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Clara VillanieDaniele Gennaioli, Ismaele Calaciura Errante

Tra le realtà considerate, la reSono queste le parole iniziaAl giorno d’oggi infatti il contratto stituzione risulta un elemento li della nostra intervista con di un tecnico è inquadrato come prominente in una categoria Jambo, uno dei registi del coquello di un bagnino, portando di attività colpita ferocemenordinamento. Fin dalla prima a dei gravi squilibri sia in termini te dalle restrizioni delle due lettura del documento simbolo di tutela del lavoratore che in terfasi di quarantena: le attività della campagna del progetto, mini di contributi pensionistici. musicali, tenute in piedi dalle ci è subito chiaro come il proQuesto inaugura un circolo viprofessioni degli organizzatori, getto miri a rappresentare tutte zioso che porta l’imprenditodegli imprenditori e dei tecnici quelle realtà che compongore-organizzatore, datore di ladel suono e delle luci. In terno la filiera del mercato della voro per il tecnico, ad arrivare mini di movimenti economici, musica. Non c’è un’organizzaa pagare cifre poco convenienti solo i concerti nel 2018 hanno zione sindacale che li rapprecon i costi delle tasse e, incentiincassato una cifra record di 423 senti a pieno, proprio perché vando il nero, si genera così un milioni di euro netti, con una in questo momento nonostante sommerso gigantesco che poi va tendenza positiva in aumento alcuni nomi si siano interessaa gravare sia allo Stato che allo nel caso dei concerti di musiti a certi aspetti di tutela della stesso sistema. Ad ogni modo, ca leggera, che rappresentano situazione generale, questa il documento ufficiale riprende ben l'86% degli incassi delle problematica è passata in semolte delle ideologie espresse biglietterie. Decine di migliaia condo piano rispetto ad altre. da altre dimensioni virtuali sordi persone, professioniste te negli ultimi mesi, come del settore, hanno perso di punto in bianco un lavoro che non può ricon“Al giorno d’oggi il contratto di un tecnico ad esempio i gruppi per regione di Lavoratori e Lavoratrici dello Spettacolo, che vertirsi nella logica dello smart-working, oltre al fatto che in molte si ritrovano è inquadrato come quello di un bagnino, insistono proprio sul messaggio che deve passare agli occhi dello Stato: gettare le a dover sostenere le spese che già prevedeva la loro attività, come ad esempio portando a dei gravi squilibri sia in termini basi per una riforma del settore che possa portare dei reali cambiamenti in futugli affitti dei locali e dei magazzini per i service. Per capirle meglio, ci siadi tutela del lavoratore che in termini di ro. La burocrazia italiana è complessa su certi temi e tra i lavoratori dello spettacolo mo avvicinati a una delle piattaforme più significacontributi pensionistici.” c’è chi convive con l’opprimente sensazione di potersi tive sorte fino ad ora: La ritrovare in una situazioMusica Che Gira. Lo scopo delInoltre, c’è stata un’intercetne di non tutela da parte dello la piattaforma è quello di far tazione di tutte quelle misure Stato. Come Jambo ci riporta, la sottoscrivere ai lavoratori dello di tutela applicate in altri papreoccupazione più grande che spettacolo interessati una racesi, tra tutte la Germania e la ci viene detta è proprio che, di colta di richieste, in forma di Francia, le quali potrebbero questo passo, la cultura possa documento, per risanare la siessere un modello per l’Italia diventare un lusso. Infatti – contuazione disastrosa del settore in un prossimo futuro. Sull’intinua Jambo - il ritorno econoe per proporre alle istituzioni tenzione di colmare questo gap mico con la musica dal vivo è garanzie per la sopravvivenza normativo, ci viene illustrato basso proprio perché la musica è dei lavoratori in consideraziocome il documento sia diviso artigianale e non è un prodotto ne e per una prossima riparin quattro parti proprio per riscalabile; chi spesso non riesce tenza. “E’ nata un mese fa, è un volgersi alle singole problemaa trarne vantaggio sono proprio coordinamento, è informale, tiche che rappresentano le sincoloro che fanno piccole produnon ci sono iscritti e riguarda gole professioni nel modo più zioni. Proprio perché si stanno gli addetti ai lavori: tra di loro ampio possibile, con un forte facendo grandi sforzi per tirare c’è chi ha montato palchi per riguardo ai lavoratori ad intera campare, ci si deve preparalo stesso evento, chi ha condimittenza e al problema consere ad una possibile convivenza viso l’albergo, chi ha fatto colaguente del nero, che in Italia col virus, nell’ottica che questo zione insieme a Sanremo e c’è costituisce una gran fetta delnel prossimo autunno ritorni a chi non si è mai visto dal vivo”. le remunerazioni nel settore. diffondersi in modo massiccio.

“La responsabilità della diffusione non può dipendere esclusivamente dalle misure di contenimento adottate dai locali e dagli eventi musicali, ma deve provenire innanzitutto dall’autocontrollo delle persone e dal rispetto del distanziamento sociale” conclude Jambo. Dopo aver individuato le maggiori problematiche e le possibili risposte a questa situazione, abbiamo pensato di sentire direttamente un lavoratore a intermittenza, per avere una conferma della sua condizione e per avere un parere parallelo a quello dei coordinamenti e delle proposte sorte in merito. Il confronto con Cristiano, un fonico di Roma, offre una prospettiva più pragmatica del problema: le sue inquietudini e constatazioni sull’avvenire del suo settore sono previsioni che devono essere necessariamente centrali nel processo di crescente tutela professionale che è auspicabile diventi realtà concreta nell’Italia post-Covid. Tra marzo e aprile, mesi importanti per la presenza di eventi live e festival pre-estivi, il nostro interessato ha sempre avuto un guadagno tra i 3 e i 4 mila euro, adesso invece non avendo garanzie e non potendosi rifare ad alcuna partita Iva si ritrova ad attingere ai risparmi messi insieme negli anni. Al vaglio dell'ipotesi di riapertura per metà giugno dei concerti di musica leggera, Cristiano ci rassicura che come situazione non cambierà granché rispetto al lockdown, in quanto il lavoro sarà sicuramente di meno e il pubblico, oltre ad avere delle limitazioni nei posti prenotabili, non potrà più spendere quanto spendeva prima in questa fase di crisi. In più da parte dei locali e delle aziende è sempre tenuto in conto di dover rinchiudere a fine autunno, mantenendosi quindi stretti in assunzioni e pagamenti. La preoccupazione è dovuta in primo luogo dall'incertezza, soprattutto sul piano macroeconomico. Se a lavorare e guadagnare era già difficile prima, prosegue Cristiano, ora lo sarà molto di più. Con un debito pubblico alle stelle, sicuramente si dovranno prevedere dei tagli al mondo dello spettacolo, anche sotto forma di decreti sulla sicurezza come quello Gabrielli. Un decreto che ha fatto fallire centinaia di sagre di paese, impossibilitate a trovare dei responsabili legali per le nuove norme di sicurezza dei palchi e i finanziamenti per poter comprare al minimo le transenne degli impianti. Alla domanda sull'esistenza del nero, la risposta è stata fulminea: “i tecnici del suono non sono una classe di professionisti riconosciuti, e non ci sono i soldi perché accada, sembrerebbe”. Gli stessi tecnici non sono sempre pagati in nero, nel momento in cui si lavora per realtà grandi, istituzioni della cultura, è impensabile lavorare senza contratto regolare, in questo caso le famose ritenute d’acconto”. Nel momento in cui si parla di locali, invece, è impensabile affrontare una spesa che corrisponde a più del 20% del totale. Al datore un fonico regolarizzato, ci spiega Cristiano, costa 200 euro, mentre in nero 150, quel 20% e passa corrisponde a 50 euro di tasse. Una categoria fortemente colpita da non dimenticare, aggiunge, è quella dei facchini, che spostano il materiale. Ora che attraverseremo tutti ristrettezze molto pesanti, che succederà ai facchini? Sono quelli che sgobbano, che si sporcano le mani perché funzioni un evento. Anche se il loro lavoro è replicabile da noi stessi tecnici, queste persone non potranno più avere altro genere di opportunità. La questione di fondo non è quindi solamente quella di salvare una categoria precisa di professionisti, ma un'intera classe di lavoratori stagionali, il quale carico lavorativo è concepito in maniera completamente diversa dai dipendenti pubblici o dai lavori di mestiere, che hanno bisogno solo della richiesta per poter tirare avanti. Il risultato di questa incursione è stato quindi quello di ritrovarci davanti un sistema di piccole economie già allo sbando, fragili a causa una burocrazia come quella italiana che affossa le proposte di impresa e che incentiva le persone ad evadere, piuttosto che a credere in un futuro in cui il proprio lavoro sia tutelato e garantito. I dati della quotidianità lavorativa di Cristiano illuminano dall’interno la questione del nero, dell’intermittenza come quella della struttura economica che tiene in piedi il mondo della cultura. Ricordiamo che la musica può essere considerata un mercato anche perché una gigantesca fetta degli utili che produce l'industria sono direttamente collegati alle esibizioni e ai concerti, come accennato all’inizio. Lo spaccato che ci descrive coincide perfettamente con quello che ci ha dato Jambo. Il caso del Covid è stato, come in passato quello degli attentati terroristici o degli incidenti di sovraffollamento, l'ennesima prova che sotto stress la catena degli eventi a sfondo culturale si spezza, gettando lavoratori, imprenditori e artisti sulla strada, in attesa di risposte inattendibili.

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di Daniele Gennaioli,

Ismaele Calaciura Errante

e Clara Villani

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