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di Sabrina Pellizon

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CONTRIBUTI

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IL GIARDINO DI VILLA DE NORDIS

ecoturismofvg.weebly.com

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Andar lento tra fioriture e colori, riscoprendo il piacere del “garden tourism”

Testo di Sabrina Pellizon - foto di Alida Cantarut

Per chi si occupa di turismo e di esperienze slow, maggio è un mese speciale, ideale per quelle proposte di visita che in altri periodo dell’anno non sarebbero possibili, o meglio, non avrebbero la stessa magia. Mi riferisco al turismo dei giardini, un turismo di nicchia, che coinvolge sempre più appassionati, alla ricerca di giardini esclusivi, per lo più privati e meno conosciuti della regione, di norma non accessibili al pubblico, o, in alcuni casi, lo sono solo una volta all’anno, in occasione della manifestazione “Giardini Aperti”, che si tiene a metà del mese. Purtroppo, causa la pandemia, anche quest’anno, gli oltre sessanta giardini privati aderenti all’iniziativa, non hanno potuto aprire le loro porte al numeroso pubblico di “garden tourists”. I turisti dei giardini, sono veri e propri cultori e appassionati, che amano dialogare e confrontarsi con i proprietari sul tema che li ha motivati a venire, magari per la prima volta, in Friuli Venezia Giulia, ovvero l’arte del giardinaggio, intesa nel suo significato più completo: ogni giardino ha una propria anima che lo distingue dagli altri ed è quest’anima che i garden tourists vogliono capire, studiare, osservare, approfondire e valutare.

“UN CAPOLAVORO DI CREATIVITÀ, DI ARMONIA CROMATICA, FRUTTO DI PAZIENZA E AMOROSA DEDIZIONE, CHE RACCHIUDE STORIE DI SUONI, ODORI, FORME, COLORI E DI TRASFORMAZIONI. ADORO STARCI IMMERSA DENTRO, PASSEGGIARCI FINO A PERDERE LA COGNIZIONE DEL TEMPO CHE PASSA, ASCOLTANDO TUTTO CIÒ CHE SI MUOVE ATTORNO, ENTRANDO IN SINTONIA CON LA TERRA, GLI INSETTI, GLI UCCELLI.”

Tra i vari giardini, ce n’è uno in particolare, che ho molto a cuore e che ogni anno in primavera ho la fortuna di poter visitare privatamente con i miei gruppetti di turisti: il Giardino di Villa de Nordis.

E’ un gioiellino botanico, nascosto nel verde della periferia di Gorizia, situato a due passi dal fiume Isonzo e proprio a ridosso del confine con la Slovenia. E’ poco conosciuto e non è facile da trovare, perché il suo ingresso originario, quello storico, non esiste più, essendo stato murato nel 1945, quando, a seguito della seconda guerra mondiale, Gorizia ha dovuto cedere gran parte della suo territorio all’ex-Jugoslavia. Fortunatamente, la contessa de Nordis, al tempo proprietaria della Villa, riuscì a salvare la sua casa di villeggiatura estiva ed evitare che venisse inglobata nella nascente Repubblica Socialista di Tito. Fu necessario quindi aprire un nuovo ingresso nella parte rimasta in territorio italiano e tuttora il muro di cinta della Villa è a tutti gli effetti confine di Stato.

Sono passati ormai quattro anni da quando varcai per la priva volta il cancello di questa villa ottocentesca, visitandola in tutte le stagioni ma, senza dubbio, è ora, tra maggio e giugno, che riesce a dare il meglio di sé. Il suo grande giardino si trasforma in una coloratissima tavolozza e regala al visitatore un’atmosfera romantica, molto simile ai cottage garden inglesi. Ospita 200 piante di rosa in 90 varietà, per lo più antiche, provenienti da diverse parti d’Europa e 40 varietà di iris, provenienti dalla Provenza, oltre a diverse peonie, papaveri, tulipani, salvie ornamentali, e aquilegie: un vero paradiso per i garden tourists.

E’ un luogo magico, silenzioso, che fa sentire il visitatore un tutt’uno con piante e animali con cui, in quel momento, ha la fortuna di condividere lo spazio. Un capolavoro di creatività, di armonia cromatica, frutto di pazienza e amorosa dedizione, che racchiude storie di suoni, odori, forme, colori e di trasformazioni. Adoro starci immersa dentro, passeggiarci fino a perdere la cognizione del tempo che passa, ascoltando tutto ciò che si muove attorno, entrando in sintonia con la terra, gli insetti, gli uccelli. Il giardino è vita, è movimento e insegna a diventare attenti osservatori: guardo con occhi diversi e con una rinnovata sensibilità la natura “coltivata”, una natura diversa da quella spontanea e selvatica, ma che riesce comunque

ad affascinarmi, perché, anche se aiutata dalla mano dell’attuale proprietario, qui è lasciata libera di dare il meglio di sé, riservando in ogni stagione qualcosa di nuovo e meraviglioso.

Poco importa se non siete intenditori o appassionati giardinieri. Se vi piace stare all’aria aperta, allora amerete anche passeggiar lentamente tra le fioriture e rimarrete sorpresi da quanta storia è racchiusa nel nome di ogni specie di rosa, di iris, di peonia e da quanto studio ci sia dietro alla realizzazione di un giardino. Quindi, se ancora non la conoscete, segnatevi il nome “Villa de Nordis” e concedetevi una visita a questa chicca goriziana, anche soltanto per fare il pieno di quella vitamina che i ricercatori chiamano “V”, ovvero la vitamina verde, in grado di agire sul benessere del nostro corpo e della nostra mente e di cui ora più che mai abbiamo bisogno, in attesa di ritornare alla normalità.

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