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William TemgouaWilliam TemgouaIl fenomeno del k-pop di Il fenomeno del k-pop di
from N.25 OTTOBRE 2019
by Scomodo
alla propria città o al caro prezzi sulle Gocciole alla Conad, i trapper emergenti si sentono costretti, non si capisce bene per quale motivo, a produrre “variazioni sul tema” degli immaginari dei loro idoli che ce l’hanno fatta. Tutto ciò ovviamente contribuisce a saturare ulteriormente un genere che già a detta di molti sembra essere arrivato a un capolinea. Non è un caso che molti degli ultimi arrivati capaci di ottenere un riscontro, dalla FSK a Madame, siano riusciti a rimanere impressi negli ascoltatori grazie alla loro diversità dal panorama comune, anche se persino questo elemento di novità non è sempre una garanzia di successo, come dimostra la cometa Young Signorino, caduta presto nel dimenticatoio. La questione degli emergenti quindi è così affascinante anche perché le loro scelte potranno suggerire la direzione che prenderà il rap italiano nei prossimi anni. Il bivio è tra chi deciderà di attaccarsi al carro decadente della trap per partecipare ai suoi ultimi fasti e chi invece tenterà la strada dell’innovazione, per provare a incidere il proprio nome nella storia del genere.
Il fenomeno del k-pop -------------------------------------------------------------------- La Corea del Sud alla conquista dell’industria musicale
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di Alessandro Luna e Jacopo Andrea Panno Probabilmente hai visto sui social dei giovani cantanti asiatici con capelli colorati che hanno milioni di fan e che cantano canzoni con una lingua incomprensibile per te. Stiamo parlando del K-Pop, ma che cos’è realmente e come ha fatto il pop coreano a conquistare così tante persone diventando un fenomeno mondiale? Cos’è il K-Pop e dove nasce Il termine K-Pop sta per Korean Pop ed è un genere musicale rinfrescante, innovativo e all’avanguardia proveniente dalla Corea del Sud. Questo genere musicale comprende una fusione di stili musicali provenienti da tutto il mondo come il pop occidentale, rock, hip hop, R&B, soul,
reggae, jazz, gospel, electronic dance (EDM), techno, disco, folk, ballad, country e classical. Le radici del K-Pop iniziano negli anni novanta con l’Hallyu detto anche Korean Wave. Il primo gruppo K-Pop, Seo Taiji and Boys, nasce nel 1992. Successivamente, negli anni successivi, questo genere è diventato famoso tra gli adolescenti prima in Cina e poi anche in Giappone. L’evento che scatenò la mania del K-pop fu il concerto a Pechino della boyband H.O.T., il primo gruppo K-Pop ad avere raggiunto fama internazionale arrivando a vendere fino a 12 milioni di dischi solo in Corea del Sud. Il boom del pop sudcoreano risale al 2003: i cantanti injziano a essere dei veri e propri idols, ossia delle icone venerate in tutto il paese. Tutto questo avviene grazie alla radio, alla televisione, a internet e al cinema; non c’era posto che non vedesse presenti gli artisti del K-Pop. In poco tempo grazie all’avvento dei social network il pop sudcoreano raggiunge un ampio pubblico in Nord America, in America Latina, in Europa, nel Nord Africa e nel Medio Oriente, iniziando a diffondersi anche nel mondo occidentale. Le Wonder Girls sono il primo gruppo K-Pop ad entrare nella top 10 dei singoli più venduti di Billboard nel 2009. Il K-pop diventa conosciuto in tutto il mondo nel 2012 con il singolo Gangnam Style di Psy, il cui video musicale di divenne il primo in assoluto a raggiungere 1 miliardo di visualizzazioni su Youtube, in soli cinque mesi dalla data di uscita. Nel 2018 il K-Pop diventa così uno dei generi più popolari nel mondo, soprattutto in America, grazie ai BTS e alle BLACKPINK, due gruppi che hanno portato il genere al suo massimo splendore.Il K-Pop è un genere che non comprende solo la musica ma anche elementi visivi come coreografie definite, che includono passi di danza sincronizzati, cambi di formazione e movimenti attraenti e ripetitivi. Non possono mancare gli abiti colorati e alla moda. Sono presenti molti cantanti sudcoreani solisti ma nel K-Pop, di solito, gli artisti fanno parte di un gruppo musicale dove insieme possono esprimere il meglio di loro, dando vita a una performance piena di talento per i loro fan. Un esempio sono gli AKB48, che con 48 artisti in totale è il gruppo K-Pop con più artisti in assoluto. Il mercato musicale coreano è molto diverso da quello occidentale. Per convenzione le case discografiche offrono contratti vincolanti a potenziali artisti che spesso sono molto giovani. Gli apprendisti idol, prima di debuttare, seguono un rigoroso sistema di formazione dalla durata indefinita. Essi vivono insieme in un appartamento gestito dalla casa discografica dove trascorrono molte ore al giorno a studiare musica, danza, lingue straniere e altre materie in preparazione al loro debutto. La formazione di un K-Pop idol non è affatto economica. Le agenzie arrivano a spendere, in media, tre milioni di dollari a persona. Le agenzie sono solite presentare un nuovo gruppo di idol al pubblico tramite uno “showcase di debutto“ ovvero un concerto dal vivo, che consiste in un’operazione commerciale di marketing svolta attraverso Internet e la televisione. Ai gruppi viene assegnato un nome e un “concept”, ovvero il tipo di tema musicale che verrà utilizzato durante il debutto e le performance. I concept possono cambiare durante la carriera del gruppo. Ne esistono di vario tipo:i più famosi sono: carino, sexy, retro, futuristico, bad boy/girl, liceo e soprannaturale. I nuovi gruppi di idol debuttano spesso con uno di questi, visto che essendo noto al mercato, assicura facilmente un esordio di successo. Si pubblicano poi i video su YouTube per raggiungere il mercato mondiale ma, prima del video musicale vero e proprio, i gruppi e i cantanti idol, per pubblicizzare un nuovo progetto, diffondono foto, trailer e teaser. Per far uscire più progetti un gruppo K-Pop può formare sottogruppi con soltanto alcuni membri del gruppo principale. Boy bands come i BTS e gli Stray Kids scrivono e producono le loro canzoni, lasciando un’impronta più DIY nei loro album. Ogni gruppo poi cerca di veicolare uno stile e una personalità unici per coinvolgere il loro pubblico. Nel K-pop attuale, le canzoni contengono anche frasi in inglese, questo permette agli artisti di raggiungere un pubblico globale più ampio coinvolgendo sia L’Asia e l’Occidente. Non ci sono solo canzoni in lingua coreana ma anche in lingua cinese e giapponese. Infatti gli idols non sono tutti coreani ma ci sono anche thailandesi, cinesi e giapponesi, che per raggiungere loro sogno di cantanti si affacciano all’industria pop coreana. Per loro però, è più difficile debuttare in quanto devono imparare alla perfezione la complicata lingua coreana. I BTS e Psy hanno dimostrato che le barriere linguistiche non esistono nella musica. Una canzone per diventare una Hit mondiale non deve essere necessariamente in inglese. Il punto di forza del K-Pop è l’orecchiabilità e infatti capita spesso che una canzone coreana di cui non si capisce il significato rimanga appiccicata in testa. Qui c’entra anche la scienza: diverse ricerche del 2010- 2012 dicono che i brani più famosi sono quelli con una melodia orecchiabile e ritornelli con cambi di ritmi o melodie inaspettati all’interno della stessa canzone. “La salute mentale è un problema che spesso manca in quest’industria musicale.”
Il K-Pop si basa molto sui video musicali che sono cinematograficamente impeccabili, infatti sono realizzati nel minimo dettaglio e sono fatti con molta precisione per dare il massimo coinvolgimento.
I gruppi più famosi Il boygroup più famoso del K-Pop e del mondo in questo periodo sono BTS (Bangtan Sonyeondan) formati da sette membri: tre rappers chiamati RM, SUGA, j-hope e quattro vocalist di nome Jin, Jimin, V e JungKook. Hanno debuttato il 13 giugno 2013 con la casa discografica BigHit Entertainment e fino ad oggi hanno vinto molti premi sia in Corea che in America come: Artisti dell’anno, Album dell’anno e Miglior Gruppo. Sono stati i primi artisti coreani ad avere tre album consecutivi alla prima posizione nella Billboard 200 in meno di un anno raggiungendo lo stesso record ottenuto dai Beatles prima con: Love Yourself ‘Tear’, Love Yourself ‘Answer’ e Map of the soul: Persona. Il loro video musicale Boy with Luv uscito il 12 aprile 2019 è il video YouTube con più visualizzazioni ottenute nelle prime 24 ore (74,6 milioni). Sono stati anche il primo gruppo dopo i Beatles a fare sold out nello stadio Wembley a Londra nonché in generale i primi artisti coreani a esibirsi in quello stadio e nel 2017 hanno anche lanciato la campagna Love Yourself in collaborazione con L’Unicef per stimolare l’autoaccettazione tra gli adolescenti. Altri gruppi K-Pop famosi sono BLACKPINK, EXO, TWICE, BIGBANG, 2NE1. L’impatto dei BTS e degli altri famosi gruppi K-Pop è stato enorme, non solo in Corea del Sud: la cultura coreana si è diffusa in tutto il mondo, portando ogni anno miliardi di dollari all’economia e aumentando il turismo nella penisola sudcoreana. Il boom mediatico del K-Pop Il K-Pop è famoso anche grazie ai numerosi talenti degli artisti coreani. Sono molto dotati sia nel canto che nel ballo e la maggior parte di loro sa suonare diversistrumenti musicali. Uno dei motivi più importanti che hanno reso i gruppi famosi è il legame con i loro fan: sono spesso molto attivi nei social condividendo foto, selfie e tweets. Esiste una app K-Pop chiamata V LIVE, in cui i gruppi possono fare dirette live e parlare con i loro fan.
I BTS, ad esempio, hanno creato un loro social network personale chiamato Weverse, e questo attira molti fan e fa conoscere meglio i membri del gruppo. I giovani fan seguono il K-Pop perché i testi delle canzoni parlano di temi molto vicini a loro come amore e i problemi adolescenziali, ma il genere non è seguito solo dai ragazzi, ma anche da molti adulti. Inoltre un motivo non trascurabile della sua popolarità è che gli idols sono esteticamente molto belli.
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Le criticità dell’industria musicale coreana Il K-Pop però, ha anche i suoi lati negativi. Molti idols, per esempio, per attenersi ai canoni di bellezza coreani - ragazze e ragazzi magri e carini con occhi grandi, una linea che formi una V tra le orecchie e il mento, nasi piccoli, e pelle a porcellana - hanno bisogno di ricorrere alla chirurgia plastica. Ci sono anche stati fenomeni di corruzione in cui case discografiche pagavano dipendenti di radio e canali via cavo in cambio di air play (passaggi radiofonici o televisivi) o falsi posizionamenti nelle classifiche. Il sistema di “addestramento” di alcune case discografiche per formare degli idols può essere poi molto intensivo, non lasciando al’apprendista tempo per riposarsi, il che può risultare pericoloso per la sua salute. I rumors e i gossip rilasciati dalle fandom sono capaci a volte di rovinare la carriera di un’artista. La salute mentale è un problema che è spesso presente in questa industria musicale. Molti K-Pop idols soffrono di ansia e depressione sfociate persino in casi di suicidio. Ricordiamo Charles Park morto nel 1996, Kim Jong-Hyun, che si è tolto la vita nel dicembre 2017 e Sulli, morta proprio questo ottobre. Il K-Pop è diventato un genere musicale che ha ispirato molti giovani ed è in grado di unire enormi fandom di adolescenti e adulti. Ormai diventare un idol è quasi il sogno di ogni adolescente sudcoreano, ma il processo è molto duro e non è per tutti, perché richiede impegno, passione e dedizione.
di William Temgoua