazie alla produzione di sostanze specifiche, i tumori sono generalmente in grado di attirare un tipo particolare di neutrofili detti “immunosoppressivi”, in quanto in grado di bloccare il nostro sistema di difesa favorendo la crescita tumorale e la resistenza ai trattamenti farmacologici. Questo meccanismo era già stato dimostrato in buona parte nei tumori della prostata in fase avanzata, dove l’aumento dei neutrofili circolanti è correlato ad una minore sensibilità alle terapie convenzionali e quindi ad una sopravvivenza più corta dei pazienti.
Per questa ragione molti gruppi di ricerca stanno esplorando nuove vie terapeutiche volte a bloccare il reclutamento di queste
cellule immunosoppressive da parte del tumore.
Normalmente i neutrofili hanno una vita molto breve; grazie a questo studio, pubblicato sulla prestigiosa pubblicazione scientifica “Cancer Cell”, i ricercatori hanno identificato un sottogruppo di neutrofili che può persistere a lungo nel microambiente tumorale e che è in grado di bloccare in modo ancora più importante il nostro sistema naturale di difesa antitumorale rispetto a quanto fatto dal resto dei neutrofili immunosoppressivi.
Questi neutrofili invecchiati sono quindi in grado di potenziare lo sviluppo del tumore e di aumentare la resistenza alle terapie. In tal modo sarà possibile individuare un nuovo meccanismo che permette al tumore di
sottrarsi alle difese immunitarie del nostro organismo e fanno intravvedere la possibilità di sviluppare nuove terapie antitumorali basate su farmaci senolitici che colpirebbero i neutrofili senescenti.
“I nostri risultati rappresentano una scoperta significativa, che fa luce su come le cellule tumorali interagiscano con il sistema immunitario a livello molecolare”, ha dichiarato Nicolò Bancaro, primo autore della pubblicazione.
“Prendendo di mira specifici meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario con gli immunosenolitici, potrebbe essere possibile prevenire o ritardare le malattie legate all’età come l’Alzheimer, il Parkinson e il cancro” ha aggiunto il Professor Andrea Alimonti.
La dottoressa Silvia Pini è la prima donna a capo di un reparto di Ortopedia in Veneto. La terza in Italia. Dal primo marzo è il nuovo primario ortopedico dell’ospedale di Dolo, in provincia di Venezia, dell’Ulss 3 Serenissima.
“Sogno il giorno in cui questa non sarà più una notizia - dice -. Il giorno in cui, e con questa nomina quel giorno per me è arrivato, in quanto donna non devo dimostrare niente a nessuno. Quando le donne perdono tempo a cercare di dimostrare quello che valgono in più rispetto agli uomini, hanno già perso. Io mi impegno a fare il mio lavoro, a dare quello che ho e che so. Il genere non è nè una marcia in più, né in meno. La cosa che manca ora, nella mia branca specialistica, è l’esempio di altre donne ai vertici. Sarà più semplice per le donne che verranno dopo, avranno una strada finalmente già battuta”.
È nata a Monza, cresciuta a Mogliano Veneto e vive a Padova.
“Sono stata attratta dalla medicina perché mi incuriosiva il funzionamento del corpo umano e di come siamo fatti. Volevo
capire com’era - racconta -. E l’ortopedia è una delle branche chirurgiche più vaste: i distretti chirurgici sono tantissimi, riguardano differenti parti del corpo e si può avere a che fare con tutte le età, da quella pediatrica all’ultracentenaria. È una chirurgia funzionale, pragmatica: ad ogni pro-
blema si cerca una soluzione pratica. Per non parlare della vastità di strumentazione all’avanguardia che qui a Dolo abbiamo a disposizione: le nuove tecnologie in ortopedia e in traumatologia sono in continua evoluzione”.
Prima di approdare alla guida dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’ospedale dolese, ha studiato Medicina e chirurgia all’università di Padova dove ha anche conseguito la specialità di Ortopedia e traumatologia. Ha svolto un periodo di attività presso l’ospedale la Timone di Marsiglia, diretta all’epoca dal prof. Bollini, e approfondito una parte di ortopedia pediatrica. I suoi interessi e la formazione sono sempre stati rivolti alla protesica di anca e alle revisioni complesse. Dopo aver lavorato per dodici anni presso l’ospedale di Dolo in Ortopedia e traumatologia, ha prestato servizio al Cto di Camposampiero, dove ha potuto ulteriormente approfondire le problematiche legate alla traumatologia e, in particolare, gestire interventi di protesizzazione complessi su esiti di fratture di bacino e chirurgia di revisione.
Una nuova consapevolezza di voi stessi vi consentirà di ripartire rigenerati e più fiduciosi. Questo ritrovato equilibrio sarà la carta vincente nelle vostre scelte e nelle vostre azioni. Approfittatene
Siete impazienti di mettervi all’opera. Le cose che avete programmato di fare sono tante. Fate però una bella lista per capire quali sono le priorità. Non siate impazienti, riuscirete a fare tutto
Amicizie, impegni e tanta vita sociale vi riempiono le giornate in modo piacevole e divertente. State trovando consensi e intrecciando legami inaspettati. Siete brillanti e motivati
É tempo di chiudere certi capitoli e cominciare a scrivere pagine nuove della vostra vita. Fatevi ispirare dalla vostra energia positiva e dalla vostra curiosità. Si apriranno scenari inesplorati
TORO GEMELLI CANCRO
Smettete di idealizzare le persone e accettate il fatto che talvolta possono anche sbagliare. Questo non significa che vogliano ferirvi ma, semplicemente, che sono umane. Siate più disposti al dialogo
Provate a guardare oltre il futuro imminente e cominciate a pianificare le vostre azioni sui tempi lunghi. Investirete le vostre energie in progetti ambiziosi ma di grande valore
Rubriche tematiche di 3 minuti su salute lavoro scuola economia ed impresa in onda in FM e in streaming, a cura di esperti di settore.
É tempo di uscire dalla propria zona di conforto e aprirsi a nuove esperienze. La vita da eremiti non vi si addice, mettetevi di più in gioco potreste scoprire di avere doti inaspettate
Mettete in risalto le vostre capacità, lavorate sulle vostre insicurezze che talvolta vi impediscono di esprimervi al meglio. Sarete sorpresi dai consensi che giungeranno da più parti
Non è più il caso di temporeggiare, ora si fa sul serio. Siete consapevoli e padroni di voi stessi, nulla potrà impedirvi di procedere lungo la strada che avete pensato per voi. Insistete con ostinazione
Questo mese puntate tutto sulla produttività. Eliminate ogni richiesta di chi vi toglie energie e utilizzate le vostre risorse per concentrarvi su di voi e i vostri progetti. Un po’ di sano egoismo non guasta
Siete più sensibili alle cose che accadono attorno a voi e vi fermate a riflettere sulla realtà che vi circonda. Vi accorgerete di avere vicino persone disponibili ad ascoltarvi e che vi vogliono bene
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Avete bisogno di un momento di pausa per ricaricarvi. La scelta migliore è tornare alle origini, ripartendo da dove tutto è iniziato. Questa volta sceglierete strade diverse che non avevate considerato
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