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Storia di un popolo e dell'uomo che gli insegnò a ricordare di Anna Cassanelli
from N. 32 MAGGIO 2020
by Scomodo
Storia di un popolo e dell'uomo che gli insegnò a ricordare --------------------------------------------------------------------------------------------------------- Luis Sepulveda e la forzamilitante dellaparola
Luis Sepulveda non è di quegli tivo scrivendo della mia gente, di raccontare la realtà non come autori che si studiano sui libri degli abitanti emarginati dei miei un’unica verità generalizzata, di scuola e forse non lo sarà mai, mondi emarginati, delle mie utoma piuttosto come un puzzle. eppure ci ha regalato molti inpie derise, dei miei gloriosi comOgni pezzo è la memoria di segnamenti. Quando si apre un pagni e compagne che, sconfitti uno solo, sta poi al lettore unilibro di Sepulveda la prima cosa in mille battaglie, continuano a re il tutto per trarne un quadro che si nota è che è un giornalista, preparare i prossimi combatticompleto. Così facendo lo scritlo testimonia la sua scrittura flumenti senza paura delle sconfitte. tore è riuscito a depurare ogni ida che ha come unico obiettivo Sepulveda non ha mai voluto scriracconto da inutili nozionismi quello di inviare un messaggio. vere racconti di fantasia, persino che avrebbero allontanato il La seconda è che è un uomo che le sue favole con gatti e gabbiani lettore dall’immedesimazione scrive solo di ciò che conosce, di che parlano sono storie militanti. totale nel personaggio narrante. ciò che ha vissuto in prima linea. Sepulveda è riuscito in qualcosa Questa è senza dubbio una caLa terza è che la sua vita deve ratteristica fondamentale essere stata terribile e medella poetica di Sepulveravigliosa, ma soprattutto ricca di cose da raccontare. Non è necessario parlare “Sepulveda è riuscito in qualcosa da, nonché un suo grande insegnamento. Attraverso una coinvolgente storia-letnel dettaglio di questa vita, ma sarà sufficiente un breve focus per comprendere che in pochi prima di lui avevano ottenuto: teratura, Sepulveda impedisce la comoda alienazione del lettore che è invece l’eredità che ci ha lasciato. Abbiamo visto che era un giornalista, ma prima anfondere storia e letteratura in modo obbligato a immaginare e fare propri i ricordi di una nazione. È il caso di libri cora che iniziasse a scrivere era un militante. Nacque in Cile e visse il golpe che portale che non fosse mai troppo chiaro come Le rose di Atacama e Patagonia Express nei quali, attraverso le storie di più tò Pinochet al potere, le sue idee decisamente scomode all’infame regime lo portarodove finisse una e iniziasse l’altra.” singoli, il lettore è obbligato a ricostruire la memoria storica di un popolo privato no prima al carcere, poi alla di ogni diritto civile, di ogni tortura e infine all’esilio. Da libertà, della verità. Il ricoresule in cerca di patria si stabilì che in pochi prima di lui avedare diventa da dovere morale in Europa, che visitò e dove lavano ottenuto: fondere storia e a conseguenza inevitabile di un vorò come giornalista. La libertà letteratura in modo tale che non percorso che si intraprende con di parola di cui poteva godere fosse mai troppo chiaro dove la lettura e che porta a concepinel vecchio continente divenne finisse una e iniziasse l’altra. re un concetto diverso di ricordo la sua arma contro la dittatura. La storia raccontata per com’è, stesso. La memoria storica cessa Il Sepulveda scrittore infatti non senza inutili giri di parole e di essere un cliché invocato dai si lasciò mai alle spalle il Sepulla fantasia, che poi è quello più, ma mai davvero compreso, veda partigiano, ma anzi permiche rende la storia letterae diventa parte integrante del se a tutti di conoscere ciò che in tura, sempre subordinata a lettore, uno scomodo fardello troppi ignoravano. L’intera poetiun progetto più grande: racdi cui è impossibile liberarsi. ca dello scrittore cileno può forse contare la tragedia di un poessere sintetizzata in poche righe: polo che poi è il suo popolo. continua a pag. 76 Scrivo perché ho memoria e la colLa prima missione è stata quella
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