MC5.0-Macchine Cantieri - n. 67 maggio 2020

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maggio 2020, n. 67

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CoverStory MAN

STRONGER AND STRONGER

Robusti, si. Ma la forza cui si riferisce il Costruttore tedesco per la sua nuova generazione di veicoli è riferita anche alla partnership che vuole instaurare con i propri clienti, in qualità di OneSolutionCompany TESTO DI EMANUELA PIROLA • FOTO DI MAN PHOTO GALLERY

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Abbiamo già parlato della nuova generazione dei camion di MAN che ha fatto il proprio debutto pochissimi giorni prima che il lockdown paralizzasse momentaneamente le attività di ognuno. Ma ciò non toglie che su una nuova generazione di trucks ci sia tantissimo da dire, ed eccoci quindi pronti a un ulteriore approfondimento. Certi che a partire da settembre i nuovi veicoli del Leone saranno in mezzo a noi, da guardare, toccare, guidare e... acquistare.

Per MAN riveste però particolare importanza anche l’assistenza fornita ai clienti dopo l’acquisto e durante l’utilizzo dei veicoli.” Questo è il risultato del lungo lavoro di raccolta dei feedback che il Costruttore ha portato avanti durante tutta la progettazione della nuova generazione di veicoli. Esempi in proposito sono la facilità con cui è possibile contattare un referente MAN a livello centrale, per qualsiasi tipo di problema; la rete di assistenza mondiale a 360°

In questo nuovo articolo sui “cuccioli del Leone” approfondiremo ulteriormente alcuni aspetti meno tecnici (per questi vi rimandiamo all’articolo di pag. 25 e seguenti del numero 65 marzo di MC5.0Macchine Cantieri) ma altrettanto fondamentali per ottenere la massima profittabilità da questi nuovi camion. Senza comunque risparmiarvi un piccolo memo sui plus tecnici. La nuova generazione di MAN è stata sviluppata attorno ad alcuni concetti cardine: massiccia riduzione di consumi ed emissioni (fino a -8%); conducente al centro per sicurezza e comfort; massimizzazione dell’uptime. Ma anche quello di cui vogliamo parlare in queste pagine, ossia tutto quello che è l’universo di servizi che MAN propone insieme ai nuovi trucks, con l’obiettivo ultimo di costruire con i propri clienti legami non tanto di fidelizzazione, quanto di vera e propria partnership. Sempre più forte. Andiamo quindi al sodo.

di MAN; l’interazione costante con il cliente riguardo il suo livello di soddisfazione; veicoli concepiti già di fabbrica in ogni elemento fondamentale per rispondere perfettamente ai requisiti specifici delle varie attività di trasporto, sia che si tratti di trasporto a lungo raggio, trazione o distribuzione. Esempi al riguardo sono le trasformazioni personalizzate e i prodotti su misura originali “made by MAN”, nonché la collaborazione ottimizzata con gli allestitori, che permette ai clienti di risparmiare tempo e denaro. Altrettanto fondamentali sono i servizi digitali che, nel settore dei trasporti, vanno acquisendo ogni giorno più importanza e permettono di ottimizzare e semplificare numerosi processi.

MAN SA COSA VUOLE IL CLIENTE “Un punto di forza importante è senz’altro il fatto che MAN possegga una profonda conoscenza del settore, che gli consente di trovare il prodotto giusto per ogni acquirente” ha dichiarato Roman Sitte, Direttore Sales Truck di MAN Truck & Bus. “Non pensiamo più in termini di semplici gamme bensì di soluzioni specifiche per i clienti.

OFFERTA INTEGRATA... Con la nuova generazione di autocarri MAN, il cliente è assistito da un team competente per servizi di vendita, post-vendita e digitali. L’obiettivo è quello di realizzare un’offerta integrata da un unico produttore. In questo modo il cliente riceve una quotazione che comprende già tutti gli elementi importanti: l’offerta specifica, la regolamentazione in merito all’eventuale ritiro del veicolo dopo la durata utile, un contratto di assistenza adeguato e, su richiesta, un’estensione di garanzia o persino un finanziamento. L’allestimento MACCHINE CANTIERI 5.0

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CoverStory MAN

modulare permette inoltre al venditore di selezionare solo i componenti realmente importanti per il cliente. L’offerta è quindi molto diversificabile: per ogni ambito applicativo esistono componenti integrativi perfetti per il veicolo commerciale adatto. Non importa che si tratti di un allestimento realizzato dal produttore, di un componente importante in garanzia o di un’interfaccia tecnica speciale per le relative finalità d’uso. … E SPECIFICA La nuova generazione di autocarri MAN offre un’ampia scelta di configurazioni , che possono essere adattate agli ambiti d’uso specifici e a ciascuna soluzione di allestimento. Il principio alla base di ciò è l’Application fit, ossia l’autocarro viene realizzato già di fabbrica con la dotazione necessaria a permetterne un allestimento rapido, economico e mirato per l’attività di trasporto specifica. In questo modo si riducono il bisogno di installazioni o trasformazioni successive nonché i relativi costi e si garantisce la massima idoneità immediata all’uso nell’attività quotidiana del cliente, indipendentemente dal fatto che si tratti di trasporto a lungo raggio, trazione o servizio di distribuzione. Seguendo la regola dell’Application Fit, ogni gamCompetente, personale ma della nuova generazione offre specifiche tecniche ad e vicino: è così che deve hoc. Per i veicoli speciali essere il rapporto con il o da cantiere l’efficienza cliente per MAN, perché in è un criterio essenziale, a maggior ragione se fondo è proprio in questo si considera che spesso modo che si costruisce questa tipologia di mezzi una partnership solida e è impiegata su strade non asfaltate o su terreni accidenaffidabile. tati. In questi casi un autocarro deve dunque consumare poco ed essere allo stesso tempo particolarmente robusto e facile da manovrare. Con la nuova generazione di autocarri MAN il settore della trazione offre i modelli MAN TGM, TGS e persino TGX con numerose formule di trazione a scelta.A seconda delle caratteristiche d’impiego, i clienti possono scegliere tra la trazione integrale disinseribile e quella permanente. Per i veicoli usati in prevalenza su strada e con un fabbisogno di trazione a volte elevato è consigliabile optare per la trazione anteriore idrostatica disinseribile MAN HydroDrive, che offre un carico utile di 400-750 chilogrammi in più rispetto alla trazione integrale disinseribile di tipo meccanico. Questo aspetto va preso in considerazione anche per viaggi occasionali ma di lunga durata su terreni difficili con un elevato fabbisogno di trazione.

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COSTUMER FIRST

Per ottimizzare l’orientamento dei reparti Sales e After Sales alle esigenze dei clienti e ritagliare le offerte e i servizi per gli autocarri alle loro specifiche necessità, MAN ha avviato già nel 2016 il

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programma Customer First: un programma che permette una registrazione dettagliata nei sondaggi del livello di soddisfazione del cliente per le offerte e i servizi di MAN, nonché di stabilire se e dove

è indispensabile apportare miglioramenti, in tutto il mondo e pressoché in tempo reale. Impiegato in ben 21 mercati, il programma analizza ogni anno più di 50.000 interviste ai clienti. Sulla base delle

informazioni così ottenute i team Sales e After Sales di MAN adeguano continuamente il proprio lavoro in modo ancor più diretto, personalizzato e competente ai bisogni degli acquirenti.


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LA COLLABORAZIONE PERFETTA

Con lo sviluppo della nuova generazione di autocarri, MAN mette alla prova la propria competenza in materia di veicoli commerciali anche nell’ottica di un mezzo inteso come soluzione di trasporto globale. I nuovi autocarri costituiscono la base ottimale per fare di ciascun veicolo (in perfetta sinergia con l’allestimento, il semirimorchio o il rimorchio) lo strumento perfetto per ogni cliente. Riuscire a integrare anche i bisogni degli allestitori già nella fase di sviluppo tecnico e successivamente nel processo di ordinazione e consegna del veicolo costituisce il fulcro della filosofia degli allestitori MAN. In linea con l’obiettivo “Simplifying Business”, la stretta collaborazione con gli allestitori si traduce per il cliente in una netta semplificazione della fase di ordinazione dei veicoli. L’ottimizzazione costante delle interfacce meccaniche, elettriche, pneumatiche e persino digitali tra il veicolo e l’allestimento riduce notevolmente il tempo di allestimento e ha ripercussioni

positive immediate per il cliente in termini di processi e costi. Nella nuova generazione di autocarri, utili innovazioni completano il concetto collaudato di integrazione della necessità di effettuare gli allestimenti in tempi rapidi. Nel cruscotto, ad esempio, si trova un quadro dei comandi specifico per le funzioni per allestitori, mentre interfacce elettriche ed elettroniche per lo scambio dei dati e il controllo dell’allestimento sono immediatamente disponibili come optional, oltre che nella nota posizione dietro lo sportello frontale, anche dietro la cabina di guida. MAN Media System offre inoltre la possibilità di integrare le funzionalità mediante le app del relativo allestitore. I clienti che intendono rinnovare il veicolo base continuando però a usare l’allestimento esistente possono farlo senza problemi. Il collegamento del telaio del nuovo autocarro è compatibile con quello della generazione precedente, senza alcun bisogno di particolari modifiche.

Al contrario, la trazione integrale permanente degli assi anteriori con differenziale longitudinale è l’opzione giusta per un fabbisogno di trazione elevato e frequente. La sua specialità sono infatti i viaggi lunghi su superfici relativamente pianeggianti ma in condizioni di aderenza al terreno molto variabili (ad esempio, nel caso di utilizzo per il servizio invernale). Con il software del cambio MAN TipMatic Offroad per i regimi di cambio marcia elevati e l’interruzione minima della forza di trazione, le trazioni integrali mostrano tutta la loro efficacia, e la modalità di oscillazione libera del software è di aiuto in certe situazioni. Per garantire un livello ridotto di usura e al contempo la massima potenza frenante a velocità medio-basse esiste MAN PriTarder®, mentre per l’avvio del veicolo anche su salite difficili c’è l’apposito freno per partenze in salita. L’inserimento dell’ABS per l’impiego fuoristrada garantisce invece un comportamento in frenata sicuro anche su fondo instabile. Inoltre, per i suoi veicoli a trazione integrale MAN offre il controllo elettronico della stabilità (ESP). Anche le cabine di guida della nuova generazione di autocarri sono un’altra dimostrazione della notevole competenza di MAN nel segmento della trazione. Con la loro struttura compatta offrono una visibilità ottimale anche in caso di manovra in spazi ristretti. Allo stesso tempo l’ergonomia e la comodità della postazione di lavoro non sono inferiori a quelle delle cabine per il trasporto a lungo raggio. Il paraurti in acciaio in tre parti, concepito specificamente per l’impiego nella trazione, è

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CoverStory MAN molto robusto e non necessita di particolare manutenzione. La dotazione idonea all’uso è integrata nell’area inferiore della porta del conducente dalla tastiera EasyControl di MAN, che consente anche l’accensione e lo spegnimento dei lampeggiatori di emergenza dopo l’uscita dal veicolo, la chiusura del tettuccio scorrevole, l’accensione dei fari di lavoro o l’avvio del motore per il ribaltamento del cassone. A seconda dell’impiego del veicolo, il cliente può quindi scegliere tra tasti ad assegnazione libera, programmati da un’officina di assistenza secondo le proprie richieste, oppure ricorrere ad assegnazioni preconfigurate specifiche. IL SERVIZIO MAN INDIVIDUAL Qualora la pur ampia gamma di soluzioni disponibili già di fabbrica non bastasse a soddisfare i bisogni o le richieste di un cliente, quest’ultimo non deve far altro che rivolgersi a MAN Individual, il reparto specializzato in trasformazioni speciali, tuning e prodotti unici su ordinazione. Oltre alle dotazioni supplementari per gli interni cabina, MAN Individual non trascura ovviamente gli esterni. Superfici perimetrali in acciaio inossidabile lucidate a specchio, barre luminose sul tetto con fari supplementari rotondi a LED, barra anteriore e laterale, coperture ruota per cerchioni in alluminio o persino porte con un’elegante luce di benvenuto che fa apparire sul fondo come per incanto la scritta MAN e il simbolo del leone? Tutto fattibile. Oltre alle trasformazioni a livello visivo e in termini di comfort e funzionalità, l’offerta di MAN Individual comprende anche sistemi di sicurezza integrativi e le modifiche tecniche personalizzate, per garantire una soluzione completa da un unico fornitore: il cliente riceverà un veicolo completamente personalizzato nonché le stesse garanzie e i servizi di un veicolo MAN con dotazione di serie. LA CHICCA Una nuova interessante offerta è correlata alle cosiddette MAN TurnKeySolutions, ovvero le soluzioni chiavi in mano di MAN. Tra queste vanno certamente menzionate le configurazioni del veicolo predefinite a regola d’arte per un settore specifico, comprendenti il veicolo base con presa di forza, allestimento e interfacce. I clienti che hanno bisogno di autocarri per settori quali edilizia (cassoni ribaltabili, gru, multibenne e autocarri con cassone ribaltabile scarrabile a rullo), smaltimento (veicoli per la raccolta di rifiuti), nonché trasporto di liquidi e gas devono semplicemente scegliere in tutta comodità le opzioni personalizzate a disposizione quali il colore della vernice o le varianti di sedile. Le versioni di veicolo possono essere richiamate direttamente dal configuratore di vendita e non richiedono più nessun accordo specifico tra venditore e allestitore, mentre gli slot di allestimento sono già predeterminati. Le soluzioni MAN TurnkeySolutions si traducono in un enorme risparmio di tempo per il cliente nel processo di vendita e garantiscono allo stesso tempo di poter ricevere l’autocarro perfetto per le finalità di utilizzo per le quali è stato progettato. ❑

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MAN ABBI PER GLI ALLESTITORI Lo svolgimento efficiente dei processi di allestimento e un’elevata puntualità nelle consegne sono garantiti dal portale digitale introdotto apposta da MAN: Advanced Body Builder Info, in breve ABBI. Ciascun allestitore registrato può trovarvi i propri ordini già nella fase preliminare di configurazione del veicolo. Lo specifico disegno in 3D dell’autotelaio (messo a disposizione da MAN in formato digitale) consente all’allestitore di preparare i lavori di implementazione e i volumi di produzione per l’allestimento già prima della consegna

effettiva del veicolo. Con ABBI come fonte primaria di informazioni l’allestitore può pianificare con precisione la consegna del veicolo completato e calcolare in modo più sicuro costi e scadenze. In futuro, l’offerta di MAN ABBI sarà integrata dal BodyBuilderWebSite: il sito web è gestito da MAN Body Builder Management e raccoglie in un’unica pagina Internet tutti i temi e i link relativi agli allestitori. Fungerà quindi da vero e proprio mercato online tra MAN e gli allestitori. Disponibilità prevista del sito web BodyBuilder a partire dalla primavera 2020.



EditorialeOn EMANUELA PIROLA

Non arretriamo!

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CON IL TALENTO SI VINCONO LE PARTITE, MA È CON IL LAVORO DI SQUADRA E L’INTELLIGENZA CHE SI VINCONO I CAMPIONATI. (MICHAEL JORDAN)

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on abbiamo mai avuto paura del futuro qui in Macchine Cantieri. I periodi storici dei grandi cambiamenti, di un apparente caos, sono solo la punteggiatura della storia, la fine di un capitolo e l’inizio di uno nuovo. I nostri articoli, la nostra grafica, finanche le parole che usiamo per comunicare hanno sempre avuto un messaggio nascosto: non dobbiamo mai avere paura. Dobbiamo essere fiduciosi, addirittura eccitati dalle sfide che ci attendono. Perché vivere il futuro è sempre, sempre meglio che nascondersi nella disperazione. Adesso però siete spaventati. E lo siamo anche noi. Mentre scrivo queste parole oltre cinque milioni di persone nel Mondo sono affette da Covid-19 e la curva sembra non volersi piegare verso il basso del piano cartesiano. Né quella dei morti. Ma il messaggio che MC5.0-Macchine Cantieri, che l’Italia intera lancia al Mondo non cambia: non dobbiamo farci vincere dalla paura. Non dobbiamo arretrare. Sembra che il nostro modus vivendi sia destinato a scomparire. Ma un altro ne arriverà. Non dobbiamo arretrare. Sembra che la scienza in cui avevamo tanta fiducia sia fallibile, sia umana. Ma scienziati di tutto il Mondo sono al lavoro, insieme, per trovare una soluzione. Non arretrano. E anche noi non dobbiamo arretrare. Tornare a lavorare è possibile, lo stiamo dimostrando da qualche giorno. È complicato, lo sappiamo, ma si può fare. Non dobbiamo arretrare davanti a una mascherina e a un termoscanner. Non dobbiamo far altro che vederli come ulteriori DPI. Non dobbiamo aver paura dei nostri colleghi, ma lavorare con loro rispettando semplici regole dettate non solo dal Ministero della Sanità, ma dal buonsenso. Non dobbiamo arretrare davanti alle nostre ansie, ma metterci davanti all'onda dell'emozione che proviamo nel rivedere i volti dei nostri cari, dei nostri colleghi, dei nostri fornitori e dei nostri clienti. E non dobbiamo arretrare davanti alla morte di tante persone, davanti allo smarrimento che ci ha procurato, ma dobbiamo andare avanti, essere coscienti della nuova situazione ma fiduciosi che ne usciremo più forti e coesi. Non dobbiamo arretrare, dobbiamo credere nel profondo di noi stessi che ce la faremo. ❑


Sommario MC 5.0 • MAGGIO 2020 • NUMERO 67

26 LA RICERCA DELLA PERFEZIONE

COVER La next gen dei veicoli MAN: partner forti in ogni senso

23/38/48/59/60 NOVITÀ DAL SETTORE E MOLTO DI PIÙ

36 LA STABILITÀ DI

(REMDEVICE)

42 VOGLIAMO

VEDERLI ALL'OPERA!

TECNOLOGICI

(DI EMANUELA PIROLA)

(DAF TRUCKS)

66 Editoriale off

(MAN)

REPORT TECNICO

18 L'IMPORTANTE È ESAGERARE

(JLG)

24 TRA ESCAVATORI E SICUREZZA

(LIEBHERR)

CHE FUNZIONA

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(MC5.0 - MACCHINE CANTIERI)

(ALLU)

52 NON SI FA

MANCARE NULLA

(MERCEDES-BENZ)

INNOVAZIONI

12 13 T... IN BLU (KOBELCO)

TESTIMONIANZE

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20 LA REGOLA DEI QUATTRO

IL FILM DELLA COVER Abbiamo realizzato la cover di questo mese ispirandoci al film Forever strong - Il coraggio di vincere, del 2008, con Sean Faris

56 LA PORTA DELL'EST (HYUNDAI CE)

Direttore Responsabile Emanuela Pirola Art Director Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Collaboratori Renata Bernardini, Rachele Donati De Conti, Gian Pio Garramone, Maurizio Gussoni, Cristiano Pinotti, Costantino Radis Fotografia Archivio Macchine Cantieri 5.0

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(ASSODIMI - ASSONOLO)

ALLU CRUSHER

(DI MAURIZIO GUSSONI)

STRONGER AND STRONGER

28 IL NOLEGGIO

#OFFROADRECOVERY

50 LE NUOVE

HA DA PASSÀ A' NUTTATA!

04

ASSOCIAZIONI

NON ARRETRIAMO!

04 Cover story

40

DIFFERENZE TECNOLOGICHE

46 AMPLIAMENTI

10 Editoriale on

COVER STORY

INTERVISTA

(MECALAC)

(DOOSAN)

EDITORIALI

(PERI)

(HITACHI)

UN CINGOLATO... SU RUOTE

ATTUALITÀ

62 UN PONTE, UN'IDEA

Ufficio traffico Lucia Gatti adv@macchinecantieri.com Direzione e redazione Via Silvio Pellico 10/35, 20867 Caponago, MB Tel. 335 6683840 www.macchinecantieri.com mc@macchinecantieri.com Pubblicità e marketing Tel. 335 6683840 E-mail:

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comunicazione N.O 30915 dal 16/01/2018

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Registrazioni Tribunale di Sondrio, N° 337 del 12/11/2003. Camera Commercio di Milano, R.I. N.O 06405990968 del 16/03/2009 Registro operatori di

Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Orsa Maggiore International” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare

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Innovazioni KOBELCO

13 T... IN B Con il nuovo SK130LC-11 il Costruttore giapponese stabilisce la propria presenza nel segmento delle 12-14 tonnellate di peso operativo

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ualità, efficienza e affidabilità sono i tre plus su cui hanno puntato i progettisti giapponesi quando hanno messo mano al nuovo escavatore che Kobelco ha recentemente introdotto sul mercato, l’ SK130LC-11 che si posiziona nel segmento delle 12-14 t operative. Tre caratteristiche che scaturiscono, neanche a dirlo, dai numerosi feedback che il Costruttore ha raccolto dai propri clienti, con l’intento di realizzare la macchina giusta per le loro aspettative.Aspettative che vengono ripagate anche in termini di potenza, velocità operativa, minimizzazione del TCO e tanto comfort di bordo.

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QUALCHE DETTAGLIO TECNICO L’SK130LC-11 è un escavatore cingolato da 13 t di peso operativo, mosso da un propulsore Isuzu diesel turbocompresso di ultima generazione e ovviamente StageV grazie ai sistemi SCR (DEF) e DPF adottati. La cubatura da quasi 3 litri è in grado di erogare 78,5 kW (pari a 106,7 CV) che a livello operativo si traducono in 141 kN di forza di strappo e 105,4 kN di forza di scavo alla benna, facilmente gestibili a livello di macchina grazie al telaio ben bilanciato che offre tanta stabilità ove necessario. In caso però si può optare anche per un contrappeso da 600 kg opzionale, oltre a lama dozer ed eventualmente un braccio triplice.


BLU!

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Innovazioni KOBELCO

Gli interruttori e i selettori dotati di retroilluminazione LED offrono una visione chiara e luminosa e conferiscono un aspetto elegante.

Il nuovo selettore integra varie funzioni per facilitare le operazioni. Anche indossando i guanti, l’operatore può impostare varie condizioni operative della macchina in tutta tranquillità.

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CABINA TOP Assolutamente da vedere la nuova cabina del nuovo SK130LC-11 che integra la modernità delle strumentazioni in perfetto stile automotive con una spaziosità e un comfort da top di gamma. Un monitor a colori da 10 pollici, tra i più grandi disponibili oggi sul mercato, offre un’interfaccia multifunzione retroilluminata a LED alle varie funzioni di menu che risultano facilmente consultabili (informazioni sullo stato della macchina) e programmabili, nonché una chiara vista posteriore e laterale destra dalle telecamere superiori montate di serie. La retroilluminazione a LED è standard anche su tutti gli interruttori di controllo. Il nuovo sedile Grammer offre Sedile a sospensione pneumatica. molteplici soluzioni di regolaUn sedile Grammer installato come zione, al fine di rendere l’attidotazione standard, assorbe in modo eccellente gli urti e garantisce un vità quotidiana sull’escavatore comfort di guida di livello superiore. meno stancante, mentre a livelIl nuovo selettore integra varie funzioni lo di controllo dell’ambiente per facilitare le operazioni. Anche cabina è stato posto il nuovo siindossando i guanti, l’operatore può stema di aria condizionata che impostare varie condizioni operative della macchina in tutta tranquillità. opera tramite due condotti di raffreddamento principali (poLe angolazioni delle leve consentono sizionati nella parte posteriore di effettuare le operazioni con il massimo comfort. L’operatore può della cabina) e sotto-condotti muovere le leve orizzontalmente senza per garantire un flusso d’aria torsione del polso, riducendo così l’affaticamento causato dalle manovre. uniforme e controllato. L’ergonomia è nascosta in ogni dettaglio della cabina e dei comandi: per esempio i moviIl nuovo menti dei joystick del nuovo sistema di SK130LC-11 risultano più comando idraulico corti e orizzontali, grazie a innovativo risponde un miglioramento del sistema alle corse delle leve idraulico che adesso permette più brevi rispetto ai do un controllo ancor più preciso modelli attuali, offren e cisi pre più i ent movim e regolare; tali movimenti conmaggiore e ri ola reg sentono sul lungo periodo un maneggevolezza alleviamento dello stress e della delle leve. tensione delle dita, del polso e del braccio dell’operatore, pur mantenendo inalterata la preLa luce LED interna si accende automaticamente all’apertura dello cisione dei comandi. Nuovo sportello o quando la chiave di contatto anche il tettuccio con proteè su OFF. Ciò consente di entrare e zione FOPS di livello II che uscire facilmente nelle ore notturne. permette al nuovo escavatore I tergicristalli paralleli assicurano di montare una sezione della un ampio campo visivo. porta apribile a battente senza ridurre l’integrità strutturale della cabina.


K-DIVE: IL FUTURO DELL’EDILIZIA Il concetto innovativo di Kobelco potrebbe facilitare la gestione da remoto degli escavatori in qualsiasi parte del mondo Kobelco è costantemente alla ricerca di nuove tecnologie volte a migliorare il futuro in ambito construction e l’uso delle macchine operatrici, ma anche a favorire la salvaguardia dell’ambiente e della società. Nel settore si stanno delineando importanti problematiche quali la mancanza di un ricambio generazionale sia tra addetti di cantiere che tra operatori, cosa che influisce negativamente anche sul trasferimento delle competenze fra le diverse generazioni di lavoratori. Problematiche che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui i lavori di costruzione verranno eseguiti in futuro. Al fine di prepararsi adeguatamente ai nuovi scenari operativi Kobelco ritiene che sia essenziale non solo migliorare costantemente le proprie macchine, ma anche considerare come l’industria dell’edilizia nel suo insieme debba adattarsi alle sfide future. L’idea di K-Dive risponde proprio a questa seconda necessità:

nata dal principio secondo cui le macchine operatrici possono essere gestite da remoto, in teoria questo sistema di operatività a distanza potrebbe consentire alle imprese di costruzione e ai loro operatori di lavorare nei cantieri più pericolosi o inospitali dal comfort e dalla sicurezza di un ambiente d’ufficio. Inoltre, ciò potrebbe consentire agli operatori che non sono in grado di lavorare fisicamente in un cantiere, magari a causa di restrizioni geografiche o temporali, di essere comunque pienamente operativi. Lo sviluppo del K-Dive è iniziato con un simulatore “cabina” altamente realistico, che mima perfettamente un escavatore che lavora in un cantiere (esposto a Bauma 2019), e durante l’ulteriore sviluppo tecnico del concetto K-Dive Kobelco spera di rendere possibile il trasferimento in tempo reale dei dati operativi della macchina tramite i sistemi di comunicazione mobile 5G ad alta velocità.

FOCUS PRODUTTIVITÀ Il nuovo SK130LC-11 è un concentrato delle più moderne tecnologie, riunite allo scopo di rendere i costi operativi più contenuti e aumentare la produttività. Per esempio la facilità d’uso assicurata dalla moderna cabina aumenta l’efficienza dell’operatore stesso: è possibile accedere a sette modalità di attacco idraulico preimpostate (per esempio per benna, pinza, tilt rotator e martello). Inutile ricordare quali vantaggi comporta un simile sistema: maggiore versatilità in termini di applicazione e la certezza matematica di operare con l’escavatore impostato secondo le corrette impostazioni idrauliche fornite direttamente dal sistema. Alle sette modalità preimpostate standard, inoltre, si aggiungono quattro modalità personalizzabili e memorizzabili nel sistema (serve un breve intervento dei tecnici dell’assistenza per estendere la gamma delle operazioni idrauliche). Le tubazioni idrauliche Quick Hitch sono di serie e anche il riposizionamento della valvola di sicurezza sul braccio del cilindro è stata pensata al fine di minimizzare ulteriormente il rischio di danno accidentale, mentre le dimensioni delle alette di montaggio sulla benna standard sono state migliorate per sopportare adeguatamente le forze di scavo dell’escavatore. Il serbatoio carburante da 280 litri riduce i tempi di fermo per rifornimento. ❑

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Innovazioni su Innovazioni KOBELCO

ARRIVANO

I NUOVI MIDI

Kobelco ha recentemente introdotti i nuovi midi SK75SR-7 e SK85MSR-7 che rispetto ai modelli precedenti offrono prestazioni superiori, maggiore efficienza e produttività, maggiore potenza e velocità, nonché una delle cabine più sofisticate della categoria. Diversi anni di ricerca e sviluppo, e preziosi feedback dal mercato europeo sui precedenti modelli hanno portato ai numerosi miglioramenti nei nuovi SK75SR-7 e SK85MSR-7. Ad esempio, la distanza tra la struttura superiore e il carro è aumentata di 20 mm al fine di ridurre i danni accidentali, mentre la geometria della lama è stata migliorata, cosa che ne facilita l’uso in aree montane. Altri miglioramenti chiave includono una riduzione del 15% del tempo del ciclo di scavo e un aumento del 37% della velocità di scavo nonché un aumento del 23% della potenza del motore. Inoltre, la forza di scavo è stata aumentata di oltre il 14% (da 52,7

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a 60,3 kN), ottimo se ci si trova a lavorare con terreni duri e oltremodo compatti. Con i loro design short radius, SK75SR-7 e SK85MSR-7 sono midi ideali anche per lavori in cantiere dove lo spazio è limitato, quali quelli delle aree residenziali. Il nuovo sistema iNDr di Kobelco (sistema integrato di raffreddamento) garantisce un maggior contenimento della ruomorosità della macchina, un raffreddamento eccezionale del motore, una maggiore affidabilità e tempi di fermo macchina minimi. I midi SK75SR-7 e SK85MSR-7 presentano tre modalità di lavoro che possono essere utilizzate per bilanciare il lavoro da svolgere con il minimo consumo di carburante possibile: la modalità H è indicata per lavori pesanti, la modalità S è quella “normale” mentre la modalità Eco predilige la massimizzazione del risparmio carburante alla velocità di esecuzione dei lavori. La cabina conforme a ROPS e FOPS II offre una maggiore sicurezza per l’operatore, mentre i fari da lavoro LED e le telecamere posteriori / laterali offrono un’eccellente visibilità in loco.Ricordiamo che l’SK75SR-7 è disponibile con monoboom fisso e braccio disassato, mentre l’SK85MSR-7 è disponibile con monoboom girevole e può anche essere dotato di braccio triplice.



REPORTTECNICO

JLG

L'IMPORTANTE È ESAGERARE L

o diceva il grande Enzo Jannacci e ci sta venendo il dubbio sia anche un motto di JLG, che a Las Vegas ha davvero esagerato in fatto di nuovi modelli e di nuove soluzioni tecnologiche. In queste pagine un sunto delle principali innovazioni che vedremo nei cantieri nei prossimi mesi. Novità, inutile dirlo, davvero esagerate. Partiamo dalla presentazione della serie 600 di sollevatori a braccio ad alta portata. La serie 600 Hi-Capacity-Boom, dal raggio di azione ampliato e triplice sbraccio di lavoro per differenziarsi da quanto proposto dalla concorrenza, comprende i modelli 600AJ e 600S (con sbraccio da 18 m) e 660SJ, con sbraccio da 20 m.Tutti i modelli presentano una capacità di carico illimitata di 300 kg e limitata in base all'area di lavoro da 340 a 450 kg. Una portata davvero importante, che consente di portare nell’area di lavoro gli operatori e gli attrezzi necessari. Queste nuove macchine sono più pesanti per garantire maggiore

AccessReady Fusion XR

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JLG ha lanciato un aggiornamento significativo di AccessReady XR, il suo simulatore di manovra con realtà virtuale (VR) brevettato. Finora disponibile per i sollevatori a braccio, oggi prevede l’introduzione di un pacchetto di

formazione interamente dedicato ai sollevatori a pantografo. Il nuovo AccessReady Fusion XR permette di familiarizzare con ogni modello simulando la manovra e l’utilizzo dei comandi e di migliorare le proprie abilità prima di lavorare su una

macchina reale. Nella nuova versione è possibile personalizzare la formazione e il sistema di gestione. Gli istruttori possono creare contesti specifici per testare le diverse


solidità, ma l’area di ingombro è la medesima dei modelli standard della serie 600.“L’imminente pubblicazione della normativa ANSI 92.20”, ha affermato Bill Dovey, senior product manager della gamma di sollevatori a braccio di JLG, “ci ha portati ad anticipare questi sollevatori a braccio ad alta portata, che diventeranno sempre più richiesti. La richiesta di sollevatori con rilevamento carico porterà l’industria verso modelli ad alta portata per ottimizzare la produttività”.

In confor mità con le nuove norme, tutti i sollevatori a braccio sono dotati di un sistema di rilevamento carico, che limita l’operatività della macchina nel raggio di azione consentito quando è in sovraccarico. Sui nuovi sollevatori a braccio ad alta portata di JLG non è necessario posizionare un peso in piattaforma per ricalibrare il sistema di rilevamento carico, mentre il nuovo display a LED migliora la visualizzazione sulle console in piattaforma e a terra quando la macchina è in funzione. I monitor sono sensibili alla luce ambiente e calibrano la loro luminosità di conseguenza per assicurare il massimo comfort agli operatori.

Cambiamo decisamente tipologia di macchina con il nuovo R2632, un pantografo versatile per applicazioni indoor e outdoor. Si tratta di una macchina da 11 m di altezza e 81 cm di larghezza, anch'essa conforme alla nuova normativa americana ANSI 92.20. “L’impegno di JLG nel potenziare la produttività dei clienti è stato la molla per mettere a punto questo sollevatore multi funzione”, conferma Rafael Nuñez, senior product manager del settore sollevatori a pantografo e verticali di JLG, “l’efficienza che deriva dall’avere un’unica unità rispetto a due potenzia la produttività e ottimizza la gestione del-

competenze e scegliere i criteri di valutazione delle prestazioni. Tra le chicche di AccessReady Fusion XR: i comandi reali, le “mani virtuali” (esclusiva di JLG), la modalità multi utente in rete, gli ambienti di

la flotta per chi deve operare sia in interno sia in esterno”. La larghezza di soli 81 cm permette manovre a tutta facilità anche attraverso porte a battente singolo, mentre il raggio di sterzata pari a zero rende facile il posizionamento anche in spazi di lavoro ristretti. Inoltre, grazie alla tecnologia antiribaltamento con indicatore visuale, l’operatore può lavorare su terreni in lieve pendenza aumentando il raggio di azione. Da segnalare anche l’affidabile sistema JLG di protezione dalle buche. ❑

C'è anche l'App La nuova App di Realtà Aumentata è l’ultima arrivata della vasta gamma di soluzioni connesse finalizzate a offrire ai clienti JLG vantaggi in termini di produttività, di efficienza e di sicurezza in cantiere, da cellulare e/o tablet. Sarà disponibile dalla primavera 2020 sull’App Store di Apple per iPhone e iPad. A breve è inoltre previsto il rilascio della App anche per Android.

addestramento diversificati (tra cui terreni di prova e cantieri), una serie di avatar virtuali, la modalità di istruttore-guida, strumenti per creare contesti specifici protetti da password e criteri di valutazione personalizzati.

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TESTIMONIANZE

(JCB)

LA REGOLA DEL QUATTRO I nuovi escavatori cingolati JCB JS220 NLC sono stati utilizzati da Alma C.I.S. per la posa di 7,7 km di metanodotto er essere efficaci, in alcuni cantieri – soprattutto quando si tratta di imprese che operano nel settore delle utility - per gli escavatori cingolati è necessario possedere quattro qualità essenziali: prestazioni di scavo, elevata forza di sollevamento, rapidità di ciclo e, ciliegina sulla torta, ottime doti di risparmio energetico. Qualità che Alma C.I.S. ha ritrovato nei quattro (vedi caso!) escavatori JCB JS220 NLC recentemente acquistati dalla concessionaria JCB Piolanti di Forlì. L’impresa di Chieti Scalo li ha utilizzati per la realizzazione di una tratta da 7,7 km di un nuovo metanodotto. Dopo la consegna ufficiale – che è avvenuta alla presenza del geom. Enio Maccarone responsabile dei lavori per Alma C.I.S., dell’ing. Domenico Matrone Managing Director JCB Italia, dell’Ing. Carlo

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Biella Product Manager JCB Italia, di Gianluca Camilletti e di Danilo Flagella rispettivamente responsabile divisione MMT e funzionario commerciale del dealer Piolanti – le macchine si sono subito messe al servizio di un’impresa che vanta fra le sue specializzazioni la costruzione di reti tecnologiche di distribuzione per il settore pubblico e privato. Alma C.I.S. infatti da alcuni anni partecipa all’ammodernamento della rete di metanodotti delle Regioni Abruzzo, Molise, Lazio e Marche. Nello specifico i quattro escavatori JCB hanno dato il proprio contributo alla realizzazione di un tratto della lunghezza di 7,7 km di un metanodotto DN 100 mm e di un tratto del DN 500 mm, intervento di notevole complessità e che prevede importanti lavori di scavo e movimentazione dei terreni propedeutici alla preparazione della sede di posa

dei condotti. “All’interno di questo cantiere”, ci ha spiegato il geometra Enio Maccarone, responsabile dei lavori per Alma C.I.S., “gli escavatori cingolati sono chiamati ad eseguire lavorazioni quali la formazione di scogliere e gabbionate a protezione delle sponde, l’apertura delle piste di lavoro utilizzate dai mezzi d’opera, lo scavo delle trincee di posa e la collocazione in sede delle tubazioni, operazione quest’ultima che richiede alle macchine anche notevoli doti di equilibrio e forza di sollevamento. Il nostro parco macchine, composto da modelli fino a 180 q di peso, ri-


TEST sul campo

“Prima dell’acquisizione delle nuove macchine abbiamo condotto una serie di test in campo, in particolare con il sollevamento di condotte da 500 mm di diametro per valutare il comportamento complessivo dell’escavatore, il suo equilibrio e la sua potenza idraulica non solo in fase di scavo ma anche di sollevamento. Dopo avere comparato il JS 220 NLC con altre alternative presenti sul mercato, alla luce dell’esito delle prove abbiamo ritenuto che questo modello rappresentasse la migliore soluzione in termini di rapporto qualità/prezzo/prestazioni. Il comportamento della macchina sul campo ha rispettato pienamente le aspettative; altrettanto decisive per la nostra scelta sono state la grande disponibilità e puntualità del concessionario Piolanti e la capillarità dei punti di assistenza JCB, aspetti entrambi particolarmente importanti per il nostro tipo di attività”. Enio Maccarone, responsabile dei lavori per Alma C.I.S.

Da sinistra: Danilo Flagella (Piolanti), Enio Maccarone (Alma C.I.S.), Gianluca Camilletti (Piolanti), Carlo Biella (JCB)

sultava insufficiente in relazione alle prestazioni richieste in questo quadro, e questo ci ha indotto a valutare una serie di alternative, in particolare all’interno della gamma JCB, marchio di cui siamo già clienti da alcuni anni. La scelta finale è caduta sull’escavatore cingolato JCB JS 220 NLC, di cui abbiamo acquistato quattro esemplari forniti dalla concessionaria Piolanti di Forlì”. Una volta all’opera, le macchine equipaggiate con i motori JCB EcoMAX Tier 4 final/IV, in versione da 4,8 l per 129 kW – si sono comportate alla perfezione in ogni situazione di lavoro. La forza di penetrazione e di scavo è più che adeguata, anche grazie a un’idraulica ben dimensionata che

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TESTIMONIANZE

UNA MACCHINA Macchina da 22 t di peso, l’escavatore JCB JS 220 NLC adotta un sottocarro con struttura a X completamente saldata, che garantisce una lunga durata anche nelle applicazioni più gravose. Questa soluzione, unitamente alla ralla scatolata chiusa, alla struttura superiore del telaio ad alta resistenza e al design rinforzato dei cofani configura un’architettura chiaramente improntata ad applicazioni heavy duty. Nella medesima ottica sono costruiti braccio e avambraccio, realizzati in acciaio altoresistenziale con piastre a tre sezioni ed elementi di rinforzo che assicurano maggiore durata e resistenza.

heavy duty

L’IMPRESA sempre protagonista

Il core business dell’attività di Alma C.I.S. si focalizza sulla costruzione di acquedotti, fognature e reti tecnologiche. Alma C.I.S. nasce nel 1987 nell’ambito di un ampio progetto di ristrutturazione dell’attività delle aziende del gruppo Marramiero, attiva dal 1955 con l’impresa omonima. In stretto coordinamento con altre due aziende del Gruppo - la M.D. Costruzioni (appalti pubblici e opere civili) e la M.D. Ecogen (consulenza energetica e progettazione) - Alma C.I.S. focalizza la propria attività sulla costruzione di acquedotti, fognature, reti tecnologiche tramite la divisione Network Utilities, progettazione e realizzazione di impianti di cogenerazione e trigenerazione, depurazione, elettrici, meccanici e fotovoltaici tramite la divisione Impianti Speciali e Ecologia, edilizia civile e industriale tramite la divisione Building, per una clientela sia pubblica che privata. A queste attività affianca, tramite sue partecipate, la gestione della distribuzione e manutenzione delle reti cittadine di gas metano per la città di Pescara e una serie di comuni del parco nazionale d’Abruzzo. Alma C.I.S garantisce una forte presenza sul territorio e puntuali servizi di pronto intervento e manutenzione programmata per acquedotti, fognature e reti tecnologiche.

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consente anche una buona velocità di ciclo. Mentre in fase di sollevamento le macchine mantengono un equilibrio ottimale anche alla massima altezza, consentendo la posa dei condotti con sicurezza e precisione. Il tutto impreziosito da consumi contenuti che i tecnici JCB stimano inferiori fino al 6% rispetto alle unità equipaggiate con propulsori 4i/IIIB. Un risultato ottenuto anche grazie alla capacità del motore di erogare coppie elevate a bassi regimi, all’avanzata tecnologia idraulica, a un disegno innovativo degli steli e a un software di gestione elettronica all’avanguardia. L’idraulica adotta un’architettura con comando negativo a centro aperto e distributore combinato a quattro e cinque steli; il flusso idraulico è garantito da due pompe principali a pistoni assiali a portata variabile da 228 l/min e una pompa a ingranaggi da 18 l/min per i servocomandi. In termini di prestazioni, l’escavatore può contare su una forza di strappo alla benna di 138,2 kNm, che salgono a 154,9 kNm in modalità Powerboost. ❑ ALMA C.I.S. Sede operativa Via Padre U. Frasca Centro Direzionale Dama 66013 Cheti Scalo (CH) Tel 08712171 r.a. Fax 0871574117 https://almacis.it/ info@almacis.it


news CONSTRUCTION

COMPATTO

Il miniescavatore Hyundai HX10A al lavoro nei pressi di Valenciennes

L’

impresa Manufor Fondations ha consolidato le fondazioni dell’immobile residenziale “Knibbeler”, situato a Saint-Saulve nei pressi di Valenciennes. Un cantiere molto tecnico, e con numerosi problemi: difficoltà principale di questo cantiere le dimensioni ridotte dell’area, che ha spinto Bertrand Wydooghe, titolare della Manufor Fondations, a rivolgersi alla concessionaria Promatex per l’acquisto di un miniescavatore Hyundai Construction Equipment, HX10A, che per questo cantiere e le sue caratteristiche si è dimostrato la macchina ideale. L’ingombro, il peso e il prezzo sono stati i principali criteri di scelta. “Anche la sua potenza, diversamente da altri modelli con pari tonnellaggio, è molto soddisfacente” ha sottolineato Wydooghe. fonte: Hyundai CE

WACKER ricalcola La pandemia sta avendo un impatto negativo sulle attività di Wacker Neuson. Durante la prima metà di aprile, i dati relativi a entrate e ordini sono stati significativamente inferiori ai livelli dell’anno precedente. Il Consiglio Direttivo ha quindi deciso di rivedere le previsioni economiche 2020. Sulla base di dati preliminari non certificati, il Gruppo ha registrato ricavi per circa 411 milioni di Euro. Ciò corrisponde a un calo di circa il 6 percento rispetto all’anno precedente.

8 carrelli per BigMat Camozzi (Carrelli elevatori)

BigMat è un marchio europeo di rivendita di materiali edili e riunisce 283 punti vendita indipendenti. Nella regione Midi-Pirenei, BigMat Camozzi ha 10 punti vendita. Per movimentare i materiali che arrivano imballati su bancali, BigMat Camozzi utilizza presso i suoi 10 negozi 40 carelli elevatori di cui 8 a marchio Hyundai Material Handling dell’agenzia di Auch. Di questi 8 ben tre sono elettrici, modello 30BH-9. “Lavoriamo da oltre una decina d’anni con BigMat Camozzi” ha sottolineato Marcel Leite, condirettore di Delagnes Manutention e concessionario Hyundai Material Handling.

OPERE ANTIDISSESTO

TORRENTE PULITO Le macchine Doosan sistemano il torrente But

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l nuovo DX350LC-7, insieme a una flotta Doosan composta da due ulteriori escavatori cingolati, due dumper articolati e una pala gommata, sono impegnati nelle operazioni di pulizia e messa in sicurezza di 4.000 metri lineari dell’alveo del Torrente, compromesso in seguito alla catastrofe forestale provocata dalla “Tempesta Vaia” del 2018. Si tratta del primo DX350LC serie 7 in Italia, venduto da DMO, importatore esclusivo Doosan e Bobcat per Emilia Romagna,Veneto, FriuliVenezia Giulia e Lombardia nelle province di Milano, Cremona, Mantova, Lodi, Pavia,Varese, Monza e Brianza. L’impresa Mingotti T. si è rivolta a DMO per la vendita e il noleggio delle macchine necessarie alla realizzazione dell’opera, appaltata dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Le operazioni riguardano lo sghiaiamento del torrente But (UD), la riparazione delle opere idrauliche danneggiate dalla piena del torrente, le difese spondali e la ri-profilatura dell’alveo. Il nuovo escavatore cingolato Doosan si è dimostrato la scelta ideale per la movimentazione di 200.000 mc di materiale arido in alveo e la posa di oltre 5.000 tonnellate di massi da scogliera per la realizzazione e riparazione delle arginature. GITI TIRE HA FIRMATO IL SUO PRIMO ACCORDO EUROPEO PER LA FORNITURA DI PRIMO EQUIPAGGIAMENTO SUI VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI CON IL VOLKSWAGEN CRAFTER

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REPORTTECNICO

ell'ultimo anno, Liebherr ha lanciato sette modelli di escavatori cingolati sotto le 50 t. La generazione 8 rappresenta una nuova fase, caratterizzata principalmente da potenze ancora maggiori, produttività più elevate e maggiore comfort per l'operatore. I nuovi modelli R 924 e R 930 vengono proposti con un motore Stage V e vantano numerosi migliorie rispetto alle versioni precedenti. Il team di sviluppatori di Colmar ha infatti rivisto completamente il concetto base dell'escavatore per aumentare ulteriormente comfort, sicurezza e prestazioni, nonché ottenere un'ergonomia operativa ancora migliore. La generazione 8, attualmente in produzione presso Liebherr-France SAS a Colmar, comprende sette modelli in una gamma da 22 a 45 t: R 922, R 924, R 926, R 930, R 934, R 938 e R 945. In Italia sono nello specifico l'R 924 e l'R 930 i modelli che riteniamo creeranno le maggiori curiosità.

N

LIEBHERR

TRA ESCAVATORI E SICUREZZA Partiamo dai nuovi R 924, escavatori cingolati con un peso operativo di circa 24 t, che vanno a sostituire gli omonimi modelli lanciati nel 2013 di livello IIIB. L'R 924, insieme all'R 922, si basa su una piattaforma specifica sviluppata da Liebherr. Forniscono una potenza rispettivamente di 120 e 129 kW, il che significa un aumento di circa il 10% rispetto alla generazione precedente. Il motore non include una valvola EGR, ma è equipaggiato con un catalizzatore di ossidazione diesel (DOC), un sistema SCR e filtro anti-

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particolato per garantire un consumo ridotto e una maggiore produttività. Anche il nuovo contrappeso di serie e la maggiore capacità della benna, passata da 0,55 a 1,65 m3, contribuiscono a una maggiore efficienza dell'escavatore. Grazie a un'ampia gamma di apparecchiature e attrezzi, infine, gli escavatori cingolati R 922 e R 924 sono particolarmente versatili in applicazioni di movimento terra, nella realizzazione di trincee e condutture, nonché in lavori di demolizione e applicazioni speciali.


Anche il nuovo R 930 è conforme alle norme Stage V e condivide con il modello R 926 una piattaforma specifica. Con un peso operativo compreso tra 26 e 36 t e una potenza rispettivamente di 150 kW e 180 kW per l'R 926 e l'R 930, i nuovi escavatori vantano capacità di benna variabili da 0,55 a 1,75 m3 nel modello R 926 e tra 1 e 2,15 m3 per l'R 930.

genti per le pale gommate di grandi dimensioni Xpower che migliorano il comfort e la sicurezza nelle operazioni quotidiane in diversi modi. Uno dei loro vantaggi è che consentono agli operatori di concentrarsi maggiormente sul funzionamento della pala gommata rimuovendo ulteriori distrazioni. Per esempio il rilevamento attivo delle persone forni-

L'R 930 è una categoria di peso completamente nuova per gli escavatori cingolati prodotti da Liebherr che risponde all'esigenza dei clienti di disporre di una macchina facile da trasportare, versatile ed efficiente. Una gamma estremamente ampia di equipaggiamenti e attrezzature rendono questi escavatori cingolati R 926 e R 930 versatili e adatti alle attività di movimento di terra, livellamento, scavo, carico e persino di sollevamento. Chiudiamo questa breve carrellata sulle nuove macchine Liebherr ricordando che il Costruttore tedesco si è aggiudicato uno dei premi SaMoTer per il nuovo sistema di rilevamento attivo delle persone nella parte posteriore delle pale e pensato per la prevenzione degli incidenti. Questo sistema avvisa l’operatore di eventuali rischi nell’area posteriore alla pala, distinguendo autonomamente le persone dagli oggetti tramite la tecnologia intelligente dei sensori ambientali. Il nuovo sistema fa parte di un pacchetto completo di diversi sistemi di assistenza intelli-

sce automaticamente un avviso sul display della macchina e emette segnali acustici in caso di pericolo nell’area posteriore alla pala gommata. Il sistema si attiva a una distanza maggiore rispetto ai sistemi di allarme per oggetti inanimati come pareti o colonne. Pertanto, l’operatore può contare su un rilevamento più tempestivo, riducendo lo stress così come il rischio di gravi incidenti. ❑

NEW GEN ANCHE PER I TELESCOPICI In arrivo anche parecchie novità in ambito sollevatori telescopici: Liebherr infatti introduce i nuovi T 46-7s, T 55-7s, T 60-9s, tre modelli per uso industriale, tutti mossi da motore Diesel Stage IV che a seconda del modello eroga potenze differenti (136 CV per il T 46-7s e 156 CV sia per il T 55-7s che il T 60-9s) e soddisfa i limiti in termini di emissioni con un duplice sistema di ossidazione e riduzione catalitica (DOC + SCR) e FAP di serie. A livello di trazione, sui nuovi telescopici Liebherr si parla di un sistema idrostatico in grado di consentire una velocità massima effettiva di 40 km/h, con varianti di 20 km/h e 30 km/h, a seconda dell’impiego richiesto. Ma è la cabina ad aver ricevuto le maggiori implementazioni: la protezione antiribaltamento di serie non necessita più di una traversa superiore, mentre la griglia protettiva è installata all'esterno e consente quindi una vista migliorata verso l'alto. In caso di manovre in luoghi ristretti il basso punto di incernieramento del braccio telescopico e i grandi vetri offrono una perfetta vista sui pneumatici, sull'attrezzatura e sul carico. Il joystick oscillante montato in corrispondenza del sedile controlla fino a sei funzioni per la guida ed il comando delle funzioni idrauliche, mentre sullo schermo TFT a colori vengono rappresentati i parametri macchina più importanti nonché una serie di informazioni utili. L'intera cabina è montata su cuscinetti flottanti che filtrano urti e colpi e offre uno spazio interno decisamente più ampio, grandi portaoggetti, un vano refrigerato, una radio nonché una presa di ricarica USB per il massimo comfort dell'operatore.

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REPORTTECNICO

HITACHI

LA RICERCA DELLA PERFEZIONE S

embra sia proprio questo l'obiettivo che si sono posti in Hitachi nella progettazione della nuova generazione di escavatori di medie dimensioni Zaxis-7. Infatti, il design perfezionato dei nuovi modelli ZX250-7, ZX300-7 e ZX350-7, ovviamente conformi alla normativa Stage V, se offre all’utilizzatore un’esperienza più coinvolgente, assicura ai titolari delle imprese la massima efficienza e versatilità finalizzate ad accrescere i profitti e a ridurre i costi. Partiamo dalla redditività del mezzo focalizzandoci su una delle principali voci di spesa. I nuovi Zaxis-7, ci assicurano i tecnici Hitachi, permettono

La gestione della flotta

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di ottenere una notevole riduzione del consumo di carburante, fino al 10% rispetto ai modelli precedenti. Trias III, il sistema idraulico Hitachi all’avanguardia nel settore, garantisce infatti il conseguimento di questa prestazione in qualsiasi applicazione. Allo stesso tempo il nuovo indicatore Eco, chiaramente visibile sul monitor multifunzione da 8” installato in cabina, permette di monitorare ulteriormente l’efficienza nei consumi degli Zaxis-7. Altro fronte di assoluta importanza è la versatilità dei nuovi Zaxis-7 Hitachi, che possono essere impiegati in una gamma più ampia di appli-

Owner’s Site e ConSite, i sistemi di monitoraggio remoto di Hitachi, consentono di accedere a dati e strumenti essenziali per fornire il completo

controllo di qualsiasi flotta e del carico di lavoro. Entrambi i sistemi inviano quotidianamente le informazioni operative tramite GPRS, o

cazioni. La sostituzione degli attrezzi avviene rapidamente con il sistema di innesto potenziato, integrato sul monitor, che offre maggiore controllo all’operatore. E con una semplice modifica è possibile adeguare l’escavatore alle preferenze dell’operatore e alle esigenze del sito di lavoro, al fine di ottenere una produttività ottimale, con annesso minor consumo di carburante. La continuità operativa deriva invece dai rigorosi collaudi cui gli escavatori sono stati sottoposti presso i centri dedicati in Giappone: queste macchine sono costruite per durare e offrire una elevata disponibilità

satellite, dall’escavatore al Global e-Service. ConSite invia una mail mensile con una sintesi dei dati, mentre l’applicazione ConSite Pocket mostra

messaggi di allerta in tempo reale in caso di malfunzionamenti. La qualità dell’olio motore e idraulico è monitorata ininterrottamente da un’innovazione Hitachi


L'opinione

“Siamo orgoglios i di presentare l’u ltima serie di escavato ri Hitachi ai nostr i clienti in Europa, credia mo che questa nu ova generazione di ma cchine aiuterà op eratori e proprietari a re alizzare la loro vis ione. Hitachi ha i prod otti, le persone, le soluzioni e i servizi per da re ai suoi clienti il completo controllo sulle lor o realtà lavorative ”. MAKOTO YAMAZ AWA, presidente di Hi tachi Constructi on Machinery (Europ e) NV.

La visibilità è migliorata anche dalle nuove luci di lavoro Led

La nuova generazione di escavatori assicura la massima flessibilità operativa

operativa, mentre le caratteristiche di facile manutenzione e pulizia ne ottimizzano le prestazioni, facendo risparmiare a operatori e proprietari tempo e denaro. Lo stacca batterie ha una doppia scelta (spento o disattivo), mentre la macchina può ancora trasmettere dati per 72 ore. Quando la batteria è completamente sconnessa è possibile effettuare interventi di assistenza o di manutenzione. Tanta l'attenzione riservata alla postazione operativa. La cabina è all’avanguardia, ultraspaziosa e offre un ambiente di lavoro perfetto. Il massimo comfort è assicurato anche da

unica nel suo genere, con i dati che vengono infatti trasmessi a Global e-Service tramite due sensori che ne rilevano eventuali deterioramenti. Questa

livelli di rumorosità tra i più bassi sul mercato e grazie al 20% in meno di vibrazioni rispetto alla generazione precedente. Le nuove caratteristiche delle cabine Hitachi comprendono il movimento sincronizzato del sedile e del quadro comandi, movimenti finalizzati a ridurre l'affaticamento dell’operatore. Da segnalare come il quadro comandi sia regolabile in altezza su tre possibili posizioni. Anche la facilità di manovra è il risultato del design ergonomico del quadro comandi e degli interruttori. Migliorata anche la visibilità dello schermo da 8” ad alta resistenza antiriflesso. Sot-

to il profilo della sicurezza in cantiere gli escavatori Zaxis-7 Hitachi garantiscono una visuale più ampia assicurata dal sistema di rilevamento Aerial Angle, che permette una vista a 270°. Gli operatori possono scegliere tra sei opzioni di visualizzazione dell’ambiente intorno alla macchina per controllare la loro stessa sicurezza e quella delle persone circostanti. Ultima chicca: la visibilità è migliorata anche dalle nuove luci di lavoro Led e da un tergicristallo che deterge un’area più ampia. Del resto, a questo livello, la differenza la fanno anche i più piccoli particolari.. ❑

soluzione rassicura i clienti riguardo le condizioni degli escavatori, inoltre riduce gli interventi manutentivi e i fermi macchina imprevisti.

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ASSOCIAZIONI

ASSODIMI-ASSONOLO

IL NOLEGGIO CHE FUNZIONA Il 18 maggio si è svolto il webinar “Presentazione dei dati noleggio” organizzato da Assodimi

edele a un format che si è dimostrato vincente lo scorso 18 maggio Assodimi – Assonolo ha presentato in un webinar i primi dati sulla ripartenza del settore noleggio. Lo studio, effettuato da Assodimi e SmarLand relativo al periodo 4-14 maggio, è stato presentato da Federico Della Puppa e ha visto una partecipazione molto attiva, con 91 aziende di noleggio che hanno fornito i propri dati. Oltre 60 invece gli utenti collegati al webinar, che hanno interagito tramite domande e risposte in tempo reale. Ma cosa è emerso, in sostanza?.

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ANTEFATTI E CONTRACCOLPI La premessa a tutto sta in una frase abbastanza concisa e significativa al tempo stesso: l’economia dell’area euro era in rallentamento ben prima del virus, ma con l’avvento del Covid-19 il primo trimestre mostra un forte rallentamento. Ossia un -3,2%. A livello italiano, come siamo soliti apprendere, le cose sono pure peggio, con un -4,8% complessivo che va in coda a una dinamica tendenziale annua del PIL già scesa dal +1,9%

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di inizio 2018 al +0,1% di fine 2019. Inutile dire che dopo Covid-19 l'FMI ha rivisto un po' le stime dell'andamento del PIL dei vari Paesi del mondo: e all'Italia è andata... così così rispetto alla produzione mondiale media. Quest'ultima infatti è prevista in chiusura 2020 con

un -3% per poi recuperare e andare ad attestarsi a +5,8 nel 2021. L'Italia invece chiuderà il 2020 a -9,1 ma nel 2021 eguaglierà (quasi) la media mondiale con un +4,8%. Considerando che recupera un -9,1%, non possiamo certo dire che si tratti di stime pessimistiche, anzi.


E QUINDI? Pur considerando che l'Europa stava vivendo un trend di crescita in termini di investimenti in costruzioni a partire dal 2014, trend in buona sostanza bloccato dalla pandemia per quest'anno, i primi due mesi del 2020 hanno comunque fatto registrare andamenti anomali: + 6,9% a gennaio e -0,9% a febbraio, dato in negativo causato dal crollo delle attività di costruzione e non dai lavori di ingegneria. In Italia la situazione è stata, se possibile, ancora più ballerina, con un output delle costruzioni a livello nazionale nel 2019 dalla dinamica altalenante, con una partenza beneaugurante, uno stop repentino a novembre, confermato dalla frenata di dicembre, un gennaio in forte

I numeri del 2019

Il 2019 è stato un anno davvero strepitoso, sia a livello di macchine construction che per la movimentazione e la logistica. Secondo i dati UNACEA, associazione con cui

ripresa e poi uno stop improvviso a febbraio. Insomma, la crisi Covid-19 è chiaro che si è innestata in uno scenario che sia a livello europeo che italiano era ben lungi dall'essere consolidato. Quello che però giunge a rasserenare un po' gli animi è un dato

Assodimi-Assonolo ha recentemente firmato un accordo di collaborazione, il mercato 2019 ha totalizzato 17.096 unità vendute di cui 16.480 legate all'ambito construction, con un

importante, ossia quello dei mesi di attività assicurata dai lavori in corso o da quelli acquisiti a portafoglio dalle aziende che varia dai circa 12/13% delle attività di costruzione e di quelle specializzate per toccare i 17/18% dell'ingegneria civile.

ruolo di primo piano sempre interpretato dai miniescavatori. In ambito stradale invece sono i rulli ad aver come sempre registrato le vendite maggiori. Anche sul fronte della

movimentazione e della logistica, attraverso i dati Aisem-Anima, scopriamo un andamento del mercato carrelli (tra magazzinieri, frontali elettrici e termici) in netta crescita.

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ASSOCIAZIONI

I RISULTATI DI ASSODIMI Abbastanza scontato il primo: il fatturato del bimestre marzo – aprile 2020 è in calo rispetto al medesimo periodo 2019. E vabbè, ce lo aspettavamo, così come ci aspettavamo che tale calo si assestasse tra il 25 e il 50% per una buona fetta delle aziende. In ogni caso giunge comunque la conferma che il 73,6% delle aziende di noleggio hanno continuato in parte a operare anche ad aprile, in pieno lockdown. All'alba di metà maggio i segnali della ripartenza sono confermati da oltre la metà delle aziende di noleggio, pur con un sentiment piuttosto scoraggiante, ossia con poca fiducia che il mercato riparta con una bella V.

UNACEA & ASSODIMI - ASSONOLO Fare massa critica per far sentire con più forza la voce del settore delle macchine per costruzione. È questa la ragione che ha spinto Assodimi e Unacea, le associazioni di categoria rispettivamente dei noleggiatori, e delle aziende produttrici e importatrici, a stipulare un protocollo di collaborazione. Le due associazioni intensificheranno le attività di mutua informazione, di consultazione, di comunicazione, di formazione e soprattutto le azioni di advocacy nei confronti degli stakeholder comuni. “L’associazione dei noleggiatori ha da sempre creduto nella forza del gruppo e nella collaborazione attiva fra tutti gli attori della filiera” ha dichiarato Mauro Brunelli, presidente Assodimi/Assonolo. “Con Unacea ci sono sempre state convergenze

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in molti ambiti, ogni azione ha più forza se fatta in comune così da valorizzare tutto il comparto per fare sinergia nell’ottica di rendere più snello il lavoro di tutti e professionalizzarlo.” “Lo spirito unitario” ha dichiarato Mirco Risi, presidente di Unacea “ci ha guidato a partire dall’inizio della nostra impresa associativa, dieci anni fa. Con Assodimi abbiamo sempre notato una forte convergenza su un modello di associazionismo antiburocratico e a guida imprenditoriale. Adesso nella difficile contingenza segnata dagli effetti della pandemia abbiamo voluto valorizzare la pratica quotidiana dei nostri rapporti per creare sinergie e fare massa critica a favore del comparto.”

Nonostante le previsioni di massima indichino un 2020 che chiuderà con un sensibile calo a livello di PIL e un rallentamento anche del comparto construction e del noleggio, il sentiment del mercato è positivo, cosa che sosterrà il netto recupero del 2021. DOVE STIAMO ANDANDO In futuro le aziende di noleggio punteranno sempre più sulle attività di noleggio e i relativi servizi, mentre la vendita andrà a perdere importanza strategica e la metà ha in previsione cambi di strategia a carico di svariate attività, dall'ampliamento dei servizi web all'adozione di nuovi sistemi e nuove forme di comunicazione. Tali politiche saranno messe in atto per fronteggiare l'impatto Covid-19 che anche a livello europeo per quanto riguarda il settore construction è stato rivisto in senso peggiorativo: e l'Italia è fanalino di coda con un trend che a fine anno potrebbe assestarsi su un -7,4%, seguito dal -6,8% di Francia, - 4,4% di Germania e -2,5% di Austria (fonte GlobalData). Anche secondo Confindustia l'impatto della pandemia sarà fortemente negativo con un PIL italiano a -9,6% (ma già a + 5,6% nel 2021). Numeri a cui si allinea con poche discrepanze anche Cerved nell'ipotesi ovviamente di una ripartenza graduale non interrotta da ulteriori lockdown. ❑



AZIENDE

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MC5.0-MACCHINE CANTIERI

offroadrecovery MC5.0-Macchine Cantieri, in collaborazione con Trattori e Diesel, ha organizzato il primo webinar dedicato alla ripartenza dei settori off-road dopo il lockdown. Ecco cosa è emerso

A dare voce ai vari comparti i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria. Per il construction hanno partecipato Luca Nutarelli, Segretario generale Unacea e Michela Magnanimo, responsabile tecnico Unacea per il passaggio allo Stage V, nonché Marco Prosperi, Direttore Assodimi-Assonolo. Al loro fianco Alessandro Malavolti, Presidente FederUnacoma; Gianni Dalla Bernardina, presidente CAI; Roberto Rinaldin, Presidente Unacma; Fausto Villa, presidente Federtec, e Massimo Donà, Presidente Unimot - Ascomac Confcommercio.

CONSTRUCTION Cantieri fermi per due mesi, noleggio ridotto alla pura attività di assistenza alle filiere autorizzate durante il lockdown, poche opere pubbliche da realizzare (problema già presente prima della pandemia) e l'ombra di uno Stage V che da plus si trasforma in danno. Per la seconda volta in dieci anni sul settore construction si abbatte un colpo di inaudita violenza economica, peraltro ancora poco quantificabile. A confermarcelo le parole di Luca Nutarelli, Segretario Generale di Unacea, Associazione di categoria delle aziende di macchine e attrezzature per le costruzioni:“Per ora possiamo ragionare su un primo e unico dato a disposizione, ossia quello dei primi tre mesi 2020 del mercato construction in Italia che si è chiuso con un -15% quando il 2019 si era chiuso con un +14%. A fine marzo un solo mese di lockdown ha generato una perdita di quasi 30 punti percentuali. Difficile fare delle previsioni sulla chiusura di fine anno a metà maggio: per ora lo scenario previsto da Unacea parla di una perdita del mercato dal 20 al 30%. Un po' meglio sul fronte dei costruttori, la cui produzione viene in parte assorbita dai mercati esteri. Anche qui però si parla di un -20%, con incertezze legate a molteplici aspetti poco prevedibili quali le diverse dinamiche di ogni mercato, nonché la filiera della componentistica rallentata”. Tali flessioni avranno effetto anche sui posti di lavoro se non arriveranno le giuste misure a sostegno di tutto il settore, misure che non sono tanto aiuti in termini di sostegno alla liquidità, quan-

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to piuttosto garanzia di commesse più durature nel tempo e un maggior snellimento burocratico. “Unacea individua tra le misure indispensabili da parte del Governo il rilancio delle opere pubbliche, e una semplificazione che permetta di realizzare poi tali opere con maggiore velocità e meno burocrazia” incalza Luca Nutarelli. “Inoltre come Associazione di produttori e importatori di macchine per costruzioni auspichiamo l'adozione di un meccanismo di premialità per quelle aziende che acquistano macchine nuove, più efficienti, green e sicure. Se verranno attuate tali misure allora non ci sarà pericolo di perdita di posti di lavoro. Unacea farà il possibile per portare avanti tali esigenze presso le istituzioni, in collaborazione con Assodimi”. Non a


nel Decreto” spiega Marco Prosperi, Direttore Generale di Assodimi-Assonolo, l'Associazione distributori e noleggiatori di beni strumentali, la cui previsione di chiusura d'anno è sicuramente più rosea di quella di Unacea.“Gennaio e febbraio crescevano del 15% contro un previsto 10% ma dopo il lockdown tali previsioni vanno riviste al ribasso, attestandosi in una possibile forbice tra il -0,5% e il +1,5%” afferma Marco Prosperi che tiene però a sottolineare come la maggior parte dei noleggiatori sia convinta di riuscire a chiudere il 2020 in pareggio. “L'importante è non abbassare la guardia. Come Associazione non possiamo non ribadire l'importanza di non arretrare su due punti strategici ossia far capire ai propri clienti cosa vuol dire per loro avvalersi di un noleggiatore professionale (avere a disposizione macchine nuove, correttamente funzionanti e manutenute,

caso arriva l'annuncio della firma su un nuovo protocollo di collaborazione tra le due Associazioni che intensificheranno le attività di mutua informazione, di consultazione, di comunicazione, di formazione e soprattutto le azioni di advocacy nei confronti degli stakeholder comuni. Collaborazione quanto mai importante per fare “massa critica” e far sentire con più forza la voce del settore, ancora troppo dispersa e frammentata. Non a caso nel Decreto Ripartenza del 4 maggio tutta la filiera del noleggio era magicamente sparita dall'elenco delle attività cui era concessa la ripartenza.“Un problema che abbiamo prontamente risolto con la collaborazione di ANCE, l'Associazione Nazionale Costruttori Edili, sollecitando la reintegrazione della filiera del noleggio

eco friendly, ecc); e non sottovalutare la parte burocratica perché solo la corretta procedura documentale mette il noleggiatore al riparo da rischi verso i quali per ora la legge non lo tutela (per esempio il rischio di appropriazione indebita del bene noleggiato da parte del cliente). È indispensabile porre attenzione ad aspetti quali i controlli sulla solvibilità del cliente, chiedere una cauzione e controllare il ruolo in azienda di chi firma il contratto. Per aiutare i nostri associati su tale fronte Assodimi – Assonolo ha creato alcuni servizi di cui gli associati possono avvalersi, fra cui un sistema di alert su clienti a rischio, furti, anomalie commerciali ma anche un'app per condurre un'inchiesta sulla reputation di un possibile cliente tra tutti gli associati”. Da entrambe le associazioni, infine arriva un messaggio di positività che è poi comune a tutti i tre settori che hanno partecipato al webinar: che siano costruttori, noleggiatori o imprese, comune e forte è la voglia di ripartire, di superare la difficoltà e tornare a lavorare. Sicuramente non sarà il 2020 dai numeri elettrizzanti che ci si aspettava anche solo a fine gennaio, ma avrà dalla sua molti altri aspetti positivi, quali l'implementazione su vasta scala di nuovi strumenti digitali, lo snellimento di alcune procedure e, soprattutto, un primo nucleo di unità interassociativa che porterà a ribadire con più vigore l'importanza del settore off-road nell'economia nazionale.

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AZIENDE

AGRICOLTURA Riaperte fabbriche e imprese, è giunto il momento di fare il punto della situazione anche per il comparto agricolo, per stilare una lista dei danni e dei problemi da risolvere, ma soprattutto per capire come ripartire in sicurezza e con la certezza di cogliere le opportunità che il futuro proporrà. Al di là dei problemi specifici lo scenario rappresentato è piuttosto sconfortante: il blocco del Paese secondo Alessandro Malavolti, Presidente di FederUnacoma (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l'Agricoltura) porterà un pesante calo del fatturato che dovrebbe aggirarsi tra il 5 e il 15%. È presto per avere una stima precisa, che si potrà delineare probabilmente a settembre, però l’impressione diffusa è che la famosa ripresa a V non ci sarà. Dalle opinioni espresse ci vorrà almeno un anno per tornare ai livelli preCovid-19.

La posizione più critica è quella espressa da Roberto Rinaldin di Unacma (Unione Nazionale dei commercianti di macchine agricole) secondo il quale il problema principale è l’incertezza delle regole: infatti, a fronte di investimenti in macchine che devono poter essere usate per molti anni ci sono regole che cambiano quotidianamente (anche questa è una tendenza che l'emergenza ha drammaticamente alimentato). Un’incertezza che evidentemente disorienta chi deve investire. Da qui proposte concrete già

LO STAGE V AL TEMPO DEL COVID Se a livello globale la situazione è confusa, l’impressione è che a livello italiano, per quanto impattante di per sé, l’epidemia si sia innestata su una serie di problemi irrisolti che affliggono da tempo il sistema infrastrutturale/industriale e in particolare quello dell’agricoltura. Alcuni esempi: il sistema di incentivazione non è ancora riuscito (e forse poco ci ha provato) a svecchiare il parco macchine con evidenti ricadute in termini di sicurezza sul lavoro. Se a questo aggiungiamo, ed è solo uno dei tanti accidenti capitati, il blocco non solo degli stabilimenti ma anche dei più grandi spedizionieri dovuto al sovraffollamento delle reti, il risultato sono grossi problemi a livello di subfornitura con relative difficoltà di accesso ai componenti. Posizione che emerge non solo dall’intervento di Malavolti, ma anche dalle considerazioni espresse da Gianni dalla Bernardina, presidente CAI (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani) che ha sottolineato come l’emergenza sia acuita da alcune lentezze burocratiche (forse inevitabili), ma soprattutto dalla mancanza, strutturale, di un riconoscimento preciso e chiaro per la figura dell’imprenditore agromeccanico (magari con un albo di riferimento) che gli consenta di accedere quanto meno agli incentivi previsti dai Psr. Una situazione che contribuisce a rallentare gli investimenti, in un momento in cui ci sarebbe bisogno di liberare velocemente molte energie.

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Al webinar ha partecipato anche Michela Magnanimo, responsabile tecnico Unacea per l'introduzione dello Stage V. “Vorrei ricordare che lo Stage V è una misura per la riduzione dell’impatto delle emissioni delle macchine non stradali, ma in questo momento si sta trasformando in qualche cosa di diverso. Molti Costruttori hanno comperato e immagazzinato motori pre-Stage V calcolando con precisione le tempistiche della loro commercializzazione in linea con le disposizioni legislative e pensando a un mercato stabile, certo non prevedendo un fenomeno come Covid-19 e le conseguenti disposizioni che hanno bloccato la produzione. Ora questi motori immagazzinati rischiano di restare in buona parte nei magazzini perché


appoggiate da diversi stakeholder, che vanno da una politica di incentivi legati alla rottamazione, all’obbligo della revisione dei mezzi. Piccolo è bello e flessibile, ma evidentemente è spesso più fragile e incapace di sostenere gli scossoni di scenari incerti e pieni di ostacoli. Quindi, se genericamente la dimensione media di impresa costituisce un freno alla crescita, anche se dona resilienza, nel caso del Covid è risultato un elemento di fragilità e sofferenza chiave.

il tempo ancora concesso per la loro commercializzazione si è drammaticamente accorciato. È un problema che non stiamo affrontando da soli, infatti abbiamo chiesto all’UE di prolungare il periodo di transizione. A livello nazionale ci stiamo muovendo di concerto con FederUnacoma, ma se le nostre istanze non dovessero essere accolte, paradossalmente l'adozione dello Stage V secondo le attuali tempistiche potrebbe rivelarsi una misura a discapito della riduzione dell’impatto ambientale. Questo perché senza un dilazionamento dei tempi di adozione dei nuovi propulsori, quelli attualmente immagazzinati dovrebbero essere rottamati, producendo un impatto ambientale non previsto oltre a un rilevantissimo danno economico”.

MOTORI & COMPONENTI Il malessere della componentistica è emerso dalle parole di Fausto Villa, Presidente Federtec, e Massimo Donà, Presidente Unimot Ascomac Confcommercio. Nell’interlocuzione tra le parti sociali qualcosa non ha funzionato.“Purtroppo quando Confindustria viene convocata dal Governo spesso si trova di fronte a decisioni prese e ancora oggi non comprendiamo le ragioni per cui luoghi controllati come le sedi delle nostre aziende sono rimaste chiuse per un periodo molto lungo mentre i nostri competitor europei e internazionali continuavano a produrre erodendoci preziose quote di mercato” ha dichiarato Villa, che ha invocato “azioni immediate

(anticipare i soldi per la cassa integrazione – i contributi per la liquidità aziendali non sono ancora arrivati – occorre il pagamento da parte dello stato alle imprese dei debiti - rimborso IVA – nel decreto rilancio è almeno stata inserita l’esenzione dal versamento del saldo dell’IRAP dovuta per il 2019 e della prima rata dell’acconto dell’IRAP dovuta per il 2020 per le imprese con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni)”. A proposito dell’ipotesi di riassetto delle filiere, il Presidente di Federtec rileva che “il problema ricade sulle piccole e medie aziende che non hanno ancora affrontato il nodo della digitalizzazione; basta pensare che in Italia solo il 30 % delle aziende si è mossa in questo contesto, ed è chiaro ed evidente che con la drammatica crisi economica in atto le cose si complicano”. La voce dei distributori è quella di Massimo Donà, che ha sottolineato l’incidenza futura dei “costi occulti, quelli indotti, legati al cambio di paradigma durante la fase di rilascio post-lockdown”. A nome di Ascomac si è espresso sulle limitazioni normative all’utilizzo del Gpl. “Il mercato dei carrelli endotermici equivale al 6% circa del totale, stiamo parlando all’incirca di 3.000 macchine. I motori di transizione sono stati polverizzati dall’assorbimento della domanda proveniente da altri settori”. Il Presidente Unimot Ascomac ha auspicato un tavolo inter-associativo per incalzare Roma e Bruxelles sulla semplificazione normativa, in merito al Gpl e non solo. ❑ MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO

li escavatori Mecalac MWR hanno rappresentato, fin dal loro lancio, una sorta di rivoluzione. Macchina che in molti amano definire porta-attrezzi, a sottolinearne la versatilità, per comodità le MWR vengono catalogate come escavatori gommati, un'assimilazione che definire spannometrica è poco. In effetti l'architettura dell'intera MWR, quale che sia il modello, è originale e consente un'abbinata che in ambito urbano si rivela particolarmente imbattibile: mobilità e stabilità da vero top di gamma, unite a una compattezza con pochi eguali nella categoria di riferimento. Risultati ottenuti con un attento studio dell'architettura dell'intera macchina, come dicevamo. Studio che ha portato a un sostanziale abbassamento del baricentro: e par strano, ma da questa “semplice” modifica derivano a cascata tutti gli altri plus delle MWR: dalla stabilità all'accessibilità, dalla sicurezza alla mobilità su tutti i terreni,

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LA STABILITÀ DI UN CINGOLATO... SU RUOTE MECALAC

gli MWR guadagnano in equilibrio e potenza senza perdita di prestazioni. Sempre alla posizione del baricentro è legata la stabilità della macchina, che Mecalac stessa definisce a 360 gradi. Quale che sia, infatti, la posizione del braccio di scavo e della torretta, la stabilità della macchina rimane invariata. Questo consente di effettuare molteplici operazioni (sollevare, posizionare, spostare, scaricare) senza la necessità di muovere la macchina per riposizionarla. In un certo senso, avere un MWR in cantiere offre la possibilità di rivedere la logica stessa dei lavori, nonché la logistica, perché si dispone di una macchina in grado di muoversi e nel contempo di non muoversi, operando comunque in maniera differente come macchina da scavo, da

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carico, da sollevamento e quant'altro. Un bel vantaggio! Vantaggio che non è solo operativo. Baricentro basso significa anche macchina più bassa. E questo facilita le operazioni di manutenzione quotidiana, dal rabbocco del carburante alle ispezioni delle parti sottocofano. Per non parlare della facilità di... salire a bordo. L'accesso alla cabina sopra la ruota (come negli escavatori gommati tradizionali) sugli MWR è un lontano ricordo: in macchina con Mecalac si sale comodi e sicuri, con il minimo sforzo e il minimo rischio. Restando in ambito cabina e comfort operatore, va sottolineata anche la facilità con cui sono stati impostati i comandi. Modalità parcheggio, lavoro o strada, per esempio, sono selezionabili agendo


TABELLA TECNICA 7MWR Mecalac Peso (kg) 6.925/7.350 Potenza (kW) 55,4 Velocità traslazione (km/h) 30 Sbraccio max (mm) 6220 Profondità di scavo max (mm) 3030 Forza di strappo (daN) 2500 Forza di scavo (daN) 4310 Altezza max di carico (mm) 4970 Raggio di sterzata (mm) 2788 Capacità max benna (mc) 0,54

7MWR Braccio duplice offset 7.000/7.420 55,4 30 6410 3120 3100 4310 5070 2788 0,54

9MWR 11MWR Mecalac Mecalac 7900/9000 10000/11000 55,4 55,4 35 30 6700 7500 3500 3800 2800 3400 5000 6000 5500 6200 2866 3296 0,57 0,82

al baricentro basso e all'eccezionale spostamento angolare del braccio fanno degli MWR dei veri factotum da cantiere. La compattezza non è declinata solo a livello di dimensione del corpo macchina, ma anche a livello di braccio: sugli MWR questo si inserisce infatti nella parte anteriore e rimane basso, cosa che consente alla macchina di accedere anche a spazi molto... bassi appunto. A chiudere il tutto come ciliegina sulla torta della manovrabilità le 4 ruote sterzanti, che consentono di effettuare un'inversione di marcia praticamente sul posto e superare efficacemente tutti gli ostacoli. L'obiettivo: garantire la massima mobilità in spazi ristretti. E la modalità di guida “a granchio” aiuterà a uscire da qualsiasi area confinata, anche lungo i muri, con un numero di manovre davvero limitato. ❑

su un unico interruttore, un selettore centrale attraverso cui il conducente può passare alla modalità strada o parcheggio premendo semplicemente una volta e saltando fino a dieci passaggi separati. Si tratta di un sistema interamente progettato da Mecalac (non a caso è un'esclusiva mondiale) attraverso cui tutto può essere fatto

istantaneamente, semplicemente selezionando la configurazione desiderata (ai singoli settaggi penserà il software in automatico). Ciò garantisce una guida sia facile, sia sicura, lasciando il conducente libero di concentrarsi sull'attività da svolgere. Un accenno infine alle dimensioni, perfettamente compatte, che insieme

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news PLE

3 IN PIÙ

Tre piattaforme Genie Xtra Capacity per l’azienda tedesca di noleggio Wemo-tec che con esse amplia il proprio business

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perando su tutto il territorio nazionale da sei filiali distribuite in Assia orientale, nell’area Reno-Meno e Franconia Centrale, l’azienda di noleggio Wemo-tec ha recentemente ampliato la propria flotta di noleggio composta da 600 unità per il sollevamento aereo con l’aggiunta di tre piattaforme a braccio telescopico Genie Xtra Capacity (XC). I modelli includono una Genie SX-135 XC e due Genie S-45 XC. Come parte delle loro caratteristiche Genie XC, comuni a tutti i modelli della gamma di prodotti Genie XC,

tutte e tre le piattaforme a braccio offrono una consistente capacità di sollevamento a doppia area di lavoro di 300 kg senza limitazioni e 454 kg con limitazioni. Di conseguenza, nelle piattaforme con ceste da 2,44 m si possono sollevare due persone all’altezza massima e tre persone, oltre ad attrezzi e materiali, quando sono in funzione nell’area di lavoro con una capacità di 454 kg. La piattaforma a braccio Genie SX-135 XC fornisce uno sbraccio orizzontale massimo di 27,43 m, ovvero 3 m in più di qualsiasi altro tipico braccio telescopico semovente di queste dimensioni. fonte: Genie

Nella foto: Due delle tre piattaforme Genie Xtra Capacity recentemente aggiunte in flotta noleggio dalla tedesca Wemo-tec: si tratta dei modelli SX-135 XC e S-45 XC. La prima offre uno sbraccio orizzontale di 27,43 m.

AUTOGRÙ

AD HOC

Vernazza solleva il tetto di ITER con due Demag

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TER sta per International Ther monuclear Experimental Reactor. È un progetto di ricerca internazionale che ha l’obiettivo di generare e sfruttare energeticamente l’energia di fusione ed è gestito dall’UE insieme a Svizzera, USA, Cina, Corea del Sud, Giappone, Russia e India. Il reattore è in costruzione dal 2007 accanto al centro di ricerca nucleare di Cadarache, nella Francia meridionale. Recentemente il sito è stato interessato dai lavori di posizionamento della struttura del tetto. Le condizioni erano tutt’altro che semplici ma Vernazza Autogru ha pianificato attentamente i tiri tenendo conto delle limitate condizioni di spazio nel sito. Questo è il motivo per cui la società ha deciso di utilizzare le proprie gru cingolate Demag CC 2800-1 e CC 3800-1, molto compatte, per sollevare i componenti in acciaio della struttura del tetto della sala del reattore. fonte: Demag

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NON METTERMI ALLA PROVA.

BENNA ROCCIA HEAVY DUTY HDVX. Linea di benne per escavatori fino a 500 t. concepita per estreme sollecitazioni nello scavo e carico di materiali altamente abrasivi in cava, in miniera e in terreni rocciosi.

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REPORTTECNICO INTERVISTA

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La parola a... Daniele Luisotto

DIFFERENZE

tecnologiche

Davide Luisotto, Marketing ed Export Manager per REMdevice, ci guida alla scoperta di un’azienda che ha tanto da dire nel settore della tecnologia applicata ai radiocomandi industriali DI CRISTIANO PINOTTI

CREDIAMO NELL’EVOLUZIONE MIGLIORATIVA DELLA TECNOLOGIA SOSTENIBILE ED INTELLIGENTE. Crediamo in un mondo rivoluzionario in cui uomo e macchina collaborano nel viaggio verso il progresso.

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ome spesso accade nel vasto mondo della componentistica, anche il radiocomando paga lo scotto della sottovalutazione della sua importanza. Ma al pari di molti altri componenti, nasconde tanta tecnologia e ricerca. Parola di Davide Luisotto, di REMdevice.

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MC: Nel panorama dei radiocomandi, molti si auto-celebrano

come innovatori pur non essendolo. Al contrario REMdevice ha basato la propria produzione su alcuni concetti tecnici distintivi.

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Tra questi la ricarica a induzione. Può spiegarci di cosa si tratta? Luisotto: La ricarica a induzione è una tecnologia innovativa brevettata da REMdevice grazie alla quale si dà la possibilità di ricaricare la trasmittente senza nessun filo ma semplicemente a contatto, appoggiando la trasmittente su una base di ricarica. Il grande vantaggio tecnico è che le batterie non sono esterne, ma fissate internamente e così si evitano i classici problemi che si hanno su contatti e connettori quando il pacco batteria è esterno. Acqua, polveri, sporco non entreranno mai nell’elettronica. Inoltre ci consente di avere tutti i


CHI È nostri radiocomandi in classe IP65. MC: Tra le altre peculiarità spicca una no-

tevole durata della batteria. Come avete raggiunto questo risultato? Luisotto: La lunga durata della batteria - 40 ore effettive con la ricarica a induzione nei modelli Brick, Pail, Genesis e 1.200 ore nei modelli T7 - è possibile grazie alla progettazione di un’elettronica che permette efficienza e bassi consumi. L’elettronica, sviluppata internamente da REMdevice, è difficilmente replicabile dai competitor e questo ci differenzia sostanzialmente da altri produttori. Questa differenziazione tecnologica è un cardine della strategia aziendale e rimane un driver importante per lo sviluppo di nuovi prodotti e l’aggiornamento degli esistenti.

Davide Luisotto Davide Luisotto, 42 anni, vanta studi umanistici e un MBA International program con focus su temi di Marketing, Corporate Strategy, Management accountability & control. Lavora in REMdevice dallo scorso luglio con il ruolo di Marketing ed Export Manager, ha l’obiettivo di strutturare una politica e un ufficio marketing e di sviluppo dei canali distributivi sui mercati esteri. Tra i suoi hobby: trekking, gravel cycling e training funzionale. Personalità poliedrica, Luisotto si interessa di enogastronomia, intesa come scoperta delle eccellenze agroalimentari non solo Italiane, e di molteplici temi di economia internazionale, di internazionalizzazione, di marketing strategico e di strategia d’impresa.

zione migliorativa della tecnologia sostenibile ed intelligente. Crediamo in un mondo rivoluzionario in cui uomo e macchina collaborano nel viaggio verso il progresso: costruiamo ponti per far sì che la creatività umana incontri il potere della tecnologia. Mentre per quanto riguarda la nostra Mission, vogliamo ridefinire il futuro della movimentazione controllata, offrendo i migliori radiocomandi industriali di sempre. Progettiamo esperienze-prodotto che consentono di comandare macchine ed attrezzature a distanza, totalmente in sicurezza, muovendosi liberamente con maggiore visibilità, comfort e flessibilità. L’obiettivo è far diventare queste innovazioni un nuovo standard qualitativo nel mercato di riferimento.

MC: Il tutto si accompagna a una determinante semplificazione pratica. Grazie alle soluzioni REMdevice i professionisti del settore possono fare a meno di batterie e ricambi a stock... Luisotto: Proprio così, in REMdevice vogliamo semplificare la

vita a chi utilizza i radiocomandi industriali. La tecnologia che abbiamo progettato permette una manutenzione bassissima e di conseguenza una drastica diminuzione di ricambi. Non capiamo perché i rivenditori dei nostri concorrenti si ostinino a riempire i magazzini di batterie e di ricambi e, allo stesso tempo, perché il cliente debba richiedere una continua assistenza. REMdevice sta dando al mercato soluzioni più intelligenti e siamo così sicuri della nostra qualità da dare una garanzia di 36 mesi anche sul pacco batteria interno. Cosa impensabile nel settore dei radiocomandi industriali. REMdevice è guidata da una vision e da una mission ben chiare e che determinano l’essenza innovatrice dell’azienda e la volontà di essere nel mercato con soluzioni intelligenti e vicine ai bisogni reali degli utilizzatori. Crediamo nell’evolu-

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REPORTTECNICO

DOOSAN

VOGLIAMO VEDERLI ALL'OPERA!

on il lancio del nuovo modello DX380LC-7 da 40 t, Doosan completa la sua famiglia di escavatori Stage V nella classe 30-40 t che comprende anche il DX300LC-7 da 30 t e il DX350LC-7 da 36 t. Le tre macchine - che come diciamo nel nostro titolo, non vediamo l'ora di vedere all'opera - offrono un mix tra grandi prestazioni, efficienza dei consumi, affidabilità e durata che non temono confronti. I nuovi escavatori Stage V introducono importanti migliorie in termini di comfort per l'operatore, precisione dei comandi, produttività, disponibilità operativa e ritorno dell'investimento,

C

con particolare attenzione a efficienza dei consumi, incremento della potenza, robustezza e versatilità. I tre nuovi modelli offrono quattro modalità di erogazione della potenza che ne semplificano l'uso rispetto al più complesso sistema con otto modalità di potenza e combinazioni SPC della precedente generazione di escavatori. L'operatore può impostare la gestione della potenza (P+, P, S, E) in modalità di lavoro a una o a due vie. Come l'escavatore cingolato DX350LC-7, anche il DX380LC-7 sfrutta l'innovativa tecnologia Doosan D-Ecopower che migliora la produttività e riduce il consumo di carburante, oltre a offrire un

DATI TECNICI Modello Peso operativo Capacità benna Profondità di scavo Forza di scavo alla benna Forza di scavo al bilanciere Bilanciere Velocità di traslazione Motore Cilindri Normativa emissioni Potenza (a 1.800 giri/min.)

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DX300LC-7 30,3 t 1,75 m3 7.305 mm 18,9 t 13,2 t 3,1 m 3-5,5 km/h Doosan DL08 6 Stage V 202 kW

DX350LC-7 DX380LC-7 36 t 40,2 t 2,32 m3 2,32 m3 7.540 mm 8.165 mm 25,9 t 25,9 t 18,9 t 16 t 3,2 m 3,95 m 3,5-5,7 km/h 3-5,4 km/h Doosan DL08 Scania DC09 6 5 Stage V Stage V 209 kW 240 kW

controllo più preciso della macchina. La tecnologia Doosan D-Ecopower utilizza una pompa con regolazione elettronica della pressione integrata in un impianto idraulico a centro chiuso che migliora, secondo i dati forniti dai tecnici Doosan, del 26% la produttività e riduce i consumi del 12%, in base alla modalità selezionata. Il distributore principale a centro chiuso minimizza le perdite di pressione, mentre la pom-


Superpremiati! Gli escavatori cingolati Doosan sono tra i vincitori dei riconoscimenti LCO (Lowest Cost of Ownership) e HRV (Highest Retained Value) 2020 di EquipmentWatch. Per il terzo anno consecutivo, l'escavatore cingolato Doosan DX300LC-5 da 30 t ha vinto il premio LCO per gli escavatori cingolati medi, mentre il Doosan DX180LC-5 da 18,5 t ha ricevuto il premio HRV 2020 per la categoria degli escavatori cingolati leggeri. EquipmentWatch è una società leader mondiale nel settore del software e della raccolta e analisi dati per l'industria delle macchine pesanti. I premi LCO e HRV sono riconoscimenti unici nel settore e sono assegnati da EquipmentWatch in base alla valutazione dei dati empirici dei costi a lungo termine delle macchine.

pa a gestione elettronica della pressione regola e ottimizza la potenza del motore. Il sistema D-Ecopower utilizza nove sensori che rilevano la quantità di olio idraulico effettivamente richiesta per l'azione da compiere e dosa con precisione l'olio necessario, invece di erogarlo in una quantità fissa e continua, migliorando così l’efficienza. Il software del sistema ne regola il funzionamento riproducendo virtualmente tutti i vantaggi di un impianto idraulico a centro aperto, contenendo al minimo le perdite di energia. La potenza idraulica e quella del motore sono quindi ottimizzate e perfettamente sincronizzate, mentre l'operatore riceve un feedback più preciso attraverso il joystick, che a sua volta migliora il controllo della macchina e riduce l'affaticamento. L'accelerazione e la decelerazione delle funzioni del gruppo di lavoro sono più fluide, consentendo di svolgere con movimenti meno bruschi le operazioni ripetitive come la rotazione e lo scavo. La cabina è extralusso. Ergonomica e spaziosa, beneficia di un nuovo quadro indicatori LCD touchscreen da 8", dell'impianto stereo integrato nel quadro indicatori e del sistema di avviamento senza chiave. Tra le dotazioni opzionali sono da segnalare il rilevamento ostacoli Il nuovo modello DX380LC-7 con sistema sonoro a ultraè equipaggiato con l'avanzato suoni, le luci LED, le protesistema per il monitoraggio remoto zioni laterali e il compresDoosanConnect, uno strumento telematico basato su piattaforma web estremamente sore aria. Da evidenziare, utile per la gestione delle flotte infine, il set di telecamere e che permette il monitoraggio (di serie) che comprende a distanza di prestazioni e sicurezza una telecamera anteriore, delle macchine e promuove due telecamere laterali e una la manutenzione preventiva. telecamera posteriore. Lo schermo delle telecamere è separato da quello del quadro indicatori. ❑

DoosanConnect

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2 NUMERI L’ANNO

we are

Dicembre 0/2019

drilling foundations

#THE.COVER

Un cuore italiano per Copenaghen

6 NUMERI L’ANNO

we are Gen_Feb 1/2020

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NTO E I TRASPORTI ECCEZIONALI

GirosaGoma

Un titolo provocatorio, per attirare l’attenzione su quello che è un male comune in tutto il mondo, e da noi in particolare: la poco sana abitudine di considerare l’informazione qualcosa di gratuito, perché reperibile su internet. Un’abitudine in verità già consolidata ai tempi del cartaceo, quando comunque gli italiani compravano molti meno giornali della media europea, per accontentarsi di quelli del bar. Chiaro per tutti che questo non consente un giornalismo ragionato e specializzato, ma una macelleria di tematiche facili e veloci, possibilmente d’impatto sui social. Se vogliamo controbilanciare l’attuale tendenza, e tornare a usufruire di un giornalismo di qualità, allora tutti dobbiamo pagare, e farlo felicemente!

PER SOTTOSCRIVERE L’ABBONAMENTO SCRIVI A

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REPORTTECNICO

DAF TRUCKS

AMPLIAMENTI TECNOLOGICI i chiama PXP ed è la nuova trazione anteriore idraulica inseribile all'occorrenza che DAF oggi mette a disposizione sui trattori CF e XF 4x2 che si trovano ad operare in una situazione mista, ossia con una prevalenza del chilometraggio percorso in on road, ma con la necessità di riuscire a destreggiarsi con una certa naturalezza anche in off-road (dove si può incappare in fossi, strade sabbiose, discariche non asfaltate e pendenze ripide). Oltre a essere una complicazione meccanica che aggiunge peso al veicolo, la trazione integrale permanente influisce anche sui costi di gestione, per esempio in termini di manutenzione e, ovviamente, di consumi. Ma se serve solo sporadicamente allora la soluzione di una trazione inseribile e a base idraulica è la soluzione migliore perché

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fornisce vantaggi specifici in termini di prestazioni, ma anche di peso e spazio nel telaio. L'opzione di trazione anteriore idraulica per i trattori CF e XF 4x2 può essere attivata tramite un interruttore sul cruscotto, ma se il veicolo registra lo slittamento delle ruote motrici, il sistema PXP (Paul Xtra Power) si attiva automaticamente. Maggiore è lo slittamento delle ruote posteriori, maggiore sarà la trazione fornita da quelle anteriori. La trazione anteriore attivabile di DAF è disponibile nelle prime quattro marce avanti e nella prima e seconda retromarcia. A velocità superiori a 20 chilometri orari (e/o a partire dalla 5a marcia), il sistema PXP torna in stand-by. Il sistema si riattiva automaticamente a velocità inferiori e ogni volta che è necessario utilizzarlo. Per rendere possibile la trazione anteriore

attivabile, ciascun mozzo delle ruote dell'assale anteriore è equipaggiato con un motore idraulico che produce una coppia di ben 6.435 Nm a una pressione massima dell'impianto di 360 bar. Ciò garantisce livelli ottimali di prestazioni, durata e affidabilità. Una caratteristica esclusiva è che i motori sono azionati da una pompa idraulica montata direttamente sulla presa di forza al motore, che consente di risparmiare peso e spazio. Inoltre, la pompa


idraulica è in grado di azionare anche componenti quali gru, ganci scarrabili, stabilizzatori e sistemi multibenne per garantire la massima efficienza. Ciò significa che è necessario un solo serbatoio idraulico che, a sua volta, comporta anche minor peso e più spazio disponibile. Per ora la trazione PXP è disponibile in abbinamento ai propulsori Paccar MX-11 e MX-13, ma DAF ha già annunciato che amplierà presto la disponibilità del sistema anche su altre tipologie di veicolo. Ma le novità in Casa DAF non si esauriscono con il sistema PXP. Il Costruttore olandese continua la sua marcia sulla strada dell'elettrificazione e segna un altro punto a suo favore con-

Ne ordina 200 Renewi, società che opera nel settore della gestione dei rifiuti, ha di recente ricevuto la prima parte dei 200 veicoli DAF richiesti per l'area del Benelux. L'azienda mira a ridurre

segnando il primo veicolo DAF CF Electric 6x2 per la raccolta rifiuti in carico a Rova, azienda municipalizzata per lo smaltimento rifiuti. Il veicolo, che fa parte di un programma di test di validazione sul campo che vedrà coinvolte 4 unità, è equipaggiato con una trasmissione elettrica VDL a emissioni zero, e con un allestimento per la raccolta rifiuti VDL anch’esso completamente elettrico. Il veicolo sarà utilizzato da Rova nella città olandese di Zwolle. Ricordiamo

ulteriormente l'impatto ambientale delle sue attività di smaltimento rifiuti allargando la sua flotta. Oltre ai ridotti costi di gestione, alle tecnologie innovative e alla partnership di lunga durata, Renewi ha scelto DAF per la versatilità nelle configurazioni del telaio. I DAF CF verranno consegnati presso le sedi olandesi e belghe di Renewi. L'ordine include 193 autotelai con

vari allestimenti tra cui caricatori posteriori con impianto di pressatura, sistemi multibenne o di sollevamento a gancio nonché gru retrocabina per lo svuotamento di contenitori interrati. Quest'ultimo tipo di allestimento è montato su un telaio con il nuovo assale anteriore da 10 t, che offre una maggiore capacità di carico. Completa l'ordine una serie di 7 trattori CF.

che la trasmissione E-Power di VDL eroga 210 kW di potenza e una coppia di 2.000 Nm, proprio come il trattore CF Electric. La trasmissione è alimentata da un gruppo batterie con una potenza di 170 kWh, sufficiente per coprire i normali percorsi di raccolta rifiuti e tornare al deposito per scaricare i rifiuti ed essere ricaricati. Su questo fronte il CF Electric 6x2 permette una ricarica fino all'80% della capacità della batteria in soli 30 minuti. "Per Rova, è di fondamentale importanza la facilità di utilizzo del veicolo per la raccolta rifiuti DAF CF Electric", ha dichiarato Marco van Lente, Direttore generale. "Praticamente, il veicolo DAF CF Electric è facile da utilizzare come qualsiasi veicolo a propulsione convenzionale; inoltre, crediamo che sia veramente importante partecipare fin dall'inizio alla transizione energetica in un contesto di sempre crescente scarsità delle risorse naturali. È nel nostro DNA prenderci cura del futuro del nostro pianeta e l'uso di veicoli a basse emissioni fa parte del nostro piano di sostenibilità." ❑

Questi saranno utilizzati nel Benelux con rimorchi a cassone ribaltabile

o con pianali accessibili per il trasporto dei rifiuti.

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news AZIENDE

SI PUÒ FARE!

L’appello di Marco Righi all’impegno sociale

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aitek Flash Battery ha aderito all’invito alla mobilitazione a sostegno delle strutture ospedaliere locali donando 10.000 euro alla Fondazione Grade onlus per l’acquisto di attrezzature necessarie al reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e alle strutture sanitarie territoriali per la cura dei pazienti colpiti dal Covid-19. “Abbiamo aderito in questo modo” sottolinea Marco Righi, CEO di Kaitek Flash Battery che è stata recentemente insignita anche del premio di miglior impresa under 40 dell’Emilia-Romagna, “all’iniziativa lanciata da Unindustria Reggio Emilia ‘Con Unindustria uniti contro il virus’, implementando e orientando su questa specifica esperienza le risorse che abitualmente destiniamo a iniziative e servizi che riguardano l’ambito sanitario, la cultura, lo sport e il volontariato. Oggi” prosegue Righi, che è presidente del giovani industriali di Unindustria e vicepresidente dell’associazione “anche il mondo dell’imprenditoria è chiamato ad un impegno straordinario per sostenere strutture pubbliche, private e quel grande mondo del volontariato che si stanno spendendo sull’emergenza determinata dal Coronavirus”. Da qui, Righi lancia un appello particolare ai giovani imprenditori che “hanno già consolidato il percorso delle loro imprese: questo è il momento di investire su una prospettiva più ampia a beneficio di tutti, guardando sia alle realtà pubbliche che a quelle tante esperienze del privato sociale che compiono sforzi straordinari e spesso poco noti nel nostro territorio”. fonte:

AIRO evolve Airo lancia il nuovo sito web, diverso dal precedente, sia nel design che nei contenuti, con nuove opzioni e informazioni su 8 linee di prodotto e oltre 60 modelli: Vi si possono trovare, informazioni sulla rete di vendita e assistenza post-vendita, accedere a manuali e cataloghi e ordinare pezzi di ricambio 24/7. In seguito a Covid-19, inoltre, Airo sta investendo nel potenziamento del servizio post-vendita e nello sviluppo di nuovi prodotti con tecnologie più moderne che rendono le PLE più efficaci sia per lavorare che per la manutenzione.

Kaitek Flash BAttery

Nuovi robot in cantiere

(Sollevamento)

JLG sta collaborando con Construction Robotics per sviluppare soluzioni alternative alle operazioni complesse e ripetitive del settore edilizio che spesso producono infortuni. “JLG e Construction Robotics stanno sfruttando i rispettivi punti di forza per realizzare soluzioni robotiche avanzate, che potenzieranno la sicurezza e la produttività dei cantieri del futuro”, riferisce Frank Nerenhausen, presidente di JLG Industries. A ConExpo, Construction Robotics ha lanciato il nuovo MZ100, sviluppato con JLG, l’ultimo arrivato della linea MULE. Questo prodotto rivoluzionario, versione più piccola e più leggera di MULE, è autolivellante, alimentato da una batteria a ioni di litio e può essere collegato direttamente ai sollevatori JLG e SkyTrak, trasformandosi da soluzione di cantiere statica a mobile.

MOVIMENTO TERRA

UNA PALA... GREEN Liebherr ha fornito una L 506 per un giardino sostenibile

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on il motto di “Climate Move”, la Weihenstephan Triesdorf University of Applied Sciences (HSWT) ha costruito un giardino sostenibile come parte di un progetto per lo State Horticultural Show 2020 a Ingolstadt. Un totale di 55 studenti provenienti da Germania e Francia sono stati responsabili del progetto. L’obiettivo era quello di attuare il tema della sostenibilità come principio generale durante l’esecuzione della costruzione. Liebherr-Werk Bischofshofen ha sponsorizzato il progetto fornendo una pala gommata compatta L 506 per aiutare nei lavori di costruzione.“Siamo lieti di essere stati in grado di aiutare gli studenti di HSWT nel loro entusiasmante progetto con una macchina Liebherr. Le dimensioni compatte e il funzionamento intuitivo della nostra pala gommata L 506 la rendono l’assistente ideale per l’orticoltura e l’abbellimento del paesaggio. Auguriamo al team di progetto ogni successo allo State Horticultural Show 2020” ha dichiarato Markus Schlick, responsabile della gestione dei prodotti Liebherr.

DOOSAN HA LANCIATO IL NUOVO ESCAVATORE DX235DM, IL PRIMO DELLA NUOVA GAMMA DI ESCAVATORI DA DEMOLIZIONE A GRANDE SBRACCIO. DUE ULTERIORI MODELLI, IL DX380DM E IL DX530DM, SEGUIRANNO NEL CORSO DEL 2020.

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REPORTTECNICO

ALLU

LE NUOVE ALLU CRUSHER

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onosciuta in tutto il mondo per le sue attrezzature idrauliche Transformer e Processor, Allu sbarca nel settore delle benne frantumatrici per rocce dure con il lancio della nuova linea Allu Crusher, presentata in anteprima mondiale allo scorso Conexpo di Las Vegas. La nuova gamma per impieghi gravosi è progettata appositamente per soddisfare i requisiti dei settori demolizione, riciclaggio e cava. Il lancio della nuova serie di benne frantumatrici Allu vedrà inizialmente l'introduzione di tre modelli per l'accoppiamento con escavatori da 10 a 33 t. Le attrezzature presentano funzioni appositamente sviluppate che ne facilitano l'uso e ottimizzano le prestazioni, fornendo allo stesso tempo una facile manutenzione in cantiere. "Portando sul mercato questa nuova linea di prodotti”, afferma Jeroen Hinnen, Vicepresident Sales del gruppo Allu, “saremo in grado di fornire ai clienti ciò che stavano cercando. La gamma Allu Transformer offre vantaggi unici in termini di produttività ed efficienza su roccia tenera e altri materiali, mentre la gamma Allu Crusher consente di ridurre efficacemente le rocce anche di elevata durezza e altri materiali più tenaci. Non vediamo l'ora che questa soluzione veramente orientata al cliente raggiunga il mercato; aiuterà ulteriormente i professionisti delle cave e delle demolizioni a trasformare il loro business. Il prodotto completerà l'offerta Allu e amplierà la base clienti per l'azienda”. Sotto il profilo tecnico occorre osservare come le benne frantumatrici proposte da Allu prevedano il movimento della mascella reversibile, una soluzione che riduce il rischio di inceppamenti, blocchi o ostruzioni, garantendo al contempo maggiori livelli di produzione e riducendo la necessità di qualsiasi coinvolgimento manuale nel processo di frantumazione. Mentre il design della piastra di alimentazione è integrato nella mascella al fine di assicurare il più elevato tasso di produzione con il minimo rischio di intasamenti, anche a pieno carico. Da evidenziare, inoltre, come

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una semplice regolazione meccanica dei perni gestisca le dimensioni della pezzatura in uscita. In questo modo l'intero processo di frantumazione risulta semplice, sicuro ed estremamente rapido. E per quanto concerne gli aspetti manutentivi, l'apertura del frantoio “a conchiglia” garantisce una facile e rapida sostituzione delle parti soggette a usura. A Las Vegas, accanto alla nuova gamma di benne frantumatrici per rocce dure,Allu ha mostrato anche gli ultimi sviluppi delle sue serie Transformer e Processor. Disponibili in dimensioni adatte a escavatori e caricatori da 8 a 160 t, le Transformer facilitano il riutilizzo del materiale in loco e permettono di ottimizzare il proprio parco macchine in quanto le attrezzature Allu aiutano a trasformare qualsiasi macchina operatrice - escavatore, pala gommata, minipala, eccetera - in uno strumento multifunzionale in grado

La Nuova Versione della Allu App

La nuova versione della Allu Mobile App (Allu App) consiste di una soluzione digitale intelligente finalizzata a ottenere informazioni

di vagliare, frantumare, mescolare, areare, polverizzare e caricare in un'unica operazione.A LasVegas è stato esposto anche l’Allu Processor, un accessorio progettato per convertire qualsiasi escavatore in uno strumento di miscelazione potente e versatile in grado di penetrare e miscelare efficacemente una varietà di materiali difficili: dall'argilla al limo, dalla torba ai fanghi e ai sedimenti, dal materiale dragato al terreno contaminato. Alimentato dal sistema idraulico dell'escavatore, il processore (disponibile in varie dimensioni e capacità) è in grado di mescolare materiali ovunque. Mentre leganti o agenti chimici possono essere iniettati attraverso un ugello situato tra i tamburi di miscelazione. Da segnalare le versioni TS, con due tipologie di lame per vagliatura oppure per frantumazione/disgregazione. Queste le dimensioni della lama disponibili: 16-32 mm, 25-50 mm o 35mm. ❑

accurate e aggiornate riguardo il corretto e sicuro utilizzo delle attrezzature in cantiere. Dovunque sia accessibile il servizio dati, e semplicemente digitando il numero di serie della benna Allu, la App sarà sempre a disposizione. Utilizzando la tecnologia IoT, la Allu App fornisce informazioni sulle ore di lavoro e sull'angolo di inclinazione corretto con Allu Transformer. Al fine di mantenere la massima produttività e ridurre

al minimo i tempi di fermo macchina, informa anche sui tempi di manutenzione e sulla sostituzione delle parti soggette a usura, in base alle ore di lavoro effettuate. Inoltre istruisce l'operatore sulla corretta e sicura metodologia di utilizzo dell'attrezzatura, fornendo informazioni specifiche sulle

IN PILLOLE Queste le attrezzature esposte al recente Conexpo • ALLU Transformer DL 2-09 • ALLU Transformer DH 3-17 • ALLU Transformer DH 4-17 • ALLU Transformer M 3-20 • ALLU Processor 300HD • ALLU Crusher

diverse applicazioni e su come utilizzare al meglio le attrezzature, anche grazie alle guide rapide e al manuale di uso e manutenzione.

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REPORTTECNICO

MERCEDES-BENZ

NON SI FA MANCARE NULLA he il nuovo Actros sia uno dei protagonisti del mercato è cosa nota. La Casa della Stella non fa mistero sia dei numerosi premi che il suo top di gamma si è aggiudicato negli anni, sia del successo che riscontra presso i clienti di una buona parte del Mondo. Tutti riconoscimenti che sottolineano se vogliamo il fatto che l'ammiraglia di Mercedes-Benz Trucks sia ai massimi livelli in termini di standard di sicu-

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rezza, efficienza e connettività. Il premio più significativo dal punto di vista europeo è l'International Truck of the Year che per il 2020 è stato nuovamente assegnato proprio all'Actros, o meglio al Nuovo Actros. "Con l'introduzione del nuovo Actros, Mercedes-Benz ha portato un camion altamente sofisticato sulle nostre strade e apre la strada alla guida automatizzata del futuro", è stata la logica del premio, come spiegato dal presidente


della giuria Gianenrico Griffini. Il comitato, composto da giornalisti specializzati in veicoli commerciali di 24 paesi, ha citato tra i motivi del riconoscimento l'Active Drive Assist e ulteriori innovazioni come il cruise control avanzato, il Predictive Powertrain Control, l'interfaccia completamente digitale del Multimedia Cockpit e i sistemi di sicurezza all'avanguardia, tra cui il nuovo sistema di assistenza alla frenata di emergenza Active Brake Assist 5. Nel 2019 anche il Premio Ferdinand Porsche della Technical University di Vienna, un premio generalmente assegnato ai principali Costruttori automobilistici, ha riconosciuto la forza innovativa del nuovo Actros: il professor Uwe Baake, responsabile dell'ingegneria dei prodotti di Mercedes-Benz Trucks e Werner Lang, amministratore delegato di Mekra sono stati insigniti congiuntamente per lo sviluppo della nuova MirrorCam, montata per la prima volta in un camion di serie. Mentre il premio Truck of the Year riflette le opinioni dei gior-

nalisti e il Premio Porsche quelli degli ingegneri, il premio Truck of the Year Austria - Driver's Choice della rivista online 1Truck.tv si basa sull'opinione dei camionisti. In questo caso, circa 6.000 voti sono andati al nuovo Actros, ponendolo molto avanti rispetto ai concorrenti. Ma non è tutto: Actros è stato oggetto di numerosi altri riconoscimenti: in Spagna per esempio è stato votato Camión de Año en España 2019 da oltre 100 giornalisti ed esperti di camion. La federazione industriale catalana Transcalit ha assegnato al camion il premio Innovation en el Transporte 2019. La rivista specializzata Fleet Transport in Irlanda, nel frattempo, ha conferito al nuovo Actros il Truck Innovation Award 2020. E la rivista italiana di veicoli commerciali Vado e Torno ha dichiarato il nuovo Actros il "camion sostenibile dell'anno 2020". Secondo i redattori della rivista italiana, Actros segna un "potente punto di svolta che porterà cambiamenti a lungo termine nel modo in cui i camion vengono percepiti, nonché nel modo in cui le attività di trasporto verranno eseguite in futuro". MACCHINE CANTIERI 5.0

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REPORTTECNICO un intervento di sterzo correttivo, entro i limiti del sistema. "Non mi piacerebbe più guidare senza l'Active Drive Assist, poiché trovo che mi aiuti davvero", ha dichiarato Elias Salonen, driver di Vähälä Logistics in Finlandia, che è stato uno dei primi a testare l'Active Drive Assist nell'ambito di un progetto pilota. "Copro spesso lunghe distanze, senza che succeda molto, quindi l'Active Drive Assist funge da attento navigatore, per così dire, che a volte mi dà una piccola spinta utile. Quando c'è molto traffico, d'altra parte, Active Drive Assist mi aiuta a mantenere una distanza adeguata dal veicolo che mi precede". ❑ Le diverse giurie e molti clienti concordano: Active Drive Assist è una delle caratteristiche principali del nuovo Actros. Per la prima volta in un camion di serie, questo sistema consente una guida parzialmente automatizzata in tutte le gamme di velocità, migliorando notevolmente la sicurezza. È in grado di frenare, accelerare e sterzare automaticamente. Ciò si ottiene collegando in rete le prestazioni dei singoli sistemi in un modo unico: come estensione di Proximity Control Assist con funzione stop-and-go, Active Drive Assist può mantenere una distanza preimpostata dal veicolo che lo precede e può riportare il camion in corsia con

Il plus mai visto La sicurezza dell'Actros è ulteriormente migliorata da una funzionalità aggiuntiva che nessun altro veicolo industriale ha ancora adottato: la MirrorCam, un sistema che migliora notevolmente la visuale diretta del guidatore attraverso i finestrini laterali. Invece dei convenzionali specchi retrovisori esterni, che

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possono ostruire la visuale del guidatore in molte situazioni, MirrorCam opera su piccoli bracci montati a sinistra e a destra del telaio del tetto. Questa configurazione migliora la sicurezza, in particolare quando ci si avvicina a incroci

e rotonde, durante le manovre e in curve strette. Le immagini della telecamera vengono trasmesse a due monitor di formato verticale montati sui montanti anteriori della cabina. Come con un sistema a specchio convenzionale, l'immagine

del monitor viene suddivisa tra una vista principale e un campo visivo grandangolare. In molte situazioni, MirrorCam può supportare attivamente il conducente: le linee di

distanza nel display MirrorCam, ad esempio, sono un utile aiuto, che consente al conducente di stimare meglio le distanze dagli oggetti dietro il proprio camion.


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TESTIMONIANZE

(HYUNDAI)

LA PORTA DELL’EST Un escavatore cingolato Hyundai HX300NL è utilizzato da Gesteco nella realizzazione della terza corsia sull’autostrada A4

a A4 è un’autostrada strategica che non solo congiunge da est a ovest l’intero nord Italia, ma collega il Triveneto alle produttive aree dell’Austria e della Slovenia. In questo contesto, Gesteco Spa, società del Gruppo Luci, è impegnata nei lavori del terzo lotto del Cantiere A4, cioè l’ampliamento terza corsia. Si tratta di un’opera fondamentale per la rete autostradale, perché in questo tratto si interconnettono la A4 e la A23, con flussi di traffico che vanno da e verso Venezia, Udine e Trieste, nonché, come accennato, verso l’Austria e la Slovenia. Gesteco, per la scelta delle macchine movimento terra, da anni si affida alla professionalità di R.T.I.A. snc, concessionario Hyundai Construction Equipment per il Friuli Venezia Giulia, che per questo cantiere ha fornito all’impresa un escavatore cingolato HX300NL. “Ci siamo rivolti alla R.T.I.A.”, commenta Giancarlo Luci, titolare di Gesteco, “perché avevamo la necessità di avere una macchina

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IL PARCO MACCHINE Gesteco si caratterizza per un notevole parco macchine, il 60% del quale è costituito da modelli Hyundai. Nello specifico la società vanta diversificati modelli di escavatori e due pale gommate 760 e 960, che si sommano al nuovo HX300NL. Si tratta di un cliente fidelizzato che apprezza le performance delle macchine Hyundai e il servizio di assistenza offerto dall’officina di R.T.I.A. Inoltre va sottolineato come le macchine Hyundai soddisfino pienamente le esigenze di Gesteco sia dal punto di vista prestazionale sia da quello dell’ottimizzazione dei consumi.

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performante che scavasse a pieno ritmo per poter realizzare l’allargamento delle nuove sedi autostradali e per la demolizione dei viadotti. Abbiamo chiesto delle macchine che fossero veloci, che avessero una grande stabilità, ma anche sensibili nei movimenti dato che dovevamo realizzare parecchi canali dove è necessaria una certa precisione dei movimenti.


Dal 2000 R.T.I.A. è il nostro riferimento per le macchine Hyundai. Rispetto ai modelli della concorrenza, le macchine Hyundai spiccano per una maggiore robustezza, hanno delle ottime rifiniture, l’impianto idraulico è ottimizzato e il comfort in cabina è decisamente superiore. L’ultimo acquisto per la realizzazione del cantiere è l’escavatore HX300NL, una macchina potente e precisa, ideale per questo cantiere”. L’escavatore HX300NL è equipaggiato con motore diesel Cummins QSB6.7, a 4 tempi con turbocompressore, raffreddato ad acqua che garantisce una grande potenza e un’ottima efficienza energetica. Una macchina che ha i suoi punti di forza nella durata, nella resistenza e nella precisione dei movimenti, grazie all’impianto idraulico ottimizzato. La cabina è caratterizzata da un profilo ergonomico, da un ottimo comfort e da una buona silenziosità. Infatti, grazie al design a basse vibrazioni della molla elicoidale e dell’ammortizzatore all’interno, il supporto sospensione cabina della Serie HX riduce

L’IMPORTANZA

del servizio

In cantieri così delicati il servizio, sempre importante, assume un ruolo decisivo. “R.T.I.A.”, afferma Giancarlo Luci, titolare di Gesteco S.p.A, “ci ha supportato con il servizio di assistenza, soprattutto nella fase di demolizione dei viadotti: durante queste operazioni non potevamo avere dei fermi macchina; gli operatori iniziavano alle 22.00 le operazioni di demolizione fino alle 7.00 di mattina, perché poi l’autostrada doveva essere pronta e aperta per garantire il normale flusso del traffico. In questa fase delicata, non potevamo permetterci nessun errore e nessun ritardo nell’apertura dell’autostrada”.

Giancarlo Luci, titolare di Gesteco

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TESTIMONIANZE

IL dealer

R.T.I.A. dal 2001 è dealer ufficiale Hyundai per il Friuli Venezia Giulia Con oltre quarant’anni di esperienza nel settore della vendita, del noleggio e dell’assistenza delle macchine movimento terra, R.T.I.A. da quasi 20 anni è a fianco di Hyundai per il territorio del Friuli Venezia Giulia. “Siamo molto soddisfatti di avere un partner come Hyundai”, ha spiegato Antonio Pesenato titolare di R.T.I.A., “un brand conosciuto a livello mondiale per la qualità dei prodotti. R.T.I.A. vanta un’esperienza di oltre vent’anni di vendite e noleggio dei prodotti Hyundai con ottimi risultati nella propria zona di competenza. La forza di R.T.I.A. sta nel servizio che offre ai propri clienti. Da oltre 40 anni la nostra

officina si dedica alla riparazione e manutenzione di macchine da cantiere. Grazie ad un grande know how acquisito nel corso degli anni, siamo in grado di fornire assistenza su qualsiasi macchina e costruire componenti e attrezzature per far fronte a diverse applicazioni. Un altro punto di forza è costituito da una grande disponibilità di ricambi che ci rende molto competitivi sul nostro territorio. Nella nostra officina lavorano attualmente sei meccanici, un addetto ai ricambi, un venditore. Avere a disposizione tre furgoni per l’assistenza e un ampio parco di ricambi ci rende il punto di riferimento in tutto il Friuli Venezia Giulia”.

Antonio Pesenato titolare di R.T.I.A.

il rumore e incrementa resistenza e durata, offrendo uno spazio operativo comodo e silenzioso. La macchina è inoltre decisamente flessibile. Continua Luci: “per questa tipologia di cantiere, che prevedeva anche lavori notturni, abbiamo acquistato il modello HX300NL per una maggiore efficienza operativa. Per la demolizione dei viadotti abbiamo utilizzato gli escavatori Hyundai, compreso l’ultimo arrivato il modello HX300NL, equipaggiati con pinze e martelli. Le macchine hanno lavorato senza sosta e si sono dimostrate all’altezza delle aspettative”. Nel cantiere A4, oltre al citato HX300NL, lavorano infatti altre macchine Hyundai: gli escavatori 520 9.a e 450.7 (che ha 16.550 ore di lavoro), un 210.9 con 9.600 ore di lavoro e un 210.7 con 16.700 ore di lavoro, tutti acquistati presso R.T.I.A. ❑

GESTECO S.P.A. Via Pramollo, 6 Grions del Torre 33040 Povoletto (Ud) Tel. 0432 634411 www.gesteco.it gesteco@gruppoluci.it

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news VEICOLI INDUSTRIALI

È L’IDEALE!

Bonatti sceglie il MAN TGE per i cantieri

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onatti S.p.A. è un general contractor internazionale, specializzata nell’offrire servizi di ingegneria, costruzione, gestione e manutenzione impianti e oleodotti per l’industria dell’oil&gas and power. Con oltre 70 anni di esperienza al servizio dell’industria petrolifera, del gas e dell’energia, la società è oggi presente in 4 continenti e può contare su un organico di circa 10.000 persone. Bonatti ha scelto veicoli MAN TGE 3.140 4x4 con doppia cabina per gestire il trasferimento del proprio personale e dei materiali presso i cantieri di lavoro. “Quando due anni fa abbiamo deciso di rinnovare la nostra flotta cercavamo un veicolo che fosse robusto ma anche estremamente funzionale; ci siamo orientati sul MAN TGE e, dopo averlo messo alla prova nei nostri molteplici cantieri, abbiamo capito subito che avevamo fatto la scelta giusta” spiega Giacomo Scozzesi, responsabile Asset e Logistica di Bonatti.

fonte:

LA prima Una minigru SPX1280 di Jekko da 8 t è arrivata per la prima volta negli Emirati Arabi Uniti ed è stata consegnata al dealer Jekko AJI Heavy Equipment Rental a Dubai. AJI, che sta per ricevere anche un SPX532, gestisce una flotta giovane e diversificata di quasi 500 unità negli Emirati Arabi Uniti composta da una gamma completa di macchine per il sollevamento, minigru (incluse alcune SPX312, SPX424 e JF40) nonché attrezzature per la pulizia.

CNH Industrial

AUTOMOTIVE

È URGENTISSIMO!

Riprendiamo integralmente l’appello di UNRAE per la crisi del settore automotive

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opo il disastro improvviso nel mese di marzo (-85%) e quello preannunciato di aprile, con l’azzeramento (-98%) delle immatricolazioni di autovetture nel nostro Paese, il mese di maggio stenta a ripartire. Dai dati raccolti nei primi 12 giorni di maggio, gli ordinativi registrano un -70%, e le immatricolazioni un -52%, leggermente migliore grazie a due mesi di arretrati, ma non per questo meno drammatico. Tutti gli altri comparti del settore automotive versano in condizioni ugualmente catastrofiche, nessuno escluso: veicoli commerciali, veicoli industriali, rimorchi e semirimorchi, autobus. La riapertura dei concessionari, a partire dallo scorso 4 maggio, non è bastata a fare riprendere quota a un mercato in profonda crisi. Assistiamo ad una gravissima situazione socio-economica per un intero settore che sostenta oltre 160.000 famiglie ed è un asset fondamentale per il PIL italiano (oltre il 10%). La disattenzione del Governo lascia disarmati. Occorre intervenire con urgenza per un rilancio della domanda, prima che sia troppo tardi. fonte: Unrae

Perfette per il castello (PLE)

Costruito nel XVIII secolo nella regione di Mayenne, nel nord- ovest della Francia, vicino al piccolo e storico villaggio di Montenay, il Castello di Basmaignée richiede un regolare mantenimento, in particolare la riparazione e la manutenzione del tetto. Un compito impegnativo, meticoloso e a volte pericoloso, eseguito a elevata altezza su zone di difficile accesso. Per completare il lavoro in quota su questo importante monumento storico, le squadre di manutenzione hanno usato una piattaforma a braccio telescopico Genie S-85 che, con un’altezza di lavoro massima di quasi 28 m, si è dimostrata la scelta perfetta per raggiungere con facilità i livelli più alti del tetto del castello. Per far fronte a questo compito di alta precisione, oltre all’altezza, la produttività era un obiettivo fondamentale per garantire che il lavoro venisse completato secondo il programma. Oltre all’eccellente altezza di lavoro della macchina, la piattaforma a braccio telescopico Genie S-85 offre uno sbraccio orizzontale di 23 m e un jib da 1,5 m, che ha fornito la precisione e la flessibilità necessarie per accedere alla ripida pendenza del tetto che spesso richiedeva di arrivare in punti difficili da raggiungere.

I NUOVI ESCAVATORI CINGOLATI LIEBHERR SI STANNO FACENDO APPREZZARE IN TUTTO IL MONDO. COME IN SVEZIA DOVE VERSATILITÀ, PRESTAZIONI, COMFORT E DESIGN DELLE NUOVE MACCHINE ATTIRANO SEMPRE PIÙ CLIENTI LOCALI

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news SOLLEVAMENTO

COMPATTA

Demag risolve il dilemma dei sollevamenti eccezionali negli spazi chiusi

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li spazi limitati spesso rendono i cantieri in ambienti chiusi una mission difficile, soprattutto quando è necessario sollevare carichi importanti. Questo è stato esattamente il caso del lavoro della Merkel Autokrane GmbH che a gennaio è stata chiamata a installare una barriera antirumore composta da grandi pannelli di cemento all’interno di uno stabilimento di produzione di elementi prefabbricati in calcestruzzo gestito da FTO Fertigteilwerk Obermain. Per installare, Merkel ha deciso di utilizzare la nuova autogrù Demag AC 45 City, che si adatta perfettamente a questo tipo di lavori. fonte: Demag Nella foto: Con il trasporto e posizionamento di un modulo di evaporazione del peso di 5.134 t, il più pesante del mondo, Mammoet ha segnato l’ultimo passo del progetto di costruzione dell’impianto di dissalazione Shoaiba in Arabia Saudita, sulla costa del Mar Rosso circa 120 chilometri a sud di Gedda.

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Gioco a casa

I campionati sono fermi ma calciatori e tifosi fremono per riprendere i giochi. Per questo motivo la Lega B e tutti i suoi partner, guidati dal Title Sponsor BKT, hanno deciso di far sentire la propria vicinanza ai tifosi con l’iniziativa “Giochiamo in casa. Serie BKT insieme ai suoi tifosi”, in un messaggio coeso di solidarietà. I due tifosi più longevi per età e per anni di abbonamento allo stadio di ogni club della Serie BKT riceveranno un pacco contenente regali da ognuno dei partner della Serie BKT.

Cambio di motore (Movimento terra)

Doosan ha lanciato i nuovi escavatori cingolati Stage V da 50 t DX490LC-7 e DX530LC-7 che, con prestazioni sensibilmente migliorate rispetto ai modelli Stage IV, definiscono un nuovo standard di riferimento nella classe 50 t. Questi nuovi escavatori da 50 t offrono la robustezza e la produttività necessarie per lavori impegnativi come movimento terra massivo, demolizione, movimentazione di rocce, frantumazione secondaria, carico di autocarri, posa di condotte in cave e miniere, lavori autostradali, estrazione di aggregati, servizi di pubblica utilità e costruzione in generale. Per soddisfare le nuove normative sulla limitazione delle emissioni inquinanti, gli escavatori sono motorizzati con il nuovo diesel Stage V Scania DC13, erogante ben 294 kW (399 CV).


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X Series è l’avanzata gamma di escavatori cingolati con cui JCB innalza il livello per quanto riguarda il design ancora più robusto e duraturo, la produttività e le prestazioni incrementate e con consumi ridotti, un maggiore comfort per l’operatore grazie alla cabina CommandPlus ad alta visibilità, intervalli di manutenzione ridotti e una facilità d’uso senza precedenti. I nuovi escavatori 140X e 150X consentono di adattare perfettamente le prestazioni della macchina a qualsiasi applicazione e ambiente operativo. Ora puoi scegliere: contatta il tuo rivenditore JCB e scopri la vera innovazione il cantiere. JCB è innovazione.

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TESTIMONIANZE

(PERI)

UN PONTE, UN’IDEA La costruzione del nuovo ponte sul Polcevera ha visto la fondamentale partecipazione della tecnologia e delle soluzioni Peri

a r icostruzione (in tempi da record) del nuovo viadotto che sovrasta il Polcevera è qualcosa che va al di là della “semplice” progettazione e realizzazione di un’opera. È un’idea, trasformata in realtà, che anche in Italia si può costruire bene e velocemente, che le regole ci devono essere ma l’intera procedura può essere snellita e velocizzata. Lasciando ad altri il compito di lavorare su questi argomenti, noi ci focalizziamo sulla tecnologia che, in questo caso specifico, ha visto Peri in prima linea. La società, infatti, ha fornito sistemi

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IL progetto

e soluzioni di casseforme all’avanguardia utilizzati per la realizzazione dei plinti di fondazione e per le 21 pile in calcestruzzo armato (18 per il ponte e 3 per le rampe di accesso) alte fino a 39 m. Forte della sua esperienza internazionale nella costruzione di ponti e viadotti, Peri ha saputo fornire una soluzione tecnologica effi ciente per quanto concerne i sistemi di casseforme e impalcature, che ha consentito di avanzare con un ritmo regolare di un ciclo di getto ogni 2-3 giorni. Per la realizzazione delle fondazioni è stata utilizzata la cassaforma per pareti Trio, che permette rapidità e

La struttura del nuovo ponte prevede un viadotto di acciaio, alto 42 m, lungo 1.067 m e con un impalcato la cui forma ricorda la chiglia di una nave. L’imponente struttura, sospesa tra terra e mare, è costituita da 19 campate che, posizionate a un interasse tra i 50 e 100 m, formeranno la travata continua dell’opera. Il cantiere è da ricordare anche per i grandi numeri: 9.000 m3 il volume degli scavi; 60.000 m3 di calcestruzzo utilizzati per le parti di opera in cemento armato; 15.000 t di acciaio per la carpenteria metallica; 250 i pali di fondazione da un 1,5 m di diametro.


facilità di messa in opera grazie al solo componente di congiunzione che il sistema prevede per accostare, allineare e serrare ermeticamente gli elementi a telaio, la morsa BFD. La soluzione tecnologica adottata sia per le pile che per i relativi baggioli, è stata invece Vario GT24: la cassaforma per pareti componibile con la trave reticolare GT24. Questo sistema, versatile e adatto alle realizzazioni di elementi costruttivi in calcestruzzo faccia a vista, è stato utilizzato per la realizzazione delle pile e per una sezione di forma ellittica di 9,5x4 m. Nello specifico per l’elevazione sono state impiegate cinque unità di cassaforma Vario GT24, con cicli di getto di 4,5 m di altezza e due unità per la realizzazione della rampa di accesso. I moduli di questa cassaforma sono stati forniti pre-assemblati e pronti all’uso: pre-

cisamente dimensionati alle pile del viadotto, sono stati realizzati presso lo stabilimento Peri di Cremona. Questa soluzione ha portato tangibili vantaggi in termini di velocità di messa in opera e anche un maggiore ordine in cantiere. Nessun problema sotto il profilo della sicurezza. Nello specifico, per le fondazioni la cassaforma a telaio Trio è stata abbinata al sistema di

OLTRE IL PRODOTTO Data la complessità logistica del nuovo ponte di Genova, ovviamente sono stati molto importanti sia la consegna just in time delle casseforme pre-assemblate, e consegnate in cantiere al momento dell’effettivo impiego, sia la presenza costante della figura del Project Manager di Peri. Quest’ultimo, in particolare, ha fornito un supporto tecnico qualificato durante l’intero processo di costruzione e ha contribuito alla gestione ottimale delle attrezzature in cantiere.

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TESTIMONIANZE

L’ITALIA che funziona

Salini Impregilo e Fincantieri hanno completato in sicurezza il ponte in soli dieci mesi di lavoro Dieci mesi di lavori portati avanti con impegno da oltre 1.000 persone di Salini Impregilo e Fincantieri, insieme nella joint venture Pergenova, per completare la struttura del ponte in sicurezza, in tempi mai sperimentati prima e con la massima attenzione alla qualità dell’opera. Questa, in estrema sintesi, la cronaca di un’infrastruttura che ridisegna il profilo di una città, Genova, troppe volte martoriata. Durante la cerimonia per il varo dell’ultimo impalcato - che ha visto la presenza del Presidente del Consiglio

Giuseppe Conte, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, del Sindaco di Genova e commissario Marco Bucci, del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dell’AD di Salini Impregilo Pietro Salini e dell’AD di Fincantieri Giuseppe Bono - si è più volte parlato di un rilancio delle infrastrutture in Italia, partendo dal modello applicato per il ponte di Genova. Un rilancio a cui Salini Impregilo vuole contribuire con Progetto Italia, l’operazione di consolidamento di alcune imprese del Paese in un

protezione anticaduta Prokit, che ha avuto la funzione di parapetto perimetrale per evitare le cadute dall’alto. Inoltre, lo stesso sistema di protezione è stato utilizzato per tutte le lavorazioni di posa dell’impalcato in sommità alle pile. Composto da un grigliato di protezione alto 110 cm e dai relativi montanti e attacchi per solai e pareti, è veloce da montare ed estremamente versatile per le diverse

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grande gruppo, Webuild. Un progetto che può far ripartire il settore in Italia, facendo lavorare le piccole e medie imprese che costituiscono la filiera. “Da questa città”, ha dichiarato Pietro Salini, “oggi può partire un messaggio di speranza e di futuro: un grande piano per la costruzione e la manutenzione di infrastrutture, con la creazione di milioni di nuovi occupati. Facciamo partire subito un nuovo piano Marshall, partendo dal caso di successo di questo ponte, che diventa modello per il rilancio dell’Italia”.

applicazioni in cantiere. Per la fase di elevazione delle pile è stata adottata la cassaforma Vario GT24 abbinata al sistema di ripresa Peri RCS con guide. Queste ultime hanno permesso il sollevamento dell’unità di ripresa in massima sicurezza, nonostante le sollecitazioni dovute al vento. In questo caso, l’unità di cassaforma è stata movimentata al ciclo di getto successivo tramite l’utilizzo di gru e gli attacchi

di sospensione di RCS hanno garantito un continuo e sicuro ancoraggio delle guide alle porzioni di pila già realizzata. All’interno della pila cava, le unità di cassaforma sono state sostenute da una piattaforma di sostegno e di ripresa BR, realizzata su misura e costituita da correnti metallici e travi in legno Peri. Questo ha permesso di avere un piano continuo e sicuro di lavoro. Infine l’accesso in sicurezza alle diverse aree di lavoro è stato garantito dall’impiego di piattaforme di servizio e scale d’accesso monodirezionali Peri Up Flex 75, che hanno permesso la realizzazione di scale alte fino a 40 m. ❑ PERI SRL via G. Pascoli, 1/E 20060 Basiano (MI) Tel.: +39 02.950781 Fax: +39 02.95761914 www.peri.it info@peri.it



EditorialeOff DI MAURIZIO GUSSONI

Ha da passà ‘a nuttata

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PRENDO IN GIRO LA GENTE, PERCHÉ ALLA GENTE PIACE ESSERE PRESA IN GIRO. (ALFRED HITCHCOCK)

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ale la pena utilizzare due piccoli esempi di realtà romanzesche partorite dal Governo in periodo di virus. Un Comitato della Croce Rossa era titolare, da anni, di un’importante convenzione con un ospedale del nord. La convenzione riguardava il trasporto in ambulanza e centro mobile di rianimazione dei pazienti che necessitavano di delicati trasferimenti. Normalmente un cliente cambia il fornitore quando ne è scontento, ma la Pubblica Amministrazione no. Lo fa e basta, senza saperne il perché. Infatti, nel nostro caso lo ha fatto, bandendo una gara e proponendo una cifra complessiva che ha avuto il pregevole risultato di far diventare economicamente improponibile il servizio. Quindi la Croce Rossa si è dovuta ritirare, lasciando campo libero a una non meglio identificata srl. E i dieci dipendenti che lavoravano su quella convenzione? Nessuno dei burocrati si è ricordato di imporre, nel bando, il riassorbimento dei lavoratori a carico del nuovo aggiudicatario. Quindi la Croce Rossa, senza più l’entrata economica, non avrebbe potuto far altro che licenziarli. Visto che gli stipendi, i contributi e i buoni-pasto, anche con un’ottima concimazione, difficilmente crescono nei campi. Ma non era così dolorosamente semplice, infatti il dotto e suadente Governo, quello dell’avvocato del popolo Giuseppe Conte, a causa della stagione psico-virale Covid-19, aveva decretato il blocco dei licenziamenti. Prima di 60 giorni, poi magnanimamente esteso a cinque mesi. Ma, come per la gara, non un blocco pensato e ragionato, ma un blocco e basta. Risultato? La Croce Rossa deve tenersi i dieci dipendenti e, correttamente, pagarli... e basta. Anche se il servizio non lo ha più! Ma, visto che l’avvocato del popolo è capace di pensate del genere, forse non era meglio assoldare un fattore di campagna, ben più pratico di conti e di buon senso? E ora passiamo alla seconda genialata. È la norma racchiusa nel Decreto Rilancio e che riguarda colf e badanti. Se abbiamo capito bene, anche chi fra colf e badanti ha regolarmente percepito lo stipendio previsto ha diritto al bonus di 500 euro al mese per i mesi di aprile e maggio. Ma perché? Insomma, alla fine, i datori di lavoro che si sono messi una mano sul cuore e hanno regolarmente pagato i propri collaboratori domestici pur non facendoli lavorare per preservarne la salute ne escono con una bella pernacchia. E ora non ci rimane che tornare, come diceva il grande Eduardo, a “sbarcà a nuttata” sorbendoci i melensi interventi tv, da parroco di campagna, dei vari Severgnini o gli scomposti dogmi alla Savonarola dei vari Scanzi. Tutti ospiti fissi, ci mancherebbe, della Gruber. La staffetta partigiana... che operava dalla terrazza del lussuoso hotel Palestine di Bagdad. ❑


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