EDITORIALE
LETTERA DI NATALE
“Che cosa racconteremo ai nostri figli solo che noi eravamo ragazzi tristi” Una frase trovata scritta in bella calligrafia alla fermata di un autobus che mi ha molto colpito e così ho deciso di scrivere questa lettera di Natale per chiedere un momento migliore per tutte le donne e gli uomini di questa terra. Sembra incredibile viviamo in una epoca super tecnologica, i nostri smartphone, i nostri PC ci collegano ogni secondo della nostra giornata con amici e ovunque, ma siamo comunque soli. Eppure ogni giorno conosciamo grandi ricercatori che rendono possibili operazioni fino a ieri inimmaginabili. La nostra vita si è allungata ma non siamo diventati migliori. Siamo più maleducati, spesso con una dose di irritazione incontenibile basta guardare le liti senza logica per un sorpasso reputato non corretto. Un universo umano che pare sempre più lontano dai valori che ognuno di noi dovrebbe portarsi dentro, valori di conoscenza, di etica nel rapporto con gli altri. Sarebbe facile dire dovremmo tornare indietro nel tempo per rileggere dove stiamo andando. Caro Natale in questa nostra vita non si può tornare indietro, dobbiamo solo imparare a ritrovarci, a fare comunità, ad avere mete condivise, ad apprezzare e a fare apprezzare ai nostri figli ciò che gli uomini hanno raggiunto. No amico sconosciuto che hai scritto quel messaggio noi non siamo stati solo ragazzi tristi non abbiamo il diritto di pensarlo! Caro Natale, forse ti ho indirizzato una lettera troppo banale e allora ti chiedo come si fa ad ogni Natale di farci un grande regalo, una sera di un po' di anni fa la Presidente della Fondazione Rava disse che ognuno di noi dovrebbe sentire una disponibilità sociale verso gli altri e allora ti chiedo fai questo miracolo per questo genere umano così disincantato, così annoiato, così poco sorridente e comunicativo, se mai ti fosse possibile metti qualche goccia di questo sentimento nel DNA di ognuno di noi, sono certo che ci sveglieremo nel 2023 tutti un po' migliori.
sommaRio
PERSONAGGIO
ANGELO, MAURIZIO E PAOLO RADICI 5
LE NOUVELLE VOGUE
AZIENDA AGRICOLA CIRENAICA A ROBECCHETTO CON INDUNO 12
EVENTI
BERGAMO BRESCIA CAPITALE ITALIANA
DELLA CULTURA 2023 16
ECCELLENZE ITALIANE
MU: PIACEVOLMENTE VERMOUTH 18
STORIE ITALIANE
“NATALE A TAVOLA, IERI E OGGI”
FAMIGLIA CRISTIANA FESTEGGIA I 90 ANNI 22
PREMIO “EY” L’IMPRENDITORE DELL’ANNO 34
HI-TECH
RECENSIONI BY VILLAGGIO TECNOLOGICO 26
LENOVO THINK PHONE BY MOTOROLA 28
GUSTO ITALIANO
PANETTONE O PANDORO
PURCHÈ SIA BUONO 30 IL NATALE SOSTENIBILE DI CITTERIO
TURISMO ESTERO
TURISMO
FIERE RIPRESA NEL MODO FIERISTICO E ESPOSITIVO 49
IMPRENDITORIA A MILANO CENTRALE DAL PASSATO
IL FUTURO: “IL MOSAICO” 50
STAZIONI RETAIL PRESENTA LE
MOSTRE
incontra business
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STAMPA: Com.Graf - Quart Aosta
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CINEMA
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ANGELO, MAURIZIO, PAOLO
La storia di Radici Group Tradizione. Esperienza. Valori. Persone. Passione.
Questo è RadiciGroup. Parlare di RadiciGroup significa ripercorrere una storia che dura da oltre cinquant’anni e che ha visto un’azienda tessile tradizionale crescere, evolvere, trasformarsi sino a diventare un Gruppo di rilevanza internazionale. Una realtà solida, affidabile, flessibile, la cui attività industriale è stata caratterizzata da un’ascesa vertiginosa. Tutto ha inizio con un uomo, Pietro Radici, che percorrendo le strade d’Italia e d’Europa con il proprio calesse carico di coperte, darà vita ad una serie di attività produttive antesignane di una vera storia di successo. Archivio storico,
Tessiture Pietro Radici SpA E’ il 1941 quando in Val Gandino, una stretta vallata abbracciata dalle Prealpi Orobie, Pietro Radici fonda Tessiture Pietro Radici SpA. L'azienda, inizialmente attiva nella produzione di coperte e copriletto, viene in seguito affidata a Gianni Radici, figlio di Pietro, che a partire dagli anni 50 mette in atto un processo di diversificazione orizzontale: dalla produzione di coperte si passa alla produzione di tappeti, tessuti, moquette, tappetini per automobili. Dinamismo, respiro internazionale, tendenza a una progressiva ulteriore diversificazione, pongono le basi per l'attività
futura. Tra il 1960 e il 1970 continua la diversificazione iniziata negli anni 50. Prima attraverso un’integrazione verticale, con la produzione di polimeri e fibre sintetiche. Successivamente con lo sviluppo di nuovi mercati, da quello della Chimica a quello dei polimeri. Negli anni 80 infatti, l’interesse del Gruppo si concentra sulle fibre sintetiche e sulla specializzazione nella produzione chimica industriale. Con l’acquisizione di un ex sito produttivo Montedison, a Novara, RadiciGroup dà vita a Radici Chimica SpA. Si sviluppa il mercato dei tecnopolimeri e si creano nuove tecnologie di produzione. Radici Novacips SpA, Chignolo d'Isola. Negli anni 90 si assiste allo sviluppo di nuovi business
strategici d’area, tra cui quello dell’energia, inizialmente con investimenti nella cogenerazione e poi con la creazione di Radici Energie Srl. Una realtà quest’ultima, che oltre ad occuparsi dell’approvvigionamento di energia e gas per il Gruppo, fornisce un sistema integrato di prodotti, servizi e consulenza ad aziende esterne. E ancora, negli anni novanta, un’ulteriore integrazione verticale. Tra il 1990 e il 2000 la presenza nel mercato dei tecnopolimeri si rafforza, la produzione chimica cresce ulteriormente. La Famiglia. E’ questo uno dei punti di forza di RadiciGroup. Dal calesse di Pietro, alle intuizioni e alla tenacia di Gianni, sino alle sfide dei figli Angelo, Maurizio, Paolo e Fausto. E’ questa la storia di un
MARCHE AL QUADRATO
Gruppo che fa della tradizione familiare il segreto del proprio successo internazionale. Oggi la sfida di RadiciGroup è portata avanti dal presidente Angelo Radici, dal vicepresidente Maurizio Radici e da Paolo Radici. RadiciGroup ha un controllo completo della filiera produttiva: da prodotti come l’Acido Adipico e la poliammide 6 e 6.6, sino ai filati e ai tecnopolimeri. Un controllo questo, che rappresenta uno dei principali punti di forza di RadiciGroup. La Governance di RadiciGroup Il modello organizzativo di RadiciGroup è basato sul controllo diretto della gestione da parte della Famiglia Radici. Quest’ultima possiede l’intero pacchetto azionario del Gruppo e ne formula le strategie in accordo con il Consiglio di Amministrazione. Angelo, Maurizio e Paolo Radici, nelle loro funzioni di Presidente, Vice Presidente e Consigliere, seguono quotidianamente ed operativamente l’andamento dei Business del Gruppo.
I numeri di RadiciGroup (2021)
• 3000 dipendenti
• 1.508 milioni di euro di fatturato
• 15 i Paesi in cui è presente (tra Europa, Asia, America)
• Oltre 30 sedi tra produttive e commerciali
Il modello organizzativo
A partire dal 2021 la holding Radici Partecipazioni S.p.A si è dotata volontariamente del modello di organizzazione e gestione secondo il D.Lgs. 231/2001. Si tratta di un importante strumento di monitoraggio e gestione del rischio relativo a reati in ambito sociale, ambientale e amministrativo. Stilato sulla base delle specifiche caratteristiche del Gruppo, rafforza, in modo strutturato, le politiche di sostenibilità e il principio di prevenzione già in essere. Parte Generale del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo di Radici Partecipazioni S.p.a., predisposto in conformità alla normativa vigente (D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231)
La holding e il consiglio d’amministrazione
La holding Radici Partecipazioni S.p.A, dirige e coordina l'attività di tutte le società partecipate secondo le linee guida espresse dal CDA. Fornisce inoltre alcuni servizi cen-
I business area manager
Le attività produttive e commerciali del Gruppo sono affidate alle realtà operative che, su mandato del CDA, attuano il piano di business del Gruppo. Definite a seconda della tipologia produttiva o della tecnologia di processo, le aree sono guidate ciascuna da un manager designato dal CDA di Radici Partecipazioni. I Business Area Manager talvolta rivestono anche il ruolo di consigliere delegato delle rispettive aziende, con i limiti di ordinaria amministrazione. Aree di attività: Le attività di RadiciGroup, strutturate a livello globale, si diversificano e focalizzano su: Specialty Chemicals, High Performance Polymers, Sinthetic Fibres and Nonwovens. Nel 2020 il fatturato aggregato delle singole aree di attività è stato il seguente: SPECIALTY CHEMICALS = HIGH PERFORMANCE POLYMERS = ADVANCED TEXTILE SOLUTIONS = E ALTRI BUSINESS.
RadiciGroup offre una vasta gamma di prodotti sviluppati
Presentazione
tralizzati attraverso le funzioni corporate. Gli organi di cui la holding si avvale per l'amministrazione ed il controllo sono il Consiglio di Amministrazione, con compiti strategici ed amministrativi, ed il Collegio Sindacale. Quest'ultimo è composto da 3 membri, in carica per 3 anni con funzioni di controllo sull'amministrazione. Il CDA, in carica per 1 anno, è composto da 7 membri. Ne fanno parte gli Azionisti di maggioranza insieme a consiglieri che portano la propria expertise specifica in materia economico-finanziaria, amministrativa e legale.
per rispondere alle esigenze di ogni specifico mercato di applicazione. Attenzione alle esigenze dei clienti, innovazione, qualità dei prodotti Qualità dei prodotti, innovazione tecnologica, competenza. E ancora, efficienza, servizi su misura, specializzazione, differenziazione di mercato applicativo. Questo ciò che RadiciGroup offre ai suoi clienti, per garantire loro un “servizio integrato”, anticiparne le esigenze, capire cosa vogliono realizzare, di quali prodotti hanno bisogno per poi poter suggerire loro le soluzioni più adeguate.
Radici Partecipazioni SpA, Via Ugo Foscolo - Gandino (BG)
AZIENDA AGRICOLA CIRENAICA A ROBECCHETTO CON INDUNO
Inaugurazione “Nuovo laboratorio” per cereali e macina in pietra naturale
L'impianto per cereali e macina in pietra naturale inaugurato sabato 19 novembre 2022 presso l’Azienda Agricola “CIRENAICA” dei fratelli Sandro e Giampaolo Passerini, 18 anni dopo l’avvio del salumificio, inaugurato un impianto per la lavorazione dei prodotti con macina in pietra naturale a Robecchetto Con Induno in provincia di Milan. Un impianto realizzato nell’ambito del Progetto integrato d'area (PIA) "Biodistretto dei Navigli" finanziato da Regione Lombardia- bando
2018, con capofila il Distretto Neorurale delle Tre Acque di Milano (DINAMO) e come partner il Parco Lombardo della Valle del Ticino, l'Università. degli Studi di Milano Bicocca e l'Università degli Studi di Milano - Dipartimento Scienze e Politiche Ambientali, oltre a numerose aziende agricole del territorio milanese comprese tra il Parco del Ticino e il Parco sud Milano e alcune facenti parte del Consorzio produttori del Ticino. il nuovo laboratorio dell'azienda agricola Cirenaica
consentirà di lavorare i cereali a paglia (frumento, orzo, segale,...) di aziende agricole locali fornendo loro un importante servizio di trasformazione in farine da sanificazione e per pane, grissini e dolci. I cereali a paglia, fra l'altro, sono coltivazioni autunno-vernine molto utili per la copertura del suolo invernale e per la loro bassa richiesta di acqua irrigua, capaci quindi di adattarsi bene ai cambiamenti del clima. Una piccola azienda agricola, dove applicano i concetti di
agricoltura ecocompatibile; riconosciuta ed iscritta nel Registro delle Aziende a "Marchio Parco Ticino - Produzione Controllata". Da 20 anni impegnati a produrre suini pesanti, destinati al salumificio, vengono macellati ad almeno dieci mesi di vita ed un peso di circa 165 Kg. Il loro allevamento è iscritto e riconosciuto dal Consorzio del prosciutto di Parma. Ovvero controllati dal Parco Ticino per il rispetto dell’ambiente, alla sua biodiversità, al paesaggio e al benessere degli animali allevati. Naturalmente sono SENZA O.G.M. Coltivano prati, cereali, Erba Medica, pisello, boschi, ed alcuni ettari sono destinati alla coltivazioni di cereali per uso umano; i grani teneri per panificazione o per i dolci, Segale, Orzi, Sorgo, Pisello, Mais antico lo Scagliolo, Favino, Lupino, Miglio, Fagiolo Biofortificante (CNR), ecc… L'attenta gestione famigliare, e utilizzo di cereali di produzione aziendale con qualità controllata, nell'allevamento dei suinetti e magroni su paglia ne permette una maggiore libertà, movimento e tranquillità e sicurezza alimentare. La loro azienda è
tra le poche che alleva, commercializza la carne, dell’antica razza di bovino Varzese, ora Presidio Slow Food. Trasformano tutti i prodotti agro - alimentari, in azienda, le loro carni e dei selvatici in salumi freschi e stagionati con pochissimo Sale, le conserve vegetali. Macinano a pietra i cereali e legumi per ottenere 15 tipi diverse di farine, in filiera producono birra e molti prodotti da forno come pane a lievitazione naturale, frollini, torte e grissini, un loro progetto con Enaip effettueremo anche una serie di “Frollini del Senza”: ovvero senza burro, o senza uova o senza. Il salumificio: La struttura dello stabilimento è tale da garantire l'igienicità del prodotto lungo tutta la filiera produttiva. Per questo motivo la nostra azienda ha ottenuto il Bollo CEE. La struttura è composta da: celle di conservazione per la carne - locali di lavorazione della carne e di insacco - celle di asciugatura e stagionatura salumi - un reparto di arrivo e uno di spedizione - spaccio di vendita aziendale - uffici - aula didattico-divulgativa - reparto macellazione. L'aula didattico-divulgativa viene impiegata per iniziative di informazione Alimentare ed Orientamento ai Consumatori come da direttive dell'Assessorato ai Parchi e all'Agricoltura della Provincia di Milano. In collaborazione con gli enti scolastici sono organizzati incontri e conferenze per fornire ai consumatori (dai più piccoli ai loro genitori e agli insegnanti) una corretta informazione in merito alla produzione dei derivati del maiale, alle proprietà dietetiche, al modo migliore per il consumo e la conservazione, e... perchè no, anche a degustare i nostri prodotti!. Un'impiantistica intelligente è in grado di valutare la convenienza del ricorso alle diverse fonti
energetiche a disposizione per il condizionamento degli ambienti di lavoro e delle celle per i salumi, tale da effettuare ove possibile un risparmio energetico, sfruttando il principio della entalpia, che porta a dei risparmi energetici variabili dal 5 al 100% in base alle condizioni di umidità/temperatura esterne. Hanno in progetto di operare un particolare ciclo produttivo che permetterà di produrre salumi certificati esenti da toxoplasmosi. Dal Produttore al Consumatore: E' possibile acquistare
i loro prodotti allo spaccio (Gio-VenSab 09:30-19:00) annesso allo stabilimento, dove si effettua vendita all'ingrosso e al dettaglio. Qui troverete anche: miele, vino, riso e altro.... tutto rigorosamente proveniente da agricoltura biologia o integrata e da Aziende di loro selezione e fiducia.
Via Cirenaica, 1
Robecchetto Con Induno (MI)
Telefono: 03311587722
info@cirenaica.it
www.cirenaica.it
Azienda Agricola CIRENAICABERGAMO BRESCIA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2023
L’inaugurazione una festa straordinaria di due città unite in un’unica Capitale
straordinarie di musei ed enti culturali il 22 gennaio 2023
È tutto pronto per la cerimonia istituzionale di inaugurazione della Capitale Italiana della Cultura 2023 fissata per il 20 gennaio, la manifestazione sarà aperta dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, presente a Brescia, e dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, presente a Bergamo, con un evento in contemporanea.
Il Presidente della Repubblica Italiana, il Ministro della Cultura e il Presidente della Regione Lombardia apriranno ufficialmente la manifestazione insieme alle alte rappresentanze cittadine Cerimonia inaugurale il 20 gennaio 2023 al Teatro Grande di Brescia e al Teatro Donizetti di Bergamo, una grande festa di piazza il 21 gennaio nei centri delle città, aperture
A dare il via all’iniziativa saranno inoltre il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana; il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono; Laura Castelletti, Vicesindaca di Brescia con delega a Cultura, Creatività e Innovazione e Nadia Ghisalberti, Assessora alla Cultura di Bergamo. Come la manifestazione, anche la cerimonia del 20 gennaio unirà le due città: un’inaugurazione che si terrà al Teatro Donizetti di Bergamo e al Teatro Grande di Brescia,
i cui palcoscenici saranno tra loro connessi attraverso grandi schermi per condividere l’una quel che accade nell’altra città. L’appuntamento istituzionale sarà corredato da momenti musicali di alto livello in entrambe le città, fra cui l’iconico coro di voci bianche che eseguirà l’inno della Capitale da Brescia. L’evento sarà fruibile da tutta Italia grazie alla diretta televisiva nazionale trasmessa dalla RAI. A seguire, sabato 21, le piazze e le strade delle due città ospiteranno una festa di popolo: migliaia di persone assisteranno a una pluralità di eventi e appuntamenti con l’arte e lo spettacolo, che trasformeranno i due centri cittadini in palcoscenici diffusi e a cielo aperto. Cori di migliaia di bambini si esibiranno, seguiti dalle bande e dai cortei cittadini, per approdare, nel pomeriggio, nelle grandi piazze del centro. A Bergamo, la direzione artistica di
Francesco Micheli porterà in piazza Vittorio Veneto lo spettacolo “I Nuovi Mille”, una coreografia danzata e animata, cui seguirà un grandioso spettacolo pirotecnico realizzato dal gruppo francese Groupe F. A Brescia in Piazza della Loggia, sotto la Direzione Artistica di Massimo Bonelli, si terrà un Gala-Concerto condotto da Ambra Angiolini e partecipato dai principali artisti della scena musicale bresciana (Francesco Renga, Fausto Leali,
Frah Quintale, ComaCose, Mr.Rain e tanti altri). Tra gli ospiti anche una serie di personaggi bresciani illustri. In serata, piazza della Vittoria, prenderà vita un’installazione artistica monumentale curata da Groupe F ed a seguire, nuovamente in Piazza della Loggia un Concertone con il meglio della scena alternativa musicale bresciana.
Domenica 22 gennaio sarà giorno di apertura straordinaria dei luoghi della cultura: teatri, musei, cinema, fondazioni e molti altri enti saranno visitabili al pubblico e ospiteranno mostre, convegni, esibizioni. Un momento di cultura diffusa e pervasiva che darà inizio a un palinsesto di eventi che proseguirà poi per tutto il 2023. L’evento di inaugurazione è sostenuto, attraverso il Comitato Bergamo Brescia 2023, da Intesa Sanpaolo e Brembo. La manifestazione Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 vede Intesa Sanpaolo e A2A nel ruolo di Main Partner, Brembo nel ruolo di Partner di Sistema, SACBO quale Partner di Area. Il Ministero della Cultura e Regione Lombardia sono partner istituzionali insieme a Fondazione Cariplo, Fondazione di Comunità Bresciana e Fondazione di Comunità Bergamasca. L’intera cerimonia è resa possibile da Fondazione Teatro Grande, Fondazione Teatro Donizetti, Centro Teatrale Bresciano e Groupe F, cui si deve l’organizzazione delle giornate del 20 e del 21 gennaio. Per l’evento inaugurale i due teatri ospiteranno i rappresentanti di enti e istituzioni e pubblici di circa 250 persone, cui faranno eco migliaia di persone che si riverseranno nelle piazze e nelle strade per la grande festa del giorno successivo. La cerimonia inaugurale di Bergamo Brescia 2023 sarà trasmessa in diretta su Rai 3 a partire dalle ore 17.
MU: PIACEVOLMENTE VERMOUTH
Storica bevanda Torinese, tanto amata da Cavour
- a cura di Fabrizio Salce -
Capisco perfettamente come sono andate le cose, e sotto sotto ne sono felice. Ora, nel momento in cui mi leggerete capiterà qualcosa di definito. Mi direte che sono ripetitivo, che non riesco a divorziare da temi e argomenti a cui sono legato. Che strana situazione! Eppure, avete ragione voi, e io sono qui a scrivere ancora di quel magico “elisir del tempo” proprio mentre ne assaporo con piacere un bicchierino. Certo, sarebbe più consono fossi seduto al tavolino di un bar storico del centro di Torino, ma me lo godo ugualmente di fronte allo schermo e alla tastiera su cui scrivo. Il mio liquido sodale è il Vermouth di Torino, ma questo lo avete compreso più che bene. E’ lui, con la sua fama indissolubilmente legata al territorio piemontese, noto e conosciuto nel mondo, per la tradizione e la storicità della produzione. Lui, che nel 2021 ha festeggiato il trentennale dell’identificazione geografica, lui che risulta come prodotto icona del capoluogo piemontese. Il vino aromatico più famoso al mondo, con trecento, e forse più, anni di storia. Si, sono ripetitivo perché del Vermouth di Torino ne ho scritto sul web e sulla carta stampata, ne ho parlato alla radio e alla televisione. E’ ancora vibrante il ricordo di un bellissimo servizio al quale ho collaborato della rubrica enogastronomica del TG2 Eat Parade andato
in onda un paio di anni fa. Storica bevanda, tanto amata da Cavour, riscoperta a nuova vita proprio negli ultimi anni dopo un celebre e altisonante passato e un breve periodo di oblio. Oggi sul mercato si possono trovare molte etichette, l’ultima degustazione alla quale presi parte ne contava ben 53, e tutte degne di nota. Un vino che, con l’aggiunta di alcol, spezie ed erbe, principalmente Artemisia, sapientemente dosate, vide gli albori nel XVIII secolo ai piedi delle Alpi e venne apprezzato dalla corte reale dei Savoia, che contribuirono a svilupparne
una vera e propria aristocrazia di Vermuttieri: loro, che furono i primi diffusori a livello internazionale di questa magnifica eccellenza.Si, sono ripetitivo e torno a parlarne perché ne ho incontrato uno che ancora non conoscevo. Lo hanno chiamato “MU” ed è il frutto esotico dell’intraprendenza di un giovane nutrizionista, Andrea Balestrini, e di una storia recente, molto recente. Andrea era tranquillamente seduto al tavolo di un noto locale di Alba mentre si gustava un Vermouth. Fu in quel momento che gli balenò nella testa il pensiero di provare a fare un Vermouth personale. Quante volte ci vengono delle idee nei momenti più stravaganti della giornata, ma quasi sempre sorridiamo a passiamo oltre. Andrea invece ci ha creduto da subito e si è messo al lavoro.E allora vino, la prima prova con del Moscato, ed erbe acquistate da una celebre erboristeria albese. Un esperimento che, se le cose si fossero fermate li, avrebbe portato ad avere dei regali per gli amici durante le Feste Natalizie. Ma le cose non si fermarono: anzi! Andrea continua a lavorarci e nel frattempo trova altre persone che, credono nell’iniziativa, e lo incoraggiano. Fabrizio Stecca, un enologo e Paolo Masoero, un appassionato e conoscitore di vini. Diventano così plasma per avviare la produzione del Vermouth “MU”. C’è poi una
quarta persona, la psicologa Emilia Masoero che segue i passi del progetto e che citerò più avanti nel racconto.“MU” oggi si presenta come Vermouth rosso ottenuto dall’infusione di vini pregiati esclusivamente piemontesi, bianchi e rossi, con una miscela composta da 29 erbe e spezie accuratamente selezionate.
Realizzato seguendo la ricetta originale di Andrea Balestrini e frutto di un meticoloso e appassionato lavoro di ricerca e miscelazione, al fine di ottenere un armonioso equilibrio delle botaniche.Di colore ambrato con riflessi aranciati, al naso presenta un profumo intenso e
complesso, con note di cannella, arancio amaro e genziana. Al palato risulta corposo e con un buon estratto, si contraddistingue da un ingresso elegante e floreale, in cui le note del caramello si mescolano con quelle della cannella e della vaniglia. In uscita prevale invece la componente amara, data da sentori di china, rabarbaro e artemisia, che conferisce un retrogusto amaricante e persistente, piacevole e mai stucchevole.Di questa bella storia è giusto che vi accenni ancora qualcosa. Per esempio che la prima produzione è stata limitata a sole 200 bottiglie, mentre la seconda ha toccato le
1000 unità e la speranza per la terza è quella di arrivare ad almeno 3000 pezzi. Alcune delle tante erbe utilizzate per la preparazione di “MU” vengono coltivate da due giovani passionari in Val Susa, in provincia di Torino, su terreni posti dirimpetto alla famosa Sacra di San Michele. L’elenco degli ingredienti è decisamente lungo, ma ve ne cito alcuni: fiori di sambuco, corteccia di china, radice di genziana, melissa, chiodi di garofano, bacche di ginepro, vaniglia, maggiorana, rosmarino, timo…e naturalmente artemisia.
I vini utilizzati, rigorosamente piemontesi,
sono per il 10% Barbera d’Asti e il 90% Cortese.
Perché il nome “MU”? Nei libri storici del passato i nostri amici, Andrea, Fabrizio, Paolo ed Emila, si sono resi conto che spesso apparivano un paio di termini: Vermutte e Vermuttino. Non a caso una volta era tipico sentire dire alla persone: “ci beviamo un Vermuttino al posto del caffè?”. Quella sillaba “MU” sempre presente ha stimolato il nome finale.Ma non ho finito. Anche l’etichetta, particolare e molto gradevole, ha una sua storia. Fabrizio Stecca è il titolare di un accogliente e ben fornita enoteca a Cherasco, deliziosa cittadina della provincia di Cuneo. Si chiama “Sartine” perché un tempo, come d'altronde a Torino, le sartine erano una vera e propria istituzione popolare, e a Cherasco venivano ben istruite da Bernardina Vola. Proprio nella biblioteca storica di Cherasco i nostri quattro amici, coadiuvati dalla collaborazione di
Guido Lanzardo, vengono a contatto con un antico testo storico probabilmente datato nel 500. Nel volume trovano alcune tipologie di calligrafia, utilizzate per redigere i testi sacri, e i consigli su come disegnare le forme geometriche. Emilia ne resta affascinata e, oltre ad avere collaborato per la scelta del nome del Vermotuh, si affretta a realizzare l’etichetta dell’elisir. Non mi dilungo, lascio a voi la piacevolezza della stessa, sapientemente realizzata e stampata su carta vegetale.Nel frattempo per il “MU” arriva anche la dicitura di Vermouth di Torino Rosso Superiore, appellativo per il vino speziato che supera i 17 gradi. “Mu” è perfetto come aperitivo, da gustare liscio con una scorza d’arancia; ideale in miscelazione per la preparazione di cocktails come il Negroni e l’Americano. Il suo caratteristico retrogusto amaricante lo rende anche un ottimo fine pasto, da abbinare a un pregiato cioc-
colato fondente o a una torta di nocciole. Oppure, come amava berlo Cavour, prima del pasto, perché stimola l’appetito. Chi si occupa della produzione è la distilleria Torino Distillati di Moncalieri (TO) e lo potete acquistare anche sul sito dell’enoteca Sartine (). Si, sono ripetitivo, forse perché sono un attempato torinese, o forse più semplicemente perché amo il buon Vermouth, mi piace berlo e mi piace parlarne.
“NATALE A TAVOLA, IERI E OGGI”
FAMIGLIA
CRISTIANA FESTEGGIA I 90 ANNI
A Milano al Refettorio Ambrosiano
L’evento ha visto tra i protagonisti, Carlo Petrini (Slow Food), lo chef Carlo Cracco, Enrico Dandolo (Fondazione Gualtiero Marchesi) e Cesare Battisti (Ambasciatori del Gusto). Nei loro interventi il racconto di come si è evoluta la storia della cucina, della tavola e del rapporto con il mangiare in Italia dagli anni Trenta a oggi. Obiettivo: un cibo più buono, pulito e giusto. Come sono cambiate le tavole natalizie degli italiani nel corso degli anni? Quali piatti vengono preparati di più oggi? Quali regole bisogna rispettare
per sapersi rapportare con il cibo? Da queste domande ha preso il via l’evento dal titolo “NATALE A TAVOLA, IERI E OGGI”, come sono cambiate la cucina e la festa”, organizzato da Famiglia Cristiana – in collaborazione con Caritas Ambrosiana – presso il Refettorio Ambrosiano, in occasione del Natale e dei 90 anni della storica testata ammiraglia del Gruppo Editoriale San Paolo. Dopo i saluti iniziali di Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, il direttore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio
ha voluto esprimere i suoi ringraziamenti: “Questa è la chiusura anche di una lunga serie di convegni che hanno toccato i diversi ambiti di interesse e le diverse anime del nostro settimanale. Dallo sport ai temi famigliari, dalla pace alla legalità, dalla solidarietà alla vita in casa. Novant’anni di una testata italiana, soprattutto in questi anni così difficili per l’editoria, sono un grande traguardo, che ci emoziona e riempie di orgoglio”, ha concluso il direttore don Stimamiglio La sala gremita di lettori e appassionati ha potuto ascoltare
Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, sul tema della sostenibilità alimentare: “Oggi non possiamo continuare a vedere il sistema alimentare come una cosa esterna a noi. Non possiamo parlare di cibo (che non è una merce come tante) se non ne
guardiamo i suoi aspetti fino in fondo: responsabilità, coscienza e armonia con la natura. Dobbiamo cambiare. Non dimentichiamo che il 37 per cento dell’inquinamento da anidride carbonica è causato dalla produzione e consumo di pro-
dotti alimentari, carne rossa in primo luogo. Infine – conclude – il cibo ha una grande forza: consolidare l’affettività e la comunicazione. Lo ha seguito Carlo Cracco che, al termine di un giro per la cucina del refettorio e foto con i presenti ha voluto anzitutto dedicare un pensiero all’appena scomparso Toni Sarcina, suo storico maestro, collaboratore di Famiglia Cristiana da lunga data e fondatore con Gualtiero Marchesi di Alto Palato, per poi soffermarsi sulle sue tradizioni natalizie: “Le caratteristiche più belle del mio Natale in famiglia erano la presenza dei “riti” e impegni che non si potevano trasgredire. Orari, compiti e atteggiamenti a tavola, dove i piatti principali erano brodo, ravioli e baccalà. Essenziali ma giusti per farci sentire a casa e ricoperti di affetto. L’evento è stato anticipato da laboratori di creatività e verde: la maglia per piccoli regali natalizi con gli stilisti Giuliano e Giusy Marelli e la collaborazione di DMC, i centritavola delle feste con Silvia Magnano, autore delle pagine di verde di Famiglia Cristiana, e il tombolo con i pizzi di Cantù di Ernestina Marelli.
Famiglia Cristiana è un settimanale di ispirazione cattolica, fondato ad Alba nel dicembre 1931 dal beato Giacomo Alberione, il quale sosteneva che la "nuova frontiera" dell'evangelizzazione fossero proprio i mezzi di comunicazione. Con una media di tre milioni di lettori è oggi uno dei periodici più diffusi in Italia. Originariamente, il settimanale si chiamava La Famiglia Cristiana ed era dedicato alle madri e alle ragazze, offrendo loro indicazioni su come vivere la fede all'interno dell'ambito familiare. La censura fascista, infatti, era molto rigida e non permise la nascita di un organo d'informazione indipendente cattolico. Dopo il "lancio" da parte del beato Alberione, la rivista fu affidata a due direttori: il sacerdote Matteo Bernardo Borgogno e suor Evelina Capra, ad oggi l'unica donna ad averla co-diretta (anche se per brevissimo tempo). Ma il direttore che, dal 1932, diede il contributo più importante fu Don Pietro Occelli, che stampò la copertina a colori e soprattutto trasformò la rivista da semplice settimanale religioso a "strumento di informazione al servizio di tutte le famiglie". Il settimanale si diffuse velocemente fra il popolo, soprattutto nelle realtà rurali del Nord, grazie alla distribuzione che veniva effettuata dai giovani volontari nelle famiglie e l'accettazione, per l'acquisto, anche di beni in baratto.
DIRETTORI DI FAMIGLIA CRISTIANA
Don Giacomo Alberione - dal 1931 al 1932
Don Matteo Bernardo Borgogno e Suor Evelina Capra - dal 1932 al 1933
Don Luigi Pietro Occelli - dal 1933 al 1934
Don Pierino Marazza - dal 1934 al 1937
Don Luigi Zanoni - dal 1937 al 1954
Don Giuseppe Zilli - dal 1954 al 1980
Don Leonardo Zega - dal 1980 al 1998
Don Franco Pierini - dal 1998 al 1999
Don Antonio Sciortino - dal 1999 al novembre 2016
Don Antonio Rizzolo - dal dicembre 2016 al marzo 2022
Don Stefano Stimamiglio - da marzo 2022
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l’ultimo ThinkPad X1 Carbon Gen 11 che presenta anch’esso numerosi miglioramenti lato security. Grazie a ThinkPhone, i clienti avranno a disposizione una suite completa di funzionalità di sicurezza e assistenza supportata da ThinkShield. I dipartimenti IT potranno avere così la certezza che i device aziendali siano protetti grazie a soluzioni avanzate integrate basate su hardware e IA, come Moto Threat Defense. Le aziende possono, inoltre, attivare facilmente i ThinkPhone per gli utenti finali con Zero Touch e gestire l’intero parco smartphone con soluzioni di device management come Moto OEMConfig e Moto Device Manager.. In combinazione con Moto OEMConfig o Moto Device Manager, gli amministratori IT possono configurare da remoto le funzionalità di Moto Secure sui
ThinkPhone, dalle impostazioni della schermata di blocco agli avvisi di rete, fino alla cancellazione del layout dei pin. Inoltre, il ThinkPhone dispone di Moto KeySafe, un processore separato che gira su Android e che aggiunge un ulteriore livello di sicurezza per proteggere meglio i dati più sensibili nello smartphone. Il processore isola PIN, password e chiavi crittografiche, memorizzandole in un ambiente resistente alle manomissioni che protegge i dati dall’interno.
PANETTONE O PANDORO, PURCHÈ SIA BUONO
Gianduja ispira il Panettone farcito della Galup ed il Pandò di Marchetti
- a cura di Alessandro Sartore -
Sono i grandi protagonisti del Natale, accontentano i gusti di grandi e piccini, oggi più di ieri grazie alle diverse declinazioni proposte dai produttori, stiamo parlando del Panettone e del Pandoro. Tante sono le leggende sulla nascita del panettone. La più accreditata vuole sia
nato intorno al XV secolo, a corte di Ludovico il Moro, signore di Milano, alla vigilia di Natale. Sarebbe stato preparato da un servo di cucina che, per riparare al disastro del capocuoco, il quale aveva bruciato il dolce, ovviò al problema con creatività, lavorando del lievito che aveva
tenuto per sé, con farina, uova, uvette, canditi e zuccheri. Il risultato fu molto apprezzato e la novità battezzata “pan di Toni”. Il Panettone è certamente il dolce più apprezzato delle feste, nella ricetta tradizionale con uvette e canditi ma pure nelle più golose varianti. Se il panettone
nasce a Milano, tanti sono i produttori noti ed apprezzati anche in Piemonte. Tra questi un posto particolare spetta alla storica azienda Galup, che festeggia quest’anno un prestigioso traguardo: 100 anni di storia. Un secolo di vita nel quale il marchio della casa - nota per lo slogan ‘..è più che un panettone, è un Galup!’ è sempre stata l’eccellenza. Attenzione alla tradizione, passione per il buono e amore per la qualità, meticolosa scelta delle materie prime ed innovazione, rappresentano da sempre i valori che guidano l’azienda di Pinerolo. Per il Natale 2022 Galup propone una variante unica e speciale, frutto di una importante collaborazione con una eccellenza produttiva
del territorio piemontese. Nasce così il panettone farcito con crema Gianduja Streglio, interamente ricoperto di cioccolato fondente e granella di Nocciola italiana “Tonda Gentile Trilobata” pralinata. Un incontro di sorprendente dolcezza per festeggiare il Natale con la grande tradizione pasticciera piemontese. La storia del pandoro, invece è nota. Nasce a Verona, nel 1884, dalla creatività del pasticcere Domenico Melegatti che recupera una ricetta natalizia veneta e la reinterpreta realizzando il dolce morbido, molto lievitato e senza crosta che tutti conosciamo. Anche in questo caso, il Piemonte dimostra grande creatività con il Pandò di Alberto Marchetti, un ‘pandoro
sabaudo’ a forma di gianduiotto - il cioccolatino torinese famoso nel mondospolverato con un velo di cacao. Pandò è disponibile nella versione semplice e per i più golosi nelle confezioni regalo Panduja e Zabaudo abbinato con la crema gianduia o con quella allo zabaione, sempre di Marchetti.
I prodotti Galup sono in vendita a: Pinerolo in Strada Fenestrelle, 34 e a Torino in via Andrea Doria, 7
www.galup.it
Pandò, Panduja e Zabaudo in vendita nelle gelaterie Marchetti
www.albertomarchetti.it
PREMIO “EY“ L’IMPRENDITORE DELL’ANNO
L’imprenditoria italiana conferma la propria eccellenza, resilienza e capacità di trasformazione
A fine novembre 2022, Matteo Bruno Lunelli, Amministratore Delegato del Gruppo Lunelli, è il Vincitore Nazionale della XXV edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno® per l’impegno nel portare l’eccellenza italiana in tutto il mondo, affrontando il percorso di crescita di un’impresa familiare e radicata nel territorio, con coraggio e costante impegno nella ricerca della qualità e della cura per il dettaglio, valorizzando al meglio i talenti, tra tradizione, innovazione e sostenibilità. Giunto alla sua XXV edizione, il prestigioso riconoscimento, iniziativa flagship di EY legata al mondo Private, è riservato a imprenditori italiani alla guida di aziende con un fatturato di almeno 40 milioni di euro che
sono riuscite a rinnovarsi contribuendo in modo significativo alla crescita economica, ambientale e sociale del Paese, dimostrando coraggio, innovazione e trasformazione in un periodo caratterizzato da importanti sfide e continui cambiamenti. Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West, dichiara: “Stiamo affrontando un anno particolarmente complesso e, proprio quando ci apprestavamo a uscire dall'emergenza pandemica, la crisi geopolitica e le conseguenze economiche hanno ulteriormente complicato la congiuntura internazionale e del Paese. Le previsioni di EY sul tema indicano per l'Italia una crescita del PIL reale del 3,6% nel 2022 e dello 0,5% nel 2023, mentre
l'inflazione dovrebbe passare dal 7,9% del 2022 al 6,4% del 2023. Siamo dunque di fronte a un cambio di paradigma, senza garanzie di linearità o continuità. Ma il futuro non è scritto e osserviamo come le aziende, le persone e il Paese siano state in grado non solamente di accelerare ma di far propria la trasformazione. Tutti questi temi hanno un impatto determinante sulle persone e sul tessuto imprenditoriale che, mai come in questi ultimi anni, ha saputo dimostrare un eccezionale spirito di coraggio affiancato da una capacità unica di innovarsi e trasformarsi che oggi, in occasione della 25esima edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno, siamo qui per raccontare e celebrare”
I vincitori del Premio EY
L’Imprenditore dell’Anno 2022
Massimiliano Vercellotti, EY Italy Assurance
Leader e Responsabile del Premio EY
L’Imprenditore dell’Anno, dichiara: “Sono onorato di essere qui per celebrare l’eccellenza dell’imprenditoria italiana dei nostri territori e in particolare delle imprenditrici e imprenditori presenti oggi che, nonostante uno scenario internazionale straordinariamente complesso, ogni giorno affrontano sfide trasformandole in opportunità di crescita grazie al proprio coraggio, capacità di innovazione e di trasformazione. Proprio quest’anno il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno assume un significato ancora più speciale in occasione della sua 25esima edizione.
Un premio che ha raccontato un pezzo della storia imprenditoriale italiana e che ancora oggi, dopo anni segnati dalla pandemia e dall’attuale crisi geopolitica, racconta di imprese, consolidate o emergenti, che stanno dimostrando la propria eccellenza, resilienza e capacità di trasformazione”. Il tessuto delle micro, piccole e medie imprese negli ultimi tempi è stato infatti messo a dura prova, ma nonostante le difficoltà, lo spirito imprenditoriale, accompagnato dalla creazione di valore, di innovazione e leadership è riuscito a reagire trasformando le sfide in opportunità. Matteo Bruno Lunelli, Amministratore Delegato del Gruppo Lunelli, commenta: “Sono onorato di ricevere questo premio che rappresenta
prima di tutto un riconoscimento della passione, della dedizione e del talento di tutte le donne e gli uomini del Gruppo Lunelli. È il frutto di una storia di 120 anni costellati di successi per l’azienda e per il sottoscritto di 20 anni di lavoro molto intensi e impegnativi ma anche bellissimi e ricchi di soddisfazioni. Lo dedico alle persone che mi supportano ogni giorno: a mia moglie che mi dona sempre il suo sostegno, a tutta la mia famiglia che mi ha sempre dato grande fiducia e ai nostri collaboratori che con noi condividono la medesima passione e valori comuni. Il nostro Gruppo vuole essere ambasciatore dello stile di vita italiano nel mondo e il suo successo è legato proprio alla fedeltà ad alcuni
valori: la ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio, il forte legame con il territorio e una visione d’impresa che opera in armonia con l’ambiente, in sintonia con il territorio e mettendo le persone al centro”. Il Gruppo Lunelli comprende realtà come Ferrari Trento, leader in Italia per le bollicine metodo classico, la grappa Segnana, l’acqua minerale Surgiva, i vini fermi di Tenute Lunelli, il Prosecco Superiore Bisol1542 e l’iconica cedrata Tassoni, e opera con l’obiettivo di creare un polo di eccellenza italiana nel settore del beverage di alta gamma. Il Premio Family Business è assegnato a Katia Da Ros, Executive Vice President di Irinox S.p.a. “per il coraggio, l’entusiasmo e la visione strategica dimostrate nella conduzione di un business familiare, che hanno guidato la crescita di una realtà locale trasformandola in un’azienda pioniera, innovatrice e leader a livello internazionale” nella produzione di abbattitori rapidi di temperatura. Per la categoria Consumer & Retail vengono premiati Patrizio, Maria Luisa e Marco
Podini, rispettivamente Fondatore e Presidente, Vice Presidentee Amministratore Delegato, Vice Presidente, di MD S.p.a. “per la determinazione che li ha portati a essere pionieri e artefici del cambiamento in un settore fortemente consolidato, credendo costantemente nel loro nuovo modello di business così da riuscire ad imporsi come uno dei principali player a livello nazionale nel settore della grande distribuzione moderna”. Il Premio Fashion & Design è assegnato a Fabio Campagnolo, CEO di F.lli Campagnolo S.p.a., “per l’impegno nel portare l’eccellenza italiana all’estero, mantenendo un costante legame con la tradizione e il territorio, accompagnata da una forte spinta innovativa nel design, produzione e commercializzazione dei propri prodotti”. Per la categoria Food & Beverage vengono premiati Carlo, Emanuele, Eugenio e Riccardo Preve di Riso Gallo S.p.a. “per l’impegno di una famiglia che, da più di 160 anni, diffonde la cultura del cibo italiano nel mondo; un’eccellenza del Made in Italy che presta particolare e continua attenzione al tema della sostenibilità ambientale”.
Gregorio Gavarone, Executive President di RimorchiatoriRiuniti S.p.a., riceve il Premio Logistic & Mobility “Per la continuità e la resilienza nel condurre abilmente il proprio business in un settore altamente strategico per l’economia del nostro Paese, permettendogli, grazie anche a intuito e spirito imprenditoriale, di diventare operatore leader nel Mediterraneo”. A Carmelo Giuffrè, Fondatore e Presidente di Irritec S.p.a., è assegnato il Premio Manufacturing “per la lungimiranza e la visione pioneristica, per aver creduto fin dall’inizio negli obiettivi imprenditoriali legati all’innovazione di prodotto e processo con un attenzione particolare alla sostenibilità, assumendosi in un contesto sfidante e in grande crescita il rischio di questa scelta estremamente innovativa”. Per la categoria Future Unicorn la giuria ha assegnato il premio a Giorgio Tinacci, CEO di Casavo Management S.p.a., “per la determinazione e la tenacia di aver recentemente sviluppato il proprio business rivoluzionario nel mercato di riferimento partendo dalle fondamenta, riuscendo ad affermarsi rapidamente attraverso una soluzione distruptive che ora ambisce a diventare leader sui mercati
internazionali.” Il Premio Startup è consegnato a Danila De Stefano, CEO & Founder di Unobravo S.r.l. Società Benefit, “per la passione profusa nell’avvio di un’impresa innovativa che in soli tre anni è riuscita ad emergere a livello nazionale, sfruttando la propria tecnologia rivoluzionaria in chiave di accessibilità e sostenibilità, erogando un servizio tailor-made per riuscire a risolvere i bisogni delle persone attraverso una soluzione digitale.” Anche quest’anno EY ha riconosciuto un Premio Speciale Made in Italy assegnandolo a Dominga Cotarella, Founder Accademia Intrecci e CEO di Famiglia Cotarella S.r.l. per il progetto Intrecci “per l’impegno nell’ideazione e attuazione di un progetto innovativo dedicato alla formazione dei giovani, attraverso la promozione a livello nazionale e internazionale, delle eccellenze territoriali e culturali del nostro Paese nel settore hospitality.” Ad assegnare i premi la Giuria, presieduta da Guido Corbetta, Professore all’Università Bocconi di Milano, e composta da Alberto Baban, Presidente di VeNetWork; Laura Colnaghi Calissoni, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Carvico; Giovanna Gregori, Consigliere Delegato di AIDAF; Monica Mandelli, Head of Latin AmericaClient and Partner Group in KKR; Francesca Mariotti, Direttore Generale di Confindustria; Luigi Scordamaglia, Amministratore Delegato di INALCA; Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illycaffè. EY ha inoltre deciso di assegnare il Premio Progetto Speciale Made in Italy. La venticinquesima edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno® si è svolta con il supporto di Banca Akros (Gruppo Banco BPM) e Board.
• MATTEO BRUNO LUNELLI
AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO LUNELLI RICEVE IL RICONOSCIMENTO PIÙ IMPORTANTE COME
VINCITORE NAZIONALE
• KATIA DA ROS
EXECUTIVE VICE PRESIDENT DI IRINOX S.P.A.
LA VINCITRICE DELLA CATEGORIA FAMILY BUSINESS
• PATRIZIO, MARIA LUISA E MARCO PODINI (MD S.P.A.)
VINCITORI IN CONSUMER & RETAIL
• FABIO CAMPAGNOLO (F.LLI CAMPAGNOLO S.P.A.)
PREMIATO IN FASHION & DESIGN
• CARLO, EMANUELE, EUGENIO E RICCARDO PREVE (RISO GALLO S.P.A.)
FOOD & BEVERAGE
• GREGORIO GAVARONE (RIMORCHIATORI RIUNITI S.P.A.)
PER IL PREMIO IN LOGISTIC & MOBILITY
• CARMELO GIUFFRÉ (IRRITEC S.P.A.)
VINCITORE PER IL MANUFACTURING
• GIORGIO TINACCI (CASAVO MANAGEMENT S.P.A.)
VINCE COME FUTURE UNICORN
• DANILA DE STEFANO (UNOBRAVO S.R.L. SOCIETÀ BENEFIT)
VINCITRICE DEL PREMIO STARTUP
• DOMINGA COTARELLA DI FAMIGLIA COTARELLA S.R.L. CON IL PROGETTO INTRECCI RICEVE IL PREMIO SPECIALE EY MADE IN ITALY
IL NATALE SOSTENIBILE DI CITTERIO
Un menu delle feste, zero sprechi, per imparare a riutilizzare gli avanzi in maniera creativa
Dall’idea degli Chef Citterio, gustose ricette con Salame di Milano, Prosciutto Crudo di Parma e Grancotto di Vignola nel segno del riciclo consapevole del cibo.
Mai come quest’anno sarà un Natale all’insegna del risparmio, con un’attenzione verso il cibo che si consuma, evitando il più possibile gli sprechi. Le feste natalizie sono sempre state un’occasione di abbondanza sfrenata e soprattutto di spreco. Per questo 2022 Citterio, storica azienda di salumi, ha deciso attraverso i suoi chef di proporre un Natale zero sprechi con la realizzazione di un menù del 25 Dicembre e un menù creativo ed originale utilizzando gli avanzi dei giorni delle feste. Nel 2021, infatti, gli italiani hanno sprecato il 15% di cibo in più rispetto all’anno precedente, oltre 1 milione e 800 mila tonnellate. Numeri importanti che spingono sempre più a una riflessione globale e comune sul tema dello spreco,
anche e soprattutto a tavola e durante festività così sentite come quella del Natale. Un tema che sta particolarmente a cuore anche a Citterio che già da anni con il suo programma “Citterio for our planet” persegue il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale.
“La nostra filosofia è da sempre quella di realizzare prodotti di alta qualità che riescano a garantire il rispetto per le terre d’origine e le tradizioni, combinate alla ricerca costante della massima efficienza energetica e al minor impatto ambientale - racconta Alessandro Riva, direttore marketing Citterio - La scelta di realizzare un menù di Natale zero sprechi si cala a pieno nella situazione economico sociale che stiamo affrontando. Riutilizzare gli avanzi degli ingredienti e dei piatti che abbiamo utilizzato per il menù delle feste è una pratica molto importante che fa bene all’ambiente e alla società, un piccolo gesto che contribuisce alla lotta
contro lo spreco alimentare”.
Protagonisti di queste feste saranno l’originale Salame di Milano, dal sapore pieno e delicato, l’antica ed originale ricetta dal 1878, solo un’ attenta selezione di carni italiane sapientemente insaporite e lenta stagionatura naturale.
Il Prosciutto di Parma Dop, prodotto utilizzando solo coscia suina nazionale e sale, senza conservanti, con una tradizione che si tramanda da oltre 100 anni ed infine il Grancotto di Vignola, un prosciutto cotto di Alta Qualità, 100% italiano, caratterizzato da un colore rosa vivo, dal profumo delicato e il sapore dolce e raffinato, che nasce dal connubio tra il rispetto della tradizione e dell’artigianalità.
Questi tre prodotti di alta qualità sono inseriti all’interno di sei differenti ricette tipicamente natalizie realizzate dagli chef Citterio, tre composte per il menù delle feste e tre per il menu del giorno dopo.
MENÙ DELLE FESTE
Antipasto: Cestino croccante con Salame di Milano Citterio, parmigiano e timo
Primo: Tortelloni ripieni di prosciutto crudo di Parma Citterio e patate su fonduta di taleggio e porri
Secondo: Arrosto di maiale con mele e Grancotto di Vignola Citterio
MENÙ DEL GIORNO DOPO
Antipasto: Albero di pasta sfoglia con Salame di Milano, Prosciutto crudo di Parma e Grancotto di Vignola Citterio
Primo: Gnocchi di pane e Salame di Milano Citterio
Secondo: Torta salata con carne, Grancotto di Vignola Citterio e verdure
IL MENÙ DELLE FESTE
ANTIPASTO:
CESTINO CROCCANTE CON SALAME DI MILANO, PARMIGIANO E TIMO
Preparazione: Per realizzare il cestino di parmigiano dividete il parmigiano grattugiato in parti da circa 30 grammi ciascuna e formate 4 mucchietti su una placca foderata con carta da forno. Appiattiteli con il dorso di un cucchiaio e infornateli a 200° C per 5 minuti fino a che si sarà fuso e dorato. Sfornate le cialde di parmigiano e posatele subito su delle ciotoline rovesciate per dar loro la forma di cestini croccanti. Ora passate a preparare la crema di parmigiano: portate a bollore il latte e a parte in un pentolino antiaderente fate sciogliere il burro, dove andrete ad aggiungere la farina setacciata. Mescolate con una frusta ed unite poi il latte caldo poco alla volta, continuando sempre a mescolare per evitare la formazione di grumi. Fate addensare ed unite infine il parmigiano grattugiato. Lasciate cuocere fino ad ottenere una consistenza bella densa. Prendete i cestini croccanti e mettete un po’ di crema al parmigiano, 2/3 fette di salame ed infine decorate a piacere con una foglia di timo ed una finissima cialda croccante di parmigiano.
PRIMO PIATTO:
TORTELLONI RIPIENI DI PROSCIUTTO CRUDO DI PARMA E PATATE SU FONDUTA DI TALEGGIO E PORRI
Preparazione: Iniziate con preparare la pasta all'uovo: versate la farina setacciata e le uova su una spianatoia. Impastate fino a creare un composto omogeneo e morbido. Rivestitelo con pellicola trasparente e riponete in frigorifero per almeno un'ora. Nel frattempo preparate il ripieno: mettete a bollire le patate per circa 20 minuti. Fatele intiepidire, pelatele, tagliatele a tocchetti e ponetele in un mixer. Unite il prosciutto crudo a listarelle, il formaggio grattugiato, un pizzico di sale e noce moscata e le foglie di menta. Amalgamate bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferite il ripieno in una ciotolina e tenetela al fresco. Riprendete l’impasto all'uovo dal frigorifero, stendetene una metà con il mattarello per ottenere una sfoglia molto sottile. Prendete il ripieno e versatene un cucchiaio sulla sfoglia ad una distanza di circa 5 cm uno dall’altro Spennellate con acqua la superficie della sfoglia sui bordi intorno al ripieno, poi tirate l'altra metà di pasta all'uovo, sempre molto sottile, e adagiatela sul ripieno. Pressate leggermente i bordi per far aderire bene le due sfoglie ed infine con un tagliapasta create i tortelli e posateli su un vassoio leggermente infarinato. Portate a bollore una pentola d’acqua, salate e cuocete i ravioli. Nel frattempo lavate i porri e affettateli sottili, fate sciogliere una noce di burro con qualche foglia di salvia e cuoceteli a fiamma dolce, aggiungendo un goccio di acqua e un pizzico di pepe. Incorporate il taleggio precedentemente spezzettato e unito con la panna, mescolate il tutto bene fino ad ottenere un composto cremoso. Impiattate versando uno strato di fonduta di taleggio e porri sul fondo del piatto, i ravioli e concludi con del prosciutto crudo tagliato a listerelle e reso croccante.
SECONDO PIATTO:
ARROSTO DI MAIALE CON MELE E GRANCOTTO DI VIGNOLA
Preparazione: Per realizzare questa ricetta procuratevi dal macellaio di fiducia un pezzo di lonza di maiale fresco, già predisposto per essere farcito, arrotolato e legato con dello spago da cucina. Per realizzare il ripieno: lavate 1 mela, eliminate il torsolo, tagliatela prima a fettine che ridurrete poi in trito grossolano. Scaldate un filo d’olio in padella versate la mela tritata, salate e cuocete per qualche minuto, fino ad ammorbidire un po’ la mela. In una ciotola a parte versate il pangrattato, il formaggio grattugiato ed infine unite la mela intiepidita. Mescolate bene il tutto e appena pronte andate a farcire l’arrosto di maiale. Stendete le fette di Grancotto di Vignola sulla fetta di carne, dopodiché mettete la farcia alle mele ed arrotolate la lonza da un’estremità all’altra, stringete bene e legate con uno spago da cucina. Ora si passa alla cottura: cospargete il pezzo di carne con olio extravergine di oliva, sale e rosmarino tritato e massaggiatelo qualche minuto. Mettete in una pentola abbastanza grande tre cucchiai di olio evo tagliati a metà e mettete a cuocere la carne a fuoco alto in modo che si dori da tutti i lati, sfumate con il vino bianco, abbassate il fuoco, unite la mela a tocchetti e un po’ di brodo, mettete il coperchio e continuate la cottura per 50/60 minuti circa girandolo ogni tanto e aggiungendo brodo se dovesse asciugarsi troppo. Una volta pronta la carne toglietela dal fuoco e continuate a cuocere le mele e il sugo che avrà lasciato l’arrosto ancora per 5 minuti fino a che la salsa si sarà un po’ ristretta. Servite l’arrosto affettato con la salsa di mele a fianco.
Ingredienti
100 g Tagliofresco Salame di Milano
300 g Parmigiano grattugiato
50 g farina tipo “00”
50 g burro
500 ml latte
Qualche foglia di timo
Ingredienti per i tortelloni
200 g farina tipo “00”
2 uova
Ingredienti per il ripieno
300 g patate
90 g 1 confezione di Tagliofresco
Prosciutto crudo di Parma Citterio
50 g formaggio grana grattugiato
Qualche foglia di menta
Sale fino
Noce moscata
Ingredienti: Lonza di maiale da farcire
Ingredienti per il ripieno
1 mela stark
110 g 1 confezione di Tagliofresco
Grancotto di Vignola Citterio
Formaggio grattugiato
Olio / Sale / Pangrattato
Per la cottura dell’arrosto
1 mela stark
Brodo vegetale
Vino bianco / Rosmarino / Sale / Olio EVO
ANTIPASTO:
ALBERO DI PASTA SFOGLIA CON SALAME DI MILANO, PROSCIUTTO CRUDO DI PARMA E GRANCOTTO DI VIGNOLA
IL MENÙ DEL GIORNO DOPO
PRIMO PIATTO:
GNOCCHI DI PANE E SALAME MILANO
SECONDO PIATTO:
TORTA SALATA CON CARNE, GRANCOTTO DI VIGNOLA E VERDURE
SVIZZERA: PER UN NATALE SOSTENIBILE
Natale originale a Losanna, capitale del Vaud
Eleganza e sobrietà. Sono le parole d’ordine del Natale 2022 di Losanna, città che ha fatto della sostenibilità la sua bandiera. Un invito a vivere l’ultimo mese di un anno complesso con un po’ di leggerezza ed un tocco di magia. Oltre alle novità di Bô Noël, le suggestioni del Festival Lausanne Lumières e l’emozione del Béjart Ballett che torna al Théâtre de Beaulieu.
La Cité, cuore medievale di Losanna, nuova protagonista di Bô Noël Dopo lo schioccare di fruste e i rintocchi dei campanacci che hanno ritmato la parata inaugurale, Bô Noël ha dato il via ad un’edizione che plasma tradizioni popolari, storia e cultura contemporanea.
La Cité, cuore antico della città, ospita per la prima volta in Place du Chậteau il mercatino dei creativi, i richiami della fonduta all’Igloo du Terroir, ela Grande Ruota da dove si può godere di un panorama unico sui tetti della città. Da segnalare anche il nuovo mercatino sostenibile nella PlacetteAndré - Bonnar,il Gran Mercato allestito fra pareti di cristallo in Place Saint-Françoise le bancarelle degli artigiani in Place Pépinet.
Notti romantiche ed insolite nella camera appositamente allestita nel giardino del Museo Storico. Una doppia dotata di tutti i confort e di un servizio alberghiero su misura,rigorosamente da prenotare. La tariffa (Chf 295.- a notte per due per-
sone) include prima colazione in camera. tasse di soggiorno, parcheggio, due ingressi al Museo Storico, degustazione di vin brulé e 2 fondute in uno delle aree ristoro di Bô Noël. Per i bambini, attività, letture, tour sui poney ed intrattenimenti sull'Esplanade de la Cathédrale e al Flon; golosità e ricercatezze culinarie al Marché des Papilles, grande area coperta su Place de l'Europe, o al rinnovato Carnotzet quest’anno su Place de L’Europe. Bô Noël lancia quest’anno anche il Bô Jeu, un'applicazione da scaricare sullo smartphone che invita i visitatori a raccogliere nei vari mercatini i badge per partecipare all’estrazione di buoni per una bevanda calda ed una
fonduta.. La festa collettiva proseguirà fino al 31 dicembre, quando Bô NouvelAn saluterà il 2022 con la sua famosa Silent Disco Géante di Capodanno. Programma completo sul sito https://bonoel.ch/.
Festival Lausanne Lumières, la cornice artistica del Natale
Brilla di luce propria, – è il caso di dirloil Festival Lausanne Lumières, complemento imprescindibile di Bô Noël. Dal 1°al 24 dicembre, installazioni luminose e suggestioni di uno degli eventi natalizi più suggestivi dell’intera Svizzera, scorreranno quest’anno sulle facciate di soli 3 edifici. Una decisione motivata da dalla
volontà di ridurre i costi energetici. Ogni sera, dalle 18.30, creazioni d’arte uniche XXL di artisti locali ed internazionali illumineranno le facciate del Palais de la Rumine, la Tour Bel Air e della UBS Saint François. Mentre le tradizionali altalene torneranno ad animare Place de la Louve con una nuova creazione.
Il Béjart Ballet Lausanne e il 50° Prix de Lausanne tornano al Théâtre de Beaulieu
Wien Wien nur du allein è lo spettacolo con cui il Béjart Ballet Lausanne, compagnia fondata da Maurice Béjart a Losanna, festeggia dal 16 al 22 dicembre il ritorno sul palco di “casa”, il Théâtre de Beaulieu, riaperto dopo tre anni di ristrutturazione. Coreografia del 1982 firmata da Béjart, mai più rappresentata nella sua integrità,è una metafora sulla fine dell’esistenza umana sulla terra.
www.bejart.ch
Sul palcoscenico del Théâtre de Beaulieudal 29 gennaio al 5 febbraio, torna anche il Prix de Lausanne. L'edizione 2023 segnerà il 50° anniversario di un concorso fra i più apprezzati al mondo che rappresenta un autentico trampolino di lancio per le giovani promesse della danza fra i 16 e i 18 anni.
www.prixdelausanne.org
Un tuffo nel lago… fuori stagione!
Anche in inverno c’ è chi non rinuncia a un tuffo nelle acque del lago. Corroborante, rigenerante e a inizio anno, anche di buon augurio. La capitale del Vaud –dove la pratica del nuoto invernale è piuttosto diffusa - sta raccogliendo i progetti per la gestione di un’area balneare invernale a Bellerive, sul modello di aree analoghe già disponibili a Ginevra, Basilea e Zurigo, ma anche nel cantone Vaud, a Nyon e La Tour-de-Peilz. L’idea è di at-
trezzare strutture rimovibili per il benessere, come saune, aree relax, bar e ristoro riscaldate a legna fruibili per sei mesi e che verranno assegnate al progetto vincitore per almeno due anni.
Lausanne à Table chiude il 2022 con un doppio omaggio al vino
Il vino, che a Losanna ha radici millenarie e che ha portato la città ad essere ammessa nel circuito delle Great Wine Ca-
che assegna alcuni lotti dei vini prodotti nei cinque Domaines de la Ville de Lausanne, vigne di proprietà comunale sin da Medioevo. Un vero rito, dal 2014 inserito nel Patrimonio culturale immateriale del Cantone di Vaud , molto seguito da addetti ai lavori e dalla cittadinanza . L’’asta può essere seguita in streaming sul sito Lausanne.ch www.lausanneatable.ch/evenement/mise-aux-encheresdes-vins-de-lausanne-220e/
pitals (GWC), è il protagonista degli ultimi appuntamenti di Lausanne à Table 2022, vetrina delle Eccellenze e delle “buone pratiche alimentari” apertasi in maggio. Dal 1°al 4 dicembre Pintes Ouvertes (Cantine Aperte) offre il pretesto per conoscere, a pranzo e a cena, i vini del territorio accompagnati da fonduta, salsiccia secca IGP ed altre delizie del territorio ( Chf 20.-). Una ventina i locali a Losanna, una sessantina quelli in tutto il Cantone, www.pintesouvertes.ch/lesrestaurants/ Il 10 dicembre, riflettori puntati sulla 220.a Asta dei Vini di Losanna. Appuntamento che si ripete ogni anno dal 1803 il secondo sabato del mese di dicembre. Una vendita all’incanto
Per ulteriori informazioni: www.lausanne-tourisme.ch/it/
LIGNANO SI VESTE A FESTA PER UN NATALE MAGICO
Che profuma di mare e di sabbia
L’incanto del Natale è fatto di avvolgenti profumi, luci ed emozioni, che lasciano ricordi ancor più indimenticabili se vissuti in una cornice magica come quella di Lignano Sabbiadoro. Durante le festività, la più grande località balneare del Friuli Venezia Giulia si presenta in una veste ancor più scintillante e accogliente, perfetta per una visita e per godere del suggestivo fascino del mare d’inverno. Vero e proprio cuore pulsante dell’area circostante, Lignano Sabbiadoro nel periodo natalizio si anima di vivaci iniziative. Tra queste, spicca in particolare lo scenografico Presepe di sabbia, realizzato ogni anno da artisti internazionali tra i più abili scultori di sabbia, utilizzando circa 300 tonnellate della famosa arena dorata di Lignano e acqua di mare. Questa grandiosa opera d’arte collettiva fa parte della storica manifestazione “Natale d’A… Mare”, che per la sua diciannovesima edizione ritorna sempre più spettacolare e incantata, per riscaldare l’atmosfera e respirare il profumo delle feste mescolato a quello del mare. “Tessere d’infinito: storie e leggende del primo Cristianesimo aquileiese” è il titolo di questa XIX edizione, che avrà come protagonisti i mosaici della Basilica di Aquileia. Un tema di grande fascino, che si snoda in un percorso sospeso tra storia e leggenda, e che ha trovato espressione in un concorso di differenti linguaggi artistici accomunati da due fili conduttori:
“il mare” (principale risorsa di Lignano) e i “colori della luce” (luce fisica e luce spirituale irradiata dalla nuova fede). Il percorso sarà suddiviso in tre blocchi tematici: leggenda, storia, teologia. Il primo blocco racconterà la leggenda che ha fatto di San Marco, primo Vescovo di Alessandria d’Egitto, il fondatore della Chiesa di Aquileia; il secondo raffigurerà alcune teorie riguardanti le origini del Cristianesimo aquileiese; il terzo, infine, compendierà l’interpretazione di alcuni passaggi teologici che hanno contraddistinto l’antica Chiesa aquileiese: il Descendit ad Infer(n)a e il Signum Ionae, la fede nella salvezza universale (Apocatàstasis). Alle sculture di sabbia, si accostano altre tre opere: si potrà camminare su un tratto di pavimento musivo che riproduce fedelmente, nel colore e nelle dimensioni, alcuni segmenti del mosaico pavimentale della “Cripta degli Scavi” (opera della Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo); si potrà ammirare un arcobaleno (arc di San Marc) realizzato da Jacopo Rumignani con tessuti leggerissimi e trasparenti, e, a conclusione, una grandiosa video istallazione consentirà ai visitatori di immergersi, quasi in un’esperienza mistica, nelle acque salvifiche e colorate del magnifico e misterioso “mare di Giona”, soggetto di un prezioso mosaico della Basilica di Aquileia che raffigura le travagliate avventure del profeta biblico, in barca prima e nel ventre della balena poi. www.presepelignano.it Tra le novità più importanti di quest’anno, da non perdersi il Magic Christmas Tree: un albero di Natale davvero magico, alto 12 metri con grandi palle natalizie decorative che ruotano su sé stesse,
l’unico in Italia su cui adulti e bambini possono salire fino a 4 metri di altezza per vivere un’esperienza unica. Chi volesse poi aggiungere un tocco gourmet e sfizioso alle proprie vacanze, non può non far tappa presso il Villaggio del Gusto sul Lungomare Trieste. Qui, dalla Terrazza a Mare a Parco San Giovanni Bosco, si snodano le casette degli espositori, che propongono originali idee regalo, prodotti di artigianato fatto a mano, ma soprattutto delizie enogastronomiche per tutti i gusti: dal frico, piatto tipico a base di patate, cipolle e formaggio fuso, al Musèt e brovade, pregiato cotechino friulano servito insieme a rape bianche, senza dimenticare gli immancabili dolci tipici e un assaggio dei migliori vini locali. Per godere al meglio di questa gustosa tappa all’insegna dei sapori tipici, è presente un’area coperta di 800mq dove sedersi per degustare in tranquillità le prelibatezze scelte, anche in caso di maltempo.
Una volta rifocillati, si può continuare con una passeggiata verso il Villaggio di Babbo Natale, presso il Parco San Giovanni Bosco. Questo vero e proprio paradiso dei bambini è una gioia per gli occhi e per i cuori dei più piccoli, che possono divertirsi tra le numerose attrazioni, la Casetta di Babbo Natale, per incontrare il più famoso abitante della Lapponia, e un’ampia pista di pattinaggio sul ghiaccio di 300mq. Tra le altre novità di questo Natale 2022, c’è anche il Lignano Express: il trenino turistico, che porta alla scoperta del centro cittadino, garantirà un servizio speciale gratuito durante tutta la durata della manifestazione. Per informazioni: www.lignanosabbiadoro.it
RIPRESA NEL MONDO FIERISTICO E ESPOSITIVO
Grande ritorno inizio anno del settore
L'anno nuovo è iniziato, ma il calendario 2023 è già molto ricco. La Conferenza delle Regioni ha infatti già ufficializzato l'elenco di sagre e fiere che animeranno la nostra Regione da qui a dicembre. Vediamo allora le principali di questo gennaio 2023
P.T.E. - FIERAMILANO RHO dal 25 al 27 gennaio 2023 Sostenibilità, unicità, varietà dell’offerta: PTE-PromotionTrade Exhibition, l’evento dedicato a oggettistica pubblicitaria, regalistica, tessile promozionale e tecnologie per la personalizzazione, torna nel padiglione 18.
HOMI - FIERAMILANO dal 26 al 29 gennaio 2023 Salone dedicato a complementi d’arredo, accessori, decorazioni, arredo tavola, cucina, tessili e fragranze si tiene a Milano, città del design nonché punto di vista privilegiato in tema di stile, bellezza, saper fare e talento. Evento fieristico dedicato a tutti i canali di distribuzione e acquistodal retailer indipendente alla GDO - abbraccia tutti i settori della casa e si configura come fonte continua di ispirazione.
IDENTITà GOLOSE - MICO MILANO CONGRESSI dal 28 al 30 gennaio 2023
Identità Milano, il Congresso Internazionale di cucina, pasticceria, mixology e servizio di sala. La 18esima edizione, dal provocatorio tema “Signore e signori, la rivoluzione è servita”, si appresta a raccontare e rappresentare il cambiamento che sta attraversando il settore, con l’obiettivo di farsi portavoce di quell’urgenza di attualità che spinge sempre più a ripensare e mettere in discussione quanto accaduto finora.
MILANO UNICA - FIERAMILANO RHO dal 31 gennaio al 2 febbraio 2023
Milano Unica aprirà le porte di Fiera Milano Rho, con la sua 36* edizione, che presenterà le collezioni per la Primavera/Estate 2024 Un nuovo appuntamento in Fiera, con i suoi tre giorni di manifestazione, ricchi di percorsi espositivi e delle nuove proposte degli imprenditori per la Primavera/Estate 2024, anticipate nei suggerimenti creativi, presentati all’evento MU Tendenze dello scorso settembre, sempre più orientate alla creatività sostenibile.
A MILANO CENTRALE DAL PASSATO NASCE IL FUTURO: “IL MOSAICO”
Un impianto iconico, unico nella sua spettacolarità e nella sua location, con 18 tessere digitali dedicate alla comunicazione
Nella spettacolare cornice della Galleria dei Mosaici, tra gli spazi più preziosi e frequentati di Milano Centrale, Grandi Stazioni Retail ha lanciato oggi il “Mosaico”, un impianto media composto da 18 maxischermi ad alta definizione in formato verticale di 2 x 4 metri. Proprio come delle tessere mosaicali, i maxischermi andranno a inserirsi armoniosamente in un contesto ad alto valore artistico datato quasi un secolo, in un equilibrato dialogo
tra antico e moderno. La Galleria dei Mosaici è la vera e propria navata centrale della stazione di Milano. Lunga 215 metri, le sue volte raggiungono i 25 m di altezza.
Proprio dalla sommità della Galleria, attraverso nove velari inseriti nella volta, scende una cascata di luce che andrà a illuminare e impreziosire anche le nuove tessere. Il nome del nuovo impianto, i cui lavori sono già stati avviati in vista della sua attivazione a fine maggio, è
dunque un omaggio allo spazio che lo ospita e ad una delle tecniche più antiche di decorazione e costruzione a tessere policrome. Dall’antica Mesopotamia, passando per i Romani e molte altre civiltà, ha assunto una nuova vita e un nuovo significato nella stazione Centrale di Milano. Pur con la sua potenza visiva, l’impianto è a zero impatto ambientale: inserite a 2.5 metri di altezza, le 18 tessere salvaguardano le funzioni della stazione e
non occupano spazio a terra, senza produrre così nuovo consumo di suolo. Incastonate lungo il perimetro della Galleria, le tessere permettono alla Galleria dei Mosaici, con il supporto della Sovrintendenza ai beni architettonici di Milano, di riacquistare tutta la spazialità originaria grazie all’eliminazione dei banner sospesi, restituendo piena visibilità alle architetture e agli arredi, come i maestosi lampadari che ora brillano in una nuova prospettiva.
Grazie al “Mosaico”, la comunicazione si fonde con il luogo e lo valorizza attraverso una nuova luce, grazie ai 150 mq di puro spettacolo creato con le nuove tessere che rispondono alle esigenze del mercato in termini di efficienza e sostenibilità. Efficienti e sostenibili a cominciare dall’’elegante struttura e in alluminio, attualmente tra i materiali più ecosostenibili; sempre disponibile rientra nei materiali “permanenti”, sempre riutilizzabili. I display e
l’elettronica sono certificati RoHS, che garantisce la totale compatibilità alle normative europee, relative alle restrizioni nell’utilizzo di materiali nocivi per l’ambiente, e la certificazione CE EMC relativa alle emissioni elettromagnetiche. I display, inoltre, sono caratterizzati dalla Nano vacuum coating technology, cioè quella protezione dagli agenti ambientali esterni che ne consente la pulizia anche con materiali disinfettanti.
GRANDI STAZIONI RETAIL PRESENTA LE NOVITÀ PER IL 2023
Ricavi media a +73%, con nuovi impianti w prodotti per il mercato
Nella cornice dell’ex sala d’attesa di seconda classe della stazione di Milano Centrale, si è svolto oggi GSR UpfrontOltre l'Out Of Home, l’evento organizzato da Grandi Stazioni Retail per presentare le nuove soluzioni media che sbarcheranno sul mercato nel 2023. A fare gli onori di casa è stato Cesare Salvini, Chief Marketing & Media Officer dell’azienda mentre Giuliano Noci, professore ordinario di Marketing e prorettore delegato del polo territoriale cinese del Politecnico di Milano, ha illustrato le sfide legate alla misurazione e il percorso di validazione della Total Audience, la nuova modalità di conteggio dei flussi all’interno del network di Grandi Stazioni Retail. Tante sono state le novità annunciate, a cominciare dai risultati dell’anno che si è concluso. Il
2022 per la Business Unit Media di Grandi Stazioni Retail ha visto risultati al di sopra delle previsioni: ricavi a +73% rispetto al 2021 e un +53% di nuovi clienti. Volgendo lo sguardo agli asset, sono molti i prodotti lanciati, nel solco del percorso di innovazione che contraddistingue l’approccio della società. Nella spettacolare cornice della Galleria dei Mosaici, tra gli spazi più preziosi e frequentati di Milano Centrale, da maggio sarà infatti disponibile il “Mosaico”, un impianto media composto da 18 maxischermi - delle vere e proprie tessere - ad alta definizione in formato verticale di 2 x 4 metri, iconico e unico nella sua spettacolarità e nella sua location. Accanto al “Mosaico”, all’evento è stato presentato anche Social Time, un prodotto digital unico al mondo in grado di inte-
grare il mondo del Digital Out Of Home (DOOH) con il mondo social. Social Time, grazie alla collaborazione con Web Stars Channel, è un palinsesto dell’intrattenimento in cui i creator produrranno contenuti ingaggianti, ad hoc per il mondo della stazione. L’asset dedicato è quello dei digimupi, schermi verticali proprio come i device mobili, dotati di audio e posizionati nei luoghi strategici delle stazioni. Le novità interessano anche la GOTV Plus, grazie alla quale Grandi Stazioni Retail diventa un broadcaster, in sinergia con partner di assoluto livello come SKY per le news, lo sport e l’intrattenimento; Paramount per il lifestyle e la musica con MTV e l’intrattenimento di Comedy Central; Eurosport per lo sport e con DDN per il design. Grazie a queste
partnership, la GOTV diventa una vera TV fuori casa, con contenuti editoriali, sempre aggiornati e sottotitolati, per informare ed intrattenere i visitatori della stazione durante Il loro tempo di permanenza. Dal fashion allo sport, dal lifestyle al meteo all’intrattenimento, dai documentari aI design per contenuti rivolti a tutti con clip da 60”. La Gotv Plus sarà disponibile a partire dal mese di marzo. Inoltre, sono stati presentati due nuovi asset che saranno a listino per il secondo semestre 2023: il Meta Mirror, per una narrazione interattiva in realtà aumentata, e il Cubo Led quadrifacciale, che garantirà un’esperienza immersiva a 360° anche con creatività in 3D. A completare l’offerta della società sono poi i grandi eventi in piazza. Dopo il successo di Senstation
on Ice, il villaggio di Natale che lo scorso dicembre ha accolto in Piazza Duca d’Aosta a Milano 300.000 frequentatori in 30 giorni, l’appuntamento natalizio viene confermato anche per il 2023 ma sarà preceduto dal grande evento “WELCAGE”, dedicato alla Gen Z, che si svolgerà nel periodo estivo. Grazie alla partnership con Fandango, Golab e WSC, Piazza Duca d’Aosta si trasformerà in un punto d'incontro ed entertainment pensato per la generazione TikTok, allestito con skatepark, basket e football playground, opere di street art e animato da dj set e concerti con artisti di primo livello della scena nazionale, proponendo un variegato palinsesto di attività continuative da mattina a sera. “L’anno appena concluso ha evidenziato la competitività della nostra
offerta media, che ha visto sempre più clienti puntare sui nostri impianti e prodotti. L’obiettivo per l’anno corrente è di continuare su questo percorso di crescita attraverso l’implementazione delle soluzioni offerte, nel segno di un’innovazione, digitale e sociale, sempre più marcata: i nuovi prodotti presentati oggi vanno proprio in questa direzione. In particolar modo, daremo continuità all’operazione di recupero e rigenerazione urbana con i grandi eventi sulla Piazza all’esterno della stazione, che ha dimostrato tutto il suo enorme potenziale.Il nostro impegno è massimo per restituire a Milano, alle famiglie e ai giovani un luogo d’incontro e d’innovazione sociale.” ha dichiarato Cesare Salvini, Chief
Marketing & Media Officer di Grandi Stazioni Retail.MOSTRA “RAFFAELE PISU MATTATORI BRAVA GENTE”
Casa del cinema, Roma dall'8 al 31 dicembre 2022
Genoma Films è orgogliosa celebrare la lunga carriera di Raffaele Pisu – scomparso nel 2019 a 94 anni - con il progetto “Raffaele Pisu Mattatori Brava Gente” – un evento itinerante in diverse città italiane che vuole ripercorrere i 70 anni di attività del poliedrico artista, attraverso una mostra fotografica, una video installazione, la proiezione del restaurato Italiani Brava Gente, e anche l’esposizione dei suoi quadri: in pochi sanno sua passione per il disegno e per la pittura. Dopo l’inaugurazione avvenuta a Pesaro il 25 novembre allo Spazio Bianco/Fondazione
Pescheria, la tappa successiva dell’omaggio arriva ora l’8 dicembre alla Casa del Cinema di Roma, quindi alla Cineteca di Bologna per concludersi infine in Sardegna (la famiglia di Pisu era originaria di Guspini). Raffaele Pisu è stato un prolifico showman, attore radiofonico, teatrale cinematografico e televisivo, comico, conduttore, un vero simbolo dell’Italia del dopoguerra e delle decadi a seguire. Ha attraversato il periodo d’oro della radio, della televisione e del cinema italiano. Grazie a questo evento celebrativo, verrà ripercorsa la sua effervescente carriera con una mostra di fotografie tratte dall’archivio privato
Pisu, con una video installazione che proporrà in loop volti ed espressioni dell’artista e con un secondo video in cui è montata una sequenza di brani tratti da un’intervista realizzata nel 2019 dal figlio Antonio quando Raffaele aveva 92 anni. Inoltre, una sezione della mostra è dedicata alle sue molteplici interpretazioni cinematografiche e in particolare ad un celebre film in cui l’attore si distingue in un inedito e straordinario ruolo drammatico: Italiani brava gente (1964) di Giuseppe De Santis. Saranno esposte rare foto di back stage scattate durante le riprese. In ogni location l’evento gratuito sarà sempre accompagnato
dalla proiezione della versione restaurata del film, presentata nel 2018 alla Festa del cinema di Roma grazie al finanziamento di Genoma Films e al restauro del Centro Sperimentale di Ci nematografia – Cineteca Nazionale.Il progetto è di Genoma Films dei fratelli Paolo Rossi Pisu e Antonio Pisu e Marta Miniucchi, quest’ultima ne ha curato anche la direzione artistica. L’evento è realizzato con il sostegno del MIC-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, dopo aver vinto il bando “Progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo anno 2021” L’evento è realizzato in collaborazione con: Comune di Pesaro, Pesaro
24-Capitale Italiana della Cultura, AMAT, Spazio Bianco - Fondazione Pescheria, CSC Cineteca Nazionale, Intramovies, Casa del Cinema di Roma, Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Sardegna Film Commission, Calzanetto, Zen, Zig Zag, Ebano.
COSTRUTTORI DEL DOMANI
COSTRUIRE CON TECNICHE MODERNE
FERRARI PUROSANGUE
La Ferrari più grande che sia stata mai prodotti
- a cura di Luca Medici -
Una dream car da sogno, ma non per correre in pista, anche se in pista corre, eccome se corre… ma per raggiungere con sportività e classe la casa in campagna. Il primo SUV del Cavallino Rampante ha creato parecchio scompiglio fra gli appassionati del brand, ma soprattutto ha lasciato tutti a bocca aperta. Inconsueta, quattro porte, rialzata da terra come un SUV impone, molta capienza a bordo, ma soprattutto tanta sportività italiana. Se la guardi, riconosci subito che è una Ferrari, il design merita di essere spiegato perché i dettagli interessanti sono molti. Partiamo dalle dimensioni, imponenti per una Ferrari. Lunga quasi cinque metri (4,97 cm), larga più di due (2,03 cm) e alta 1,60 cm per un peso di ben 2.033 kg.
La Purosangue è la Ferrari più grande che sia stata mai prodotta. Diciamolo subito, il suo design mitiga benissimo le dimensioni ricorrendo a trucchetti per rendere i volumi filanti e decisamente più contenuti rispetto alla realtà. Merito di uno studio accurato dell’aerodinamica, capace di convogliare l’aria dove serve, per raffreddare i freni, per eliminare le turbolenze attorno alle ruote o, ancora, per ridurre la sovrapressione nei passaruota posteriori. Un concentrato tecnologico dove il design nasconde e asseconda qualsiasi fruscio aerodinamico, una scultura viaggiante dove ogni centimetro di carrozzeria è stato studiato non solo per stupire, ma soprattutto per fendere l’aria con il minor sforzo possibile. Il bellissimo e curato design esterno lo
troviamo anche dentro l’abitacolo, anzi, se posso esprimere un parere personale, trovo che l’abitacolo sia uno dei più belli e riusciti di sempre. Sportivo, curatissimo nei dettagli, riservati ai quattro (solo quattro) occupanti che entrano dopo aver aperto le ampie portiere con apertura elettrica “ad armadio”, ovvero con le due posteriori che si aprono controvento. La sensazione è che in Ferrari abbiano deciso di creare 4 comodi posti dove ogni occupante sia in grado di assaporare il viaggio come se fosse seduto al posto di guida. L’abitacolo trasuda eleganza, dettagli sportivi e tanti i gadget tecnologici made in Ferrari. Troviamo uno schermo da 10,3 pollici dedicato al passeggero anteriore, un quadro strumenti asimmetrico derivato dalla SF90 che è studiato intorno al driver, il classico manettino rosso sul volante per impostare le modalità di guida, pelle morbida e cuciture a vista, sedili avvolgenti e il selettore del cambio del tipo a cancelletto, tutti particolari che sono stati pensati per creare un’esperienza unica, un viaggio nel lusso sportivo che questa Purosangue potrà regalare ai suoi fortunati proprietari. Pochi, roba da ricchi, questa Ferrari è piuttosto costosa, con un prezzo di listino che sfiora i 400mila euro e che, attingendo alla nutrita lista di personalizzazioni, non sarà difficile arrivare a cifre vicine ai 500mila euro. Soldi ben spesi, si intende, questo SUV extralusso infatti è dotato di un motore anteriore centrale di ben 6,5 litri V12. Qualcosa di eccezionale che, con i suoi 725 CV, abbinato ad un cambio a 8 marce a doppia frizione e una trazione integrale con schema 4RM-S, fa di questo gioiello di ingegneria un motore eccezionale sotto tutti i punti di vista. Da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi e da 0 a 200 km/h in 10,6 con una velocità massima di 310 km/h. Non serve scrivere altro, questo Purosangue è un SUV, ok, ma
è una vera Ferrari, che non fa rimpiangere i soldi spesi anzi, il fortunato proprietario entra di diritto in una nuova nicchia di supercar, i SUV super sportivi, un modello che farà parte della storia automobilistica del made in Italy.
- a cura di Luciano Cravotto -
COME UN FIORE SUL QUADERNO
1982 - 2022. Speranza, dieci anni, l'età del cambiamento. Speranza, cinquant'anni, l'età dei bilanci. Nel mezzo, Rosa, la sorella "più brava, più buona, più bella... più tutto". Una sorella mitologica e misteriosa che vive in Svizzera, sul lago di Lugano, e segnerà la vita di Speranza e, in qualche modo, ne traccerà il destino. Un romanzo che segue, attraverso dei flashback e delle lettere scritte a mano, le emozioni e i pensieri di una donna alle prese con il suo passato e si dipana come una sorta di seduta di psicoanalisi, grazie a un bambino - Filippo - capace di accendere scintille nei ricordi.
Trieste, 1978. Stefan, un nuovo complicato paziente dello psicanalista Ettore, ha un problema che gli rende la vita impossibile: un blocco psicologico gli impedisce di percorrere alcune strade della città. Nel corso di una seduta, Ettore apprende da Stefan – di origini austriache da parte materna, ungheresi da parte paterna, con tanto di uno zio, Andreas, inquadrato come ufficiale nelle SS durante la seconda guerra mondiale –, che sua sorella Sabine è misteriosamente scomparsa. Ettore scopre di aver conosciuto Sabine e, dopo l’improvvisa e inspiegabile interruzione della terapia psicanalitica da parte di Stefan, aiutato da Luisa, già intima amica di Sabine, e dall’ex poliziotto Domenico, decide di mettersi alla ricerca dei due fratelli, contravvenendo a ogni regola deontologica della sua professione. Tra Trieste e Vienna, le indagini portano alla luce curiose trame, tra misteri che affondano le radici nel passato, luoghi del cuore, cavalli e inaspettati cadaveri.
Onizuka Kumako è una donna avvenente, dalla figura prosperosa e dai modi spregiudicati. Entraîneuse nei bar di Tokyo, sa come sedurre i clienti, e per farsi rispettare non esita a usare le maniere forti – e a ricorrere, se necessario, alle sue amicizie malavitose. Peccato che Shirakawa Fukutarō, ricco vedovo alla disperata ricerca di compagnia, sia all’oscuro del suo passato e decida di sposarla, portandola a vivere nella regione dello Hokuriku. Sarà un matrimonio di breve durata: in una piovosa sera di luglio l’auto su cui viaggiano finisce nelle acque del porto e Fukutarō annega. Accusata di aver architettato l’omicidio per riscuotere il premio di un’assicurazione sulla vita del marito, Kumako si ritrova nel tritacarne della stampa che, assecondando i pregiudizi della gente del posto, si scatena contro la «demonessa». Benché dal carcere lei non cessi di proclamarsi innocente, solo una manciata di temerari avvocati è disposta a crederle: almeno fino a quando il dubbio non comincia a serpeggiare e inattesi particolari tornano alla luce.
IL GRANDE GIORNO
In una grande villa sul lago di Como tutto è pronto per celebrare il matrimonio di Elio e Caterina. Sarà il giorno più bello della loro vita e anche di quella dei loro genitori, soprattutto dei rispettivi padri, Giacomo e Giovanni. I due si conoscono dai tempi della scuola e hanno condiviso tutto: l’azienda di famiglia - la Segrate Arredi - gli affetti, le vacanze... Il matrimonio dei figli rappresenta il suggello più emozionante alla loro fraterna, indissolubile amicizia. Per questo non hanno badato a spese: tre giorni di festeggiamenti, un Cardinale a celebrare le nozze, vini di pregio, chef stellati… E a dirigere il tutto, un costosissimo maître che si fa chiamare “il Riccardo Muti del catering”.
SI, CHEF! LA BRIGADE
Cathy è una chef di 40 anni, innamorata del suo lavoro e con un grande sogno: aprire un ristorante stellato. Le cose però iniziano presto a non andare secondo i suoi piani e, fra conti e complessità organizzative, si trova ad affrontare da subito le difficoltà del mestiere. Per rilanciarsi, Cathy accetta con riluttanza un lavoro da dipendente in una sperduta località fuori città, in quella che scoprirà poi essere la mensa di un centro di accoglienza per giovani migranti. Inizialmente è poco convinta e per nulla entusiasta di questo nuovo lavoro, ma in breve tempo grazie alla sua straordinaria abilità e alla sua passione per la cucina inizierà a farsi amare dai ragazzi, i suoi nuovi colleghi e suoi nuovi amici, che a loro volta avranno anche tanto da insegnarle.
RIUNIONE DI FAMIGLIA
Torna con un terzo capitolo l’acclamata saga diretta da Philippe De Chauveron con Christian Clavier e Chantal Lauby, che si è aggiudicata un posto nella Top 100 dei maggiori successi della storia del cinema in Francia e che ha divertito milioni di spettatori in tutto il mondo. Questa volta, in “Riunione di famiglia - Non sposate le mie figlie! 3”, i coniugi Claude e Marie Verneuil stanno per festeggiare i 40 anni di matrimonio; per l’occasione, le loro quattro figlie decidono di organizzare una grande festa a sorpresa nella casa di famiglia a Chinon, e di invitare anche i rispettivi suoceri per alcuni giorni. Claude e Marie si ritroveranno così ad accogliere sotto il loro tetto i genitori dei quattro generi Rachid, David, Chao e Charles dai quattro angoli del mondo diversi: un soggiorno “in famiglia” che si preannuncia movimentato! Incomprensioni, equivoci e colpi di scena: gli ingredienti per ridere di cuore ci sono tutti!
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