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Politica E la chiudo qui
Politica
E la chiudo qui
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Antonella GOLINELLI
Siamo ai primi di marzo, è tempo di giardinaggio anche se è ancora freschino. Seduta per terra, in altre posizioni mi gira la testa, a stanare foglie secche, strappare edere, ripulire cespugli penso. Non è che si possa fare molto altro con la testa oltre che guardare cosa stai tagliando. Penso a quello che succede, alle novità quotidiane, settimanali, mensili. Penso ai cambi di governo in corsa, cosa incomprensibile fino a poco tempo fa ma che diventa ogni giorno più chiaro. Penso alla fronda dei five stars che rischiano la scissione con turbolenze interne devastanti. Penso alle dimissioni di Zingaretti. Penso che domani è l'8 marzo e come ogni anno un profluvio di amenità sdolcinate si diffonde per l'aere. Penso che la malattia è ancora qui più agguerrita che mai.
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Per punti (preludio romantico finito):
1. ogni giorno che il signore (o chi per esso) manda in terra siamo afflitti da una sequenza di dibattiti, inutili, a commento e compendio del fatto del giorno. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Senza soluzione di continuità. Senza che si trovi un bandolo a questa matassa ingarbugliata. Perché farlo in fondo? E' più comodo e utile così. Ognuno prende un filino e tira dalla sua parte o dalla parte che lo paga. Non cambia molto ma alla fine il nodo stretto risultante dovrà essere sciolto in qualche modo. La domanda è: come?
2. La crisi di governo provocata da un sicario non trovava alcun riscontro logico. Nessuno proprio. Compreso il fatto che installato Draghi e piazzato qualcuno qua e là hanno rinunciato a tutte le richieste. Poi saltano fuori le nomine e qualcosa si capisce. Saltano fuori le sostituzioni e si capisce meglio. Salta fuori McKinsey e si capisce ancor meglio. Escono giustificazioni risibili (sono incaricati di vedere cosa fanno gli altri del RP) (come se non bastasse prendere su il telefono e parlare) (come se avessimo necessità di interventi avanzatissimi. Non scherziamo. Qui siamo indietro di 30 anni e le basi da cui procedere sono sotto gli occhi di tutti). Giustificazioni risibili, dicevo, e compensi ancor più risibili. Si parla di meno di 25.000 euro cifra sopra la quale occorre una gara europea. Perché voi mi/ci volete venire a raccontare che una multinazionale di consulenti si accontenta di un compenso ridicolo? Ma quando mai? Guardate che non siamo tutti come il lobbista misarione. Molti di noi i compensi li conoscono. Siamo seri;
3. E' andata per la maggiore la teoria che Draghi non si facesse né vedere né sentire perché stava riscrivendo il RP di persona, al chiuso del suo ufficio. Dai! Abbiamo operato la sospensione dell'incredulità e va bene. Al primo DPCM non si è presentato mandando ministri e tecnici. E non va bene. Non è che il signore in questione sia entità separata. Il signore in questione ha degli obblighi verso gli abitanti di questo disgraziato paese, non è che può far finta di nulla chiuso nelle segrete stanze a non scrivere un piano di interventi. Se invece, come pare il piano lo sta scrivendo una multinazionale forse è il caso di cambiare rotta. Questo piano dovrebbe servire al paese non a rimpinguare le
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tasche di pochi. Tra l'altro i McKinsey boys se li è presi nel governo. Quindi? A che servono questi ministri? A tenere le comunicazioni operative? E i rivoluzionari quotidiani non dicono niente? Né del DPCM, più restrittivo, né della forma della faccenda? E i passaggi parlamentari? E la centralità del parlamento?
4. I baldi temerari 5 stelline sono alle prese con il disfacimento del loro elettorato attivo e passivo. Come si diceva una volta, sono nel guado. L'inserimento di Conte, che apprezzo ogni giorno di più anche solo per il fatto di aver accantonato il piano Colao McKinsey boy, ha creato problemi seri. Molti degli stellati mal digeriscono l'idea di un referente calato dall'alto. Sono evidentemente affezionati al principio dell'uno vale uno. Non è così, non è mai stato così, ma loro ci credono. La trasformazione in partito non la tollerano. Purini, hanno anche ragione. Io pure non vorrei diventare membro di un partito di centro quando sono partita per cambiare il mondo. Del resto la politica non tollera il vuoto. Se c'è uno spazio libero lo si occupa. Non so come Beppone gliela venderà, lo farà certamente quando si potrà, ma lascerà tanti di quei cadaveri sul terreno da impressionare;
5. in tutto questo ameno quadretto arrivano le dimissioni a sorpresa di Zingaretti. A sorpresa... si fa per dire. Mesi di attacchi quotidiani a più voci, sconfessioni pubbliche di quanto votato nei luoghi deputati, spartizione tra capicorrente degli incarichi governativi, le rivendicazioni della Conferenza delle donne (un paragrafetto nello statuto) noto feudo franceschiniano, gli attacchi dei giovani turchi, gli attacchi del mascelluto presidente della mia regione e di alcuni sparuti sindaci mi sa che hanno compiuto il mazzo. Zingaretti dice di vergognarsi del suo partito che è diventato luogo di spartizione delle poltrone. Fa male. Chi si dovrebbe vergognare è chi quotidianamente piccona che manco Cossiga ai tempi. Alle dimissioni è seguito il silenzio. Un attimo tramortiti sono rimasti. Poi cominciano ad arrivare le dichiarazioni di sostegno e inviti a ritirare le dimissioni da parte di alcuni, pregevoli, personaggi di rilievo del partito. In seguito le dichiarazioni a sostegno al veleno. Polpette avvelenate. Ma non si vergognano? Evidentemente no. In tutto questo arriva la boutade di Grillo: vengo io a fare il segretario per un anno. Cos'è? la vendetta del rifiuto della tessera
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del 2009? Ricordate Fassino? Se vuole fare un partito si presenti. Vediamo quanti voti prende. La catastrofe. In alternativa ipotizzo che dopo aver distrutto la sua creatura, perché questo ha fatto, debba contribuire a distruggere ciò che rimane di parte della sinistra, ciò che rimane di un partito di popolo. Non bastava Renzi evidentemente serve pure lui;
6. in prossimità dell'8 marzo piovono implacabili nobili intenzioni, appelli accorati e buoni sentimenti. Arrivano dai pulpiti più improbabili, Palombelli compresa. Ci si aggrappa a polemiche insulse come quella della declinazione. Ma andate al diavolo. Ma vergognatevi. Ma andate a zappare il mare che è più utile. In un mondo dove gli ex arrivano ad assoldare killer voi blaterate. Siete ridicoli, semplicemente ridicoli;
7. noi da domani siamo rossi. Ho capito che nella mia provincia sono nell'ordine di 893 su 100,000 abitanti, ben oltre i 250. Ora, io non vorrei dire ma non c'è arrivato in due giorni a questo livello. E' un po' che siamo oltre i 250. Lascia pur che la variante inglese (sciocca io che mi sono limitata all'amante inglese) sia molto più contagiosa, ma così è tanto. Quindi il mascelluto presidente della mia regione in piena sintonia con i lombardi leghisti una decina di giorni fa voleva aprire tutto. Vedi te come si cambia idea in fretta. In corrispondenza di amorosi sensi con la Lombardia i presidenti attuano a sé stante misure più restrittive. #adesso, io capisco bene la necessità di collaborare con i vicini soprattutto se lombardi (figuriamoci! Io vivo a Massa Lombarda per dire) ma mi pare un filino avventato ignorare deliberatamente i segnali e chiudere la stalla quando i buoi sono scappati. I buoi sono scappati da parecchio, non si sente nemmeno più la puzza. Forse è il caso che l'autonomia regionale venga praticata sul serio infischiandosene delle altrui necessità e desiderata. Sarà meglio prendere in considerazione di vaccinare a tappeto nelle zone rosse. Perché noi siamo rossi ma non solo per la malattia. Siamo ancora rossi e basta. E siamo dell'idea che chi mettiamo in soglio (passatemi l'espressione) debba badare e provvedere a noi, non a chi passa per la strada e può essere utile alla sua carriera.
E la chiudo qui.
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