La Voce AICCER 2/2022

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CHIRURGIA DELLA CATARATTA di Umberto Camellin, Gianluigi Latino, Ivan Ninotta, Enrico Di Raimondo, Pasquale Aragona e Anna Maria Roszkowska

Calcolo delle IOL negli occhi affetti da cheratocono

I

l recente sviluppo delle tecnologie e strumentazioni diagnostiche in ambito oftalmologico ha permesso di compiere importanti passi avanti nei percorsi diagnostici e terapeutici. In particolare, il calcolo delle lenti intraoculari (IOLs-Intra Ocular Lenses) ha raggiunto ottimi risultati grazie all’utilizzo di metodi e formule di calcolo sempre più moderne e all’utilizzo di strumentazioni all’avanguardia in grado di ridurre l’errore refrattivo postoperatorio e rendere quindi più accessibile i calcoli in occhi complessi. Infatti, il minimo comune denominatore che sta spingendo esperti di calcolo di IOL e case produttrici di biometri è quello di tentare di personalizzare il calcolo nel modo più affidabile e semplice possibile. Negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico dei calcolatori ha migliorato i risultati postoperatori con la soddisfazione dei pazienti incrementando di conseguenza le loro aspettative. Tra le principali fonti di errore in occhi vergini ritroviamo l’utilizzo del Group Refractive Index che si traduce in un’imprecisa misurazione della lunghezza assiale in presenza di bulbi di dimensioni ridotte o contrariamente eccessivamente elevate. L’utilizzo di un unico indice di rifrazione per la misurazione della lunghezza assiale attraverso l’interferometria tende a sovrastimare la stessa in occhi molto lunghi e a sottostimarla in quelli corti. Questo comporta, nel caso di utilizzo di formule di vergenza di III generazione, da una parte errori ipermetropici in occhi lunghi a causa di una sottostima del potere della IOL, dall’altra errori miopici in occhi corti, a causa di una sua sovrastima. Si è ovviato a questi errori utilizzando dei fattori di correzione con ottimizzazione della lunghezza assile attraverso modelli di regressione lineare univariata secondo Wang-Koch1 e polinomiale (Holladay)2. Un altro problema relativo al calcolo della IOL era

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costituito da modifiche della curvatura corneale in pazienti con pregressa chirurgia refrattiva. In questi pazienti il potere della IOL può essere calcolato con una varietà di metodi che portano a risultati relativamente accurati, con il 60-70% degli occhi che mostra un errore di previsione entro 0.50 diottrie3. A giorno d’oggi la sfida indubbiamente più complessa e il calcolo del potere della IOL nei pazienti affetti da cheratocono. In questi occhi, le fonti di probabili errori sono numerose e sono strettamente legate all’alterata morfologia corneale. Infatti, il calcolo delle IOL in occhi affetti da cheratocono è condizionato da: 1. difficoltà della ripetibilità delle acquisizioni cheratometriche e/o topografiche; 2. errata scelta del raggio di curvatura corneale da inserire all’interno delle formule biometriche; 3. errata stima del potere corneale; 4. errata scelta della formula biometria. Tratteremo quindi ogni singola problematica al fine di farne chiarezza.

Il ruolo della ripetibilità nelle acquisizioni con semeiotica strumentale

Il ruolo della ripetibilità nelle acquisizioni cheratometriche e/o topografiche è particolarmente rilevante in occhi affetti da cheratocono che devono essere sottoposti a chirurgia della cataratta con facoemulsificazione ed impianto di IOL. In particolare, in una cornea alterata come quella di un paziente affetto da cheratocono, la distribuzione del film lacrimale può essere irregolare comportando una riduzione dell’affidabilità con metodiche a riflessione. In mani inesperte è possibile osservare tre topografie acquisite nello stesso istante, dallo


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