N. 32 MAGGIO 2020

Page 75

Storia di un popolo e dell'uomo che gli insegnò a ricordare --------------------------------------------------------------------------------------------------------Luis Sepulveda e la forza militante della parola

Luis Sepulveda non è di quegli autori che si studiano sui libri di scuola e forse non lo sarà mai, eppure ci ha regalato molti insegnamenti. Quando si apre un libro di Sepulveda la prima cosa che si nota è che è un giornalista, lo testimonia la sua scrittura fluida che ha come unico obiettivo quello di inviare un messaggio. La seconda è che è un uomo che scrive solo di ciò che conosce, di ciò che ha vissuto in prima linea. La terza è che la sua vita deve essere stata terribile e meravigliosa, ma soprattutto ricca di cose da raccontare. Non è necessario parlare nel dettaglio di questa vita, ma sarà sufficiente un breve focus per comprendere l’eredità che ci ha lasciato. Abbiamo visto che era un giornalista, ma prima ancora che iniziasse a scrivere era un militante. Nacque in Cile e visse il golpe che portò Pinochet al potere, le sue idee decisamente scomode all’infame regime lo portarono prima al carcere, poi alla tortura e infine all’esilio. Da esule in cerca di patria si stabilì in Europa, che visitò e dove lavorò come giornalista. La libertà di parola di cui poteva godere nel vecchio continente divenne la sua arma contro la dittatura. Il Sepulveda scrittore infatti non si lasciò mai alle spalle il Sepulveda partigiano, ma anzi permise a tutti di conoscere ciò che in troppi ignoravano. L’intera poetica dello scrittore cileno può forse essere sintetizzata in poche righe: Scrivo perché ho memoria e la col-

tivo scrivendo della mia gente, degli abitanti emarginati dei miei mondi emarginati, delle mie utopie derise, dei miei gloriosi compagni e compagne che, sconfitti in mille battaglie, continuano a preparare i prossimi combattimenti senza paura delle sconfitte. Sepulveda non ha mai voluto scrivere racconti di fantasia, persino le sue favole con gatti e gabbiani che parlano sono storie militanti. Sepulveda è riuscito in qualcosa

di raccontare la realtà non come un’unica verità generalizzata, ma piuttosto come un puzzle. Ogni pezzo è la memoria di uno solo, sta poi al lettore unire il tutto per trarne un quadro completo. Così facendo lo scrittore è riuscito a depurare ogni racconto da inutili nozionismi che avrebbero allontanato il lettore dall’immedesimazione totale nel personaggio narrante. Questa è senza dubbio una caratteristica fondamentale della poetica di Sepulveda, nonché un suo grande insegnamento. Attraverso una coinvolgente storia-letteratura, Sepulveda impedisce la comoda alienazione del lettore che è invece obbligato a immaginare e fare propri i ricordi di una nazione. È il caso di libri come Le rose di Atacama e Patagonia Express nei quali, attraverso le storie di più singoli, il lettore è obbligato a ricostruire la memoria storica di un popolo privato di ogni diritto civile, di ogni libertà, della verità. Il ricordare diventa da dovere morale a conseguenza inevitabile di un percorso che si intraprende con la lettura e che porta a concepire un concetto diverso di ricordo stesso. La memoria storica cessa di essere un cliché invocato dai più, ma mai davvero compreso, e diventa parte integrante del lettore, uno scomodo fardello di cui è impossibile liberarsi.

“Sepulveda è riuscito in qualcosa che in pochi prima di lui avevano ottenuto: fondere storia e letteratura in modo tale che non fosse mai troppo chiaro dove finisse una e iniziasse l’altra.”

Scomodo

Maggio 2020

che in pochi prima di lui avevano ottenuto: fondere storia e letteratura in modo tale che non fosse mai troppo chiaro dove finisse una e iniziasse l’altra. La storia raccontata per com’è, senza inutili giri di parole e la fantasia, che poi è quello che rende la storia letteratura, sempre subordinata a un progetto più grande: raccontare la tragedia di un popolo che poi è il suo popolo. La prima missione è stata quella

continua a pag. 76

73


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Simone Martuscelliedi Luca Bagnariol, Luis Lombardozzi La guerra delle due Italie

11min
pages 80-84

Alessio Zaccardinie

5min
pages 76-79

di Andrea Calà Burocrazia: un rapporto complicato

8min
pages 85-87

Storia di un popolo e dell'uomo che gli insegnò a ricordare di Anna Cassanelli

3min
page 75

di Marco CiabiniEssere il cavallo nella scacchiera

3min
page 74

Cosimo Majdi È solo una storia estiva

7min
pages 70-73

La diversa identità di Gaia Del Bosco e Carlotta Vernocchi

12min
pages 66-69

Giulia FalconettieArianna Preite, Sheila Khandi Teatro

6min
pages 55-57

Alessandro Masone

7min
pages 52-54

Clara VillanieDaniele Gennaioli, Ismaele Calaciura Errante

7min
pages 61-63

Jacopo Andrea Panno

4min
pages 64-65

Carlo Giulianoe

6min
pages 58-60

Gennaioli

7min
pages 50-51

Anna Cassanellidi La Copertina

4min
pages 48-49

Bernardi, Samanta Zisa e Ugo Annone

34min
pages 20-31

Internauti naufraghi di Marina Roio

6min
pages 14-15

INTERNAZIONALE di Manu Callejon

2min
pages 44-47

e Riccardo Vecchione

16min
pages 32-37

Chiara LettieriLuca Bagnariol e di Parallasse

12min
pages 40-43

Bianca Pintodi Una realtà composita

10min
pages 11-13

La digitalizzazione del comparto statale di Giulio Rizzuti

7min
pages 8-10

Lorenzo CirinodiUn'introduzione al tema

5min
pages 6-7
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.