3. Economie avanzate
3.2. Ripensare l’economia secondo i principi dei diritti fondamentali. Quali sfide per le generazioni future? Greta Balliu Nell’ambito del tema proposto quest’anno al convegno, la mia introduzione riguarda il legame tra l’economia e i diritti umani. Sarebbe possibile introdurre un’economia dei diritti umani? Un’economia che avesse come base i principi dei diritti umani e le proponesse come delle libertà, e che le loro interconnessioni avessero un legame normativo intercorrendo la responsabilità uguale di ogni attore. Mi interrogo su questi argomenti da molto, ma il vissuto di un periodo pandemico, che ha influenzato diversi contesti, come quello sociale, culturale, ambientale e economico, ha permesso una riflessione su questo mal comune “senza frontiere” che non è l’unica, ma forse la più visibile e concreta. Come questa possiamo elencare altre, con un impatto meno visibile, come le crisi finanziarie, i cambiamenti climatici, le guerre ecc. Di fronte a questi fenomeni – che richiedono l’inclusione dei diversi saperi, diversi contesti e diversi attori – si pone la questione dell’approccio economico d’attuare. La proposta di quest’articolo è un approccio economico basato sui diritti umani come fonte di libertà, diritti e responsabilità, proponendo i principi dei diritti umani come principi cardine di un’economia che propone politiche economiche sostenibili e orientate verso un futuro delle generazioni. La prima parte dell’articolo tratta l’introduzione dei principi dei diritti umani. La seconda parte introduce i diritti dell’uomo in economia e lo sviluppo della letteratura di questi ultimi anni. L’articolo termina con la responsabilità degli attori e l’importanza della fiducia nelle interazioni communi e altre riflessioni conclusive.
3.2.1. Nuove sfide sociali, culturali, economici e ambientali Negli ultimi anni ci stiamo confrontando con nuove sfide di natura culturale, naturale, economica e sanitaria. Con la globalizzazione, la questione dei diritti culturali prende importanza, e le diversità delle opinioni, d’interazione, di modi e di comunicazione diventano parte della realtà delle interazioni globali. Grazie a questo processo, le comunità culturali che difendono i diritti come la parità di genere, i cambiamenti climatici – con il movimento di Greta Thunberg – e il forum di «The Economy of Francesco» per un’economia basata sul rispetto della Terra e degli esseri umani, si amplificano e oltrepassano le frontiere. Senza dimenticare la diversità del tessuto sociale delle nazioni e dei fenomeni migratori diversificati: la seconda generazione dei giovani con doppia o tripla cittadinanza, ragioni diversi di migrazione da quello legato alle guerre e alla povertà, saperi e modi di vita vari che modificano anche la nozione stessa della democrazia e la nozione di stato-nazione-responsabilità globale dei cittadini1. Questi fenomeni esigono soprattutto un sistema educativo riformato. L’emergenza ambientale, legata al riscaldamento climatico, comporta presumibilmente
1.
Per identità e comunità culturali mi riferisco alla definizione della dichiarazione dei diritti culturali di Friburgo, art. 2 comma b e c: b. l’espressione «identità̀ culturale» è intesa come l’insieme dei riferimenti culturali con il quale una persona, sola o in comune, si definisce, si costituisce, comunica e intende essere riconosciuta nella sua dignità̀; c. per «comunità̀ culturale» si intende un gruppo di persone che condividono dei riferimenti costitutivi di un’identità̀ culturale comune che intendono preservare e sviluppare.
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