5 minute read

l’Unità Laburista - Autunno Caliente - Numero 44 del 30 ottobre 2021

l’editoriale del direttore

Advertisement

La Rivoluzione d’ottobre

ALDO AVALLONE

Il “fil rouge” di questo numero è il rapporto

tra pubblico e privato. Crediamo che mai come in questo momento occorra ridefinire l’intervento pubblico in tanti settori della vita sociale. Ne analizzeremo gli aspetti in alcuni degli articoli della testata. Ma molti altri temi hanno caratterizzato questo mese di ottobre che sta per concludersi. In primis, naturalmente, la tornata elettorale per le amministrative. Si è votato in molti comuni importanti e il campo progressista ha ottenuto un confortante successo. Merito certamente di una scelta migliore dei candidati sindaco e di una larga convergenza politica su di loro che fa ben sperare per il futuro. Se ne occupano, in particolare, una nostra storica collaboratrice, Antonella Golinelli, e una new entry nella squadra de L’Unità laburista, Vincenzo Crolla, al quale diamo un caloroso benvenuto.

Q ui mi preme sottolineare ancora una

volta il dato più rilevante emerso in questa ultime elezioni: più di un elettore su due ha scelto di non esercitare il proprio diritto di voto. Esiste oggettivamente una crisi di rappresentanza e non da pochi anni. I partiti politici tradizionali non sono più capaci di intercettare le istanze di larga parte della popolazione che vede la politica e le istituzioni altro da sé: la famigerata “casta”, sulla cui critica il Movimento 5 Stelle alle origini ha fondato molto del suo successo. Anche la Lega Nord ha cavalcato l’antipolitica facendone un proprio cavallo di battaglia ma quando entrambe le forze politiche sono entrate a pieno titolo nel campo istituzionale hanno fatalmente perso attrattività presso quella parte di elettori. Non a caso sono proprio il Movimento 5 Stelle e, sia pure in misura minore, la Lega che perdono consensi

in queste elezioni amministrative. E l’analisi del voto fa pensare che proprio gli ex elettori di M5S e Lega siano quelli che maggiormente abbiamo fatto crescere la percentuale di astensione. Il campo progressista, inteso in senso largo, ha ottenuto un lusinghiero successo, sia dove si è presentato in alleanza con i 5 Stelle sia altrove. Si tratta certamente di un risultato che fa ben sperare per il futuro, dimostra che la destra è battibile ma che occorre rimboccarsi le maniche e lavorare duro in vista delle politiche del 2023. Serve uno sforzo unitario, un campo largo che abbia nel Partito democratico il punto di coagulo con Leu e il rinnovato Movimento di Conte.

È

evidente che proprio i 5 Stelle sono i perdenti di questa tornata elettorale; bisogna chiedersi se sia l’inizio di una crisi irreversibile o piuttosto un fisiologico rallentamento dopo le note vicende interne che ne hanno agitato le acque. Noi ci auguriamo che il neo Movimento possa lasciarsi definitivamente alle spalle il populismo degli esordi e, operando una scelta precisa di campo, possa rappresentare un affidabile alleato in vista delle future elezioni. Pd, Leu e Neomovimento possono sconfiggere le destre e non si pensi assolutamente a coinvolgere un centro che, di fatto, nel paese non esiste da decenni. Mai più dialogo con chi ha scientificamente assassinato il governo Conte bis. La Sinistra, intesa in senso ampio, è chiamata a una sfida decisiva: riportare al centro della propria azione politica i temi storici che ne hanno da sempre costituito l’essenza, quali la lotta alle diseguaglianze, il lavoro, i diritti, la valorizzazione dei servizi pubblici. Serve, una buona volta, chiarire bene da che

4

parte si vuole stare. Chi difende i diritti dei lavoratori, dei meno garantiti, dei pensionati non può, nello stesso tempo, fare gli interessi di Confindustria e delle multinazionali che delocalizzano. L’ambiguità su questo punto è stata uno dei motivi per cui tanti elettori di sinistra si sono allontanati dalla politica e rifugiati nell’astensionismo. Usciamo dai palazzi, ritorniamo nei quartieri e nelle periferie, confrontiamoci con i problemi reali delle persone normali (la mancanza di lavoro, la scarsità di servizi, l’aumento del costo della vita) e proviamo a offrire soluzioni reali. È questa, e solo questa, la strada per ridare fiducia ai tanti che hanno scelto di non votare e riportarli alla partecipazione.

Altro passaggio significativo di

questo ottobre è stata la grande manifestazione sindacale antifascista di Roma. In questo numero pubblichiamo il diario del nostro Raffaele Flaminio che vi ha partecipato in prima persona. I rigurgiti fascisti, da troppo tempo tollerati nel nostro Paese, blanditi e mai condannati apertamente da Meloni e Salvini, hanno provato a rialzare la testa assaltando la sede della CGIL dopo una protesta dei NO VAX e dei NO GREEN PASS sabato 9 ottobre scorso. Non a caso è stato scelto come obiettivo il sindacato, da sempre primo baluardo contro le derive autoritarie. La risposta è stata fermissima: centinaia di migliaia di lavoratori sotto le bandiere sindacali e semplici cittadini hanno riempito Piazza San Giovanni dimostrando ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, che il fascismo non avrà mai più spazio nel Paese. Una risposta ferma, una “rivoluzione d’ottobre” italiana che ha dimostrato che gli anticorpi democratici sono a livello ben alto e sapremo reagire a ogni tentativo di provocazione delle destre, sotto qualsiasi forma si manifestino. Ora ci si attende al più presto la messa fuori legge, da parte del governo, di tutte le organizzazioni fasciste e parafasciste che speculando sulla protesta contro il green

pass stanno destabilizzando il Paese.

In questo numero troverete come al solito anche le rubriche di turismo, cultura e il racconto di narrativa di Lucia Colarieti. Il tutto ben condito dalle vignette satiriche di Frago.

Infine, proponiamo una novità che

spero raccolga il vostro consenso.

Il nostro Giovanni Aiello ci ha scritto una lettera aperta dal titolo #unpensierosostenibile nella quale ci offre una breve una riflessione sulla questione ambientale ma, soprattutto, alcune proposte per affrontare le problematiche ad essa legate. Si tratta di uno spunto importante che ci auguriamo possa fungere da stimolo per tutti noi. Sulla pagina Facebook de l’Unità laburista, tra i commenti a questo numero, con l’hashtag “un pensierosostenibile”, accoglieremo con enorme piacere i vostri pensieri e le vostre proposte su questo tema. Cosa pensate che possa essere sostenibile? Quali dovrebbero essere i servizi da implementare? E i comportamenti individuali da adottare? Ci piace pensare di lanciare questa piccola campagna ambientalista con queste modalità per far sì che il confronto con voi lettori, che ci seguite con tanto affetto, sia sempre più vicino e produttivo

Infine, ma non certo annotazione

meno importante, vogliamo salutare e ringraziare Fabio Chiavolini che da questo numero lascia l’incarico di Responsabile editoriale de L’Unità laburista per dedicarsi ad altri impegni nell’ambito di 999. È grazie a lui che è nata la testata e ha raggiunto e superato i due anni di pubblicazione. Senza di lui non stareste qui a leggere queste righe. Allo stesso tempo auguriamo buon lavoro a Gian Nicola Maestro che gli subentra nell’incarico.

Non mi resta che augurare buona lettura a tutti voi.

5

This article is from: