in CUCINA con
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Inserto omaggio allegato al numero odierno di Giornale di Monza, Giornale di Vimercate
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Idee e consigli per un goloso Natale
Prepariamo insieme i dolci delle feste
“Nel nostro ristorante vi o riamo una cucina di qualità che si rifà alla tradizione della gastronomia lombarda e più precisamente brianzola, senza però dimenticare i piatti tipici della cucina italiana. I pasti potranno essere accompagnati da ottimi vini; buona la scelta tra i migliori vini italiani.”
Come gestire al meglio i preparativi natalizi ...........2
Countdown senza stress .....................................................3 Organizzazione, parola d’ordine per la spesa..........5 Sbagliando si impara.............................................................6
I trucchi della tradizione......................................................8
L’abc della mise en place: allestire una bella tavola è un’arte .................................11 Piatti e tessuti: guida alla scelta.....................................12
Il panettone gastronomico ..............................................14 Tortellini in brodo...................................................................16 Ravioli di pesce .......................................................................16 Spigola al forno ........................................................................17 Faraona in tegame ................................................................17 Una montagna di dolcezza - Pandolce.....................19
Insalata russa .......................................................................... 20 Insalata di rinforzo ............................................................... 20 Risotto chic allo champagne ..........................................22 Gustose crespelle al salmone .........................................22 Vitello al latte............................................................................23 Baccalà con le olive ..............................................................23 Rotolo di pandoro................................................................. 24
Insalata di calamari ..............................................................26
Crostini di polenta.................................................................26 Pappardelle radicchio e speck.......................................27 Linguine ai gamberi ............................................................27 Polpettone al forno...............................................................29 Salmone in crosta..................................................................29 Tutta la golosità del soufflé - Pinolata ......................30
Chi ben comincia................................................................... 32 Anelletti al forno..................................................................... 33 Crespelle al nero di seppia................................................ 33 Cotechino con lenticchie .................................................. 35 Gamberoni al forno............................................................... 35 Semifreddo goloso al torrone ........................................36
Pandoro o panettone? Il più classico dei dilemmi natalizi ..............................38
Una scelta da non trascurare.........................................40
Panettonamisù, il dessert creativo ............................. 42
Prelibatezze in tavola con un menù tutto lombardo........................................44 Fusilloni con carciofi, Mocetta e crema di Fontina Dop ....................................................................... 47 A spasso tra i mercatini..................................................... 48
Editore: Dmedia Group spa - Via Campi 29/L | Merate (LC)
Finito di stampare: Novembre 2022 Stampa: Tiber Srl - Via Volta 179 | 25124 | Brescia (BS)
Pubblicità: Publi iN - Via Campi 29/L | Merate (LC) - 039.99891
Inserto omaggio alle testate Netweek
Dalla decorazione dell’albero all’ideazione del menu fino alla ricerca dei regali: ecco il timing da seguire
Dalla decorazione dell’albero all’ideazione del menu fino alla ricerca dei regali: ecco il timing da seguire
IL CONSIGLIOProgrammare per tempo questa giornata speciale aiuta a ridurre la quantità di stress e tensione che il 25 dicembre porta con sé
Programmare per tempo questa giornata speciale aiuta a ridurre la quantità di stress e tensione che il 25 dicembre porta con sé
Il pranzo di Natale, da vivere insieme ai propri affetti più stretti, ha qualcosa di magico. Riunirsi attorno alla tavola imbandita, fare un brindisi in compagnia e vivere quei momenti di attesa che precedono l’apertura dei regali contribuiscono infatti a rendere indimenticabili queste giornate di festa. Per chi ha piacere di svolgere il ruolo di “padrone di casa”, è importante organizzare per tempo i preparativi e sfruttare al meglio le settimane che precedono il 25 dicembre per cominciare a stilare la lista degli invitati e a ipotizzare il menu. In particolare, è tradizione iniziare a decorare l’albero di Natale il giorno dell’Immaco-
Il pranzo di Natale, da vivere insieme ai propri affetti più stretti, ha qualcosa di magico. Riunirsi attorno alla tavola imbandita, fare un brindisi in compagnia e vivere quei momenti di attesa che precedono l’apertura dei regali contribuiscono infatti a rendere indimenticabili queste giornate di festa. Per chi ha piacere di svolgere il ruolo di “padrone di casa”, è importante organizzare per tempo i preparativi e sfruttare al meglio le settimane che precedono il 25 dicembre per cominciare a stilare la lista degli invitati e a ipotizzare il menu. In particolare, è tradizione iniziare a decorare l’albero di Natale il giorno dell’Immaco-
lata, allestendo, in parallelo, il presepe. È tempo inoltre di dedicarsi alla caccia ai regali, cercando di individuare quei doni che meglio si adattano ai gusti dei destinatari e procurandosi tutto l’occorrente per realizzare dei biglietti personalizzati. Quando mancano ormai due settimane al giorno di Natale è bene concentrarsi sul menu, ordinando, se necessario, gli ingredienti più difficilmente reperibili, e preparando anche la casa al grande evento con pulizie accurate. All’avvicinarsi del 25 dicembre si può cominciare ad occuparsi di quelle preparazioni culinarie che possono essere conservate in congelatore, ultimando l’acquisto di tutti i prodotti alimentari necessari. Quando arriva il grande giorno, oltre a preparare l’aperitivo e ad accertarsi che ogni preparazione venga servita ben calda, non resta che godersi finalmente la festa.
lata, allestendo, in parallelo, il presepe. È tempo inoltre di dedicarsi alla caccia ai regali, cercando di individuare quei doni che meglio si adattano ai gusti dei destinatari e procurandosi tutto l’occorrente per realizzare dei biglietti personalizzati. Quando mancano ormai due settimane al giorno di Natale è bene concentrarsi sul menu, ordinando, se necessario, gli ingredienti più difficilmente reperibili, e preparando anche la casa al grande evento con pulizie accurate. All’avvicinarsi del 25 dicembre si può cominciare ad occuparsi di quelle preparazioni culinarie che possono essere conservate in congelatore, ultimando l’acquisto di tutti i prodotti alimentari necessari. Quando arriva il grande giorno, oltre a preparare l’aperitivo e ad accertarsi che ogni preparazione venga servita ben calda, non resta che godersi finalmente la festa.
La definizione di un budget da destinare alla festività natalizia può essere utile per tenere sotto controllo le spese ed evitare dispersioni economiche non previste. Un aiuto in più arriva dalla creazione di liste dedicate alle diverse categorie, come ad esempio regali, decorazioni e menu
La definizione di un budget da destinare alla festività natalizia può essere utile per tenere sotto controllo le spese ed evitare dispersioni economiche non previste. Un aiuto in più arriva dalla creazione di liste dedicate alle diverse categorie, come ad esempio regali, decorazioni e menu
Ecco i consigli per tenere a bada perfezionismo e sovraccarico di attività durante le festività
Per evitare di farsi contagiare dalla frenesia tipica delle vie dello shopping nelle giornate immediatamente precedenti al Natale sarebbe opportuno fare spese entro la prima settimana di dicembre.
Limitare le situazioni di stress, inaugurando nuove tradizioni, è fondamentale. Se ad esempio i ritrovi familiari sono fonte di tensione si può pensare di programmare un viaggio in compagnia degli amici.
Per molti non è facile, ma chiedere aiuto e delegare può fare la differenza nel gestire al meglio i preparativi. I nonni, ad esempio, possono contribuire trascorrendo del tempo in compagnia dei nipoti.
Anche la padrona di casa deve ritagliarsi del tempo per se stessa. Il segreto è evitare di ossessionarsi con un ideale di perfezione e di sovraccarsi con attività e impegni dell'ultimo minuto.
Alle porte c’è il mese più magico dell’anno: dicembre ci regala sempre un’atmosfera unica e affascinante. E per viverla nel migliore dei modi ci sono le proposte del ristorante Al Ranch Mary di Lesmo. A partire dai pranzi della domenica: per l’occasione, dalle 12 alle 15.30, sono in programma eventi per le famiglie, chiamati «Aspettando Natale al Ranch». Di che si tratta? Domenica 4, domenica 11, domenica 18 e giovedì 8 dicembre sono pensate per le famiglie: mentre i genitori si godono il pranzo, con la possibilità di “sorvegliare” i figli tramite i monitor presenti in ogni sala, i piccoli saranno intrattenuti con laboratori creativi a tema natalizio, truccabimbi, baby dance e giochi, mentre non mancheranno zucchero filato e pop corn. Ad occuparsi di loro sarà Jenny, animatrice nei panni dell’elfa di Babbo Natale. E per chi desidera una cena in tutta tranquillità e con un pizzico di riservatezza Al Ranch Mary dispone di una sala romantica, con il tepore della stufa a legna e dove assaporare gustosi fuori menù invernali e ottimo vino. Una soluzione ideale per coppie e amici.
Dicembre è anche il mese delle pizzate di classe per i saluti prima della pausa natalizia: ecco dunque un menù dedicato per adulti e piccini, così come ampi spazi riservati e una sala bimbi interna. Questa proposta è riservata per il venerdì sera o per il sabato a pranzo. E poi spazio alle cene aziendali: è infatti il periodo dello stare in compagnia, degli affetti e degli auguri. Al Ranch Mary ha grandi spazi e menù studiati ad hoc. Per gruppi composti da più di 40 persone è possibile cenare in una sala in esclusiva. Persino il giorno di Natale si può trascorrere Al Ranch Mary, vivendo in prima persona tutta la sua magia natalizia: sale addobbate, la casa di Babbo Natale, regali, candele, stufe, profumo di legno e l’aria frizzante della Brianza, faranno da cornice al giorno più speciale dell’anno. E’ possibile organizzare il proprio pranzo con tutti i parenti, dove tradizione e innovazione sono gli ingredienti per la ricetta di un fantastico menù natalizio. Non mancherà Babbo Natale, pronto a fare il suo ingresso in sala durante il pranzo portando regali a tutti i bambini. Infine Capodanno: iniziare l’anno nuovo al Ranch garantisce una marcia in più: in programma c’è il cenone, accompagnato da musica revival, intrattenimento, fuochi d’artificio e lenticchie. In un’atmosfera unica.
Lesmo, via Galilei 2 www.ristorantealranch.com
M Al Ranch Mary - P alranchmary Tel.: 039.6980058 - 334.2187270
In vista dei pranzi e cenoni di Natale bisogna far scorta di cibarie, stando attenti a ciò che si mette dentro il carrello
Latte, uova, carne, pesce. Si torna a casa dal supermercato ed ecco che manca sempre qualcosa. La spesa è uno dei momenti più stressanti e impegnativi, per questo soprattutto in vista dei pranzi e delle cene di Natale è necessario stilare una lista precisa e pratica di tutti gli ingredienti da inserire nel carrello. Cosa comprare, dunque, in vista di pranzi e cenoni? Innanzitutto è utile fissare un budget e successivamente fare un inventario di quello che già si ha in dispensa e cosa invece dovrà essere acquistato. Si parte, dunque, per il supermercato con lista su carta o su smartphone: man mano che si riempie il carrello si possono depennare gli acquisti. Nella scelta è sempre opportuno optare per prodotti di stagione, più freschi e sostenibili.
Utili per tantissime ricette, è consigliato fare scorta di latte, uova, zucchero, farine di tutti i tipi, pangrattato, olio d’oliva, aceto, sale, pepe, spezie, lievito, riso, pasta. E per i più pigri: basi già pronte per torte dolci e salate
Il segreto per non dimenticare niente? Leggere delle ricette a tema e appuntarsi tutti gli ingredienti necessari per realizzarle
Qual è l'ospite più sgradito in cucina? La fretta. La bontà di una preparazione nasce infatti dal rispetto dei tempi di cottura di ogni ingrediente: la fiamma ideale deve essere media e ben controllata.
Un piatto troppo sapido risulta immangiabile: olio e sale andrebbero aggiunti poco per volta, controllando se sono necessari o meno. Serve parsimonia anche nell'aggiunta di spezie e dado.
Per quanto possa sembrare una preparazione banale, il soffritto richiede attenzioni speciali: dopo aver cosparso l'olio, è meglio attendere un minuto prima di aggiungere sedano, carote e cipolla.
Il basilico fa la differenza nella preparazione di un buon sugo, a condizione che venga aggiunto a crudo e a fine cottura. Se sottoposte a temperature elevate le foglie assumono un sapore amaro.
Sono molti i consigli per creare ottimi piatti, evitando gli inconvienienti più comuni in cucina: dalla pasta incollata alla carne troppo dura
Sono molti i consigli per creare ottimi piatti, evitando gli inconvienienti più comuni in cucina: dalla pasta incollata alla carne troppo dura
Non serve essere grandi chef per preparare ottimi piatti senza faticare troppo. L’importante è conoscere alcuni piccoli trucchi del mestiere che aiutano a dare vita a ricette eseguite a regola d’arte.
Non serve essere grandi chef per preparare ottimi piatti senza faticare troppo. L’importante è conoscere alcuni piccoli trucchi del mestiere che aiutano a dare vita a ricette eseguite a regola d’arte.
Ecco allora una selezione di “segreti della nonna”, tramandati di generazione in generazione, affinati grazie all’esperienza e alla passione per la cucina.
Ecco allora una selezione di “segreti della nonna”, tramandati di generazione in generazione, affinati grazie all’esperienza e alla passione per la cucina.
I primi piatti si devono presentare in maniera impeccabile: per questo è desiderabile che la pasta non si incolli, creando un effetto poco piacevole alla vista, e non solo. Per evitare questo inconveniente si può aggiungere un filo d’olio durante la cottura. Ciò vale anche se la pasta risulta eccessivamente elastica. Un altro problema che capita spesso, soprattutto se non si è molto pratici ai fornelli, è salare troppo l’acqua.
I primi piatti si devono presentare in maniera impeccabile: per questo è desiderabile che la pasta non si incolli, creando un effetto poco piacevole alla vista, e non solo. Per evitare questo inconveniente si può aggiungere un filo d’olio durante la cottura. Ciò vale anche se la pasta risulta eccessivamente elastica. Un altro problema che capita spesso, soprattutto se non si è molto pratici ai fornelli, è salare troppo l’acqua.
Tornare indietro ovviamente non si può, tuttavia si possono limitare i danni con l’aggiunta di una patata pelata. Il merito è dell’amido contenuto nel tubero, che va ad assorbire la salinità. Se invece si preferisce il riso alla pasta, meglio immergere quello integrale in acqua fredda per un po’ di tempo prima della cottura. In autunno, poi, è ottimo il risotto con i funghi: per esaltare il sapore di questi ultimi,
Tornare indietro ovviamente non si può, tuttavia si possono limitare i danni con l’aggiunta di una patata pelata. Il merito è dell’amido contenuto nel tubero, che va ad assorbire la salinità. Se invece si preferisce il riso alla pasta, meglio immergere quello integrale in acqua fredda per un po’ di tempo prima della cottura. In autunno, poi, è ottimo il risotto con i funghi: per esaltare il sapore di questi ultimi,
il consiglio è spadellarli con del soffritto di cipolla, ultimando la cottura una volta aggiunto il riso.
il consiglio è spadellarli con del soffritto di cipolla, ultimando la cottura una volta aggiunto il riso.
Particolare attenzione va prestata anche ai secondi piatti. La carne, ovina e bovina, è sicuramente una delle protagoniste delle ricette natalizie: per far sì che rimanga succosa, si suggerisce di rosolarla leggermente, per poi proseguire con la cottura normale. Per rendere più tenera la carne di pollo si può invece provare a sfregarla con un po’ di succo di limone, inserendo all’interno delle bucce grattugiate; più in generale, si può utilizzare una marinatura fatta di birra e limone. Per quanto riguarda il pesce, invece, vi è un pratico trucco per rendere meno fastidioso il compito di rimuoverne pelle e lische: basterà inumidirlo con l’aceto per rendere più facile l’operazione.
Particolare attenzione va prestata anche ai secondi piatti. La carne, ovina e bovina, è sicuramente una delle protagoniste delle ricette natalizie: per far sì che rimanga succosa, si suggerisce di rosolarla leggermente, per poi proseguire con la cottura normale. Per rendere più tenera la carne di pollo si può invece provare a sfregarla con un po’ di succo di limone, inserendo all’interno delle bucce grattugiate; più in generale, si può utilizzare una marinatura fatta di birra e limone. Per quanto riguarda il pesce, invece, vi è un pratico trucco per rendere meno fastidioso il compito di rimuoverne pelle e lische: basterà inumidirlo con l’aceto per rendere più facile l’operazione.
Tenere il pesce in freezer è molto comodo: si consiglia di scongelarlo lasciandolo a bagno nel latte
Tenere il pesce in freezer è molto comodo: si consiglia di scongelarlo lasciandolo a bagno nel latte
Per una carne davvero succulenta il segreto è la giusta cottura. Il consiglio della nonna è quello di non punzecchiare la bistecca con la forchetta: il rischio infatti è quello di far fuoriuscire i succhi interni, rendendola dura e stopposa.
Per una carne davvero succulenta il segreto è la giusta cottura. Il consiglio della nonna è quello di non punzecchiare la bistecca con la forchetta: il rischio infatti è quello di far fuoriuscire i succhi interni, rendendola dura e stopposa.
Le patatine fritte sono più buone quando sono belle croccanti, ma come fare a dare loro la giusta consistenza? Il segreto è immergerle per pochi minuti in acqua bollente e salata, per poi scolarle, asciugarle e tuffarle nell’olio bollente.
Le patatine fritte sono più buone quando sono belle croccanti, ma come fare a dare loro la giusta consistenza? Il segreto è immergerle per pochi minuti in acqua bollente e salata, per poi scolarle, asciugarle e tuffarle nell’olio bollente.
Il caffè è un rito e un piacere, ma solo quando viene preparato in modo corretto. Se si usa la moka meglio scegliere l’acqua del rubinetto per non alterarne il gusto. In ogni caso non superare mai, in quantità di acqua, la valvola posta nel serbatoio.
Il caffè è un rito e un piacere, ma solo quando viene preparato in modo corretto. Se si usa la moka meglio scegliere l’acqua del rubinetto per non alterarne il gusto. In ogni caso non superare mai, in quantità di acqua, la valvola posta nel serbatoio.
Quando si prepara una torta bisogna stare attenti. La giusta cottura può fare la differenza se si vuole avere un dolce bello soffice. Per verificarne la cottura, basterà usare uno stecchino: se uscirà dalla torta umido significa che non è ancora pronta.
Quando si prepara una torta bisogna stare attenti. La giusta cottura può fare la differenza se si vuole avere un dolce bello soffice. Per verificarne la cottura, basterà usare uno stecchino: se uscirà dalla torta umido significa che non è ancora pronta.
L’impresa Elicinbrianza si occupa dell’allevamento di lumache Helix Aspersa Muller. Vengono alimentate all’interno di recinti in cui è seminato il trifoglio e con l’utilizzo di farinacei posti su pannelli, i quali permettono alle lumache di ripararsi nei mesi più caldi, mantenendo anche la giusta umidità. Grazie a questo tipo di alimentazione, le lumache crescono in modo naturale, seguendo un ciclo all’aperto che parte nel mese di marzo/aprile e termina ad ottobre/novembre, periodo in cui si effettua l’ultima raccolta. Se siete amanti della cucina è possibile sbizzarrirsi, poichè le lumache si prestano a diverse tipologie di ricette. Inoltre sono molto importanti perché contengono pochissimi grassi e tante proteine. Si possono cucinare al sugo, trifolate,alla borgogne, in spiedino e anche fritte.
Ecco una ricetta veloce e sfiziosa, relativa alla lumache fritte: • far bollire le lumache in acqua, sale grosso e un cucchiaio di aceto per 20 minuti: i primi 10 minuti a fuoco lento e altri 10 minuti a fuoco alto;
• togliere le lumache dal guscio eliminando la parte finale più scura;
• preparare uova, farina e pangrattato;
• impanare le lumache, aggiungere il sale e friggere;
• Buon appetito!
La vendita al dettaglio si svolge a Bellusco, presso l’allevamento di via Circonvallazione. Il punto vendita è aperto tutti i sabati dalle 9 alle 12, mentre in settimana è sufficiente contattare Elena al 339.6783209.
Ricordiamo che le lumache sono disponibili tutto l’anno Per chi volesse iniziare ad entrare in questo mondo e diventare un elicicoltore, Elicinbrianza offre anche consulenza e progettazione: sarete seguiti da Omar Galbussera che, grazie alla sua esperienza, è in grado di dare tutti i consigli giusti e di aiutare nell’avvio della nuova attività. Per contattarlo è sufficiente chiamare il 333.3100554.
Infine è impossibile non menzionare un’altra attività di cui si occupa Elicinbrianza: si tratta dell’estrazione della bava delle lumache. Quest’ultimo è un prodotto molto ricercato in campo cosmetico e farmaceutico. Per svolgere tale operazione viene utilizzato uno specifico macchinario progettato da Omar Galbussera: grazie ad una doccia stimolante provoca la liberazione della bava e la raccoglie in recipienti. L’impresa di Bellusco dispone di una propria linea di cosmetica naturale alla bava, adatta per bambini, adolescenti, donne e uomini di tutte le età.
A Bellusco si allevano lumache: stiamo parlando di Elicinbrianza, progetto ideato da Omar Galbussera con la collaborazione di Elena Sala. L’impresa si basa appunto sull’allevamento di lumache di tipo Helix Aspersa Muller: è considerata un’attività agricola ed effettua il proprio ciclo all’aperto dal mese di marzo/aprile fino a ottobre/ novembre. Per l’allevamento è presente una coltivazione di fondo agricolo con seminato trifoglio all’interno dei recinti: qui le lumache pascolano liberamente e sono alimentate con farinacei posizionati
Bellusco, via Circonvallazione www.elicinbrianza.com Tel.: 339.6783209 (Elena) 333.3100554 (Omar)
Il tovagliolo andrebbe scelto dello stesso tessuto della tovaglia. Il colore, invece, può essere abbinato o a contrasto
In un pranzo o una cena in compagnia il gusto non è l’unico senso coinvolto: si tratta infatti di una vera e propria esperienza, che diventa ancora più piacevole quando ci si siede a una tavola curata e ben allestita. In altre parole, quando la mise en place è stata studiata nei dettagli, senza lasciare nulla al caso. La scelta della tovaglia, la posizione delle posate e l’allestimento di decorazioni rilassa, crea atmosfera e fa comprendere agli ospiti quanto la loro presenza sia gradita. La mise en place è la dimostrazione tangibile delle energie e del tempo impiegato per permettere agli altri di trascorrere qualche ora all’insegna dello svago e dello star bene.
L’allestimento della tavola richiede tempo e attenzione. La stessa scelta delle posate, ad esempio, non deve essere approssimativa ma va adattata alla selezione delle
pietanze proposte in menu. Per quanto riguarda i piatti, si consiglia di posizionarli al centro seguendo l’ordine in cui verranno servite le portate, passando quindi dal sottopiatto, al piatto piano e al piattino da antipasto.
Le forchette vanno posizionate a sinistra del piatto, con le punte verso l’alto, partendo da sinistra verso destra. Tra una posata e l’altra ci dovrebbe essere una distanza pari a circa un centimetro. Anche in questo caso, vanno collocate seguendo l’ordine delle portate. Alla stessa logica risponde anche la disposizione dei coltelli, messi a destra del piatto: a seguire va posizionato, se previsto, il cucchiaio.
Il tovagliolo, infine, può essere collocato al centro del piatto o a sinistra delle forchette.
I bicchieri vanno messi in alto a destra, in ordine di grandezza. Attenzione, non vanno mai capovolti
L’armonia è il principio da seguire quando si allestisce la tavola: meglio non esagerare con decorazioni e centrotavola
Non è Natale senza una tavola imbandita: piatti ben abbinati tra loro e calici tirati a lucido sono infatti il centro attorno al quale è tradizione riunirsi insieme a familiari e amici. Per un risultato estetico d’effetto stoviglie e bicchieri vanno collocati sopra una tovaglia scelta ad hoc per l’occasione.
In un momento tanto speciale vale la pena orientarsi verso i tessuti in cotone, facili da stirare e resistenti ai lavaggi, o verso i modelli in lino se si preferisce optare per una tavola sofisticata ed elegante. Un’altra alternativa da considerare è rappresentata dalle tovaglie in misto lino, molto apprezzate per la loro morbidezza. Quanto ai colori, in occasione delle festività natalizie si consiglia di orientarsi verso i toni dell’oro o dell’argento.
Cotone, lino o misto-lino sono i tessuti più indicati per la tovaglia da utilizzare in occasione delle festività natalizie. Via libera ai toni dell’oro e dell’argento, oltre che al tradizionalissimo rosso
Si rivelano adatte a questa ricorrenza anche le sfumature del verde e il tradizionalissimo rosso. Da non dimenticare, infine, la luce: un elemento indispensabile per arricchire la tavola.
Il centrotavola è un alleato prezioso se si desidera rendere più accogliente e particolare la tavola imbandita in occasione del Natale. In commercio ne esistono di svariate tipologie, ma nulla vieta di mettersi all’opera e di provare a crearne uno in autonomia, seguendo la propria creatività. Qualche ispirazione interessante arriva dalla natura: legno, pigne e rami sono infatti materiali che ben si prestano a creare un complemento d’arredo che profuma di bosco. I rami di conifera, ad esempio, costituiscono una base eccellente, da arricchire con qualche stellina di legno o qualche tappo di sughero intagliato. I centrotavola possono inoltre accogliere anche qualche candela, così da creare un’atmosfera suggestiva mentre si cena. Se, però, in casa ci sono bambini, meglio sostituirle con qualche piccola luce a led, magari a forma di fiocco di neve per restare in tema, così da evitare spiacevoli incidenti. Nel caso in cui, infine, si preferisca realizzare un centrotavola che profuma di agrumi, via libera alle creazioni realizzate con fette di arancia e limone essiccate.
Kcal/100 512 gr
• 10 g di lievito
• 600 g di farina manitoba
• 130 g d’acqua
• 170 g di latte
• 60 g di burro
• 1 uovo intero
• 2 tuorli medi
• 30 g di zucchero
• 12 g di sale
Per il lievitino mescolare 100 g di acqua con il lievito e 100 g di farina. Lasciar lievitare il panetto a 28° in forno spento acceso da poco per 2 ore. Aggiungere al lievitino il resto della farina, lo zucchero, acqua, latte, e le uova. Aggiungere poi il burro e il sale. Formare una palla liscia in superficie, se necessario spolverarsi le mani con un po’ di farina. Far lievitare a 28° nel forno spento ma caldo. Rovesciare su un piano leggermente infarinato e stendere con un mattarello per formare un rettangolo lungo. Ripiegare per ottenere una striscia di impasto larga di 10/12 cm, arrotolare e lasciar riposare 30 minuti. Inserire la palla d’impasto in un pirottino e far lievitare con una pellicola a 28° (per circa 3 ore). Una volta raggiunto il bordo, cuocere nella parte medio bassa del forno a 170° per circa 55 min. Si formerà una cupola e dopo 30 minuti abbassare a 160° e coprire con un foglio di alluminio. Una volta raffreddato sigillare il fusto in una pellicola e far riposare in frigo per 2/3 ore. Infine, farcire a piacere.
Il cocktail di gamberi è un antipasto classico a base di pesce in voga negli anni ‘80. La buona riuscita dipende dalla scelta degli ingredienti: i gamberi, che si accompagnano a una cremosa salsa rosa e croccanti foglie di lattuga da acquistare rigorosamente fresche. Bastano solo 20 minuti e questo delizioso antipasto è pronto per essere servito e gustato.
• 600 g di marroni
• 100 g di zucchero
• 2 cucchiai di rhum
• 200 ml di panna
• 600 ml di latte
• 1 baccello di vaniglia (o una bustina di vanillina)
• 20 g di cacao amaro
• 20 g di zucchero a velo
• marron glacé
Il Montblanc, o Monte Bianco, è un dolce al cucchiaio di origine francese, ormai ampiamente diffuso anche in Nord Italia. Gli ingredienti principali sono la panna montata e le castagne (tipo marroni), che vanno cotte con il latte per almeno mezz’ora per farle ammorbidire. Una volta pelati, i marroni vanno passati nello schiacciapatate fino a ottenere una purea, a cui vanno aggiunti il rhum, il cacao e la vaniglia. Per un impiattamento ad effetto, la purea ottenuta va disposta a forma di montagna, alla quale i ciuffetti di panna montata e lo zucchero a velo conferiranno un aspetto innevato. Pezzi di marron glacé possono completare la decorazione.
Simile al panettone per quanto riguarda gli ingredienti, ma differente in termini di consistenza e gusto: il pandolce genovese rientra a pieno titolo tra le ricette natalizie della tradizione italiana, conosciuto anche nel mondo anglosassone come “Genoa Cake”. Si tratta di un morbido dessert di forma circolare, farcito con canditi, uvetta e pinoli. La tradizione vuole che venga portato in tavola dal commensale più giovane, per poi essere tagliato e distribuito dal più anziano di casa. Anticamente, una fetta di pandolce veniva conservata per il primo mendicante che avesse bussato alla porta, e un’altra per il giorno di San Biagio.
Esistono due distinte versioni di pandolce genovese: quello basso, o schiacciato, e quello alto. Quest’ultimo è la versione originaria del pandolce, caratterizzata da una maggiore difficoltà di lavorazione e tempi di produzione più lunghi, soprattutto per via della lievitazione naturale di almeno quattro ore.
• un cavolfiore medio
• 100 g di peperoni sott’aceto
• 100 g di olive verdi denocciolate
• 100 g di olive nere
• 50 g di capperi sott’aceto
• 50 g di cetriolini
• 60 g di acciughe sott’olio
• aceto di vino rosso q.b.
30 min. 20 min. 8 p. media
INGREDIENTI
• 250 g di carote pelate
• 250 g di patate pelate
• 125 g di piselli surgelati
• 125 g di cetriolini sott’aceto
• 7 uova
• maionese
Tagliare a cubetti le patate e le carote. Lessarle separatamente: dal levarsi del bollore calcolare dieci minuti circa per le patate e otto per le carote. Scolare le verdure e disporle su un vassoio, tenendole separate. Lessare anche i piselli e, una volta scolati, aggiungerli al vassoio. Lessare le uova per otto minuti dal bollore. Una volta fredde, sgusciarle e tagliarle in pezzettini. Tagliare a cubetti i cetriolini e porli in una ciotola con le verdure ormai fredde e le uova sode. Infine, amalgamare con la maionese.
Per preparare l’insalata di rinforzo è necessario denocciolare le olive nere, eliminando i semini. Vanno quindi tagliati a pezzetti i cetriolini e pulito il cavolfiore, rimuovendo le parti più dure. Le cimette ottenute vanno fatte sbollentare: quando risultano croccanti vanno scolate e poste in un contenitore con del ghiaccio. A questo punto si versa il cavolfiore in una ciotola e si aggiungono olio, capperi, olive, peperoni a striscioline, cetriolini e aceto, mescolando bene.
Questo piatto tipico campano viene preparato per Natale e “rinforzato” con nuovi ingredienti man mano che viene consumato
Per sperimentare un dolce natalizio diverso dal solito, è possibile realizzare un albero di pasta sfoglia ripieno di gustosissima crema di nocciole. Basterà intagliare un abete su un rotolo di pasta sfoglia, spalmarvi sopra la crema e sovrapporre una figura eguale.
• 400 g di pandoro
• 150 g di latte condensato
• 200 g di yogurt greco
• 100 g di cocco rapè
• 2 cucchiai di zucchero semolato
Il pranzo di Natale non può che concludersi con un buon dolce, come il rotolo di pandoro. Per realizzarlo, porre il pandoro spezzettato e il latte condensato in un mixer, azionando le lame fino a ottenere un composto omogeneo. Stendere l’impasto, formando un rettangolo dello spessore di 1 cm, poi lasciare da parte. In una ciotola unire lo yogurt greco, il cocco rapè e lo zucchero semolato, amalgamando il tutto. Spalmare la farcitura ottenuta sul rettangolo di pandoro, arrotolare l’impasto e far rassodare in frigorifero per circa 3 ore.
La pasta sfoglia scurisce velocemente, meglio quindi cuocerla in forno a una temperatura non superiore ai 180°C, per circa 25 minuti
Con il polpettone avanzato si possono realizzare i mondeghili milanesi, gustose polpettine che vengono poi fritte nel burro
10 min. 30 min. 4 p. bassa
• 600 g di carne macinata
• 2 uova; 150 g di mollica di pane
• prezzemolo; 1 patata; parmigiano
• 50 g di prosciutto cotto; pangrattato
• 100 g di scamorza
• 5 patate; erbe aromatiche
Mettere la carne in una ciotola e la mollica di pane raffermo in acqua. Strizzarla bene e sbriciolarla con la carne. Aggiungere le uova, pelare la patata e grattugiarla. Aggiungere il parmigiano, il prezzemolo, sale e pepe. Impastare e ottenere un composto morbido. Stenderlo formando un rettangolo. Distribuire al centro la scamorza e il prosciutto cotto, arrotolare il polpettone formando un salsicciotto e impanarlo nel pangrattato. Distribuire le patate con le erbe aromatiche attorno al polpettone e infornare a 180° per circa 30 minuti.
20 min. 25 min. 4 p. media
• 1 rotolo di pasta sfoglia
• 500 g di filetto di salmone
• 1 zucchina
• sale; pepe
• semi di sesamo
• latte q.b.
Lavare la zucchina e grattugiarla. Raccogliere le verdure, salare e aggiungere del pepe. Scolare le zucchine per eliminare l'acqua di vegetazione. Prendere i filetti di salmone e rimuovere la pelle. Stendere il rotolo di pasta sfoglia e mettere al centro metà della zucchina tagliata. Adagiarci sopra il salmone e ricoprire con la restante zucchina. Richiudere la pasta da entrambi i lati. Spennellare con del latte, decorare la superficie con delle striscioline di pasta e dei semi di sesamo. Cuocere a 200 °C in forno già caldo per 20/25 minuti.
• 150 ml di latte intero
• 140 g di cioccolato fondente
• 10 g di amido di mais
• 40 g di zucchero a velo
• 140 g di albumi; 2 tuorli
Scaldare il latte in un pentolino e aggiungere il cioccolato. Mescolare con una frusta, aggiungere i tuorli e la maizena. Continuare a mescolare e, quando gli ingredienti si saranno amalgamati, lasciar raffreddare. Montare a neve gli albumi con lo zucchero a velo, incorporarli delicatamente al composto di cioccolato con una spatola facendo movimenti dall’alto verso il basso. Imburrare gli stampi da soufflé e cospargerli con zucchero semolato. Preparare delle strisce di carta da forno alte circa 7-8 cm e lunghe. Posizionarle all’esterno di ogni cocotte e fermarle con un pezzo di spago. Infornare i soufflé al cioccolato in forno preriscaldato a 200° C per circa 12 minuti.
Ogni regione ha il suo ingrediente che rende ogni ricetta un vero unicum, così come per la cucina genovese dove i pinoli rappresentano l’oro culinario per ogni piatto sia dolce che salato. Restando in tema goloso, i pinoli sono l’elemento principe della famosa Pinolata di Santo Stefano d’Aveto, il pittoresco borgo in provincia di Genova. La pinolata è una torta dolce da forno di forma rotonda, dal diametro di 25 cm circa e dallo spessore di 2 o 3 cm. È realizzata con una base di pasta frolla, farcita con una deliziosa “meringa alle mandorle” preparata con albumi, zucchero, mandorle dolci, mandorle amare e un pizzico di bicarbonato. Come già evoca il nome, la superficie è decorata con strisce di pasta frolla e abbondanti pinoli. Il risultato di tutti questi golosi ingredienti è quello di rendere la pinolata morbida e soffice all’interno mentre la superficie resta croccante grazie all’abbondante pioggia di pinoli. Si tratta di un dolce semplice e facile da realizzare. Un consiglio per una pinolata gourmet? Si può aromatizzare la pasta frolla con della scorza di limone, un cucchiaino di acqua di fiori d’arancio o del marsala.
160 min. 150 min. 4 p. bassa
INGREDIENTI
• 600 g di cotechino
• 400 g di lenticchie
• 1 cipolla
• 2 coste di sedano
• 20 g di burro
• 2 cucchiai d'olio
• sale; pepe
Punzecchiare il cotechino e avvolgerlo bene nella carta d'alluminio. Immergerlo in acqua fredda e lasciarlo sobbollire per circa due ore. In contemporanea, avviare la preparazione delle lenticchie in un'altra pentola: portare a bollore l'acqua con dentro i legumi, mezza cipolla, una costa di sedano e un pizzico di sale. Lasciare che il tutto sobbollisca per circa un'ora. Una volta terminata la cottura, sgocciolare le lenticchie e farle insaporire a fuoco basso in un tegame con l'olio, il burro, e il trito ottenuto dalla mezza cipolla avanzata e la costa di sedano rimanente. Regolare di sale e pepe. Una volta che il cotechino sarà pronto, occorrerà spellarlo e tagliarlo a fette, per poi disporlo su un piatto da portata. Aggiungere le lenticchie e servire.
• 12 gamberoni
• 60 g di olio evo • 40 g di succo di limone • prezzemolo q.b. • sale • pepe
Pulire i gamberoni staccando le zampe ed eliminando il carapace, ma lasciando testa e coda attaccate. Rimuovere anche l'intestino, incidendo il dorso del mollusco con un coltellino e usando uno stuzzicadenti per estrapolare il filamento scuro. Lavare e sminuzzare un ciuffo di prezzemolo e unirlo al succo di limone, all'olio e alle spezie per ottenere una citronette. Disporre i gamberoni in una pirofila e versarvi sopra la salsa aromatica. Coprire il tutto con un foglio di carta da forno e cuocere in forno a 200 °C per 12 minuti.
I gamberoni al forno si possono conservare per un giorno in frigo. Se avanzano, possono essere congelati se è stato usato pesce fresco
• 90 g di zucchero
• 25 g di acqua
• 25 g di cioccolato fondente
• 70 g di tuorli
• 40 g di torrone
• 250 g di panna liquida
• aroma di mandorle
Tritare insieme il torrone e il cioccolato fondente. In un pentolino, scaldare lo zucchero e l’acqua fino a ottenere uno sciroppo, per poi versarlo a filo in una ciotola insieme ai tuorli sbattuti. Continuare a montare, aggiungendo anche il trito di torrone e cioccolato. Unire l’aroma di mandorle e amalgamare il tutto con una spatola. In una ciotola, montare 250 g di panna liquida fredda e aggiungere il composto di uova e zucchero, un cucchiaio alla volta. Inserire la crema in una sac-à-poche e riempire quattro coppapasta adagiati su una leccarda precedentemente ricoperta con carta da forno. Far riposare i semifreddi in freezer per una notte.
Alla fine della cena, fa la sua comparsa sul tavolo il cesto della frutta secca: è uno dei leitmotiv delle feste e riesce a ingolosire anche i convitati più satolli. Deliziose al naturale, noci, nocciole, arachidi e mandorle possono diventare ancor più buone se trasformate in un dessert sfizioso con cui concludere il pasto o da regalare ad amici e parenti. Tra le ricette più semplici - ma sempre d’effetto - c’è quella che prevede la trasformazione della frutta secca in sfiziosi cioccolatini: basta fondere 120 g di cioccolato a bagnomaria e aggiungere un aroma a scelta. Una volta che il composto è liquido si possono unire noci, nocciole, arachidi e pistacchi (60 g per ciascun tipo), e mescolare tutto insieme. Infine, si possono riempire dei pirottini con il composto e lasciarli freddare per alcune ore in frigorifero.
I Romani ritenevano che noci, nocciole, arachidi, mandorle - ma anche uvetta, fichi e datterifossero cibi benauguranti, quindi indispensabili per iniziare al meglio il nuovo anno.
Per proteggerne l’artigianalità, i due dolci sono protetti da un disciplinare che specifica gli ingredienti e la formulazione dell’impasto
Mare o montagna, dolce o salato, tè al limone o alla pesca... pandoro o panettone? Ci sono pochi temi divisivi come l’annosa questione che contrappone i fan del panettone agli amanti del pandoro.
A Natale siamo tutti più buoni e le discussioni andrebbero evitate, è vero, ma quando si tratta di scegliere tra i due dolci più iconici della tradizione natalizia italiana lo scontro è inevitabile: una parte dei commensali si schiererà a favore del classico panettone, celebrandone la storicità e il valore aggiunto conferito dai canditi e dall’uvetta, mentre il resto della tavolata prenderà le difese del pandoro, elogiando la consistenza setosa della sua pasta e l’imprescindibile contributo dello zucchero a velo. Il risultato inevitabile è che si finisce per aprire entrambi i dolci e convincersi ulteriormente della bontà della propria scelta. Ma quali sono le principali differenze tra panettone e pan-
doro? Sulla base di quali caratteristiche affermiamo di preferire l’uno o l’altro? A contrapporre i due eterni rivali non è soltanto la forma - a cupola su base quella del panettone e conica con sezione a stella per il pandoro -, ma anche caratteristiche primarie in ambito gastronomico come il profumo e l’apporto calorico. Se il panettone sprigiona un aroma tipico di un prodotto lievitato a pasta acida, arricchito dalle note agrodolci del cedro candito e dell’uvetta, il pandoro diffonde nell’aria tutta la sua essenza burrosa, supportata da piacevoli note di vaniglia. Per quanto riguarda il valore nutrizionale, il panettone è la scelta consigliata per chi vuole tenere sotto controllo il quantitativo calorico. Nonostante le molteplici differenze, tuttavia, pandoro e panettone sono uniti dallo straordinario successo che li ha resi celebri a partire dagli anni Sessanta, tanto che tra il 1965 e il 1970 le vendite sono passate da 20mila a 40mila quintali.
I due dolci si sono affermati nello stesso periodo: tra il 1965 e il 1970 le vendite sono passate da 20mila a 40mila quintali
Il pandoro era una portata irrinunciabile nelle sfarzose cene di Natale di nobili e mercanti nel periodo d’oro della Repubblica di Venezia
Ogni piatto ha il suo “matrimonio” perfetto: dal tortellino in brodo fino al dolce, ogni variabile deve essere presa in considerazione
Ogni piatto ha il suo “matrimonio” perfetto: dal tortellino in brodo fino al dolce, ogni variabile deve essere presa in considerazione
L’importanza delle portate principali è decisiva nella decisione del vino bianco o rosso da abbinare
Il vino è uno dei grandi piaceri delle feste, il collante che rende le serate e i pranzi in compagnia ancora più piacevoli, tra una portata e qualche chiacchiera tra parenti e amici. Ma la scelta non può essere certamente affidata al caso: diventa di grande importanza selezionare il vino giusto in base alle pietanze che vengono servite in tavola.
Il vino è uno dei grandi piaceri delle feste, il collante che rende le serate e i pranzi in compagnia ancora più piacevoli, tra una portata e qualche chiacchiera tra parenti e amici. Ma la scelta non può essere certamente affidata al caso: diventa di grande importanza selezionare il vino giusto in base alle pietanze che vengono servite in tavola.
Gli amanti dei dolci a base di cioccolato, che si tratti di torte o del classico torrone, possono scegliere un Barolo oppure un Aleatico
Gli amanti dei dolci a base di cioccolato, che si tratti di torte o del classico torrone, possono scegliere un Barolo oppure un Aleatico
La cena del 24 dicembre, solitamente a base di pesce dall’antipasto al secondo, chiama inevitabilmente la scelta di un vino bianco: dal classico Vermentino alla Falanghina, quest’ultima perfetta in presenza di pesce cotto alla griglia o al sale. Molto apprezzati anche altri bianchi come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il Verdicchio. Se invece la scelta ricade su piatti a base di crostacei, è più indicato un vino aromatico come il Gewurztraminer, per le sue note di rosa e lavanda.
La cena del 24 dicembre, solitamente a base di pesce dall’antipasto al secondo, chiama inevitabilmente la scelta di un vino bianco: dal classico Vermentino alla Falanghina, quest’ultima perfetta in presenza di pesce cotto alla griglia o al sale. Molto apprezzati anche altri bianchi come il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e il Verdicchio. Se invece la scelta ricade su piatti a base di crostacei, è più indicato un vino aromatico come il Gewurztraminer, per le sue note di rosa e lavanda.
Dal pesce alla carne, la scelta cambia drasticamente. La regola primaria per sughi di carne e piatti a base di cacciagione è che il vino sia giovane e di gradazione media: dal Nebbiolo al Chianti, dal Nero d’Avola al Montepulciano d’Abruzzo. Se invece il menu presenta anche piatti a base di brodo, l’alternativa è doppia: un vino bianco fermo, una soluzione classica e intramontabile, oppure un Lambrusco, un vino tipico dell’Emilia, che viene scelto spesso per accompagnare i tortellini in brodo. Oltre al primo piatto, il Lambrusco risulta perfetto per sostenere anche la degustazione della carne utilizzata per il brodo, il bollito.
Dal pesce alla carne, la scelta cambia drasticamente. La regola primaria per sughi di carne e piatti a base di cacciagione è che il vino sia giovane e di gradazione media: dal Nebbiolo al Chianti, dal Nero d’Avola al Montepulciano d’Abruzzo. Se invece il menu presenta anche piatti a base di brodo, l’alternativa è doppia: un vino bianco fermo, una soluzione classica e intramontabile, oppure un Lambrusco, un vino tipico dell’Emilia, che viene scelto spesso per accompagnare i tortellini in brodo. Oltre al primo piatto, il Lambrusco risulta perfetto per sostenere anche la degustazione della carne utilizzata per il brodo, il bollito.
Fondamentale anche indovinare il vino giusto per i dolci natalizi. Il panettone e il pandoro si sposano a meraviglia con vini delicati e aromatici, come il Moscato d’Asti, mentre per torte a base di crema si consiglia il Malvasia.
Fondamentale anche indovinare il vino giusto per i dolci natalizi. Il panettone e il pandoro si sposano a meraviglia con vini delicati e aromatici, come il Moscato d’Asti, mentre per torte a base di crema si consiglia il Malvasia.
L’importanza delle portate principali è decisiva nella decisione del vino bianco o rosso da abbinare
Quando si sente parlare di prosecco, si fa spesso confusione. Questa è la denominazione riservata a un vino a base di glera, che non è affatto un’alternativa allo spumante: il prosecco, infatti, esiste nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante. Si tratta del vino italiano più esportato all’estero.
Quando si sente parlare di prosecco, si fa spesso confusione. Questa è la denominazione riservata a un vino a base di glera, che non è affatto un’alternativa allo spumante: il prosecco, infatti, esiste nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante. Si tratta del vino italiano più esportato all’estero.
Il brindisi di Capodanno è un rito irrinunciabile, il modo scelto dalle famiglie di tutta Italia per salutare l’anno appena concluso e dare il benvenuto a quello iniziato. Oltre alle classiche lenticchie, accompagnate con cotechino, zampone o salsicce, bisogna scegliere con cura la bollicina giusta. Il prosecco è sempre uno dei più gettonati, ma sono molte le opzioni possibili. Bisogna ricordare che il brindisi di mezzanotte arriva al termine del cenone e, oltre all’assaggio
Il brindisi di Capodanno è un rito irrinunciabile, il modo scelto dalle famiglie di tutta Italia per salutare l’anno appena concluso e dare il benvenuto a quello iniziato. Oltre alle classiche lenticchie, accompagnate con cotechino, zampone o salsicce, bisogna scegliere con cura la bollicina giusta. Il prosecco è sempre uno dei più gettonati, ma sono molte le opzioni possibili. Bisogna ricordare che il brindisi di mezzanotte arriva al termine del cenone e, oltre all’assaggio
La scelta della bollicina migliore può essere anche legata ai dolci con cui accompagnare il brindisi: per questo motivo, rompere con le tradizioni è lecito
La scelta della bollicina migliore può essere anche legata ai dolci con cui accompagnare il brindisi: per questo motivo, rompere con le tradizioni è lecito
delle lenticchie, capita spesso che sia questa l’ora indicata per la degustazione dei dolci natalizi. Per questo motivo, è opportuno abbinare uno spumante semisecco a dei classici della tavola come panettone e pandoro, oppure un bianco aromatico. Se invece i dolci in tavola sono altri, si può valutare un bianco dolce aromatico. Per gli abbinamenti con dolci a base di frutta, un rosso aromatico e fruttato può dire la sua: non è la scelta più classica, ma il vino è un piacere soggettivo e può anche andare contro le tradizioni.
delle lenticchie, capita spesso che sia questa l’ora indicata per la degustazione dei dolci natalizi. Per questo motivo, è opportuno abbinare uno spumante semisecco a dei classici della tavola come panettone e pandoro, oppure un bianco aromatico. Se invece i dolci in tavola sono altri, si può valutare un bianco dolce aromatico. Per gli abbinamenti con dolci a base di frutta, un rosso aromatico e fruttato può dire la sua: non è la scelta più classica, ma il vino è un piacere soggettivo e può anche andare contro le tradizioni.
Soprattutto nelle serate con molti ospiti, cercare di assecondare
i gusti di tutti può essere difficile: perché non aprire bottiglie diverse in base alle richieste?
Soprattutto nelle serate con molti ospiti, cercare di assecondare i gusti di tutti può essere difficile: perché non aprire bottiglie diverse in base alle richieste?
tempo 15 minuti cottura 0 minuti portate 4 persone difficoltà bassa
Kcal/100 g 350
• 500 g di panettone
• 500 g di mascarpone
• 4 tuorli
• 60 ml di caffè
• 30 ml di rum
• cacao amaro in polvere
• 100 ml di acqua
• 150 g di zucchero
La crema al mascarpone è indispensabile per preparare un buon tiramisù, ma è anche un ottimo accompagnamento per pandoro e panettone. L’ideale è prepararla in previsione del Natale, per portare a tavola un dolce goloso e semplicissimo da realizzare. Il segreto è pastorizzare le uova con uno sciroppo ben sciolto e senza grumi e stemperare il mascarpone freddo di frigo con una forchetta per renderlo più morbido. Una preparazione semplice, per la quale ci si può far aiutare anche dai bimbi di casa.
Con gli avanzi del panettone è possibile dare vita a un tiramisù alternativo, che conquisterà tutti. Per prima cosa pastorizzare i tuorli per la crema, preparando lo sciroppo in un pentolino con zucchero e acqua. Montare i tuorli con le fruste elettriche unendo lo sciroppo ancora caldo, fino a ottenere un composto spumoso. Aggiungere i tuorli montati al mascarpone, unire il rum e amalgamare dal basso verso l’alto. Inzuppare le fette di panettone in una bagna al caffè e disporne un primo strato all’interno di una pirofila. Versare sopra la crema al mascarpone e ripetere il procedimento. Conclusi gli strati, decorare con del cacao amaro.
Il tiramisù non è un dolce per bambini, si sa. Ma basterà qualche piccolo aggiustamento per renderlo uno sfizio adatto a tutte le età. Il caffè, per esempio, può essere sostituito dal latte o, ancora meglio, da una bagna di latte e cacao in polvere. Al posto del rum, invece, si possono aggiungere delle gocce di cioccolato, che renderanno il dolce ancora più goloso e adatto a tutta la famiglia.
Alberelli di Natale al cioccolato e riso soffiato
Gli amanti della cucina cinese e giapponese hanno un nuovo punto di riferi mento sul territorio. Kiyomi, dopo una ricca esperienza pluriennale nelle sue diverse sedi, ha aperto anche a Monza. Qui è possibile trovare piatti di alta qualità, capaci di far scoprire agli ospiti la vera tradizione del sushi e preparati con passione e grande rispetto. A disposizione ci sono portate so sticate ma di sponibili ad un prezzo accessibile. Il tutto immerso in un’architettura ultramo derna, in grado di accogliere all’interno di un’atmosfera speciale, per far godere al meglio di un’autentica esperienza culinaria. Oltre all’ottima cucina proposta, l’altro punto di forza è il servizio professionale e cordiale: lo sta è formato da molteplici gure che hanno seguito diversi percorsi di formazione specializzan ti, studiati per soddisfare al meglio i bisogni culinari della clientela. Attenzione poi ad una novità unica e rivoluzionaria: nel ristorante Kiyomi spicca la presen za dei robot camerieri. L’ordine viene e ettuato tramite app dal proprio smar tphone, quindi questi innovativi robot si occuperanno di consegnare il piatto ai clienti, direttamente al loro tavolo. Nel menù del ristorante sono tante le pre libatezze presenti, con un occhio di riguardo per il sushi: impossibile resistere a uramaki e gunkan, a nigiri e hossomaki così come a sashimi e temaki. Per prepararli serve un bravo Shokunin e i cuochi di Kiyomi non temono rivali in questa vera e propria arte. Spazio poi ai gamberi in salsa Gong Bao, ai fagottini ripieni con gamberi e curry e soprattutto al ramen, piatto semplice ma saporito. In generale Kiyomi pone la massima cura nella selezione delle materie prime e nella preparazione dei piatti, al ne di tutelare il benessere della clientela.
Bastano due soli ingredienti per dare vita a un dolce creativo, ideale da preparare insieme ai più piccoli: gli alberi di riso soffiato e cioccolato. Per prima cosa bisogna preparare dei coni con la carta forno e porli da parte. Tritare il cioccolato (fondente o al latte) e scioglierlo a bagnomaria o al microonde. Aggiungere quindi il riso soffiato e riempire i conetti. Una volta che il cioccolato si sarà solidificato, togliere delicatamente la carta forno, capovolgere gli alberelli e decorare con dello zucchero a velo. L'effetto
Il ristoranti Kiyomi di Monza è sempre aperto, sia a pranzo che a cena. Sabato, domenica e nei festivi è possibile appro ttare del menù fusion a pranzo al costo di 18,90 euro, “all you can eat”, mentre da lunedì a venerdì il prezzo è 15,90 euro, coperto, bevande e dolci esclusi. Identiche modalità per la sera, cambiano però il costo e la disponibilità del menù fusion: da lunedì a venerdì servono 25,90 euro, mentre sabato, domenica e festivi sono necessari 28,90 euro. Anche in questo caso coperto, bevande e dolci sono esclusi. Non va scordato che nel ristorante Kiyomi i bambini sotto i 120 centimetri d’altezza pagano la metà, sia a pranzo che a cena. Inoltre è sempre disponibile il servizio take-away, così come quello di consegna a domicilio.
Morbide e profumate, le brioches di Santa Lucia sono tra i dolci tipici del periodo natalizio in molte zone d'Italia. Si tratta di brioches lievitate a forma di esse che vengono preparate, come dice il nome, il giorno di Santa Lucia, ovvero il 13 dicembre. Per realizzare questo gustoso dolce occorrono farina, latte, burro, lievito, zucchero, un uovo e del formaggio fresco spalmabile. Quest'ultimo contribuirà a rendere l'impasto molto soffice. Inoltre, per conferire alle brioches il loro tipico colore dorato e l'inconfondibile profumo, basterà aggiungere un pizzico di zafferano all'impasto.
Gustosi piatti di carne grazie a ingredienti locali che sanno valorizzare la ricchezza del territorio
Uno degli aspetti più affascinanti del Natale nel Belpaese è che ogni regione declina questa festa secondo tradizioni locali. Ciò vale indubbiamente anche per il menu, che quindi risulta essere ricco delle portate più tipiche di una data area.
In particolare, tra le regioni che più presentano una tradizione culinaria ben radicata spicca la Lombardia. Qui l’attenzione è posta soprattutto al pranzo di Natale, a base di piatti di carne. Il menu tipico regionale prevede un antipasto realizzato con formaggi e salumi del territorio, accompagnati da una gustosa insalata russa. A seguire, i primi vedranno protagonista la pasta ripiena o, in alternativa, il risotto. Infine, come seconda portata è possibile scegliere tra cappone farcito e cotechino.
Il cappone è il secondo tipico delle tavole lombarde. Può essere preparato arrosto, ripieno e cotto al forno. L’idea creativa? Accompagnarlo con castagne e prugne
Il menù tradizionale lombardo prevede un primo piatto a base di pasta ripiena, come i tortelli di zucca. In alternativa, molto amato è anche il risotto allo zafferano
Il pranzo di Natale non può che concludersi con uno sfizioso dolce. Il più gettonato nella regione lombarda è di certo il panettone: ricco di sapore grazie a canditi e uvetta, è la prelibatezza ideale da condividere in famiglia
Chi cerca carni e salumi di suino non rimarrà deluso: dal 1945 l’Azienda Agricola Nava si occupa di allevamento, macellazione e vendita diretta, per prodotti assolutamente d’eccellenza «made in Lombardia». Negli ultimi anni, per ottenere un ancor più alto livello qualitativo, è stata adottata per l’allevamento una moderna chiave di lettura, molto attenta al benessere animale e alla sua sostenibilità. La realtà di Roncello è attiva sul territorio da tre generazioni e oltre al punto vendita in via del Bosco 10, è presente a Milano all’interno del Mercato di Porta Romana e a Piacenza, al mercato coperto. Inoltre mette a disposizione della clientela il servizio di consegna a domicilio. Rifornendosi dal suo shop è possibile portare in tavola prelibatezze a km zero: pensiamo alla carne suina fresca, dove l’offerta prevede costine, cotechini di suino, filetti di maiale, hamburger, lonza a fettine, pancetta fresca, salamelle, salsicce di suino, spiedini, tomahawk, spiedini twister bbq o alla paprika. Non mancano ovviamente gli insaccati, dalla coppa alla mortadella, passando per pancetta, lonzino, prosciutto cotto, crudo, bogia, guanciale, lonzino lardellato, mortanza (mortadella in Brianza), salame nostrano, culatello e porchetta. Attenzione poi a tutto l’occorrente per un american bbq, al box degustazione,
ai «kit grigliata», «kit famiglia», «kit cassoeula» e «kit della salsiccia». Insomma, un vero paradiso per chi ama la buona carne.
Nel raccontare la proposta dell’Azienda Agricola Nava è impossibile non menzionare i cesti natalizi, gustose e intelligenti opportunità per un regalo unico: sono disponibili in tre versioni, ovvero «taglia L», «taglia M» e «taglia S». Il primo, ossia il più grande, contiene un salame (600-700 gr circa), uno zampone (1 kg), lenticchie (400 gr), riso (1 kg), cacciatori (300 gr), mortadella di fegato stagionata (500 gr), salamini finocchio e peperoncini (3 pezzi), un trancio di pancetta (250 gr), farina di mais per polenta (1 kg), una bottiglia di vino rosso e 500 gr di miele millefiori (oppure 250 gr di composta di mele e cannella, o 330 gr tris di zucchine sottolio). Sul sito dell’azienda agricola è possibile scoprire le altre due versioni e le diverse varianti in cui sono disponibili e personalizzabili.
Roncello, via del Bosco 10 - 039.6957011
M Agricola Nava - Spaccio Carni e Salumi P info@agricolanava.it info@agricolanava.it - www.agricolanava.com Ordini su WhatsApp al 333.2461210
Le festività natalizie sono una vera e propria occasione di condivisione, in famiglia e con gli amici. E quale miglior modo per festeggiare se non con un ricco menu? Le regioni che compongono lo Stivale sono molte, e ciascuna ha una tradizione tutta sua. Ecco perché per assaporare al meglio le ricchezze tricolori conviene organizzare un vero e proprio tour culinario. Oltre alla Lombardia, piatti particolarmente saporiti possono essere gustati in Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana e Liguria. Dagli antipasti ai dolci, infatti, ciascuna di queste regioni presenta portate capaci di valorizzare al Regione ricca di bellezze naturali e architettoniche, il Piemonte vanta una solida tradizione culinaria natalizia. Durante le festività invernali, infatti, si portano in tavola i piatti realizzati con le ricette tramandate di generazione in generazione. Al pranzo di Natale non potranno mancare come apertura l’insalata russa e il vitello tonnato. A questi seguirà il primo piatto
più iconico della cucina piemontese: gli agnolotti ripieni di carne. Infine, per dare risalto ai vini del territorio, come secondo piatto si propone il classico e saporito brasato al barolo. Le prelibatezze non mancano anche nella vicina Valle d’Aosta, che vede un antipasto rigorosamente a base di crostini con fontina valdostana. Quest’ultima sarà protagonista anche del primo piatto, l’immancabile zuppa alla Valpellinentze. E per concludere, sulle tavole più tradizionali comparirà la carbonade di manzo cotta nel vino rosso. Il tour prosegue in Liguria, dove il pranzo natalizio prende avvio direttamente con i primi piatti. Tra questi, i più diffusi sono i natalini in brodo, ma non mancano anche i ravioli di carne. Come seconda portata, invece, è d’obbligo la cima alla genovese, un
La Valle d’Aosta vanta un prodotto Dop inimitabile: la Fontina. Con questo formaggio si realizza un piatto tradizionale: la zuppa alla Valpellinetze
regioni MOLTI PIATTI DELLA TRADIZIONE NATALIZIA DEL NORD ITALIA PREVEDONO UN SECONDO A BASE DI CARNE, SPESSO ACCOMPAGNATO DA UN VINO DEL TERRITORIO• 360 g di gran fusilli
• 200 g di Fontina Dop • 3 carciofi • 1 limone • 100 g di Mocetta a fette • olio evo
• 1 spicchio d’aglio
• sale; pepe
Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne più dure e le punte. Tagliarli a metà, privarli del fieno interno, tagliarli a fettine e immergerli in acqua acidulata con il succo di limone. Scolarli e asciugarli bene tamponandoli con carta da cucina. Buttare la pasta in abbondante acqua salata in ebollizione. Mentre cuoce grattugiare la Fontina Dop con una grattugia a fori larghi e farla ricadere in una grossa ciotola. Scaldare sei cucchiai di olio con lo spicchio d’aglio schiacciato in una larga padella antiaderente; dopo un minuto unire i carciofi e farli soffriggere per 6-8 minuti finché diventeranno dorati. Condirli con sale e pepe e toglierli dal fuoco. Tagliare la Mocetta a pezzettini e rosolarla per un paio di minuti in un’altra padella con due cucchiai di olio finché risulta croccante. Scolare la pasta al dente lasciandola leggermente umida e trasferirla nella ciotola con la Fontina Dop. Mescolare bene e aggiungerla nella padella coi carciofi. Fare mantecare la pasta sul fuoco fino a sciogliere la Fontina Dop, togliere la padella dal fuoco, guarnire con le briciole di mocetta e servire.
In tour lungo lo Stivale alla scoperta degli allestimenti a tema più scenografici
Verona, e in particolare piazza dei Signori, è la cornice dei mercatini caratterizzati da casette in legno ispirate al Christkindlmarkt di Norimberga. Gli espositori sono oltre cento.
Quello di Bressanone, in provincia di Bolzano, è uno dei mercatini più affascinanti d'Italia. Situato ai piedi del Duomo, propone ai visitatori un caleidoscopio di colori, profumi e sapori.
Chi si reca a Gubbio, in provincia di Perugia, per ammirare l'albero di Natale più grande del mondo, non può che fare tappa anche ai mercatini in stile tirolese allestiti nel cuore della cittadina.
Ad Erice, a una manciata di chilometri da Trapani, i mercatini di Natale sono una tradizione collaudata. Anche i presepi sono una presenza fissa: qui ne esiste uno costruito sulla capocchia di uno spillo.