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Ismaele Calaciura Errante Ismaele Calaciura Errante di di L’ azionariato criticoL’ azionariato critico

L’AZIONARIATO CRITICO UNA POTENTE ARMA DELLA FINANZA ETICA

Uno dei principali strumenti che permette agli istituti di finanza etica di garantire agli investitori l’effettiva eticità dei propri movimenti finanziari è certamente quello dell azionariato critico. In Italia, fra i maggiori fautori di questa iniziativa possiamo certamente considerare Banca Etica, partner ufficiale di Scomodo.

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COSA È L’AZIONARIATO CRITICO

Consiste nell’acquisto di un piccolo pacchetto di azioni di una società in modo da ottenere voce in capitolo nelle scelte del gruppo, abitualmen- te dettate da una voracità di profitti senza scrupoli, con lo scopo di di- rottarle su provvedimenti costruttivi per tutta la società, che garanti- scano “trasparenza, equità, tutela ambientale e diritti dei lavoratori”. L’elemento sicuramente più interessante che si trova alla base dell’azionariato critico sta nell’idea di contrastare gli effetti critici del capitalismo tramite i suoi stessi meccanismi di funzionamento, in maniera tale da riuscire a riportare dinanzi ai vari Consigli di Amministrazione tutte le conseguenze negative delle loro azioni. In questo senso, la Fondazione Finanza Etica è sicuramente la più attiva in Italia nella partecipazione diretta alle assemblee di varie S.p.a del nostro paese. Ad esempio quella di Generali a Trieste per contestare le sue scelte antiecologiche, oppure quella di H&M a Stoccolma con Clean Clothes Cam- paign come partner della campagna Abiti Puliti Italia, per tentare di com- battere le conseguenze spiacevoli della fast fashion. Senza dimenticare l’assemblea di Eni, dove la Fondazione ha posto interrogativi sull’ipocrisia dell’azienda nei confronti dell’emergenza climatica, che si vanta di aiuta- re l’ambiente piantando alberi ma continua ad investire sull’energia fossile.

Per il dodicesimo anno consecutivo, è intervenuta come azionista critica all’assemblea generale di Enel, il colosso italiano dell’elettricità controllato al 23,6% dal Ministero del Tesoro. Le domande poste, nove, riguardano le strategie di transizione energetica di Enel verso un modello di produzione a emissioni contenute. Enel è un’azienda che può avere un’influenza rilevante anche a livello globale nel campo della transizione energetica. Durante l’as- semblea, la Fondazione si è concentrata su due temi: i costi eccessivamente elevati dell’energia venduta da Endesa in Spagna, controllata da Enel, moti- vo per il quale l’impresa ha appena subito una sanzione dalla Commissione Nazionale per i Mercati e la Concorrenza spagnola, e le paghe eccessive dei manager per 5,8 milioni di euro. “I colleghi di Fundacion Finanzas Eticas, an- ch’essi soci fondatori di SfC hanno partecipato in modo critico all’assemblea di Endesa il 12 aprile scorso, sottolineando il problema dei prezzi eccessivi dell’elettricità, che colpiscono migliaia di famiglie povere e il ritardo nell’usci- ta dal carbone” ha dichiarato Andrea Baranes, presidente della Fondazione.

Il 28 maggio 2019, invece, con la Rete italiana per il disarmo, ha partecipato per la quarta volta consecutiva all’assemblea degli azionisti del gruppo Le- onardo-Finmeccanica: una S.P.A. attiva nei settori della difesa e dell’aero- spazio il cui maggior azionista è di nuovo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che detiene il 30% dei suoi titoli. Gli interrogativi che sono stati po- sti e le contestazioni che sono state fatte dalla FFE a Leonardo riguardano l’esportazione di armi in Turkmenistan, il ruoldo dell’azienda nella guerra in Yemen e la produzione di armi nucleari, con l’ICAN (Convegno Internazionale contro il Nucleare). Tra le altre cose, sono stati trovati tre elicotteri da guer- ra AW109, fabbricati dall’azienda, in operazioni militari in Yemen anche se la vendita, come export militare, non è mai stata autorizzata dallo Stato italia- no. Quindi la Fondazione ha posto 13 domande durante l’assemblea, preten- dendo chiarezza e trasparenza su queste compromettenti e torbide questioni.

L’azionariato critico, grazie agli esempi riportati, si rivela dunque uno stru- mento estremamente efficace per contrastare direttamente dall’interno le azioni dei grandi colossi economici che andrebbero ad impattare in manie- ra totalmente negativa sulla società. La speranza è che sempre un mag- gior numero d’istituti inizino ad utilizzare simili metodologie, in maniera tale da valorizzare sempre di più l’impatto dell’economia etica sul mondo.

di Ismaele Calaciura Errante

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