Opera in quattro parti. Letture del Campus di Pesaro

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Collana TRACCE

Seminari del Dottorato di Ricerca in Architettura. Teorie e Progetto

Direttori di collana

Domizia Mandolesi

Nicoletta Trasi

Comitato Scientifico

Andrea Bruschi

Orazio Carpenzano

Filippo De Pieri

Susanna Ferrini

Francesca Romana Forlini

Lidia Gasperoni

Andrea Grimaldi

Hansmichael Hohenegger

Antonello Marotta

Caterina Padoa Schioppa

Rosario Pavia

Valerio Perna

Loris Rossi

Antonino Saggio

Antonello Stella

Stefan Tischer

I volumi pubblicati in questa collana vengono sottoposti a procedura di peer-review

ISBN 978-88-6242-811-8

Prima edizione dicembre 2022

È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.

Coordinamento editoriale:

Jacopo Di Criscio, Damiano Di Mele, Niccolò Di Virgilio, Cecilia Visconti

Book design: Stefano Perrotta

LetteraVentidue Edizioni S.r.l.

Via Luigi Spagna 50 P 96100 Siracusa

www.letteraventidue.com

DiAP Dipartimento di Architettura e Progetto

Sapienza Università di Roma

Direttrice

Alessandra Capuano

Dottorato di Ricerca in Architettura.

Teorie e Progetto

Coordinatore

Orazio Carpenzano

Collegio dei docenti del Dottorato

Orazio Carpenzano (PhD Coordinator)

Andrea Grimaldi (Deputy Coordinator)

Rosalba Belibani

Maurizio Bradaschia

Andrea Bruschi

Roberto Cherubini

Alessandra Criconia

Paola Veronica Dell’Aira

Emanuele Fidone

Nicola Flora

Gianluca Frediani

Cherubino Gambardella

Maria Clara Ghia

Anna Giovannelli

Paola Gregory

Filippo Lambertucci

Renzo Lecardane

Domizia Mandolesi

Luca Molinari

Caterina Padoa Schioppa

Antonella Romano

Antonino Saggio

Guendalina Salimei

Antonello Stella

Nicoletta Trasi

Nilda Maria Valentin

Massimo Zammerini

Membri esperti

Lucio Altarelli

Lucio Barbera

Roberto Bocchi

Marcello Pazzaglini

Franco Purini

Giancarlo Rosa

Piero Ostilio Rossi

Roberto Secchi

Orazio Carpenzano

Caterina Padoa Schioppa

Luca Porqueddu

OPERA IN QUATTRO PARTI

LETTURE DEL CAMPUS DI PESARO

contributi di

Luigi Arcopinto

Ilia Celiento

Jacopo Di Criscio

Damiano Di Mele

Niccolò Di Virgilio

Domenico Faraco

Francesca Filosa

Roberto Vincenzo Iossa

Endri Kicaj

Fabrizio Marzilli

Andrea Parisella

Luisa Parisi

Ciro Priore

Cecilia Visconti

APPRENDERE DALLA CITTÀ PROGETTATA E COSTRUITA Orazio Carpenzano

CONVERS[AZ]IONI PROGETTUALI, GIOCHI PERFORMATIVI Caterina Padoa Schioppa

ATTIVISMO DELL’ARCHITETTO ACCADEMICO

Luca Porqueddu

FORMA COMPIUTA IN UN PROCESSO INCOMPIUTO Jacopo Di Criscio, Damiano Di Mele, Niccolò Di Virgilio, Cecilia Visconti

STUDI SULLA FORMA CELATA

Ilia Celiento, Domenico Faraco, Francesca Filosa, Andrea Parisella

L’ARCHITETTURA DELL’IO RELAZIONALE

Endri Kicaj, Fabrizio Marzilli, Luisa Parisi, Ciro Priore

LA LITURGIA DELL’INFEDELE

Luigi Arcopinto, Roberto Vincenzo Iossa MOSTRA

OPERA IN QUATTRO PARTI LETTURE DEL CAMPUS DI PESARO BIBLIOGRAFIA 06 12 18 25 41 53 67 82 101

APPRENDERE DALLA CITTÀ PROGETTATA E COSTRUITA

Nell’ambito della riflessione sulla complessa personalità di Carlo Aymonino promossa dal DiAP attraverso un convegno a lui dedicato a dieci anni dalla scomparsa, il Dottorato di Architettura. Teorie e Progetto ha proposto un seminario analitico/progettuale, coordinato da Caterina Padoa Schioppa, Luca Porqueddu e dal sottoscritto, con oggetto il Campus scolastico di Pesaro (1970-1984).

La febbrile attività di questo architetto, teorico, professore e Rettore dello IUAV, uomo politico impegnato come Assessore al Comune di Roma, ha rintracciato nell’interdipendenza, insieme naturale e problematica, tra tipologia e morfologia una delle chiavi interpretative più interessanti e attuali per la costruzione delle relazioni di senso – e non solo – tra città e architettura.

Con queste premesse, il seminario di dottorato ha indagato il valore concreto della tesi formulata nei primi anni Sessanta da Aymonino secondo cui tra il progetto di architettura e il progetto di città esiste una sostanziale corrispondenza di natura metodologica, strumentale e formale: tesi che sembra riprendere l’enunciato albertiano per cui «se una casa va concepita nell’articolazione degli spazi, come una piccola città, una città allora rappresenta una grande casa».

Con un esercizio empirico-sperimentale, basato sulla scomposizione critico-analitica del dato oggettuale e sulla ricomposizione del dato metafisico, i dottorandi si sono mossi su una doppia e complementare traiettoria. La prima traiettoria serve a leggere una tipologia architettonica-urbana, la cui pervasività e discrezione insieme la rendono un riferimento per analizzare la divergenza tra monumento e città ordinaria, tra centralità e serialità, tra regola ed eccezione, tra complesso formale sintetico e organismo paratattico. Nella seconda traiettoria è possibile applicare quella sorta di arte del ritrovamento e poi di trasfigurazione/deformazione, desemantizzando e risemantizzando strutture e spazi di relazione offerti dalla lunga

Opera in quattro parti 6

Orazio Carpenzano, Il Campus e la Meta. Il frammento di una nuova città e l’icona di un frammento scomparso ma ricostruibile. Disegno a matita e pennarelli su cartoncino, per Carlo, Lello e Clementina, Roma 2020/2022

Apprendere dalla città progettata e costruita

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LICEO SCIENTIFICO

FORMA COMPIUTA IN UN PROCESSO INCOMPIUTO

Il Liceo Scientifico, la cui gestazione inizia nel 1970, è la prima pietra del Campus scolastico di Pesaro. Un progetto alla scala urbana che deve confrontarsi con la necessaria suddivisione in lotti dell’intervento e dialogare con la preesistenza dell’istituto professionale dell’architetto Zacchiroli, già in costruzione alla formalizzazione dell’incarico a Carlo Aymonino. Proprio la disposizione obliqua del blocco delle palestre diviene linea guida per la forma primaria della composizione: un quadrato spaccato diagonalmente. Una configurazione che trova ampi riferimenti nell’ossessione per il modello de La Tourette di Le Courbusier e in alcuni casi coevi provenienti dal mondo anglosassone, quale la Harvey Court a Cambridge degli anni Sessanta. Su questo rigoroso sedime geometrico si imposta l’impianto morfologico del Liceo, costruito dalla sommatoria di frammenti, oggetti scultorei e stanze funzionali continuamente tagliate e intersecate dalla complessa griglia dei percorsi. Il prototipo si realizza dunque in un “disordine programmatico”, costituito da un abaco di pezzi che alimenteranno il vocabolario formale dei successivi interventi nei lotti adiacenti. Il Liceo Scientifico racchiude la complessità della figura retorica dell’urbatettura e la mette in mostra nei punti nevralgici della sua costituzione. Il corpo dell’architettura si asciuga all’osso nella struttura dei porticati perimetrali, carica espressivamente l’articolazione dei fronti interni della corte in un tumulto di volumi e si svuota nell’angolo in un profilo perfettamente simmetrico. Il complesso scolastico di Pesaro viene dunque studiato come una architettura scolpita a grande scala, ottenuta attraverso il montaggio di parti in un organismo edilizio unico. Durante un’intervista pubblica, Carlo Aymonino chiarisce il suo legame con la scultura, tra tutte le arti quella più affine all’architetettura:

«Al termine della mia lezione ad Harvard Giorgio Ciucci mi chiese con ironica curiosità del perché fossero sempre più presenti sculture nei miei progetti recenti; addirittura due, i più privati in quanto privi di

25 Forma compiuta in un processo incompiuto
Opera in quattro parti 34
Ordinare Costruire Tracciare
35
Comporre Forma compiuta in un processo incompiuto
Svelare Srotolare
Opera in quattro parti 46
Visioni dell’Istituto Tecnico nella sua “forma negativa”
47 Studi sulla forma celata

ISTITUTO TECNICO NORD

L’ARCHITETTURA DELL’IO RELAZIONALE

Il prototipo dell’opera esposta è stato sviluppato attraverso un processo che, partendo dall’analisi effettuata del Campus di Pesaro di Carlo Aymonino, ha determinato la scelta e l’utilizzo di materiali contemporanei che raccontassero, sotto forma di messaggio multimediale, la potenzialità intrinseca del complesso architettonico. Il complesso, infatti, si presenta trasparente nella sua distribuzione, analitico nella sua disposizione spaziale e luminoso nella sua attenzione allo spazio pubblico.

Percorrere il Campus di Pesaro significa scoprire la realizzazione di un sogno architettonico in cui ci si ritrova in un interminabile luogo pubblico. Quello che più colpisce visitando gli spazi degli Istituti Tecnici del Campus scolastico di Pesaro è il contrasto tra la linearità del lungo porticato – che continua il portico del Liceo Scientifico e si affaccia sulla piazza dove sarebbe sorto il Centro Civico – e il retrostante tessuto frastagliato, annodato da una serie di percorsi pedonali, sia interni che esterni. Claudia Conforti, in Carlo Aymonino l’architettura non è un mito, sottolinea come la determinante morfologica del progetto sia costituita dalla maglia intersecata dei percorsi che dettano le coordinate della configurazione funzionale e spaziale. Le due scuole, quella commerciale e quella per geometri, sono state pensate da Aymonino come unite simmetricamente. Un’idea che, come lo stesso architetto affermava in Modello, Prototipo, Soluzione Architettonica del 1982, derivava dalla necessità di stabilire un rapporto diretto ed intrinseco con il Centro Civico, la relativa piazza, i percorsi porticati, il confine del costruito rispetto alla zona sportiva. L’istituto Tecnico Commerciale per geometri lo si percepisce solo attraversandolo. «Un Io relazionale – afferma Achille Bonito Oliva (1997) – regge l’opera architettonica di Aymonino, dove il prefisso trans, nell’accezione di transizione relazionale tra le parti, sembra essere la principale caratteristica»: da un lato il suo essere un luogo transitorio tra il Liceo Scientifico e l’altro Istituto Tecnico Commerciale, dall’altro lato la relazione che si instaura con lo spazio aperto, umano e

53 L’architettura dell’Io relazionale
Opera in quattro parti 60
Configurazioni dei nessi luminosi
61 L’architettura dell’Io relazionale

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