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Il nitrito delle nuvole di
Giacomo Bottinelli con le illustrazioni di Oscar Simone Frigo
A neppure un maneggio. C’era solo un povero cavallo che viveva
Rocca Sganghera, fortunatamente non c’era un ippodromo e
solitario in un recinto vicino al paese. A tenerlo lì era un certo Curio Bavazzi, che lo usava per trainare ogni giovedì un carretto fino al mercato dove vendeva verdure. Il cavallo era magro, il fieno che mangiava non era di ottima qualità, quindi le sue condizioni andavano peggiorando. Ma il Bavazzi non voleva saperne di lasciarlo riposare e di comprarsi un furgoncino elettrico; anzi, insisteva a dire che con il cavallo la gente era più incuriosita e le melanzane si vendevano a prezzo maggiorato. La notte, mentre le stelle estive si specchiavano nell’abbeveratoio, il cavallo, che si chiamava Luigino, parlava con il cinghiale Armando. Armando lo raggiungeva dal bosco, si avvicinava alla staccionata e stava ore a chiacchierare con lui, solo per farlo sentire un po’ meno solo. I giorni passavano e il caldo dell’estate faceva sudare Luigino, che si riparava sotto una tettoia di lamiera che il Bavazzi aveva costruito senza troppo impegno.
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